3. Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento | Fratelli Pellizzari
3. Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento
Quali caratteristiche e precauzioni
occorrono per realizzare un massetto radiante
Caratteristiche di un massetto su impianto radiante a pavimento: accortezze, consigli, normative. Come si controlla l'umidità residua? Come si esegue lo shock termico prima della posa di un pavimento in legno?
Il massetto di supporto alla pavimentazione
Il massetto è lo strato che supporta la pavimentazione e può essere realizzato secondo varie modalità, utilizzando vari materiali, in diversi spessori. Inoltre differisce a seconda che lo si debba realizzare all'interno o all'esterno. In questo articolo mi concentrerò su un particolare tipo di Massetto, quello che incorpora una serpentina di tubazioni grazie ai quali il massetto diventa un sistema radiante.
È il massetto che mi capita di realizzare più di frequente ed è anche quello che può presentare più problematiche o, quantomeno, che richiede più cautele. Per questo se hai deciso di usare un impianto di riscaldamento a casa tua ti consiglio di leggerlo con attenzione. Questi sono gli argomenti che tratteremo:
Se invece stai cercando informazioni su altri tipi di massetto che NON incorporano l'impianto radiante, allora non è questo l'articolo per te. Ti consiglio di passare a leggere uno degli articoli elencati qui di seguito:
Esempio di realizzazione di massetto su impianto a pavimento
La realizzazione di un massetto su un impianto di riscaldamento a pavimento in un attico a Vicenza
Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento
Un massetto pensato per il riscaldamento a pavimento.
Come ti dicevo la tipologia di massetto che si è maggiormente diffusa nel corso degli ultimi anni è quella del massetto radiante ovvero del massettoche ricopre le tubazioni dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Questa tipologia di impianto di riscaldamento è, infatti, la più utilizzata nelle nuove costruzioni e richiede una corretta esecuzione degli strati della pavimentazione oltre che degli spessori (ed una stratigrafia) ben determinati.
Le funzioni del massetto radiante
In questo caso il massetto, che viene eseguito al di sopra del sistema "riscaldamento a pavimento", svolge due funzioni:
supportare la futura pavimentazione, che verrà incollata o appoggiata su di esso;
svolgere la funzione di "piastra riscaldante".
Attenzione alla confusione
Lo strato che si trova al di sotto del sistema "riscaldamento a pavimento" si chiama sottofondo ed ha generalmente la funzione di coprire le tubature elettriche ed idrauliche. Nel caso di impianto radiante a pavimento il sottofondo funge anche da appoggio per i pannelli isolanti su cui vengono poi appoggiate le tubazioni radianti. Non va confuso questo strato con il massetto che, invece, ricopre le tubazioni.
In queste due foto vediamo le serpentine dell'impianto di riscaldamento a pavimento posate sui pannelli e la successiva stesura del massetto che ingloba il sistema radiante.
Un nuovo compito per il massetto
A differenza della versione tradizionale in questo caso al massetto spettano dunque diversi compiti. Se il principale rimane quello di fornire un supporto idoneo per la pavimentazione che successivamente si andrà ad installarvi e di ripartire i carichi futuri che si appoggeranno sulla pavimentazione, ora si aggiunge anche la funzione di riscaldare gli ambienti. Ciò avviene mediante la massa stessa del manufatto che ingloba all'interno delle tubazioni all'interno delle quali circola un fluido con opportuna temperatura.
Il sistema "impianto di riscaldamento a pavimento"
In estrema sintesi possiamo definire un sistema radiante a pavimento come un sistema di riscaldamento e raffrescamento che utilizza l'acqua calda o fredda per riscaldare o raffreddare l'ambiente attraverso un sistema di tubazioni posate sotto il pavimento. Sempre in estrema sintesi diremo che un sistema radiante a pavimento è composto da:
Generatore di calore. Il generatore di calore è l'elemento che riscalda o raffredda l'acqua: una caldaia, una pompa di calore o un sistema ibrido (ex: caldaia+solare termico)
Tubazioni. I tubi sono gli elementi che trasportano l'acqua calda o fredda dal generatore al pavimento.
Collettori. I collettori sono elementi che distribuiscono nelle varie serpentine l'acqua calda o fredda e la riportano al generatore di calore al termine del circuito.
Valvole termostatiche. Le valvole termostatiche sono gli elementi che permettono di regolare la temperatura dell'acqua nei tubi del pavimento.
In questa sede non approfondiamo oltre la tematica del sistema "impianto di riscaldamento a pavimento", dal momento che abbiamo trattato questo argomento nell'articolo:
Prima di parlare di quali sono i requisiti per ottenere un massettoa perfetta regola d'arte per un impianto radiante, vediamo in estrema sintesi alcune considerazioni sull'impianto a pavimento, considerazioni necessarie per poi tornare ad approfondire il tema di come si deve realizzare il massetto.
L'impianto a pavimento ed il massetto
Elementi che vanno considerati
Quasi tutti sappiamo che gli impianti radianti si basano sul principio della circolazione di acqua a bassa temperatura in un circuito che copre una superficie radiante molto estesa. Rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, quello a pavimento ha un vantaggio fondamentale e cioè quello di utilizzare un fluido riscaldante a bassa temperatura ( 35 - 40 °C) con una temperatura alla superficie di posa solitamente inferiore ai 27°C.
Risparmio energetico consentito
Questo consente una buona economia di esercizio assieme ad una ottima uniformità di calore e quindi un migliore comfort abitativo. Ilrisparmio energetico in una abitazione, rispetto ai sistemi tradizionali, può superare il 15%. Il costo di realizzazione, che un tempo era decisamente superiore al tradizionale sistema a termosifoni, si è oggi sostanzialmente allineato, anche se molto dipende dalle caratteristiche dei materiali scelti e dalle modalità di realizzazione.
Non c'è un unico modo di fare un impianto a pavimento
Esistono differenti tipologie di tubazioni dell'impianto a pavimento così come esistono differente tipologie di pannelli isolanti, sui quali le tubazioni vengono alloggiate. Esistono pannelli isolanti molto più performanti, anche se con spessori minori. Così come esistono tubazioni più costose, collettori e testine più performanti. Insomma essendo diverse le componenti del sistema radiante occorre considerare l'incidenza dei costi di tutti gli elementi. Va detto, però, che gli stessi possono influire in modo importante sul risparmio energetico futuro.
Esempio: il pannello isolante
C'è, insomma, la possibilità di costruire un sistema radiante a pavimento in tantissimi modi diversi, utilizzando componenti differenti e con costi molto diversi. Ad esempio: i pannelli isolanti possono essere.
Pannelli isolanti in polistirene espanso (EPS): leggeri e con buone proprietà isolanti. Sono facili da installare e possono essere tagliati su misura per adattarsi alla superficie.
Pannelli isolanti in polistirene estruso (XPS): simili agli EPS, ma con una maggiore resistenza e durabilità. Sono spesso preferiti in aree con rischio di esposizione all'umidità, poiché il polistirene estruso è meno permeabile all'acqua.
Pannelli isolanti in poliuretano (PUR): elevata capacità isolante e sottili, perfetti per spessori limitati. Tuttavia, sono generalmente più costosi rispetto agli EPS o XPS.
Pannelli isolanti in fibra di vetro: La fibra di vetro è un materiale isolante tradizionale. I pannelli in fibra di vetro sono leggeri, resistenti al fuoco e chimicamente inerti. Tuttavia, possono essere più complessi da installare rispetto ai pannelli rigidi.
Pannelli isolanti in lana di roccia: Realizzati da basalto fuso, i pannelli in lana di roccia offrono buone proprietà isolanti e sono resistenti al fuoco e all'umidità. Possono essere più pesanti rispetto ad altri tipi di pannelli.
Pannelli isolanti in polipropilene espanso (EPP): Questi pannelli sono leggeri, durevoli e offrono buone prestazioni isolanti. Sono facili da lavorare e adatti a diverse applicazioni.
Importanza del sottofondo
Nel caso di impianto radiante occorre fare attenzione anche allo strato che troviamo al di sotto dei pannelli dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Come abbiamo già detto noi preferiamo la denominazione "sottofondo" o "strato di compensazione" per questo strato che ha la funzione di ospitare, al suo interno, l'impianto per l'acqua sanitaria, gli impianti elettrici, i tubi dell'aspirazione centralizzata... Questa "intercapedine" che contiene diversi impianti viene riempita utilizzando generalmente uno strato di materiale leggero (argilla o cemento cellulare o foamcem) per evitare inutili aggravi di peso sul solaio. Per questo il sottofondo viene spesso chiamato anche "alleggerito". Il sottofondo è la base su cui verranno appoggiati i pannelli dell'impianto radiante e dovrà essere planare e calpestabile. Le altre caratteristiche, le tecniche di esecuzione ed i costi del sottofondo li abbiamo trattati in uno specifico articolo.
Esempio di tubazioni che vanno coperte con sottofondo
Nell'articolo troverai molte informazioni ma, in estrema sintesi, il sottofondo dovrà: ► coprire i tubi degli impianti elettrici e dell'acqua sanitaria e ► dovrà fungere da base di appoggio per i pannelli dell'impianto a pavimento. Pertanto andrà eseguito non appena gli impiantisti hanno terminato di stendere le tubazioni. Prima di stendere il sottofondo la tua casa si presenterà più o meno come la foto qui sotto:
A sottofondo eseguito
Ed ecco, nella foto seguente, come si presenterà casa tua non appena sarà stato steso lo strato di sottofondo (che deve ancora asciugare). L'alleggerito ha inglobato le tubazioni di impianto elettrico e di adduzione dell'acqua ed è pronto perchè vi si possano adagiare i pannelli dell'impianto radiante.
Modalità di esecuzione del massetto: dipende dall'impianto!
Le istruzioni del produttore
Una volta eseguito il sottofondo, posati i pannelli e stese le serpentine dei tubi siamo pronti per eseguire a casa tua il massetto. Ma prima dovresti procurarti (e seguire pedissequamente) le istruzioni del produttore del sistema riscaldante allo scopo di ottenere un manufatto che rispetti le prestazioni attese e testate su quello specifica tipologia di impianto radiante. La scheda tecnica del sistema "impianto a pavimento" deve essere consegnata al direttore lavori che deve controllare il rispetto dei requisiti richiesti dal produttore.
L'additivo
In secondo luogo occorre procurare l'additivo consigliato dal produttore (spesso viene fornito assieme ai pannelli e alle tubazioni) che ha la funzione di aumentare le capacità conduttive del massetto, di aumentarne il peso specifico e di ridurne ritiri e imbarcamenti. Esistono anche additivi generici, che in molti casi svolgono egregiamente la funzione richiesta, ma è buona norma utilizzare l'additivo consigliato dal produttore.
La conducibilità termica
È importante che il massetto conservi le proprie caratteristiche tecniche, di resistenza meccanica e capacità di aggrappaggio dei materiali di finitura (se vengono posati a colla), ma che, nello stesso tempo, sia caratterizzato da ottimi valori di conducibilità termica.
Spessore normale: la stratigrafia
I massetti possono essere di spessore "normale" o "standard" (circa 5 centimetri) oppure a basso spessore. I massetti a basso spessore hanno una bassa inerzia, cioè si riscaldano e si raffreddano più velocemente, mentre quelli ad alto spessore hanno una maggiore inerzia.
I massetti a basso spessore
Al momento in cui scriviamo (2021) la normativa ancora non ha recepito la presenza sul mercato di massetti a basso spessore, cioè inferiore ai 3 cm. che la normativa stabilisce essere l'altezza minima per un massetto.
Rischi del massetto a basso spessore
Anche noi preferiamo di gran lunga consigliare un massetto di spessore normale per una serie di motivi, soprattutto per il fatto che la pavimentazione, con un massetto sottile, è più soggetta a stress, proprio perché il pavimento è più vicino alle tubazioni. Lo spessore minore corrisponde anche ad una minore ripartizione dei carichi e quindi ad un maggior rischio di fratture.
Vantaggi del massetto a basso spessore
Va detto, però, che ci sono anche dei vantaggi: gli ambienti si riscaldano più velocemente e lo spessore totale richiesto per realizzare il riscaldamento a pavimento è minore, motivo per cui questi massetti di spessore ridotto sono preferiti nelle ristrutturazioni, quando l'altezza dei locali è già al limite.
Per realizzare i massetti a spessore ridotto si possono utilizzare, oltre ai rasanti a base cementizia additivati, anche lastre in acciaio o lastre a base di gesso.
Massetto realizzato con cementi speciali
I massetti premiscelati
Oltre al tradizionale massetto realizzato semplicemente miscelando sabbia, cemento ed acqua alcune aziende propongono dei prodotti già pronti (premiscelati) per la realizzazione di massetti. Tra queste, ad esempio, Mapei e Kerakoll propongono delle miscele già pronte all'uso pensate appositamente per la realizzazione di massetti radianti. Mapei propone il Topcem pronto mentre Kerakoll propone il Keracem eco pronto.
Vantaggi dei massetti premiscelati
Si tratta di malte cementizie premiscelate e pronte all'uso, solitamente a più rapido asciugamento, caratterizzate da una elevata conducibilità termica. Solitamente in caso di utilizzo di questi cementi non serve inserire l'additivo.
Problemi risolti con i premiscelati
Nel caso di premiscelati abbiamo maggiore certezza sulla conducibilità termica. Come abbiamo visto la conducibilità termica si misura con l'indice LAMBDA e si può dire eccellente quando lo stesso indice è superiore a 2. Nel caso dei premiscelati abbiamo un dato certo e misurato in laboratorio. Inoltre l'utilizzo di malte cementizie premiscelate impedisce il verificarsi di alcuni errori quali, ad esempio: ► l'errata scelta della granulometria degli inerti inseriti nei massetti, oppure ► l'errato o mancato inserimento dell'additivo per la conduzione del calore.
Essendo prodotti pronti all'uso non serve preoccuparsi di questi due fattori.
Massetti a base anidrite
Ma oltre al massetto tradizionale (sabbia, cemento e acqua) a questi massetti "pronti", esistono anche i massetti a base anidrite (noi non li consigliamo) o altri tipi di massetti autolivellanti che contengono additivi fluidificanti. Questi massetti sono estremamente liquidi ed è sufficiente pomparli al piano e lasciarli colare, non serve tirarli a mano con la staggia. Noi consigliamo il massetto realizzato con sabbia, cemento che si stende con la staggia, più faticoso ma con un risultato e caratteristiche ben testate.
Come si sceglie il massetto radiante
La scelta del massetto deve essere fatta tenendo conto: ► della destinazione del locale (un laboratorio ha esigenze diverse rispetto ad una stanza da bagno) ► del tipo di materiale che andremo ad incollare o a posare galleggiante ► i tempi di attesa che ci sono concessi dal cronoprogramma dei lavori ► lo spessore disponibile per il massetto
Le casistiche sono troppe per elencarle qui: ma se hai delle domande scrivi pure nei commenti alla fine dell'articolo e saremo felici di aiutarti.
Pavimentazione in gres incollata su massetto
Durante la ristrutturazione di questa abitazione abbiamo realizzato in tutti gli ambienti un massetto di base su cui poi abbiamo posato delle grandi lastre in gres porcellanato che puoi trovare nelle foto qui a fianco.
L'utilizzo della rete elettrosaldata all'interno del massetto radiante ha la funzione di: ► conferire rigidità al massetto, ► evitare la fessurazione, ► aumentare la capacità di ripartire i carichi
Quando è sconsigliata la rete
Non sempre è consigliato l'utilizzo della rete: in qualche caso (direi nella maggioranza dei casi) mi trovo a consigliare l'inserimento di fibre all'interno dell'impasto In ogni caso la posa della rete elettrosaldata sui tubi dell'impianto a pavimento va eseguita con la massima cautela per non provocare danni. Qui vediamo Moreno, uno dei nostri posatori, mentre fissa la rete elettrosaldata su un impianto radiante prima della stesura del massetto.
La rete con i massetti ad alto spessore: ok
Ad oggi la rete elettrosaldata si usa davvero in casi molto limitati. Infatti prediligendo un massetto a basso spessore, qualche anno fa si facevano massetti sopra l'impianto radiante anche di 7-8 cm, utilizzando la massa come volano termico. Logicamente il caldo impiegava maggior tempo a propagarsi nell'ambiente.
La rete con i massetti a basso spessore: ko
Oggi invece si preferiscono i sottofondi con spessori ridotti, 3-4 cm, per velocizzare il tempo di riscaldamento nell'ambiente. Con spessori ridotti del massetto, e il minor peso dello stesso, la rete elettrosaldata tende a tirare, a deformare la planarità del massetto alzandoosi e creando una sorta di vuoto specialmente in prossimità degli angoli e delle soglie. Per questo motivo con sottofondi a spessore ridotto si usano le fibre anti fessure in polipropilene, resistenti in ambiente alcalini.
Se vuoi approfondire l'argomento "fibre" clicca qui sotto su dettagli.
+ dettagli
Tra i vari elementi che concorrono alla formulazione di un calcestruzzo sostenibile, un contributo non indifferente è attribuibile all'utilizzo delle fibre sintetiche che sostituiscono la tradizionale rete metallica in acciaio. Il calcestruzzo così ottenuto viene denominato "fibro-rinforzato".
Il calcestruzzo fibrorinforzato è un materiale composito, nel quale, oltre agli ingredienti presenti nel calcestruzzo ordinario, vengono introdotte delle fibre di vetro o di materie plastiche. Queste ultime hanno lo scopo principale di impedire le fessurazioni da ritiro plastico, che si verifica nelle prime ore dopo l'indurimento, nei massetti per pavimentazioni.
L'introduzione delle fibre avviene durante la miscelazione del calcestruzzo e, come abbiamo detto, lo trasforma in un materiale composito in cui la matrice è il calcestruzzo stesso mentre le fibre costituiscono il rinforzo.
Schematizzazione di un materiale composito come il massetto fibrato
Le fibre sintetiche - oltre a migliorare le proprietà meccaniche del calcestruzzo, aumentandone la durabilità, la duttilità e il comportamento a fatica - garantiscono una riduzione delle emissioni di CO2 in diverse applicazioni.
Sono molteplici i motivi che rendono le fibre sintetiche una tecnologia sostenibile e sono facilmente riscontrabili sia in fase di produzione che in fase di applicazione.
La produzione di fibre sintetiche è caratterizzata dalla fusione di granuli di diversi polimeri e la conseguente estrusione di filamenti di diverse forme e caratteristiche meccaniche, durante la quale vengono raccolti e riutilizzati tutti gli scarti. La produzione di fibre è dunque un processo a "scarto zero".
Un altro aspetto che rende le fibre sintetiche una produzione sostenibile è legato alla modalità di applicazione che risulta essere molto meno dispendiosa rispetto ai tradizionali rinforzi metallici.
Gres posato su massetto
Quando ci siamo occupati della realizzazione della pavimentazione in questa casa nuova a Vicenza, siamo partiti dal massetto su cui poi abbiamo incollato delle lastre 120x120 di gres effetto corten.
Abbiamo già accennato al fatto che c'è una discussione in corso e che, al momento in cui scriviamo, non esiste una normativa che abbia regolamentato i massetti a spessore sottile sopra all'impianto radiante. Abbiamo anche visto come gli impianti tradizionalmente più diffusi nelle nuove abitazioni prevedono un massetto di circa 5-6 centimetri. Ma di fatto esistono quelli che vengono definiti i nuovi "sistemi a basso spessore" che consentono l'utilizzo di un massetto anche inferiore ai 3 cm. [Attenzione: ripetiamo che 3 cm. è anche lo spessore minimo attualmente ammesso sopra ai tubi secondo la norma UNI 1264-4. ]
Lo spessore del massetto secondo il produttore
Rispettare la scheda tecnica del produttore
Per determinare lo spessore del massetto radiante è fondamentale consultare la scheda tecnica del produttore dell'impianto a pavimento che, generalmente, prevede uno spessore specifico in base al quale è stato collaudato il buon funzionamento del sistema. Uno spessore inferiore a quello previsto dal produttore potrebbe compromettere il funzionamento del sistema e portare a fessurazioni eccessive. Così come uno spessore troppo elevato, oltre a generare un aggravio di costi, potrebbe rallentare i tempi di riscaldamento dei locali.
Lastre in gres posate su massetto
In questa nuova casa, le grandi lastre in gres che pavimentano le varie stanza sono state posate dopo aver realizzato il massetto di base.
Rasature ed altri interventi correttivi sul massetto
No ai rappezzi
Come per un massetto tradizionale (ma a maggior ragione trattandosi di massetto riscaldante) sono da evitare interventi estesi di consolidamento e rasature o livellature successive. Molto meglio se il massetto viene eseguito perfettamente nel giusto spessore e con la dovuta planaritàsin dall'inizio, senza correzioni successive. Il massetto è un elemento molto importante e delicato nel "sistema pavimento" e deve essere eseguito con la dovuta attenzione.
Controllo durante la stesura
Il DDLL dovrà verificare la planarità del massetto utilizzando una pertica lunga due metri appoggiandoci sopra una livella e verificando che non ci siano avvallamenti superiori ai 3 millimetri. Questa è la tolleranza ammessa dalla norma. Nessuno può pretendere, in cantiere, una superficie perfettamente geometrica, è impossibile per un manufatto di questo genere. Pensa solo ai ritiri che un massetto inevitabilmente deve subire. Ma se avvallamenti e gobbe superano i 3 millimetri il lavoro non è fatto a norma e sarà impossibile pretendere un pavimento planare dal povero posatore che si troverà a lavorarci sopra.
Massettista contro Posatore
Probabilmente chi ha eseguito il massetto fuori tolleranza ti potrebbe dire "basta mettere un pochina più di colla sotto alla piastrella (o sotto al legno) e tutto si sistema". Non è così. Un massetto bene eseguito è fondamentale per la buona riuscita della pavimentazione soprastante ed è illusorio sperare di rimediare con il collante ad una mancanza di precisione che deve essere perseguita dal massettista.
Il massetto ultimato si dovrà presentare così:
Lastre quadrate in gres posate sul massetto
Nel ristrutturare questa casa i siamo occupati, oltre che dell'arredamento, anche della pavimentazione. Per rendere gli ampi spazi uniformi e coerenti abbiamo posato, su un massetto, delle lastre di gres 80x80 dal particolare effetto resina.
È sempre indispensabile il posizionamento di una barriera o schermo al vapore tra lo strato di sottofondo - che contiene gli impianti idrici, aspirazione centralizzata,ventilazione ed impianti elettrici - ed i pannelli isolanti su cui verranno fissati i tubi dell'impianto radiante. La barriera al vapore è, semplificando, un foglio di nylon di adeguato spessore o un materassino a celle chiuse. Talvolta la barriera è già "a bordo" dei pannelli isolanti per cui non serve.
Perchè la barriera?
Come anzidetto va posta al di sotto dei pannelli dell'impianto a pavimento e la sua funzione principale è quella di evitare, in futuro, infiltrazioni di umidità di risalita che dal basso penetrino nel massetto. Alcuni pavimenti, come il legno e la resina, soffrono la risalita dell'umidità e
Come si posa la barriera?
La barriera va posta in opera in maniera tale da evitare che sia danneggiata successivamente (noi suggeriamo di metterne due proprio per questo motivo) e senza interruzioni. Essa va rivoltata sulle pareti e l'eccedenza va tagliata solamente una volta ultimata la posa dei pavimenti.
Prima di posare in questa casa le grandi lastre di gres effetto marmo, molto eleganti e raffinate, il nostro team ha realizzato l'apposito massetto di supporto.
Inserimento di materassini con funzione di isolamento termico ed acustico
Solitamente nel caso di impianto di riscaldamento a pavimento non è necessario inserire un isolamento termico sotto pavimento, perchè - ovviamente - il pannello dell'impianto svolge già questo compito.
Per quanto riguarda la funzione di isolamento acustico è necessaria, invece, una valutazione delle prestazioni del pannello sommato alla barriera al vapore che si decide di installare. Se l'abbattimento sonoro previsto non è soddisfacente si possono utilizzare delle barriere al vapore accoppiate con materassini antirumore.
Per quanto riguarda invece le partizioni verticali è necessario inserire un materassino tra il sistema pavimento e le murature dell'edificio. Il materassino va posizionato lungo tutti i contorni, in continuo, senza interruzioni. La funzione del materassino è quella di desolidarizzare pannelli, massetto e pavimento dalle murature perimetrali, di ammortizzare movimenti e variazioni dimensionali del pavimento, di evitare ponti acustici.
Il materassino dovrà essere inserito anche in corrispondenza dei giunti di frazionamento nel caso di stanze con dimensioni tali da richiedere più serpentine radianti. In questo caso il progettista deciderà in quante zone suddividere la stanza e l'idraulico dividerà le singole zone fissando un materassino sul pannello. Il massettista dovrà realizzare massetti separati, rispettando la posizione del materassino che non va assolutamente tolto.
Il materassino andrà tagliato solo a posa del pavimento completata.
Gres dai toni neutri incollato sul massetto
Quando abbiamo ristrutturato questa casa in provincia di Verona, abbiamo realizzato un massetto a sostegno del pavimento costituito da lastre in gres dai toni chiari e neutri.
Prima della messa in opera del massetto sarà necessario "mettere in pressione" l'impianto a pavimento, portare cioè la pressione all'interno dell'impianto ad un livello superiore a quello della normale pressione d'esercizio.
La norma Uni 1264 stabilisce che la pressione usata nella prova deve essere due volte la pressione di esercizio, con un minimo di 6 bar. Questo viene fatto per un duplice scopo. Il primo è intuibile: testare l'impianto e scoprire eventuali perdite dovute a danneggiamento dei tubi. La perdita immediata di pressione evidenzierà questo tipo di anomalie.
Sempre la norma Uni 1264 (Riscaldamento a pavimento) stabilisce che la pressione va mantenuta anche durante la posa del massetto.
Lo scopo è anche quello di provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto.
È buona norma comprovare l'avvenuta messa in pressione mediante il collegamento di un manometro all'impianto che verrà fotografato prima ed al termine dell'esecuzione del massetto. Questo a testimonianza che l'esecuzione del massetto non ha generato danni all'impianto.
La ristrutturazione di questa casa ha comportato, anche, la realizzazione di un massetto su cui abbiamo posato delle lastre in gres dal particolare effetto resina.
In caso di impianto a pavimento i giunti sono molto importanti in quanto le serpentine riscaldano delle specifiche zone dell'abitazione, zone che avranno un comportamento termico differente e tra le quali si potrebbero ingenerare fessure o addirittura fratture.
Per questo le singole stanza vanno separate ponendo - oltre al consueto giunto perimetrale - dei materassini per realizzare dei giunti anche in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali. Questo consentirà ai massetti - delle singole zone - di dilatarsi senza andare a generare tensioni tra di loro, grazie all'azione di ammortizzatore del materassino posto nel giunto perimetrale.
La posizione dei giunti sarà determinata dal termotecnico che ha progettato l'impianto radiante e non può essere decisa dal posatore del massetto.
L'idraulico posizionerà un materassino, identico a quello utilizzato per il giunto perimetrale, in corrispondenza della posizione prevista per il giunto di frazionamento ed il posatore realizzerà il massetto rispettando la separazione tra le zone definita dai materassini.
I giunti realizzati sul massetto andranno riportati in superficie in caso di pavimenti non elastici (marmo, ceramica, veneziana). In caso di pavimenti elastici, come il legno, potrebbe non essere obbligatorio riportarli in superficie: l'ufficio tecnico della Pellizzari valuterà l'opportunità o meno di farlo.
Misurazione dell'umidità del massetto per posa parquet
Nel caso di posa di un pavimento in legno, oltre alle prove che solitamente effettuiamo prima di posare un pavimento in ceramica, va effettuata anche la misurazione dell'umidità. Durante la stesura del massetto vanno segnate o fotografate due o tre zone in cui sia possibile effettuare misurazioni di controllo del contenuto dell'umidità senza incorrere nel rischio di danneggiare l'impianto a pavimento.
Durante la ristrutturazione completa di questa casa, ci siamo anche occupati della realizzazione del massetto su cui successivamente abbiamo posato il parquet che vedi nelle foto qui accanto.
La norma Uni 1264 stabilisce che l'avviamento iniziale del riscaldamento deve avvenire 21 giorni dopo la posa del massetto, se tradizionale, e comunque 7 giorni dopo in caso di massetto in anidride.
La mancata esecuzione dello shock termico solitamente non provoca problemi sulle piastrellare in ceramica mentre può provocare gravi danni ai pavimenti in legno o ai pavimenti in marmo.
In ogni caso dato che la norma ne stabilisce l'obbligo gli operatori sono tenuti ad ottemperare e documentare tale prova.
Come si effettua il ciclo di preriscaldamento del massetto?
Si tratta di provvedere al riscaldamento del massetto secondo un ciclo che prevede un graduale aumento della temperatura, in 3/5 giorni, del fluido nei tubi fino ad arrivare alla massima temperatura di esercizio (solitamente si arriva ad una temperatura di almeno 10 °C superiore alla temperatura che verrà utilizzata normalmente). Quindi si mantiene questa temperatura massima per almeno 4 giorni, dopodiché si andrà a raffreddare il liquido fino allo spegnimento dell'impianto.
Dopo 3 giorni dallo spegnimento dell'impianto radiante si andrà a rilevare la temperatura del massetto che dovrà essere di circa 20 °C, a quel punto sarà possibile posare il legno o il marmo.
La norma precisa che lo shock termico deve essere documentato. Se ti servono indicazioni più precise sul ciclo di avviamento dell'impianto le puoi trovare qui di seguito:
Nel rifacimento completo di questo appartamento ad Arzignano, abbiamo realizzato un massetto su cui successivamente abbiamo incollato un parquet in rovere scuro.
Perchè è necessario fare l'avviamento iniziale del riscaldamento?
Questa messa in funzione graduale dell'impianto a pavimento, detta anche shock termico oppure ciclo di preriscaldamento del massetto, svolge la funzione di stabilizzare il massetto, scaricando lentamente eventuali tensioni e di portarlo ad un grado di umidità corrispondente a quello di equilibrio.
Questo shock termico è molto importante nel caso in cui si sia scelto di pavimentare con il legno, per evitare che ci sia una cessione di umidità al parquet una volta messo in esercizio il pavimento. Il processo è altrettanto importante anche per marmi e graniti per evitare che l'umidità veicoli in superficie i fluidi chimici dei collanti finendo per provocare macchie sul marmo.
Ma questo ciclo è obbligatorio a prescindere dal tipo di rivestimento superficiale scelto.
Infatti il preriscaldamento iniziale, detto anche "shock termico", è previsto dalla norma Uni 1264 che lo chiama "riscaldamento iniziale del sistema" e tale norma Uni ha valore di cogenza (cioè di obbligo) in quanto è richiamata nel documento ufficiale di certificazione di conformità dell'impianto termico.
Lo shock termico va, quindi, sempre eseguito, anche se in periodi molto caldi ed anche se sono trascorsi diversi mesi (o anni) dalla esecuzione del massetto.
Nella posa della pavimentazione in legno per questa nuova casa a Camisano Vicentino, abbiamo iniziato dalla creazione del massetto controllando attentamente l'umidità ed eseguendo il consueto shock termico.
Condizioni per la posa del legno su massetto radiante
Nella tabella che segue sintetizziamo le informazioni che è necessario conoscere per mettere in opera un massetto radiante e successivamente il pavimento in legno.
Barriera o schermo al vapore tra strato di sottofondo e massetto:
Deve essere presente
Spessore del massetto:
Minimo 3 cm. sopra ai tubi, mediamente 6 cm in totale
Tempo minimo di stagionatura prima della messa in funzione dell'impianto a pavimento:
21 giorni
Esecuzione del ciclo di riscaldamento (shock termico) in caso di posa di un pavimento in legno:
Deve essere eseguito!
Giorni di spegnimento dell'impianto prima della posa di qualsiasi pavimento sul massetto:
Almeno 3 giorni
Presenza dei serramenti prima dello shock termico:
I serramenti devono essere presenti
Altri lavori necessari prima della posa del parquet:
Devono essere ultimati i lavori in muratura (ad esempio la posa delle scale in marmo), devono essere montate le porte interne, i locali devono essere tinteggiati, i sanitari devono essere stati montati e gli impianti elettrici devono essere ultimati.
Temperatura del massetto durante la posa:
Tra i 15 ed i 20 °C
Umidità ambientale:
Circa 60 %
Massetto come base per il legno
Nella ristrutturazione di questo attico a Vicenza, prima di incollare il bellissimo parquet in legno di noce abbiamo realizzato, come base in ogni ambien/node/2782te, un massetto di sostegno.
Se sei interessato al progetto, ti consiglio di dare un'occhiata a: Ristrutturazione attico a Vicenza
Cedimento del pavimento e del massetto
Il problema più grave che può capitare in un sistema radiante a pavimento è il cedimento del pavimento ultimato, magari dopo qualche mese dalla messa in esercizio. È un caso piuttosto raro ma ci è capitato per due volte di doverlo affrontare su abitazioni eseguite non molti anni fa.
I casi più gravi sono dovuti al combinato disposto di due errori, che, purtroppo, vengono commessi molto spesso:
il primo è affidare la gestione di sottofondi, impianto di riscaldamento a pavimento, massetto e pavimenti finali a diversi operatori;
quando si suddivide un compito su più persone nasce la necessità di coordinare. E qui avviene il secondo errore: gli operatori non vengono coordinati da un direttore lavori, ma dal cliente stesso, solitamente per risparmiare.
Il risultato è che gli strati vengono sovrapposti senza un criterio progettuale con rischi molto alti di problematiche. In questi casi si assiste poi ad uno scaricabarile sia degli operatori a cui sono mancate indicazioni o istruzioni sia del committente che, solo a problema emerso, dichiara la propria incompetenza a fungere da direttore lavori. Queste situazioni generano problemi gravi, nei peggiori anche cause legali, da cui è difficilissimo uscire indenni.
A questo si aggiunga che, recentemente, massetti e sottofondi sono spesso "autolivellanti". Questo significa che sono miscele contenenti additivi fluidificanti di cui non conosciamo il comportamento nel lungo termine. Infine c'è un ruolo non secondario degli strati di isolante, sia quello acustico (tappetino antirumore) sia dei pannelli isolanti dell'impianto che vengono posizionati direttamente sopra al tappetino. Se non sono sufficientemente densi, e cioè se non sopportano la compressione, anche questi possono contribuire al cedimento dei pavimenti.
Nei pavimenti in questa abitazione è evidente la differenza di quota attuale della pavimentazione rispetto alla quota precedente: si tratta di un cedimento degli strati sotto alla piastrella.
Ovviamente anche lo strato di massetto e la pavimentazione finale hanno il loro ruolo: ci sono pavimenti più pesanti ed altri più leggeri, così come ci sono massetti di spessore troppo elevato che gravano sui pannelli isolanti e sul sottofondo.
Non ci stancheremo mai di dirlo: serve un direttore lavori che vigili, dall'inizio alla fine, sui vari passaggi. Che controlli i livelli dei singoli strati, evitando errori e compensazioni. Niente soluzioni del tipo "il sottofondo l'hanno fatto troppo basso, alziamo lo spessore del massetto!".
E si deve preferire un interlocutore unico piuttosto che diversi. Se ti capita un caso come quello delle foto qui sopra ringrazierai il cielo di aver scelto un unico interlocutore che si dovrà, con le buone o con le cattive, assumere l'onere di risolverti il problema!
Grazie!
Ti ringrazio per aver letto il mio articolo. Se hai domande che ritieni possano essere di interesse generale per favore commenta qui sotto. Se, invece, ti serve una consulenza specifica su un tema particolare posso offrirti una mia consulenza a pagamento.
Se, invece, abiti a Vicenza o a Verona puoi venirci a trovare agli indirizzi che trovi qui di seguito e sarò lieto di incontrarti di persona e di organizzare assieme l'esecuzione dei massetti e dei pavimenti per la tua abitazione. Nel caso in cui tu decida di diventare nostro cliente la mia consulenza è, ovviamente, gratuita. Grazie!
Ciao Gianluca, per realizzare un impianto a pavimento in un garage è importante che il massetto sia di uno spessore di almeno 6 cm. e che venga additivato con le fibre. Sarà il massetto, infatti, a garantire la resistenza e la ripartizione del carico dell'automobile soprastante. Il pannello dovrà comunque essere incomprimibile. grazie a te, buona giornata
Buongiorno. Ho letto l'articolo con interesse e ho pensato di scrivere anche se vedo che la chat e' di qualche anno fa e non se sia ancora attiva. Ho infatti cercato in rete, e chiesto a profesisonisti del settore, senza trovare risposta. Volevo sapere se ci sono problemi a parcheggiare un'automobile sopra un pavimento con riscaldamento radiante (quindi a fare un pavimento radiante in garage). Non ho dubbi sul massetto e sui tubi (pieni d'acqua) ma temo che i pannelli sotto i tubi possano cedere. Vi e' mai capitato un caso simile? Grazie GDF
Buongiorno, Devo chiudere un porticato di circa 50 mq. per ricavarne una veranda (vetrata su due lati e muratura isolata negli altri). Ho già il sottofondo in cls armato, con una quota dal pavimento finito di circa - 25 cm. Pesavo di effettuare la seguente stratigrafia: Barriera anti vapore; Massetto Alleggerito a copertura impianti cm. 12,5 Pannello Radiante cm. 6,3 Massetto Fibrato (senza rete) cm. 5 Pavimento in Gres cm. 1,2 (compresa colla) GRAZIE INFINITE per un Vostro parere. Cordialità.
Gentili sig.ri, ho apprezzato molto il vostro lavoro di condivisione di informazioni, è palese che siete degli esperti. Vorrei cortesemente chiedervi un consiglio: dovrei fare un massetto su impianto radiante, tale massetto deve essere di 4 cm, che materiale mi consigliate, considerando anche l aspetto economico. Vi ringrazio anticipatamente per un vostro gentile riscontro.
Buongiorno Filippo, anche nel massetto fibrato i giunti vanno eseguiti rispettando dimensionamento e posizionamenti previsti dal termotecnico che ha progettato l'impianto a pavimento. Ciao!
Ciao Vincenzo, ti suggeriamo di effettuare una serie di misurazioni dell'umidità, anche con igrometro elettrico, effettuata sulle fughe più scure a distanza di un mese, per capire se si tratta di un fenomeno in regressione. Se non vi sono perdite potrebbe effettivamente trattarsi di umidità intrappolata nel massetto a causa di mancato shock termico che sta lentamente fuoriuscendo. Grazie, buona giornata
Buongiorno, ho acquistato un appartamento con riscaldamento a pavimento realizzato nel 2022 e da subito ho notato che in una zona, quando accendo l'impianto per riscaldare, la fuga tra le lastre di gres diventa nera. Ho fatto presente il problema al costruttore che mi inviato un tecnico per la verifica. La spiegazione datami non è stata esaustiva in quanto mi ha parlato di una umidità che con il passare del tempo sarebbe andata via. È vero che il tecnico ha controllato anche i manometri verificando una pressione srabile dell'impianto escludendo quindi una perdita. Leggendo i vostri articoli molto precisi ed esaustivi in risposta ai problemi segnalativi, non ho trovato casi simili al mio. Mi affido alla vostra professionalità per conoscere la spiegazione del problema e l'eventuale soluzione. Avendo acquistato l'appartamento già finito non so dirvi quali materiali utilizzati e come è stato fatto l'impianto. Grazie e complimenti.
Ciao Ignazio, complimenti anche a te per la chiarezza e la precisione con cui descrivi la tua situazione che, da quanto leggo, non mi sembra comunque preoccupante. Certamente va eseguito lo shock termico (Norma uni en 1264). La mancanza di barriera al vapore, o comunque il non rispetto della stratigrafia di progetto (dovrebbe esserci un progetto) avrebbe dovuto essere segnalata all'impresa esecutrice da parte del direttore lavori in fase di esecuzione. Buona giornata
Buongiorno, grazie per articolo e le risposte esaustive che avete fornito ai vari casi intervenuti sull'argomento. Avrei dovuto leggerlo però prima che fosse eseguito l'intervento ed avrei certamente prestato più attenzione alle varie fasi sia da parte del termoidraulico che ha provveduto alla posa dei pannelli radianti e relative tubazione che quella della formazione del massetto. Comunque il mio caso corrisponde all'incirca a quello a cui avete già dato risposta ad altri e cioè trattasi di pavimento di appartamento in condominio posto al piano rialzato con cantine sottostanti di superficie pari a circa 50mq . I pannelli radianti posti in opera sono della ditta Giacomini in EPS bugnati con spessore di cm 3+2 di bugne. Si è proceduto alla demolizione della pavimentazione e massetto esistente sino al piano superiore della soletta ricavando un'altezza utile di circa 10 cm. Gli impianti idraulici ed elettrici sono stati posti lateralmente pertanto la posa dei pannelli è avvenuta direttamente sulla soletta senza alcun sottofondo e senza alcuna barriera al vapore se non quella in plastica presente sul pannello bugnato. Quello che mi preoccupa è che durante l'esecuzione dei lavori idraulici avvenuta circa un mese prima della posa dei pannelli c'è stata la rottura accidentale della condotta idrica di alimentazione con allagamento dell'appartamento e infiltrazioni nel sottostante piano cantine il cui soffitto risulta essere ancora umido. Comunque forse sollecitati anche dal sottoscritto committente visto che il piano di posa dei pannelli risultava essere già asciutto si è proceduto con la posa. Quindi con uno spessore utile medio di 5 cm sopra i tubi è stato realizzato un massetto di altezza media 3,5 cm e lasciati 1,5 cm per la pavimentazione che sarà in gres porcellanato spessore 1 cm da posare a colla. Il massetto è stato del tipo tradizionale sabbia e cemento additivato con prodotto fornito dalla Giacomini livellato con la staggia e vibrocompresso con apposita apparecchiatura. Mi chiedo se non avendo realizzata una efficace barriera a vapore in virtù anche della residua umidità presente nel solaio possa andare incontro a cedimento del massetto/pavimento. Se prima della posa della pavimentazione è necessario procedere allo shock termico come da norme. E come posso cautelarmi nei riguardi dell'impresa esecutrice se in futuro si manifestassero dei problemi. Vi ringrazio di un prezioso sollecito consiglio al riguardo.
Buongiorno Marco, grazie per i complimenti e per la domanda. Premessa: il sistema che citi io lo penso più adatto per intervenire in ristrutturazioni sia perchè è meno invasivo rispetto al dover rifare anche il massetto, sia per problemi di rispetto delle normative sulle altezze dei locali che verrebbero infrante in caso di impianto radiante tradizionale. Mentre penso che in una abitazione nuova il sistema tradizionale (pannello isolante su cui vengono fissate le serpentine di tubi e soprastante massetto) sia tuttora il sistema migliore in quanto "meno stressante" per i pavimenti che andranno a rivestire il sistema.
La questione meriterebbe una approfondimento ma, in estrema sintesi: sicuramente il sistema radiante che prevede la fresatura del massetto permette di avere minore inerzia termica, ma l'impatto del calore diretto, perchè più ravvicinato, crea più stress sul pavimento soprastante, specie se si tratta di parquet.
Mi chiedevi quali sono i tipi di massetto preferibili: io ti consiglio il massetto tradizionale, non il gessofibra o altri massetti che sono comunque compatibili con questo sistema ma che hanno alcune controindicazioni. Ciao!
Buongiorno, complimenti per la ricchezza di contenuti del vostro sito. Su nuova abitazione andrò ad installare il sistema radiante Zeromax della Eurotherm andando a fresare direttamente il massetto posando poi direttamente il pavimento sopra quest'ultimo. Il pavimento sarà parte in gres e parte in legno. Che tipo di massetto consigliate per questa tipologia di pavimento? Ci sono tipologie di pavimenti che non sono compatibili con questa soluzione radiante? Grazie per il consiglio Marco
Ciao Cristian, Da quanto scrivi sembra che tu abbia intenzione di fare un piatto doccia in piastrelle utilizzando solamente il mapelastic (probabilemente al di sotto, negli spigoli e nei lati) come impermeabilizzante. Noi sconsigliamo questa tecnica. Ne parliamo nell'articolo specifico: https://www.fratellipellizzari.it/blog/piatto-doccia-piastrelle-filopavimento Ciao!
Ciao Geoffrey, noi privilegiamo, per una serie di ragioni, il massetto tradizionale rispetto al massetto da 1 cm. che le hanno proposto. grazie per i complimenti, buona giornata!
Buongiorno e complimenti per L articolo molto chiaro e dettagliato in tutti i punti Volevo chiederle io ho una casa che sto ristrutturando con uno spessore per mettere L impianto radiante di 7.5 cm..inizialmente mi aveva proposto un impianto con pannelli con uno spessore inferiore allo standard ed un massetto tradizionale , ora visto le problematiche con l approvvigionamento di materiali mi hanno cambiato L offerta mettendo pannelli più spessi chiedendo di effettuare successivamente un massetto da 1 cm con prodotti premiscelati…cosa ne pensa ? Grazie in anticipo per i suoi graditi consigli
Buonasera e complimenti per l'articolo. Sono un idraulico e mi si presenta un problema in una casa con due bagni aventi doccia a pavimento piastrellato con piletta lunga tutta la larghezza. Ho fatto passare l'impianto a pavimento sotto i primi 50cm della doccia(140×90) e il muratore non sa come affrontare le dilatazioni del massetto. Ovvero... Io ho messo la fascia perimetrale sul perimetro del bagno doccia compresa considerando il massetto della doccia omogeneo a quello del bagno essendo la continuazione delle piastrelle. Lui vorrebbe eliminare la guaina a muro perché dice che poi la sua impermeabilizzazione non reggerebbe (mapelastik) ..... Non saprei come fare
Ciao Simon, non c'è una regola univoca, si tratta di valutare caso per caso tenendo conto sia del materiale che vi andrà posato (ceramica? legno? marmo?) sia della tecnica di posa prevista (flottante? incollaggio?), sia delle condizioni di cantiere (casa singola su due piani? attico in centro al 4° piano?) sia della presenza o meno del sistema radiante a pavimento. Se possibile noi preferiamo adottare il massetto tradizionale a sabbia, cemento ed acqua perchè il suo comportamento e le sue caratteristiche (aggrappaggio, tempi di asciugatura, tensioni) sono ormai stra-conosciute. Sebbene più macchinoso da stendere - e quindi più costoso - il massetto tradizionale ci da più tranquillità. Ma, ripeto, questa non è una regola assoluta ed anche noi, in alcuni casi, utilizziamo il massetto a base anidride, perchè più adatto. Ciao!
Salve vorrei capire come mai non consigliate massetti a base anidride rispetto a massetti semi umidi , purtroppo ci sono due scuole di pensiero totalmente opposte , io parlo di massetti per appartamento fino a 150 mq , grazie anticipatamente
Ciao Mattia, si considerano sufficienti 20/21 centimetri totali dal solaio grezzo. Di questi circa 10 vengono dedicati agli impianti elettrici e idrico-sanitari, mentre i rimanenti 11 vanno divisi a metà tra impianto di riscaldamento a pavimento (pannello e serpentine di tubi) e pavimentazione (massetto+grès). Per consigli più specifici, disegni esecutivi, consigli sui migliori materiali da utilizzare e stesura di un capitolato materiali completo di schede tecniche puoi chiederci un preventivo per la progettazione del tuo pavimento che, però, è a pagamento. Grazie, ciao!
Buonasera, avrei bisogno di un consiglio, vorrei installare nel modo migliore il riscaldamento a pavimento avendo però 11 - 12 cm. Potresti consigliarmi la stratificazione migliore e i materiali migliori da usare. premetto che vorrei posare piastrelle 120x60cm. grazie
Ciao Giovanna, La norma Uni En 1264, che si occupa di impianti radianti annegati, si applica in tutta Europa e quindi anche in Italia e si ritiene abbia valore legale. Perchè una norma Uni En abbia valore legale occorre che sia richiamata in un provvedimento legislativo. In questo caso la norma non è richiamata direttamente in una legge ma è richiamata in un documento ufficiale, quello della dichiarazione che l'impianto è a norma. Inoltre anche le norme Uni che non hanno valore legale sono comunque utilizzate dai giudici nei contenziosi. La norma stabilisce tra le altre cose, al punto 4.4 quanto segue:
"Avviamento iniziale del riscaldamento Questa operazione deve essere eseguita almeno 21 giorni dopo la posa dello strato di supporto di cemento o in conformità alle istruzioni del fabbricante e comunque dopo almeno 7 giorni in caso di strati di supporto di anidrite. Il riscaldamento iniziale comincia ad una temperatura di alimentazione compresa tra 20 °C e 25 °C, che deve essere mantenuta per almeno 3 giorni. Successivamente, occorre impostare la temperatura massima di progetto, che deve essere mantenuta per almeno altri 4 giorni. Il processo di avviamento del riscaldamento deve essere documentato."
Lo shock termico, pertanto, deve essere sempre eseguito. ciao!
Buon pomeriggio molto esaustivo il vostro articolo io vorrei sapere se nella normativa viene posto come obbligo l’eseguire lo schock termico solo per il parquet o anche per le ceramiche come il gres porcellanato. Le spiego io ho fatto questo impianto dove però non hanno eseguito lo schock termico e dopo tre mesi dalla pavimentazione si sono spaccate le fughe e sollevato il pavimento . Ora l’impiantista dice che non era obbligato a fare qst schock.
grazie per la domanda: lo spessore del massetto generalmente si considera da sopra i tubi. Quindi nel tuo caso lo spessore del massetto che ingloba i tubi è proprio di 6,2 cm. Per quanto concerne la seconda domanda: è preferibile utilizzare le fibre anzichè la rete metallica.
Buongiorno e complimenti per il chiarissimo articolo. Ho un dubbio sullo spessore del massetto... In un impianto a bassa inerzia termica (come quello che sto realizando) lo spessore del massetto da 4 cm va calcolato dall'isolante o da sopra il tubo? Nel secondo caso dovrebbe essere realizzato un massetto da 6,2 cm (se il tubo è da 22) a partire dall'isolante... corretto? Con questi spessori, è preferibile la rete o additivare il massetto sabbia cemento con le fibre? Grazie per il tempo che dedicate a condividere la vostra esperienza e moltissimi complimenti.
ci sono molti motivi per cui non amo i massetti a basso spessore, alcuni li hai espressi molto chiaramente tu nel tuo messaggio. Prima di posare ti consiglio di far fare alla direzione lavori i tradizionali controlli sul massetto:
In ogni caso, venendo a quanto mi richiedi sulla conducibilità o resa termica, non ti riesco a dare una risposta perchè non so che prodotti consolidanti e che lattice è stato utilizzato ed in che quantità. Ma certamente rispetto alla scheda tecnica del massetto iniziale delle variazioni ci sono.
Salve, ho acquistato un massetto a bosso spessore idoneo per impianto di riscaldamento a pavimento per una superficie 155 mq spessore medio 2 cm. Il tecnico è venuto a fare la dimostrazione ed ha detto d'inserire nell'impasto oltre i 2 litri di acqua per sacco 500 ml di lattice ( è questa è già stata una sorpresa onerosa non considerata, poiché prima dell'acquisto veniva riferito allo scrivente che il solo massetto senza alcun componente aggiuntivo sarebbe baststo). Alla fine della posa il massetto si presentava in abbastanza debole e poco compatto, il tecnico a questa nostra osservazione rappresentava che era meglio se veniva eseguita una mano su tutta la superficie di consolidante. Altra spesa non considerata, il prezzo lievita vertiginosamente). A questo punto mi chiedo : le caratteristiche tecniche di questo massetto con laggiunta dei componenti descritti ed ancora la resa termica sono rimaste inalterate? O dopo tutti i soldi in più che mi sono ststi fatti spendere adesso avrei anche un prodotto piu scadente!?Grazie distinti saluti
lo stabilisce una Norma Uni En. Tali norme sono redatte per assicurare dei livelli di qualità e prestazione dei pavimenti ottimali e durevoli. Quindi sono norme scritte per tutelare il committente e garantirgli un buon risultato finale.
Ma chiaramente, a casa tua, se tu ed il tuo direttore dei lavori ritenete di realizzare i lavori in difformità da quanto suggerito dalle norme siete liberi di farlo a patto che solleviate dalle eventuali future responsabilità chi esegue i lavori...
Va inoltre sottolineato che le norme potrebbero variare nel tempo, dando la possibilità di diminuire lo spessore del massetto tenendo conto delle innovazioni tecnologiche di prodotto o di processo che si stanno diffondendo.
Buonasera, quindi è inderogabile che lo spessore del massetto tra tubi radianti e piano di posa del parquet sia superiore a 30 mm? Non ci sono alternative? Grazie Rossana
La norna UNI EN 11371/17 (Massetti per parquet e pavimentazioni di legno - Proprietà e caratteristiche prestazionali) regolamenta le proprietà dei massetti oggetto di posa incollata del pavimento di legno. Questa prevede che lo spessore minimo del massetto sopra le serpentine dell'impianto di riscaldamento non sia inferiore a 3,00 cm per garantire un buona tenuta del parquet sul massetto e contenere la naturali trazioni dello stesso. Nel tuo caso , il massetto è stato previsto con spessore di 1,5cm immagino per problemi di altezze dei locali ineludibili. A quanto scrivi, chi ti ha proposto di realizzare l'opera difforme da quanto prescritto dalla norma ti garantisce la tenuta e la solidità del massetto. Questa garanzia dovrebbe specificare che è valida anche nel caso in cui sul massetto si preveda un posa incollata del pavimento di legno. Garanzia che a mio avviso sarà difficile da ottenere. Tieni presente che su massetti con spessore inferiore a 3,00, si può realizzare (e te la consiglio) la posa galleggiante o la cosiddetta "posa ibrida o semi galleggiante" con incollaggio del prodotto su idoneo materassino e non direttamente sul massetto.
Ciao e bravi perché finalmente si capisce qualcosa leggendo nel vostro sito. Forse ha già chiesto qualcuno e non ho visto ma ho questo problema. Sono indeciso se nella ristrutturazione di casa mia inserire oppure no l'impianto radiante a pavimento. La stratigrafia dell’eventuale pavimento radiante che andrei a realizzare deve essere necessariamente un impianto a “bassa inerzia” che prevede dunque un massetto ribassato pari a 35 mm. Questo significa che ci saranno circa 15 mm. sopra alle tubazioni del riscaldamento a pavimento. Ho sentito la ditta che ci fa i massetti e mi dice che loro li fanno e certificano che va bene anche se è minore di 3 centimetri. Voi invece scrivete che non si può scendere sotto ai 3 cm. chi ha ragione? Che rischi corro?
non si crea nessun danno tagliando la fascia perimetrale prima della posa delle piastrelle. Ma occorre adottare alcune precauzioni durante la posa delle piastrelle che la presenza del materassino avrebbe reso più facile. Il materassino, infatti, serve ad impedire che vadano detriti, colla e stucco nella fessura tra la piastrella ed il muro. Se il materassino viene tolto occorre fare attenzione, quando si posa, affinchè questo non succeda. Se la fessura si riempisse di materiale non potrà più svolgere la funzione di giunto perimetrale e permettere la dilatazione del pavimento.
Grazie per l'articolo molto interessante. Avrei una domanda specifica, se la fascia perimetrale viene tagliata prima della posa delle piastrelle, cosa si può fare? Quali possono essere i danni? Grazie
non andava collocata la rete elettrosaldata che è la causa del problema che esponi. In queste condizioni non si può posare il pavimento: purtroppo occorre rifare il massetto anche se capisco che è un disagio non da poco.
Buona sera. Spero possiate darmi un consiglio, visto l'articolo molto interessante ed esaustivo.
Ho un problema con la mia nuova costruzione. Abbiamo posato il sottofondo con tyrofon, strato di isolgomma, riscaldamento a pavimento e massetto.
Data la quota scarsa, abbiamo dovuto fare un massetto di 2,5 cm in tutta la casa, con rete elettrosaldata e miscela fibrata.
Ora, dopo circa un mese e mezzo dalla posa, mi trovo ad avere tutti gli angoli della casa che si muovono molto se salgo in piedi sul massetto. Quest'ultimo si abbassa di circa 1 cm.
Due domande... - questo farà crepare le piastrelle in grès? - quale soluzione suggerisce per risolvere il movimento del massetto? - cosa dovrei pretendere dall'impresa?
1) Il massetto si posa con l'impianto in pressione ma il fatto che non sia stato possibile farlo non è così grave. 2) Nello sgabuzzino, dal momento che devi posare piastrelle in grès, non occorre che il massetto sia perfettamente asciutto (e ovviamente non essendoci i tubi dell'impianto non puoi scaldare). Sui massetti NON radianti abbiamo approfondito qui:
Salve Sergio. Curiosando sui vari siti che trattavano riscaldamento a pavimento, ho trovato i suoi articoli molto interessanti e grazie ai commenti degli altri lettori rendono questo argomento altamente istruttivo. Mi hanno posato un impianto radiante a pavimento con massetto in sabbia e cemento ( penso sia stato dato anche l additivo come scritto in altri post) in una villa di nuova costruzione. Ho due quesiti, il primo: l idraulico mi ha detto che ha fatto la prova in pressione dell impianto solo con l aria del compressore, però sui tubi non c'erano segni di raccordi. Quindi il massetto è stato posato ad impianto privo di pressione. È un problema? Secondo: lo shock termico è stato fatto in qst giorni con caldaia elettrica e temperature rigide partendo da 6* fino a raggiungere i 21* dopo circa 24h. Poi dal 2^ giorno fino ad oggi (5 gg) è salita a 35* come setpoint. Adesso tutto il massetto è bello asciutto tranne in una nicchia nello sgabuzzino dove si vede che è di colore grigio scuro e in superficie trasuda l umidità tipo brina. Il fatto è che dai primi momenti si è attenuata leggermente la parte bagnata ma non è ancora sparita. È un problema x la posa delle piastrelle in gres porcellanato? Come faccio a farla asciugare se sotto non passano I tubi del riscaldamento? La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei sinceri auguri di buon inizio anno.
Come leggerai nell'articolo a me i massetti autolivellanti (il 99% degli autolivellanti) non piacciono. E giuro che non riesco a capire come mai, ancora oggi, vengono affidati i massetti ad una azienda e la posa ad un altra: per me è assurdo! Questi due lavori vanno fatti dalla stessa azienda.
Ma vengo alla risposta alla tua domanda, e cioè se serve primer e carteggiare... La risposta corretta è: "dipende dal tipo di autolivellante utilizzato".
Ma se ti fidi di me io ti consiglio SEMPRE di carteggiare e QUASI SEMPRE di trattare con promotore di adesione. Per quest'ultimo aspetto io consulto la scheda tecnica del massetto eseguito e poi interagisco con il direttore lavori.
Ti anticipo che questi aspetti comportano quasi sempre discussionisia con il cliente finale (che non vuole pagare questi lavori perché raddoppiano il prezzo del massetto e non erano previsti) sia con gli esecutori degli autolivellanti (che ripetono fino alla noia frasi tipo "secondo me non serve"; "basta usare la colla giusta"; "gli altri non lo fanno mai"; "se proprio volete il primer lo stendo io a 1 euro al metro" ed altre assurdità). Assurdità perché la responsabilità di procedere con i lavori spetta a TE (dato che sei il posatore) e al DIRETTORE LAVORI e tutti i consigli di chi ha eseguito il massetto autolivellante (consigli che non ti metteranno mai per iscritto ovviamente) si ritorceranno contro di te se ti prendi il rischio di ascoltarli e se poi il pavimento canta a vuoto o salta.
In sintesi: chiedi la scheda tecnica, consultati con il direttore lavori e, nel dubbio, esegui sia la carteggiatura che il primer.
Salve sig. Sergio. Sono un'impresa edile poco esperto di impianti radianti a pavimento. Ho seguito con molta attenzione il suo chiarissimo articolo e le varie risposte alle domande dei commentatori. Molte cose mi sono state molto utili ma non ho trovato la risposta a ciò che cercavo. Premettendo che il massetto cementizio autolivellante presenta una patina superficiale semilucida la domanda è questa - "le mattonelle ceramiche si possono incollare direttamente sul massetto dopo lo shock termico o è necessario che sia preventivamente carteggiato e/o trattato con opportuni primer aggrappanti."? Grazie della risposta.
per la posa di lastre di grande formato si devono applicare i cunei livellatori. Questi riducono i gradini tra una piastrella e l'altra ad un livello "tollerabile" (o meglio entro quanto previsto dalle norme Uni En). Porre rimedio ora è oneroso e rischioso. Immagino tu abbia deciso di scartare l'idea di sovrapporre il pavimento all'esistente, magari ci sono dei motivi che hai già considerato. La rimozione di una grande lastra è più complessa rispetto al togliere un pavimento in piastrelle, ma utilizzando utensili appositi, come lo scalpello a spatola, dovresti riuscire senza danneggiare l'impianto sottostante. Il massetto, molto probabilmente, subirà delle lesioni per cui dovrai anche prevedere una rasatura consolidante.
Buongiorno, purtroppo sono capitato in uno spiacevole problema. Mi hanno posato il pavimento (lastre in gres da 120x20 e 0,9 mm di spessore) senza le dovute accortezze e ora mi ritrovo con delle piastrelle che presentano degli spiacevoli gradini di almeno 1 mm che si sentono anche con le scarpe. Sto quindi pensando di far tirare su tutto i lpavimento per rifarlo. Ora, il massetto è di 4,5 cm e sotto ho un impianto radiante della Eurotherm. La mia preoccupazione è che tirando su le piastrelle e colla vengano su anche grossi pezzi di massetto compromettendo la sua funzionalità. Vi volevo chiedere se voi ritenete questa operazione fattibile, quali rischi corro e se avete consigli in merito. Grazie
Buongiorno Sergio, innanzitutto grazie per il suo riscontro, ho riletto tutti i commenti cercando altri casi, come diceva lei, simili, al mio. Quello che mi incuriosito maggiormente sono state le domande di un signore che le chiedeva: "... Si è verificato tuttavia un abbassamento del pavimento in tutta la casa credo di 5 millimetri ma in alcuni punti in corrispondenza degli angoli anche di 1,2 cm. Questo significa che tutto deve essere rifatto? Nel lungo periodo può comportare danni al riscaldamento e tubazioni? Dopo 10 anni si può considerare assestato il problema o può continuare?" Sinceramente sono le stesse domande che mi sono posta anche io... Potrei sapere qual'è il suo parere sul mio caso di abbassamento così importante superiore ad 1 cm?
leggendo tra le domande ne troverete altre di simili alla vostra. Per capire quale sia la causa occorre fare un esame del massetto, del pannello ed anche del sottofondo. Si può fare senza danneggiare l'impianto a pavimento aiutandosi con una termocamera. Io non sono un perito e, pertanto, non do consulenze di tipo legale. Il mio lavoro è quello di risolvere "operativamente" questi problemi, realizzando nuovi pavimenti o riparando i vecchi. Per una perizia è meglio rivolgersi a dei professionisti iscritti all'albo dei CTU di un tribunale della tua zona.
Buongiorno Sergio, ho trovato questo articolo e mi sono commossa per la chiarezza. Le scrivo perché sto avendo dei problemi con un cantiere del 2016, sembra che le pavimentazioni si siano completamente abbassate, senza fessurazioni, di 1 cm abbondante. Ora stiamo cercando di capire cosa possa essere collassato, il mio dubbio era il pannello di riscaldamento, per il quale ho verificato, ha una densità di 27 Kg/m³. Al di sopra di esso abbiamo eseguito un massetto di 3 cm al quale abbiamo aggiunto piastrelle in gres porcellanato posate a colla. Secondo lei quale può essere il problema? E' possibile fare un controllo della stratigrafia senza danneggiare il riscaldamento a pavimento? E' possibile avere una tua consulenza e sapere il costo? grazie
Salve, visto la vostra esperienza nel settore vorrei farle una domanda.... E da 3 anni che abbito in una nuova abitazione con riscaldamento a pavimento ad oggi nella zona soggiorno e cucina locali comunicanti apparentemente solo negli angoli il pavimento si è abbassato il punto più " brutto" e di 1cm ( secondo il costruttore e un normale assestamento della casa ps premetto che i locali in questione sono al secondo piano dell abitazione) vista la. Vostra esperienza nel settore vorrei elencarle un paio di domande... 1- dopo 3 anni il cedimento si può dire "finito"? 2- e possibile risolvere in maniera localizzata con qualche resina? Le posso chiedere un consiglio su come potrei procedere in merito anche nei confronti del costruttore... La. Ringrazio anticipatamente e le faccio i complimenti su il blog spiegato molto bene grazie
difficile darti una risposta "a distanza" senza poter esaminare dal vivo il problema. Le cause possono essere molteplici ma per scoprirle dovremmo poter fare un sopralluogo a casa tua.
Salve, vi scrivo per porvi un quesito, spero riusciate a rispondere. Abbiamo costruito una villetta con sistema di riscaldamento a pavimento rotex e pompa di calore con accumolo Daikin, a maggio 2019 hanno posato un gres porcellanato spesso 9mm con misure 20x120. Ad oggi abbiamo notato degli inconvenienti ma non sappiamo a cosa siano dovuti: 1) il pavimento in alcune stanze si è distaccato dai battiscopa abbassandosi 2) due Piatrelle si sono fessurate in prossimità della porta che divide il salone dal corridoio della stanza. ( avendo fatto molte foto in fase di esecuzione, ho notato che tali fessurazioni si sono formate in prossimità del giunto di dilatazione eseguito secondo il progetto della daikin, giunti fatti in prossimità di ogni porta, tra salone e cucina e tra corridoio di entrata e salone. Il problema può essere dovuto al massetto non eseguito a regola d’ arte ? Il massetto è stato fatto con sabbia e cemento più un liquido fornito dalla ditta che ha venduto il sistema radiante . Chi ha eseguito i lavori sostiene che è un assestamento! Quanto da me descritto a cosa può dipendere ? Grazie e complimenti per il sito .
Ciao, volevo chiedere se serve fare lo shock termico su un pavimento che ha già 10/14 anni, non è mai stato piastrellato e l'impianto a pavimento non è mai andato grazie Marco
le cause possono essere differenti: cedimento del sottofondo, pannelli dell'impianto troppo "morbidi", massetto troppo sottile, senza rete, male eseguito... Difficile farti una diagnosi da qui, senza vedere "il malato" ma, in genere, trascorsi 7 anni credo di poter dire che molto probabilmente il sistema si sia assestato. buona giornata
Buongiorno e complimenti per l’esaustiva spiegazione. Avrei una domanda su un appartamento sito al primo piano di una palazzina, costruzione 2013, con riscaldamento a pavimento. Ho notato già da alcuni anni un abbassamento del pavimento, visibile soprattutto in cucina e nei bagni, di 5-6 mm e in alcuni punti anche di più di 1 cm. Può questo abbassamento causare danni ai tubi del riscaldamento? Dopo 7 anni si può considerare assestato il problema o potrebbe peggiorare? Cosa si può fare? Sono molto preoccupata. La ringrazio.
Salve, oltre a ringraziarla per questo sito molto utile, volevo chiederle se dalla fine della posa del riscaldamento all'inizio della costruzione del massetto passano circa 10 giorni è un problema? ovviamente eviterei di esporlo al sole. Inoltre, non avendo ancora i serramenti circolerebbe un pò d'aria. Grazie
uno dei requisiti del massetto è la costanza dello spessore, specie quando si tratta di massetto radiante. Per valutare la possibilità di realizzare comunque il massetto dovrei capire cosa intendi quando scrivi che "in alcuni punti mancano 6 cm.". Ci sono degli avvallamenti? oppure c'è una "pendenza" costante? perché se c'è una pendenza costante per cui lo spessore del massetto aumenta gradualmente la cosa è risolvibile con un massetto tradizionale ma additivato con fibre. Non è la soluzione ottimale ma non ti darà problemi ad eccezione del fatto che la temperatura superficiale sarà più alta in alcuni punti e più bassa in altri. Confrontati con il termotecnico su questo aspetto. Se, invece, ci sono dei cambi di spessore non costanti, dei dislivelli o dei dossi, questi daranno origine a fessure e crepe. In questo caso ti suggerirei di far sistemare l'impianto radiante in modo che sia sufficientemente planare.
Salve, ho letto con molto interesse questo articolo e, da non addetta ai lavori, vorrei chiedere alcuni chiarimenti. Sto ristrutturando integralmente un appartamento ed abbiam o deciso di mettere un impianto radiante a pavimento. Prima delle demolizioni avevamo fatto dei tasti per valutare gli spessori del massetto, che andavano dai 10 ai 13 cm. Il termotecnico aveva dunque predisposto una stratigrafia da 9.9 cm che precedeva 5.1 cm di pannello radiante con bugna da appoggiare direttamente al solaio, 2.8 cm di massetto autolivellante e 2 cm circa di pavimento compreso di colla (metteremo il parquet). Il tutto prevedendo l'impiantistica perimetrale. Con questa stratigrafia riuscivamo dunque a stare dentro allo spessore minore rilevato. Dopo la demolizione dei massetti probabilmente nessuno ha più ripreso le misure (nemmeno il direttore dei lavori!!!!) per verificare che i presupposti fossero invariati rispetto a quelli di partenza. E' stato posato il radiante sul solaio e solo ora che l'impresa si appresta a fare i massetti è venuto fuori che in alcuni punti mancano non 2,8 cm per arrivare alla quota corretta ma 6 cm. Si sta dunque valutando di procedere alla posa di un massetto tradizionale, che però avrrbbe degli spessori diversi sopra il radiante, a seconda delle zone. Può essere una soluzione o dovrei pretendere la rimozione del radiante, la creazione di una base con l'alleggerito e la nuova posa del radiante "in bolla"? Qui chiaramente c'è una direzione dei lavori "assente" nei confronti della quale dovremo prendere dei provvedimenti.... Grazie. E' stato po
hai ragione ad essere preoccupato perché entrambe le cose che segnali non dovrebbero esserci.
Partiamo dai tubi: chiaramente il fatto che sporgono dal massetto non va bene: occorre demolire il massetto in corrispondenza dei due punti, abbassare i tubi e rifare quindi il massetto in quelle due porzioni.
Per quanto riguarda le fessure di addirittura 4 cm. (!!!) nei bordi sono assolutamente NON normali. A meno che tu non abbia sbagliato a scrivere e intendevi, invece, dire 4 millimetri. Ma se le fessure sono di 4 centimetri occorre porvi rimedio prima della posa del legno. Fessure di questo tipo si possono creare talvolta (solo con massetti autolivellanti) quando non si sigilla bene nei contorni ed il massetto riesce ad infiltrarsi sotto al pannello dell'impianto a pavimento.
Buongiorno, innanzitutto complimenti per il servizio che offrite rispondendo ai molti quesiti che vi vengono sottoposti. Io sono in fase di ristrutturazione del mio appartamento e verso metà febbraio è stata gettata autolivellina Knauf NE425 con additivo Risol 111 sopra un impianto Loex HOME THREE . Da un mio controllo in cantiere circa 15 giorni dopo la gettata del massetto autolivellante mi sono accorto che sul perimetro ci sono dei varchi di circa 4 CM dalla parete, penso dovuto ad un distaccamento dell'isolante spugnoso perimetrale dalla parete durante la gettata del massetto; inoltre ho notato che in 2 punti i tubi si sono "alzati" e sbordano di 2/3 mm sopra il massetto, probabilmente dovuto al distaccamento delle graffe fermatubi che si sono staccate durante la gettata. Sinceramente sono un po' preoccupato per entrambe le situazioni, mi piacerebbe avere un vostro consiglio soprattutto per capire se queste 2 problematiche possano pregiudicare il perfetto funzionamento dell'impianto o se possano causare problemi successivamente ( poserò poi parquet industriale ). Grazie
Ciao, Ho un impianto a pavimento in un appartamento di nuova costruzione (ci abito da ottobre). Ho notato che ho subito alcuni cedimenti del massetto. Oltre al distacco dello stucco tra pavimento e rivestimento, mi puoi dire quali altri problemi mi può portare?
ce la mettiamo tutta per dare più informazioni possibili e con la maggiore trasparenza possibile. Ma le critiche ci servono a migliorare e certamente possiamo commettere degli errori. Pe cui ti sarei grato se mi potessi scrivere quali inesattezze hai trovato. Mi piacerebbe anche capire che cosa ti fa pensare che i nostri articoli possano "portare acqua al nostro mulino"... moltissimi dei nostri lettori non sono e non potranno essere nostri clienti dato che operiamo solo tra Vicenza e Verona, per cui non capisco questa tua frase. In ogni caso grazie se vorrai aiutarmi scrivendo qui nei commenti le inesattezze che hai rilevato.
Secondo la mia esperienza il sollevamento dei bordi succede perché è stata messa la rete elettrosaldata nel massetto e perché il massetto ha un basso spessore. Sempre secondo la mia esperienza il problema non si risolverà da solo: occorre demolire le parti che si sono rialzate (di solito il bordo) e rifare il massetto saldandolo all'esistente con Mapei Eporip.
Buongiorno Sergio, ho provveduto a gettare il mio massetto sopra l'impianto radiante (spessore 4cm - 4,2cm sopra tubo, con opportuna banda perimetrale girata su tutte le murature e in corrispondenza delle porte), ho lasciato riposare il massetto 5 giorni come indicato nella scheda tecnica dello stesso, e poi ho iniziato gradualmente a scaldarlo. sono ora arrivato alla temperatura massima prevista (che terrò costante per 5 giorni), ed ho notato che ai bordi il massetto tende ad innarcarsi verso l'alto. In corrispondenza infatti delle soglie nelle quali c'é un massetto tradizionale e non radiante, ho notato che il massetto radiante si è alzato di circa 1cm. Inoltre se busso in corrispondenza degli angoli delle stanze, sento suonare a vuoto. E' normale e fa parte dell'asciugatura del massetto, il quale si risistemerà a shock termico finito oppure devo preoccuparmi? ciao, grazie
premesso che dovrei capire meglio di che prodotto si tratta ma direi che in linea di massima le informazioni che ti hanno dato sono corrette: le marmette si possono posare su impianto di riscaldamento a pavimento e non ci sono problemi particolari a ridurre lo spessore del futuro massetto da 5,5 a 4 cm. L'unica perplessità è la posa "senza fughe" che non è prevista dalla normativa: la fuga minima su impianto radiante è di 2 mm.
Buongiorno, grazie per l'ottimo articolo. Abbiamo trovato in stock delle vecchie marmette (piastrelle in granulato di marmo) di formato 30x30 e altezza 2,5cm. Il rivenditore dice che non ci sono problemi con il riscaldamento a pavimento e che anzi, si possono montare anche senza fughe. Si tratta di una superficie di 55mq rivista in tre stanze. Il massetto attualmente è previsto da 5,5 per posa piastrelle da 1,5. Con le marmette bisognerebbe abbassarlo a 4. Lei cosa ne pensa? Grazie mille per la disponibilità
Va bene anche un massetto da 4 cm. (si intende 4 sopra ai tubi) meglio se lo fai fare fibrato. Lo shock termico va fatto sempre e comunque, a prescindere dal legante o dal premiscelato che utilizzi. Puoi realizzare lo shock sia con una caldaia a noleggio che con la pompa di calore definitiva, è lo stesso.
Buongiorno, sto ristrutturando il mio appartamento da zero e ho deciso di installare un riscaldamento / raffrescamento a pavimento. Il pannello (Eurotherm) lo poserà un idraulico specializzato, il massetto lo farà un'azienda edile separata. Ho intuito che ci sono alcuni punti di attenzione dato che ho solo circa 4cm di massetto disponibile. Potrei forse alzarlo a 5cm con qualche accorgimento su porte e finestre, ma se voglio stare al piano originale ho solo 4cm. Vi volevo chiedere cosa consigliate come materiale per la sua posa e se 4cm sono troppo pochi. Inoltre, ho vari pareri sullo shock termico. Alcuni mi dicono che va fatto altri che si può evitare usando prodotti appositi (Mapei / Kerakol) che permettono di avere il pavimento pronto per la posa in 1 settimana. Nessuno si prende la responsabilità e io ho qualche problema a procedere. Ultima cosa, la messa in pressione dell'impianto va fatto con la pompa di calore che poi verrà effettivamente usata o (come mi hanno proposto) con una caldaia da noleggiare per l'occasione (prima quindi della posa della pompa di calore)? Che consigli mi potete dare? Vi ringrazio anticipatamente e complimenti per l'articolo!
nel tuo caso puoi utilizzare un sottofondo additivato con il polistirolo oppure utilizzare dei pannelli rigidi di styrodur sopra ai quali, poi, realizzare il massetto.
Buongiorno, volevo un consiglio da lei in quando , sono in fase di ristrutturazione del mio appartamento posto al piano rialzato, dove sottostante ci sono i box. Nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo, e premesso che in fase di rimozione sottofondo e massetto ci siano le altezze giuste, il sottofondo dovrebbe essere realizzato di che tipo e con quali materiali? .Le chiedo un parere in quando ho chiesto vari preventivi e mi hanno sconsigliato di realizzare l'impianto a riscaldamento a pavimento perché essendoci i box il calore si disperderebbe verso il basso e poco in alto. Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli. Giuseppe
per i nostri clienti la mia consulenza è gratuita, così come cerco di rispondere, qui, a richieste che possano essere di interesse generale. Se, invece, ritieni che la problematica necessiti di una perizia o consulenza specifica o se ci sono aspetti legali, ti posso indicare dei nominativi di periti specializzati sull’argomento.
Buongiorno, leggevo il suo articolo e volevo chiedere informazioni sulla situazione che si e verificata nella mia abitazione. Nel 2017 abbiamo deciso di ristrutturare e abbiamo optato per un pavimento riscaldato con serpentina. Ad oggi sul perimetro di tutto l'appartamento verifico abbassamento di mezzo cm di tutto il pavimento e rottura della stuccatura con il battiscopa. Consideri che il pavimento ha sotto dei granchi per isolare ulteriormente dal terreno. Per ora verifico tutto ciò solo con le pareti esterne ma cmq risulta coinvolto tutto il perimetro. Cosa devo dare!? Non ho ancora effettuato la chiusura dei lavori.
Buongiorno, il sottofondo a copertura degli impianti su cui poi posare i pannelli bugnati per il riscaldamento a pavimento che tolleranze di esecuzione può avere? Può essere leggermente ondulato o con qualche avvallamento? Se si in quale misura? I pannelli (19 mm di pannello +26 mm bugne densità 35/38 kgm3), con il peso del massetto circa (100 kg m2) hanno margini di assestamento? Se no come far fronte alla problematica? Meglio livellina o asportazione con scarificatrice? Grazie e complimenti per il sito
Ciao Antonella, grazie per complimenti e per le domande,
allora, relativamente al primo punto occorre valutare la portata del solaio (serve un ingegnere). La posa flottante o incollata non cambia molto in termini di peso, piuttosto dovresti valutare di fare un riscaldamento a pavimento a spessore sottile. Ne esistono di differenti tipologie sul mercato proprio per casi come il tuo.
Relativamente al secondo quesito, si, esiste la possibilità di regolare il riscaldamento in ogni singola stanza grazie a delle valvole termostatiche da sistemare sul collettore dell'impianto di riscaldamento. Parlane con il tuo idraulico o con un bravo termotecnico
Ciao, complimenti per la chiarezza di esposizione, sempre sintomo di competenze e padronanza dei problemi. Complimenti anche per i toni gentili che si evincono dalle risposte. Ti scrivo perchè dovrei ristrutturare un appartamento in un palazzo abbastanza datato (credo anni 70) se non prima, e trasformarlo in un B&B. Vorrei effettuare un impianto radiante a pavimento ma mi sono posta delle domande:
1) Essendo un palazzo datato e soprattuto non conoscendo la tipoogia di solaio e le caratteristiche meccaniche , può essere un rischio realizzare una soluzione radiante a pavimento, visto che ci comporterà un incremento di spessore e peso??? Può essere, da questo punto di vista una soluzione migliore il pavimento flottante??
2) dal momento che ogni stanza dovrà essere autonoma dal punto di vista del riscaldamento, . può essere conveniente usare questa soluzione dato che le superfici radianti sono piccole(relative ad ogni stanza)???ma soprattuto è possibile realizzare degli impianti autonomi per ogni stanza??? Grazie mille e buon lavoro
la tua preoccupazione è legittima. Mi è capitato di vedere pavimenti cedere (ad esempio un terrazzo alla Veneziana qui a Vicenza si è abbassato di quasi un centimetro in una abitazione) proprio a causa dei pannelli dell'impianto a pavimento. Va valutata con attenzione la scheda tecnica e quindi la densità e la comprimibilità del prodotto. Spero tu capisca che non posso darti una risposta positiva o negativa in questa sede su un prodotto e produttore specifico.
Buongiorno Sergio, vista la tua preparazione vorrei porti un ulteriore quesito: in cantiere mi sono pervenuti i pannelli dell'impianto radiante, ditta rehau modello varionova 30-2. Al tatto il pannello mi è risultato poco compatto, e difatti il tecnico della rehau mi ha spiegato che tale pannello avendo tra le proprie caratteristiche l'isolamento acustico, ha dei piccoli vuoti d'aria al suo interno. Ora il dubbio che mi è sorto è se ciò non possa comportare tra qualche mese un cedimento con abbassamento della pavimentazione, come in qualche caso ho sentito succede. Conosci tale pannello e sai se ha mai dato simili problematiche? ciao, grazie tante
Ciao Mattia, non ti preoccupare rispondiamo volentieri ?
Allora: no, meglio che la rete metallica del massetto non sia fissata sui pannelli dell'impianto. I fogli di rete devono essere sovrapposti (sormontati) di almeno 10 cm e legati tra di loro, in modo che facendo il massetto non si muovano e non si apra un varco tra i singoli fogli.
no, i profili non si usano più, per fortuna! Oggi i giunti sono praticamente invisibili, le fughe vengono sigillate utilizzando dei sigillanti appositi che sono dello stesso colore dello stucco. Li trovi sia se usi stucchi Mapei che Kerakoll che altri nomi noti. Il posatore li realizza a mano, stando attento a non sporcare il pavimento (il silicone è fastidiosissimo da togliere) e a lisciare bene una volta applicato. L'unica cosa che noterai è che il giunto è leggermente più "plastico" come aspetto rispetto alla fuga che è cementizia.
grazie per la risposta, ancora una precisazione: sopra la membrana antifrattura posso quindi fare la tradizionale fuga o devo lasciare a vista un diverso profilo "gommoso"?
Grazie Mattia per i complimenti e grazie per la domanda, rispondo anche io per punti:
1. Noi preferiamo inserire le fibre nel massetto, rispetto alla classica rete, quando il massetto ha uno spessore sottile. Nel tuo caso va bene anche la rete.
2. No, il giunto NON si può saltare. Se non desideri tagliare la piastrella in corrispondenza del giunto puoi "traslare" il giunto sulla fuga utilizzando una membrana antifrattura. La membrana ti permette di SPOSTARE il giunto ma NON DI EVITARLO. Mi raccomando. Se "sormonti con la piastrella il sottostante giunto" avrai quasi certamente la formazione di fratture in corrispondenza del giunto per i movimenti importanti del massetto radiante.
Buongiorno e complimenti per il sito. Mi sto apprestando ad eseguire un massetto radiante e mi permangono ancora i due seguenti interrogativi: 1- utilizzerò il massetto della fassa bortolo Fassafloor therm gettando sopra tubo uno spessore di circa 4,2cm; la rete elettrosaldata zincata è consigliabile metterla oppure no? nell'articolo in cui ne parlate mi è parso di capire che non ne siete entusiasti, potrei sapere i motivi che vi portano a tale valutazione? 2- in corrispondenza del perimetro poserò contro l'intonaco l'opportuna banda perimetrale e il giunto in corrispondenza delle porte; con le piastrelle invece intenderei non lasciare giunti a vista in corrispondenza delle porte, ma bensì sormontare con la piastrella di gres porcellanato il sottostante giunto del massetto. può essere una soluzione valida? grazie e complimenti per il sito molto chiaro e professionale
con le giuste cautele (quindi proteggendo il massetto con un telo e ponendo delle tavole sotto alle impalcature che useranno per non danneggiarlo) si può invertire la sequenza. Se, nonostante i teli, dovesse formarsi uno strato - anche minimo - di polvere di intonaci sul massetto ti consiglio di utilizzare un promotore di adesione prima della posa. Grazie, ciao!
Ciao e grazie per la risposta, una sola domanda: - posare gia' da subito dopo i corrugati l'impianto a pavimento e quindi anche il massetto, lasciando quindi l'intonaco ad una fase successiva, anche se non e' la sequenza ideale, e' comunque una soluzione fattibile? Oppure e' una sequenza da evitare a tutti i costi?
Il motivo per il quale insistiamo su questa sequenza e' il seguente: nell'appartamento, oltre ai battiscopa filomuro, sono state previste le porte filomuro a tutt'altezza (240 cm) e l'altezza delle porte andra' a filo con il cartongesso del corridoio (anch'esso altezza 240 cm) che a sua volta coprira' dei ripostigli a soffitto di circa 50 cm di altezza che percorreranno tutta la lunghezza del corridoio e saranno sostenuti da barre d'acciaio e perlina, cosi' da utilizzare tutti gli spazi in altezza.
Pertanto, se si vuole raggiungere un buon risultato, tutto dovra' essere calcolato al millimetro e la mia paura e' che questo non accada perche' l'errore in cantiere e' sempre dietro l'angolo. Anticipare il massetto in questa fase invece, creerebbe una quota reale piu' precisa che diminuira' il margine di errore degli operai che si occuperanno di tutto il resto. I muratori/intonacisti mi hanno assicurato che il massetto autolivellante diventa duro come un cemento (quindi non verrebbe danneggiato) e comunque utilizzerebbero dei teli per coprirlo.
Grazie ancora per la vostra disponibilita' e scusate se mi sono dilungato, ma si tratta dell'appartamento della vita e vorrei fare meno errori possibile.
Grazie per i complimenti e per aver letto il nostro sito, ti rispondo per punti:
Il massetto dalla Fassa Bortolo SA 500 è un massetto autolivellante molto performante per impianti sia riscaldanti che per raffrescamento. I fluidificanti all’interno dell’impasto lo rendono a ritiro compensato. La raccomandazione, avendo poco spessore, è che i pannelli devono essere ben aderenti al sottofondo esistenti.
L’isolante perimetrale del pacchetto impianto radiante va appoggiato al profilo del battiscopa, quindi non direttamente sul blocco forato. La bandella andrà tagliata dal posatore del legno prima della posa del battiscopa.
Consiglio di posare l’impianto a pavimento dopo aver eseguito più lavori possibili all’interno dell’abitazione in modo da poter realizzare subito dopo il massetto. Quest’ultimo, una volta steso, va preservato trattandosi del piano di posa. Per la protezione dei tubi corrugati posati perimetralmente all’abitazione, consiglio una copertura con una caldana di sabbia cemento.
Ciao Sergio, una risorsa di informazioni preziosissima il vostro sito. Davvero complimenti. Vorrei condividere il mio dilemma: non avendo abbastanza quota nel mio appartamento al quarto piano, stiamo realizzando un impianto di riscaldamento a pavimento con corrugati perimetrali, lasciando scoperti 30 cm dai muri; quindi niente sottofondo, ma barriera, pannello Rehau Varionova 40, massetto, parquet, cosi' da restare nei 9/10 cm. Per il massetto una ditta locale propone SA 500 Fassabartolo. Cosa ne pensate?
Siccome vorremmo realizzare un battiscopa filomuro, dove i profili dovranno essere montati prima dell'intonaco, il dubbio e': - dove andremo ad appoggiare l'isolante perimetrale? dietro il profilo del battiscopa, quindi direttamente sui mattoni forati? - l'impianto a pavimento va realizzato prima del cappotto interno (che dovrebbe essere in polistirolo) oppure alla fine, dopo gli intonaci? Per noi va fatto subito dopo gli impianti idrico/elettrico cosi' da passare al massetto ed evitare che altri operai mettano i piedi tra i corrugati. Secondo un amico termotecnico, l'impianto a pavimento andra' realizzato dopo aver terminato isolamento e intonaco, quindi in una fase finale. Mi piacerebbe avere una vostra opinione. Spero tanto in una risposta delucidante. Grazie ancora.
grazie e mi spiace per quanto ti è accaduto. Ti ho mandato una mail all'indirizzo che hai lasciato per poter avere ulteriori informazioni ed anche foto in modo da riuscire a darti una risposta. Grazie
Buonasera e complimenti per l'ottimo supporto che fornite. Vi sottopongo questo problema. A casa mia, costruzione 2010 ho il riscaldamento a pavimento. Si è verificato tuttavia un abbassamento del pavimento in tutta la casa credo di 5 millimetri ma in alcuni punti in corrispondenza degli angoli anche di 1,2 cm. Questo significa che tutto deve essere rifatto? Nel lungo periodo può comportare danni al riscaldamento e tubazioni? Dopo 10 anni si può considerare assestato il problema o può continuare?
Complimenti per quanto prodotto. Sulla base della sua competenza vorrei chiederle : nel mioo locale commerciale è stata eseguita una riparazione del pavimento radiante risalente agli anni 60 (tubazione in ferro annegata nel massetto). Dopo i lavori di ripristino mi sono accorto che la temperatura non è quella di prima. Sarà dovuto ad una pavimentazione diversa di quella esistente? Grazie.
da quanto mi scrivi, ma senza aver visto il lavoro, temo che tu abbia ragione a dire che il massetto vada rimosso e rifatto. I dislivelli superiori al centimetro non sono ammessi, così come la presenza di uno strato superficiale indurito (in gergo "crosta") su di un massetto degradato. Occorrerà rifare anche l'impianto a pavimento: è impossibile rimuovere il massetto senza danneggiarlo. Mi spiace per la cattiva notizia. In bocca al lupo!!
Salve, articolo molto interessante e utile nel mio caso, l'impresa esecutrice dei lavori ha eseguito un massetto per riscaldamento a pavimento eseguito a mano per casa mia che presenta svariati problemi, problema 1 dopo qualche settimana il pavimento appariva sgranato come sabbia e l'mpresario ha applicato della livellina ma sotto il pavimento è rimasto sgranato. problema 2 sono presenti molte gobbe e dislivelli anche superiori al centimetro. Cosiglia di far rifare il tutto? e se si come posso rimuovere lo strato già eseguito senza rovinare l'impianto a pavimento? grazie
10 centimetri sono pochi per una soluzione standard, ma ci sono delle soluzioni che ti consentono di far stare l'impianto a pavimento su spessori minimi, ad esempio questo:
Buongiorno complimenti per l'articolo volevo chiedere siccome sto completando i lavori di casa Si può posare l'impianto radiante rispettando 10cm inclusi impianti elettrici e idraulici e piastrelle? Grazie mille saluti
Salve. Complimenti per la pagina e per la chiarezza espositiva. Chiedo...5 cm di massetto autolivellante su riscaldamento a pavimento è uno spessore accettabile? Grazie
buonasera, è stato eseguito massetto autolivellante su impianto riscaldamento a pavimento. prevista posa pavimento in gres porcellanato sp 1 cm. è necessario shock termico con queste temperature elevate e se no dopo quanto tempo è possibile fare posa? grazie di gentile riscontro
Buongiorno Roberto, partendo dal presupposto che non ci dovrebbero essere perdite nell'impianto radiante, per un basso spessore io le consiglierei l'autolivellante sa 500. Questo massetto risulta essere molto più compatto e questa peculiarità facilita l'emissione del calore nell'ambiente.
Dovendo scegliere tra queste due opzioni: - massetto per riscaldamento a pavimento realizzato con autolivellante sa 500 - massetto per riscaldamento a pavimento realizzato con Paris 2.0 entrambi nello spessore di 3 cm voi cosa consigliereste? Mi è stato detto che SA 500, in caso di perdite, da meno problemi rispetto al Paris nel quale è presente Gesso. Grazie per la cortese attenzione. Roberto
Il massetto si può abbassare andandolo a "scarificare", cioè a grattare, con appositi macchinari. Poi occorrerà livellarlo (ti consiglio di usare keralevel di Kerakoll) perchè risulterà irregolare. Il costo di questa operazione è abbastanza significativo: spero che tu abbia affidato i massetti alla stessa azienda che ti farà i pavimenti perché in questo caso la responsabilità dell'errore ed i costi ricadranno ovviamente su questo unico interlocutore. Questo è uno dei motivi per cui io consiglio sempre di far fare il massetto alla ditta che poi poserà anche i pavimenti.
In caso contrario è necessario coinvolgere il direttore dei lavori perché spetta a lui coordinare i diversi operatori e fornire a tutti le giuste informazioni. Mi spiace per quanto ti è accaduto ma è risolvibile, quindi non demoralizzarti. Ultima cosa: tieni presente che si potrebbe anche cambiare piastrella utilizzando piastrelle di spessore più sottile per la zona del bagno. Prova a considerare anche questa ulteriore ipotesi.
Grazie per la domanda e per i complimenti: in realtà sappiamo che c'è ancora moltissimo da fare e da sistemare nel nostro sito, ma sono le persone come te che ci danno gli stimoli per andare avanti!! grazie mille quindi. Ciao!
Ho praticamente letto tutto il forum e moltissimi articoli, la precisione e la chiarezza con cui spiegate è spettacolare. Anche a me hanno sbagliato la posa del massetto...di tutto il piano... creando pure uno scalino di circa 5 mm nel bagno e sfalsandomi le altezze con la portafinestra. Io desideravo tutto piastrella di grande formato e loro hanno inteso legno ovunque e piastrella in bagno. Cosa posso fare? Aggiungere una livellina? Io ho però il riscaldamento a pavimento, secondo voi l'efficacia dell'impianto sarà compromessa? O potranno esserci dei problemi futuri con le piastrelle? Posso togliere quei 5 mm di spessore nel bagno? Non essendo un'esperta del settore non so più di chi fidarmi, ma voi mi sembrate davvero competenti, sono proprio demoralizzata... Grazie!!!
Allora, se abbiamo capito bene hai fatto un massetto sopra ad un impianto radiante a pavimento ma c'è un dislivello di 5 millimetri rispetto ad una porta scorrevole. Ci chiedi come alzare il massetto, giusto? Le possibilità che hai sono due:
1) utilizzare una livellina su tutta la superficie, come il KERALEVEL di Kerakoll (prova a cercarlo su google) in modo da alzarsi di 5 millimetri e poi incollarci il grès
2) se il problema è SOLO IN UN PUNTO si può anche considerare la possibilità di rasare per circa 2 metri in prossimità della porta scorrevole in modo da "accompagnare" con una (minima) pendenza il massetto e raccordarlo senza dover livellare l'intera superficie.
relativamente alla DURATA DELLO SHOCK TERMICO: ti premetto che abbiamo approfondito il tema del ciclo di pre-accensione dell'impianto a pavimento in uno specifico articolo, qui:
La norma Uni En 1264 stabilisce che l'avviamento debba avvenire almeno 7 giorni dopo il getto del massetto in anidrite e che si inizi con una temperatura di alimentazione (temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia) tra i 20 ed i 25 gradi per 3 giorni. Dopodiché, la stessa norma, suggerisce di portare gradualmente alla temperatura massima di progetto che dovrà essere mantenuta per ALMENO altri 4 giorni, e quindi si andrà gradualmente a scendere fino allo spegnimento.
Queste tempistiche sono indicative: non esiste una durata prestabilita e valida per tutti i tipi di impianti perché sono molti i fattori e le variabili da considerare. Occorre pertanto riferirsi anche alla scheda tecnica del produttore dell'impianto a pavimento.
complimenti per il blog utilissimo per chi è inesperto e alle prese con una ristrutturazione! Ho un problema, o meglio ve ne descrivo uno dei tanti :-). Gettato il massetto tradizionale (circa 3/4 cm) scopro che hanno confuso gli spessori dei pavimenti e mi mancherebbero 5 mm al fine di avere il pavimento in gres finito a filo con il binario dell'alzante scorrevole? Si riesce ad aggiungere 5 mm in qualche maniera (colla speciale, autolivellante, o altro...)? O dovrò tenermi la mia soglia con un gradino di 5 mm?
Vorrei sapere la durata dello shock termico. Ad oggi sono trascorsi 16 giorni dall'accensione. Tenga presente che il massetto autolivellante è quello cementizio della Fassa Bortolo. Inoltre il pavimento sarà parte in ceramica e parte parquet. Grazie mille
i pannelli isolanti su cui sono fissati i tubi per l'impianto di riscaldamento a pavimento non possono essere tagliati. In questo modo si possono creare una serie di problemi: mancato isolamento termico in alcuni punti, mancata uniformità del massetto in presenza dei tagli, mancanza di barriera al passaggio dell'umidità... La conseguenza più grave (solo in caso di utilizzo dell'impianto a pavimento) potrebbe essere la formazione di crepe sul pavimento in prossimità dei tagli realizzati sui pannelli per far passare i cavi.
Salve,Sergio! Complimenti per l’articolo! Ho una domanda.Anch°io ho fatto l°impianto riscaldamento a pavimento, massetto tradizionale (sabbia e cemento) 12 anni fa. L°impianto elettrico ho fatto in mezzo pannelli isolamento liscio da 3cm (tagliando il panello dove passava il tubo corrugato).Puo creare problemi per i cavi elettrici? Ancora non ho messo in funzione l°impianto riscaldamento.Ringrazio cortesemente!
grazie a te per la domanda e per i complimenti. Si, ti confermo che è possibile demolire il pavimento in marmo, poi effettuare una rasatura ed infine posare il pavimento in legno.
In questi casi è molto importante che la demolizione venga fatta con la massima accortezza: meglio se manualmente o con un martello pneumatico con punta a spatola. La colla va rimossa dal massetto per quanto possibile. Successivamente si procede con rasatura e successiva posa del pavimento in legno.
Buonasera, complimenti per l’articolo e le vostre risposte precise e utilissime. Ho acquistato una abitazione singola del 2004 con riscaldamento a pavimento. Vorrei demolire la pavimentazione in piastrelle di marmo per posare parquet senza rifare il massetto e l’impianto radiante. Quali accorgimenti dovrei prendere? Tolte le piastrelle, basta una rasatura per poi posare a colla il legno? Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli. Davide
si, valutando la stratigrafia delle pareti ritengo che ridurre il passo a 5 sia uno scrupolo eccessivo. La casa sarà bene isolata per cui non avrai problemi. Piuttosto, vista la stratigrafia del pavimento, valuta l'ipotesi di applicare un piccolo cappotto termico a soffitto del garage.
ci sono due problemi su quanto mi scrive: il massetto deve essere almeno di 3 centimetri sopra ai tubi. Quindi 2,5 non va bene. Subito dopo mi scrive che vuole posare su questo massetto una pianella in cotto spessa 2,5 cm. con posa tradizionale a calce, anche questo non si può fare. Le consiglio, visto lo spessore disponibile di non utilizzare una pianella in cotto ad alto spessore, ma di scegliere una pianella in cotto fatta a mano di spessore normale (1 cm) da posare a colla. In questo modo potrà aumentare lo spessore del massetto ed ottenere lo stesso risultato estetico.
Buonasera, complimenti per l'articolo davvero interessante. Sono in procinto di scegliere il pavimento e mi preoccupa il fatto che il parquet sia chiaramente meno "performante" del gres nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo. Nel mio caso si tratta di una zona giorno open space di circa 60mq con vetrate molto ampie. La stratigrafia perimetrale è composta da muro in c.a. da 20cm + cappotto esterno da 16; sotto la zona gg c'è il garage non riscaldato e la stratigrafia di divisione è: solaio strutturale + 8cm foacem + barriera vapore + pannello isolante 6cm + massetto 6cm + pavimento 1,5cm; sopra la zona gg la stratigrafia è solaio + barriera vapore + 10cm stiferite. Con queste premesse le chiedo se per riuscire ad avere una T di 22° pur scegliendo di posare un parquet e senza dover alzare troppo la T dell'acqua sia preferibile optare per un impianto passo 5 al posto del 10 o ,se considerati i costi, ritenga sia uno scrupolo eccessivo (di solito si usa nei bagni); in caso ritenga più importante scegliere correttamente il tipo di massetto, le chiedo per quale tipo propende la sua scelta. La ringrazio in anticipo per i suoi graditi consigli. Michele
sono molto soddisfatto di aver trovato questo sito e sopratutto per la Vostra chiarezza e disponibilità,mi rimprovero di non aver cercato abbastanza. Distinti Saluti Guerrera
Buongiorno, ho uno spazio totale di 11 cm, che dovrei così ripartire: 4 cm di pannello isolamento liscio 1,8 cm tubo 2,5/3 cm massetto tradizionale (sabbia e cemento) sopra tubo 2,5 cm pianella in cotto fatto a mano e cotto a forno, posato con sistema tradizionale a calce. quanto sopra può andar bene?. grazie
premetto che la normativa stabilisce che la decisione dello spessore del massetto da rispettare spetta al progettista che deve determinarne lo spessore in base a considerazioni anche sugli altri strati che costituiscono la pavimentazione. Il direttore lavori deve sovrintendere all'esecuzione dei lavori e accertarsi che la decisione del progettista venga rispettata.
Mi sembra di capire che la decisione non è stata presa dal progettista ma probabilmente da te su indicazioni degli operatori.
Come scrivo nell'articolo lo spessore standard per un massetto è di 5 centimetri. Due centimetri in più non costituiscono un problema. Ma uno spessore di addirittura 12 centimetri può diventare un problema.
La normativa specifica gli spessori minimi (3 cm sopra al tubo) ma non quelli massimi. Ma se lo spessore è quello che mi dici occorre sicuramente interpellare il produttore dell'impianto a pavimento ed anche il suo progettista termoidraulico unitamente al progettista/direttore dei lavori.
Alcuni problemi li trovi descritti nell'articolo, mentre altri - più gravi - non li ho scritti anche perchè sono rari.
Non voglio spaventarti anche perché non conosco la stratigrafia del pavimento e non ho assistito all'evoluzione dei lavori.
Uno dei problemi più gravi che possono accadere è che il massetto troppo pesante possa far cedere l'intero pavimento, determinando un abbassamento di qualche millimetro.
Perché questo accada è però necessario che il sottofondo (sotto ai pannelli dell'impianto radiante) sia comprimibile e che ci siano zone in cui il sottofondo sia assente, ad esempio punti con presenza di accavallamento di tubazioni oppure presenza di tubi per impianto di aspirazione.
Scusami se ti metto questa preoccupazione ma proprio questa settimana mi è capitato di dover fare un sopralluogo per preventivare un rifacimento dei pavimenti nei bagni in una abitazione con una situazione di massetto a spessore elevato (10 centimetri) in cui alcune zone del pavimento - specie nei bagni - denunciavano cedimenti dai 5 ai 10 millimetri.
Sono Cesare mi hanno fatto il riscaldamento a pavimento il massetto è fatto in regola con l'adittivo apposta per la conduzione del calore però è venuto circa sui 12 cm. di altezza dal livello dei tubi, che scompensi può portare essendo un pò troppo alto. Ringrazio cortesemente.
la stratigrafia va bene, la barriera/schermo al vapore ci vuole. Sul massetto io ti consiglierei il massetto tradizionale sabbia e cemento. Sui pannelli: il tubo graffato su pannello piatto è la soluzione più performante. grazie per i complimenti,
Sono in procinto di ristrutturare un appartamento e prevedo di rimuovere tutto fino a solaio strutturale, guadagnando 10-11 cm. L'idea sarebbe quella di utilizzare tutta l'altezza per l'impianto di riscaldamento a pavimento (intendo compreso di isolante inferiormente, massetto radiante sopra il circuito e pavimentazione in legno di 15mm) e posare gli altri impianti (elettrico, idrico e adduzione riscaldamento) sfruttando canali laterali, ovviamente studiandone la fattibilità in termini di ingombri. Mi chiedo, in un caso del genere posso fare senza sottofondo? Cioè con isolante che appoggia direttamente sul solaio strutturale. E' fattibile o sto sbagliando qualcosa? La stratigrafia pensata sarebbe poi questa: - Barriera al vapore (se necessaria, sono al secondo piano!!) - Pannelli isolanti termici/acustici 20 mm - Struttura impianto riscaldamento 25 mm - Massetto pronto autolivellante sopra tubazioni 40 mm - Pavimentazioni in legno 15 mm Il tutto con le tolleranze e correzioni del caso (l'autolivellante mi porterà tutto in bolla). Lo ritenete corretto? Il massetto andrà a coprire ovviamente anche le fasce laterlai per annegare elettrico e idraulico. Ultime due domande: C'è un massetto migliore rispetto a un altro?? Ho letto di Mapei, Kerakoll, Leca, anidrite, ... Rete elettrosaldata necessaria anche con prodotti pronti autolivellanti? Ritenete migliori gli impianti con pannelli in plastica (guide per circuiti come nelle foto) o quelli in cui fissano i tubi direttamente alla superficie sottostante (dicono ci sia maggiore contatto con massetto quindi maggiore resa)??
Grazie e complimenti per l'articolo e la generosa divulgazione di informazioni!!
Buongiorno, Complimenti per l'articolo veramente chiaro ed esaustivo. Vorrei porvi una domanda sullo shock termico. Sto costruendo una casa e l' impresa alla mia domanda se eseguiranno lo shock termico mi hanno risposto che con le colle attuali non serve. La pavimentazione scelta sarà tutta in gres porcellanato. Cosa ne pensate? Grazie e complimenti ancora
conosco il Paris 2.0 di Leca. Sono perplesso su quanto mi scrivi perchè da scheda tecnica del produttore il massetto deve essere di 3 cm. sopra ai tubi (tra l'altro 3 cm. è anche l'altezza minima da tenere sopra a i tubi secondo la norma Uni). Uno spessore di 2,2 non sembra quindi corretto. Il consiglio che mi permetto di darti è quello di farti scrivere che il massetto realizzato secondo le (loro) indicazioni va bene anche se in difformità dalla prescrizione di scheda tecnica. Questo ti dovrebbe tutelare da eventuali futuri problemi che spero tu non abbia mai.
Se vuoi dimmi anche che tipo di pavimento metterai su questo massetto.
La barriera a vapore (la denominazione corretta è schermo a vapore nei solai intermedi) è anch'essa prevista dalla norma e quindi va messa. Non è gravissimo il fatto che non ci sia, ma dovrebbe esserci.
Salve, anch'io mi complimento per la chiara esposizione e la completezza delle informazioni. Mi hanno appena finito di gettare un massetto radiante, nello specifico il paris 2.0. Avendo uno spessore tra 2,2 e 2,5 cm sopra l'impianto il produttore mi ha fatto mettere un additivo di lattice mescolato all'acqua secondo le prescrizioni della scheda tecnica. Pensa che potrò avere problemi? Inoltre non mi è stata messa la barriera vapore sotto i pannelli. L'ho fatto notare all'installatore il quale mi ha riferito che non era previsto dal progetto del fornitore dei pannelli perché trattasi di due solai intermedi (p. Terra rialzato sopra tavernetta riscaldata con radiatori e primo piano sopra zona giorno). Desidererei sapere se la convince questa soluzione? Grazie
vi ringrazio molto, sul come proseguire consulterò anche il mio legale. Nel frattempo leggerò la norma e se l'impresa esecutrice non darà cenni di disponibilità per risolvere il problema non mancherò di consultarmi nuovamente con voi.
La norma Uni En 13813 detta le regole sui massetti e stabilisce, rispetto al problema che ci esponi che ci sia una tolleranza rispetto alla quota stabilita da progetto (quello che viene chiamato "il livello del pavimento finito"). La tolleranza ammessa è di 2 millimetri per ogni metro lineare di distanza rispetto al riferimento stabilito in fase progettuale. Ma stiamo parlando di massetti ancora senza la pavimentazione.
Chiaramente occorrerebbe venire a casa tua ed esaminare il problema dal vivo per poterti dare una consulenza appropriata e bisognerebbe esaminare le schede prodotto di tutti i componenti del "sistema pavimento".
Il fatto che ci scrivi che il cedimento lo hai visto accadere dopo due anni mi fa pensare che sia responsabile lo strato di sottofondo, cioè lo strato che contiene gli impianti e sul quale si appoggia il massetto. (attenzione: sottofondo e massetto sono due cose differenti, vedo che invece tu le usi come sinonimi: guardati il disegno con cui si apre questo articolo).
Ci capita di trovare, spesso, sottofondi "comprimibili" che non sopportano il peso degli strati soprastanti e, anche a causa del passaggio di tubazioni di acqua calda non ben isolate, generano fenomeni come quello che descrivi.
Un secondo "probabile colpevole" potrebbe essere il pannello usato per il sistema radiante, anche questo potrebbe essere "compribile" (quindi a bassa densità) ed essere concausa nel cedimento.
Purtroppo l'unico modo per determinare con certezza che cosa è successo è la distruzione di una porzione di pavimento. In ogni caso hai ragione a definire non accettabile un cedimento di 7 millimetri.
Spero, per quanto possibile, di averti aiutato anche se in casi come i tuoi è importante affidarsi ad un perito esperto in grado di supportarti nella ricerca delle cause e nella risoluzione del problema.
Grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.
ho letto il vostro articolo e vi ringrazio per le preziose indicazioni tecniche. vi chiedo se ci sono norme Uni che regolano i cedimenti consentiti in caso di pavimentazione radiante. qualche mm ritengo possa essere tollerato considerando tutti i fattori che concorrono alla compressione degli strati al di sopra dell'impianto. nel mio caso i cedimenti hanno raggiunto anche 7mm e non credo possano essere tollerati. Ritengo ad esempio che chi realizzato il sottofondo lo abbia eseguito prima della messa in funzione dell'impianto. Quando mi hanno consegnato l'appartamento era estate e hanno messo in funzione l'impianto ma mai prima di allora. Il fenomeno è avvenuto dopo circa 2 anni . dopo aver letto il vostro articolo ho capito per quale motivo. vi ringrazio.
chieda all'idraulico di far mettere in pressione l'impianto a pavimento per verificare subito eventuali danni alle tubazioni. In bocca al lupo e grazie per la domanda,
buona sera, è stato istallato l'impianto a pavimento , dovendo introdurre una canalina sul massetto ho notato che è stato graffiato parte tubo dell'impianto ci possono essere problemi in fututo? grazie
Per quanto concerne i tempi di attesa tra l’ultimazione della posa dell’impianto radiante e la posa del massetto: la regola è quella di posare il massetto quanto prima per evitare inconvenienti alle tubazioni. Se lasciate esposte le tubazioni dell’impianto a pavimento possono subire danni da operazioni incaute di addetti in cantiere.
La seconda domanda: generalmente l’impianto a pavimento va tenuto in pressione durante la posa del massetto, ma ce ne sono di molti tipi e non conosco il tipo di impianto che lei ha realizzato. Bisognerebbe controllare sulle schede tecniche del produttore dell’impianto per capire se ci sono disposizioni in tal senso.
Grazie per aver letto il mio articolo e per le sue osservazioni!
Buongiorno e grazie per condividere con tutti la Vostra indubbia esperienza mi piacerebbe conoscere se tra la posa dell'impianto radiante a pavimento e del massetto ci siano dei tempi da dover rispettare. Altra curiosità, avendo letto il vostro articolo, è quella che il mio idraulico non ha messo in pressione l'impianto prima della posa del massetto, asserendo che va messo in pressione dopo (credo abbia fatto solo la prova per vedere se ci fossero delle perdite per poi depressurizzare nuovamente l'impianto). Grazie, Maurizio
Buongiorno, devo realizzare un massetto su impianto a pavimento vi sarei grato se mi chiariste ho trovato informazioni sul web che dicono diversamente da voi ovvero che il giunto che voi descrivete nell'articolo con l'immagine allegata (e presumo che realizzate in cantiere) non è un giunto di dilatazione ma di frazionamento. su impianti a pavimenti, la dilatazione deve essere totale per tutta lo spessore del massetto, cosa mi dite? il sito è: https://www.toplevel-massetti.info/massetti-autolivellanti-fassa-e-grig…
ne parlo qui: https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-sequenza-corretta-la-posa-dei-pavimenti-cantiere
In ogni caso le anticipo le conclusioni: Il massetto generalmente si fa prima dei serramenti, a patto che siano state posate le soglie in marmo per avere le giuste quote. In questo periodo, però, va fatta attenzione alla temperatura: occorre schermare gli ambienti con delle chiusure provvisorie (intelaiatura in legno e nylon) alle finestre altrimenti è troppo freddo. Forse è per questo che chi fa i massetti vorrebbe fossero posati i serramenti: per avere una temperatura più gradevole.
Mi permetto di aggiungere che le decisioni sulla sequenza dei lavori non spettano a lei, né agli artigiani, ma alla direzione dei lavori. Grazie per aver letto l'articolo e per il commento sull'articolo: ho cercato di scriverlo per i non esperti ed in base alla mia esperienza. In bocca al lupo!
Buongiorno, la ringrazio per l'articolo, è ben strutturato e finalmente una cosa chiara (per tutti! esperti e non) ma sono a chiederle delucidazioni in merito al mio caso specifico. sono in fase di costruzione, ho optato per il radiante a pavimento. L'idraulico una volta posato l'impianto a terra, mi ha chiesto di far montare le finestre (prima della posa del massetto) in quanto senza le stesse, dice, non può andare avanti. Così ho chiesto all'azienda dove ho acquistato gli infissi di venire a montarli; una volta giunti sul posto gli stessi si sono rifiutati di montarli chiedendo che venga fatto prima il massetto. Ora...chi ha ragione? purtroppo in questa situazione non so cosa fare...o meglio non so quale sia la giusta procedura, onde evitare di avere problemi poi. Nel ringraziarla per l'attenzione, resto in attesa di un Suo cortese riscontro e porgo cordiali saluti. Maria Cristina
Non sappiamo che tipo di pavimento lei debba rimuovere, se parquet o piastrelle in ceramica o altro. Solitamente con un attrezzo apposito (serve un demolitore con lama larga) inclinato a 45 gradi si riesce a rimuovere sia la piastrella che il parquet. Io di solito faccio una prova in un ripostiglio per capire la difficoltà dell'operazione. Generalmente è una operazione difficile ma non impossibile.
le conviene decisamente rifare tutto, come le hanno consigliato. Conservare un impianto di questa età è rischioso, inoltre i nuovi impianti sono più efficienti e le permetteranno di recuperare la spesa in pochi anni.
Buonasera e complimenti per l'articolo esaustivo! Io dovrei rifare il pavimento in una casa con il riscaldamento a pavimento... È possibile rimuovere il pavimento esistente? Quali sono le precauzioni da prendere e le informazioni costruttive da chiedere prima di procedere alla demolizione?
Buongiorno ho acquistato un appartamento con riscaldamento a pavimento realizzato negli anni ‘60. Adesso vorrei ristrutturare la dimensione delle stanze costruendo anche nuovo muri divisori. Alcuni mi dicono che e’ possibile farli in cartongesso incollando la base al pavimento esistente. Altri mi dicono che devo togliere quello esistente e rifare l’impianto secondo la nuova collocazione delle stanze.soluzione che ovviamente e’ molto più costosa e che scarterei. Voi che ne pensate?
non va bene. Il massetto deve essere uniforme nello spessore e comunque uno spessore di 2,8 centimetri è troppo poco. Dovresti livellare prima il sottofondo in modo da avere uno spessore uniforme. In secondo luogo (ma è difficile dare consigli senza aver ben presente il cantiere) dovresti considerare, vista l'esiguità dello spessore, di utilizzare un massetto autolivellante. Se leggi l'articolo sul massetto autolivellante che ho scritto vedrai che non mi piace tanto come soluzione, ma nel tuo caso (e con le poche informazioni che ho) te lo consiglio.
Grazie per aver letto l'articolo e per la domanda,
Buongiorno, sto per installare a casa un impianto a radiante da 4.2cm . Sono un po' titubante sul massetto da fare , perché avendo un sottofondo che ha dislivelli, la zona più bassa arriva a 8.5 cm e la zona più alta a 11.5cm , quindi significa che appoggiando direttamente a terra il radiante senza un sottofondo livellato ad hoc nella zona più bassa avrei circa 2.8/3cm di massetto(calcolando mattonella e colla) e nella zona più alta quasi 6cm , potrebbe andare comunque bene o non funzionerebbe bene? Grazie
Buona sera Rudi, assolutamente no! Il massetto deve essere uno strato unico. Se vuole ridurre lo spessore del massetto deve aumentare lo spessore del sottofondo, cioè dello strato su cui appoggerà i pannelli dell'impianto radiante. Quindi lo faccia ora, prima che inizino la posa dell'impianto. Mi raccomando!! buona sera e grazie per aver letto il mio articolo e grazie per i complimenti.
Buona sera Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Avrei solo una domanda da porvi: a breve cominceranno con l installazione del riscaldamento a pavimento e ho deciso di usare il leca paris 2.0 come massetto premiscelato. La mia domanda è : si può mettere qualcosa sopra i tubi per evitare di fare un massetto da 5 cm? Grazie per l'attenzione
Gentile Alessandra, servono molte altre informazioni per dare una consulenza adeguata. Non si può analizzare solo l'impianto senza conoscere bene la casa che quell'impianto andrà a riscaldare.
Ad esempio: gli spazi sotto all'impianto radiante sono freddi? (ad esempio c'è un portico o un garage non riscaldato?). In quel caso occorre un pannello in grado di isolare termicamente costituito da materiali adeguati e con spessore adeguato. E poi: che stratigrafia ha previsto per i muri perimetrali della casa? e per il tetto? L'impianto a pavimento è l'unica forma di riscaldamento oppure ha previsto anche un condizionatore in pompa di calore con cui gestire "le mezze stagioni"? O magari una ventilazione meccanica controllata?
Insomma serve una analisi, che solitamente un bravo termotecnico è in grado di fare, al fine di darle un consiglio che abbia un senso.
Se la casa è molto isolata un bravo termotecnico le consiglierà di abbinare all'impianto a pavimento un sistema ad inverter o - molto meglio - una ventilazione meccanica che ci facilitano molto la gestione del clima nei periodi in cui si alternano giornate fredde a calde.
Proverò comunque a risponderLe. Non vedo problematica l'attesa di 6/7 ore per portare in temperatura l'abitazione. Se ci pensa bene 6/7 ore per raggiungere la temperatura sono "sopportabili". Certo, è più fastidioso è, invece, avere una temperatura alta in casa per una improvvisa giornata di caldo. Ma non ritengo siano condizioni talmente fastidiose da giustificare il passaggio ad un sistema a secco. Noi installiamo entrambe le tecnologie, ed ultimamente anche una terza soluzione che è una via di mezzo.
Ma, al momento, preferisco il "tradizionale" massetto cementizio su un pannello isolante. La maggiore inerzia significa anche meno stress sull'impianto e sui pavimenti (specie se decide di installare un parquet in legno).
In ogni caso le suggerisco di contattare il suo termotecnico e fare una valutazione più accurata.
P.S. La barriera al vapore DEVE essere installata! Se non la vede nel capitolato del suo fornitore la richieda, mi raccomando.
Buonasera, Dopo mesi passati a documentarmi e chiedere pareri su come realizzare il nuovo impianto di riscaldamento privo di metano per la mia nuova casa, una bifamiliare in provincia di Bologna, sono arrivata alla decisione di far realizzare un impianto a pavimento con massetto in pompa di calore. Premetto che l'intero appartamento sarà oggetto di ristrutturazione con cappotto interno, l'attuale altezza è di 3.35 mt.e una superficie di circa 115 mt. Questa sera mi sono imbattuta in una serie di video che mettevano a confronto un impianto a secco con uno a massetto, questo per capire la scelta fatta dall'altro proprietario del mio stesso stabile...è possibile che i tempi di riscaldamento e modifica di temperatura sono molto lunghi? Addirittura fino a 6/8 ore per portare ad una certa temperatura la casa ed altrettante per abbassarla di soli 2 gradi? Questo a causa della presenza del massetto e quindi dell inierza termica, che invece, da quanto ho visto, in un impianto a secco si riesce a gestire più rapidamente? Lei quali dei due impianti consiglierebbe in assenza di problemi di altezze e tempi di realizzazione? L'impianto in preventivo per la mia casa è Giacomini, costituito da pannelli isolanti preformati in eps con strato di protezione in polistirene termoformato, nell'elenco dei componenti non vedo però lo strato di protezione al vapore acqueo (presente nel catalogo generale fornitomi dal rivenditore), e un additivo fluidificante per cementi di getti per sottofondi (k386). Il massetto che verrà realizzato secondo lei permetterà una buona gestione della temperatura? Vorrei fare la giusta scelta sulla base di quello che oggi il mercato offre in questo campo. La ringrazio anticipatamente
Grazie per la richiesta, la norma Uni En 1264-4 considera non sufficiente a svolgere il ruolo di barriera al vapore lo “strato di protezione” in polietilene dei pannelli che compongono un impianto a pavimento. Quindi il rivestimento plastico del pannello NON si può considerare una barriera contro l’umidità di risalita SALVO esplicita dichiarazione del produttore dell’impianto. In mancanza di questa esplicita dichiarazione lo schermo/barriera al vapore va posto al di sotto dei pannelli. Spero di essere stato utile, buon lavoro.
Buongiorno, le scrivo per sottoporle la seguente situazione e chiederle chiarimento. Sto ristrutturando un appartamento in provincia, sito a piano terra, è oggetto di ristrutturazione, con formazione di vespaio aerato, posa impianto a pannelli radianti e quindi posa del parquet. Premetto che l'appartamento prima presentava evidenti segni di umidità di risalita sulle murature (mattoni pieni su terreno), queste sistemate con sostituzione dell'intonaco (e creazione del vespaio). Sul piano del vespaio è stato gettato un massetto per gli impianti, non alleggerito. Quindi a seguire sono stati posati i pannelli dell'impianto radiante (isolante eps 1cm + bugne 2cm) questi sono in EPS, con rivestimento superiore plastico. Seguirà poi getto della caldana in cm 6. Ora, immagino che questo rivestimento plastico, oltre a proteggere il polistirolo, funga da barriera al vapore, posta sul lato caldo della stratigrafia. Ma, sia dal vostro sito, che dal fornitore del parquet scelto dalla committenza, si pone attenzione alla presenza di una barriera al vapore al di sotto dei pannelli radianti, a scongiurare risalita di umidità del massetto impiantistico. Il mio dubbio è se ho ben inteso la questione e se è secondo lei auspicabile e e fortemente consigliata la posa di questa barriera sotto i pannelli radianti. Nella regola tecnica UNI EN 1264 non trovo riferimento, mi rivolgo pertanto alla vostra esperienza.
Salve, Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Vorrei solo un consiglio, sto realizzando un impianto radiante a pavimento nel mio appartamento all'interno di un condominio in un piano intermedio. Ho posato un freno vapore, i pannelli isolanti con le bugne e le tubazioni all'interno di quest'ultime. Adesso dovrò fare il massetto e tra uno tradizionale con additivo ed uno già pronto in sacchi, ho scelto quello della leca paris 2.0 ma il dubbio è lo spessore perché a causa dei livelli dovrà essere di 5cm sopra bugna e tubi. Ho paura che il massetto di 5cm (misura presa sopra le bugne dei pannelli) risulti troppo alto e quindi poco performante. Cosa mi consigliate? Grazie
Buongiorno Marzio, grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda. Per rispondere adeguatamente avrei bisogno di ulteriori informazioni, ad esempio il tipo di pavimento che verrà posato sull'impianto radiante, il tipo di pannello, la stratigrafia del solaio sottostante. L'isolamento acustico non è dato SOLO dal pannello ma è il risultato di una combinazione di fattori. Per capirne di più:
1) Puoi leggere questo articolo che spiega problemi e normative: https://www.fratellipellizzari.it/blog/pavimentazione-e-acustica
2) Poi questo che spiega la barriera al vapore (anche questa può avere capacità di isolamento acustico): https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-barriera-al-vapore
3) In caso di posa di pavimento in legno, di considerare il tipo di posa, quindi l'opportunità di posarlo flottante. La posa galleggiante di un pavimento in legno aiuta a migliorare l'isolamento acustico, specie se realizzata con un apposito materassino: https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato
4) Dopodiché prova a parlare con il termotecnico che ha progettato l'impianto a pavimento oppure, in assenza, con la ditta che te lo fornisce per conoscere la capacità isolante del pannello ed eventualmente valutare, in alternativa, un tipo di pannello che a parità di spessore abbia prestazioni maggiori (ne esistono molti).
5) Per ultimo devi valutare la capacità isolante acustica del tipo di pavimento scelto, se ad esempio scegli un parquet prefinito questo contribuirà al risultato finale.
A questo punto puoi scegliere una soluzione che tenga conto della somma di questi fattori, privilegiandone uno o l'altro.
Buonasera, complimenti per la chiarezza, né approfitto per fare una richiesta; sto effettuando una ristrutturazione di una casa su due piani fuori terra e ho optato per il riscaldamento a pavimento:avendo poco spazio ho seguito il consiglio dell’idraulico per un impianto ribassato , ora il geometra contesta il fatto che sotto non venga posto almeno due cm di isolante ed il tappetino acustico e dice che non potrà rilasciare l’abitabilita’. Lei cosa ne pensa. La ringrazio Marzio
Gentile Gabriele, Grazie a Lei per aver letto il nostro articolo. In base alla nostra esperienza abbiamo maturato una netta preferenza per la posa a colla del parquet. Per cui - salvo casi particolari in cui sia necessario posare flottante - tendiamo a consigliare l'incollaggio. Se vuole approfondire ne abbiamo parlato qui:
Salve Sergio, mi chiamo Laura e volevo ringraziarla per il suo articolo, l'ho trovato molto istruttivo. Avrei una domanda in merito alla Messa in pressione dell'impianto di riscaldamento: l'idraulico che mi sta facendo l'impianto lo ha messo in pressione a 2,5 bar, la mia domanda è se questa pressione sia sufficiente anche a "provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto" o se per raggiungere questo scopo si debba esercitare una pressione maggiore (e se sì, quale)? Dato che domani verranno a fare il massetto (massetto ad alta conducibilità =2.0W/mk ed iperfibrato), avrei bisogno che mi facesse il suuuper favore di RISPONDERMI SUBITO (forse chiedo troppo)... Grazie per l'attenzione e collaborazione. Le auguro una felice giornata
Complimenti per la chiarezza espositiva. Sto realizzando un pavimento radiante e mi chiedevo se è sufficiente per la prova dell'impianto portare la pressione a 2,5 bar (come da acquedotto)., oooure devo portarlo necessariamente a pressione superiore? Grazie
Commenti
per realizzare un impianto a pavimento in un garage è importante che il massetto sia di uno spessore di almeno 6 cm. e che venga additivato con le fibre. Sarà il massetto, infatti, a garantire la resistenza e la ripartizione del carico dell'automobile soprastante. Il pannello dovrà comunque essere incomprimibile.
grazie a te, buona giornata
Buongiorno. Ho letto l'articolo con interesse e ho pensato di scrivere anche se vedo che la chat e' di qualche anno fa e non se sia ancora attiva. Ho infatti cercato in rete, e chiesto a profesisonisti del settore, senza trovare risposta. Volevo sapere se ci sono problemi a parcheggiare un'automobile sopra un pavimento con riscaldamento radiante (quindi a fare un pavimento radiante in garage). Non ho dubbi sul massetto e sui tubi (pieni d'acqua) ma temo che i pannelli sotto i tubi possano cedere. Vi e' mai capitato un caso simile?
Grazie
GDF
direi quasi perfetto: considera 4 cm. SOPRA AI TUBI per il massetto (magari rubandoli dall'alleggerito).
grazie per la domanda,
ciao!
Buongiorno,
Devo chiudere un porticato di circa 50 mq. per ricavarne una veranda (vetrata su due lati e muratura isolata negli altri).
Ho già il sottofondo in cls armato, con una quota dal pavimento finito di circa - 25 cm.
Pesavo di effettuare la seguente stratigrafia:
Barriera anti vapore;
Massetto Alleggerito a copertura impianti cm. 12,5
Pannello Radiante cm. 6,3
Massetto Fibrato (senza rete) cm. 5
Pavimento in Gres cm. 1,2 (compresa colla)
GRAZIE INFINITE per un Vostro parere.
Cordialità.
se non ci sono particolari esigenze o vincoli, noi consigliamo di utilizzare il "tradizionale" massetto in sabbia e cemento.
Ciao!
Gentili sig.ri,
ho apprezzato molto il vostro lavoro di condivisione di informazioni, è palese che siete degli esperti. Vorrei cortesemente chiedervi un consiglio: dovrei fare un massetto su impianto radiante, tale massetto deve essere di 4 cm, che materiale mi consigliate, considerando anche l aspetto economico.
Vi ringrazio anticipatamente per un vostro gentile riscontro.
Maurizio Perla
anche nel massetto fibrato i giunti vanno eseguiti rispettando dimensionamento e posizionamenti previsti dal termotecnico che ha progettato l'impianto a pavimento.
Ciao!
Buongiorno complimenti per l’articolo
Se utilizzo un massetto con fibre posso omettere i giunti di frazionamento su una superficie di 120 mq?
ti suggeriamo di effettuare una serie di misurazioni dell'umidità, anche con igrometro elettrico, effettuata sulle fughe più scure a distanza di un mese, per capire se si tratta di un fenomeno in regressione. Se non vi sono perdite potrebbe effettivamente trattarsi di umidità intrappolata nel massetto a causa di mancato shock termico che sta lentamente fuoriuscendo.
Grazie, buona giornata
Buongiorno, ho acquistato un appartamento con riscaldamento a pavimento realizzato nel 2022 e da subito ho notato che in una zona, quando accendo l'impianto per riscaldare, la fuga tra le lastre di gres diventa nera. Ho fatto presente il problema al costruttore che mi inviato un tecnico per la verifica. La spiegazione datami non è stata esaustiva in quanto mi ha parlato di una umidità che con il passare del tempo sarebbe andata via. È vero che il tecnico ha controllato anche i manometri verificando una pressione srabile dell'impianto escludendo quindi una perdita. Leggendo i vostri articoli molto precisi ed esaustivi in risposta ai problemi segnalativi, non ho trovato casi simili al mio. Mi affido alla vostra professionalità per conoscere la spiegazione del problema e l'eventuale soluzione. Avendo acquistato l'appartamento già finito non so dirvi quali materiali utilizzati e come è stato fatto l'impianto.
Grazie e complimenti.
grazie per il tuo articolo: chiaro, preciso e professionale. buon lavoro
complimenti anche a te per la chiarezza e la precisione con cui descrivi la tua situazione che, da quanto leggo, non mi sembra comunque preoccupante.
Certamente va eseguito lo shock termico (Norma uni en 1264).
La mancanza di barriera al vapore, o comunque il non rispetto della stratigrafia di progetto (dovrebbe esserci un progetto) avrebbe dovuto essere segnalata all'impresa esecutrice da parte del direttore lavori in fase di esecuzione.
Buona giornata
Buongiorno, grazie per articolo e le risposte esaustive che avete fornito ai vari casi intervenuti sull'argomento. Avrei dovuto leggerlo però prima che fosse eseguito l'intervento ed avrei certamente prestato più attenzione alle varie fasi sia da parte del termoidraulico che ha provveduto alla posa dei pannelli radianti e relative tubazione che quella della formazione del massetto. Comunque il mio caso corrisponde all'incirca a quello a cui avete già dato risposta ad altri e cioè trattasi di pavimento di appartamento in condominio posto al piano rialzato con cantine sottostanti di superficie pari a circa 50mq . I pannelli radianti posti in opera sono della ditta Giacomini in EPS bugnati con spessore di cm 3+2 di bugne. Si è proceduto alla demolizione della pavimentazione e massetto esistente sino al piano superiore della soletta ricavando un'altezza utile di circa 10 cm. Gli impianti idraulici ed elettrici sono stati posti lateralmente pertanto la posa dei pannelli è avvenuta direttamente sulla soletta senza alcun sottofondo e senza alcuna barriera al vapore se non quella in plastica presente sul pannello bugnato. Quello che mi preoccupa è che durante l'esecuzione dei lavori idraulici avvenuta circa un mese prima della posa dei pannelli c'è stata la rottura accidentale della condotta idrica di alimentazione con allagamento dell'appartamento e infiltrazioni nel sottostante piano cantine il cui soffitto risulta essere ancora umido. Comunque forse sollecitati anche dal sottoscritto committente visto che il piano di posa dei pannelli risultava essere già asciutto si è proceduto con la posa. Quindi con uno spessore utile medio di 5 cm sopra i tubi è stato realizzato un massetto di altezza media 3,5 cm e lasciati 1,5 cm per la pavimentazione che sarà in gres porcellanato spessore 1 cm da posare a colla. Il massetto è stato del tipo tradizionale sabbia e cemento additivato con prodotto fornito dalla Giacomini livellato con la staggia e vibrocompresso con apposita apparecchiatura. Mi chiedo se non avendo realizzata una efficace barriera a vapore in virtù anche della residua umidità presente nel solaio possa andare incontro a cedimento del massetto/pavimento. Se prima della posa della pavimentazione è necessario procedere allo shock termico come da norme. E come posso cautelarmi nei riguardi dell'impresa esecutrice se in futuro si manifestassero dei problemi.
Vi ringrazio di un prezioso sollecito consiglio al riguardo.
grazie per i complimenti e per la domanda.
Premessa: il sistema che citi io lo penso più adatto per intervenire in ristrutturazioni sia perchè è meno invasivo rispetto al dover rifare anche il massetto, sia per problemi di rispetto delle normative sulle altezze dei locali che verrebbero infrante in caso di impianto radiante tradizionale. Mentre penso che in una abitazione nuova il sistema tradizionale (pannello isolante su cui vengono fissate le serpentine di tubi e soprastante massetto) sia tuttora il sistema migliore in quanto "meno stressante" per i pavimenti che andranno a rivestire il sistema.
La questione meriterebbe una approfondimento ma, in estrema sintesi: sicuramente il sistema radiante che prevede la fresatura del massetto permette di avere minore inerzia termica, ma l'impatto del calore diretto, perchè più ravvicinato, crea più stress sul pavimento soprastante, specie se si tratta di parquet.
Mi chiedevi quali sono i tipi di massetto preferibili: io ti consiglio il massetto tradizionale, non il gessofibra o altri massetti che sono comunque compatibili con questo sistema ma che hanno alcune controindicazioni.
Ciao!
Buongiorno,
complimenti per la ricchezza di contenuti del vostro sito.
Su nuova abitazione andrò ad installare il sistema radiante Zeromax della Eurotherm andando a fresare direttamente il massetto posando poi direttamente il pavimento sopra quest'ultimo. Il pavimento sarà parte in gres e parte in legno.
Che tipo di massetto consigliate per questa tipologia di pavimento? Ci sono tipologie di pavimenti che non sono compatibili con questa soluzione radiante?
Grazie per il consiglio
Marco
Da quanto scrivi sembra che tu abbia intenzione di fare un piatto doccia in piastrelle utilizzando solamente il mapelastic (probabilemente al di sotto, negli spigoli e nei lati) come impermeabilizzante. Noi sconsigliamo questa tecnica. Ne parliamo nell'articolo specifico:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/piatto-doccia-piastrelle-filopavimento
Ciao!
noi privilegiamo, per una serie di ragioni, il massetto tradizionale rispetto al massetto da 1 cm. che le hanno proposto.
grazie per i complimenti, buona giornata!
Buongiorno e complimenti per L articolo molto chiaro e dettagliato in tutti i punti
Volevo chiederle io ho una casa che sto ristrutturando con uno spessore per mettere L impianto radiante di 7.5 cm..inizialmente mi aveva proposto un impianto con pannelli con uno spessore inferiore allo standard ed un massetto tradizionale , ora visto le problematiche con l approvvigionamento di materiali mi hanno cambiato L offerta mettendo pannelli più spessi chiedendo di effettuare successivamente un massetto da 1 cm con prodotti premiscelati…cosa ne pensa ?
Grazie in anticipo per i suoi graditi consigli
Buonasera e complimenti per l'articolo. Sono un idraulico e mi si presenta un problema in una casa con due bagni aventi doccia a pavimento piastrellato con piletta lunga tutta la larghezza. Ho fatto passare l'impianto a pavimento sotto i primi 50cm della doccia(140×90) e il muratore non sa come affrontare le dilatazioni del massetto. Ovvero... Io ho messo la fascia perimetrale sul perimetro del bagno doccia compresa considerando il massetto della doccia omogeneo a quello del bagno essendo la continuazione delle piastrelle. Lui vorrebbe eliminare la guaina a muro perché dice che poi la sua impermeabilizzazione non reggerebbe (mapelastik) ..... Non saprei come fare
non c'è una regola univoca, si tratta di valutare caso per caso tenendo conto sia del materiale che vi andrà posato (ceramica? legno? marmo?) sia della tecnica di posa prevista (flottante? incollaggio?), sia delle condizioni di cantiere (casa singola su due piani? attico in centro al 4° piano?) sia della presenza o meno del sistema radiante a pavimento.
Se possibile noi preferiamo adottare il massetto tradizionale a sabbia, cemento ed acqua perchè il suo comportamento e le sue caratteristiche (aggrappaggio, tempi di asciugatura, tensioni) sono ormai stra-conosciute. Sebbene più macchinoso da stendere - e quindi più costoso - il massetto tradizionale ci da più tranquillità.
Ma, ripeto, questa non è una regola assoluta ed anche noi, in alcuni casi, utilizziamo il massetto a base anidride, perchè più adatto.
Ciao!
Salve vorrei capire come mai non consigliate massetti a base anidride rispetto a massetti semi umidi , purtroppo ci sono due scuole di pensiero totalmente opposte , io parlo di massetti per appartamento fino a 150 mq , grazie anticipatamente
si considerano sufficienti 20/21 centimetri totali dal solaio grezzo. Di questi circa 10 vengono dedicati agli impianti elettrici e idrico-sanitari, mentre i rimanenti 11 vanno divisi a metà tra impianto di riscaldamento a pavimento (pannello e serpentine di tubi) e pavimentazione (massetto+grès).
Per consigli più specifici, disegni esecutivi, consigli sui migliori materiali da utilizzare e stesura di un capitolato materiali completo di schede tecniche puoi chiederci un preventivo per la progettazione del tuo pavimento che, però, è a pagamento.
Grazie, ciao!
Buonasera, avrei bisogno di un consiglio, vorrei installare nel modo migliore il riscaldamento a pavimento avendo però 11 - 12 cm. Potresti consigliarmi la stratificazione migliore e i materiali migliori da usare. premetto che vorrei posare piastrelle 120x60cm. grazie
La norma Uni En 1264, che si occupa di impianti radianti annegati, si applica in tutta Europa e quindi anche in Italia e si ritiene abbia valore legale. Perchè una norma Uni En abbia valore legale occorre che sia richiamata in un provvedimento legislativo. In questo caso la norma non è richiamata direttamente in una legge ma è richiamata in un documento ufficiale, quello della dichiarazione che l'impianto è a norma. Inoltre anche le norme Uni che non hanno valore legale sono comunque utilizzate dai giudici nei contenziosi. La norma stabilisce tra le altre cose, al punto 4.4 quanto segue:
"Avviamento iniziale del riscaldamento
Questa operazione deve essere eseguita almeno 21 giorni dopo la posa dello strato di
supporto di cemento o in conformità alle istruzioni del fabbricante e comunque dopo
almeno 7 giorni in caso di strati di supporto di anidrite.
Il riscaldamento iniziale comincia ad una temperatura di alimentazione compresa tra
20 °C e 25 °C, che deve essere mantenuta per almeno 3 giorni. Successivamente,
occorre impostare la temperatura massima di progetto, che deve essere mantenuta per
almeno altri 4 giorni.
Il processo di avviamento del riscaldamento deve essere documentato."
Lo shock termico, pertanto, deve essere sempre eseguito.
ciao!
Buon pomeriggio molto esaustivo il vostro articolo io vorrei sapere se nella normativa viene posto come obbligo l’eseguire lo schock termico solo per il parquet o anche per le ceramiche come il gres porcellanato. Le spiego io ho fatto questo impianto dove però non hanno eseguito lo schock termico e dopo tre mesi dalla pavimentazione si sono spaccate le fughe e sollevato il pavimento . Ora l’impiantista dice che non era obbligato a fare qst schock.
Ciao Giuseppe,
grazie per la domanda: lo spessore del massetto generalmente si considera da sopra i tubi. Quindi nel tuo caso lo spessore del massetto che ingloba i tubi è proprio di 6,2 cm.
Per quanto concerne la seconda domanda: è preferibile utilizzare le fibre anzichè la rete metallica.
ciao!
Buongiorno e complimenti per il chiarissimo articolo.
Ho un dubbio sullo spessore del massetto... In un impianto a bassa inerzia termica (come quello che sto realizando) lo spessore del massetto da 4 cm va calcolato dall'isolante o da sopra il tubo? Nel secondo caso dovrebbe essere realizzato un massetto da 6,2 cm (se il tubo è da 22) a partire dall'isolante... corretto? Con questi spessori, è preferibile la rete o additivare il massetto sabbia cemento con le fibre?
Grazie per il tempo che dedicate a condividere la vostra esperienza e moltissimi complimenti.
Ciao Carmelo,
ci sono molti motivi per cui non amo i massetti a basso spessore, alcuni li hai espressi molto chiaramente tu nel tuo messaggio.
Prima di posare ti consiglio di far fare alla direzione lavori i tradizionali controlli sul massetto:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/problemi-massetto-controlli
In ogni caso, venendo a quanto mi richiedi sulla conducibilità o resa termica, non ti riesco a dare una risposta perchè non so che prodotti consolidanti e che lattice è stato utilizzato ed in che quantità. Ma certamente rispetto alla scheda tecnica del massetto iniziale delle variazioni ci sono.
ciao!
Salve, ho acquistato un massetto a bosso spessore idoneo per impianto di riscaldamento a pavimento per una superficie 155 mq spessore medio 2 cm. Il tecnico è venuto a fare la dimostrazione ed ha detto d'inserire nell'impasto oltre i 2 litri di acqua per sacco 500 ml di lattice ( è questa è già stata una sorpresa onerosa non considerata, poiché prima dell'acquisto veniva riferito allo scrivente che il solo massetto senza alcun componente aggiuntivo sarebbe baststo). Alla fine della posa il massetto si presentava in abbastanza debole e poco compatto, il tecnico a questa nostra osservazione rappresentava che era meglio se veniva eseguita una mano su tutta la superficie di consolidante. Altra spesa non considerata, il prezzo lievita vertiginosamente). A questo punto mi chiedo : le caratteristiche tecniche di questo massetto con laggiunta dei componenti descritti ed ancora la resa termica sono rimaste inalterate? O dopo tutti i soldi in più che mi sono ststi fatti spendere adesso avrei anche un prodotto piu scadente!?Grazie distinti saluti
Ciao Rossana,
lo stabilisce una Norma Uni En. Tali norme sono redatte per assicurare dei livelli di qualità e prestazione dei pavimenti ottimali e durevoli.
Quindi sono norme scritte per tutelare il committente e garantirgli un buon risultato finale.
Ma chiaramente, a casa tua, se tu ed il tuo direttore dei lavori ritenete di realizzare i lavori in difformità da quanto suggerito dalle norme siete liberi di farlo a patto che solleviate dalle eventuali future responsabilità chi esegue i lavori...
Va inoltre sottolineato che le norme potrebbero variare nel tempo, dando la possibilità di diminuire lo spessore del massetto tenendo conto delle innovazioni tecnologiche di prodotto o di processo che si stanno diffondendo.
Ciao!
Buonasera, quindi è inderogabile che lo spessore del massetto tra tubi radianti e piano di posa del parquet sia superiore a 30 mm? Non ci sono alternative?
Grazie
Rossana
Ciao Simone, grazie per i complimenti.
La norna UNI EN 11371/17 (Massetti per parquet e pavimentazioni di legno - Proprietà e caratteristiche prestazionali) regolamenta le proprietà dei massetti oggetto di posa incollata del pavimento di legno.
Questa prevede che lo spessore minimo del massetto sopra le serpentine dell'impianto di riscaldamento non sia inferiore a 3,00 cm per garantire un buona tenuta del parquet sul massetto e contenere la naturali trazioni dello stesso.
Nel tuo caso , il massetto è stato previsto con spessore di 1,5cm immagino per problemi di altezze dei locali ineludibili.
A quanto scrivi, chi ti ha proposto di realizzare l'opera difforme da quanto prescritto dalla norma ti garantisce la tenuta e la solidità del massetto. Questa garanzia dovrebbe specificare che è valida anche nel caso in cui sul massetto si preveda un posa incollata del pavimento di legno. Garanzia che a mio avviso sarà difficile da ottenere.
Tieni presente che su massetti con spessore inferiore a 3,00, si può realizzare (e te la consiglio) la posa galleggiante o la cosiddetta "posa ibrida o semi galleggiante" con incollaggio del prodotto su idoneo materassino e non direttamente sul massetto.
ciao!
Ciao e bravi perché finalmente si capisce qualcosa leggendo nel vostro sito.
Forse ha già chiesto qualcuno e non ho visto ma ho questo problema.
Sono indeciso se nella ristrutturazione di casa mia inserire oppure no l'impianto radiante a pavimento.
La stratigrafia dell’eventuale pavimento radiante che andrei a realizzare deve essere necessariamente un impianto a “bassa inerzia” che prevede dunque un massetto ribassato pari a 35 mm. Questo significa che ci saranno circa 15 mm. sopra alle tubazioni del riscaldamento a pavimento.
Ho sentito la ditta che ci fa i massetti e mi dice che loro li fanno e certificano che va bene anche se è minore di 3 centimetri. Voi invece scrivete che non si può scendere sotto ai 3 cm. chi ha ragione?
Che rischi corro?
Ciao Isabel
non si crea nessun danno tagliando la fascia perimetrale prima della posa delle piastrelle. Ma occorre adottare alcune precauzioni durante la posa delle piastrelle che la presenza del materassino avrebbe reso più facile.
Il materassino, infatti, serve ad impedire che vadano detriti, colla e stucco nella fessura tra la piastrella ed il muro. Se il materassino viene tolto occorre fare attenzione, quando si posa, affinchè questo non succeda. Se la fessura si riempisse di materiale non potrà più svolgere la funzione di giunto perimetrale e permettere la dilatazione del pavimento.
buona giornata Isabel e grazie per la domanda
Grazie per l'articolo molto interessante.
Avrei una domanda specifica, se la fascia perimetrale viene tagliata prima della posa delle piastrelle, cosa si può fare? Quali possono essere i danni?
Grazie
Ciao Bruno,
non andava collocata la rete elettrosaldata che è la causa del problema che esponi. In queste condizioni non si può posare il pavimento: purtroppo occorre rifare il massetto anche se capisco che è un disagio non da poco.
ciao!
Buona sera.
Spero possiate darmi un consiglio, visto l'articolo molto interessante ed esaustivo.
Ho un problema con la mia nuova costruzione.
Abbiamo posato il sottofondo con tyrofon, strato di isolgomma, riscaldamento a pavimento e massetto.
Data la quota scarsa, abbiamo dovuto fare un massetto di 2,5 cm in tutta la casa, con rete elettrosaldata e miscela fibrata.
Ora, dopo circa un mese e mezzo dalla posa, mi trovo ad avere tutti gli angoli della casa che si muovono molto se salgo in piedi sul massetto. Quest'ultimo si abbassa di circa 1 cm.
Due domande...
- questo farà crepare le piastrelle in grès?
- quale soluzione suggerisce per risolvere il movimento del massetto?
- cosa dovrei pretendere dall'impresa?
Grazie mille!
Ciao Giuseppe,
1) Il massetto si posa con l'impianto in pressione ma il fatto che non sia stato possibile farlo non è così grave.
2) Nello sgabuzzino, dal momento che devi posare piastrelle in grès, non occorre che il massetto sia perfettamente asciutto (e ovviamente non essendoci i tubi dell'impianto non puoi scaldare). Sui massetti NON radianti abbiamo approfondito qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/massetto-piastrelle
Ciao!
Salve Sergio.
Curiosando sui vari siti che trattavano riscaldamento a pavimento, ho trovato i suoi articoli molto interessanti e grazie ai commenti degli altri lettori rendono questo argomento altamente istruttivo. Mi hanno posato un impianto radiante a pavimento con massetto in sabbia e cemento ( penso sia stato dato anche l additivo come scritto in altri post) in una villa di nuova costruzione. Ho due quesiti, il primo: l idraulico mi ha detto che ha fatto la prova in pressione dell impianto solo con l aria del compressore, però sui tubi non c'erano segni di raccordi. Quindi il massetto è stato posato ad impianto privo di pressione. È un problema?
Secondo: lo shock termico è stato fatto in qst giorni con caldaia elettrica e temperature rigide partendo da 6* fino a raggiungere i 21* dopo circa 24h. Poi dal 2^ giorno fino ad oggi (5 gg) è salita a 35* come setpoint. Adesso tutto il massetto è bello asciutto tranne in una nicchia nello sgabuzzino dove si vede che è di colore grigio scuro e in superficie trasuda l umidità tipo brina. Il fatto è che dai primi momenti si è attenuata leggermente la parte bagnata ma non è ancora sparita. È un problema x la posa delle piastrelle in gres porcellanato? Come faccio a farla asciugare se sotto non passano I tubi del riscaldamento? La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei sinceri auguri di buon inizio anno.
Ciao Savino,
ho scritto un articolo dedicato ai massetti autolivellanti che trovi qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/massetto-autolivellante
Come leggerai nell'articolo a me i massetti autolivellanti (il 99% degli autolivellanti) non piacciono. E giuro che non riesco a capire come mai, ancora oggi, vengono affidati i massetti ad una azienda e la posa ad un altra: per me è assurdo! Questi due lavori vanno fatti dalla stessa azienda.
Ma vengo alla risposta alla tua domanda, e cioè se serve primer e carteggiare... La risposta corretta è: "dipende dal tipo di autolivellante utilizzato".
Ma se ti fidi di me io ti consiglio SEMPRE di carteggiare e QUASI SEMPRE di trattare con promotore di adesione. Per quest'ultimo aspetto io consulto la scheda tecnica del massetto eseguito e poi interagisco con il direttore lavori.
Ti anticipo che questi aspetti comportano quasi sempre discussioni sia con il cliente finale (che non vuole pagare questi lavori perché raddoppiano il prezzo del massetto e non erano previsti) sia con gli esecutori degli autolivellanti (che ripetono fino alla noia frasi tipo "secondo me non serve"; "basta usare la colla giusta"; "gli altri non lo fanno mai"; "se proprio volete il primer lo stendo io a 1 euro al metro" ed altre assurdità).
Assurdità perché la responsabilità di procedere con i lavori spetta a TE (dato che sei il posatore) e al DIRETTORE LAVORI e tutti i consigli di chi ha eseguito il massetto autolivellante (consigli che non ti metteranno mai per iscritto ovviamente) si ritorceranno contro di te se ti prendi il rischio di ascoltarli e se poi il pavimento canta a vuoto o salta.
In sintesi: chiedi la scheda tecnica, consultati con il direttore lavori e, nel dubbio, esegui sia la carteggiatura che il primer.
in bocca al lupo, ciao!
Salve sig. Sergio.
Sono un'impresa edile poco esperto di impianti radianti a pavimento.
Ho seguito con molta attenzione il suo chiarissimo articolo e le varie risposte alle domande dei commentatori.
Molte cose mi sono state molto utili ma non ho trovato la risposta a ciò che cercavo.
Premettendo che il massetto cementizio autolivellante presenta una patina superficiale semilucida la domanda è questa - "le mattonelle ceramiche si possono incollare direttamente sul massetto dopo lo shock termico o è necessario che sia preventivamente carteggiato e/o trattato con opportuni primer aggrappanti."? Grazie della risposta.
Ciao Davide,
per la posa di lastre di grande formato si devono applicare i cunei livellatori. Questi riducono i gradini tra una piastrella e l'altra ad un livello "tollerabile" (o meglio entro quanto previsto dalle norme Uni En).
Porre rimedio ora è oneroso e rischioso.
Immagino tu abbia deciso di scartare l'idea di sovrapporre il pavimento all'esistente, magari ci sono dei motivi che hai già considerato.
La rimozione di una grande lastra è più complessa rispetto al togliere un pavimento in piastrelle, ma utilizzando utensili appositi, come lo scalpello a spatola, dovresti riuscire senza danneggiare l'impianto sottostante.
Il massetto, molto probabilmente, subirà delle lesioni per cui dovrai anche prevedere una rasatura consolidante.
ciao!
Buongiorno,
purtroppo sono capitato in uno spiacevole problema. Mi hanno posato il pavimento (lastre in gres da 120x20 e 0,9 mm di spessore) senza le dovute accortezze e ora mi ritrovo con delle piastrelle che presentano degli spiacevoli gradini di almeno 1 mm che si sentono anche con le scarpe. Sto quindi pensando di far tirare su tutto i lpavimento per rifarlo. Ora, il massetto è di 4,5 cm e sotto ho un impianto radiante della Eurotherm. La mia preoccupazione è che tirando su le piastrelle e colla vengano su anche grossi pezzi di massetto compromettendo la sua funzionalità. Vi volevo chiedere se voi ritenete questa operazione fattibile, quali rischi corro e se avete consigli in merito.
Grazie
Ciao,
vorrei avere la risposta, ma non è semplice perché dovrei prima conoscere la causa.
Buongiorno Sergio, innanzitutto grazie per il suo riscontro, ho riletto tutti i commenti cercando altri casi, come diceva lei, simili, al mio.
Quello che mi incuriosito maggiormente sono state le domande di un signore che le chiedeva: "... Si è verificato tuttavia un abbassamento del pavimento in tutta la casa credo di 5 millimetri ma in alcuni punti in corrispondenza degli angoli anche di 1,2 cm. Questo significa che tutto deve essere rifatto? Nel lungo periodo può comportare danni al riscaldamento e tubazioni? Dopo 10 anni si può considerare assestato il problema o può continuare?"
Sinceramente sono le stesse domande che mi sono posta anche io... Potrei sapere qual'è il suo parere sul mio caso di abbassamento così importante superiore ad 1 cm?
Ciao Erika e Ciao Michele
leggendo tra le domande ne troverete altre di simili alla vostra. Per capire quale sia la causa occorre fare un esame del massetto, del pannello ed anche del sottofondo. Si può fare senza danneggiare l'impianto a pavimento aiutandosi con una termocamera. Io non sono un perito e, pertanto, non do consulenze di tipo legale. Il mio lavoro è quello di risolvere "operativamente" questi problemi, realizzando nuovi pavimenti o riparando i vecchi. Per una perizia è meglio rivolgersi a dei professionisti iscritti all'albo dei CTU di un tribunale della tua zona.
Ciao e grazie per i complimenti!
Buongiorno Sergio,
ho trovato questo articolo e mi sono commossa per la chiarezza.
Le scrivo perché sto avendo dei problemi con un cantiere del 2016, sembra che le pavimentazioni si siano completamente abbassate, senza fessurazioni, di 1 cm abbondante.
Ora stiamo cercando di capire cosa possa essere collassato, il mio dubbio era il pannello di riscaldamento, per il quale ho verificato, ha una densità di 27 Kg/m³. Al di sopra di esso abbiamo eseguito un massetto di 3 cm al quale abbiamo aggiunto piastrelle in gres porcellanato posate a colla.
Secondo lei quale può essere il problema? E' possibile fare un controllo della stratigrafia senza danneggiare il riscaldamento a pavimento?
E' possibile avere una tua consulenza e sapere il costo?
grazie
Ciao Marco,
dello shock termico abbiamo parlato qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/shock-termico
Ti confermo che va comunque fatto. Sempre.
Ciao!
Salve, visto la vostra esperienza nel settore vorrei farle una domanda....
E da 3 anni che abbito in una nuova abitazione con riscaldamento a pavimento ad oggi nella zona soggiorno e cucina locali comunicanti apparentemente solo negli angoli il pavimento si è abbassato il punto più " brutto" e di 1cm ( secondo il costruttore e un normale assestamento della casa ps premetto che i locali in questione sono al secondo piano dell abitazione) vista la. Vostra esperienza nel settore vorrei elencarle un paio di domande...
1- dopo 3 anni il cedimento si può dire "finito"?
2- e possibile risolvere in maniera localizzata con qualche resina?
Le posso chiedere un consiglio su come potrei procedere in merito anche nei confronti del costruttore...
La. Ringrazio anticipatamente e le faccio i complimenti su il blog spiegato molto bene grazie
Ciao Davide,
difficile darti una risposta "a distanza" senza poter esaminare dal vivo il problema. Le cause possono essere molteplici ma per scoprirle dovremmo poter fare un sopralluogo a casa tua.
grazie, ciao!
Salve, vi scrivo per porvi un quesito, spero riusciate a rispondere.
Abbiamo costruito una villetta con sistema di riscaldamento a pavimento rotex e pompa di calore con accumolo Daikin, a maggio 2019 hanno posato un gres porcellanato spesso 9mm con misure 20x120. Ad oggi abbiamo notato degli inconvenienti ma non sappiamo a cosa siano dovuti:
1) il pavimento in alcune stanze si è distaccato dai battiscopa abbassandosi
2) due Piatrelle si sono fessurate in prossimità della porta che divide il salone dal corridoio della stanza. ( avendo fatto molte foto in fase di esecuzione, ho notato che tali fessurazioni si sono formate in prossimità del giunto di dilatazione eseguito secondo il progetto della daikin, giunti fatti in prossimità di ogni porta, tra salone e cucina e tra corridoio di entrata e salone.
Il problema può essere dovuto al massetto non eseguito a regola d’ arte ? Il massetto è stato fatto con sabbia e cemento più un liquido fornito dalla ditta che ha venduto il sistema radiante . Chi ha eseguito i lavori sostiene che è un assestamento! Quanto da me descritto a cosa può dipendere ? Grazie e complimenti per il sito .
Ciao, volevo chiedere se serve fare lo shock termico su un pavimento che ha già 10/14 anni, non è mai stato piastrellato e l'impianto a pavimento non è mai andato
grazie
Marco
Buongiorno Ramona,
le cause possono essere differenti: cedimento del sottofondo, pannelli dell'impianto troppo "morbidi", massetto troppo sottile, senza rete, male eseguito...
Difficile farti una diagnosi da qui, senza vedere "il malato" ma, in genere, trascorsi 7 anni credo di poter dire che molto probabilmente il sistema si sia assestato.
buona giornata
Buongiorno e complimenti per l’esaustiva spiegazione.
Avrei una domanda su un appartamento sito al primo piano di una palazzina, costruzione 2013, con riscaldamento a pavimento.
Ho notato già da alcuni anni un abbassamento del pavimento, visibile soprattutto in cucina e nei bagni, di 5-6 mm e in alcuni punti anche di più di 1 cm.
Può questo abbassamento causare danni ai tubi del riscaldamento?
Dopo 7 anni si può considerare assestato il problema o potrebbe peggiorare?
Cosa si può fare? Sono molto preoccupata.
La ringrazio.
Ciao Daniele,
10 giorni non sono un problema, si può fare. Però, mi raccomando, ricordati di vigilare affinché nessuno faccia danni sull'impianto installato.
ciao!
Salve, oltre a ringraziarla per questo sito molto utile, volevo chiederle se dalla fine della posa del riscaldamento all'inizio della costruzione del massetto passano circa 10 giorni è un problema? ovviamente eviterei di esporlo al sole. Inoltre, non avendo ancora i serramenti circolerebbe un pò d'aria. Grazie
Complimenti per la ricchezza di informazioni. Ho trovato il vostro articolo molto interessante.
Ciao Rachele,
uno dei requisiti del massetto è la costanza dello spessore, specie quando si tratta di massetto radiante.
Per valutare la possibilità di realizzare comunque il massetto dovrei capire cosa intendi quando scrivi che "in alcuni punti mancano 6 cm.". Ci sono degli avvallamenti? oppure c'è una "pendenza" costante? perché se c'è una pendenza costante per cui lo spessore del massetto aumenta gradualmente la cosa è risolvibile con un massetto tradizionale ma additivato con fibre. Non è la soluzione ottimale ma non ti darà problemi ad eccezione del fatto che la temperatura superficiale sarà più alta in alcuni punti e più bassa in altri. Confrontati con il termotecnico su questo aspetto.
Se, invece, ci sono dei cambi di spessore non costanti, dei dislivelli o dei dossi, questi daranno origine a fessure e crepe. In questo caso ti suggerirei di far sistemare l'impianto radiante in modo che sia sufficientemente planare.
Grazie, ciao!
Salve,
ho letto con molto interesse questo articolo e, da non addetta ai lavori, vorrei chiedere alcuni chiarimenti.
Sto ristrutturando integralmente un appartamento ed abbiam o deciso di mettere un impianto radiante a pavimento. Prima delle demolizioni avevamo fatto dei tasti per valutare gli spessori del massetto, che andavano dai 10 ai 13 cm.
Il termotecnico aveva dunque predisposto una stratigrafia da 9.9 cm che precedeva 5.1 cm di pannello radiante con bugna da appoggiare direttamente al solaio, 2.8 cm di massetto autolivellante e 2 cm circa di pavimento compreso di colla (metteremo il parquet). Il tutto prevedendo l'impiantistica perimetrale.
Con questa stratigrafia riuscivamo dunque a stare dentro allo spessore minore rilevato.
Dopo la demolizione dei massetti probabilmente nessuno ha più ripreso le misure (nemmeno il direttore dei lavori!!!!) per verificare che i presupposti fossero invariati rispetto a quelli di partenza. E' stato posato il radiante sul solaio e solo ora che l'impresa si appresta a fare i massetti è venuto fuori che in alcuni punti mancano non 2,8 cm per arrivare alla quota corretta ma 6 cm. Si sta dunque valutando di procedere alla posa di un massetto tradizionale, che però avrrbbe degli spessori diversi sopra il radiante, a seconda delle zone. Può essere una soluzione o dovrei pretendere la rimozione del radiante, la creazione di una base con l'alleggerito e la nuova posa del radiante "in bolla"? Qui chiaramente c'è una direzione dei lavori "assente" nei confronti della quale dovremo prendere dei provvedimenti....
Grazie.
E' stato po
Ciao Oscar,
hai ragione ad essere preoccupato perché entrambe le cose che segnali non dovrebbero esserci.
Partiamo dai tubi: chiaramente il fatto che sporgono dal massetto non va bene: occorre demolire il massetto in corrispondenza dei due punti, abbassare i tubi e rifare quindi il massetto in quelle due porzioni.
Per quanto riguarda le fessure di addirittura 4 cm. (!!!) nei bordi sono assolutamente NON normali. A meno che tu non abbia sbagliato a scrivere e intendevi, invece, dire 4 millimetri. Ma se le fessure sono di 4 centimetri occorre porvi rimedio prima della posa del legno. Fessure di questo tipo si possono creare talvolta (solo con massetti autolivellanti) quando non si sigilla bene nei contorni ed il massetto riesce ad infiltrarsi sotto al pannello dell'impianto a pavimento.
Rimango a disposizione, grazie, ciao!
Buongiorno, innanzitutto complimenti per il servizio che offrite rispondendo ai molti quesiti che vi vengono sottoposti. Io sono in fase di ristrutturazione del mio appartamento e verso metà febbraio è stata gettata autolivellina Knauf NE425 con additivo Risol 111 sopra un impianto Loex HOME THREE . Da un mio controllo in cantiere circa 15 giorni dopo la gettata del massetto autolivellante mi sono accorto che sul perimetro ci sono dei varchi di circa 4 CM dalla parete, penso dovuto ad un distaccamento dell'isolante spugnoso perimetrale dalla parete durante la gettata del massetto; inoltre ho notato che in 2 punti i tubi si sono "alzati" e sbordano di 2/3 mm sopra il massetto, probabilmente dovuto al distaccamento delle graffe fermatubi che si sono staccate durante la gettata. Sinceramente sono un po' preoccupato per entrambe le situazioni, mi piacerebbe avere un vostro consiglio soprattutto per capire se queste 2 problematiche possano pregiudicare il perfetto funzionamento dell'impianto o se possano causare problemi successivamente ( poserò poi parquet industriale ). Grazie
Ciao,
Ho un impianto a pavimento in un appartamento di nuova costruzione (ci abito da ottobre). Ho notato che ho subito alcuni cedimenti del massetto. Oltre al distacco dello stucco tra pavimento e rivestimento, mi puoi dire quali altri problemi mi può portare?
Ciao Franco,
ce la mettiamo tutta per dare più informazioni possibili e con la maggiore trasparenza possibile. Ma le critiche ci servono a migliorare e certamente possiamo commettere degli errori. Pe cui ti sarei grato se mi potessi scrivere quali inesattezze hai trovato. Mi piacerebbe anche capire che cosa ti fa pensare che i nostri articoli possano "portare acqua al nostro mulino"... moltissimi dei nostri lettori non sono e non potranno essere nostri clienti dato che operiamo solo tra Vicenza e Verona, per cui non capisco questa tua frase.
In ogni caso grazie se vorrai aiutarmi scrivendo qui nei commenti le inesattezze che hai rilevato.
buona giornata
ma siete sicuri di quello che scrivete leggo un sacco di inesattezze sarà forse che scrivete per portare l'acqua al vostro mulino?
Ciao Mattia, grazie per la domanda.
Secondo la mia esperienza il sollevamento dei bordi succede perché è stata messa la rete elettrosaldata nel massetto e perché il massetto ha un basso spessore. Sempre secondo la mia esperienza il problema non si risolverà da solo: occorre demolire le parti che si sono rialzate (di solito il bordo) e rifare il massetto saldandolo all'esistente con Mapei Eporip.
ciao!
Buongiorno Sergio, ho provveduto a gettare il mio massetto sopra l'impianto radiante (spessore 4cm - 4,2cm sopra tubo, con opportuna banda perimetrale girata su tutte le murature e in corrispondenza delle porte), ho lasciato riposare il massetto 5 giorni come indicato nella scheda tecnica dello stesso, e poi ho iniziato gradualmente a scaldarlo. sono ora arrivato alla temperatura massima prevista (che terrò costante per 5 giorni), ed ho notato che ai bordi il massetto tende ad innarcarsi verso l'alto. In corrispondenza infatti delle soglie nelle quali c'é un massetto tradizionale e non radiante, ho notato che il massetto radiante si è alzato di circa 1cm. Inoltre se busso in corrispondenza degli angoli delle stanze, sento suonare a vuoto. E' normale e fa parte dell'asciugatura del massetto, il quale si risistemerà a shock termico finito oppure devo preoccuparmi?
ciao, grazie
Ciao Andrea, grazie per la domanda,
premesso che dovrei capire meglio di che prodotto si tratta ma direi che in linea di massima le informazioni che ti hanno dato sono corrette: le marmette si possono posare su impianto di riscaldamento a pavimento e non ci sono problemi particolari a ridurre lo spessore del futuro massetto da 5,5 a 4 cm. L'unica perplessità è la posa "senza fughe" che non è prevista dalla normativa: la fuga minima su impianto radiante è di 2 mm.
ciao!
Buongiorno,
grazie per l'ottimo articolo. Abbiamo trovato in stock delle vecchie marmette (piastrelle in granulato di marmo) di formato 30x30 e altezza 2,5cm. Il rivenditore dice che non ci sono problemi con il riscaldamento a pavimento e che anzi, si possono montare anche senza fughe. Si tratta di una superficie di 55mq rivista in tre stanze. Il massetto attualmente è previsto da 5,5 per posa piastrelle da 1,5. Con le marmette bisognerebbe abbassarlo a 4. Lei cosa ne pensa?
Grazie mille per la disponibilità
Ciao Davide, grazie per la domanda.
Va bene anche un massetto da 4 cm. (si intende 4 sopra ai tubi) meglio se lo fai fare fibrato. Lo shock termico va fatto sempre e comunque, a prescindere dal legante o dal premiscelato che utilizzi. Puoi realizzare lo shock sia con una caldaia a noleggio che con la pompa di calore definitiva, è lo stesso.
ciao!
Buongiorno,
sto ristrutturando il mio appartamento da zero e ho deciso di installare un riscaldamento / raffrescamento a pavimento.
Il pannello (Eurotherm) lo poserà un idraulico specializzato, il massetto lo farà un'azienda edile separata.
Ho intuito che ci sono alcuni punti di attenzione dato che ho solo circa 4cm di massetto disponibile. Potrei forse alzarlo a 5cm con qualche accorgimento su porte e finestre, ma se voglio stare al piano originale ho solo 4cm.
Vi volevo chiedere cosa consigliate come materiale per la sua posa e se 4cm sono troppo pochi. Inoltre, ho vari pareri sullo shock termico. Alcuni mi dicono che va fatto altri che si può evitare usando prodotti appositi (Mapei / Kerakol) che permettono di avere il pavimento pronto per la posa in 1 settimana.
Nessuno si prende la responsabilità e io ho qualche problema a procedere.
Ultima cosa, la messa in pressione dell'impianto va fatto con la pompa di calore che poi verrà effettivamente usata o (come mi hanno proposto) con una caldaia da noleggiare per l'occasione (prima quindi della posa della pompa di calore)?
Che consigli mi potete dare?
Vi ringrazio anticipatamente e complimenti per l'articolo!
Ciao Giuseppe,
nel nostro sito trovi anche una pagina dedicata ai sottofondi:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/sottofondo-pavimenti
nel tuo caso puoi utilizzare un sottofondo additivato con il polistirolo oppure utilizzare dei pannelli rigidi di styrodur sopra ai quali, poi, realizzare il massetto.
ciao!
Buongiorno, volevo un consiglio da lei in quando , sono in fase di ristrutturazione del mio appartamento posto al piano rialzato, dove sottostante ci sono i box. Nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo, e premesso che in fase di rimozione sottofondo e massetto ci siano le altezze giuste, il sottofondo dovrebbe essere realizzato di che tipo e con quali materiali? .Le chiedo un parere in quando ho chiesto vari preventivi e mi hanno sconsigliato di realizzare l'impianto a riscaldamento a pavimento perché essendoci i box il calore si disperderebbe verso il basso e poco in alto. Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli.
Giuseppe
Buongiorno Francesca,
per i nostri clienti la mia consulenza è gratuita, così come cerco di rispondere, qui, a richieste che possano essere di interesse generale. Se, invece, ritieni che la problematica necessiti di una perizia o consulenza specifica o se ci sono aspetti legali, ti posso indicare dei nominativi di periti specializzati sull’argomento.
grazie e buona giornata!
Salve Sergio girardi, come posso contattarla per esporre la mia situazione di pavimento radianti in nuova costruzione. Grazie per la disponibilità
Buongiorno, leggevo il suo articolo e volevo chiedere informazioni sulla situazione che si e verificata nella mia abitazione.
Nel 2017 abbiamo deciso di ristrutturare e abbiamo optato per un pavimento riscaldato con serpentina.
Ad oggi sul perimetro di tutto l'appartamento verifico abbassamento di mezzo cm di tutto il pavimento e rottura della stuccatura con il battiscopa.
Consideri che il pavimento ha sotto dei granchi per isolare ulteriormente dal terreno.
Per ora verifico tutto ciò solo con le pareti esterne ma cmq risulta coinvolto tutto il perimetro.
Cosa devo dare!?
Non ho ancora effettuato la chiusura dei lavori.
Buongiorno,
il sottofondo a copertura degli impianti su cui poi posare i pannelli bugnati per il riscaldamento a pavimento che tolleranze di esecuzione può avere? Può essere leggermente ondulato o con qualche avvallamento? Se si in quale misura? I pannelli (19 mm di pannello +26 mm bugne densità 35/38 kgm3), con il peso del massetto circa (100 kg m2) hanno margini di assestamento? Se no come far fronte alla problematica? Meglio livellina o asportazione con scarificatrice?
Grazie e complimenti per il sito
Ciao Antonella, grazie per complimenti e per le domande,
allora, relativamente al primo punto occorre valutare la portata del solaio (serve un ingegnere). La posa flottante o incollata non cambia molto in termini di peso, piuttosto dovresti valutare di fare un riscaldamento a pavimento a spessore sottile. Ne esistono di differenti tipologie sul mercato proprio per casi come il tuo.
Relativamente al secondo quesito, si, esiste la possibilità di regolare il riscaldamento in ogni singola stanza grazie a delle valvole termostatiche da sistemare sul collettore dell'impianto di riscaldamento. Parlane con il tuo idraulico o con un bravo termotecnico
grazie, ciao!
Ciao, complimenti per la chiarezza di esposizione, sempre sintomo di competenze e padronanza dei problemi. Complimenti anche per i toni gentili che si evincono dalle risposte. Ti scrivo perchè dovrei ristrutturare un appartamento in un palazzo abbastanza datato (credo anni 70) se non prima, e trasformarlo in un B&B. Vorrei effettuare un impianto radiante a pavimento ma mi sono posta delle domande:
1) Essendo un palazzo datato e soprattuto non conoscendo la tipoogia di solaio e le caratteristiche meccaniche , può essere un rischio realizzare una soluzione radiante a pavimento, visto che ci comporterà un incremento di spessore e peso??? Può essere, da questo punto di vista una soluzione migliore il pavimento flottante??
2) dal momento che ogni stanza dovrà essere autonoma dal punto di vista del riscaldamento, . può essere conveniente usare questa soluzione dato che le superfici radianti sono piccole(relative ad ogni stanza)???ma soprattuto è possibile realizzare degli impianti autonomi per ogni stanza??? Grazie mille e buon lavoro
Ciao Mattia,
la tua preoccupazione è legittima. Mi è capitato di vedere pavimenti cedere (ad esempio un terrazzo alla Veneziana qui a Vicenza si è abbassato di quasi un centimetro in una abitazione) proprio a causa dei pannelli dell'impianto a pavimento. Va valutata con attenzione la scheda tecnica e quindi la densità e la comprimibilità del prodotto.
Spero tu capisca che non posso darti una risposta positiva o negativa in questa sede su un prodotto e produttore specifico.
grazie ciao!
Buongiorno Sergio, vista la tua preparazione vorrei porti un ulteriore quesito: in cantiere mi sono pervenuti i pannelli dell'impianto radiante, ditta rehau modello varionova 30-2. Al tatto il pannello mi è risultato poco compatto, e difatti il tecnico della rehau mi ha spiegato che tale pannello avendo tra le proprie caratteristiche l'isolamento acustico, ha dei piccoli vuoti d'aria al suo interno. Ora il dubbio che mi è sorto è se ciò non possa comportare tra qualche mese un cedimento con abbassamento della pavimentazione, come in qualche caso ho sentito succede. Conosci tale pannello e sai se ha mai dato simili problematiche? ciao, grazie tante
Ciao Mattia, non ti preoccupare rispondiamo volentieri ?
Allora: no, meglio che la rete metallica del massetto non sia fissata sui pannelli dell'impianto.
I fogli di rete devono essere sovrapposti (sormontati) di almeno 10 cm e legati tra di loro, in modo che facendo il massetto non si muovano e non si apra un varco tra i singoli fogli.
Ciao!
grazie, un ultimo quesito sulla rete zincata: è corretto fissarla ai funghi del pannello posto sotto ai tubi radianti?
Ciao Mattia,
no, i profili non si usano più, per fortuna!
Oggi i giunti sono praticamente invisibili, le fughe vengono sigillate utilizzando dei sigillanti appositi che sono dello stesso colore dello stucco. Li trovi sia se usi stucchi Mapei che Kerakoll che altri nomi noti.
Il posatore li realizza a mano, stando attento a non sporcare il pavimento (il silicone è fastidiosissimo da togliere) e a lisciare bene una volta applicato.
L'unica cosa che noterai è che il giunto è leggermente più "plastico" come aspetto rispetto alla fuga che è cementizia.
grazie per le domande, ciao!
grazie per la risposta, ancora una precisazione: sopra la membrana antifrattura posso quindi fare la tradizionale fuga o devo lasciare a vista un diverso profilo "gommoso"?
Grazie Mattia per i complimenti e grazie per la domanda, rispondo anche io per punti:
1. Noi preferiamo inserire le fibre nel massetto, rispetto alla classica rete, quando il massetto ha uno spessore sottile. Nel tuo caso va bene anche la rete.
2. No, il giunto NON si può saltare. Se non desideri tagliare la piastrella in corrispondenza del giunto puoi "traslare" il giunto sulla fuga utilizzando una membrana antifrattura. La membrana ti permette di SPOSTARE il giunto ma NON DI EVITARLO. Mi raccomando. Se "sormonti con la piastrella il sottostante giunto" avrai quasi certamente la formazione di fratture in corrispondenza del giunto per i movimenti importanti del massetto radiante.
grazie, ciao!
Buongiorno e complimenti per il sito.
Mi sto apprestando ad eseguire un massetto radiante e mi permangono ancora i due seguenti interrogativi:
1- utilizzerò il massetto della fassa bortolo Fassafloor therm gettando sopra tubo uno spessore di circa 4,2cm; la rete elettrosaldata zincata è consigliabile metterla oppure no? nell'articolo in cui ne parlate mi è parso di capire che non ne siete entusiasti, potrei sapere i motivi che vi portano a tale valutazione?
2- in corrispondenza del perimetro poserò contro l'intonaco l'opportuna banda perimetrale e il giunto in corrispondenza delle porte; con le piastrelle invece intenderei non lasciare giunti a vista in corrispondenza delle porte, ma bensì sormontare con la piastrella di gres porcellanato il sottostante giunto del massetto. può essere una soluzione valida?
grazie e complimenti per il sito molto chiaro e professionale
Ciao Gian,
con le giuste cautele (quindi proteggendo il massetto con un telo e ponendo delle tavole sotto alle impalcature che useranno per non danneggiarlo) si può invertire la sequenza. Se, nonostante i teli, dovesse formarsi uno strato - anche minimo - di polvere di intonaci sul massetto ti consiglio di utilizzare un promotore di adesione prima della posa.
Grazie, ciao!
Ciao e grazie per la risposta,
una sola domanda:
- posare gia' da subito dopo i corrugati l'impianto a pavimento e quindi anche il massetto, lasciando quindi l'intonaco ad una fase successiva, anche se non e' la sequenza ideale, e' comunque una soluzione fattibile? Oppure e' una sequenza da evitare a tutti i costi?
Il motivo per il quale insistiamo su questa sequenza e' il seguente:
nell'appartamento, oltre ai battiscopa filomuro, sono state previste le porte filomuro a tutt'altezza (240 cm) e l'altezza delle porte andra' a filo con il cartongesso del corridoio (anch'esso altezza 240 cm) che a sua volta coprira' dei ripostigli a soffitto di circa 50 cm di altezza che percorreranno tutta la lunghezza del corridoio e saranno sostenuti da barre d'acciaio e perlina, cosi' da utilizzare tutti gli spazi in altezza.
Pertanto, se si vuole raggiungere un buon risultato, tutto dovra' essere calcolato al millimetro e la mia paura e' che questo non accada perche' l'errore in cantiere e' sempre dietro l'angolo. Anticipare il massetto in questa fase invece, creerebbe una quota reale piu' precisa che diminuira' il margine di errore degli operai che si occuperanno di tutto il resto. I muratori/intonacisti mi hanno assicurato che il massetto autolivellante diventa duro come un cemento (quindi non verrebbe danneggiato) e comunque utilizzerebbero dei teli per coprirlo.
Grazie ancora per la vostra disponibilita' e scusate se mi sono dilungato, ma si tratta dell'appartamento della vita e vorrei fare meno errori possibile.
Ciao Gian,
Grazie per i complimenti e per aver letto il nostro sito, ti rispondo per punti:
ciao!
Ciao Sergio,
una risorsa di informazioni preziosissima il vostro sito. Davvero complimenti.
Vorrei condividere il mio dilemma:
non avendo abbastanza quota nel mio appartamento al quarto piano, stiamo realizzando un impianto di riscaldamento a pavimento con corrugati perimetrali, lasciando scoperti 30 cm dai muri; quindi niente sottofondo, ma barriera, pannello Rehau Varionova 40, massetto, parquet, cosi' da restare nei 9/10 cm. Per il massetto una ditta locale propone SA 500 Fassabartolo. Cosa ne pensate?
Siccome vorremmo realizzare un battiscopa filomuro, dove i profili dovranno essere montati prima dell'intonaco, il dubbio e':
- dove andremo ad appoggiare l'isolante perimetrale? dietro il profilo del battiscopa, quindi direttamente sui mattoni forati?
- l'impianto a pavimento va realizzato prima del cappotto interno (che dovrebbe essere in polistirolo) oppure alla fine, dopo gli intonaci? Per noi va fatto subito dopo gli impianti idrico/elettrico cosi' da passare al massetto ed evitare che altri operai mettano i piedi tra i corrugati. Secondo un amico termotecnico, l'impianto a pavimento andra' realizzato dopo aver terminato isolamento e intonaco, quindi in una fase finale.
Mi piacerebbe avere una vostra opinione.
Spero tanto in una risposta delucidante.
Grazie ancora.
Ciao Francesco,
grazie e mi spiace per quanto ti è accaduto. Ti ho mandato una mail all'indirizzo che hai lasciato per poter avere ulteriori informazioni ed anche foto in modo da riuscire a darti una risposta. Grazie
Buonasera e complimenti per l'ottimo supporto che fornite. Vi sottopongo questo problema. A casa mia, costruzione 2010 ho il riscaldamento a pavimento. Si è verificato tuttavia un abbassamento del pavimento in tutta la casa credo di 5 millimetri ma in alcuni punti in corrispondenza degli angoli anche di 1,2 cm. Questo significa che tutto deve essere rifatto? Nel lungo periodo può comportare danni al riscaldamento e tubazioni? Dopo 10 anni si può considerare assestato il problema o può continuare?
Ciao Gianfranco e grazie,
certamente: cambiare pavimentazione significa modificare la trasmittanza termica del sistema radiante a pavimento.
buona giornata!
Complimenti per quanto prodotto. Sulla base della sua competenza vorrei chiederle : nel mioo locale commerciale è stata eseguita una riparazione del pavimento radiante risalente agli anni 60 (tubazione in ferro annegata nel massetto). Dopo i lavori di ripristino mi sono accorto che la temperatura non è quella di prima. Sarà dovuto ad una pavimentazione diversa di quella esistente? Grazie.
Ciao Daniele,
da quanto mi scrivi, ma senza aver visto il lavoro, temo che tu abbia ragione a dire che il massetto vada rimosso e rifatto. I dislivelli superiori al centimetro non sono ammessi, così come la presenza di uno strato superficiale indurito (in gergo "crosta") su di un massetto degradato. Occorrerà rifare anche l'impianto a pavimento: è impossibile rimuovere il massetto senza danneggiarlo. Mi spiace per la cattiva notizia. In bocca al lupo!!
Salve, articolo molto interessante e utile nel mio caso, l'impresa esecutrice dei lavori ha eseguito un massetto per riscaldamento a pavimento eseguito a mano per casa mia che presenta svariati problemi, problema 1 dopo qualche settimana il pavimento appariva sgranato come sabbia e l'mpresario ha applicato della livellina ma sotto il pavimento è rimasto sgranato. problema 2 sono presenti molte gobbe e dislivelli anche superiori al centimetro. Cosiglia di far rifare il tutto? e se si come posso rimuovere lo strato già eseguito senza rovinare l'impianto a pavimento?
grazie
Ciao Paolo,
10 centimetri sono pochi per una soluzione standard, ma ci sono delle soluzioni che ti consentono di far stare l'impianto a pavimento su spessori minimi, ad esempio questo:
http://www.ktechsrl.com/flat_ristrutturazioni.html
grazie, ciao!
Buongiorno complimenti per l'articolo volevo chiedere
siccome sto completando i lavori di casa
Si può posare l'impianto radiante rispettando 10cm inclusi impianti elettrici e idraulici e piastrelle?
Grazie mille saluti
Ciao Giuseppe,
si, lo spessore del massetto va bene.
Grazie per i complimenti,
ciao!
Salve. Complimenti per la pagina e per la chiarezza espositiva. Chiedo...5 cm di massetto autolivellante su riscaldamento a pavimento è uno spessore accettabile? Grazie
Ciao Paolo,
ne ho parlato qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/shock-termico
ciao!
buonasera,
è stato eseguito massetto autolivellante su impianto riscaldamento a pavimento. prevista posa pavimento in gres porcellanato sp 1 cm. è necessario shock termico con queste temperature elevate e se no dopo quanto tempo è possibile fare posa?
grazie di gentile riscontro
Ciao Roberto,
ne parliamo qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/massetto-autolivellante
grazie per la domanda, ciao!
Buonasera, quali sono i motivi per cui voi non consigliate i Massetti all anidride?
Grazie
Roberto
Buongiorno Roberto,
partendo dal presupposto che non ci dovrebbero essere perdite nell'impianto radiante, per un basso spessore io le consiglierei l'autolivellante sa 500. Questo massetto risulta essere molto più compatto e questa peculiarità facilita l'emissione del calore nell'ambiente.
Grazie
Sergio Girardi
Dovendo scegliere tra queste due opzioni:
- massetto per riscaldamento a pavimento realizzato con autolivellante sa 500
- massetto per riscaldamento a pavimento realizzato con Paris 2.0
entrambi nello spessore di 3 cm voi cosa consigliereste?
Mi è stato detto che SA 500, in caso di perdite, da meno problemi rispetto al Paris nel quale è presente Gesso.
Grazie per la cortese attenzione.
Roberto
Ciao Federica,
Il massetto si può abbassare andandolo a "scarificare", cioè a grattare, con appositi macchinari. Poi occorrerà livellarlo (ti consiglio di usare keralevel di Kerakoll) perchè risulterà irregolare.
Il costo di questa operazione è abbastanza significativo: spero che tu abbia affidato i massetti alla stessa azienda che ti farà i pavimenti perché in questo caso la responsabilità dell'errore ed i costi ricadranno ovviamente su questo unico interlocutore.
Questo è uno dei motivi per cui io consiglio sempre di far fare il massetto alla ditta che poi poserà anche i pavimenti.
In caso contrario è necessario coinvolgere il direttore dei lavori perché spetta a lui coordinare i diversi operatori e fornire a tutti le giuste informazioni.
Mi spiace per quanto ti è accaduto ma è risolvibile, quindi non demoralizzarti.
Ultima cosa: tieni presente che si potrebbe anche cambiare piastrella utilizzando piastrelle di spessore più sottile per la zona del bagno. Prova a considerare anche questa ulteriore ipotesi.
Grazie per la domanda e per i complimenti: in realtà sappiamo che c'è ancora moltissimo da fare e da sistemare nel nostro sito, ma sono le persone come te che ci danno gli stimoli per andare avanti!! grazie mille quindi.
Ciao!
Ho praticamente letto tutto il forum e moltissimi articoli, la precisione e la chiarezza con cui spiegate è spettacolare.
Anche a me hanno sbagliato la posa del massetto...di tutto il piano... creando pure uno scalino di circa 5 mm nel bagno e sfalsandomi le altezze con la portafinestra. Io desideravo tutto piastrella di grande formato e loro hanno inteso legno ovunque e piastrella in bagno. Cosa posso fare? Aggiungere una livellina? Io ho però il riscaldamento a pavimento, secondo voi l'efficacia dell'impianto sarà compromessa? O potranno esserci dei problemi futuri con le piastrelle? Posso togliere quei 5 mm di spessore nel bagno?
Non essendo un'esperta del settore non so più di chi fidarmi, ma voi mi sembrate davvero competenti, sono proprio demoralizzata...
Grazie!!!
Ciao Maurizio,
Allora, se abbiamo capito bene hai fatto un massetto sopra ad un impianto radiante a pavimento ma c'è un dislivello di 5 millimetri rispetto ad una porta scorrevole. Ci chiedi come alzare il massetto, giusto? Le possibilità che hai sono due:
1) utilizzare una livellina su tutta la superficie, come il KERALEVEL di Kerakoll (prova a cercarlo su google) in modo da alzarsi di 5 millimetri e poi incollarci il grès
2) se il problema è SOLO IN UN PUNTO si può anche considerare la possibilità di rasare per circa 2 metri in prossimità della porta scorrevole in modo da "accompagnare" con una (minima) pendenza il massetto e raccordarlo senza dover livellare l'intera superficie.
grazie per la domanda, ciao!
Buongiorno Mario,
relativamente alla DURATA DELLO SHOCK TERMICO: ti premetto che abbiamo approfondito il tema del ciclo di pre-accensione dell'impianto a pavimento in uno specifico articolo, qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/impianto-pavimento-il-ciclo-di-preriscaldamento
La norma Uni En 1264 stabilisce che l'avviamento debba avvenire almeno 7 giorni dopo il getto del massetto in anidrite e che si inizi con una temperatura di alimentazione (temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia) tra i 20 ed i 25 gradi per 3 giorni. Dopodiché, la stessa norma, suggerisce di portare gradualmente alla temperatura massima di progetto che dovrà essere mantenuta per ALMENO altri 4 giorni, e quindi si andrà gradualmente a scendere fino allo spegnimento.
Queste tempistiche sono indicative: non esiste una durata prestabilita e valida per tutti i tipi di impianti perché sono molti i fattori e le variabili da considerare. Occorre pertanto riferirsi anche alla scheda tecnica del produttore dell'impianto a pavimento.
Grazie per averci scritto, ciao!
Buongiorno,
complimenti per il blog utilissimo per chi è inesperto e alle prese con una ristrutturazione!
Ho un problema, o meglio ve ne descrivo uno dei tanti :-). Gettato il massetto tradizionale (circa 3/4 cm) scopro che hanno confuso gli spessori dei pavimenti e mi mancherebbero 5 mm al fine di avere il pavimento in gres finito a filo con il binario dell'alzante scorrevole?
Si riesce ad aggiungere 5 mm in qualche maniera (colla speciale, autolivellante, o altro...)? O dovrò tenermi la mia soglia con un gradino di 5 mm?
Grazie per il vostro lavoro!
Vorrei sapere la durata dello shock termico. Ad oggi sono trascorsi 16 giorni dall'accensione. Tenga presente che il massetto autolivellante è quello cementizio della Fassa Bortolo. Inoltre il pavimento sarà parte in ceramica e parte parquet. Grazie mille
Ciao Michele,
i pannelli isolanti su cui sono fissati i tubi per l'impianto di riscaldamento a pavimento non possono essere tagliati. In questo modo si possono creare una serie di problemi: mancato isolamento termico in alcuni punti, mancata uniformità del massetto in presenza dei tagli, mancanza di barriera al passaggio dell'umidità... La conseguenza più grave (solo in caso di utilizzo dell'impianto a pavimento) potrebbe essere la formazione di crepe sul pavimento in prossimità dei tagli realizzati sui pannelli per far passare i cavi.
Grazie per la domanda
Salve,Sergio! Complimenti per l’articolo! Ho una domanda.Anch°io ho fatto l°impianto riscaldamento a pavimento, massetto tradizionale (sabbia e cemento) 12 anni fa. L°impianto elettrico ho fatto in mezzo pannelli isolamento liscio da 3cm (tagliando il panello dove passava il tubo corrugato).Puo creare problemi per i cavi elettrici? Ancora non ho messo in funzione l°impianto riscaldamento.Ringrazio cortesemente!
Ciao Davide,
grazie a te per la domanda e per i complimenti. Si, ti confermo che è possibile demolire il pavimento in marmo, poi effettuare una rasatura ed infine posare il pavimento in legno.
In questi casi è molto importante che la demolizione venga fatta con la massima accortezza: meglio se manualmente o con un martello pneumatico con punta a spatola. La colla va rimossa dal massetto per quanto possibile. Successivamente si procede con rasatura e successiva posa del pavimento in legno.
Buoni lavori, ciao!
Buonasera, complimenti per l’articolo e le vostre risposte precise e utilissime. Ho acquistato una abitazione singola del 2004 con riscaldamento a pavimento. Vorrei demolire la pavimentazione in piastrelle di marmo per posare parquet senza rifare il massetto e l’impianto radiante. Quali accorgimenti dovrei prendere? Tolte le piastrelle, basta una rasatura per poi posare a colla il legno? Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli.
Davide
Gentile Michele,
si, valutando la stratigrafia delle pareti ritengo che ridurre il passo a 5 sia uno scrupolo eccessivo. La casa sarà bene isolata per cui non avrai problemi.
Piuttosto, vista la stratigrafia del pavimento, valuta l'ipotesi di applicare un piccolo cappotto termico a soffitto del garage.
grazie per aver letto il mio articolo,
buon lavoro
Grazie Giuseppe,
ci impegniamo molto affinché i nostri clienti siano correttamente informati. Siamo felici che il nostro sito le sia stato utile.
buona giornata
Buongiorno Raffaele,
ci sono due problemi su quanto mi scrive: il massetto deve essere almeno di 3 centimetri sopra ai tubi. Quindi 2,5 non va bene.
Subito dopo mi scrive che vuole posare su questo massetto una pianella in cotto spessa 2,5 cm. con posa tradizionale a calce, anche questo non si può fare.
Le consiglio, visto lo spessore disponibile di non utilizzare una pianella in cotto ad alto spessore, ma di scegliere una pianella in cotto fatta a mano di spessore normale (1 cm) da posare a colla.
In questo modo potrà aumentare lo spessore del massetto ed ottenere lo stesso risultato estetico.
Grazie per la domanda.
Buonasera, complimenti per l'articolo davvero interessante.
Sono in procinto di scegliere il pavimento e mi preoccupa il fatto che il parquet sia chiaramente meno "performante" del gres nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo. Nel mio caso si tratta di una zona giorno open space di circa 60mq con vetrate molto ampie. La stratigrafia perimetrale è composta da muro in c.a. da 20cm + cappotto esterno da 16; sotto la zona gg c'è il garage non riscaldato e la stratigrafia di divisione è: solaio strutturale + 8cm foacem + barriera vapore + pannello isolante 6cm + massetto 6cm + pavimento 1,5cm; sopra la zona gg la stratigrafia è solaio + barriera vapore + 10cm stiferite. Con queste premesse le chiedo se per riuscire ad avere una T di 22° pur scegliendo di posare un parquet e senza dover alzare troppo la T dell'acqua sia preferibile optare per un impianto passo 5 al posto del 10 o ,se considerati i costi, ritenga sia uno scrupolo eccessivo (di solito si usa nei bagni); in caso ritenga più importante scegliere correttamente il tipo di massetto, le chiedo per quale tipo propende la sua scelta. La ringrazio in anticipo per i suoi graditi consigli. Michele
sono molto soddisfatto di aver trovato questo sito e sopratutto per la Vostra chiarezza e disponibilità,mi rimprovero di non aver cercato abbastanza. Distinti Saluti
Guerrera
Buongiorno,
ho uno spazio totale di 11 cm, che dovrei così ripartire:
4 cm di pannello isolamento liscio
1,8 cm tubo
2,5/3 cm massetto tradizionale (sabbia e cemento) sopra tubo
2,5 cm pianella in cotto fatto a mano e cotto a forno, posato con sistema tradizionale a calce.
quanto sopra può andar bene?.
grazie
Buonasera Cesare,
premetto che la normativa stabilisce che la decisione dello spessore del massetto da rispettare spetta al progettista che deve determinarne lo spessore in base a considerazioni anche sugli altri strati che costituiscono la pavimentazione.
Il direttore lavori deve sovrintendere all'esecuzione dei lavori e accertarsi che la decisione del progettista venga rispettata.
Mi sembra di capire che la decisione non è stata presa dal progettista ma probabilmente da te su indicazioni degli operatori.
Come scrivo nell'articolo lo spessore standard per un massetto è di 5 centimetri.
Due centimetri in più non costituiscono un problema.
Ma uno spessore di addirittura 12 centimetri può diventare un problema.
La normativa specifica gli spessori minimi (3 cm sopra al tubo) ma non quelli massimi. Ma se lo spessore è quello che mi dici occorre sicuramente interpellare il produttore dell'impianto a pavimento ed anche il suo progettista termoidraulico unitamente al progettista/direttore dei lavori.
Alcuni problemi li trovi descritti nell'articolo, mentre altri - più gravi - non li ho scritti anche perchè sono rari.
Non voglio spaventarti anche perché non conosco la stratigrafia del pavimento e non ho assistito all'evoluzione dei lavori.
Uno dei problemi più gravi che possono accadere è che il massetto troppo pesante possa far cedere l'intero pavimento, determinando un abbassamento di qualche millimetro.
Perché questo accada è però necessario che il sottofondo (sotto ai pannelli dell'impianto radiante) sia comprimibile e che ci siano zone in cui il sottofondo sia assente, ad esempio punti con presenza di accavallamento di tubazioni oppure presenza di tubi per impianto di aspirazione.
Scusami se ti metto questa preoccupazione ma proprio questa settimana mi è capitato di dover fare un sopralluogo per preventivare un rifacimento dei pavimenti nei bagni in una abitazione con una situazione di massetto a spessore elevato (10 centimetri) in cui alcune zone del pavimento - specie nei bagni - denunciavano cedimenti dai 5 ai 10 millimetri.
Spero non succederà nel tuo caso
ciao
Sono Cesare mi hanno fatto il riscaldamento a pavimento il massetto è fatto in regola con l'adittivo apposta per la conduzione del calore però è venuto circa sui 12 cm. di altezza dal livello dei tubi, che scompensi può portare essendo un pò troppo alto. Ringrazio cortesemente.
Ciao Davide,
la stratigrafia va bene, la barriera/schermo al vapore ci vuole.
Sul massetto io ti consiglierei il massetto tradizionale sabbia e cemento.
Sui pannelli: il tubo graffato su pannello piatto è la soluzione più performante.
grazie per i complimenti,
buoni lavori !
Ciao,
Sono in procinto di ristrutturare un appartamento e prevedo di rimuovere tutto fino a solaio strutturale, guadagnando 10-11 cm. L'idea sarebbe quella di utilizzare tutta l'altezza per l'impianto di riscaldamento a pavimento (intendo compreso di isolante inferiormente, massetto radiante sopra il circuito e pavimentazione in legno di 15mm) e posare gli altri impianti (elettrico, idrico e adduzione riscaldamento) sfruttando canali laterali, ovviamente studiandone la fattibilità in termini di ingombri.
Mi chiedo, in un caso del genere posso fare senza sottofondo? Cioè con isolante che appoggia direttamente sul solaio strutturale. E' fattibile o sto sbagliando qualcosa?
La stratigrafia pensata sarebbe poi questa:
- Barriera al vapore (se necessaria, sono al secondo piano!!)
- Pannelli isolanti termici/acustici 20 mm
- Struttura impianto riscaldamento 25 mm
- Massetto pronto autolivellante sopra tubazioni 40 mm
- Pavimentazioni in legno 15 mm
Il tutto con le tolleranze e correzioni del caso (l'autolivellante mi porterà tutto in bolla).
Lo ritenete corretto?
Il massetto andrà a coprire ovviamente anche le fasce laterlai per annegare elettrico e idraulico.
Ultime due domande:
C'è un massetto migliore rispetto a un altro?? Ho letto di Mapei, Kerakoll, Leca, anidrite, ...
Rete elettrosaldata necessaria anche con prodotti pronti autolivellanti?
Ritenete migliori gli impianti con pannelli in plastica (guide per circuiti come nelle foto) o quelli in cui fissano i tubi direttamente alla superficie sottostante (dicono ci sia maggiore contatto con massetto quindi maggiore resa)??
Grazie e complimenti per l'articolo e la generosa divulgazione di informazioni!!
Buongiorno Simone,
abbiamo dedicato un articolo allo shock termico, lo trova qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/impianto-pavimento-il-ciclo-di-preriscaldamento
In ogni caso le anticipo che lo shock termico è obbligatorio secondo la norma Uni 1264 sugli impianti a pavimento radianti.
grazie per i complimenti,
buona giornata
Buongiorno,
Complimenti per l'articolo veramente chiaro ed esaustivo.
Vorrei porvi una domanda sullo shock termico. Sto costruendo una casa e l' impresa alla mia domanda se eseguiranno lo shock termico mi hanno risposto che con le colle attuali non serve. La pavimentazione scelta sarà tutta in gres porcellanato.
Cosa ne pensate?
Grazie e complimenti ancora
Buongiorno Leonardo,
conosco il Paris 2.0 di Leca.
Sono perplesso su quanto mi scrivi perchè da scheda tecnica del produttore il massetto deve essere di 3 cm. sopra ai tubi (tra l'altro 3 cm. è anche l'altezza minima da tenere sopra a i tubi secondo la norma Uni).
Uno spessore di 2,2 non sembra quindi corretto.
Il consiglio che mi permetto di darti è quello di farti scrivere che il massetto realizzato secondo le (loro) indicazioni va bene anche se in difformità dalla prescrizione di scheda tecnica.
Questo ti dovrebbe tutelare da eventuali futuri problemi che spero tu non abbia mai.
Se vuoi dimmi anche che tipo di pavimento metterai su questo massetto.
La barriera a vapore (la denominazione corretta è schermo a vapore nei solai intermedi) è anch'essa prevista dalla norma e quindi va messa. Non è gravissimo il fatto che non ci sia, ma dovrebbe esserci.
Spero di esserti stato utile
buona giornata
Salve,
anch'io mi complimento per la chiara esposizione e la completezza delle informazioni. Mi hanno appena finito di gettare un massetto radiante, nello specifico il paris 2.0. Avendo uno spessore tra 2,2 e 2,5 cm sopra l'impianto il produttore mi ha fatto mettere un additivo di lattice mescolato all'acqua secondo le prescrizioni della scheda tecnica. Pensa che potrò avere problemi? Inoltre non mi è stata messa la barriera vapore sotto i pannelli. L'ho fatto notare all'installatore il quale mi ha riferito che non era previsto dal progetto del fornitore dei pannelli perché trattasi di due solai intermedi (p. Terra rialzato sopra tavernetta riscaldata con radiatori e primo piano sopra zona giorno). Desidererei sapere se la convince questa soluzione? Grazie
vi ringrazio molto, sul come proseguire consulterò anche il mio legale. Nel frattempo leggerò la norma e se l'impresa esecutrice non darà cenni di disponibilità per risolvere il problema non mancherò di consultarmi nuovamente con voi.
Buongiorno Andrea,
La norma Uni En 13813 detta le regole sui massetti e stabilisce, rispetto al problema che ci esponi che ci sia una tolleranza rispetto alla quota stabilita da progetto (quello che viene chiamato "il livello del pavimento finito").
La tolleranza ammessa è di 2 millimetri per ogni metro lineare di distanza rispetto al riferimento stabilito in fase progettuale.
Ma stiamo parlando di massetti ancora senza la pavimentazione.
Chiaramente occorrerebbe venire a casa tua ed esaminare il problema dal vivo per poterti dare una consulenza appropriata e bisognerebbe esaminare le schede prodotto di tutti i componenti del "sistema pavimento".
Il fatto che ci scrivi che il cedimento lo hai visto accadere dopo due anni mi fa pensare che sia responsabile lo strato di sottofondo, cioè lo strato che contiene gli impianti e sul quale si appoggia il massetto.
(attenzione: sottofondo e massetto sono due cose differenti, vedo che invece tu le usi come sinonimi: guardati il disegno con cui si apre questo articolo).
Ci capita di trovare, spesso, sottofondi "comprimibili" che non sopportano il peso degli strati soprastanti e, anche a causa del passaggio di tubazioni di acqua calda non ben isolate, generano fenomeni come quello che descrivi.
Un secondo "probabile colpevole" potrebbe essere il pannello usato per il sistema radiante, anche questo potrebbe essere "compribile" (quindi a bassa densità) ed essere concausa nel cedimento.
Purtroppo l'unico modo per determinare con certezza che cosa è successo è la distruzione di una porzione di pavimento. In ogni caso hai ragione a definire non accettabile un cedimento di 7 millimetri.
Spero, per quanto possibile, di averti aiutato anche se in casi come i tuoi è importante affidarsi ad un perito esperto in grado di supportarti nella ricerca delle cause e nella risoluzione del problema.
Grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.
buona giornata!
ho letto il vostro articolo e vi ringrazio per le preziose indicazioni tecniche. vi chiedo se ci sono norme Uni che regolano i cedimenti consentiti in caso di pavimentazione radiante. qualche mm ritengo possa essere tollerato considerando tutti i fattori che concorrono alla compressione degli strati al di sopra dell'impianto. nel mio caso i cedimenti hanno raggiunto anche 7mm e non credo possano essere tollerati. Ritengo ad esempio che chi realizzato il sottofondo lo abbia eseguito prima della messa in funzione dell'impianto. Quando mi hanno consegnato l'appartamento era estate e hanno messo in funzione l'impianto ma mai prima di allora. Il fenomeno è avvenuto dopo circa 2 anni . dopo aver letto il vostro articolo ho capito per quale motivo. vi ringrazio.
Buongiorno Angela,
chieda all'idraulico di far mettere in pressione l'impianto a pavimento per verificare subito eventuali danni alle tubazioni.
In bocca al lupo e grazie per la domanda,
buona sera,
è stato istallato l'impianto a pavimento , dovendo introdurre una canalina sul massetto ho notato che è stato graffiato parte tubo dell'impianto ci possono essere problemi in fututo? grazie
Buongiorno Maurizio,
Per quanto concerne i tempi di attesa tra l’ultimazione della posa dell’impianto radiante e la posa del massetto: la regola è quella di posare il massetto quanto prima per evitare inconvenienti alle tubazioni. Se lasciate esposte le tubazioni dell’impianto a pavimento possono subire danni da operazioni incaute di addetti in cantiere.
La seconda domanda: generalmente l’impianto a pavimento va tenuto in pressione durante la posa del massetto, ma ce ne sono di molti tipi e non conosco il tipo di impianto che lei ha realizzato. Bisognerebbe controllare sulle schede tecniche del produttore dell’impianto per capire se ci sono disposizioni in tal senso.
Grazie per aver letto il mio articolo e per le sue osservazioni!
buona giornata
Buongiorno e grazie per condividere con tutti la Vostra indubbia esperienza
mi piacerebbe conoscere se tra la posa dell'impianto radiante a pavimento e del massetto ci siano dei tempi da dover rispettare.
Altra curiosità, avendo letto il vostro articolo, è quella che il mio idraulico non ha messo in pressione l'impianto prima della posa del massetto, asserendo che va messo in pressione dopo (credo abbia fatto solo la prova per vedere se ci fossero delle perdite per poi depressurizzare nuovamente l'impianto).
Grazie, Maurizio
Buongiorno Franco,
abbiamo dedicato ai giunti uno specifico articolo che trova qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/i-giunti-nei-massetti
Inoltre le consiglio di leggere anche l'articolo sui massetti autolivellanti che trova qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/5-il-massetto-autolivellante-base-di-anidrite
Grazie per la domanda,
buon lavoro!
Buongiorno, devo realizzare un massetto su impianto a pavimento vi sarei grato se mi chiariste ho trovato informazioni sul web che dicono diversamente da voi ovvero che il giunto che voi descrivete nell'articolo con l'immagine allegata (e presumo che realizzate in cantiere) non è un giunto di dilatazione ma di frazionamento.
su impianti a pavimenti, la dilatazione deve essere totale per tutta lo spessore del massetto, cosa mi dite?
il sito è: https://www.toplevel-massetti.info/massetti-autolivellanti-fassa-e-grig…
Buongiorno Mariacristina,
ne parlo qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-sequenza-corretta-la-posa-dei-pavimenti-cantiere
In ogni caso le anticipo le conclusioni:
Il massetto generalmente si fa prima dei serramenti, a patto che siano state posate le soglie in marmo per avere le giuste quote.
In questo periodo, però, va fatta attenzione alla temperatura: occorre schermare gli ambienti con delle chiusure provvisorie (intelaiatura in legno e nylon) alle finestre altrimenti è troppo freddo.
Forse è per questo che chi fa i massetti vorrebbe fossero posati i serramenti: per avere una temperatura più gradevole.
Mi permetto di aggiungere che le decisioni sulla sequenza dei lavori non spettano a lei, né agli artigiani, ma alla direzione dei lavori.
Grazie per aver letto l'articolo e per il commento sull'articolo: ho cercato di scriverlo per i non esperti ed in base alla mia esperienza.
In bocca al lupo!
Buongiorno, la ringrazio per l'articolo, è ben strutturato e finalmente una cosa chiara (per tutti! esperti e non) ma sono a chiederle delucidazioni in merito al mio caso specifico.
sono in fase di costruzione, ho optato per il radiante a pavimento. L'idraulico una volta posato l'impianto a terra, mi ha chiesto di far montare le finestre (prima della posa del massetto) in quanto senza le stesse, dice, non può andare avanti. Così ho chiesto all'azienda dove ho acquistato gli infissi di venire a montarli; una volta giunti sul posto gli stessi si sono rifiutati di montarli chiedendo che venga fatto prima il massetto. Ora...chi ha ragione? purtroppo in questa situazione non so cosa fare...o meglio non so quale sia la giusta procedura, onde evitare di avere problemi poi.
Nel ringraziarla per l'attenzione, resto in attesa di un Suo cortese riscontro e porgo cordiali saluti.
Maria Cristina
Gentile Christian,
Non sappiamo che tipo di pavimento lei debba rimuovere, se parquet o piastrelle in ceramica o altro. Solitamente con un attrezzo apposito (serve un demolitore con lama larga) inclinato a 45 gradi si riesce a rimuovere sia la piastrella che il parquet. Io di solito faccio una prova in un ripostiglio per capire la difficoltà dell'operazione. Generalmente è una operazione difficile ma non impossibile.
grazie anche per i complimenti,
buon lavoro !
Gentile Pierluigi,
le conviene decisamente rifare tutto, come le hanno consigliato.
Conservare un impianto di questa età è rischioso, inoltre i nuovi impianti sono più efficienti e le permetteranno di recuperare la spesa in pochi anni.
Grazie per aver letto il mio articolo,
buona giornata!
Buonasera e complimenti per l'articolo esaustivo! Io dovrei rifare il pavimento in una casa con il riscaldamento a pavimento... È possibile rimuovere il pavimento esistente? Quali sono le precauzioni da prendere e le informazioni costruttive da chiedere prima di procedere alla demolizione?
Buongiorno ho acquistato un appartamento con riscaldamento a pavimento realizzato negli anni ‘60. Adesso vorrei ristrutturare la dimensione delle stanze costruendo anche nuovo muri divisori. Alcuni mi dicono che e’ possibile farli in cartongesso incollando la base al pavimento esistente. Altri mi dicono che devo togliere quello esistente e rifare l’impianto secondo la nuova collocazione delle stanze.soluzione che ovviamente e’ molto più costosa e che scarterei. Voi che ne pensate?
Buonasera Antonio,
non va bene. Il massetto deve essere uniforme nello spessore e comunque uno spessore di 2,8 centimetri è troppo poco.
Dovresti livellare prima il sottofondo in modo da avere uno spessore uniforme.
In secondo luogo (ma è difficile dare consigli senza aver ben presente il cantiere) dovresti considerare, vista l'esiguità dello spessore, di utilizzare un massetto autolivellante.
Se leggi l'articolo sul massetto autolivellante che ho scritto vedrai che non mi piace tanto come soluzione, ma nel tuo caso (e con le poche informazioni che ho) te lo consiglio.
Grazie per aver letto l'articolo e per la domanda,
buona serata
Buongiorno, sto per installare a casa un impianto a radiante da 4.2cm . Sono un po' titubante sul massetto da fare , perché avendo un sottofondo che ha dislivelli, la zona più bassa arriva a 8.5 cm e la zona più alta a 11.5cm , quindi significa che appoggiando direttamente a terra il radiante senza un sottofondo livellato ad hoc nella zona più bassa avrei circa 2.8/3cm di massetto(calcolando mattonella e colla) e nella zona più alta quasi 6cm , potrebbe andare comunque bene o non funzionerebbe bene? Grazie
Buona sera Rudi,
assolutamente no!
Il massetto deve essere uno strato unico.
Se vuole ridurre lo spessore del massetto deve aumentare lo spessore del sottofondo, cioè dello strato su cui appoggerà i pannelli dell'impianto radiante. Quindi lo faccia ora, prima che inizino la posa dell'impianto.
Mi raccomando!!
buona sera e grazie per aver letto il mio articolo e grazie per i complimenti.
Buona sera
Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Avrei solo una domanda da porvi: a breve cominceranno con l installazione del riscaldamento a pavimento e ho deciso di usare il leca paris 2.0 come massetto premiscelato. La mia domanda è : si può mettere qualcosa sopra i tubi per evitare di fare un massetto da 5 cm? Grazie per l'attenzione
Gentile Alessandra,
servono molte altre informazioni per dare una consulenza adeguata. Non si può analizzare solo l'impianto senza conoscere bene la casa che quell'impianto andrà a riscaldare.
Ad esempio: gli spazi sotto all'impianto radiante sono freddi? (ad esempio c'è un portico o un garage non riscaldato?). In quel caso occorre un pannello in grado di isolare termicamente costituito da materiali adeguati e con spessore adeguato.
E poi: che stratigrafia ha previsto per i muri perimetrali della casa? e per il tetto?
L'impianto a pavimento è l'unica forma di riscaldamento oppure ha previsto anche un condizionatore in pompa di calore con cui gestire "le mezze stagioni"? O magari una ventilazione meccanica controllata?
Insomma serve una analisi, che solitamente un bravo termotecnico è in grado di fare, al fine di darle un consiglio che abbia un senso.
Se la casa è molto isolata un bravo termotecnico le consiglierà di abbinare all'impianto a pavimento un sistema ad inverter o - molto meglio - una ventilazione meccanica che ci facilitano molto la gestione del clima nei periodi in cui si alternano giornate fredde a calde.
https://www.fratellipellizzari.it/blog/ventilazione-meccanica-nelle-case-iper-isolate-di-oggi
Proverò comunque a risponderLe. Non vedo problematica l'attesa di 6/7 ore per portare in temperatura l'abitazione. Se ci pensa bene 6/7 ore per raggiungere la temperatura sono "sopportabili". Certo, è più fastidioso è, invece, avere una temperatura alta in casa per una improvvisa giornata di caldo. Ma non ritengo siano condizioni talmente fastidiose da giustificare il passaggio ad un sistema a secco. Noi installiamo entrambe le tecnologie, ed ultimamente anche una terza soluzione che è una via di mezzo.
Ma, al momento, preferisco il "tradizionale" massetto cementizio su un pannello isolante. La maggiore inerzia significa anche meno stress sull'impianto e sui pavimenti (specie se decide di installare un parquet in legno).
In ogni caso le suggerisco di contattare il suo termotecnico e fare una valutazione più accurata.
P.S. La barriera al vapore DEVE essere installata! Se non la vede nel capitolato del suo fornitore la richieda, mi raccomando.
Buonasera,
Dopo mesi passati a documentarmi e chiedere pareri su come realizzare il nuovo impianto di riscaldamento privo di metano per la mia nuova casa, una bifamiliare in provincia di Bologna, sono arrivata alla decisione di far realizzare un impianto a pavimento con massetto in pompa di calore. Premetto che l'intero appartamento sarà oggetto di ristrutturazione con cappotto interno, l'attuale altezza è di 3.35 mt.e una superficie di circa 115 mt.
Questa sera mi sono imbattuta in una serie di video che mettevano a confronto un impianto a secco con uno a massetto, questo per capire la scelta fatta dall'altro proprietario del mio stesso stabile...è possibile che i tempi di riscaldamento e modifica di temperatura sono molto lunghi? Addirittura fino a 6/8 ore per portare ad una certa temperatura la casa ed altrettante per abbassarla di soli 2 gradi? Questo a causa della presenza del massetto e quindi dell inierza termica, che invece, da quanto ho visto, in un impianto a secco si riesce a gestire più rapidamente? Lei quali dei due impianti consiglierebbe in assenza di problemi di altezze e tempi di realizzazione?
L'impianto in preventivo per la mia casa è Giacomini, costituito da pannelli isolanti preformati in eps con strato di protezione in polistirene termoformato, nell'elenco dei componenti non vedo però lo strato di protezione al vapore acqueo (presente nel catalogo generale fornitomi dal rivenditore), e un additivo fluidificante per cementi di getti per sottofondi (k386). Il massetto che verrà realizzato secondo lei permetterà una buona gestione della temperatura? Vorrei fare la giusta scelta sulla base di quello che oggi il mercato offre in questo campo.
La ringrazio anticipatamente
Grazie per la richiesta,
la norma Uni En 1264-4 considera non sufficiente a svolgere il ruolo di barriera al vapore lo “strato di protezione” in polietilene dei pannelli che compongono un impianto a pavimento.
Quindi il rivestimento plastico del pannello NON si può considerare una barriera contro l’umidità di risalita SALVO esplicita dichiarazione del produttore dell’impianto.
In mancanza di questa esplicita dichiarazione lo schermo/barriera al vapore va posto al di sotto dei pannelli.
Spero di essere stato utile,
buon lavoro.
Buongiorno, le scrivo per sottoporle la seguente situazione e chiederle chiarimento.
Sto ristrutturando un appartamento in provincia, sito a piano terra, è oggetto di ristrutturazione, con formazione di vespaio aerato, posa impianto a pannelli radianti e quindi posa del parquet.
Premetto che l'appartamento prima presentava evidenti segni di umidità di risalita sulle murature (mattoni pieni su terreno), queste sistemate con sostituzione dell'intonaco (e creazione del vespaio).
Sul piano del vespaio è stato gettato un massetto per gli impianti, non alleggerito. Quindi a seguire sono stati posati i pannelli dell'impianto radiante (isolante eps 1cm + bugne 2cm) questi sono in EPS, con rivestimento superiore plastico. Seguirà poi getto della caldana in cm 6.
Ora, immagino che questo rivestimento plastico, oltre a proteggere il polistirolo, funga da barriera al vapore, posta sul lato caldo della stratigrafia.
Ma, sia dal vostro sito, che dal fornitore del parquet scelto dalla committenza, si pone attenzione alla presenza di una barriera al vapore al di sotto dei pannelli radianti, a scongiurare risalita di umidità del massetto impiantistico.
Il mio dubbio è se ho ben inteso la questione e se è secondo lei auspicabile e e fortemente consigliata la posa di questa barriera sotto i pannelli radianti. Nella regola tecnica UNI EN 1264 non trovo riferimento, mi rivolgo pertanto alla vostra esperienza.
Ciao Stefano, bene per la barriera a vapore e ottima la scelta del massetto pronto Leca. Con queste premesse lo spessore di 5 cm. va benissimo.
buoni lavori,
Salve,
Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Vorrei solo un consiglio, sto realizzando un impianto radiante a pavimento nel mio appartamento all'interno di un condominio in un piano intermedio. Ho posato un freno vapore, i pannelli isolanti con le bugne e le tubazioni all'interno di quest'ultime. Adesso dovrò fare il massetto e tra uno tradizionale con additivo ed uno già pronto in sacchi, ho scelto quello della leca paris 2.0 ma il dubbio è lo spessore perché a causa dei livelli dovrà essere di 5cm sopra bugna e tubi. Ho paura che il massetto di 5cm (misura presa sopra le bugne dei pannelli) risulti troppo alto e quindi poco performante. Cosa mi consigliate? Grazie
Buongiorno Marzio,
grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.
Per rispondere adeguatamente avrei bisogno di ulteriori informazioni, ad esempio il tipo di pavimento che verrà posato sull'impianto radiante, il tipo di pannello, la stratigrafia del solaio sottostante.
L'isolamento acustico non è dato SOLO dal pannello ma è il risultato di una combinazione di fattori.
Per capirne di più:
1) Puoi leggere questo articolo che spiega problemi e normative: https://www.fratellipellizzari.it/blog/pavimentazione-e-acustica
2) Poi questo che spiega la barriera al vapore (anche questa può avere capacità di isolamento acustico):
https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-barriera-al-vapore
3) In caso di posa di pavimento in legno, di considerare il tipo di posa, quindi l'opportunità di posarlo flottante. La posa galleggiante di un pavimento in legno aiuta a migliorare l'isolamento acustico, specie se realizzata con un apposito materassino:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato
4) Dopodiché prova a parlare con il termotecnico che ha progettato l'impianto a pavimento oppure, in assenza, con la ditta che te lo fornisce per conoscere la capacità isolante del pannello ed eventualmente valutare, in alternativa, un tipo di pannello che a parità di spessore abbia prestazioni maggiori (ne esistono molti).
5) Per ultimo devi valutare la capacità isolante acustica del tipo di pavimento scelto, se ad esempio scegli un parquet prefinito questo contribuirà al risultato finale.
A questo punto puoi scegliere una soluzione che tenga conto della somma di questi fattori, privilegiandone uno o l'altro.
Spero di esserti stato d'aiuto,
buoni lavori!
Buonasera, complimenti per la chiarezza, né approfitto per fare una richiesta; sto effettuando una ristrutturazione di una casa su due piani fuori terra e ho optato per il riscaldamento a pavimento:avendo poco spazio ho seguito il consiglio dell’idraulico per un impianto ribassato , ora il geometra contesta il fatto che sotto non venga posto almeno due cm di isolante ed il tappetino acustico e dice che non potrà rilasciare l’abitabilita’.
Lei cosa ne pensa.
La ringrazio
Marzio
Gentile Gabriele,
Grazie a Lei per aver letto il nostro articolo.
In base alla nostra esperienza abbiamo maturato una netta preferenza per la posa a colla del parquet.
Per cui - salvo casi particolari in cui sia necessario posare flottante - tendiamo a consigliare l'incollaggio.
Se vuole approfondire ne abbiamo parlato qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato
grazie,
buona giornata
Sergio
Salve,
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la condivisione delle informazioni, veramente molto esaustivo!
Che posa del parquet suggerite sopra un pavimento radiante? Colla o flottante?
Non sono un esperto e sono un po’ preoccupato che il parquet con posa flottante “scricchioli” un po’, avete suggerimenti a riguardo?
Grazie
Gabriele
positivo
Grazie Laura,
Le confermo che la pressione di 2,5 bar è più che sufficiente. Ottima scelta il massetto fibrato ad alta densità.
buon lavoro!
Sergio Girardi
Salve Sergio, mi chiamo Laura e volevo ringraziarla per il suo articolo, l'ho trovato molto istruttivo. Avrei una domanda in merito alla Messa in pressione dell'impianto di riscaldamento: l'idraulico che mi sta facendo l'impianto lo ha messo in pressione a 2,5 bar, la mia domanda è se questa pressione sia sufficiente anche a "provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto" o se per raggiungere questo scopo si debba esercitare una pressione maggiore (e se sì, quale)?
Dato che domani verranno a fare il massetto (massetto ad alta conducibilità =2.0W/mk ed iperfibrato), avrei bisogno che mi facesse il suuuper favore di RISPONDERMI SUBITO (forse chiedo troppo)... Grazie per l'attenzione e collaborazione.
Le auguro una felice giornata
Grazie Andrea,
si sono più che sufficienti i 2,5 bar.
buona giornata,
SERGIO GIRARDI
Responsabile tecnico settore pavimenti
Complimenti per la chiarezza espositiva. Sto realizzando un pavimento radiante e mi chiedevo se è sufficiente per la prova dell'impianto portare la pressione a 2,5 bar (come da acquedotto)., oooure devo portarlo necessariamente a pressione superiore?
Grazie
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