Pavimenti esterni
In questo articolo parleremo di pavimentazioni esterne e tratteremo i seguenti argomenti:
- il progetto
- le funzioni
- il paesaggio
- 7 elementi per il progetto
- dimensioni dei pavimenti esterni
- vialetto in giardino
- progettare pavimenti esterni
- materiali per pavimenti esterni
- materiali naturali
- materiali artificiali
- materiali per pavimenti carrabili
- posa
- pietre e cemento
- pavimento esterno e gelo
- come evitare danni da gelo
- sollecitazioni sul pavimento esterno
- progetto per pavimentazione esterna ad un'abitazione
- come progettare
- errori nella progettazione
- errori: la stuccatura
- lo spessore necessario
- vialetti pedonali
- marciapiedi
- scivoli per garage
La tua pavimentazione esterna
Vieni a trovarci e progetteremo il tuo pavimento esterno
Premetto che siamo abituati a collaborare, per la progettazione, con i migliori architetti di Verona ed i migliori architetti di Vicenza in modo da garantirti un risultato ottimale. Progettiamo assieme a loro ed assieme a te.
Se vieni a trovarci nei nostri punti vendita di Vicenza e di Verona progetteremo assieme il tuo pavimento esterno.
Siamo giovani (dentro)
Realizziamo pavimenti esterni dal 1967 quando il sig. Pellizzari Dario ha deciso di fondare l'azienda apportando la sua esperienza sulle pietra naturali, conseguita lavorando in una cava.
Abbiamo imparato, in questi anni, che quando prendiamo foglio bianco e matita ✏️ per iniziare a tratteggiare, assieme, un progetto dei pavimenti esterni di casa tua la prima cosa che va considerata è innanzitutto il contesto.
Dobbiamo far convivere il pavimento con l'ambito in cui verrà installato.
Teniamo conto delle tue esigenze
Ma se la prima cosa che va considerata per progettare le pavimentazioni esterne è lo stato attuale dei luoghi occorre poi capire quali sono le tue esigenze in termini di percorsi e di utilizzo degli spazi esterni per capire come realizzare le nuove superfici.
Per questo motivo, quando verrai a trovarci, dovrai spiegarci le tue ideem le analizzeremo assieme e capiremo come far interagire il pavimento con il giardino ed inizieremo a tracciare i percorsi, a sagomare le zone ed a scegliere materiali.
Il giusto materiale per l'esterno
Sceglieremo il giusto materiale
Ci troviamo a realizzare diverse tipologie di pavimenti esterni che possiamo distinguere in base alla loro collocazione: l'ingresso pedonale di una casa singola, il giardino privato di due bifamiliari, il marciapiede di una casa, il cortile interno di un condominio, un accesso carraio mediante scivolo al piano interrato dell'abitazione, l'ingresso di un negozio o il pavimento esterno di un ristorante...
In base alla loro funzione cambia sia il progetto che i requisiti dei materiali che andremo ad utilizzare: banalmente il traffico carraio richiede maggiore resistenza rispetto al traffico pedonale. Oppure uno scivolo con molta pendenza richiede un materile con più grip rispetto ad un pavimento piano.
Posiamo pavimenti in tutto il Veneto
Il caso più frequente, che ci capita di progettare e realizzare, decisamente sono le pavimentazioni esterne delle abitazioni residenziali, anche se ci capita di posare pavimenti di bar e ristoranti, esterni di negozi o aziende così come pavimenti esterni in un centro medico.
E devo dire che i nostri clienti ci tengono molto: nelle zone di Vicenza, Verona, Rovigo e Padova - specie nei piccoli comuni di queste provincie Venete - gli spazi esterni della casa sono molto curati ed anche i pavimenti esterni vengono realizzati con amore.
Realizzare progetti e pavimentazioni esterne per le case è la nostra "specialità" e siamo sicuri che in questo articolo troverai l'idea giusta per gli spazi esterni di casa tua!
Pavimento esterno in porfido e gres
Pavimento esterno composta dal vialetto pedonale d'entrata e dallo scivolo in porfido squadrato e fiammato, ed i marciapiedi ed il portico esterno in grandi lastre di gres effetto resina.
Clicca qui per guardare da altre prospettive questo esterno: Finiture ed arredi, casa nuova a Vicenza
I pavimenti esterni delle abitazioni: le funzioni fondamentali
Definizione (seriosa) di "pavimenti esterni"
Con il termine "pavimentazione esterna" intendiamo sia l'elemento costruttivo orizzontale che lo strato di rivestimento superficiale che ne caratterizza l'estetica e la funzionalità.
Queste pavimentazioni vengono realizzate, e vanno a definire: l'ingresso dell'abitazione, i vialetti pedonali, i viali carrai, gli scivoli o le rampe, i portici, l'eventuale patio in giardino o il contorno della piscina ed i marciapiedi della casa.
Le mille ed una funzionalità del pavimento esterno
Nelle abitazioni le pavimentazioni esterne hanno diverse funzioni:
- accogliere gli ospiti e far loro percorrere un sentiero agevole e suggestivo, attraverso gli spazi esterni dell'abitazione
- ospitare la nostra automobile o quella dei nostri amici (parcheggio)
- permettere uno spazio di manovra per l'ingresso al garage
- permettere un eventuale spazio di parcheggio
- gestire i dislivelli dalla quota del terreno a quella di ingresso in casa, piuttosto che l'ingresso ai garages
- consentirci di pranzare o cenare all'aperto, in famiglia o con gli amici,
- diventare uno spazio ricreativo per bambini (ma anche per gli adulti)
- accogliere i nostri amici a quattro zampe
Funzioni ed estetica nei pavimenti esterni
Meglio ricercare la funzionalità o l'estetica?
Un pavimento esterno si dirà ben riuscito quando oltre a svolgere correttamente le sue specifiche funzioni (appena viste) riesce a soddisfare anche il gusto estetico.
Assieme dovremo cercare di raggiungere un obiettivo e cioè che quando lo sguardo percorrerà giardino e pavimento, si percepisca una sensazione di armonia. La stessa che sentiresti in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare nessuna nota musicale.
Per questo, nel pensare ai pavimenti esterni, occorre certamente centrare anche gli aspetti estetici in modo da far sì che il nostro pavimento diventi una interfaccia tra il giardino e gli spazi interni dell'abitazione, integrandosi alla perfezione con entrambi gli elementi.
Classificazione dei pavimenti esterni
Come vedremo più avanti nell'articolo i pavimenti esterni si possono classificare in differenti modi:
- secondo la funzione, distinguendo tra carrabili e pedonali
- secondo il metodo di posa: galleggiante o incollato
- secondo i materiali utilizzati: possiamo utilizzare materiali naturali oppure artificiali
- secondo le modalità di gestione dell'acqua: troveremo pavimenti drenanti oppure non-drenanti
- secondo la presenza di fughe: pavimento continuo o pavimento discontinuo
- secondo la destinazione: privato, commerciale o urbano
Già da questa classificazione si può intuire come esistano moltissime tipologie di pavimenti esterni, molte delle quali saranno oggetto di questo articolo ma anche di articoli specifici di approfondimento che troverai nel nostro sito. Ma se devi fare la pavimentazione esterna di casa tua la cosa migliore che puoi fare è venirci a trovare!
In più di 50 anni abbiamo fatto esperienze sia positive che negative in tutti questi campi: vieni a trovarci a Gambellara o ad Arzignano per il tuo pavimento esterno e vedrai che troveremo assieme la soluzione migliore per te.
Pavimentazione esterna in porfido a Vicenza
Pavimentazione esterna in porfido in parte ristrutturata ed in parte rifatta a Vicenza
Paesaggio e pavimenti esterni
I pavimenti ed il paesaggio
I pavimenti esterni caratterizzano molti paesaggi attorno a noi ed hanno visto applicati elementi culturali, artistici, tecnici e scientifici al fine di garantire sia la finalità d'uso sia il piacere visivo.
L'uomo, fin dall'antichità modifica il paesaggio e la natura, basti pensare agli impianti dei vigneti, ai terrazzamenti nelle località di montagna, alla realizzazione di laghetti o canali per l'irrigazione... fino ad arrivare alla bellezza ricercata ed emozionante dei giardini giapponesi.
Il paesaggio è una testimonianza continua di come noi lasciamo il nostro segno nel territorio.
Pavimenti che resistano al tempo
Questo vale in modo particolare per i paesaggi urbani, qui i progettisti del paesaggio devono lavorare considerando funzionalità ed estetica, cercando materiali, colori e superfici durevoli e che tengano conto non solo delle funzioni che dovrà fare il pavimento ma anche della stagionalità, del sole e degli stress a cui il pavimento sarà sottoposto, in particolare:
- Sollecitazioni meccaniche: passaggio di veicoli, carrelli, trattorini tagliaerba, biciclette che cadono...
- Sollecitazioni atmosferiche: pioggia, neve, sole, grandine e resistenza al gelo
- Sollecitazioni chimiche: sale disgelante, detergenti aggressivi, cibi o bevande che cadono al suolo, amici a quattro zampe che fanno i loro bisogni nel nostro pavimento...
E che siano belli esteticamente
Come abbiamo detto dovremo anche collaborare assieme per capire quale sarà l'utilizzo del pavimento ed in base a quello definire i requisiti tecnici che il pavimento deve avere, di definire gli aspetti tecnici (il più importante è la gestione dell'acqua) ed infine di valutare assieme quali materiali fanno per te.
Generalmente cerchiamo di darti più di una soluzione e, se ci dai il tempo necessario per idearle (non siamo velocissimi), siamo certi che ti stupiremo!
Pavimentazione in gres grandi lastre in giardino
Vialetti pedonali nel giardino di casa pavimentati in gres porcellanato effetto pietra con piastrelle dal grande formato.
Scopri di più su questa abitazione: casa nuova a sovizzo
Progetto di pavimenti esterni: 7 elementi da considerare
Prima di metterci al lavoro sul progetto dobbiamo considerare lo stato dei luoghi. Ebbene nell'analisi del contesto terremo conto di 7 elementi principali che influiranno nella successiva composizione del progetto dei pavimenti esterni della tua abitazione.
Di seguito li vediamo singolarmente:
1 - Il modellamento del suolo
Per modellamento del suolo intendiamo lo studio dei dislivelli da superare grazie alla pavimentazione. Dobbiamo capire come superare la differenza tra il livello della strada e la soglia dell'abitazione, in caso di vialetto pedonale. Oppure tra il piano stradale ed il garage interrato. Insomma occorre valutare le altezze esistenti e studiare il modo per raccordarle: con una rampa? Mediante scale esterne? Con dei gradoni?
2 - I volumi costruiti
Per volumi costruiti intendiamo la tua abitazione, il garage, eventuali altri manufatti o costruzioni. Dobbiamo, insomma, tenere conto della la parte architettonica del paesaggio: portici, pompeiane, pergotende, gazebo, copertura dell'ingresso, una piscina (magari futura) o una minipiscina, una zona solarium... e considerare i materiali ed i colori utilizzati.
3 - La vegetazione
Tra le cose che dobbiamo analizzare c'è anche la vegetazione esistente e quella che verrà messa a dimora. Qui dovrai aiutarci spiegandoci come desideri il tuo giardino, come saranno le aiuole o che piante ti piacerebbe mettere a dimora. Poi sarà compito nostro considerare molti aspetti: il portamento, la forma, i colori, il cambio di stagione... Eventuali cortine arboree possono definire spazi, riparare ingressi, ombreggiare portici.
La vegetazione dialoga con i pavimenti e va considerata.
4 - Il tracciato
Va definito il percorso, sia in termini di larghezza sia in termini di tracciato. Occorre capire quale direzione si percorrerà attraverso il giardino per raggiungere la casa. Ad esempio: preferisci che abbiano un andamento regolare o sinuoso?
5 - I materiali da utilizzare
Quando ci verrai a trovare vedremo assieme quali sono i materiali consigliati per una pavimentazione esterna, valutaremo assieme i pro ed i contro e sceglieremo delle opzioni che potrebbero fare al caso tuo. Terremo conto delle funzioni del pavimento, delle pendenze, dell'esposizione al sole (i colori scuri diventano bollenti d'estate) e capiremo se sei uno da materiali naturali (belli ma più difficili) oppure se sei da materiali artificiali (facili da tenere).
6 - La forma geometrica
Esistono materiali di dimensioni minute, come i ciottoli che si annegano nel cemento ed altri di grande formato, come il grès ad alto spessore per esterno che arriva al formato 120x280. Esistono materiali di forma irregolare, ad esempio il porfido che si posa "ad opus incertum" oppure materiali rigorosamente squadrati. Ma esistono anche materiali continui, come i ciottoli resinati o il getto di cemento. Capiremo assieme quali forme si adattano meglio al contesto.
7 - Altri elementi
Vanno inseriti in progetto anche eventuali elementi da evidenziare, collegare o aggirare: piante, aiuole, fontane, laghetti, statue, vasi, piscine, patii.
Pavimento e rivestimento esterno in ingresso
Ingresso esterno rivestito e pavimentato con un wpc dai toni caldi e scuri che creano una L, per un'accoglienza scenografica. Il gres effetto cardoso nero riveste l'intera parete, inclusa il portoncino blindato.
Clicca e scopri di più su questa realizzazione: Ristrutturazione casa total look
I pavimenti esterni e l'architettura del paesaggio
Confronto funzionalità/estetica
Abbiamo visto come il progetto delle tue pavimentazioni esterne nasce dall'analisi del sito, dello stato dei luoghi e dal rilievo che faremo a casa tua. Una volta acquisiti tutti gli elementi necessari ci troveremo per un confronto che dovremo fare assieme, su tutti i 7 punti precedentemente elencati ed inizieremo ad abbozzare delle ipotesi sia sui percorsi che sui materiali da utilizzare.
Progetto grafico ed esecutivi
Dovremo poi riuscire a concretizzare un progetto grafico ed i dettagli esecutivi. Il lavoro da fare è molto e ti chiederemo almeno 3 settimane di tempo per ragionare sul da farsi assieme ai nostri tecnici. Ma alla fine avremo la soddisfazione di aver reso unico il tuo spazio esterno.
Architettura e paesaggio
Questa è una vera e propria disciplina che si chiama Architettura del paesaggio e che prevede l'utilizzo di abilità, esperienza e creatività per progettare e realizzare uno spazio aperto in tutti i suoi elementi. Una corretta progettazione è fondamentale per evitare una serie di problematiche sui pavimenti esterni che, purtroppo, ci troviamo ad incontrare quando manca questa analisi preliminare.
Pavimentazioni esterne in porfido in una villa a Vicenza
Pavimento esterno in porfido ad opera incerta posato in una casa privata a Vicenza
Pavimenti per esterni, piccoli e grandi
Dato che abbiamo accennato all'architettura del paesaggio va evidenziato come siano diverse sono le scale spaziali su cui i pavimenti per esterni operano:
- spazi riservati alla mobilità: spazi pedonali, marciapiedi, fermate dell'autobus e della metropolitana;
- gli spazi pubblici: la piazza, i portici, i camminamenti, i viali;
- i parchi urbani, i parco-giochi per i bambini, una pista da skate... ogni con una pavimentazione esterna adatta;
- giardini di residenze: percorsi che attraversano gli spazi verdi privati e che necessitano di una pavimentazione;
- i terrazzi, grandi o piccoli: qui la pavimentazione esterna va, magari, ad affiancare un verde pensile e va fatta molta attenzione all'impermeabilizzazione;
- gli spazi della memoria e dello spirito: monumenti, memoriali, spazi religiosi, piazzali delle chiese;
- i waterfront delle città;
- gli spazi di archeologia industriale, i luoghi della memoria industriale;
- gli spazi esterni effimeri, quelli che vengono progettati e realizzati per un evento o una manifestazione, e che durano pochi giorni.
Funzioni diverse, materiali diversi!
Le differenti finalità e la diversa fruibilità degli spazi esterni richiede sia concetti progettuali che materiali differenti. Ad esempio i materiali da utilizzare, nelle diverse pavimentazioni esterne qui sopra elencate, dovranno tenere conto delle esigenze di durabilità o di flessibilità, della presenza di solo traffico pedonale oppure di traffico carraio (anche occasionale), di eventuali canoni estetici da rispettare, di esigenze di accessibilità a persone con disabilità (anche temporanee), della presenza di reti impiantistiche sottostanti che magari potrebbero necessitare di interventi di manutenzione...
Insomma nello scegliere le pavimentazioni esterne occorrerà avere ben presente la finalità dello spazio esterno e le sollecitazioni a cui sarà sottoposto, occorre progettare tenendo conto della natura dell'intervento e delle trasformazioni che subirà nel corso del tempo. Dovremo tenerne conto sia nella progettazione geometrica degli spazi ma anche nella scelta dei materiali da utilizzare.
Pavimentazione esterna ad Albaredo Adige, il progetto
La preziosa entrata in pietra è decorata da ciottoli in uno schema di posa perfettamente squadrato, molto apprezzato oggi. Il decoro sale la scala d'entrata e percorre il 2 vialetti principali fino al retro della casa, dove lascia spazio al porfido squadrato. I posti auto saranno infatti realizzati con questo materiale naturale e resistente! Un dettaglio che si nota benissimo nel video rendering è l'illuminazione. Studiata nei minimi particolari per la perfetta visibilità serale, va a risaltare i materiali ed il disegno dell'esterno.
Il vialetto in giardino e le sensazioni
Un percorso emozionante
Abbiamo parlato di elementi funzionali, ma il percorso attraverso il giardino, sia a piedi, sia quando rientriamo alla sera è anche un luogo che impegna i nostri sensi. Se percorso a piedi sentiremo il suono dell’acqua, il calore del sole, il fruscio delle foglie. Chiudi gli occhi e immagina di percorrere quello della tua nuova casa, di sera, con le luci accese che illuminano piante, rocce, fiori. Oppure immagina di premere il pulsante sul telecomando del cancello che si apre e mentre percorri il viale carraio i faretti evidenziano la superficie irregolare del porfido, in alcune parti bagnato dall'impianto di irrigazione. Prova a non emozionarti!
Connessione con la natura
L’estate ci regala la freschezza del pavimento sotto i piedi nudi. L’autunno, invece, ci sorprende con le foglie cadute che si posano delicatamente sulla superficie. In inverno, il pavimento diventa un palcoscenico per giochi di luce e ombra sulla neve. E la primavera? È il momento in cui il pavimento si risveglia insieme alla natura, accogliendo i primi raggi di sole. Immagina di camminare scalzo sul tuo nuovo pavimento, senti la pietra ruvida sotto i tuoi piedi, chiudi gli occhi e assapora il profumo del gelsomino: questa è la felicità!
Una cura per lo stress
La vita può essere davvero stressante.
Ma parcheggiare nel vialetto di casa, alla sera, chiudere l'auto (ed i problemi del mondo) per passeggiare verso casa ascoltando i tuoi passi, in silenzio, è un bel momento. Goditelo. Immagina un pavimento esterno che si fonde con il tuo giardino e con il paesaggio circostante. Qui condividerai momenti speciali con chi ami: una cena romantica, una festa con gli amici, i giochi con il tuo cane.
E se sei riuscito ad immaginare tutto questo, la domanda ora è: "su quale pavimentazione esterna stavi camminando finché lo immaginavi?".
Pavimenti esterni e psicologia
La casa come abito
La casa è il nostro "abito" pubblico ed è probabilmente per questo che i termini "abitare" ed "abito" hanno la stessa etimologia. Lo stretto legame tra spazio abitativo e identità personale è stato rilevato da molti studi psicologici che dimostrano come la casa sia uno dei tanti tramiti privilegiati per l'espressione dell'io e quanto sia importante per la stabilità e la continuità della propria esistenza.
Essere o apparire?
Lo spazio interno della casa è percepito come l'IO, mentre gli spazi esterni rappresentano quello che ciascuno vuole apparire agli altri, il modo in cui ci si presenta al mondo.
La facciata dell'abitazione, il giardino, le decorazioni, le aiuole, le statue rappresentano l'IO ESTERIORE cioè la maschera che il soggetto si costruisce di fronte al collettivo, quello che vorrebbe essere il suo ruolo sociale.
Interno ed esterno?
Se l'interno della casa rappresenta lo spazio dove l'uomo integra i vari livelli della sua personalità, dove egli ha modo di vivere e di esprimersi nella sua interezza, senza sentirsi vincolato dalle costrizioni esterne, gli spazi esterni acquistano un'altro ruolo.
Gli esterni hanno la funzione di status symbol, di relazione con la comunità e possono essere costituiti da barriere (muri, siepi) o da varchi (viali, archi, passaggi) che permettono all'osservatore di vedere quello che c'è oltre la barriera.
Vialetto esterno a Ronco all'Adige
In questa casa a Ronco all'Adige abbiamo curato anche gli esterni, pavimentando il vialetto d'ingresso con piastrelle in gres effetto pietra.
Clicca qui per vedere tutta la realizzazione: Ronco all'Adige - pavimenti esterni ed interni e bagni
Progettare pavimenti esterni
Abbiamo visto quali sono gli elementi da considerare prima di progettare un pavimento esterno. Abbiamo visto che ci sono moltissime tipologie diverse di pavimenti esterni, pubblici e privati. Ed abbiamo visto quanto sia importante il pavimento esterno di casa tua anche dal punto di vista emozionale. Insomma abbiamo capito che per diventare progettisti di pavimenti esterni occorre possedere diverse competenze.
Diverse discipline si integrano
Per progettare una pavimentazione esterna sono necessari dei saperi trasversali e trandisciplinari.
L’architettura si deve sposare con il design, con la botanica, con la geologia, con l’ingegneria dei materiali… questo non significa diventare tuttologi, ma certamente occorre padroneggiare informazioni provenienti da diversi campi. Questi differenti saperi dovranno trovare poi una sintesi nel progetto di un pavimento esterno.
Conoscere i materiali
Quello su cui un progettista per esterni deve essere molto preparato è la conoscenza dei materiali e delle loro differenti caratteristiche e resistenze quando sono posati all'esterno. Dobbiamo conoscere come si comportano, negli anni, le pietre come il basalto, il porfido, la selce, l'ardesia, la pietra serena, la pietra di Prun, il marmo di trani... Dobbiamo sapere quali sono le caratteristiche delle piastrelle, del legno decking o degli autobloccanti. Dobbiamo sapere quali spessori vanno utilizzati a seconda del traffico a cui sono sottoposti: solo pedonale, carraio leggero o carraio pesante?
Progettare tenendo conto della posa
Altrettanto importante è che il progettista conosca a fondo i materiali da utilizzare per l'allettamento o per l'incollaggio del pavimento e dei sigillanti da utilizzare per stuccare le fughe, cioè per chiudere le fessure tra un elemento e l'altro.
I nostri consulenti conoscono sia le modalità in cui i materiali vanno posati che le normative che regolano tolleranze e requisiti nella posa dei differenti materiali. Solo per fare un esempio: la conoscenza della quantità di giunti necessari è fondamentale in modo da posizionarli opportunamente nel progetto, trasformando un giunto (una interruzione) in un decoro.
Consulto tecnico
Per questo motivo sottoponiamo ogni nostro progetto al controllo da parte del nostro geometra e tecnico specializzato in pavimenti Sergio Girardi ed ai posatori che poi dovranno realizzare il lavoro. Questo confronto tra progettista e tecnico di cantiere è prezioso per far emergere, in anticipo, eventuali problematiche. Solo ad analisi effettuata potremo procedere con il progetto esecutivo.
Pavimentazione esterna ad Ospedaletto Euganeo
L'esterno è diviso in due parti ben distinte: quella carrabile, compresa di posti auto, realizzata in porfido a palladiana ed il perimetro della casa, compreso di spiazzo per gazebo, in gres porcellanato effetto pietra dalle due tonalità del beige. Tutta la zona esterna in cui verranno posate le piastrelle è delimitata da una bordura in marmo che sale anche le scale.
Il prezzo ambientale dei pavimenti esterni
Quando si parla di prezzo di un pavimento esterno è bene fare due premesse:
1. "Chi più spende meno spende": la durata del pavimento
Il primo consiglio - e questo vale per ogni scelta in edilizia - è quello di utilizzare materiali e tecniche durevoli. Le strade romane così come acquedotti e ponti millenari stanno a testimoniare che, volendo, si possono fare lavori molto durevoli.
L'edilizia, specie in fase di costruzione, è una delle attività più inquinanti che esistono, molto più delle industrie.
Spendere poco per acquistare un pavimento "usa e getta", che tra 10 anni o poco più diventerà un rifiuto, magari difficile da riciclare o riutilizzare, non è una scelta molto intelligente. Scegli, piuttosto, un prodotto che costi di più e che duri una vita o, meglio, che permetta di essere manutenuto.
Farai un favore a te stesso ed anche all'ambiente.
2. "Considera la tua impronta ecologica nel mondo": non esagerare con la CO2.
Il secondo consiglio è quello di considerare il "costo ambientale" della tua scelta. Se per produrre (o per smaltire a fine vita) il tuo pavimento vengono emesse tonnellate di CO2 magari considera una alternativa meno disastrosa per il pianeta.
Insomma sei indeciso tra un materiale quasi-eterno, come il porfido ed un pavimento economico ma con una durata inferiore, come le betonelle autobloccanti o un pavimento in graniglia resinata, dovresti considerare anche l'impatto sull'ambiente di entrambe le scelte, sia per produrre il tuo pavimento che per distruggerlo/riciclarlo quando diventerà un rifiuto.
Chiaramente la scelta spetta a te e noi ci adegueremo. Ma se vuoi ulteriori informazioni vienici a trovare e chiedici quali scelte sono meno impattanti per l'ambiente.
Pavimento esterno piscina a Verona
Andrea ha curato le superficie interne ed esterne di questa casa a Cavion Veronese, a pochi passi dal lago di Garda. In queste foto puoi vedere la scelta della pavimentazione esterna a bordo piscina.
Clicca qui per scorrere tutte le foto di questa abitazione: Verona: pavimenti e bagni personalizzati e creativi
Materiali naturali per esterni pedonali: le pietre
Moltissimi sono i marmi e le pietre utilizzabili per la tua pavimentazione esterna. Ogni marmo, ogni pietra ha la sua natura, il suo carattere, il suo potere evocativo.
I vantaggi: maturale ed eterno
Le pietre rappresentano perfettamente i concetti di “naturalità” e di “autenticità” e sono anche - da sempre - status symbol.
Pensa, ad esempio, al disco in porfido è emblema di divinità, per il suo colore viola e per la sua durezza. Famosa la "rota" in porfido di San Pietro ma di porfido è anche il sepolcro di Napoleone, dentro a Les Invalides.
Le pietre possono simboleggiare eternità (piramidi), memoria (archi di trionfo) e sacralità. Occorre tenerne conto e trovare la perfetta armonia tra le proprietà tecniche ed aspetti emozionali. Altri materiali come il legno comunicano calore, morbidezza... fanno venire voglia di calpestare il pavimento in legno a piedi scalzi.
Come scegliere il giusto prodotto naturale per gli esterni?
Non chiederti solo: "Quali sono le caratteristiche tecniche di questa pietra per esterni?".
Chiediti anche: "Che carattere ha questa pietra? Che emozioni mi provoca? Che cosa mi evoca e che cosa rappresenta per me?"
Per questo dovresti venirci a trovare e ammirare dal vivo i diversi materiali. Finchè tu li osservi e cerchi di percepire se ti ispirano o meno, noi ti spiegheremo le loro caratteristiche tecniche, di resistenza, di durevolezza e di antiscivolosità.
Classificazione di marmi e pietre
Una prima distinzione andrebbe fatta tra i prodotti "a spacco naturale" e quelli che vengono, invece, segati. Le pietre a spacco, come ad esempio il porfido, presentano una superficie naturalmente ruvida, antiscivolo. Non serve fare alcun tipo di trattamento per irruvidire la superficie in quanto la pietra si è formata mediante stratificazione e quando la si spacca si presenta già estremamente ruvida.
Una seconda distinzione riguarda le modalità di formazione di pietre e marmi che determina le caratteristiche degli stessi e, tra queste, la possibilità di essere utilizzati o meno all'esterno. Potremmo continuare distinguendo le pietre chiare (trani, lessinia, carrara) da quelle scure (trachite, porfido, ardesia) e così via.
Se vuoi toccare con mano le diverse pietre e capire quali ti emozionano di più vienici a trovare nei nostri negozi di Gambellara e di Arzignano. Nel prossimo paragrafo vediamo un elenco dei principali tipi di marmi e pietre utilizzati nei pavimenti esterni.
Pavimento esterno in porfido e gres effetto pietra
Pavimento esterno diviso in due zone, la prima zona pavimentata con un gres in grandi lastre grigio effetto pietra ceppo di grè mentre nella seconda zona troviamo un porfido fiammato decorato da smolleri di porfido.
Clicca qui per vedere meglio questa realizzazione: Ristrutturazione ad Arzignano
Pietre e marmi per esterno
1 - Pietra di prun
Molto utilizzata nelle nostre zone, fin dai tempi dei romani, anche per le pavimentazioni esterne, è la pietra di prun. Si tratta di una pietra autoctona dei monti Lessini che ben si adatta alla pavimentazione di marciapiedi, sotto portici, scalini, vialetti a secco nel giardino.
La finitura che piace di più ai nostri clienti è quella "graffiata" nei formati standard 50x50 e 50x100. La stessa pietra la possiamo trovare anche nella finitura rigata dritta, bocciardata o - per situazioni più rustiche - anche con la superficie "a spacco cava", cioè estremamente irregolare.
Caratteristica della pietra di prun è sono le venature passanti che a lungo andare, nei cicli di sgelo e disgelo, possono portare a qualche piccola rottura e distacco di frammenti che rendono la pietra ancora più unica.
2 - Trani bocciardato
Se preferisco un pavimento che rimanga integro, che non subisca il fenomeno dei piccoli distacchi nel tempo, dovrò scegliere un marmo più compatto, senza venature, come ad esempio il Trani, il Giallo d’Istria o il Malaga. Questi marmi sono molto più densi, hanno pochissime venature passanti e quindi reagiscono ai cicli gelo-disgelo e alle sollecitazioni atmosferiche senza perdere frammenti.
3 - Porfido
Tra le pietre naturali sicuramente uno dei materiali che offre le migliori garanzie nell'utilizzo come pavimentazione esterna è il porfido del trentino: ingelivo perché di origine vulcanica ed antiscivolo, perché la sua superficie è a "spacco cava", è perfetto anche per i percorsi pedonali, come vialetti o marciapiedi. Il porfido viene estratto in una zona del trentino denominata "piattaforma porfirica atesina".
4 - Trachite Euganea
Un altro materiale vulcanico, stavolta estratto dai colli Euganei, con caratteristiche simili al porfido è la Trachite. Questo materiale è famoso per essere stata utilizzato come pavimento di quasi tutte le calli ed i campielli di Venezia, compresa Piazza San Marco. I veneziani chiamano "masegni" queste lastre di trachite in alto spessore che ricoprono interamente la bellissima città lagunare.
5 - Pietra di Luserna
La pietra di Luserna è, invece, una roccia metamorfica, più precisamente uno gneiss, che si è formata a partire da roccia magmatica in un processo di trasformazione avvenuto tra 130 e 65 milioni di anni fa. Quindi, non è direttamente vulcanica, ma si è originata da roccia vulcanica subendo poi un metamorfismo. La pietra di Luserna è molto dura, ha un assorbimento molto basso (ed è quindi ingeliva) dura a lungo nel tempo. Il fatto che sia metamorfica le dona una colorazione grigio chiaro, quindi è meno scura di porfido e trachite.
Pavimento esterno in porfido a cubetti in una Pizzeria
Pavimento esterno della pizzeria Al Colle a Sovizzo: ci è stato richiesto un materiale pratico, e abbiamo proposto un porfido a cubetti molto stonalizzato con fughe in resina che drenano maggiormente l'acqua piovana.
Clicca qui per approfondire: Il pavimento esterno della pizzeria Al Colle
Legno per pavimenti esterni
Se cerchi un pavimento più caldo, rispetto alla pietra ed ai marmi, puoi pensare ad un decking in legno: esistono dei parquet molto resistenti all'umidità e agli sbalzi di temperatura che, per questo, sono adatti ad essere utilizzati all'esterno. Oppure esistono dei trattamenti che rendono resistenti delle doghe in legno che normalmente temono l'umidità.
Utilizzi del decking
Gli utilizzi possono essere molti: pensa alla zona spiaggia di una piscina oppure ad un grande terrazzo in cui vuoi camminare a piedi scalzi.
Il decking renderà questi ambienti eleganti e raffinati e camminarci sopra sarà bello come come camminare nel ponte di uno yacht.
Se questo è il pavimento per te, trovi tutte le indicazioni qui:
Progetto per una pavimentazione esterna a Chiampo
Pavimento esterno a Chiampo (Vicenza) pensato in 3 materiali naturali: marmo, ciottolo e porfido squadrato. Nella piazza centrale si nota un disegno in porfido squadrato, posato obliquo, ciottoli e bordura in marmo. La zona carrabile, che comprende scivolo d'entrata e parcheggi auto, saranno realizzati con lo stesso porfido squadrato che sarà posato a correre.
Pavimenti esterni e materiali artificiali: grès, wpc, cemento...
Se agli aspetti sentimentali preferisci la funzionalità, la praticità ed anche un costo minore, potresti scegliere di realizzare i tuoi pavimenti esterni in grès o in wpc o in autobloccanti.
Pavimentazioni esterne in grès
Il grès è in grado di imitare sia la superficie che il disegno delle pietre, garantendo, inoltre, una bassissima (sostanzialmente nulla) porosità. La totale incapacità di assorbire liquidi lo rende inattaccabile dal gelo, ma anche non macchiabile. Per cui lo possiamo utilizzare tranquillamente nel caso in cui la pavimentazione esterna sia destinata ad ospitare pranzi o cene in compagnia: se cade del vino, del caffè o della coca cola, nessun problema.
Esistono grès per esterno che imitano le pietre rustiche, altri che imitano l'ardesia, i quarzi, i porfidi. Altre piastrelle da esterno imitano il decking in legno oppure superfici metalliche come il corten o il ferro. Se ti servono altre indicazioni, troverai tutto qui:
pavimentazioni esterne in grès
Pavimentazioni esterne in COTTO
Le pavimentazioni in cotto presentano dei punti deboli per l'utilizzo in esterno, specie nel nord Italia, mentre sono utilizzate più frequentemente nel centro-sud Italia. Il principale problema del pavimento in cotto sta nella sensibilità ai cicli di gelo-disgelo che possono provocare una disgregazione del materiale.
Per questo motivo se si decide di utilizzare il cotto è consigliabile scegliere il cotto fiorentino che ha maggiore resistenza e posarlo con adeguate pendenze che garantiscano lo smaltimento dell'acqua in modo efficiente.
Pavimentazioni esterne in wpc
Un'altra alternativa "artificiale" è il wpc: un impasto che imita il decking in legno per esterno, bello da calpestare scalzi, caldo al tatto e meno delicato di un vero decking in legno. Abbiamo dedicato un approfondimento qui, dove presentiamo anche diversi lavori realizzati:
Pavimentazioni esterne in autobloccanti
Tra le pavimentazioni esterne si sta affermando l'autobloccante in cemento, detto anche "betonella". L'autobloccante, che in qualche caso imita i materiali naturali, garantisce un prezzo di gran lunga più basso anche per il sistema di posa, molto meno costoso. Se, infatti, le pietre o i porfidi vanno "cementati" a terra, l'autobloccante si posa "a secco" su un semplice strato di ricetta (pietrisco macinato). Insomma il prezzo è il punto forte di questo prodotto, per questo si utilizza più per i grandi spazi carrai che per vialetti pedonali o marciapiedi. Puoi scoprire tutto su questo prodotto cliccando qui:
Pavimentazioni in calcestruzzo con aggregato esposto
Tramite lavaggio della malta cementizia corticale si mettono in evidenza gli aggregati prossimi alla superficie; sono possibili due scelte: il lavaggio della superficie del calcestruzzo oppure di una malta applicata sul suo estradosso. Procedendo con scelte accurate della miscela di aggregati e di eventuali colori della matrice cementizia è possibile l’ottenimento di superfici con miscele colorate che acquisiscono, dunque, un pregio estetico.
La durabilità della superficie dipende dalla classe di esposizione del calcestruzzo lavato e/o della sua interazione con la prestazione della malta applicata. La sicurezza d’uso dipende dal grado di scivolosità degli aggregati esposti laddove quelli tondeggianti possono favorire una certa scivolosità in caso di bagnato. La manutenzione richiede un trattamento con un protettivo impregnante per evitare assorbimento di agenti macchianti.
Pavimentazioni in calcestruzzo stampato
Si ottengono lavorando con appositi stampi la malta che in superficie viene additivata, a fresco, con appositi spolveri per essere predisposta agli stampi. Le superfici stampate aumentano il pregio estetico del cemento. La durabilità dipende dal tip di calcestruzzo, dal rapporto acqua/cemento, dal suo grado di idratazione e dalla conseguente maturazione. I colori tendono a sbiadirsi nel tempo in relazione al tipo di tonalità, all'esposizione solare ed agli agenti atmosferici, alla prestazione della malta corticale ed alla efficacia delle manutenzioni effettuate. La manutenzione necessita di interventi abbastanza frequenti e di protezione mediante trattamenti. La scivolosità in caso di bagnato è generalmente superiore ad altri pavimenti per esterno.
Rampe in calcestruzzo a spina di pesce
Soluzione applicata diffusamente per la pavimentazione di scivoli con pendenza importante per l'accesso ai garages. La realizzazione si ottiene con delle incisioni sul calcestruzzo fresco. Questa tipologia di pavimentazione presenta una buona durabilità, non ha eccessivi costi di manutenzione, esteticamente non è altrettanto valida di altre soluzioni (per esempio confrontata ad uno scivolo in smolleri di porfido) però ha il pregio dell'economicità, della resistenza alla scivolosità e permette di superare dislivelli importanti.
Pavimento in graniglia resinata
La pavimentazione esterna in graniglia resinata è una soluzione che unisce l'estetica della graniglia naturale con la resistenza e la praticità della resina, creando una superficie continua e senza fughe, anche se il pavimento deve essere interrotto dai giunti.
La pavimentazione si realizza miscelando graniglia o granulati di marmo e resina, solitamente epossidica o poliuretanica. Occorre valutare l'impatto ambientale e la durata di questo tipo di pavimento. L'impatto ambientale dipende principalmente dalla tipologia di resina utilizzata e dal processo di messa in opera e smaltimento a fine vita del pavimento. Alcune resine, come quelle epossidiche, possono rilasciare sostanze tossiche nell'ambiente. per quanto concerne la durabilità abbiamo già riscontrato diversi problemi in pavimenti in graniglia resinata messi in opera circa 10 anni fa.
Altri pavimenti per esterno
Ci sono altre tipologie di pavimentazioni per esterno non-naturali come ad esempio:
- Piastrelloni di ghiaino lavato (bianchi o grigi)
- Piastrelloni in graniglia di marmo (colorati)
Pavimento esterno piscina, Lonigo
In questa piscina esterna realizzata a Lonigo, Vicenza, abbiamo pavimentato l'esterno con materiali naturali: pietra, quarzite e doghe in teak.
Per saperne di più su questa realizzazione clicca qui: Piscina esterna realizzata a Lonigo, Vicenza
Materiali adatti per pavimenti esterni carrabili
Un pavimento esterno carrabile è una superficie progettata per resistere al peso e al traffico dei veicoli, e quindi alle frenate e alle vibrazioni che questo induce . È una tipologia di pavimentazione con cui si realizzano strade, parcheggi, scivoli/rampe o accessi a garage.
I requisiti fondamentali
Le pavimentazioni idonee al passaggio carrabile devo avere alcune importanti caratteristiche
- Essere ovviamente ingeliva cioè resistere ai cicli di gelo e disgelo;
- Resistere agli sbalzi termici, cioè ai cambi improvvisi di temperatura (esempio: grandine dopo una giornata di sole)
- Essere antiscivolo e quindi sicura per chi ci transita, per esempio, durante una pioggia;
- Avere una ottima resistenza meccanica alla compressione;
- Avere una ottima resistenza alla abrasione;
- Una colorazione idonea, tendenzialmente scura, per limitare la visione delle tracce degli pneumatici;
- Essere facile da pulire;
- Garantire un facile ripristino.
Rispetto alla lista dei prodotti esaminati, nel caso di pavimento carrabile, la gamma di quelli utilizzabili si riduce.
Pavimento esterno in porfido e pietre a Montecchio
Pavimento esterno realizzato in porfido e pietra di prun lavorata per realizzare forme decorative. Una pavimentazione pratica che non trascura il design!
Clicca e continua il tour dell'esterno: Pavimento esterno a Montecchio
Quali materiali per un pavimento carrabile?
Problemi nei pavimenti esterni carrabili
Nelle pavimentazioni soggette a traffico automobilistico più o meno intenso e più o meno pesante, sono soggette a sollecitazioni che possono sfociare in danni e dissesti.
Buche, avvallamenti, sfondamenti, fessurazioni sono i risultati di un utilizzo intenso del pavimento, di una progettazione non accurata oppure di una mancanza di manutenzione.
Il primo passo per un pavimento durevole è scegliere il giusto materiale, nel giusto spessore.
Materiali naturali carrabili
Attenzione a durezza e spessori
Tra i materiali naturali che rispettano le condizioni richieste per un esterno carrabile possiamo trovare il porfido del trentino, la trachite dei Colli Euganei, la pietra di Luserna ed i graniti.
Tutti questi materiali, utilizzati con opportuni formati e spessori, soddisfano i requisiti sopra elencati.
Nel caso del porfido, per esempio, se si prevede un traffico carraio pesante vanno scelti cubetti di dimensione 8x8x8 oppure 10x10x10 centimetri.
Ma sopportano davvero il traffico?
Ti sarà capitato di vedere questi materiali, posati nelle strade dei centri storici o nelle piazze delle nostre città, in cattive condizioni. Questo può far sorgere il dubbio che i materiali non siano adatti a questo utilizzo. In realtà la causa di dissesti la dobbiamo a pose non correttamente eseguite, a progettazioni errate e, soprattutto, a manutenzioni non curate.
Il colore
Un'altro dei motivi per cui vengono scelti porfido, trachite o pietra di luserna è anche il loro colore su cui non si vede molto il residuo degli pneumatici o lo sporco delle pioggie inquinate che colpiscono le nostre città.
Questi materiali, inoltre, hanno anche la caratteristica di essere "quasi autopulenti", nel senso che basta una bella pioggia abbondante per eliminare la polvere e lo sporco che si depositano al di sopra.
Materiali artificiali carrabili
Materiali artificiali per esterni carrabili
Tra i materiali artificiali a superficie continua possiamo trovare il calcestruzzo e l'asfalto mentre se desideriamo un materiale artificiale a superficie discontinua le scelte più gettonate sono il grès (meglio se grès ad alto spessore), oppure l’autobloccante/betonella.
Il grès
Al momento il grès viene impegnato soprattutto per passaggi carrabili privati dove si utilizza lo spessore 2 centimetri. Esiste, ma è poco utilizzato, il grès di spessore 3 cm. (o addirittura 6 cm.) che al momento ha dei costi ancora troppo elevati.
Betonella
L’autobloccante (a Vicenza e a Verona molti lo chiamano "Betonella") viene utilizzato quando dobbiamo rivestire superfici molto grandi, come parcheggi, camminamenti pedonali, piazze nei centri commerciali o cortili di capannoni nelle zone industriali etc.
I costi
Le betonelle sono quelle che garantiscono il costo minore (indicativamente attorno ai 30 € al metro) specie se confrontate con i materiali naturali. Il costo delle betonelle è inferiore anche al getto di calcestruzzo o alla stesura di un manto di asfalto.
I tempi
La posa degli autobloccanti, oltre ad essere economica, è anche veloce da eseguire. Inoltre questo pavimento offre una estrema facilità di rimozione per una eventuale manutenzione di sottoservizi.
Lo svantaggio sta nella durabilità del pavimento che è minore rispetto al grès o ai materiali naturali.
Pavimento esterno carrabile in gres effetto legno ad Arzignano
A casa di Fabrizio abbiamo optato, dopo alcune indecisioni, per un gres effetto legno per il suo portico esterno. Scopri quali sono state le prime indecisioni e cosa ci ha fatto optare per questo materiale:
Pavimenti esterni: la posa
Un opera d'arte
Le pavimentazioni sono opere artigianali e ti prego di far caso che in questa parola è contenuta la parola "arte". Ma effettivamente molte volte ci troviamo di fronte a pavimenti esterni che sono delle vere e proprie opere d’arte, basti pensare al pavimento della piazza del Campidoglio progettata da Michelangelo. Il loro buon funzionare è questione di un sapere che nel tempo si è tramandato e si è evoluto affinandosi fino ai giorni nostri. La teoria è certamente importante, ma la manualità e l'esperienza di un artigiano posatore sono impagabili.
Serve esperienza
Prova a pensarci, è un po' come se una tua amica ti spiegasse come fare i tortellini... puoi anche comperarti un libro sui tortellini, puoi scaricarti le ricette ma... fare dei tortellini in modo che funzionino esteticamente e con il giusto sapore è un opera d’arte.
Così come per i tortellini, anche per un pavimento esterno occorre avere i giusti ingredienti, le materie prime, la manualità, occorre aver commesso errori, e aver imparato come porvi rimedio. Occorre conoscere, come per una ricetta, i tempi giusti, e sapere come gestire un imprevisto, un acquazzone o una giornata di caldo eccessivo.
I posatori di pavimenti esterni
Il posatore può esaltare o annichilire
L’arte e la scienza che ci sono dietro a queste attività, alla realizzazione delle pavimentazioni, dio solo sa quanto tempo ci vuole ad ottenerla. Quanti tortellini cattivi e quanti pavimenti fatti male occorre fare prima di imparare?
Noi diciamo sempre che se la messa in opera dei pavimenti è fatta male, tu puoi aver scelto la più bella pietra, ma le tue scelte sono tutte vanificate. Anche il più bel progetto sparisce di fronte ad una cattiva lavorazione in cantiere.
Posatori per pavimenti esterni
E’ fondamentale, per l’ottima riuscita dei nostri progetti, avere la collaborazione di posatori specializzati, che abbiano nel tempo scelto di dedicarsi alle pavimentazioni esterne e solo a quelle. A proposito di posatori: qui di seguito trovi elencati i posatori di piastrelle di Verona ed i posatori di piastrelle di Vicenza, casomai volessi, in autonomia, cercarti un posatore per i tuoi esterni.
Tieni presente, però, che le problematiche degli esternisono ben differenti da quelle degli interni per cui serve uno specialista.
Le attenzioni che occorre mettere in atto all'esterno devono essere davvero maniacali. Ed è piuttosto normale che un posatore di pietra per esterni costi quasi il doppio di un posatore di piastrelle per interni.
Pavimenti esterni: matrimonio tra pietre e cemento
Un matrimonio destinato a durare in eterno?
La pavimentazione esterna, se ci pensi, è un matrimonio tra la pietra ed il cemento che le fissa al suolo.
I due devono porsi domande importanti, soprattutto in termini di durabilità: "siamo disposti a sostenerci e onorarci tutti i giorni della vita?".
A parte gli scherzi è necessario considerare che anche questo manufatto è soggetto ad un naturale degrado e che, nonostante le manutenzioni che ne allungano la durata, ha un fine vita.
I nemici del pavimento esterno
I nemici di questo "matrimonio" sono molti:
- L'aria che contiene anidride carbonica, anidride solforosa, diossido di azoto...
- Le sostanze che ci possono finire sopra: acido citrico, acido acetico, acido tartarico (nel vino), acido ortofosforico (nella coca cola), ma anche alcool, ammoniaca, sali, detergenti aggressivi...
- Anche il terreno del giardino contribuisce sia apportando umidità che grazie ai concimi: azoto, potassio, fosforo...
Ma il peggior nemico è il gelo, peggio ancora se accompagnato dalla cattiva abitudine di gettare il sale sul pavimento per farlo scongelare.
Vediamo allora in dettaglio questo aspetto.
Pavimentazione esterna a Castello di Arzignano
Pavimentazione esterna in pietra di goya e porfido, un disegno che mescola questi due materiali naturali e rende questo esterno molto particolare. Dopo il posso paragrafo ti lascio il video di questo esterno, intanto puoi vedere tutte le foto della realizzazioni qui:
Pavimentazioni esterne e gelo
Porosità
Un pavimento esterno poroso degrada rapidamente, ma la porosità va evitata sia nei materiali che costituiscono il pavimento sia nei leganti cementizi che lo incollano al suolo e che vengono usati per stuccare le fughe.
Ogni poro, ogni fessura, in cui l'acqua riesce ad infilarsi diventa una potenziale fonte di danni perchè l'acqua, quando gela, aumenta di volume e, così facendo, inizia a spaccare dall'interno il pavimento.
Il gelo
Sappiamo tutti che quando l'acqua diventa ghiaccio aumenta il proprio volume (del 9%). Il ghiaggio che si genera all'interno delle porosità esercita una pressione che fa aumentare il quadro fessurativo. Insomma il meccanismo si autoalimenta portando ad effetti devastanti: le fessure diventano più grandi e più numerose fino a creare una sorta di "autostrada" per l'acqua che troverà modo di infiltrarsi e degradare in modo definitivo il sistema pavimento esterno.
Abbiamo dedicato un articolo specifico a questo problema per i pavimenti in grès: piastrelle e gelo
Il sale
Tutto questo è aggravato dall'abitudine di cospargere di sale i viali pavimentati per evitare di scivolarci. L'obiettivo della sicurezza è raggiunto grazie alla reazione tra il sale ed il ghiaccio. Tale reazione scioglie il ghiaccio grazie ad un brusco aumento della temperatura dello stesso che provoca, però, un raffreddamento della parte superficiale della superficie immediatamente al di sotto del ghiaccio. Questa piccola parte superficiale della pietra, bruscamente raffreddata, avrà una temperatura differente dal resto della pietra e tenderà a spaccarsi o sfogliarsi.
Degrado
Non solo la pietra soffre in caso di gelo e spargimento di sale ma anche le fughe in calcestruzzo tra un elemento e l'altro. Se nelle fessure cresce l’erba il matrimonio tra pavimento e leganti si è già rotto e nel giro di breve avremo anche fenomeni di distacco o sollevamento degli elementi.
Il ciclo gelo-disgelo porta, quindi, a fenomeni devastanti sia nella pietra che nel calcestruzzo che la incolla al suolo. Per quest'ultimo, per il calcestruzzo, esiste una norma tecnica, la Uni En 206 che classifica con un indice detto XF il degrado del calcestruzzo.
Pavimento esterno a Castello di Arzignano, il video
Come evitare i danni da gelo all'esterno
Pavimenti moderni
I pavimenti possono resistere al gelo rimanendo perfettamente integri oppure possono subire il tempo adattandosi. Se vogliamo che il pavimento rimanga perfettamente integro servono materiali adatti, pronti ad affrontare la sfida. In questo caso servono pietre con porosità bassa o materiali del tutto impermeabili all'acqua, come il grès porcellanato o le pietre vulcaniche. Elementi a bassa porosità si conservano integri più a lungo nel tempo.
Pavimenti rustici
Ma c'è anche chi, invece, preferisce un pavimento invecchiato, rovinato dal tempo. Esistono nel mercato, infatti, anche prodotti anticati che, grazie a trattamenti meccanici o chimici, sembrano aver sopportato decine di inverni. I Giapponesi, per esempio, adorano le pietre invecchiate, rovinate e magari piene di muschio e le scelgono per i loro bellissimi giardini giapponesi. Così come molti artisti o appassionati di storia dell'arte preferiscono edifici ricoperti dalla patina del tempo, piuttosto che ripuliti e sbiancati.
Questo vale anche per le pavimentazioni esterne: non è detto che debbano per forza essere moderne ed impeccabili. La scelta è tua!
Pavimenti soggetti al tempo
Nel caso in cui tu sia disposto ad accettare che la pietra possa, con il tempo, invecchiare allora potremo utilizzare anche dei marmi o delle pietre più tenere. In questo caso vedrai il passaggio dell'età, le pietre potranno perdere qualche pezzettino, il bordo si arrotonda, la superficie presenterà qualche fessura. Come abbiamo detto questo non è necessariamente uno svantaggio o un difetto, anche se nella moderna "società della plastica" potremo pensare così.
I materiali e le tecniche
Una cosa, invece, fondamentale per quanto riguarda i danni da gelo è relativa alla tecnica ed ai materiali per la posa. Bisogna scegliere bene sia i leganti che l'inerte che si andranno ad utilizzare ed adottare tutti gli accorgimenti tecnici per evitare infiltrazioni d'acqua al di sotto della pavimentazione che, con il gelo, provocherebbero il distacco ed il sollevamento. Infine, importantissimo occorre un efficace smaltimento delle acque: bisogna garantire al pavimento un basso grado di saturazione. La giusta pendenza, insomma, ti salva la vita.
Pavimento esterno in gres porcellanato, Montecchio
Andrea e Yasmine hanno progettato questo esterno pratico e particolare utilizzando delle piastrelle in gres effetto pietra, dalle diverse tonalità di beige.
Clicca qui per vedere al realizzazione completa: Pavimento esterno in gres a Montecchio Maggiore
Pavimenti esterni: le sollecitazioni
Quando progettiamo un pavimento esterno dobbiamo anche tenere conto delle sollecitazioni che dovrà sopportare. Un tempo le sollecitazioni erano il passaggio di cavalli e di carri. Poi le automobili, quelle leggere degli anni '70 e quelle più pesanti di oggi.
Se si tratta di una strada dobbiamo capire se ci passeranno furgoni o camion, autobus o mezzi per la pulizia. Se si tratta di una abitazione dobbiamo capire quali sono i punti più sollecitati, dove si frena e si curva con l'auto oppure se c'è la possibilità, anche straordinaria, di dover accedere con mezzi più pesanti.
Questo ci serve per progettare sia il materiale superficiale che gli strati profondi che sono importantissimi per il supporto e la resistenza meccanica.
Pavimento esterno in betonelle
Pavimentazione esterna in betonelle autobloccanti a Montorso: ti lascio qui sotto il link per vedere tutte le fasi di realizzazione di un pavimento esterno in autobloccanti.
Posa in opera delle betonelle autobloccanti, una pavimentazione esterna a Vicenza
Progettare pavimenti esterni di una abitazione
Progettare la pavimentazione di un esterno significa dare una identità ben precisa alla casa, una identità indelebile, durevole. Per questo i progetti dei pavimenti esterni rappresentano delle insidie, delle sfide nient'affatto semplici.
Prima di iniziare la progettazione occorre appuntarsi alcuni elementi:
- il posizionamento della casa,
- lo stile desiderato,
- la forma,
- il colore delle pareti esterne
- eventuali elementi di rivestimento (in sasso, pietra ricostruita, mattoni)
Molti pensano al pavimento esterno come ad una distesa di un unico materiale che va a coprire indiscriminatamente le superfici, senza curarsi di sagome, profili, forme della casa e del giardino. Insomma, si tratterebbe di scegliere il materiale (piastrelle piuttosto che porfido) e poi distribuirlo ovunque
Ma questo significa creare degli ambienti senza personalità, dei cloni. Inoltre si perde l'occasione di evidenziare le peculiarità della casa, di rendere armoniosi i percorsi esterni. L'interazione tra spazi esterni ed interni va, quindi, gestita in modo differente, pensandola e poi ideando un progetto.
L’esterno è parte integrante della nostra casa, rappresenta in qualche modo la nostra personalità, è il nostro biglietto da visita per tutte quelle persone che senza farsi vedere spiano all’interno del nostro giardino quando (e se) colgono la bellezza di lavoro ben eseguito.
Pavimento esterno in pietra di Prun e ciottolo
Il marciapiede ed il vialetto d'entrata di questa casa ad Arzignano sono stati realizzati in Pietra di Prun. Una pavimentazione senza tempo che regala eleganza all'abitazione.
Clicca qui per saperne di più: Vialetto esterno in pietra della Lessinia, Arzignano
Come realizzare la progettazione di un esterno
Abbiamo stabilito quanto sia importante avere una visione completa del contesto nel quale andare inserire la pavimentazione esterna. Forma, colori circostanti, eventuali rivestimenti, percorsi, sagome... sono elementi fondamentali sia per la scelta del materiale che per la sua disposizione.
Se i colori e le finiture mi posso aiutare a capire quali materiali si prestano meglio, la forma della casa mi può dare una mano per creare eventuali tagli, simmetrie, decorazioni che sono utili a rendere più dinamico il pavimento
Andrò a considerare, chiaramente, se la casa si trova in piano o se devo superare delle pendenze, oppure se segue un andamento lineare o curvilineo. Tutti questi fattori possono essermi utili per determinare la forma del materiale e la sua dimensione.
Altra cosa molto importante per me è la suddivisione immediata e facile da capire, tra i pavimenti esterni carrabili e quelli pedonali. Basta una differenza di colore o di forma dello stesso materiale per indicare il percorso della vettura e lo spazio riservato al passaggio pedonale
Una delimitazione determinata solo dal disegno, oltre a dare stile al pavimento esterno, consente una sorta di sicurezza aggiuntiva evidenziando gli spazi di manovra.
Pavimento esterno in gres a bordo piscina
Roberto ha progettato questo esterno con piscina a Valdagno. La pavimentazione posata è un gres effetto pietra stonalizzato dalle molteplici sfumature del grigio.
Clicca qui per scoprire tutto il progetto di questo esterno piscina: Piscina chiavi in mano a Valdagno, Vicenza
Errori nella progettazione di pavimenti esterni
Gli errori di progettazione di un esterno possono essere molteplici e suddivisi in:
ERRORI DI CARATTERE TECNICO
- messa in opera errata
- pendenze errate
- dimensioni del materiale sbagliate
- mancanza di giunti di dilatazione
- Materiale non ingelivo
- Materiale scivoloso
ERRORI DI CARATTERE ESTETICO-PRATICO
- Colore troppo chiaro e facilmente sporcabile
- Materiale assorbente, impossibile da pulire
- Colore troppo scuro che trattiene molto il calore
- Colore troppo chiaro e brillante, accecante
- Superficie troppo irregolare per camminarci
- Stile non in line con la casa
Gli errori nel progettare le pavimentazioni esterne possono essere davvero molti e alcuni possono essere addirittura subdoli e manifestarsi solo dopo alcuni anni.
Un buon esempio, in questo senso, è l'errata impermeabilizzazione dei lati contro terra.
I bordi perimetrali devono essere protetti dall’umidità del terreno che si impregna di acqua non solo quando piove ma anche quando l’impianto d’irrigazione svolge regolarmente il suo compito di mantenere l’erba bella verde. La continua presenza di acqua nel calcestruzzo di supporto ne provoca l'ammaloramento e di conseguenza il degrado della pavimentazione.
Oppure, un altro esempio, è quanto accade nell’angolo che si forma tra il pavimento e il muro della casa. Questo è un punto molto critico, soggetto a movimenti e cedimenti. Una buona impermeabilizzazione eviterà che l’umidità di risalita rovini la muratura
Pavimento esterno in porfido, pietra e ciottolo
Pavimento esterno progettato e realizzato a Locara, Vicenza. Due vialetti, uno pedonale e uno carrabile, realizzati in pietra porfido e ciottoli. Dopo il prossimo paragrafo ti lascio il video girato in questa pavimentazione esterna.
Per vedere tutta la realizzazione clicca qui: Pavimento esterno in pietra, porfido e ciottoli
Errori nei pavimenti esterni: la stuccatura
Una fase fondamentale per la ottima riuscita della nostra pavimentazione esterna è la corretta esecuzione della stuccatura che ha il compito di sigillare in modo ermetico il passaggio dell’acqua ed evitare che penetri nella parte di allettamento del nostro pavimento.
Stuccatura degli esterni in pietra
La composizione della boiacca di stuccatura deve essere preparata con le giunte dosi di sabbia e cemento per essere elastica e allo stesso tempo resistente alla continua usura.
Un fattore determinante sono le condizioni meteo in cui si opera. Il troppo caldo asciugherà troppo velocemente la stuccatura creando delle crosticine che si andranno poi a togliere, il troppo freddo non permetterà al cemento di indurire e quindi la stuccatura resterà non-coesa.
Ma anche la pioggia è un problema: se ho appena finito di stuccare ed inizia a piovere, l'acqua potrebbe rovinare tutto il nostro lavoro dilavando lo stucco ancora non maturo.
Stuccatura degli esterni in grès
Quando si fanno a stuccare le piastrelle in grès si utilizzano degli impasti premiscelati di stucco. Eppure anche in questo caso lo stucco potrebbe provocare problemi. Succede quando non viene miscelato adeguatamente oppure quando viene mescolato con frustino elettrico a velocità troppo elevate (in questo caso si producono pericolose bolle d'aria all'interno).
Ma anche se è rimasto in magazzino per troppo tempo magari in ambiente umido.
In molti di questi casi al termine della stesura lo stucco - una volta asciutto - si potrebbe presentare stonalizzato in modo anomalo, dando luogo ad uno spiacevole un effetto macchiato.
Tipi di stuccatura consigliati per pavimenti esterni
I tipi di stuccatura per esterni possono essere di diversi tipi :
- Miscela cementizia preparata (Keracolor di Mapei, Fugabella di Kerakoll, etc.). Tipica delle pavimentazioni in gres
- A sabbia e cemento, miscela preparata dagli operatori in cantiere. Tipica delle pavimentazioni naturali
- In resina epossidica o poliuretanica. Ne abbiamo parlato nell'articolo: la stuccatura del porfido in resina ma anche nell'articolo pavimenti in ghiaino resinato
- A sabbia: spargendo la sabbia all'interno delle fughe, tipica degli autobloccanti.
- A sabbia polimerica: anche questa tipica degli autobloccanti. Si tratta di una sabbia che sigilla le fughe per non far crescere le infestanti.
Pavimento esterno in pietra, porfido e ciottoli - il video
Quanto spessore serve per un pavimento esterno?
Una frequente richiesta è quella di sapere quanti centimetri di spessore (spazio libero) si devono lasciare per poter posare una pavimentazione esterna? A seconda del tipo di pavimento, sono richieste specifiche diverse:
- per posare un pavimento in porfido o in pietra bastano circa 10 cm dal getto in calcestruzzo precedentemente realizzato
- per un pavimento in grès ne bastano circa 6 cm, sempre dal getto in calcestruzzo
- per un pavimento in autobloccante servono circa 10 cm dal sottofondo che va eseguito in calcestruzzo o in stabilizzato ben compattato
Pavimentazione esterna realizzata a Lonigo
Clicca qui per vedere le foto di questa realizzazione: Pavimento esterno a Verona: porfido, giallo reale e ciottolo>>
Pavimentazione esterna con piscina
Pavimentazione esterna: i vialetti pedonali
I viali pedonali sono la prima cosa che si vede mentre si raggiunge una casa e la si percorre per entrarci. Una buona pavimentazione esterna, sicura e antiscivolo, darà un'entrata di alto livello all'abitazione che assumerà così maggior valore e nell'aspetto apparirà ancora più curata. Diventa utile anche per separare le zone del giardino o creare un percorso intorno alla casa così da evitare di sporcarsi le scarpe camminando sul giardino.
La pavimentazione esterna impiegata nella realizzazione di vialetti pedonali
Questi sono due ottimi esempi delle nostre realizzazioni di pavimentazione esterna. Guarda i vialetti pedonali che abbiamo realizzato al seguente link:
Pavimentazione esterna: marciapiedi
Per realizzare la pavimentazione esterna di un marciapiede si deve tener conto della resistenza del materiale, della durabilità, che sia antiscivolo ed esteticamente coerente con lo stile della casa. Un buon marciapiede che porti all'entrata dell'abitazione, sicuro e antiscivolo, donerà alla tua casa maggior valore e una cornice perfetta che la faccia apparire più ordinata.
Pavimento esterno per la realizzazione dei marciapiedi
Questi due esempi di pavimentazione esterna sono marciapiedi realizzati in porfido. I marciapiedi possono essere realizzati con diversi materiali, tra cui, ad esempio, pietra di Prun e grès porcellanato.
Scopri nell'articolo che ti linko qui sotto i marciapiedi che abbiamo realizzato nella provincia di Vicenza e di Verona:
Pavimenti esterni per gli scivoli del garage
Pavimentazione per esterno piscina
Esterno con piscina pavimentato con wpc dal colore caldo del rovere scuro, abbinato ad un gres effetto pietra dai colori rosati.
Clicca per continuare il tour dell'esterno: Wpc e gres per un esterno
Pavimentazioni per esterni: dal progetto alla realizzazione
Pavimento esterno realizzato a Vicenza combinando porfido, ciottolo e pietra.
Pavimenti esterni e gestione dell'acqua
Drenanti e non-drenanti
Una delle classificazioni che abbiamo visto essere applicabile per i pavimenti esterni era quella tra pavimentazioni esterne drenanti e quelle non-drenanti.
Le prime consentono il passaggio dell'acqua attraverso le fessure tra gli elementi che compongono il pavimento e attraverso un sottofondo che lascia passare l'acqua (ghiaia, risetta o sabbia).
Un esempio sono le pavimentazioni esterne in sola ghiaia, oppure con elementi posati direttamente su terra. Un altro esempio di pavimento drenante è la pavimentazione in autobloccanti che viene posata a secco su uno strato di materiale drenante, generlamente del pietrisco macinato oppure un pavimento in grès di spessore 20 millimetri posato su risetta.
Pavimenti drenanti, vantaggi
Il pavimento drenante non si oppone, quindi, alle infiltrazioni ma le accetta e assorbe la pioggia. Questo è in linea con la sostenibilità ambientale perchè un pavimento drenante consente la salvaguardia ed il mantenimento della falda acquifera.
I pavimenti drenanti sono preferibili anche per evitare evitare impatti tragici in caso di eventi estremi. Le città, purtroppo, sono quasi tutte pavimentate in modo impermeabile e questo significa che, in caso di piogge torrenziali, vengono convogliati milioni di litri d'acqua velocemente nei canali e quindi nei fiumi con il rischio di esondazioni.
Un pavimento drenante permette che l'acqua (almeno in parte) venga assorbita dal terreno.
Pavimenti drenanti, svantaggi
D'altro canto il pavimento drenante ha anche degli svantaggi che dipendono dal tipo di pavimento scelto. Nel caso della sola ghiaia abbiamo difficoltà di pulizia ma anche spostamento del materiale e creazione di avvallamenti o pozzanghere. Nel caso di autobloccanti dobbiamo accettare la nascita di erbe infestanti nelle fessure dove l'acqua penetra oppure che i cedimenti del terreno si trasferiscano alla superficie. Anche un grès posato su di un sottofondo di risetta può presentare, nel tempo, problemi di avvallamenti dovuti a cedimenti del terreno.
Pavimenti non-drenanti
Per le pavimentazioni esterne non-drenanti è importante progettare in modo corretto le pendenze e gestire opportunamente il convogliamento delle acque piovane. Vanno evitati ristagni d'acqua che d'inverno possono gelare e provocare scivolamenti oltre a provocare infiltrazioni e danni, nel lungo termine, al pavimento.
Sistemi di smaltimento dell'acqua
Vanno inoltre progettati i sistemi per lo smaltimento dell'acqua che si compongono di griglie, canali interrati, tubazioni, chiusini e caditoie.
Questi sistemi, incorporati nei pavimenti, permettono di smaltire l'acqua e devono essere progettati anche tenendo conto del cambiamento climatico che produce, con sempre maggiore frequenza, il fenomeno delle bombe d'acqua.
Pavimentazione di un esterno piscina in porfido e pietra di Trani
Ambiente esterno pavimentato in porfido e pietra di Trani, due materiali che coesistono per definire le zone e delineare le direzioni dei percorsi pedonali e carrabili. Nella zona piscina invece abbiamo voluto utilizzare solo il materiale naturale di Trani, con cui sono stati lavorati anche i bordi.
Clicca qui per vedere la realizzazione completa: Spazio esterno in porfido e Trani
Pavimenti esterni ed archistar
Vediamo, adesso, come i più famosi architetti intepretano le pavimentazioni esterne. Prima di esaminare la visione dei più famosi archistar vediamo alcune considerazioni generali.
Una tela su cui dipingere movimenti e geometrie
Gli spazi esterni, come cortili, piazze, terrazze e giardini, sono diventati una tela per l’espressione creativa delle archistar contemporanee. Architetti di fama mondiale come Zaha Hadid, Renzo Piano, Kengo Kuma, Norman Foster, Tadao Ando e altri hanno rivoluzionato la progettazione delle pavimentazioni esterne, trasformandole in elementi che uniscono estetica, funzionalità e sostenibilità. L'attenzione di questi grandi architetti va anche ai flussi, ai movimenti delle persone, perchè generalmente si trovano a progettare edifici pubblici con grande traffico.
Design, contesto ambientale e innovazione tecnologica
Alcuni aspetti che accumunano i differenti architetti sono:
- Creare continuità visiva: Le superfici esterne collegano l’architettura al paesaggio, sfumando i confini tra costruito e naturale.
- Guidare il movimento: Attraverso texture, pattern e geometrie, le pavimentazioni orientano i percorsi e definiscono aree funzionali.
- Esprimere un concetto: La scelta dei materiali e del design riflette la filosofia progettuale, che sia minimalista, organica o futuristica.
- Rispondere a esigenze ecologiche: Le pavimentazioni moderne sono spesso progettate per essere sostenibili, con materiali drenanti o a basso impatto ambientale.
Tendenze nel Design delle Pavimentazioni Esterne
Le archistar adottano approcci diversificati, ma alcune tendenze comuni emergono nei loro progetti:
- Geometrie fluide e organiche: Superfici sinuose o pattern ispirati alla natura, spesso utilizzati in progetti che mirano a integrarsi con il paesaggio.
- Minimalismo strutturato: Linee pulite e texture sobrie, tipiche di architetti che privilegiano la funzionalità senza sacrificare l’eleganza.
- Integrazione con il verde: Pavimentazioni che si alternano a superfici erbose o aiuole, creando un dialogo tra materiali duri e morbidi.
- Sperimentazione parametrica: Grazie a software avanzati, le pavimentazioni possono assumere forme complesse, con pattern personalizzati che rispondono a esigenze specifiche del sito.
Materiali Innovativi per le Pavimentazioni Esterne
La scelta dei materiali è un aspetto cruciale nella progettazione delle pavimentazioni esterne, poiché devono garantire resistenza agli agenti atmosferici, durabilità e un’estetica coerente con il progetto. Ecco i materiali più utilizzati dalle archistar contemporanee:
1. Pietra Naturale
- Caratteristiche: La pietra, come granito, basalto, travertino o ardesia, è apprezzata per la sua bellezza senza tempo e la sua versatilità. Offre texture naturali e una palette cromatica che si adatta a contesti diversi.
- Applicazioni: Utilizzata in piazze pubbliche, cortili e percorsi pedonali, la pietra è spesso tagliata in lastre di grande formato per un aspetto moderno o in formati irregolari per un effetto rustico.
- Esempi: In molti progetti, la pietra locale viene scelta per ancorare l’architettura al contesto, creando un legame con la tradizione e il paesaggio circostante.
- Vantaggi: Resistenza, facilità di manutenzione e possibilità di personalizzazione con finiture levigate, sabbiate o bocciardate.
2. Calcestruzzo Architettonico
- Caratteristiche: Il calcestruzzo, grazie alla sua versatilità, è un materiale chiave nell’architettura contemporanea. Può essere texturizzato, colorato o stampato per ottenere effetti unici.
- Applicazioni: Usato in grandi superfici come piazze urbane o cortili, il calcestruzzo architettonico consente di creare pavimentazioni monolitiche o con giunti geometrici. La tecnologia del calcestruzzo stampato in 3D permette forme complesse e pattern innovativi.
- Esempi: Progetti come parchi urbani o complessi culturali utilizzano calcestruzzo levigato per un’estetica minimalista o con inserti decorativi per un effetto scultoreo.
- Vantaggi: Economicità, resistenza e possibilità di integrare sistemi drenanti o riscaldanti per migliorare la funzionalità.
3. Legno e Compositi
- Caratteristiche: Il legno, naturale o in materiali compositi (come il WPC, Wood Plastic Composite), dona calore e un aspetto organico agli spazi esterni.
- Applicazioni: Comunemente usato per decking in terrazze, passerelle o aree lounge, il legno è disposto in listelli o moduli per creare pattern lineari o dinamici.
- Esempi: In progetti che enfatizzano la connessione con la natura, il legno trattato o i compositi resistenti agli agenti atmosferici sono scelti per pavimentazioni che si fondono con il paesaggio.
- Vantaggi: Estetica accogliente, sostenibilità (se proveniente da fonti certificate) e possibilità di riciclo per i compositi.
4. Materiali High-Tech: Vetro e Polimeri
- Caratteristiche: Materiali innovativi come vetro strutturale o resine polimeriche offrono trasparenza, riflettenza e possibilità di personalizzazione.
- Applicazioni: Il vetro è usato in pavimentazioni illuminate o in combinazione con altri materiali per creare effetti scenografici, come in piazze o spazi espositivi. Le resine, spesso traslucide, sono scelte per superfici futuristiche.
- Esempi: Progetti iconici utilizzano vetro temperato per pavimentazioni sopraelevate o resine per superfici continue senza giunti.
- Vantaggi: Estetica avveniristica, possibilità di integrare illuminazione LED e resistenza agli agenti chimici.
5. Ceramica e Gres Porcellanato
- Caratteristiche: La ceramica tecnica e il gres porcellanato sono materiali estremamente versatili, disponibili in una vasta gamma di finiture che imitano pietra, legno o cemento.
- Applicazioni: Ideali per terrazze, piscine o spazi pubblici, questi materiali sono posati in lastre di grande formato o in mosaici per creare effetti decorativi.
- Esempi: In contesti urbani, il gres porcellanato antiscivolo è scelto per la sua resistenza e facilità di pulizia, mentre le finiture effetto legno sono usate in ambienti residenziali.
- Vantaggi: Resistenza a macchie, abrasioni e sbalzi termici, oltre a un’ampia possibilità di personalizzazione estetica.
6. Materiali Riciclati e Sostenibili
- Caratteristiche: La crescente attenzione alla sostenibilità ha portato all’uso di materiali riciclati, come plastiche rigenerate, aggregati di calcestruzzo riciclato o vetro recuperato.
- Applicazioni: Questi materiali sono impiegati in pavimentazioni drenanti per parchi, percorsi ciclabili o spazi pubblici, riducendo l’impatto ambientale.
- Esempi: Progetti ecologici utilizzano pavimentazioni permeabili che raccolgono l’acqua piovana, contribuendo alla gestione delle risorse idriche.
- Vantaggi: Riduzione dell’impronta ecologica, possibilità di certificazioni LEED e integrazione con sistemi di drenaggio urbano.
Innovazioni Tecnologiche e Sostenibilità
Le archistar non si limitano alla scelta dei materiali, ma integrano tecnologie avanzate per migliorare le prestazioni delle pavimentazioni esterne:
- Superfici drenanti: Materiali permeabili, come calcestruzzo poroso o griglie erbose, riducono il rischio di allagamenti e favoriscono la gestione dell’acqua.
- Pavimentazioni intelligenti: Alcune superfici incorporano sensori o sistemi di riscaldamento per sciogliere la neve o regolare la temperatura.
- Illuminazione dei pavimenti esterni integrata e coerente: LED incassati nelle pavimentazioni creano effetti scenografici e migliorano la sicurezza negli spazi pubblici.
- Progettazione parametrica: Software avanzati permettono di creare pattern complessi e ottimizzare l’uso dei materiali, riducendo gli sprechi.
Pavimenti dei marciapiedi esterni a Vicenza
Abitazione privata a Montecchio Maggiore (Vicenza) con pavimento del vialetto pedonale e marciapiedi realizzati in porfido.
Kengo Kuma: La Natura come Guida
Kengo Kuma, celebre per la sua filosofia di “architettura leggera” e per l’integrazione armoniosa con la natura, considera i pavimenti esterni come un’estensione del paesaggio. Il suo approccio si basa sull’idea di dissolvere i confini tra interno ed esterno, creando continuità visiva e tattile.
Nei suoi progetti, i pavimenti esterni sono spesso concepiti come superfici che “respirano” con l’ambiente circostante.
Design
Kuma utilizza pattern geometrici o texture organiche che richiamano elementi naturali, come il movimento dell’acqua o la grana del legno. Ad esempio, nel progetto del V&A Dundee in Scozia (2018), i pavimenti esterni in calcestruzzo prefabbricato presentano una texture frastagliata che richiama le scogliere scozzesi, creando un dialogo visivo con il fiume Tay
Materiali
Kuma privilegia materiali naturali o che imitano la natura, come legno, pietra locale e calcestruzzo texturizzato. Spesso incorpora tecniche tradizionali giapponesi, come l’uso di listelli di legno o bambù, combinati con tecnologie moderne per garantire durabilità e resistenza agli agenti atmosferici. Nel progetto del ROMEO Massa Lubrense, il pavimento esterno è stato progettato con materiali che si fondono con il paesaggio del fiordo, enfatizzando la sostenibilità. Nel progetto "Old House" a Reggio Emilia utilizza, invece, delle lastre in ceramica bianca appoggiate sul terreno.
Innovazione
Innovazione: Kuma sperimenta con materiali compositi e superfici riflettenti, come l’alluminio lucido usato nell’Audeum di Seoul (2024), dove i pavimenti esterni contribuiscono a creare giochi di luce che cambiano con le stagioni.
Pavimentazione moderna per scivoli del garage
Ecco due esempi di pavimentazione esterna impiegata nella realizzazione di scivoli e passaggi carrabili in pendenza: una in porfido, l'altra in betonella autobloccante.
Guarda il resto degli scivoli per garage qui:
Renzo Piano: Funzionalità e Sostenibilità
Renzo Piano, è sicuramente l'architetto italiano più famoso nel mondo. Con il suo approccio pragmatico e sostenibile, vede i pavimenti esterni come elementi che devono rispondere a esigenze funzionali, estetiche ed ecologiche. La sua architettura è caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli e dall’uso di materiali che rispettano il contesto storico e ambientale.
Design
Piano disegna pavimenti esterni che si integrano perfettamente con l’architettura dell’edificio e il paesaggio circostante. Nel Palais de Justice di Parigi (2018), i pavimenti esterni combinano superfici in acciaio e vetro con aree verdi, creando una transizione fluida tra l’edificio e il quartiere ecologico di Clichy-Batignolles. Le sue pavimentazioni sono spesso lineari, con giunti precisi e texture minimali che enfatizzano l’eleganza funzionale
Materiali
Piano utilizza materiali durevoli come pietra naturale, calcestruzzo armato e vetro, spesso combinati con elementi vegetali per migliorare la sostenibilità. Nel progetto dell’Hospice Pediatrico di Bologna (2024), i pavimenti esterni sono realizzati con lastre di pietra locale e inserti verdi, progettati per essere accessibili e accoglienti, con un’attenzione particolare al comfort dei pazienti e delle famiglie.
Innovazione
Piano integra tecnologie per il risparmio energetico nei pavimenti esterni, come superfici drenanti che raccolgono l’acqua piovana o materiali con alta inerzia termica per ridurre l’impatto ambientale. La sua attenzione alla sostenibilità si riflette anche nell’uso di materiali riciclati o a basso impatto.
Pavimento esterno: due materiali diversi ma complementari
Per la pavimentazione perimetrale di questa abitazione sono state previste grandi lastre in grès ad effetto pietra di cardoso, mente al primo piano la terrazza ha delle superfici orizzontali e verticali in wpc caldo e mielato.
Clicca qui per vedere la realizzazione completa: Casa in legno, Padova
Zaha Hadid: Fluidità e Sperimentazione
Zaha Hadid, soprannominata la “regina delle curve”, ha rivoluzionato il concetto di pavimentazione esterna con il suo stile decostruttivista, caratterizzato da linee fluide e forme dinamiche. Anche dopo la sua scomparsa, il suo studio Zaha Hadid Architects continua a portare avanti la sua visione innovativa.
Design
I pavimenti esterni di Hadid sono concepiti come sculture tridimensionali che guidano il movimento e definiscono lo spazio. Nel Jinghe New City Culture & Art Centre in Cina (2024), i pavimenti esterni seguono traiettorie sinuose che si intrecciano con i volumi fluidi dell’edificio, creando una continuità tra l’architettura e il paesaggio urbano. Le superfici sono spesso inclinate o curve, rompendo con l’ortogonalità tradizionale.
Materiali
Hadid prediligeva materiali high-tech come il calcestruzzo armato, il vetro e i compositi polimerici. Nella Torre Hadid a Milano (2018), soprannominata “Lo Storto”, i pavimenti esterni del parco circostante utilizzano una combinazione di calcestruzzo levigato e lastre di vetro per creare un effetto riflettente che amplifica la torsione dell’edificio. Spesso sperimentava con materiali innovativi, come il calcestruzzo stampato in 3D, come visto nello Striatus Bridge a Venezia (2021)
Innovazione
Hadid ha introdotto l’uso di software parametrici per progettare pavimenti esterni con geometrie complesse, permettendo una personalizzazione estrema. Le sue pavimentazioni sono spesso integrate con sistemi di illuminazione LED o drenaggio invisibile, garantendo funzionalità senza sacrificare l’estetica.
Pavimentazione esterna con piscina, 3 materiali
Pavimentare questo esterno con piscina, pompeiana e marciapiedi perimetrali ha richiesto l'utilizzo di 3 materiali: il wpc per dare un tocco di calore alla zona di socialità, un gres per seguire il perimetro della casa e una pietra di Prun bocciardata per praticità nella zona più vicina all'acqua.
Clicca per vedere l'intera abitazione: Casa in legno a Verona
Tadao Ando e l’interpretazione delle pavimentazioni esterne
Tadao Ando, celebre archistar giapponese e vincitore del Pritzker Prize nel 1995, è noto per il suo approccio minimalista e poetico all’architettura, in cui le pavimentazioni esterne giocano un ruolo fondamentale nel creare un dialogo tra l’edificio, l’ambiente naturale e gli spazi interni. La sua visione, influenzata dalla filosofia Zen e dal concetto di “critical regionalism”, si riflette in pavimentazioni che non sono mai un semplice elemento funzionale, ma un’estensione dell’esperienza spaziale e sensoriale.
Forme e sagome: la purezza della geometria
Ando predilige forme geometriche semplici e rigorose, spesso rettangolari o quadrate, che rispecchiano la sua estetica minimalista. Le pavimentazioni esterne, come quelle di progetti iconici come la Church of the Light o il Chichu Art Museum, sono caratterizzate da lastre di grandi dimensioni disposte in griglie ordinate, che creano un ritmo visivo pulito e continuo. Queste sagome non solo guidano il movimento, ma enfatizzano la connessione con il paesaggio circostante, incorniciandolo come un quadro. In alcuni casi, come nella Azuma House, introduce cortili pavimentati che fungono da spazi di transizione, rompendo la rigidità geometrica con vuoti che lasciano spazio alla natura.
Materiali: il cemento come protagonista
Il materiale d’elezione di Ando è il cemento a vista , che utilizza anche per le pavimentazioni esterne. Questo materiale, trattato con casseforme levigate per ottenere una texture liscia e uniforme, conferisce alle superfici un aspetto monolitico e senza tempo. Nel Modern Art Museum of Fort Worth, ad esempio, le pavimentazioni in cemento si fondono con le pareti verticali, creando una continuità materica che amplifica la percezione dello spazio. Ando occasionalmente integra il cemento con pietra naturale o ghiaia, come nel Hyōgo Children’s Museum, per aggiungere texture e rafforzare il legame con l’ambiente naturale. L’uso di materiali semplici ma trattati con cura artigianale riflette la sua ricerca di purezza e autenticità.
Connessione con interni ed ambiente
Le pavimentazioni esterne di Ando sono progettate per sfumare i confini tra interno ed esterno, un principio radicato nella tradizione giapponese. Nel Koshino House, le lastre di cemento si estendono dal cortile agli spazi interni, creando una continuità visiva e tattile che invita gli utenti a percepire l’architettura come un tutt’uno con il paesaggio. Questa fluidità è ulteriormente enfatizzata dall’uso dell’acqua, come nei riflessi dei laghetti del Fort Worth Museum, che amplificano la relazione tra pavimentazione, luce e natura. Ando considera il giardino o l’ambiente circostante parte integrante del progetto: le pavimentazioni non impongono, ma seguono le forme naturali del terreno, rispettando il concetto di “shakkei” (paesaggio preso in prestito).
Un’esperienza sensoriale
Per Ando, le pavimentazioni esterne non sono solo superfici calpestabili, ma strumenti per evocare emozioni e connettere l’uomo con la natura. La luce, che cambia durante il giorno, interagisce con le superfici in cemento, creando giochi di ombre che trasformano l’esperienza dello spazio. La sua attenzione ai dettagli, come i fori delle casseforme lasciati visibili, aggiunge un carattere artigianale che invita al tatto e alla contemplazione.
Pavimentare terrazza in gres e wpc
Questa terrazza esterna è stata divisa in due zone, una di relax con divanetti e luci scenografiche che abbiamo pavimentato in wpc, e una più tecnica per i momenti conviviali che abbiamo deciso di proteggere con una piastrella in gres porcellanato posata flottante su una struttura rialzata.
Clicca per scorrere più foto: Ristrutturazione attico a Vicenza
Frank Lloyd Wright e le pavimentazioni esterne: armonia con la natura
Frank Lloyd Wright, tra i più influenti architetti del XX secolo, è celebre per la sua filosofia dell’“architettura organica”, che mira a fondere gli edifici con il loro ambiente naturale. Le pavimentazioni esterne nei suoi progetti non sono mere superfici funzionali, ma elementi essenziali per creare un dialogo tra l’architettura, il paesaggio e gli spazi interni. La sua visione, radicata nel rispetto per il genius loci, si esprime attraverso scelte di forme, materiali e connessioni che celebrano il contesto naturale.
Forme e sagome: geometria fluida e ispirazione naturale
Wright privilegiava forme che si adattavano al sito, rompendo spesso con la rigidità ortogonale per riflettere la fluidità della natura. Nelle pavimentazioni esterne, come quelle di Fallingwater (1935) o Taliesin West (1937), utilizzava lastre di pietra o cemento disposte in motivi geometrici irregolari, che seguivano il profilo del terreno o le curve del paesaggio. A Fallingwater, ad esempio, le pavimentazioni in pietra locale si conformano al contesto roccioso, con sagome rettangolari e poligonali che sembrano emergere organicamente dal suolo. Questi pattern, spesso asimmetrici, creano un ritmo visivo che guida il movimento e incornicia il paesaggio, rafforzando la continuità con l’ambiente.
Materiali: la centralità del locale
Wright era maestro nell’uso di materiali locali, scelti per la loro connessione con il sito e la capacità di invecchiare con grazia. Per le pavimentazioni esterne, prediligeva la pietra naturale, come arenaria o granito, spesso tagliata in lastre grezze o solo parzialmente levigate per mantenere una texture organica. A Taliesin West, combinava pietre desertiche con cemento per creare superfici che si fondono con il paesaggio arido dell’Arizona. In progetti come la Robie House (1910), optava per mattoni o calcestruzzo, trattati per armonizzarsi con i toni caldi della struttura. La sua attenzione alla provenienza dei materiali rifletteva il desiderio di radicare ogni progetto nel suo contesto geografico e culturale.
Connessione con interni ed ambiente
Un principio cardine di Wright era l’eliminazione delle barriere tra interno ed esterno, e le pavimentazioni erano cruciali per questa transizione. A Fallingwater, le pavimentazioni in pietra si estendono dalle terrazze agli spazi interni, creando una continuità materica e visiva che integra l’edificio con la cascata e la foresta circostante. Nelle Usonian Houses, come la Jacobs House (1936), le pavimentazioni in cemento colorato attraversano soglie basse, collegando i pavimenti interni ai patii esterni senza soluzione di continuità. Wright vedeva il giardino o il paesaggio come un’estensione della casa: le sue pavimentazioni esterne erano progettate per “abbracciare” elementi naturali, come alberi o rocce, integrandoli nel design piuttosto che sovrastarli.
Un’esperienza sensoriale e contestuale
Per Wright, le pavimentazioni esterne erano un mezzo per coinvolgere i sensi e rafforzare il legame con il luogo. Materiali ruvidi o tattili, come la pietra non levigata, invitavano al contatto fisico, mentre i motivi geometrici delle lastre creavano giochi di luce e ombra che si evolvevano con il passare delle ore. A Taliesin West, le pavimentazioni riflettevano il sole del deserto, amplificando la connessione con l’ambiente arido. Ogni progetto era un’estensione del suo contesto, e le pavimentazioni esterne raccontavano la storia del luogo, dalla geologia alla cultura locale.
Pavimento esterno per una casa elegante
Un'abitazione che voleva seguire un filo conduttore di eleganza di altri tempi, per questo in esterno abbiamo consigliato una piastrella in gres, materiale pratico e antiscivolo, ad effetto pietra dai colori caldi che si abbinasse al rivestimento in pietra vera.
Clicca se vuoi continuare il tour: Casa elegante a Sovizzo
Mies van der Rohe ed i pavimenti per esterno: minimalismo e precisione
Ludwig Mies van der Rohe, uno dei maestri del modernismo, è celebre per la sua filosofia del “less is more”, che enfatizza semplicità, chiarezza strutturale e universalità. Le pavimentazioni esterne nei suoi progetti non sono solo superfici funzionali, ma elementi che riflettono la sua attenta ricerca volta ad ottenere ordine, armonia e continuità spaziale. La sua visione, radicata in un’estetica minimalista e in un approccio razionale, si esprime attraverso forme rigorose, materiali raffinati e, come in molti altri colleghi, anche nelle sue opere c'è un’ininterrotta connessione tra spazi interni, esterni e contesto.
Forme e sagome: rigore geometrico
Mies privilegiava forme geometriche pure, spesso basate su griglie ortogonali, che incarnano il suo ideale di universalità e ordine. Nelle pavimentazioni esterne, come quelle del Padiglione di Barcellona (1929) o della Farnsworth House (1951), utilizza lastre quadrate o rettangolari disposte in pattern regolari e simmetrici. Questi layout, precisi e ritmici, creano un senso di calma e continuità visiva. Nel Padiglione di Barcellona, le pavimentazioni in travertino seguono una griglia che si allinea con la struttura, guidando il movimento e incorniciando gli elementi come l’acqua e le sculture. La semplicità delle sagome riflette la sua convinzione che la bellezza risieda nella proporzione e nella chiarezza, evitando qualsiasi decorazione superflua.
Materiali: eleganza e raffinatezza
Mies sceglieva materiali di alta qualità, trattati con precisione artigianale per esaltarne la purezza intrinseca. Per le pavimentazioni esterne, prediligeva pietre naturali come il travertino, il marmo o l’arenaria, selezionate per la loro uniformità e texture sofisticata. Nel Padiglione di Barcellona, il travertino romano, con la sua tonalità calda e la finitura levigata, conferisce un’eleganza senza tempo, mentre nella Farnsworth House la pavimentazione in travertino si estende dalla terrazza all’interno, amplificando la sensazione di leggerezza. In alcuni casi, come nel Seagram Building (1958), utilizzava materiali come il granito per le aree esterne, mantenendo una coerenza cromatica e materica con l’architettura. La sua attenzione ai dettagli, come giunti sottili e superfici impeccabili, rifletteva il suo approccio quasi scultoreo.
Connessione con interni ed ambiente
Mies concepiva gli spazi come un continuum fluido, e le pavimentazioni esterne erano fondamentali per dissolvere i confini tra interno ed esterno. Nella Farnsworth House, la pavimentazione in travertino attraversa la soglia trasparente della casa, creando una transizione senza soluzione di continuità che integra l’edificio con il paesaggio circostante. Nel Padiglione di Barcellona, la pavimentazione si estende oltre le pareti di vetro, collegando lo spazio interno al cortile e alla piscina, e riflettendo la luce per amplificare l’interazione con l’ambiente. Mies vedeva il contesto naturale come uno sfondo da valorizzare, non da dominare: le sue pavimentazioni, con la loro neutralità elegante, incorniciano il paesaggio senza competere con esso, creando un dialogo sottile tra architettura e natura.
Un’esperienza sensoriale e universale
Per Mies, le pavimentazioni esterne erano un mezzo per evocare serenità e contemplazione. La loro uniformità e precisione invitavano a una percezione ordinata dello spazio, mentre la scelta di materiali riflettenti, come il marmo lucidato, creava giochi di luce che cambiavano con il passare del giorno. Nella Farnsworth House, la pavimentazione sembra quasi galleggiare sopra il prato, accentuando la leggerezza dell’architettura e invitando l’utente a riflettere sulla relazione tra uomo e natura. La sua estetica, universale e senza tempo, rendeva le pavimentazioni non solo funzionali, ma anche meditative, progettate per trascendere il contesto locale e parlare a un pubblico globale.
Piastrelle effetto pietra per scala e pavimentazione esterna
Per arrivare all'ingresso di questa abitazione è stata progettata una scala con struttura in ferro in cui siamo andati a posare delle lastre spessore 2 cm tagliate su misura, le stesse che abbiamo scelto per la terrazza che funge da patio per l'entrata.
Clicca per scorrere più foto: Casa in stile classico moderno
Pavimenti esterni e gestione dell'acqua
Drenanti e non-drenanti
Dobbiamo innanzitutto distinguere tra le pavimentazioni esterne drenanti e quelle non-drenanti. Le prime consentono il passaggio dell'acqua attraverso le fessure tra gli elementi che compongono il pavimento. Un esempio sono le pavimentazioni esterne in sola ghiaia, oppure con elementi posati direttamente su terra. Un altro esempio di pavimento drenante è la pavimentazione in autobloccanti che viene posata a secco su uno strato di materiale drenante, generlamente del pietrisco macinato.
Pavimenti drenanti, vantaggi
Il pavimento drenante non si oppone, quindi, alle infiltrazioni ma le accetta. Questo è in linea con la sostenibilità ambientale perchè un pavimento drenante consente la salvaguardia ed il mantenimento della falda acquifera.
I pavimenti drenanti sono preferibili anche per evitare straripamenti dei fiumi: i pavimenti impermeabili, infatti, convogliano l'acqua piovana immediatamente nei canali e quindi nei fiumi mentre un pavimento drenante permette che l'acqua venga assorbita dal terreno.
Pavimenti drenanti, svantaggi
D'altro canto il pavimento drenante ha anche degli svantaggi che dipendono dal tipo di pavimento scelto. Nel caso della sola ghiaia abbiamo difficoltà di pulizia ma anche spostamento del materiale e creazione di avvallamenti o pozzanghere. Nel caso di autobloccanti dobbiamo accettare la nascita di erbe infestanti nelle fessure dove l'acqua penetra oppure che i cedimenti del terreno si trasferiscano alla superficie.
Pavimenti non-drenanti
Per le pavimentazioni esterne non-drenanti è importante progettare in modo corretto le pendenze ed il convogliamento delle acque piovane. Vanno evitati ristagni d'acqua che d'inverno possono gelare e provocare scivolamenti oltre a provocare infiltrazioni e danni, nel lungo termine, al pavimento.
Sistemi di smaltimento dell'acqua
Vanno inoltre progettati i sistemi per lo smaltimento dell'acqua che si compongono di griglie, canali interrati, tubazioni, chiusini e caditoie.
Questi sistemi, incorporati nei pavimenti, permettono di smaltire l'acqua e devono essere progettati anche tenendo conto del cambiamento climatico che produce, con sempre maggiore frequenza, il fenomeno delle bombe d'acqua.
Pavimento esterno perimetrale per i nuovi uffici OMC
Piastrelle in grande formato pavimentano l'esterno dei nuovi uffici OMC. Si tratta di un effetto pietra ceppo di grè nella tonalità più chiara, un grigio perla che dona modernità e movimento all'ingresso di questa azienda del vicentino.
Clicca se vuoi vedere interni ed esterni: Nuovi uffici OMC
Pavimenti esterni e gestione dell'acqua
Drenanti e non-drenanti
Dobbiamo innanzitutto distinguere tra le pavimentazioni esterne drenanti e quelle non-drenanti. Le prime consentono il passaggio dell'acqua attraverso le fessure tra gli elementi che compongono il pavimento. Un esempio sono le pavimentazioni esterne in sola ghiaia, oppure con elementi posati direttamente su terra. Un altro esempio di pavimento drenante è la pavimentazione in autobloccanti che viene posata a secco su uno strato di materiale drenante, generlamente del pietrisco macinato.
Pavimenti drenanti, vantaggi
Il pavimento drenante non si oppone, quindi, alle infiltrazioni ma le accetta. Questo è in linea con la sostenibilità ambientale perchè un pavimento drenante consente la salvaguardia ed il mantenimento della falda acquifera.
I pavimenti drenanti sono preferibili anche per evitare straripamenti dei fiumi: i pavimenti impermeabili, infatti, convogliano l'acqua piovana immediatamente nei canali e quindi nei fiumi mentre un pavimento drenante permette che l'acqua venga assorbita dal terreno.
Pavimenti drenanti, svantaggi
D'altro canto il pavimento drenante ha anche degli svantaggi che dipendono dal tipo di pavimento scelto. Nel caso della sola ghiaia abbiamo difficoltà di pulizia ma anche spostamento del materiale e creazione di avvallamenti o pozzanghere. Nel caso di autobloccanti dobbiamo accettare la nascita di erbe infestanti nelle fessure dove l'acqua penetra oppure che i cedimenti del terreno si trasferiscano alla superficie.
Pavimenti non-drenanti
Per le pavimentazioni esterne non-drenanti è importante progettare in modo corretto le pendenze ed il convogliamento delle acque piovane. Vanno evitati ristagni d'acqua che d'inverno possono gelare e provocare scivolamenti oltre a provocare infiltrazioni e danni, nel lungo termine, al pavimento.
Sistemi di smaltimento dell'acqua
Vanno inoltre progettati i sistemi per lo smaltimento dell'acqua che si compongono di griglie, canali interrati, tubazioni, chiusini e caditoie.
Questi sistemi, incorporati nei pavimenti, permettono di smaltire l'acqua e devono essere progettati anche tenendo conto del cambiamento climatico che produce, con sempre maggiore frequenza, il fenomeno delle bombe d'acqua.
Esterno in piastrelle di grandi lastre effetto pietra
La stessa finitura effetto pietra l'abbiamo voluta riportare anche in esterno per dare una continuità alle superfici, anche il formato 120x120 è lo stesso ma cambia la ruvidità del materiale. Per la pavimentazione e la scala esterna abbiamo infatti optato per la selezione antiscivolo.
Clicca per vedere la realizzazione completa: Casa personalizzata, Vicenza
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Approfondimenti
Nuovo pavimento esterno a Montecchio Maggiore, Vicenza
Nella progettazione di questo esterno porfido, acciottolato e pietra di Prun, vengono usati al positivo e al negativo. Curioso di capirne di più? Leggi quello che ha pensato Andrea.Pavimento esterno a Chiampo
In questo articolo percorrerai insieme a me una pavimentazione esterna progettata per dei clienti coraggiosi che volevano un risultato innovativo.Pavimenti esterni a Colognola ai Colli, Verona
Andiamo a trovare Marco e Mara, una coppia con figli che si è affidata a noi per la realizzazione del loro pavimento esterno a Colognola ai Colli (Verona), con la compagnia del progettista Andrea e la disegnatrice Vanessa.Come progettare il pavimento esterno: consigli e precauzioni
In questo articolo troverai alcuni dei nostri più bei progetti di pavimentazioni esterne e scoprirai quali sono “i trucchi del mestiere” che consentono una perfetta realizzazione in opera.Pavimenti esterni in wpc e grès per una casa ad Arzignano
Questa realizzazione affronta la ristrutturazione degli spazi esterni a partire dalla pavimentazione fino ai rivestimenti di una casa ad Arzignano, Vicenza.Pavimenti esterni in gres
Oltre ai materiali naturali, come il porfido e la pietra, per i pavimenti esterni si possono utilizzare anche le piastrelle in grès porcellanato. Queste devono, però, soddisfare alcuni requisiti. Vediamoli in questo articolo, assieme ad alcune nostre realizzazioni a Vicenza e VeronaRistrutturare una zona esterna: i pavimenti
Anna e Marco mi chiedono di ristudiare pavimenti e percorsi dell'esterno della loro abitazione.
La sfida è quella di legare i pavimenti a quelli esistenti, di dare continuità all'ambiente esistente, accostando i nuovi esterni ad una pavimentazione di 30 anni fa.Pavimenti e percorsi esterni
In questo articolo cercherò di darti alcuni consigli per progettare il percorso esterno di casa tua. In fondo all'articolo, troverai una gallery con alcune nostre realizzazioni nelle provincie di Vicenza e Verona.Percorsi in pietra nel giardino: lo stile giapponese
I giardini giapponesi sono frutto di una attenta e precisa cura che trasforma un giardino in un oasi di pace, in uno spazio rigenerante, quasi mistico. Sono ricchi di dettagli, progettati con estrema attenzione, realizzati in spazi angusti e puntualmente catturano il turista occidentale, che non è abituato a questa cura maniacale del verde. Ed i pavimenti? come vengono progettati i vialetti che attraversano questi giardini e portano alla casa tradizionale giapponese?Pavimentazione esterna a Castello di Arzignano
Pietra di Goya e porfido, una pavimentazione particolare che fa incontrare due materiali naturali.. bello da vedere e un divertimento per i piccoli di casa. In fondo all'articolo il video in cui Viola corre in questo esterno (se volete farvi due risate vi consiglio di guardare il backstage).Pavimento esterno a Verona: porfido, giallo reale e ciottolo
Una pavimentazione esterna realizzata in provincia di Verona (San Bonifacio).
Andrea ha studiato e progettato lo spazio esterno, accostando con eleganza e raffinatezza materiali tradizionali con uno ricercato stile classico.Pietra, porfido e ciottolo per pavimentare un esterno a Verona
Questa casa bifamiliare presenta due ingressi pedonali affiancati, sopraelevati rispetto alla strada e non allineati. L'idea è stata quella di creare due percorsi omogenei che portino direttamente alla porta d'ingresso e che fungano, allo stesso tempo, da contenitore per una aiuola centrale realizzata al fine di separare visivamente le due abitazioni.Pavimento esterno in pietra, porfido e ciottoli
Per gli esterni di questa abitazione a San Bonifacio vengono combinati materiali della tradizione e decorazioni geometriche. Un insieme armonico e preciso, dove forme sinuose si sposano con gli spigoli esaltando l'abitazione.