Una raccolta di approfondimenti e domande sulle pavimentazioni in legno, consigli ed informazioni sulla posa del parquet ed accortezze che è indispensabile conoscere prima di acquistare un pavimento in legno.

Il pavimento in legno 

 
Innamorarsi di un parquet (confessioni inconfessabili)

Lo so cosa stai pensando: “Come si fa ad affezionarsi a un pavimento? È solo… un pavimento!”.
E invece no.
Lascia che ti confessi una cosa un po’ imbarazzante: mi sono innamorato del parquet.

 

Mi consola

Non so bene quando sia successo. Forse la prima volta che ci ho camminato sopra, scalzo, al mattino e lui, timido, mi ha accolto con quel tepore gentile.
Forse quella sera in cui, seduto a terra, ho appoggiato la mano e ho sentito sotto le dita la sua superficie viva, non perfetta, ma sinceramente “sua”. Ho provato ad accarezzarlo e la sua superficie morbida, sensuale, mi ha restituito un piacere tattile inspiegabile. 
Oppure quando, tornando a casa dopo una giornata complicata, lui era lì: tranquillo, fedele, e mi sembrava quasi di sentirlo dire “Bentornato. Respira. Siediti qui.”

 

Non è mai freddo con me

Non è un’invenzione, non è pubblicità: è una strana alchimia.
Il parquet ti entra sotto la pelle, lentamente, senza avvisare.
Ti fa provare una sensazione di calore che nessun altro materiale ti dà.
Non è una superficie: è un carattere. È un modo di essere. È una presenza. 

 

Certo, non è perfetto

Ma la sua imperfezione è anche la mia, anche lui invecchia, come me. 
Anche lui ha le sue rughe e porta con sè le sue ferite. 

Si, non è perfetto ma forse è proprio questo il punto.
Quanto fastidiosa è la perfezione? 

 

Sincero, sempre 

Ha nodi, venature, sfumature che non si ripetono mai uguali. È naturale, sincero, a volte un po’ testardo.
Il parquet è come tutte le cose autentiche: irresistibile. 
Per questo te ne innamori.
Perché è come noi. Perché non ti mente. Perché puoi leggere in ogni tavoletta la sua storia, scritta addosso.

 

Cambierà?

Ecco perché è difficile spiegare il parquet a parole: non puoi semplicemente guardarlo, devi sentirlo.
Devi viverlo, annusarlo, camminarci sopra, ascoltare il suono che fa quando arriva l’autunno o quando fuori piove.
E si, devi accettare che cambierà con te, come cambiano le persone a cui vuoi bene.
Diventerà più scuro con il tempo, più cupo, invecchiando. E si abbronzerà al sole. 
Ma non lo odierai per questo. 

 

Prima di sposarti, conoscilo

E se un giorno deciderai di “sposare” un parquet allora devi conoscerlo bene, con pregi e difetti, entusiasmi e capricci. Perché non è un prodotto qualunque: è un compagno di vita.

Ti farà arrabbiare? Ogni tanto sì.
Ti stupirà? Spessissimo.
Ti farà sentire a casa? Sempre.

 

Ha la vita dentro

E forse, senza accorgertene, capirai anche tu questa strana verità:
non ci si innamora di un pavimento.
Ci si innamora di ciò che ci fa sentire vivi.
Il parquet, in questo, è un irresistibile, terribile romanticone. 

 

 

Le domande a cui risponderemo

Per permetterti di conoscere meglio questo terribile romanticone, in questa pagina, cercheremo di raccogliere una serie di contenuti che riguardano proprio i pavimenti in legno

Parleremo di:

Cercheremo, poi, di sciogliere alcuni dubbi e perplessità sui pavimenti in legno:

Pavimentazione in legno a Novale di Valdagno (VI)

Il mercato (in calo) dei pavimenti in legno

 

Una confessione scomoda

Mi presento.
Sono un parquet. Non uno qualunque: uno di quelli che hanno qualche secolo addosso, qualche graffio che non ho mai voluto nascondere e una memoria più grande delle stanze che ho abitato.
Sono sopravvissuto a epoche, guerre, mode e alle infinite calzature che mi hanno attraversato; ma soprattutto, sono stato il testimone silenzioso di amori che non hanno lasciato altre tracce se non quelle custodite tra le mie fibre.

 

Testimone silenzioso

Ricordo tutto.
Ricordo la timidezza del primo corteggiamento consumato a passi lenti sopra di me, quando due mani si cercavano mentre ognuna delle mie fibre si emozionava. Ricordo i balli improvvisati nelle notti d’estate, i passi incerti di chi dichiarava amore per la prima volta, le risate che mi rimbalzavano addosso come scintille.
Ho sentito il peso felice degli abbracci, ho subito le corse dei bambini che sarebbero poi diventati adulti, ho aspettato paziente i ritorni e mi sono intristito per gli addii, ho ascoltato i sogni sussurrati a bassa voce nelle stanze che custodivo.

 

Ma anche complice...

Non sono mai stato un semplice pavimento.
Ero un complice, un testimone discreto, una presenza viva sotto il passaggio delle generazioni.
Chi viveva sopra di me mi considerava senza accorgersene: è grazie al mio calore, alla mia morbidezza, al mio suono, che molte storie sono diventate tali. Io sono parte di quella idea di “casa” che aveva chi ha vissuto con me. 
Io li accoglievo, li consolavo dopo giornate pesanti, facevo scivolare l'una tra le braccia dell'altro e conservavo il calore dei loro passi come fosse un segreto.

 

Sto con i principi e con i poveruomini 

Ho abitato palazzi nobiliari, vissuto nelle ville venete del Seicento ma anche nei solai delle case modeste dei nonni. Il mio compito è sempre lo stesso: sorreggere persone e famiglie, per una vita intera, assorbire e restituire emozioni, raccontare senza parlare. Ero considerato prezioso, lavorato per mesi, con arte, e poi intarsiato, modellato, disegnato. 
Oggi vedo un mondo diverso: mi fotografano e mi stampano su strani, nuovi materiali. Ma a questo punto lascio la parola a Pellizzari che vi spiegherà questi arcani. 


Nella zona notte delle case si posava solo legno

Fino ad un paio di secoli fa il pavimento in legno rappresentava una scelta quasi obbligata come pavimentazione delle abitazioni, qui in Veneto, nei piani superiori e nelle zone adibite a stanze da letto. Le alternative erano poche ed avevano caratteristiche tecniche ed estetiche completamente differenti. 
I solai dei nostri nonni, insomma, erano quasi tutti pavimentati con il parquet, con pochissime eccezioni. Lo scricchiolio delle grandi doghe di parquet massiccio, così come le fessure tra un asse e l'altra, erano caratteristiche tipiche di quei pavimenti. 

 

Ma il parquet veniva usato anche nelle ville venete e nei palazzi

Questo succedeva non solo nelle case dei nostri nonni ma anche nelle magnifiche Ville Venete del 1500, 1600 e 1700 e nei palazzi dei nobili in centro città. Anche in quel caso troviamo nelle stanze della zona notte quasi solamente pavimenti in legno. Certo, in queste abitazioni importanti, nel pianterreno veniva preferito il pavimento alla veneziana o il marmo, ma il parquet, più o meno lavorato, era il protagonista nelle stanze da letto, così come nelle biblioteche o negli studi. 

 

Oggi l'utilizzo si è molto ridotto e sono nate diverse alternative

Oggi il legno rappresenta circa il 5% del mercato dei pavimenti italiano, una fetta che sembra davvero molto marginale. Attenzione però: vengono considerati tutti i pavimenti posati in Italia, anche quelli in uffici, supermercati, ospedali e autofficine. La percentuale aumenta se consideriamo i soli pavimenti nelle abitazioni private.

Rispetto al passato la perdita di mercato è comunque importante, ma quali sono i motivi? Perchè al parquet vengono preferiti altri materiali come i vinilici oppure il grès effetto legno?

 

Dettagli

Quali tipi di parquet vanno per la maggiore

Il mercato non è omogeneo: anche all’interno del comparto parquet si notano preferenze chiare e formati/soluzioni che tendono a emergere con più frequenza. Alcune tendenze:

  • Prefiniti multistrato (“multistrato”) — rispetto al parquet massiccio — restano la tipologia dominante. Nel 2023, il segmento “multistrato” rappresentava circa l’84 % della produzione, contro circa il 14 % del parquet massiccio e 2 % di mosaico (formati piccoli, usati per palestre). 
     
  • Tra le essenze, il rovere (o quercia) continua a essere quella più richiesta: nel 2023, la quercia rappresentava circa l’83,0 % del legno utilizzato per parquet, un dato stabile e in leggera crescita rispetto al 2022.
     
  • Per quanto riguarda i formati e le pose: negli anni recenti — anche secondo trend del design — si alternano due approcci:
    • listoni “maxi” per chi vuole ambienti ampi, continuità visiva e un effetto moderno/minimale;
    • parquet “mini” con posa classica (spina italiana o ungherese), particolarmente adatti a spazi più piccoli o per dare movimento agli interni.
       
  • Si nota anche un interesse crescente per materiali “eco-friendly”, parquet da filiere controllate o essenze alternative (come bambù) soprattutto quando si cerca un parquet “di tendenza” ma sostenibile.

Pavimento in legno black posato a spina, Vicenza

Pavimentazioni in parquet ed... imitatori

 

Confessioni di un povero parquet 

All’improvviso ho iniziato a vedere me stesso riflesso ovunque. 
Mi sono visto in mille materiali che provano a somigliarmi usando trucchi digitali.
“Costiamo meno di te”, mi dicono. 
“Siamo quasi uguali”, sussurrano.
"Resistiamo all'acqua, al sole, agli urti", si vantano. 


 

Loro: sempre perfetti. Io no. 

Capisco che attirino chi vuole risparmiare: sono rapidi da posare e non pretendono manutenzione.
Loro si professano indistruttibili e perfetti, mentre io sono imperfetto, delicato di fibra. 
Mi sveglio certe mattine che mi scricchiola anche l'anima, mentre loro sono sempre imperturbabili. 
L'umidità che mi fa ammalare loro la snobbano, indifferenti e... inassorbenti. 

 

Come posso convincervi? 

Con gli amici della Pellizzari ci mettiamo tutta la nostra passione per tentare di convincerti. 
Quando ti avvicini, mi tocchi, mi accarezzi e mi annusi io prego: “Dai, prendi me! Senti com’è viva questa venatura". 
Vorrei convincerti raccontandoti la mia vita nel bosco, i freddi inverni, il vento, la pioggia, gli anni passati ad aspettarti. 
Vorrei dirti che sono fibra, respiro, memoria. 

Ma tu stai chiedendo quanto costo e...


Prodotti (economici)che sembrano legno

La principale causa che spiega la diminuizione nell'utilizzo del parquet nelle abitazioni private sta nella diffusione di imitazioni del legno che stanno rubando la scena al vero legno. Tra l'altro queste imitazioni accontentano chi cerca un prezzo molto basso. Ci sono oggi molte alternative al legno con prezzi attorno ai 20 euro che permettono anche di risparmiare sulla posa (anche posabili con il "fai-da-te"). 
 

Quali sono le imitazioni a basso costo del parquet?

Qualche anno fa abbiamo assistito all'avvento dei pavimenti in laminato effetto legno che si sono diffusi (nonostante fossero pensati per pavimenti "temporanei" per fiere e negozi) grazie al bassissimo prezzo. Dal momento che, però, avevano dei problemi, sono stati affiancati da altri pavimenti "vinilici" più performanti. Chi oggi è disposto a spendere un pochino di più (ma sempre molto meno di un parquet) trova diverse alternative: pavimenti in PVC, LVT ed SPC (sigle che identificano degli impasti di resine e polveri, tutte con una decorazione superficiale "fotografica" che riproduce una tavola di legno).

 

Il peggior nemico del parquet

Infine l'attuale "peggiore nemico" del parquet: il grès effetto legno. Si tratta di piastrelle che, grazie alla decorazione digitale sul grès, imitano in modo molto preciso tavolati moderni o rustici, effetti cassettoni in legno o effetti spina pesce. Anche le piastrelle imitano il parquet offrendo prezzi più contenuti e una maggiore resistenza all'usura e al graffio.

 

Chiaramente chi sceglie le imitazioni accetta di perdere la naturalezza, l'autenticità, il calore ed il pregio di un vero pavimento in legno.

Dettagli

Parquet: andamenti recenti

2005–2015: fase di crescita

In questo periodo il parquet ha beneficiato di:

  • crescita delle ristrutturazioni residenziali,
  • maggiore diffusione del prefinito (più semplice da posare),
  • mode legate allo “stile nordico”.

La quota è arrivata a sfiorare l’8% del mercato pavimenti.

 

2016–2020: rallentamento

Tre fattori hanno frenato il legno:

  1. Esplosione del gres porcellanato effetto legno, che ha eroso quote di mercato al parquet reale.
  2. Prezzi in aumento per alcune essenze (rovere in primis).
  3. Maggiore attenzione alla resistenza e alla praticità, settori in cui il gres domina.

Il parquet si stabilizza attorno al 5–6%.

 

2021–2024: leggera ripresa

Nonostante il calo generale dell’edilizia, il parquet mostra segnali positivi:

  • aumento dell’attenzione ai materiali naturali;
  • ricerca del comfort acustico e termico;
  • maggiore sensibilità ambientale.

Nel 2024–2025 la quota torna sopra il 6%.

Parquet in legno di noce a Vicenza

All'estero il "Made in Italy", in Italia il "Made in China"

 
Io, nato in un bosco che conosco per nome

Sono un parquet italiano, sono cresciuto tra boschi dove conoscevo ogni albero, dove il taglio è rispettoso, dove la filiera è controllata, dove niente viene fatto in fretta e nulla senza una ragione.
Sono nato dove si ascolta il legno, non lo si sfrutta e questo, credimi, ha un valore.
Mi hanno lavorato mani esperte, valorizzando le mie fibre, rispettando i miei tempi, utilizzando prodotti che non sono nocivi per la mia e per la tua salute.
Ero destinato a rendere belle e sane le case italiane ma, di recente, mi mandano ad abbellire case oltre confine. Perchè gli italiani non mi vogliono più?

 

Loro, quelli che "sono un affare" 

Ho visto parquet arrivare da molto lontano, da paesi dove gli alberi vengono tagliati in fretta e furia, senza rispetto per la natura. 
Vengono lavorati velocemente perchè devono produrre soldi adesso, non domani. 
Subiscono trattamenti che non fanno bene, nè al legno ma nemmeno a chi abiterà quel pavimento. 
Ma devono sopportare viaggi chiusi in container, dentro a grandi navi, e la chimica è necessaria. 
Ne arrivano quantità enormi, a prezzi che nessun artigiano, nessuna foresta curata potrà mai arrivare. 
Sono entrati nelle case italiane, illudendo chi li compera di aver fatto un affare. 
 

 

Non è sempre e solo questione di soldi

So che avete subito trattamenti chimici troppo spinti.
So che siete stati incollati con colle non controllate.
So che venite trattati con solventi misteriosi, so delle vostre finiture che non raccontano la verità, so degli alberi abbattuti senza rispetto, senza regola, senza pensare a ciò che rimane.
Una foresta non è un magazzino, non è una riserva infinita: è un organismo vivo, come me.
I soldi non comprano tutto. 

 


I "finti" produttori italiani

A penalizzare il mercato italiano del parquet ha contribuito anche la scelta speculativa di molti produttori di importare le tavole dal sud est asiatico e di realizzare solo una piccola parte delle lavorazioni in Italia, generalmente la pigmentazione ed il trattamento di protezione. Operando in questo modo, questi operatori, si sono garantiti un grande guadagno economico. 
Tra l'altro con queste poche lavorazioni e dichiarando che il prodotto è "progettato in Italia", qualcuno è riuscito, paradossalmente, anche a marchiare il prodotto come Made in Italy. 

 

Quanto parquet estero viene posato in Italia? 

I prodotti provenienti dal sud est asiatico o dall'est Europa dominano ormai il mercato italiano e pesano per circa il 60% dei parquet attualmente posati. 
Questo significa che la maggioranza del parquet posato in Italia è di origine est europa o sud est asiatico. Se stai scegliendo il parquet di casa tua è molto probabile che non sia un "vero" made in Italy.

 

Ma, per fortuna, alcuni produttori sono davvero italiani!

Eppure sono ancora molti i produttori che hanno scelto di continuare ad operare al 100% in Italia e a garantirci parquet di qualità altissima e davvero Made in Italy. 
Questi pavimenti, che inevitabilmente costano più dei prodotti importati, finiscono però con l'essere destinati in buona parte all'esportazione

 

Come distinguere un parquet made in Italy da uno di importazione? 

Non è facile distinguerli anche se talvolta le differenze qualitative sono talmente grandi da permettere di riconoscere le differenze anche ad occhio nudo.

Molto dipenderà dal negozio da cui lo acquisti: se è onesto ti dichiarerà l'origine del materiale. Se si tratta di un acquisto importante (cioè se è per casa tua e se sono tanti metri) io ti consiglio di andare a vedere la produzione: sarà affascinante vedere come nasce il tuo pavimento in legno e ti accerterai che sia davvero Made in Italy. 

Dettagli

Da dove proviene il parquet posato in Italia?

Ecco alcuni dei paesi e delle aree da cui proviene abitualmente il parquet che finisce in Italia:

  • A livello europeo — secondo dati recenti di importazioni di “parquet panels” — tra i Paesi che esportano parquet ci sono Germania, Portogallo, Francia, Svizzera, Austria, e più in generale molti Stati membri dell’UE.
  • L’Europa orientale e sud-orientale ha un ruolo molto importante nella fornitura di parquet: molte aziende produttrici estere esportano verso l’Italia e altri mercati.
  • In certi segmenti globali (più raramente per l’Italia, ma da considerare), arrivano anche parquet da paesi extra-europei.

Non esiste purtroppo un dato pubblico recente e rigoroso che specifichi per l’Italia esattamente la quota di importazione divisa per paese d’origine — ma la combinazione produzione vs consumo, unita al peso delle importazioni europee (e oltre), lascia intendere che la parte estera sia predominante.

 

Perchè in Italia si acquista il parquet di importazione?

Il motivo principale è "la ricerca dell'affare". Molti ritengono di avere le abilità e le conoscenze per riuscire ad acquistare ad un prezzo inferiore. In realtà (come sempre) si finisce per pagare meno qualche cosa che effettivamente vale meno. 
 

In ogni caso i fattori principali che vanno considerati sono: 

  • Costo e competitività di prezzo: parquet importato, specialmente da paesi dell’Est o da paesi con un’industria del legno molto efficiente, tende ad essere più economico
  • Varietà e flessibilità di offerta: il mercato internazionale (Europa orientale, altri paesi) offre una maggiore gamma in termini di stili, essenze, formati, sistemi di incastro, forbice prezzi — cosa che rende più facile trovare parquet “su misura” per esigenze diverse, ma può anche significare una qualità media inferiore, finiture meno curate o standard variabili.
  • Possibili criticità sulla filiera: a differenza del parquet italiano – che può certificare origine, trattamento, processo produttivo – l’importazione può comportare difficoltà nel verificare l’effettiva sostenibilità, la qualità del legno, la stabilità dimensionale, la finitura conforme agli standard italiani.

Pavimento in legno di rovere a Rovigo

Statistiche sui pavimenti in legno

Il mercato dei pavimenti in legno in Italia

Le statistiche che seguono risalgono a qualche anno fa, ma non è cambiato moltissimo in questo settore. 
La tabella dimostra come in Italia vengano prodotti circa 9 milioni di pavimenti in legno e altrettanti ne vengono consumati. Ma dei 9 prodotti la gran maggioranza va all'estero, e dei circa 9 consumati il 60% viene dall'estero...

Se il tema ti interessa e vuoi approfondire, ti consiglio di leggere questo articolo che descrive le statistiche ed il mercato dei pavimenti in legno.

 

Il consumo di pavimenti in legno in Italia
Tipologia20172018
Legno massiccio (tradizionale)1.533.000 mq.1.564.000 mq.
Multistrato7.487.000 mq.7.636.000 mq.
di cui:  
Prefinito a due strati55%50%
Prefinito a tre strati economico (2 o 3 liste)5%5%
- Prefinito a tre strati a lista unica40%45%
TOTALE CONSUMO9.020.000 mq9.200.000 mq
di cui   
IMPORTAZIONI 5.547.000 mq.5.500.000 mq. 
pari al 61%59%

Pavimento in legno a Vicenza: anche in cucina e nel soggiorno

Alberi, legno e pavimenti in legno

 

Il legno, compagno da sempre dell'uomo

Da sempre l'uomo ha abitato i boschi, si è arrampicato sugli alberi per cercare protezione e ha costruito attrezzi utilizzando rami e piante. Con il legno si sono costruite imbarcazioni e da sempre si costruiscono case in legno, coltivando boschi specificamente per questi utilizzi. Basti pensare ai boschi della Serenissima, accuratamente coltivati per ottenere legno per i remi e per gli scafi che venivano prodotti nell'Arsenale Veneziano. 

 

La scoperta di materiali alternativi

Con il passare del tempo altri materiali hanno sostituito il legno sia per produrre utensili che per fabbricare case o imbarcazioni e molte delle conoscenze maturate in migliaia di anni sono andate perse. Di recente, però, una nuova sensibilità ambientale e concetti quali la rinnovabilità delle risorse, ha riportato l'attenzione sul legno in molti ambiti e, per quanto ci riguarda, anche nel mondo della casa.

 

 

I vantaggi ambientali di scegliere un pavimento in legno

 
Coltivare un bosco fa bene a tutti

Produrre case, oggetti o pavimenti in legno significa incentivare i proprietari terrieri a coltivare un bosco. Questo non solo permette la produzione di legno ma consente anche una serie di vantaggi indiretti: la salvaguardia del suolo, evitare smottamenti e frane, ma anche permettere l'assorbimento continuo di CO² e la contemporanea emissione di ossigeno.

 

Facciamo parcheggi per la CO2

Utilizzare il legno per costruire una casa o per realizzarne i pavimenti consente di stoccare la CO² assorbita dall'albero che non tornerà in atmosfera. Anche la lavorazione del legno consuma pochissima CO² rispetto a materiali utilizzabili per impieghi simili. Per produrre un metro cubo di legno viene assorbita circa una tonnellata di CO² liberando nel contempo, circa 0,7 tonnellate di Ossigeno.

 

Degli altri vantaggi ambientali che comporta la scelta di utilizzare il legno puoi leggere qui:

Vantaggi dell'utilizzo del legno 

Dettagli

Perchè posare un parquet fa bene alla natura?

Scegliere un pavimento in legno naturale è una delle decisioni più virtuose che si possano fare, perché:

  1. stimola la gestione sostenibile dei boschi,
  2. trattiene CO₂ per tutta la vita del pavimento,
  3. richiede poca energia per essere prodotto,
  4. è riciclabile e riutilizzabile,
  5. ha un ciclo di vita più pulito rispetto a PVC, laminati e gres porcellanato.

Vediamo perché.

 

Il legno è una risorsa rigenerabile che stimola i boschi a crescere

FAO ed EEA confermano che i boschi europei sono cresciuti di volume negli ultimi 30 anni, proprio perché la domanda di legno ha favorito:

  • nuove piantumazioni,
  • corrette politiche forestali,
  • gestione responsabile e certificata (FSC, PEFC).

Quando il legno entra nell’economia circolare – ad esempio nella produzione di parquet – la foresta diventa più preziosa da mantenere e proteggere.

In altre parole: se nessuno usasse più legno, molte foreste verrebbero abbandonate o convertite ad altri usi; utilizzarlo in modo responsabile le mantiene vive.

 

Il parquet è un “magazzino naturale” di CO₂ per molti decenni 

Ogni albero, durante la crescita, assorbe CO₂ e la trasforma in:

  • cellulosa,
  • lignina,
  • fibre del legno.

Questa CO₂ rimane intrappolata nel materiale anche dopo il taglio, e continua ad esserlo finché il pavimento è in uso.

Secondo l’IPCC:

  • 1 m³ di legno trattiene circa 1 tonnellata di CO₂ equivalenti.

Un pavimento in legno può durare 30, 50, 80 anni:
👉 significa che resta un serbatoio stabile di CO₂ per quasi una vita intera.

Quando scegli un parquet, sposti carbonio dall’atmosfera al tuo soggiorno, contribuendo realmente alla riduzione dei gas serra.

 

Il legno consuma pochissima energia per essere trasformato in pavimento

Il ciclo produttivo del legno è estremamente efficiente:

  • abbattimento e segagione,
  • essiccazione,
  • lavorazione meccanica (profilatura, incastri),
  • finitura superficiale.

Secondo vari studi LCA:

  • Il legno ha una delle più basse energie incorporate (embodied energy) tra tutti i materiali da costruzione.

Al contrario:

PVC / vinilico

  • deriva dal petrolio,
  • richiede processi chimici energivori,
  • genera emissioni di cloro e plastificanti,
  • non è biodegradabile e non si ricicla facilmente
  • è un materiale composito ed il suo smaltimento sarà problematico

 

Laminato

  • contiene particelle di legno + resine melaminiche / ureiche,
  • è un prodotto semi-plastico, complesso da smaltire,
  • non è riciclabile in filiere standard
  • è un materiale composito ed il suo smaltimento sarà problematico

 

Gres porcellanato

  • necessita cotture a 1200–1250°C,
  • comporta consumi energetici elevatissimi,
  • genera molte emissioni dirette e indirette,
  • richiede grandi quantità di risorse estrattive.

Il confronto è netto:
👉 produrre 1 m² di gres emette fino a 10 volte più CO₂ rispetto a 1 m² di parquet (dato medio da studi comparativi LCA europei).

 

In sintesi: il legno è riciclabile, riutilizzabile e biodegradabile

Un pavimento in legno:

  • può essere levigato e “rinnovato” molte volte;
  • può essere smontato e riutilizzato altrove;
  • può essere trasformato in pannelli, trucioli o bioenergia a fine vita;
  • si reinserisce nel ciclo naturale, essendo un materiale organico.

PVC, laminato e gres invece:

  • sono difficili da riciclare,
  • finiscono quasi sempre in discarica,
  • producono CO₂ sia nella produzione che nello smaltimento.

PVC, in particolare, rilascia sostanze nocive in fase di decomposizione termica.
Il legno no.

Pavimenti in legno moderni per una casa ad Arzignano

Caratteristiche del legno per pavimenti

Abbiamo dedicato un lungo articolo alla descrizione delle varie componenti dell'albero, spiegando per quali motivi ce ne sono di più o meno adatte ad essere utilizzate per ricavarne dei pavimenti in legno. L'articolo è questo:

Il legno per pavimenti 

Nell'articolo spieghiamo che non tutte le parti del tronco sono uguali e le ricordiamo:

  • la corteccia è costituita da cellule morte e suberificate,
  • il cambio è lo strato subito sotto alla corteccia, è quello più giovane che si crea nella stagione vegetativa e che conduce la linfa
  • il legno è la parte più interna della pianta, costituito prevalentemente da cellule morte ed ha la funzione di sostegno dell'albero
  • il midollo ha la funzione di stoccaggio dell'amido ed è posto al centro del tronco

La porzione che si utilizza per realizzare parquet è quindi il "legno" all'interno del quale si trova sia il durame che l'alburno. 

Dettagli

Le parti dell’albero: cosa sono, a cosa servono e quali diventano parquet in legno 

Un tronco di albero può sembrare un blocco compatto e omogeneo, ma in realtà è formato da strati diversi, ciascuno con una funzione precisa.
Questi strati raccontano la vita dell’albero: come cresce, come si nutre, come si difende.
E, quando l’albero viene tagliato, determinano quale legno è utilizzabile e quale no, sia per pavimenti che per mobili e altri oggetti.

Ecco una guida semplice ma completa alle varie parti del tronco.

 
Corteccia – la protezione esterna

Cos’è?

La corteccia è lo strato più esterno del tronco.
È composta da cellule morte impregnate di suberina, una sostanza cerosa che rende la corteccia impermeabile e resistente.

Che funzione ha nell’albero vivo?

  • Protegge dai parassiti e dagli insetti
  • Isola dagli agenti atmosferici
  • Impedisce la perdita d’acqua
  • Ripara da urti e danni meccanici
  • Costituisce un “guscio” protettivo contro funghi e batteri

Che uso se ne fa dopo l’abbattimento?

La corteccia non viene utilizzata per mobili o pavimenti.
Può essere impiegata per:

  • pacciamatura in giardinaggio,
  • produzione di terricci,
  • combustione / biomassa,
  • decorazioni rustiche,
  • nel caso della quercia da sughero, per la produzione del sughero.

 

Cambio – il motore della crescita

Cos’è?

Il cambio è un sottilissimo strato vivo, posizionato subito sotto la corteccia.
È composto da cellule in rapida divisione che, ogni anno, generano:

  • nuovo legno verso l’interno,
  • nuova corteccia verso l’esterno.

 

Che funzione ha nell’albero vivo?

  • Permette la crescita in diametro dell’albero
  • Produce i cerchi annuali
  • Conduce parte della linfa grezza

È uno degli strati più vitali della pianta.

 

Che uso se ne fa dopo l’abbattimento?

Il cambio è molto sottile, morbido e non ha valore strutturale:
👉 non viene usato per pavimenti o oggetti.
Viene eliminato durante la segagione.

 

 

Libro (floema) – il sistema di trasporto degli zuccheri

Cos’è?

È lo strato immediatamente esterno al cambio, costituito da cellule vive.

Che funzione ha nell’albero vivo?

  • Trasporta la linfa elaborata (gli zuccheri prodotti dalle foglie) verso radici, tronco e rami
  • Permette l’accrescimento della pianta fornendo energia alle cellule vive

 

Che uso se ne fa dopo l’abbattimento?

Anche questo strato:
👉 non è utilizzabile come legno.
È tenero, poco resistente e viene scartato.

 

 

Legno (xilema) – la struttura portante

Cos’è?

La parte più interna e più estesa del tronco.
È formata quasi interamente da cellule morte, che creano una struttura compatta, resistente e fibrosa.

Si divide in due zone:

Alburno (sapwood) – il legno giovane e chiaro

Cos’è l'alburno?

Lo strato più esterno del legno, vicino al cambio.
Colore più chiaro, tessuto ancora attivo, vivo.

Quali sono le sue funzioni nell’albero?

  • Conduce la linfa grezza dalle radici alle foglie
  • Aiuta nella riserva temporanea di nutrienti

Uso dopo l’abbattimento

Può essere usato, ma con cautela:

Pro:

  • facile da lavorare
  • leggero

Contro:

  • meno stabile
  • più attaccabile da insetti e funghi
  • tende a muoversi con l’umidità

 

Duramen (heartwood) – il vero “cuore” del legno

Cos’è?

La parte più interna, scura e compatta.
È legno totalmente morto e impregnato di sostanze che lo rendono durissimo e stabile.

Funzioni nell’albero?

  • Sostegno strutturale
  • Riserva permanente di resistenza
  • Difesa passiva (resine, tannini, oli)

 

Uso dopo l’abbattimento?

👉 È la parte più pregiata.
 

È quella utilizzata per:

  • pavimenti in legno massello
  • parquet di alta qualità
  • mobili duraturi
  • scale
  • travi
  • strumenti musicali
  • listoni di grande formato

Il duramen è:

  • stabile
  • durevole
  • resistente all’umidità
  • resistente agli insetti (in molte essenze)
  • esteticamente più bello

È il vero materiale nobile del tronco.

 

Midollo – il centro del tronco

Cos’è?

Un piccolo cilindro morbido al centro del tronco.
Tessuto primario, composto da cellule vive quando l’albero è giovane.

Funzioni nell’albero vivo?

  • Stoccaggio di amidi e nutrienti
  • Conduzione nei primi anni di vita
  • Aiuta nella formazione delle prime strutture del tronco

Uso dopo l’abbattimento?

Il midollo:
non si utilizza per il legno.
È debole, fragile e spesso scompare nella lavorazione.

 

Raggi midollari – l’anatomia nascosta che rende unico il legno

 

Cosa sono?

Sono sottilissime bande che attraversano il tronco dal centro verso la corteccia.

Funzioni nell’albero vivo?

  • Trasporto laterale di nutrienti
  • Stoccaggio di amidi
  • Riparazione dei tessuti
  • Stabilità meccanica

Uso dopo l’abbattimento?

I raggi midollari non sono una “parte separata” da usare, ma determinano l’estetica del legno.

Quando il legno viene tagliato in particolari modi (ad esempio “taglio radiale”), i raggi diventano visibili come:

  • specchiature,
  • fiammature,
  • riflessi.

Sono molto apprezzati in:

  • parquet di rovere di alto livello,
  • mobili di pregio,
  • falegnameria artistica.

Alcuni clienti, che non conoscono il legno, pensano che si tratti di difetti. 

Pavimentazione in legno rovere a Caldiero, Verona

Acqua, legno e parquet

L'albero contiene molta acqua

Quando un albero è in vita è ricco d'acqua, può contenerne più del 50% della massa. Nel momento dell'abbattimento l'acqua inizia ad uscire dai "tubicini" che trasportano la linfa dalle radici alla chioma. I valori scendono fino a circa il 30% ed in quel momento si parla di "saturazione delle pareti cellulari".
 

 

Perdita di acqua = ritiro

Fino al momento della saturazione la perdita di acqua non comporta variazioni di volume del legno. Da questo momento in avanti, invece, ogni ulteriore perdita di umidità comporta anche una diminuzione del volume del legno. Si provoca quello che viene comunemente chiamato "ritiro". 
Questa è una caratteristica importantissima che va conosciuta e considerata.

 

Assorbe e si gonfia, si asciuga e ritira

Si dice, a questo proposito, che il legno sia un materiale igroscopico e cioè in grado di assorbire o perdere umidità gonfiandosi oppure ritirandosi. Questa caratteristica rimarrà costante e dovrà essere tenuta ben presente quando si utilizza del legno per realizzare un pavimento in legno. 
 

 

Cosa dice la norma?

La norma Uni En 13489 che regola la produzione di parquet in legno multistrato (il più utilizzato) ha stabilito che l'umidità contenuta nel parquet al momento della messa in opera deve essere compresa tra il 5 ed il 9%. Ma è fondamentale che la percentuale di umidità rimanga in questo range anche successivamente alla posa per non incorrere in ritiri o rigonfiamenti del pavimento. Per lo stesso motivo vanno adottate accortezze e controlli prima e durante la posa.

Ne parliamo in questo approfondimento:

Pavimenti in legno ed umidità

 

Dettagli

Umidità del parquet secondo UNI EN 13489

La durabilità e la stabilità di un pavimento in legno non dipendono solo dalla qualità della materia prima, dal sistema di posa o dagli ambienti in cui viene installato ma anche dall'umidità intrinseca del legno.

Per questo motivo la norma europea UNI EN 13489 — che regolamenta la produzione del parquet multistrato stabilisce valori molto precisi riguardo all’umidità che devono avere le tavole prima della posa.

Secondo la norma:

👉 L’umidità del parquet multistrato, al momento della messa in opera, deve essere compresa tra il 5% e il 9%.

In questo articolo vediamo:

  • cosa dice la norma,
  • perché questa percentuale è fondamentale,
  • cosa succede se il parquet è più umido o più secco,
  • come si misura correttamente l’umidità,
  • come preparare correttamente il cantiere per evitare problemi.

 

Cosa stabilisce la UNI EN 13489

La UNI EN 13489 regola la produzione, le tolleranze, le caratteristiche tecniche e gli aspetti prestazionali del parquet multistrato.

Tra i vari parametri, la norma specifica che:

✔️ Il parquet deve essere fornito con un’umidità del 7 ± 2% e cioè tra il 5% e il 9%

 

La norma non scelto questa forbice a caso: è il range nel quale il legno rimane stabile in un ambiente interno europeo “normale”, dove temperatura e umidità sono comprese tra:

  • 18–22°C
  • 40–60% di umidità relativa

Queste condizioni sono quelle tipiche degli ambienti residenziali.

 

Perché esiste questo intervallo di umidità?

Il motivo è semplice e profondamente legato alla natura del legno: il legno è un materiale igroscopico

Significa che:

  • assorbe umidità dall’ambiente quando l’aria è umida,
  • rilascia umidità quando l’aria è secca.

E quando assorbe o rilascia acqua:

👉 il legno si muove: si dilata o si ritira.

Il parquet multistrato è progettato per ridurre questi movimenti, ma non può eliminarli del tutto.

Per questo è fondamentale che arrivi in cantiere già equilibrato con il clima in cui verrà posato.

 

Perché il parquet deve avere umidità 5–9%

Per evitare dilatazioni eccessive (se il legno è troppo umido)

Se il parquet arriva con umidità superiore al 9%, significa che contiene più acqua del dovuto.

Dopo la posa, quando la casa si riscalda e l’ambiente è più secco, il legno:

  • perderà acqua,
  • si ritirerà,
  • si deformerà.

I difetti più comuni:

  • fessurazioni tra le tavole,
  • ritiri dei bordi,
  • svasature,
  • comparsa di fughe anche molto visibili,
  • scollamenti in caso di posa incollata.

 

Per evitare imbarcamenti e “cupping” (se il legno è troppo secco)

Se il parquet arriva con umidità sotto il 5%, significa che è troppo secco.

Quando verrà portato in un ambiente dove l’umidità relativa è più alta, il legno:

  • assorbirà acqua,
  • si gonfierà.

I difetti tipici sono:

  • imbarcamenti (“cupping”, bordo alto / centro basso),
  • sollevamenti,
  • pressione laterale tra i listelli,
  • scricchiolii.

Questo succede perché il legno troppo secco reagisce con maggiore forza all’assorbimento di umidità.

 

Per garantire la stabilità dimensionale nel tempo

Il range del 5–9% corrisponde all’umidità di equilibrio igroscopico di un parquet installato in una normale abitazione europea.

Significa che:

  • il legno mantiene la forma,
  • i movimenti stagionali sono ridotti,
  • le finiture non subiscono tensioni,
  • incastri e supporti restano stabili.

È l’unico intervallo in cui il parquet garantisce la durabilità prevista dalla norma.

 

Come si misura l’umidità del parquet

L’umidità delle tavole si misura con:

✔️ Igrometro al carburo (metodo CM)

Il metodo più affidabile, utilizzato per massetti e per legno ad uso professionale.

✔️ Igrometro elettrico (misuratore a resistenza o a induzione)

Utilizzabile, ma:

  • richiede taratura per essenza,
  • misura in modo meno preciso,
  • può alterarsi dalle finiture superficiali.

Il posatore professionista, prima della posa, deve sempre controllare l’umidità, come richiesto anche dalle norme UNI sulla posa.

 

Anche il massetto deve essere controllato

Non basta che il parquet abbia umidità corretta:
👉 anche il massetto deve essere entro i limiti, altrimenti il legno assorbirà acqua dal sottofondo.

Valori tipici richiesti (non dalla UNI EN 13489 ma dalle norme di posa italiane):

  • Massetto cementizio: ≤ 2,0% CM
  • Massetto anidrite: ≤ 0,5% CM

 

Cosa succede se si posa parquet fuori range di umidità?

Se il parquet è troppo umido (>9%):

  • ritiri visibili dopo qualche settimana,
  • fessure tra tavole,
  • perdita di planarità,
  • scollamenti in posa incollata,
  • contestazioni e non conformità a norma.

Se il parquet è troppo secco (<5%):

  • rigonfiamenti improvvisi,
  • problemi di cupping,
  • attrito laterale tra i listelli,
  • tensioni sulla finitura.

In entrambi i casi:
👉 il pavimento NON rispetta più il comportamento previsto dalla UNI EN 13489.

 

Perché il controllo dell’umidità è responsabilità del produttore e del posatore

La norma UNI EN 13489 disciplina il prodotto, quindi:

  • il produttore deve consegnare il parquet nel range 5–9%.

Il posatore, invece, ha l’obbligo — secondo le norme italiane e buona pratica professionale — di verificare che:

  • umidità del parquet sia a norma,
  • umidità del massetto sia corretta,
  • condizioni ambientali siano idonee (18–22°C e 40–60% UR),
  • parquet sia acclimatato prima della posa.

Se anche uno solo di questi fattori è fuori controllo… il parquet si muoverà.

 

Conclusione: perché la norma richiede proprio 5–9%

La forbice 5–9% è stata scelta perché:

  • rappresenta l’umidità di equilibrio in ambienti abitativi europei,
  • garantisce la miglior stabilità dimensionale del legno,
  • limita i movimenti stagionali,
  • evita deformazioni e danni post-posa,
  • permette al parquet multistrato di esprimere al meglio la sua “ingegnerizzazione” interna.

 

Pavimentazione in rovere rusticone a Vicenza

Danni da umidità sugli elementi del parquet 

Come abbiamo visto la mancata osservanza di alcune accortezze in fase di posa in opera del massetto o del pavimento in legno, così come una trascuratezza nelle successive fasi di cantiere o di utilizzo del pavimento in legno, possono danneggiarlo. 

Alcuni danni sono rimediabili, altri no. 

La norma Uni En 13756 definisce 4 tipologie di deformazioni delle tavolette che costituiscono un pavimento in legno.  Se vuoi approfondire trovi tutto qui:

Danni su pavimenti in legno

Dettagli

I danni provocati dall’umidità errata nel parquet

L’umidità è il principale nemico del parquet: troppo alta o troppo bassa, prima o dopo la posa, può causare deformazioni, sollevamenti, fessurazioni e problemi estetici o strutturali difficili da risolvere.

In questo articolo analizziamo:

  • i danni da parquet troppo umido;
  • i danni da parquet troppo secco;
  • i danni da umidità proveniente dal massetto;
  • i danni da umidità ambientale eccessiva;
  • i rimedi possibili e quando, purtroppo, l’unica soluzione è rifare la posa.

 

 

1. Danni da parquet troppo umido (umidità > 9%)

Quando il parquet arriva in cantiere con umidità superiore a quella stabilita dalla UNI EN 13489 (5–9%), contiene più acqua di quanto l’ambiente domestico possa supportare.

Dopo la posa, il legno tenderà a ritirarsi mano a mano che si asciuga.

1.1 Fessurazioni longitudinali tra le tavole (“gaps”)

Causa

  • Il legno si restringe perdendo acqua.

Sintomi

  • Fughe visibili tra i listelli
  • Aperture di 1–3 mm (o più nei casi gravi)
  • Linee scure tra i bordi

Rimedi

  • Umidificare l’ambiente (se il problema è moderato)
  • Attendere la stabilizzazione stagionale
  • Interventi cosmetici con stucco elastico
  • Nei casi gravi: sostituzione delle tavole interessate
  • Nei casi molto gravi: smontaggio e nuova posa
 
1.2 Deformazioni dei bordi (“svasature” o edge-bending)

Causa

La parte superiore della tavola si asciuga più rapidamente rispetto al resto.

Sintomi

  • Bordo leggermente rialzato
  • Percezione tattile di “gradino” tra le tavole
  • Irregolarità visibili in controluce

Rimedi

  • Stabilizzazione dell’umidità ambientale
  • Leggera levigatura (solo su parquet massello o prefiniti levigabili)
  • Nei multistrato prefinito: soluzione spesso non praticabile

 

1.3 Ritiri dell’incastro e microfessure sulla finitura

Causa

Ritiro del supporto e perdita di tensione della finitura.

Sintomi

  • Piccole linee di apertura sulla vernice
  • Perdita di uniformità

Rimedi

  • Possibile micro-levigatura e nuova finitura
  • Se il problema è esteso: rifacimento strato di finitura
  • Nei casi gravi: sostituzione tavole

 

2. Danni da parquet troppo secco (umidità < 5%)

Un parquet troppo secco reagisce assorbendo l’umidità dell’ambiente.
L’assorbimento provoca gonfiamenti e tensioni strutturali.

 
2.1 Imbarcamento (“cupping”)

Causa

Il lato inferiore della tavola assorbe più umidità del lato superiore.

Sintomi

  • Bordi rialzati
  • Centro della tavola concavo
  • Pavimento “ondulato”

Rimedi

  • Deumidificazione ambienti
  • Sospensione temporanea del riscaldamento a pavimento
  • Asciugatura controllata
  • Se il cupping è lieve: levigatura
  • Se il cupping è grave: sostituzione totale del pavimento

 

2.2 Bombamento (“crowning”)

Causa

Lato superiore più umido di quello inferiore.

Sintomi

  • Tavole con “schiena” convessa
  • Sovrapposizione dei bordi
  • Difficoltà nella calpestabilità

Rimedi

  • Regolazione dell’umidità relativa
  • Deumidificazione o essiccazione controllata
  • Possibile levigatura
  • Nei casi gravi: rifacimento

 

2.3 Spinta laterale e frattura meccanica degli incastri

Causa

Il legno si espande oltre lo spazio disponibile.

 

  • Spacco degli incastri
  • Sollevamenti “a cupola”

Rimedi

  • Eliminazione delle cause di umidità
  • Riduzione dell’umidità ambientale
  • Sostituzione tavole danneggiate
  • Nei casi estremi: demolizione e rifacimento

 

 

3. Danni causati da umidità proveniente dal massetto

Questo è uno dei problemi più frequenti: un massetto non perfettamente asciutto/stagionato rilascia umidità verso l’alto, che viene assorbita dal parquet. 

 
3.1 Sollevamento a “tenda” (tenting)

Causa

Accumulo di vapore sotto il parquet incollato.

Sintomi

  • Tavole sollevate al centro
  • Rumore di “vuoto” camminandoci sopra
  • Distacco totale dell’adesivo

Rimedi

  • Rimozione del pavimento
  • Verifica e asciugatura massetto
  • Posa con primer/barriere al vapore
  • Riposa completa
 
3.2 Muffe e annerimenti da sottofondo

Causa

Umidità di risalita o perdite impiantistiche.

Sintomi

  • Odori di muffa
  • Aloni neri sotto le tavole
  • Deterioramento del supporto

Rimedi

  • Individuazione e riparazione della perdita
  • Deumidificazione forzata
  • Sostituzione completa delle tavole colpite
  • Trattamento antimuffa del sottofondo

 

4. Danni da umidità ambientale irregolare (case poco ventilate, sbalzi stagionali)

 
4.1 Scricchiolii e rumori di movimento

Causa

Dilatazioni e ritiri continui.

Sintomi

  • Rumori ad ogni passo
  • Pavimento che “lavora”

Rimedi

  • Stabilizzazione UR 45–60%
  • Utilizzo di umidificatori/deumidificatori
  • Nei casi gravi: riposa parziale
 
4.2 Scolorimenti e degrado della finitura

Causa

Umidità eccessiva o transizioni rapide umido/secco.

Sintomi

  • Opacizzazioni
  • Svuotamento pori
  • Microfessure nella vernice
  • Ingiallimenti

Rimedi

  • Regolazione dell’UR
  • Interventi superficiali (oliatura, verniciatura)
  • Levigatura nei casi gravi

Pavimentazione in legno

Parquet in tutta la casa, anche in bagno?

Bagno -> Umidità -> Danni al parquet 

Quando si parla danni da umidità e di parquet certamente si pensa che l'ambiente più "a rischio" dove utilizzare il parquet sia il bagno. La presenza di vapore che appanna lo specchio dopo una doccia si deposita anche sul pavimento, oppure le impronte bagnate dei piedi quando usciamo dalla vasca non sembrano conciliarsi con un pavimento in legno.

 

Meglio un bel grès effetto legno?

Aggiungi a questo che oggi sono molti i concorrenti del pavimento in legno, primi tra tutti i grès effetto legno, che si fanno forti proprio della loro "indifferenza" alla presenza di umidità ambientale o di superficie. Eppure, nonostante tutto, i veri amanti del parquet non rinunciano al legno in bagno, anzi: sempre di più ci capitano clienti che lo scelgono per essere utilizzato in continuità con il resto della casa. 
Ma è davvero così pericoloso in bagno?

 

Bisogna avere delle accortezze

Se 20 anni fa tutti lo sconsigliavamo, oggi lo si posa anche in questo ambiente, seppure con alcune accortezze e precauzioni che spieghiamo in questo articolo:

Il parquet in bagno

A proposito di nuovi ambiti: sia in cucina che in bagno, noi lo proponiamo anche in... verticale! Con risultati strabilianti!!

rivestimenti di pareti in legno

Pavimenti in legno a Valdagno (Vicenza)

Parquet su impianto di riscaldamento a pavimento?

L'eccesso di calore è nemico del parquet

Se l'eccesso di umidità danneggia il pavimento in legno anche l'eccessivo calore o un ambiente troppo secco provoca dei danni. Questo ci fa immediatamente pensare a quanto possa essere difficile la convivenza tra il parquet ed il riscaldamento a pavimento che si sta affermando come nuovo "standard", nelle abitazione moderne, per il riscaldamento. 

 

Il legno deve rimanere un po' umido

Dato che, come abbiamo visto, il pavimento in legno deve avere una piccola percentuale di umidità all'interno e dal momento che tutti sanno che il legno, come si dice, è un materiale "vivo", che si muove, che risente dei cambi di temperatura, come si possono conciliare parquet e massetto radiante?

 

Durata del parquet su impianto radiante?

Molti nostri clienti esprimono le loro preoccupazioni e ci chiedono se non sia pericoloso posare il parquet su un impianto radiante, se il parquet nel tempo si danneggia.. 
 

 

Performance dell'impianto radiante con sopra il parquet?

A questo si aggiunga - e molti ci fanno anche questa domanda - che il legno è un isolante per cui andrà a limitare l'effetto dell'impianto radiante?

 

Precauzioni per il parquet su impianto radiante

Effettivamente il parquet "va fatto andare d'accordo" con l'impianto di riscaldamento a pavimento, occorre, cioè, adottare delle precauzioni e delle tecniche che consentano a questi due elementi di convivere bene ed a lungo. Potrei dirti, semplicemente, che dopo decenni di esperienze oggi abbiamo le conoscenze e le tecniche per realizzare un pavimento in legno su impianto radiante. Per cui non dovresti preoccuparti: sappiamo bene come gestire questa "difficile" convivenza.

Ma se vuoi approfondire troverai un articolo che ne parla, oppure clicca su details:

parquet in legno ed impianti di riscaldamento a pavimento. 

Dettagli

Pavimento in legno e impianto radiante: criticità e accortezze da conoscere

Il pavimento in legno può essere posato sopra un impianto radiante, ma richiede una maggiore attenzione progettuale rispetto ad altri materiali. Il legno è un materiale igroscopico e sensibile al calore: assorbe e rilascia umidità, si dilata e si ritira, reagisce alle variazioni termiche e può deformarsi se esposto a temperature troppo elevate o non uniformi. 
Per questo motivo non tutti i sistemi radianti sono adatti al parquet e non tutte le modalità di posa garantiscono un risultato stabile e duraturo.

 

Le principali criticità del parquet sopra un impianto radiante

Un pavimento in legno installato sopra un impianto radiante può manifestare problemi quando il sistema produce variazioni troppo rapide di temperatura. Il legno non sopporta sbalzi termici bruschi e reagisce con movimenti strutturali come imbarcamenti, rigonfiamenti, fessurazioni o scricchiolii. Anche temperature eccessive nel massetto rappresentano una minaccia: la normativa e la buona pratica indicano di avere una temperatura superficiale del pavimento di circa 27 gradi. Se il legno viene portato a lungo oltre questa soglia tende a seccarsi troppo, quindi a ritirarsi e fessurarsi.

Una criticità molto comune è l’umidità residua del massetto. Se il ciclo di asciugatura dell’impianto non viene eseguito correttamente, oppure se il massetto non ha raggiunto i valori di umidità adatti alla posa, il parquet assorbe acqua dal basso e si deforma. Le conseguenze possono essere rigonfiamenti, sollevamenti e distacchi.

La scelta dell’essenza incide in modo significativo. Alcuni legni sono molto sensibili alle variazioni termo-igrometriche. Il faggio, l’acero, la betulla o il larice sono esempi di essenze che tendono a muoversi molto e dunque risultano poco adatte a essere posate sopra un riscaldamento radiante.

 

Quali impianti radianti possono creare più danni al legno

Gli impianti radianti non sono tutti uguali. Alcuni, per il loro funzionamento e per la loro struttura, rappresentano un rischio maggiore per il parquet. Gli impianti con serpentine posate troppo superficialmente all’interno del massetto trasferiscono calore in modo diretto e poco uniforme. Certamente si riduce l'inerzia termica e, quindi, il tempo necessario affinchè il calore arrivi nella stanza ma si rischia che il massetto diventi troppo reattivo, creando sbalzi termici che il legno sopporta con difficoltà.

I sistemi radianti molto rapidi, come quelli a secco privi di massa termica, hanno un comportamento termico poco graduale. Il legno si trova così esposto a continui cambi repentini di temperatura che inducono movimenti e deformazioni.

Un impianto mal regolato, che funziona con frequenti cicli di accensione e spegnimento invece che modulare la potenza in modo progressivo, produce un calore disomogeneo che mette sotto stress il legno.

 

Gli impianti più sicuri per il parquet

Le soluzioni migliori sono gli impianti radianti a bassa temperatura, alimentati da caldaie a condensazione o pompe di calore. In questo caso la temperatura dell’acqua nei circuiti è ridotta e la superficie del pavimento non supera mai i limiti tollerabili dal legno. Un altro elemento fondamentale è la profondità delle serpentine nel massetto, che non devono essere troppo vicine alla superficie. Una copertura di almeno quattro o cinque centimetri sopra il tubo distribuisce il calore in maniera più uniforme e graduale.

Anche la massa del massetto è importante: più il sistema ha inerzia termica, meno variazioni rapide subisce il parquet. I sistemi dotati di regolazione modulante, che mantengono la temperatura stabile senza continui sbalzi, sono i più adatti.

 

Cosa prevedere nella realizzazione dell’impianto per evitare problemi

La fase di realizzazione dell’impianto è decisiva per garantire la compatibilità con il parquet. Il massetto deve avere uno spessore adeguato, normalmente di 5 o 6 centimetri al di sopra dei tubi. È indispensabile eseguire il ciclo di avviamento dell’impianto prima della posa del legno, aumentando la temperatura di pochi gradi al giorno fino al regime e poi riducendola con la stessa gradualità. Questo passaggio permette di eliminare l’umidità residua e di stabilizzare il massetto.

Prima della posa occorre misurare l’umidità del massetto con strumenti professionali. I valori devono essere conformi alle indicazioni tecniche: di solito non oltre il due per cento per i massetti cementizi e valori ancora più bassi per i massetti a base anidrite. Negli ambienti a rischio umidità, o nei piani terra, è utile prevedere barriere al vapore specifiche.

La regolazione dell’impianto, soprattutto nelle prime settimane di funzionamento, deve essere estremamente graduale. Temperature eccessive o variazioni repentine rappresentano il rischio maggiore per il legno.

Parquet in rovere sbiancato a Vicenza

La durabilità naturale del parquet

Il parquet è uno dei pavimenti che, se ben manutenuto, garantisce una durata nel tempo ben superiore ad altre tipologie di pavimenti. 
Come abbiamo visto può essere compromesso da un eccesso di umidità o da temperature troppo elevate o da un clima troppo secco. 
Ma ci sono altri elementi, ancora meno simpatici, che possono mettere a dura prova la sua durabilità nel tempo. Si parla di durabilità naturale quando ci si riferisce alla resistenza del legno ad organismi biologici (funghi, batteri, insetti) i quali cercano nutrimento (in particolare l'amido) all'interno delle tavolette del pavimento. 

Abbiamo già accennato che se il legno utilizzato per il pavimento contiene porzioni di alburno - più ricche di amido - il rischio è maggiore. 

Se funghi e batteri richiedono percentuali elevatissime di umidità e non preoccupano molto, gli ospiti meno graditi e di cui abbiamo più timore sono certamente gli insetti xilofagi ed in particolare i tarli. 
Durante il loro ciclo vitale dalle uova fuoriesce la larva che si accresce, si trasforma in pupa e quindi in insetto adulto che fuoriesce da un foro (foro di sfarfallamento). L'aspetto più critico dei tarli è che scavano all'interno del legno gallerie più o meno lunghe che possono compromettere il pavimento. 

Ovviamente i produttori di pavimenti in legno, specie quelli italiani che lavorano bene, garantiscono i loro prodotti che sono trattati al fine di resistere ad attacchi di tarli. Ma i casi di pavimenti tarlati, in Italia, sono comunque parecchi. D'altro canto abbiamo visto come la maggioranza dei parquet posati sono di origine asiatica o est-europea.

Se vuoi approfondire l'argomento trovi tutto qui:

Parquet e tarli

Dettagli

Quando un pavimento in legno va demolito? Quali danni sono irreversibili?

Un parquet di qualità può durare decenni, ma esistono situazioni in cui non è più possibile recuperarlo tramite levigatura o riparazioni. In questi casi l’unica soluzione è rimuoverlo e riposarlo. Le cause più frequenti sono legate all’umidità, agli errori di posa, alle scelte sbagliate di materiali o ai danni strutturali del sottofondo.

 

1. I danni da umidità: la causa più comune

L’acqua è il principale fattore distruttivo per un pavimento in legno.
Le risalite dal massetto, gli allagamenti, le perdite o un’umidità ambientale costantemente elevata provocano deformazioni, sollevamenti, muffe e marcescenza degli strati inferiori. Quando l’acqua penetra in profondità il parquet e vi rimane a lungo i danni provocati possono essere irreversibili ed in quel caso il pavimento in legno va demolito, risanato il sottofondo e posato nuovamente.

 

2. Errori gravi in fase di posa

La posa su un massetto non asciutto, l’uso di colle sbagliate o l’assenza di barriere al vapore possono dar luogo a fenomeni di rigonfiamenti, distacchi e sollevamenti diffusi. Questi problemi non si risolvono con interventi superficiali, perché la causa è strutturale. In questi casi spesso è necessario rifare completamente sottofondo e pavimento.

 

3. Problemi causati da impianti radianti non idonei

Il parquet sopra un impianto radiante funziona solo se il sistema è progettato correttamente. Temperature troppo elevate, serpentine troppo superficiali o forti sbalzi termici rendono il legno instabile. Imbarcamenti e fessurazioni generate dal calore eccessivo sono generalmente irreversibili.

 

4. Legni poco stabili o formati troppo larghi

Alcune essenze, come faggio, acero o betulla, sono molto sensibili all’umidità e al calore. Se vengono scelti per essere posati in ambienti difficili il rischio è che si muovano, si deformino fino a che il pavimento diviene ingestibile. Anche tavole molto larghe e massicce (non multistrato) possono deformarsi oltre i limiti recuperabili. 

 

5. Difetti del sottofondo

Cedimenti del massetto, fessure strutturali della soletta o vecchi sottofondi contaminati possono mettere a rischio la durabilità del parquet o causare movimenti anomali. In questi casi è impossibile intervenire solo sulla superficie: la demolizione è obbligatoria.

 

6. Usura e materiali scadenti

Parquet troppo economici o con strato nobile molto sottile non possono essere levigati. Se si rovinano o si gonfiano per l’umidità, la sostituzione è l’unica strada. Lo stesso vale quando lo strato nobile è stato consumato da troppe levigature.

 

7. Attacchi biologici

Tarli, funghi e muffe profonde compromettono la fibra del legno. Quando l’attacco è esteso non esistono soluzioni di recupero: il pavimento va rimosso.

Pavimento in legno in tutta la casa, a Vicenza

Parquet all'esterno: pro e contro

Con la parola "decking" si intende l'utilizzo del pavimento in legno all'esterno. Questo è l'ambito più critico per il nostro "povero" legno che dovrà resistere alle intemperie, agli sbalzi di temperatura e al gelo. D'altro canto un pavimento in legno in un terrazzo oppure nel bordo piscina valorizza l'abitazione e rende più confortevole il godimento degli spazi esterni. 

Per questo è opportuno scegliere le essenze in grado di affrontare queste condizioni critiche nel migliore dei modi, alcune sono famose, come il Teak, altre meno conosciute come l'Ipé, il Massandaruba o l'Angelim. Tutti legni dai nomi esotici che vengono prelevati da foreste primarie nel sud est asiatico oppure nell'America latina. 

Ma se volessimo legni europei certificati FSC?
Oggi ti possiamo dare anche questa soluzione! Il Frassino termotrattato, grazie ad una speciale tecnica di produzione, viene reso resistente alle condizioni climatiche esterne e lo puoi utilizzare tranquillamente anche in esterno. 

A chi vuole approfondire queste tematiche abbiamo dedicato un articolo per sapere: 

tutto sul decking in legno 

Pavimenti in legno a San Vito di Leguzzano (Vicenza)

Ma quale pavimento in legno?

Quando ti troverai a dover decidere il pavimento in legno per la tua casa, ti accorgerai di quante tipologie di legno esistono. E non sarà facile orientarti tra rovere, frassino, olmo, betulla, noce...

A queste essenze europee se ne sono aggiunte, negli ultimi decenni, moltissime provenienti da paesi esotici con caratteristiche estremamente differenti tra di loro. 

Abbiamo raccolto in una pagina le varie essenze, descrivendone caratteristiche, proprietà e collezionando delle gallery di pavimenti in legno per ogni specie, in modo da consentirti di scegliere quella che fa per te:

Quale essenza di parquet scegliere

 

Per scegliere correttamente l'essenza più adatta devi anche sapere che la stabilità del legno e la sua durezza variano a seconda delle diverse speci. Esistono dei metodi per valutare sia la stabilità (ci sono legni più o meno nervosi) che la durezza. I risultati li abbiamo raccolti in questo articolo:

stabilità e durezza del parquet

Una volta che avrai scelto - confrontando tra di loro i diversi tipi, sia dal punto di vista estetico che funzionale - dovrai decidere se preferire un parquet massiccio, oppure un prefinito a due o tre strati.

Pavimenti in legno in un attico ad Arzignano (Vicenza)

Il parquet in legno massiccio

Fino agli anni '90 l'unica soluzione per chi voleva un pavimento in parquet era quella di utilizzare delle tavole o tavolette di legno massiccio, incollarle o inchiodarle e quindi levigarle ed applicare la finitura superficiale, vernice o olio, in cantiere. 

I pavimenti in legno erano, quindi, sempre e solo in legno massiccio. 

I formati del parquet massello

Ne esistevano di differenti versioni: il più economico era il parquet legno "mosaico" che consisteva in tavolette di circa 8 millimetri di spessore, di larghezza di circa 2/3 centimetri e lunghezza di circa 10/15 centimetri. Queste lamelle generalmente venivano disposte formando dei quadrati, ma potevano anche essere posate a spina pesce singola o doppia o con altre geometrie. 

Salendo di dimensione si trovava il diffusissimo "lamparquet", di spessore 10 millimetri, larghezza 50 o 60 millimetri e lunghezza 250 / 300 millimetri. 

Salendo ancora, e spendendo un pochino di più, si passava al listoncino, che poteva arrivare a 14 millimetri di spessore, 60/70 di larghezza e 400/600 millimetri di lunghezza e poteva essere acquistato anche nella versione "ad incastro", cioè con le tavolette maschiate che garantivano più stabilità. 

Infine si trovava il listone, con spessore 14 millimetri, larghezza 80/90 millimetri e lunghezza 800/1200 millimetri. Il listone era il più nobile tra i formati ed aveva un costo triplo rispetto al lamparquette. 

Misure più grandi erano rappresentante dai maxilistoni o dalle tavole, che arrivavano a spessori di 22 millimetri, larghezze di 18 o 20 centimetri e lunghezze fino ai due metri. 

La posa e la lavorazione del massello

Tutte queste differenti tipologie avevano in comune la necessità di essere finite in cantiere. La posa, levigatura e verniciatura in cantiere necessitavano di circa 40 giorni per essere completate, tempistiche sempre più difficili da accettare nei moderni, velocissimi, cantieri. 

A condannare i pavimenti in legno massiccio furono anche le aspettative sempre più esigenti dei clienti che richiedono una precisione nelle lavorazioni di finitura che sono ben difficili da ottenere in un cantiere, in presenza di polvere e con lavorazioni manuali che non possono avere la precisione di un macchinario in fabbrica. 

Tempistiche sempre più strette e clienti sempre meno tolleranti condannarono il parquet massiccio all'estinzione e favorirono la diffusione del parquet multistrato o prefinito che oggi rappresenta la quasi totalità del mercato. 

Ma per chi volesse approfondire il mondo del parquet massiccio (che possiamo ancora realizzare), trova tutto qui:

Il Parquet massiccio

 

Pavimentazione in legno incollata su pavimento esistente, Vicenza

Il parquet prefinito (o multistrato)

Negli anni '90 si diffonde una innovazione di processo e di prodotto che rivoluziona il mercato dei pavimenti in legno: si tratta dei pavimenti in parquet prefiniti.

Queste tavolette vengono già levigate in fabbrica e poi vengono trattate ad olio o verniciate e lasciate asciugare. Una volta inscatolate arrivano in cantiere già "finite" e sarà sufficiente incollarle sul massetto per completare l'opera per dare il pavimento pronto ad essere vissuto già dal giorno successivo. 

I tempi passano dai 40 giorni del pavimento in legno massiccio ai 2 giorni di un prefinito ed i trattamenti di verniciatura eseguiti in laboratorio (non più in cantiere) sono a prova del cliente più difficile. 

Il parquet prefinito diventa ben presto il prodotto di riferimento mentre le vendite di pavimenti in legno massiccio crollano.

Il prodotto viene anche detto "multistrato" perché un'altra delle sue caratteristiche è quella di avere uno strato superficiale in legno nobile ed uno o più strati di supporto che servono a renderlo più stabile una volta posato.

Se vuoi saperne di più leggi questo approfondimento:

Il pavimento in legno prefinito

Pavimento in legno sbiancato, a spina ungherese, a Vicenza

Parquet prefinito: due o tre strati? 

Abbiamo spiegato le motivazioni per cui il prefinito ha surclassato il pavimento in legno massiccio che ormai non si posa quasi più, ma ci sono moltissime tipologie di pavimenti prefiniti. 

Semplificando possiamo però ricondurre le varie famiglie di prodotti a due principali: il prefinito a due strati e quello a tre strati.

Pavimento in legno a 2 o a 3 strati?

Quali sono le differenze e perché si dovrebbe scegliere l'uno o l'altro? 
Abbiamo dedicato a questo argomento due articoli che affrontano pregi e difetti di uno e dell'altro:

Il prefinito a due strati

il prefinito a tre strati

 

La finitura superficiale del parquet

Una volta decisa la struttura ed una volta scelta l'essenza del parquet, si tratta di decidere la finitura superficiale, cioè la lavorazione della superficie del legno.

Esistono, infatti, moltissime possibilità: puoi decidere per una superficie liscia oppure puoi acquistare un parquet dall'aspetto anticato, magari con una superficie ondulata o con l'effetto dei tagli della sega o delle piallature. 

In questo approfondimento trovi le differenti lavorazioni che puoi richiedere per il tuo pavimento in legno:

Le finiture superficiali del parquet

Pavimento a Montebello Vicentino (Vicenza)

Pavimenti in legno ad olio o verniciati?

Il percorso per arrivare ad identificare il tuo pavimento non è ancora alla fine: si tratta ora di decidere quale sarà il trattamento che lo protegge.

Ce ne sono molti anche se due sono le principali famiglie di trattamenti: la protezione mediante stesura di olio impregnante oppure la verniciatura. 

Entrambe hanno pro e contro sia di natura ambientale-ecologica, sia di funzionalità quotidiana che di possibilità di manutenzione ordinaria o straordinaria. 

Abbiamo affrontato questi argomenti in un approfondimento che ti aiuterà a decidere quale dei due trattamenti scegliere:

Protezione del parquet: olio o vernice?

Pavimenti e Rivestimenti personalizzati: una casa a Verona

Le classi di aspetto (o la scelta) nel parquet

Le normative Uni En, oltre a definire molteplici aspetti che un elemento in legno deve rispettare, vanno anche a classificare l'aspetto suddividendo in tre classi il parquet: Cerchio, Triangolo e Quadrato. 

Nelle differenti scelte sono ammesse (oppure no) caratteri quali alburno, nodi, fiammature o deviazioni della fibra, slumaccature o specchiature... 

Per saperne di più ti consiglio di leggere questo approfondimento:

Le classi di aspetto dei pavimenti in legno

Posa Parquet Spina Ungherese

Schemi di posa del parquet

Esistono moltissimi schemi e disegni di posa del parquet. Va detto che lo schema più utilizzato e che anche noi utilizziamo di più è la classica posa a tolda di nave diritta. In questo schema le tavole vengono accostate l'una parallela all'altra scegliendo una direzione di partenza in base all'ingresso, ad eventuali finestroni e alla luce. 

Ma di recente abbiamo assistito all'affermarsi di altri schemi di posa, più elaborati ma di grande effetto, ad esempio la meravigliosa spina ungherese. Questo antico schema di posa è tornato in auge anche presso le abitazioni di Vicenza e di Verona dove ci troviamo a posare i pavimenti in legno, specie quando si utilizzano essenze importanti, come il Noce, oppure colorazioni come il rovere naturale o il rovere tabacco. 

Se ti interessa realizzare un pavimento di casa ricco ed elaborato puoi trovare molte informazioni su questo articolo:

i diversi schemi di posa dei pavimenti in legno

Pavimentazione in legno di un sottotetto a Vicenza

Posatori di parquet a Vicenza

Una volta scelta l'essenza, il formato e lo schema di posa, occorre trovare una persona in grado di trasformare una montagna di tavole di legno in un bellissimo pavimento.

Occorre un posatore di pavimenti in legno capace ed esperto e qui a Vicenza ne abbiamo di bravissimi. 

Ma prima di parlare di come si posa un pavimento in legno è il caso di esaminare, in questo approfondimento, alcune accortezze utili ed informazioni necessarie da sapere PRIMA della posa del parquet.

Accortezze prima di posare il parquet

E quanto costerà la posa del parquet? Lo scopri in questo articolo: COSTO POSA PAVIMENTI IN LEGNO

Parquet in rovere neutro a Vicenza

Incollaggio del parquet: l'importanza del massetto

La posa a colla su massetto è quella più utilizzata quando si parla di parquet, soprattutto nel nord Italia. Alcune zone del sud (come la Campania) e la maggioranza dei paesi nel nord Europa, vedono invece prevalere la posa flottante o galleggiante.

Nel caso di posa a colla devi tenere presente che il piano di posa, e cioè la superficie su cui dovrai applicare le tavolette in legno, è davvero importantissimo per la buona riuscita e la durata del risultato finale. Tanto che il consiglio è quello di farlo eseguire dalla stessa azienda che ti farà anche la pavimentazione in legno. 

Il piano di posa più comune è il massetto cementizio a cui abbiamo dedicato un approfondimento che ti consiglio di leggere:

 Il massetto per il parquet 

Pavimentazione in legno noce per uffici, Vicenza

Controlli da fare sul massetto

Il direttore dei lavori, o in sua assenza il committente, dovrà far fare una serie di verifiche sul massetto prima della posa del legno.

Questo perché la durabilità del pavimento in legno e la sua funzionalità dipendono strettamente dal piano di posa. Ne abbiamo parlato in un articolo che, se vuoi leggere, approfondisce proprio questo:

i controlli da fare sul massetto prima della posa.

Il principale controllo riguarda la presenza o meno di umidità nello strato di supporto: questa verifica è molto importante perché il pavimento in legno teme l'umidità ed il posatore deve assolutamente accertarsi che sia inferiore alla percentuale ammessa.
Anche a questo argomento abbiamo dedicato un approfondimento:

posa del legno ed umidità nel massetto

Incollaggio del parquet su piastrelle esistenti

Ma il parquet si può anche incollare su un pavimento di mattonelle esistenti. Anche in questo caso occorre controllare attentamente lo strato di supporto verificando che sia coeso, planare e che non presenti irregolarità.
Generalmente lo smalto delle piastrelle è troppo vetrificato per offrire un aggrappo sufficiente al collante per cui occorre rendere la superficie più "aggrappante" utilizzando un prime o graffiando meccanicamente la superficie della ceramica. 

Se questo è il tuo caso ti suggerisco di leggere l'approfondimento:

posa del parquet su piastrelle esistenti

Pavimento in legno di rovere scuro in zona notte

La posa flottante del parquet

Abbiamo accennato che il secondo metodo per posare un parquet - utilizzato soprattutto nel nord Europa - è la posa flottante. 
Questo sistema prevede semplicemente, di appoggiare le tavole di legno su di un materassino incollandole tra di loro ma lasciandole "galleggiare" sul piano di posa.
Questo sistema permette di pavimentare sia un massetto che un pavimento in piastrelle esistenti.

Questo metodo di posa "flottante" o "galleggiante" ha alcuni vantaggi, primo fra tutti quello di non usare collanti e quindi sostanze chimiche, per bloccare il pavimento a terra. 

Alcuni produttori, come Fiemme Dkz, spingono per la posa flottante proprio in quanto più "bio-compatibile". Abbiamo confrontato i due metodi in un approfondimento qui:

Posa del parquet: flottante o incollata?

Pavimentazione in legno noce a Verona

Posa parquet su pannelli, su sabbia

In alcune situazioni, ad esempio se la casa è abitata e non è possibile "impastare" un massetto e pomparlo magari nella mansarda, sarà possibile realizzare una posa su pannelli previa stesura di uno strato di sabbia asciutta. Una volta stesa e staggiata la sabbia, in modo da livellarla, si procede con la stesura dei pannelli in OSB (o similari) e quindi con l'incollaggio del parquet. 

Questo è un metodo di posa che ancora utilizziamo. Lo abbiamo documentato con una sequenza di foto in questo cantiere:

posa di parquet su pannelli stesi su letto di sabbia

Pavimento in legno di rovere sbiancato

Posa del parquet: i controlli finali

A prescindere dal sistema di posa utilizzato, al termine occorrerà effettuare una serie di controlli che verifichino alcune condizioni: 

  • l'incollaggio dovrà essere omogeneo, senza tavolette che cantino a vuoto per più del 75%
  • il pavimento in legno dovrà essere planare, senza dislivelli o gradini (ma si controlla con luce incidente, non con luce radente!)
  • gli elementi dovranno essere allineati seguendo lo schema di posa scelto e la partenza decisa assieme

La norma che regola la corretta posa del parquet e le tolleranze che dobbiamo avere - ricordiamoci che si tratta pur sempre di un lavoro artigianale - è la UNI 11371.

Scale in legno realizzate a Vicenza e a Verona

Pulizia e manutenzione del pavimento in legno

Ora che il tuo pavimento in legno è posato bisogna che tu te ne prenda cura. Alcuni consigli sono ormai di pubblico dominio, quali:

  • prevedere uno zerbino all'ingresso in modo da pulire dalle scarpe sassolini o granelli abrasivi
  • passare l'aspirapolvere periodicamente in modo da rimuovere eventuali granelli dal pavimento
  • utilizzare la pulizia ad umido al massimo una volta alla settimana e con panno ben strizzato
  • trattare il pavimento con i prodotti protettivi consigliati dal produttore

Se vuoi saperne di più trovi tutto in questo approfondimento:

pulizia e manutenzione del pavimento in legno

Rilevigare e riverniciare un vecchio parquet

Sia i parquet massicci che molti tipi di parquet prefiniti ci consentono di essere levigati e riverniciati. Le operazioni di rinnovo non sono semplicissime da attuare e sono piuttosto invasive: è necessario svuotare la casa, togliere porte e battiscopa e non si può abitare finché la vernice non è perfettamente indurita.
Ma è una operazione ideale da effettuare prima di entrare in casa o quando la si lascia per traslocare in una nuova e permette di ottenere un pavimento in legno "come nuovo". 
Qui puoi vedere come viene realizzata:

Levigatura e verniciatura di un vecchio parquet

Perché il pavimento in legno? I vantaggi...

Ma facciamo un passo indietro,  perché scegliere un pavimento in legno? 

Potrei risponderti che sul legno si sta bene scalzi, che valorizzerà il tuo arredo, che è un buon isolante, che lo potrai rinnovare nel tempo facendolo ringiovanire a tuo piacimento... oppure che acquistandolo darai una piccola mano al pianeta!

Le piante costituiscono tra il 95 ed il 99% della biomassa del nostro pianeta e senza le piante gli animali (noi compresi) non esisterebbero. La vita stessa sul pianeta non esisterebbe.

Utilizzare una pianta per realizzare i pavimenti di legno di casa tua significa utilizzare una risorsa potenzialmente inesauribile. Anche perché se tu (e tanti come te) scelgono il legno renderai conveniente, per chi possiede un terreno, piantare piante. Solo se il mercato del legno cresce ci sarà un incentivo a coltivare piante anziché soia o mais... A patto che tu comperi legno certificato FSC, cioè da coltivazioni e non legno rubato a foreste primarie!

Il parquet è, quindi, sostenibile, riciclabile e per produrlo si utilizza meno energia di qualsiasi altro pavimento.  Posarlo a casa tua significa togliere dall'ambiente una quantità di anidride carbonica che se ne rimarrà tranquilla a casa tua, sotto forma di legno.

Insomma puoi anche decidere di non comperare da noi, da Pellizzari, il parquet, ma se lo acquisti farai del bene a te e al pianeta. E quindi, indirettamente, anche a noi! Per cui grazie in anticipo! 

A tal proposito abbiamo scritto un articolo sul perchè la scelta del parquet sia ecologica e faccia bene all'ambiente: 5 motivi per cui posare parquet fa bene all'ambiente

Parquet rustico a Vicenza

I vantaggi di un pavimento in legno 

Se stai valutando quale pavimento mettere nella tua casa, è giusto che tu sappia vantaggi e svantaggi dei pavimenti in legno. 
Iniziamo dai vantaggi del parquet:

  • è un materiale leggero: il legno pesa meno di 8 kg al metro quadrato contro almeno il doppio, ad esempio, di un grès porcellanato che ne pesa circa 20
  • è semplice e veloce da posare: i moderni prefiniti ci consentono di posare una intera abitazione di circa 100 metri quadrati in due giorni
  • è subito calpestabile: non appena la colla si indurisce il pavimento in legno si può abitare 
  • il parquet non è soggetto a "mode". Un pavimento in legno non dà una data all'abitazione.
  • una pavimentazione in legno aumenta il valore dell'immobile.  Prova a leggere gli annunci delle agenzie immobiliari e ti capiterà di leggere "parquet in zona notte" oppure  "parquet nelle camere" etc. 
  • aumenta l'isolamento acustico: il legno ha la capacità di "assorbire" meglio i rumori in quanto più morbido rispetto ad altri materiali
  • aumenta l'isolamento termico: il legno è un isolante termico! 
  • un assito di legno a pavimento aumenta il benessere percepito all'interno della casa, aumenta la sensazione di confort 
  • un parquet è ideale nella sovrapposizione: se non ti piace la piastrella a pavimento puoi sovrapporre con facilità un parquet
  • è un materiale naturale, rinnovabile, a bassissimo impatto ambientale.
  • un tavolato in legno è facilmente ripristinabile sia nella struttura che nel colore, a patto che lo spessore della parte nobile del legno sia sufficiente
  • è diventato più economico: un tempo era un materiale per pochi ma oggi lo si può trovare anche a meno di 30 euro (attenzione, però, ai materiali di importazione!)

Parquet in noce a spina

Opinioni negative sul parquet in legno

Oltre ai vantaggi è il caso di esaminare anche gli svantaggi o, meglio, i problemi dei pavimenti in legno (reali o percepiti). 
Sicuramente anche tu avrai sentito alcune di queste obiezioni o domande.

I dubbi: "il legno si macchia?" 

Questo dipende dal tipo di trattamento di protezione che viene fatto sul legno. Certamente il legno ha bisogno di essere protetto ed i due metodi più utilizzati in questo senso sono la vernice oppure l'olio. La vernice protegge il legno dalle macchie grazie ad un film superficiale che non lascia passare gli agenti macchianti, mentre l'olio impregna e satura le fibre del legno. 

Dei due l'olio è la difesa più vulnerabile ma anche la più semplice da ripristinare. 

 

Ne abbiamo parlato qui, chiedendoci: meglio olio o vernice?

I dubbi: "il legno si graffia facilmente?"

Il parquet a pavimento è più morbido di una piastrella in ceramica, di un pavimento in marmo, di una veneziana. Per cui si, si può graffiare.

Alcune essenze di legni sono più resistenti di altre, così come alcune verniciature garantiscono una resistenza al graffio decisamente superiore rispetto ai trattamenti del passato. 

Il momento peggiore è durante i lavori di costruzione o ristrutturazione di casa: per questo va installato per ultimo e va protetto durante i lavori con un tessuto non tessuto e con delle tavole se si devono usare scaletti o impalcature al di sopra. 

 

Nell'uso quotidiano graffi profondi o lesioni sono rari. In ogni caso si può ovviare a questi inconvenienti sostituendo la tavola rovinata oppure rilevigando tutto il pavimento e riportandolo "a nuovo" con un nuovo trattamento (vernice o olio). 

 

Se vuoi avere dei parquet a pavimento più pratico puoi acquistare un parquet anticato. Ci sono varie lavorazioni superficiali che potete far fare al vostro tavolato come le piallature a mano, la tarlatura o la morciatura. Più lavorazioni combinate renderanno irriconoscibili i graffi successivi da quelli... fatti in fabbrica! 

Pavimento in legno "antichizzato" a Vicenza

I dubbi: "sicuri che il parquet vada bene sull'impianto a pavimento?"

25 anni fa, quando la tecnologia degli impianti radianti a pavimento non era così diffusa, far convivere impianti di riscaldamento a pavimento e parquet era difficile: il legno impediva il passaggio del calore ed il massetto radiante "seccava" eccessivamente le tavolette del parquet.

Oggi, con l'esperienza di migliaia di lavori, abbiamo imparato a far convivere il pavimento in legno con l'impianto a pavimento e lo facciamo senza problemi su centinaia di case all'anno qui a Vicenza e Verona.

Chiaramente occorre che l'impianto radiante sia realizzato tenendone conto, che  il massetto per l'impianto a pavimento segua certi criteri di esecuzione, che venga fatto lo shock termico e che vengano seguite certe accortezze prima della posa.

Ma se vengono rispettate queste tecniche, non avrai problemi! 

 

Dubbi: "Il parquet va bene per luoghi di grande transito? Negozi, centri commerciali... "

Ehm... sei mai partito dall'aeroporto di Venezia? Il pavimento è in parquet, ed è lì da più di 20 anni.

Lo stesso per l'aeroporto di Copenhagen.

Ci sono anche locali pubblici (bar o ristoranti) a traffico intenso con pavimenti in legno. Ricorda la facilità di ripristino rispetto ad altri materiali che richiedono la sostituzione totale, anziché la riverniciatura. 

 

Dubbi: "posso comperare il parquet? ho un cane!"

Anche questa è una leggenda da sfatare. Molto dipende dalle dimensioni del cane, ma anche dal tipo di parquet che sceglierai. Il modo migliore, però, di affrontare questo argomento è di parlarne con chi ha un cane ed ha anche un pavimento in legno: il nostro Roberto.

Nell'articolo che ha scritto troverai tutte le informazioni a riguardo:

CANE E PARQUET IN LEGNO, CONSIGLI

Dubbi: "Il legno è igienico?"

Se questo è il tuo timore, abbiamo la soluzione perfetta per te. Oggi è possibile acquistare dei pavimenti in legno protetti con una vernice antibatterica che, grazie agli ioni di argento, evita il proliferare dei batteri sul tuo pavimento in legno. Da qualche anno proponiamo anche le piastrelle antibatteriche, e finalmente questo trattamento è disponibile anche per il mondo dei pavimenti in legno. 

Ce ne parlano, in questo video, Maria e Chiara. 

Watch Parquet con vernice antibatterica agli ioni d'argento on YouTube.

Il pavimento in legno antibatterico, spiegato da Chiara e Maria

Dubbi: "Quante volte si può rilevigare un prefinito?"

Il prefinito ha uno strato di legno nobile di 3 o 4 millimetri, quindi effettivamente consente di essere rilamato al massimo tre volte. Un pavimento in legno massiccio può essere levigato anche 6/7 volte. Ma ogni quanto si rilevigano i pavimenti in parquet? 
 

Pavimento in legno: la levigatura
La fase di levigatura di un pavimento in legno è una operazione piuttosto invasiva: comporta trasloco dei mobili, smontaggio delle porte, rumori e disagi 


Ma, mediamente, i nostri clienti rilevigano un pavimento in legno moltissimi anni dopo la posa. Mi è capitato raramente di farlo dopo meno di 20 anni, solitamente i tempi sono più lunghi. ll che significa che per almeno 80 anni il tuo pavimento prefinito in legno ti può far compagnia. 

Se poi scegli un legno massiccio, anziché un prefinito, beh... ci sono pavimenti in palazzi storici che hanno 3 o 4 secoli.

Dubbi: "La manutenzione di un pavimento trattato ad olio è difficile?"

Anche qui: un tempo lo era, si.
Ma oggi non più.

Sono stati fatti tantissimi passi avanti ed oggi esistono prodotti e tecniche che ti facilitano la pulizia ma anche la manutenzione. Abbiamo scritto un articolo su come si fa la manutenzione di un parquet oliato.

Pavimento multicolor a spina di pesce, Vicenza

Dubbi: "per fare i pavimenti in legno si distruggono le foreste?"

Certo, ma solo se scegli delle essenze di parquet esotiche e non coltivate.

Da noi, per esempio, troverai solo parquet da legno coltivato e certificato FSC. Questo significa che gli alberi provengono da foreste coltivate in modo sostenibile, in cui vengono piantati più alberi di quelli che vengono prelevati. 

Pensaci: acquistando un pavimento in legno (certificato FSC) farai del bene all'ambiente perché stimolerai la coltivazione di alberi, ne incrementerai il numero ed il benessere dell'ambiente perché:

  • gli alberi intrappolano la CO2 (e fanno diminuire l'effetto serra)
  • producono ossigeno (e respiriamo meglio tutti)
  • la lavorazione del parquet non produce inquinamenti, né emissioni massive di CO2
  • il legno dura a lungo e si può "rigenerare" con facilità anche dopo molti anni. Non diventerà un rifiuto da smaltire come altri pavimenti. 
Parquet in legno a Vicenza

Dubbi: "Il parquet in legno è il pavimento più caro?"

Se ti accontenti di un parquet "fuori misura", cioè con delle tavole di misura leggermente inferiore nella lunghezza o nella larghezza spenderai sicuramente meno. Se poi accetti che ci possa essere qualche fiammatura o qualche nodo, il costo scende ancora. Ovviamente quanto il prezzo di un prodotto scende occorre fare molta attenzione perché raramente è un affare... è molto più probabile che nasconda dei problemi.

Dubbi: "Il parquet in legno va bene solo per lo stile classico?"

Assolutamente no: esistono dei pavimenti in legno moderni che soddisfano anche lo stile contemporaneo o minimal dell'arredamento. 

Dubbi: "il legno teme l'umidità! E se mi si allaga la casa?"

Questa preoccupazione è corretta: in caso di allagamento il legno si gonfia deformandosi fino a sollevarsi nei casi più gravi. Abbiamo dedicato un articolo ai problemi del parquet con l'umidità

Pavimenti in legno ed umidità
Il legno teme l


Ma anche qui ci viene in aiuto la tecnologia: esistono dei rilevatori d'acqua, delle sonde, che si mettono a livello del pavimento e che azionano la chiusura dell'acqua in caso di allagamento. 
Inoltre è molto importante scegliere un prefinito in legno che abbia uno strato di supporto ben costruito in grado di sopportare l'umidità. 

Articoli sul parquet 

Qui di seguito troverai una serie di articoli che costituiscono una vera e propria guida all'acquisto del parquet. Ti forniremo tutte le conoscenze indispensabili per acquistare un pavimento in legno.
Scorri fino a trovare i link ai vari argomenti e divertiti ad esplorare questo meraviglioso mondo! 

Pavimenti in legno realizzati a Vicenza e Verona

Approfondimenti