Ceramica e igiene sono sempre andati d'accordo, oggi ancora di più. Una nuova generazione di piastrelle in ceramica antibatteriche permetterà di realizzare superfici per le architetture interne ed esterne che, grazie a caratteristiche innovative, sono in grado di abbattere i principali ceppi batterici.
Piastrelle antibatteriche
La terribile esperienza con il Covid 19 ci ha insegnato molte cose, tra queste l'importanza dell'igiene nel prevenire la diffusione delle malattie. In questo articolo esamineremo una recente ed interessante innovazione presentata da alcuni produttori di grès porcellanato: le piastrelle antibatteriche.
Che cosa sono? Funzionano davvero? In che modo delle piastrelle in grès porcellanato riescono a distruggere i batteri e a mantenere igienica una superficie o un pavimento? In quali spazi si possono utilizzare? Questo trattamento antibatterico sulle piastrelle è destinato a consumarsi nel tempo?
In questo articolo cercherò di rispondere a queste domande dandoti anche dei suggerimenti su quali sono le migliori aziende produttrici di piastrelle antibatteriche, quali differenti tecniche utilizzano. Alla fine sarai in grado di scegliere i migliori grès in commercio da utilizzare per realizzare delle superfici igieniche, davvero pulite (i batteri sono invisibili) e "profumate".
Le piastrelle in grès antibatteriche
Le moderne piastrelle in grès si ottengono pressando un impasto di argilla e minerali che poi viene cotto ad altissime temperature. Il materiale così ottenuto ha caratteristiche molti simili a quelle del vetro, tra cui una bassa porosità, una alta resistenza meccanica, una ottima resistenza chimica e agli acidi. Generalmente le piastrelle sono anche facili da pulire, specie se le superfici sono lisce e non si macchiano.
La facilità di pulizia e la non macchiabilità sono caratteristiche piuttosto note, ma i produttori di piastrelle si sono sempre più focalizzati sulle tecniche per enfatizzare queste caratteristiche offrendo oggi piastrelle antibatteriche o "battericide" o "sanitizzanti".
Che cosa sono le piastrelle antibatteriche?
In linea generale si definisce antibatterica una piastrella in grado di neutralizzare microbi e batteri, oppure la loro proliferazione, grazie alla presenza di sostanze nel corpo o nella superficie della piastrella.
Ne esistono di differenti tipi, come vedrai, ed alcuni sono più validi di altri. Anche i costi differiscono, ma l'obiettivo dei diversi prodotti è comune: consentirti di realizzare superfici in cui abitare sia più sano, sicuro, igienico.
Piastrelle battericide o antibatteriche?
Per battericida si intende qualsiasi agente capace di uccidere i batteri ed i microbi. Fattori battericidi possono essere di natura fisica (calore, radiazioni, ultrasuoni...) o chimica (prodotti acidi, alcalini, alcool, tensioattivi...).
Tali sostanze svolgono la loro azione battericida rompendo la parete cellulare dei microbi e provocandone la morte.
A differenza delle piastrelle battericide quelle antibatteriche invece impediscono lo sviluppo e la proliferazione dei batteri sulle superfici ceramiche.
Infine le piastrelle "batteriostatiche" mirano solamente ad impedire la replicazione dei batteri che, pertanto, non riescono a riprodursi.
Quali componenti nelle piastrelle antibatteriche?
Queste piastrelle permettono di creare pavimenti e rivestimenti in grado di eliminare quasi tutta la gamma di batteri esistenti, impedendone la prolificazione. Il processo avviene grazie ad alcuni elementi minerali che vengono "inglobati" nella piastrella.
Tra i vari elementi antibatterici sono "famosi" gli ioni d'argento che vengono utilizzati anche in una nota marca di spazzolini per denti, ma anche il biossido di titanio.
L'azione degli ioni di argento è strettamente collegata all'interazione che questi ioni intraprendono con le membrane cellulari batteriche e patogene: l'argento agisce per contatto combinandosi con le proteine dei microorganismi e denaturandoli, danneggiandoli. In questo modo inibisce anche le principali funzioni fisiologiche delle cellule batteriche, interferisce con i loro enzimi vitali bloccandone la respirazione e scomponendone le membrane cellulari. Infine va ad aggradire il DNA del batterio impedendone la replicazione.
Le piastrelle antibatteriche sono efficaci contro il coronavirus?
Su questo ancora non abbiamo informazioni, non sappiamo, cioè, se le diverse protezioni antimicrobiche sulle piastrelle siano efficaci contro questo specifico virus. Occorrerebbe svolgere delle ricerche o delle analisi che dimostrino le capacità antivirali delle piastrelle per i vari tipi di trattamenti, ricerche che al momento non sono state fatte.
Come più volte è stato ripetuto da diverse autorità sanitarie nazionali ed internazionali la prescrizione per evitare il contagio è quella di curare l'igiene personale (lavandosi le mani ed utilizzando gel igienizzanti) e la sanificazione degli ambienti.
Al momento, quindi, il ruolo che svolgono le piastrelle antibatteriche è soprattutto quello di aiutare a prevenire le infezioni batteriche. Torniamo quindi a parlare di batteri e di proprietà antibatteriche.
Perché una piastrella antibatterica è meglio di un disinfettante?
Prima di rispondere a questa domanda faccio un paio di premesse.
In natura esistono:
- i prodotti battericidi, che determinano l’assoluta morte dei batteri, quindi la scomparsa del microrganismo,
- prodotti batteriostatici che ne bloccano solo la riproduzione.
Un’altra distinzione va fatta tra:
- i prodotti antimicrobici di sintesi chimica e quelli
- di natura minerale, di cui ti accennavo più sopra
Questa differenza si basa sulla metodologia di attacco: gli antibatterici chimici (il disinfettante) interagiscono con un sito specifico del microbo mentre gli antimicrobici di natura minerale (le piastrelle antibatteriche) utilizzano molteplici meccanismi di attacco in diversi siti, soffocando il batterio.
Questo è importante se pensiamo che la resistenza si sviluppa proprio quando il microbo trova il modo di reagire al meccanismo di attacco. Se, come nel caso degli antimicrobici di sintesi chimica, il principio attivo è uno solamente, è più facile per il batterio sviluppare la resistenza.
Differenza tra disinfettanti e piastrelle antibatteriche
Per quanto riguarda i disinfettanti comuni, agiscono secondo il principio di “eliminazione istantanea” che è molto efficace nell’immediato ma decisamente meno valida per quanto riguarda la prevenzione e quindi la ricrescita dei batteri.
Per esempio, un normale disinfettante eliminerà i microbi sui tavoli di un locale ma non appena qualcuno vi appoggerà una mano i piani risulteranno nuovamente contaminati.
La piastrella in ceramica antibatterica, contrariamente, è in grado di assicurare una protezione continua grazie al rilascio costante del battericida che permette di interrompere il metabolismo cellulare, bloccare i processi di trasporto della membrana e impedire la moltiplicazione delle celle.
Quando un prodotto si definisce antibatterico
Un prodotto può definirsi antibatterico quando riesce ad abbattere il 99.9% dei quattro principali ceppi batterici presenti negli ambienti confinanti: Staphylococcus aureus, Enteroccocus feacalis, Escherichia coli e Pseudomonas auruginosa.
Diciamocelo, nella pratica il 100% di antibattericità non può essere assicurato e quindi la soglia di efficacia fissata dai ricercatori di tutto il mondo parte dal 90%. Se la comunità scientifica accerta che la percentuale è minore, il prodotto non potrà essere definito antibatterico.
Nella prassi si utilizza una classificazione che riepilogo qui di seguito:
- R0 -> R1 riduzione dei batteri dallo 0% al 90%
- R1 -> R2 riduzione dei batteri dal 90% al 99%
- R2 -> R3 riduzione dei batteri dal 99% al 99,9%
- R3 -> R4 riduzione dei batteri dal 99,9% al 99,99%
- R4 -> R5 riduzione dei batteri dal 99,99% al 99,999%
La scala valoriale ci permette di distinguere le piatrelle e classificarle in base alla capacità antibatterica.
Norme sulle piastrelle antibatteriche
La norma a cui ci si riferisce attualmente, seppure in corso di aggiornamento e implementazione, è la ISO 22196/2011 che regolamenta la misurazione dell'attività antibatterica su superfici plastiche e altri materiali non porosi.
La norma si limita a misurare il grado di attività dell'agente antibatterico senza richiedere una soglia minima (cosa che sarebbe auspicabile), inoltre non considera la specificità delle superfici delle piastrelle in ceramica che "collaborano" con l'agente antibatterico.
Quando e dove utilizzare la piastrella in ceramica antibatterica?
Alcuni ambienti sono particolarmente adatti all'utilizzo di questo prodotto, pensa, ad esempio a:
- grès per cucine dei ristoranti
- grès ceramico mense aziendali
- piani in grès per top di cucine
- piani in grès dei mobili da bagno
- mattonelle in grès nei wc pubblici
- rivestimenti e pavimenti delle zone dedicate alla macellazione
- piastrelle per caseifici
- piastrelle per ambienti sanitari
- grès per spogliatoi di palestre
- piastrelle per centri benessere e spa
- pavimenti delle scuole
- pavimenti di aeroporti ed altri luoghi a grande frequentazione
Ma le piastrelle antibatteriche possono essere utilizzate anche in ambiente domestico perché consentono di avere pavimenti e rivestimenti sempre igienizzati senza dover fare uso dei disinfettanti.
Quanto durano i trattamenti antibatterici sui pavimenti?
I trattamenti di cui ti parlerò in questo articolo vengono realizzati in fase di produzione e sono parte integrante della piastrella per cui durano in eterno.
Nel caso di "Microban", di Lea Ceramiche, la formulazione prevede l'inserimento degli elementi antibatterici nell'impasto della piastrella che poi viene cotta in forno per cui gli elementi sono inglobati in modo definitivo nel corpo del grès.
Un processo simile, seppure con elementi diversi, avviene anche per "Active" di Ariostea Ceramica dove l'antibatterico viene applicato sulla superficie della piastrella prima della cottura.
Anche in questo caso la cottura rende eterno il trattamento antibatterico del pavimento.
Insomma se vuoi che il tuo pavimento abbia una protezione continua nel tempo, che sia perennemente disinfettato, scegli un prodotto per cui non serva ripetere il trattamento.
Verifica che il trattamento venga applicato nell'impasto o sulla piastrella prima della cottura. Se è applicato post-cottura (o addirittura dopo la posa, in cantiere) non ha assolutamente lo stesso valore di un trattamento incorporato nell'impasto della piastrella.
Quando funziona il trattamento antibatterico?
Un'altra cosa a cui devi prestare attenzione è che alcuni trattamenti antibatterici sono sempre attivi, anche al buio. Altri, invece, per funzionare hanno bisogno della luce, del sole o artificiale (sono detti "fotocatalitici").
Altri ancora hanno bisogno addirittura di moltissima luce per funzionare, per cui sono adatti solo ad essere utilizzati all'esterno come pavimenti o rivestimenti di facciate di edifici.
Ovviamente, a parità di prezzo, cerca di privilegiare le piastrelle in cui i trattamenti non hanno bisogno della luce per attivarsi ma che agiscono sempre, anche in condizioni di bassa o nulla luminosità.
I trattamenti a base di ioni d'argento, ad esempio, non necessitano di luce per attivarsi.
Quali sono le migliori piastrelle antibatteriche in commercio?
A mio avviso le migliori aziende che producono piastrelle antibatteriche in Italia sono:
- Lea Ceramiche, fa parte del gruppo Panariagroup e su quasi tutti i prodotti della gamma offre il trattamento antibatterico "Microban" e lo offre compreso nel prezzo delle piastrelle, senza supplementi di costo. In questo caso non si tratta di un trattamento superficiale ma a variare è l'impasto della piastrella.
- Ariostea, importante produttore del gruppo Graniti Fiandre-Iris specializzato sulla grandi lastre "Ultra". Il trattamento antibatterico di Ariostea si chiama "Active", viene realizzato sulla superficie della piastrella e ha una durata eterna. Il trattamento va richiesto volta per volta, ha un costo e dei tempi di realizzazione che devono essere valutati in base alle quantità.
- Laminam che ha presentato "Hydrotect", un trattamento a base di Biossido di Titanio sviluppato in collaborazione con l'azienda giapponese TOTO, che garantisce sia l'effetto antibatterico che autopulente (se le piastrelle vengono posizionate all'esterno, per esempio in facciata).
- Casalgrande Padana, su richiesta, può realizzare tutti i prodotti anche nella versione antibatterica con un supplemento di prezzo. Il trattamento va richiesto specificamente ed il progetto prende il nome di "bios ceramics", ceramiche bioattive.
Iniziamo ad esaminare i vari prodotti iniziando da quest'ultimo, il grès antibatterico prodotto da Casalgrande Padana.