Quale spessore per il pannello isolante del riscaldamento a pavimento?
Gli spessori di tabella derivano dalla conducibilità termica dichiarata dal produttore secondo gli standard stabiliti dalle normative europee di riferimento.
È chiaro, quindi, che al momento della stesura dell'impianto a pavimento devono essere disponibili spessori che tengano conto di:
- ingombro del pannello isolante secondo UNI EN 1264-4;
- diametro della tubazione;
- spessore del massetto;
- spessore della pavimentazione.
Tali spessori devono considerarsi al netto della posa delle tubazioni idrauliche e/o elettriche e, quindi, escludendo lo strato di livellamento (il cosiddetto sottofondo) che viene normalmente fatto per la copertura di queste tubazioni.
Lo spessore del pannello può variare da un valore minimo di 19 mm a- un valore massimo di 80 mm a seconda della qualità del pannello isolante e della severità delle condizioni di temperatura sottostanti ai locali da riscaldare.
Il tubo per l'impianto di riscaldamento a pavimento
La scelta della tubazione da appoggiare sul pannello isolante coinvolge la costruzione del tubo ed il diametro dello stesso.
L'impianto funziona con prestazioni migliori se il diametro è maggiore perché una sezione di passaggio maggiore per l'acqua calda dell'impianto comporta minore difficoltà per la stessa nel percorrere l'impianto e, quindi, minore spesa energetica nel funzionamento della pompa e minore rischio di erosione meccanica della tubazione.
Se vuoi approfondire l'argomento tubazioni potete andare direttamente all'articolo:
Quali tubazioni per l'impianto radiante a pavimento?
Quale massetto per l'impianto di riscaldamento a pavimento?
Il cassetto per l'impianto a pavimento dovrà avere spessore minimo pari a 30 mm sopra la tubazione dell'impianto (secondo le norme Uni).
Noi consigliamo uno spessore maggiore, circa 45 mm. sopra al punto più alto del sistema, per garantire anche una sufficiente resistenza meccanica necessaria per sopportare i carichi del pavimento e dei successivi elementi che vi verranno sovrapposti.
È possibile ridurre tale spessore utilizzando massetti autolivellanti. Troverai tutte le informazioni sui cassetti autolivellanti nell'articolo qui di seguito:
massetti autolivellanti
In alcuni casi siamo costretti ad utilizzare gli autolivellanti ma, se puoi scegliere, insisti per avere il massetto tradizionale: è la scelta migliore.
Se vuoi approfondire questo argomento ti consiglio di leggere questo (lunghissimo ma interessante) articolo:
Il massetto per l'impianto di riscaldamento a pavimento
Quanto spessore serve per un impianto a pavimento?
Non è detto che a casa tua sia possibile realizzare l'impianto di riscaldamento a pavimento. La fattibilità dell'impianto è legata alla disponibilità di uno spessore totale tra il solaio ed il pavimento finito che consenta di inserire gli impianti elettrici e per l'adduzione dell'acqua sanitaria e, al di sopra di questi:
- 19-80 mm di pannello isolante a seconda della qualità dell'isolante e delle condizioni sottostanti;
- 18-20 mm per la tubazione che veicola acqua a bassa temperatura;
- 45 mm sopra tubo per realizzare il massetto su cui incollerai la pavimentazione;
- 15 mm (mediamente) di pavimentazione, ad esempio piastrelle in ceramica+collante o parquet+collante.
Quindi un totale di almeno 10/12 centimetri sopra allo strato di sottofondo che copre l'impianto elettrico e quello dell'acqua sanitaria.
Commenti
Buongiorno,
siamo interessati a eseguire impianto di riscaldamento a pavimento nella ns abitazione di 110 mq sita al terzo piano.
E' possibile richiedere un preventivo gratuito?
Grazie
Saluti
Chiara Nardelli
Certamente Chiara,
La contatto in privato sulla mail che ha lasciato,
grazie!
Buon giorno, io e mia moglie abbiamo appena comperato una casa e vorremmo riqualificarla mettendo il riscaldamento a pavimento. Mi chiami pure per un incontro. Cordialmente Fabio
Ciao Fabio,
grazie per aver letto l'articolo e per la richiesta di contatto.
Devo precisarti, però, che noi operiamo solamente nelle zone di Vicenza e di Verona.
Grazie e buona giornata
Salve, sono in corso lavori di ristrutturazione in mio rustico sotto la Rocca di Brendola (VI). Vorrei installare impianto di riscaldamento a pavimento in 50mq del piano terra. Grazie per riscontro. Cordiali saluti.
Ciao Tommaso,
ti abbiamo fatto contattare dal nostro commerciale.
a presto
Buonasera, vi scrivo per chiedere il vostro supporto ad una problematica che purtroppo sto riscontrando da circa 20 giorni nella mia casa.
Nel 2016 ho installato un impianto a pavimento viessmann con pannello bugnato e tubo pexc da 17 mm. Il massetto utilizzato è un autolivellante cementizio della Fassa Bortolo sa500. Dopo la posa del massetto ho aspettato il necessario tempo di maturazione ed è stato eseguito lo shock termico (programma tra l' altro già previsto nell' caldaia stessa). Il sottofondo è stato realizzato con cemento e sabbia mischiati alla argilla espansa.
Il piastrellista per la posa delle piastrelle rettificate formato 20x80 e 10x80 (con fuga minima) ha utilizzato la colla kerakoll bioflex S1. La fuga è stata stuccata con il prodotto kerakoll fugabella. I battiscopa non sono stati stuccati volutamente e presentano delle fessure. La bandella perimetrale è stata tagliata filopavimento.
Approfitto della vostra grande esperienza (che ho potuto verificare da internet) per porvi il seguente quesito. Come detto pocanzi, da circa 20 giorni ho un problema a cui non riesco a dare una soluzione. Cercherò di spiegarlo nella maniera più semplice possibile, quindi vogliate scusare il mio poco tecnicismo. In pratica, al 5° inverno ormai di accensione, quanto l impianto è in funzione si percepiscono degli scricchiolii provenienti da alcune porzioni del pavimento. Inoltre calpestando il pavimento in alcune zone sembra che sia il pavimento che i telai delle porte "scrocchino" . La cosa strana è che tornando indietro sulle piastrelle calpestate questi rumori non si ripresentano ma solo dopo molto tempo. Non sono presenti nessun tipo di lesioni sul pavimento e sulle fughe. Le piastrelle non cantano a vuoto (percosse una ad una con un manico di scopa).
Credo sia un problema di dilatazione termica (ma si presenta dopo 5 anni?) e quindi immagino che il pavimento " sia in tensione".
Ho chiesto a tutti gli installatori che sono intervenuti, ma nessuno riesce a darmi una spiegazione. Quello che posso dire è che il posatore del massetto autolivellante ha inserito dei giunti in PVC credo sulle soglie di tutte le porte. Tali giunti non sono stati riportati sul pavimento.
Ripeto, la cosa strana è che per 5 anni non ho avuto nessun tipo di problema.
Onde evitare problemi futuri, faccio appello, umilmente, alla vs professionalità, capacità ed esperienza che sono convinto possano essere di aiuto per cercare di trovare una soluzione al problema.
Vi lascio i miei recapiti nel caso vogliate delle informazioni aggiuntive.
Si ringrazia anzitempo per la vostra cortesia e disponibilità.
Buonasera Pierluigi,
il pavimento radiante ha una dilatazione non uniforme e ogni abitazione è una storia a parte. Il suo pavimento, come dice lei, è in tensione e nel momento in cui che accende il riscaldamento a pavimento fa disidratare la poca umidità acquisita durante il periodo estivo facendo sì che il massetto si stacchi dal sottofondo in argilla creando dei vuoti che al calpestio vengono percepiti.
Altra cosa da valutare è se la caldaia ha una sonda che modula la temperatura dell’acqua di mandata in base alla temperatura esterna. Magari in un periodo freddo improvviso questo può far salire l’acqua di mandata di qualche grado facendo comprimere ancora di più il pavimento. Una volta avuto lo scricchiolio il pavimento si è adagiato al sottofondo, però essendo in tensione ha una specie di effetto memoria e torna com’era nel tempo medio di 2/3 giorni.
Il consiglio che posso darle è quello di riportare in superficie i giunti, dove li avevamo posizionati gli esecutori del massetto, creando una fessura sul pavimento che poi verrà siliconata con lo stesso colore della fuga.
Grazie,
Sergio.
Ciao,
ho intenzione di posare l'impianto di riscaldamento a pavimento a casa mia ma sto ristrutturando a Cremona e leggo che voi non fate questi lavori fuori dal veneto. Vorrei approfittare del 110% per rifare anche il cappotto, i serramenti e isolare il tetto.
Il dubbio che ho è che sopra all'impianto di riscaldamento a pavimento vorrei mettere il parquet ma mi dicono che sarebbe necessario installare la ventilazione meccanica altrimenti se non apro e chiudo le finestre tutti i giorni con il cappotto avrò più umidità in casa.
Ma la ventilazione meccanica costa troppo per me.
E' vero che se non apro e chiudo le finestre rischio che il parquet venga danneggiato dall'umidità? Noi lavoriamo tutti e due e non so se ci ricordiamo di aereare tutti i giorni... devo rinunciare al parquet?
Ciao Enzo,
l'utilizzatore finale ha il compito di garantire condizioni ambientali consigliate e contenute nella scheda prodotto del materiale, nel tuo caso del parquet, come stabilito dal DL 5 settembre 2005 n. 206 e successive modifiche.
Il rispetto di queste condizioni, però, non giova solo al pavimento in legno, ma soprattutto al benessere fisico tuo e delle persone che vivranno nella tua rinnovata casa.
Per questo motivo ti consiglio di valutare, almeno, una ventilazione puntuale. La ventilazione meccanica ha un costo che supera i 5.000 euro e in qualche caso si avvicina ai 10.000 euro. Mentre quella puntuale costa circa 500 euro per ogni apparecchio e ti garantisce un minimo di aerazione sufficiente al benessere del parquet.
ciao!
Ciao e grazie per le informazioni che date!
Vorrei posare il parquet sopra ad un impianto di riscaldamento a pavimento. Mi sono letto la scheda prodotto del produttore del parquet e scrive che dovrebbe esserci un limite superiore alla temperatura di mandata dell'acqua nell'impianto.
Ho chiesto all'idraulico ed anche al termotecnico se si riesce a far mettere un limitatore di temperatura ma mi dicono che non è possibile perché la normativa impone l’adozione di regolazioni climatiche.
Ne consegue che la temperatura di mandata dell'impianto è in funzione di quella esterna. Ad esempio se la temperatura esterna è -5°C la temperatura di mandata sarà di 35°C.
In questo esempio la temperatura sarà superiore ai 33 gradi indicati dalla scheda tecnica del produttore.
Se poi la temperatura esterna scende a -10° la temperatura di mandata sarà di 40°C
Quindi io non posso garantire, sempre e in ogni condizione, che la temperatura di mandata sia inferiore ai 33°C come scritto nella scheda tecnica del parquet. Magari sarà per pochi giorni o per una settimana, ma può accadere che la si superi, non c’è nulla da fare!
Questo significa che non posso posare un parquet?
Ciao Giovanni e grazie per la tua domanda.
La temperatura di mandata di un impianto di riscaldamento a pavimento può certamente variare in relazione alle varie disposizioni previste dalla legge 10, ma la condizione essenziale è che
Pertanto il fluido caldo di mandata dalla caldaia all'impianto di riscaldamento a pavimento deve potere essere gestito rispettando sia le variazioni di temperatura esterna ma rispettando anche i parametri citati e questo permetterà al pavimento di legno di godere di una lunga durata e di un'ottima stabilità.
grazie per averci consultato, ciao!
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