Adesivo per piastrelle
Miscela in polvere di agenti leganti idraulici, di aggregati inerti (sabbia e pietrisco) e di additivi organici. La polvere viene additivata con acqua e miscelata con idoneo mescolatore a frusta qualche minuto prima della posa in opera delle piastrelle.
Se vuoi approfondire leggi: adesivi per piastrelle in ceramica
Area di contatto
Si tratta della porzione sul retro della piastrella in grès e della porzione di letto di posa che entra in contatto con l'adesivo dopo che la piastrella è stata posata.
Assorbenza della piastrella
Alcune piastrelle hanno la caratteristica di assorbire una certa quantità d'acqua. Questo fenomeno deve essere considerato in fase di posa e la piastrella, in questi casi, deve essere imbibita per evitare che secchi troppo il collante.
Bagnabilità
Con questo termine si fa riferimento allla capacità di uno strato di adesivo spalmato con la spatola dentata di "bagnare" la piastrella, cioè di coprirne l'intera superficie.
Deformabilità
Capacità di un adesivo per piastrelle, una volta indurito (quindi qualche giorno dopo la posa) di essere deformato da tensioni tra la piastrella ed il fondo di posa senza che si creino delle fratture o dei danni nella piastrellatura. La deformabilità può essere longitudinale o trasversale: la prima è quella che si verifica quando c'è unao sforzo di taglio e cioè parallelo al piano di posa, mentre la seconda è quando c'è uno sforzo di flessione decentrato sulla piastrella.
Disegno o schema di posa
Lo schema di posa è il progetto, redatto dal progettista o dall'arredatore, della disposizione delle piastrelle nei locali.
Dislivello
Con questo termine intendiamo una differenza di livello tra due ambienti adiacenti che si può verificare nel letto di posa (massetto o pavimento esistente) oppure anche nella piastrellatura ultimata. Il dislivello dovrebbe essere sempre evitato ma se non c'è modo di livellare i due ambienti si dovrà prevedere un profilo di compensazione del dislivello.
Durabilità di una piastrellatura
La durabilità di un pavimento in piastrelle dipende sia dalla scelta del materiale che dalle tecniche di posa ed è la capacità della piastrellatura di mantenere nel tempo le proprie caratteristiche tecniche, funzionali ed estetiche.
Fuga
La fuga è la distanza tra due piastrelle adiacenti che potrà essere riempita con dello stucco.
Se vuoi approfondire: stucco per piastrelle
Giunto
Il giunto è una interruzione della piastrellatura, un taglio, che viene previsto dal progettista con specifiche finalità a seconda del tipo di giunto. Ne esistono infatti di diversi:
- giunto di dilatazione: ha lo scopo di dividere la piastrellatura in riquadri per limitare le sollecitazioni meccaniche dovute, ad esempio, a sbalzi termici o ad assestamenti dell'immobile;
- giunto di frazionamento: questo giunto va più in profondità ed il taglio interessa anche il massetto o altro fondo di posa. Ha funzioni simili al giunto di dilatazione ma permette al pavimento di sopportare meglio eventuali movimenti strutturali dell'edificio.
- giunto perimetrale: ha lo scopo di isolare il pavimento dai muri perimetrali e dai divisori ed interessa tutto lo spessore del pavimento, sia la piastrellatura che il massetto sottostante
- giunto strutturale: riguarda la struttura dell'edificio e dovrà essere rispettato anche dai pavimenti
Se vuoi approfondire: i giunti sui pavimenti
Ingobbio
Si tratta di uno degli elementi che costituiscono la piastrella e più precisamente dello strato che si pone sulla piastrella per evitare che aderisca ai rulli all'interno del forno. Una volta tolta dalla scatola il retro della piastrella si presenta polveroso proprio a causa dell'ingobbio.
Intonaco
Per intonaco si intende lo strato che viene fatto aderire al muro grezzo al fine di regolarizzarne la superficie. Può essere rinforzato con una rete metallica o con una rete in fibra di vetro. Sarà la base su cui andranno posate le piastrelle.
Se vuoi approfondire: intonaci a base cemento o calce?
Larghezza della stuccatura
Con larghezza della stuccatura intendiamo la distanza tra due piastrelle adiacenti e non, come si crede, la dimensione del distanziatore utilizzato tra le piastrelle. La dimensione del distanziatore (ne esistono a forma di T, a forma di L, a forma di croce) è sempre inferiore rispetto alla larghezza della fuga che ne deriva. Dipende anche dalla forma - in sezione - della piastrella nel bordo che può essere svasata o irregolare e può contribuire ad aumentarne le dimensioni.
Malta
Con questo termine si intende il conglomerato costituito da una miscela di leganti (ad esempio cemento o calce) con acqua, inerti di granulometria adeguata, ed eventuali additivi. Un impasto che deve garantire, contemporaneamente, una buona lavorabilità all'operatore ed una buona resistenza meccanica una volta che sarà asciutta ed indurita.
Manutenibilità
Facilità o difficoltà nel fare manutenzione ad un pavimento o ad un rivestimento in ceramica.
Manutenzione
Azioni che devono essere periodicamente compiute per mantenere in stato di efficienza il pavimento in ceramica, come, ad esempio, la pulizia, i trattamenti ed il ripristino periodico delle piastrellature.
Se vuoi approfondire: la pulizia delle piastrelle in ceramica
Massetto
Il massetto è il letto di posa per eccellenza di un pavimento in ceramica. Si realizza stendendo e livellando uno strato di malta cementizia, ed attendendo l'indurimento e la maturazione. Lo strato costituirà il supporto della piastrellatura, assicurando la funzione di rinforzo e la ripartizione dei carichi. Il massetto può incorporare un sistema di riscaldamento a pavimento e verrà detto "massetto radiante".
Se vuoi approfondire: il massetto per le piastrelle in ceramica
Massetto desolidarizzato
Massetto "staccato" dal sottofondo mediante uno strato separatore, solitamente un telo di nylon oppure un isolante acustico. Desolidarizzare è la soluzione preferibile perchè impedisce la trasmissione delle tensioni alla superficie.
Massetto in aderenza
Massetto che aderisce sul sottofondo mediante la stesura di boiacca di adesione o di un adesivo. Si realizza quando non c'è sufficiente spessore per realizzare un massetto desolidarizzato.
Massetto rinforzato
Il massetto può avere una rete di rinforzo in acciaio o in fibra di vetro oppure possono essere inserite delle fibre all'interno dell'impasto che si legano tra di loro. In questo caso si definisce "massetto rinforzato".
Piastrella ceramica
Sottile strato di ceramica realizzato mediante pressatura e cottura di miscele di argilla e minerali, utilizzata per rivestire pavimenti e pareti.
Se vuoi approfondire: Piastrelle in ceramica, produzione e tipologie
Piastrelle smaltate
Piastrelle che presentano uno strato superficiale vetroso applicato sul supporto prima della cottura in forno.
Se vuoi approfondire: Piastrelle in grès smaltate
Piastrelle lappate o levigate
Piastrelle che hanno subito una lavorazione meccanica dopo l'uscita dal forno, per rimuovere finemente lo strato superficiale in modo da renderle lucide e brillanti (levigatura) o rendere liscia la superficie (lappatura).
Se vuoi approfondire: Piastrelle levigate e Piastrelle lappate
Piastrella rettificata
Piastrella di ceramica i cui bordi vengono, appunto, rettificati, cioè ritagliati in modo da essere a spigolo vivo, più precisi e rettilinei.
Piastrellatura
La piastrella è l'elemento di base della piastrellatura che è, invece, il frutto dell'insieme di letto di posa (massetto o fondo), adesivo, piastrella e posa in opera del tutto.
Planarità della piastrellatura
Per planarità si intende la conformita, rispetto alle norme Uni En della piastrellatura rispetto al piano orrizzontale o verticale. La presenza di piccoli gradini, di concavità e convessità, nei limiti dettati dalle norme, sono considerati tollerabile in quanto il lavoro viene svolto manualmente.
Se vuoi approfondire: Piastrellatura non planare, tolleranze e metodi di misura
Posa a malta o a boiacca cementizia
Il sistema di posa a malta o a boiacca cementizia è un metodo ormai obsoleto che prevedeva l'applicazione delle piastrelle su di uno strato di malta cementizia fresco su cui veniva posto un sottile strato di boiacca (miscela di acqua e cemento). In alternativa alla posa a boiacca si effettuava la posa a "spolvero": in quel caso sul letto di malta fresca veniva "spolverato" il cemento e poi si procedeva alla posa delle piastrelle e alla bagnatura.
Se vuoi approfondire: Posa a sabbia e cemento o a colla?
Posa con doppia spalmatura
La posa con doppia spalmatura si esegue applicando l'adesivo sia sul letto di posa che sul retro della piastrella in modo da assicurare la presenza del collante in tutta la superficie senza la presenza di bolle d'aria al di sotto della piastrella. Questo metodo va utilizzato tassativamente in caso di posa di grandi lastre.
Se vuoi approfondire: Posa con doppia spalmatura
Primer
Si tratta di additivi o liquidi che possono avere diverse funzioni. Le principali sono quelle di rendere il fondo idoneo alla posa (consolidandolo o aumentandone il grip, in quest'ultimo caso si parla di promotore di adesione) ma anche quello di isolare il fondo di posa dal materiale che si va ad incollare, per esempio quando si vuole evitare l'assorbimento di umidità.
Progettazione della piastrellatura ceramica
Per progettazione della piastrellatura intendiamo la scelta delle piastrelle, del supporto, dello schema di posa, del metodo di posa, dell'adesivo da utilizzare, della larghezza delle fughe e del tipo di stuccatura. Il tutto in base alle caratteristiche estetiche e funzionali della pavimentazione che si vogliono ottenere ed alla destinazione di impiego dei locali da piastrellare.
Scivolamento (scivolamento verticale nullo)
Quando si parla di scivolamento si intende il movimento verso il basso che fa una piastrella applicata in parete mediante un certo tipo di adesivo. Ci sono particolari adesivi per piastrelle che si dicono "a scivolamento verticale nullo" che impediscono questo movimento.
Scivolosità
Riferito ad una piastrellatura significa la capacità di una superficie di provocare lo scivolamento e la caduta delle persone. Dipende in modo particolare dall'attrito, dal grip, della superficie delle piastrelle. Esistono diversi modi per misurarla, uno dei più conosciuti è l'indice di scivolamento R.
Per approfondire leggi: scivolosità delle pavimentazioni in piastrelle
Sigillante cementizio per fughe
Il sigillante altro non è che lo stucco che si utilizza per riempire le fughe, cioè gli interstizi tra una piastrella e l'altra. Il sigillante è un composto di legante, aggregato a grana fine o grossa ed additivi (ad esempio lattice). Va miscelato con acqua poco prima dell'applicazione e mescolato lentamente e a lungo per renderlo omogeneo.
Sigillante in resina per fughe
Il sigillante in resina - o stucco epossidico - è una miscela di resine sintetiche, aggregati di granulometria opportuna ed additivi in cui l'indurimento avviene per una reazione chimica. Rispetto al sigillante cementizio è non assorbente ed elastico, ma ha un costo di gran lunga superiore ed una certa difficoltà di applicazione. Richiede una minuziosa pulizia prima del definitivo indurimento dopodichè diventa quasi inamovibile.
Sigillante elastico per giunti
A differenza delle fughe, nei giunti di dilatazione, di frazionamento e perimetrali, va utilizzato un materiale che rimanga nel tempo elastico in modo da garantire il corretto funzionamento dei giunti. Il sigillante per giunti viene confezionato in cartucce del tutto simili a quelle del normale silicone e si trovano sigillanti con lo stesso colore degli stucchi cementizi, in modo da rendere "quasi invisibile" il giunto.
Smalto
È lo strato superficiale della piastrella: conferisce resistenza alla piastrella (è lo smalto che sopporta l'abrasione da calpestio ed i graffi) e ne caratterizza l'estetica. Solitamente si realizza applicando sulla parte superiore della piastrella una miscela di fritte in forma liquida o in polvere che, una volta cotte, diventano vetrose ed impermeabili.
Spatola dentata
La spatola dentata è la dotazione di base di ogni posatore e serve per stendere il collante sul fondo di posa e/o sul retro della piastrella. Ne esistono di moltissime versioni in base alle misure dei denti, all'inclinazione degli stessi e alle misure della spatola.
Strato di impermeabilizzazione
L'impermeabilizzazione ha lo scopo di impedire il passaggio di acqua agli strati sottostanti. Lo strato di impermeabilizzazione più diffuso è la guaina bituminosa. Da non confondere con la membrana liquida di protezione del calcestruzzo: questa viene stesa sul massetto ed ha la funzione di proteggere lo stesso e allungarne la durabilità.
Per approfondire: Impermeabilizzazione esterna
Strato di livellamento
Detto anche livellina o rasatura ha lo scopo di compensare scostamenti di livelli o di planarità nel fondo di posa.
Strato di regolarizzazione
Detto anche rasatura consiste nell'applicazione di materiale per compensare, in parete, una displanarità.
Strato drenante
Modalità di posa che favorisce il deflusso dell'acqua attraverso la piastrellatura. Si ottiene, appunto, realizzando uno strato con materiale drenante (ghiaia o pietrisco macinato) su cui si va a posare a secco la piastrella in ceramica (di alto spessore per resistere ai carichi).
Stuccatura
Operazione di riempimento delle fughe con il sigillante cementizio o a base di resine.
Tempo aperto
Il tempo aperto di un adesivo è l'intervallo di tempo all'interno del quale l'adesivo mantiene le sue caratteristiche. Trascorso questo intervallo l'adesivo perde le sue caratteristiche e non sarà in grado di far aderire correttamente la piastrella al fondo di posa.
Tempo di messa in esercizio (della piastrellatura)
Il tempo di messa in esecizio della piastrellatura è il tempo di attesa necessario affinchè il pavimento possa essere utilizzato per il suo scopo finale.
Commenti
Ho letto con molto interesse il sito. Mi hanno piastrellato un grosso terrazzo. Sul massetto hanno posato un tappetino verde. Poi sopra il piastrellista ha spalmato uno strato di colla perché mancavano le piastrelle e non voleva che si rovinasse il tappetino. Dopo circa 1mese un altro piastrellista é venuto a incollare le piastrelle sopra. Ora sono passati 5 mesi e hoconstatato che numerose piastrelle suonano vuote battendole con le nocche. Cosa significa e come posso porvi rimedio?
Buongiorno Davide,
Il fatto che le piastrelle "suonino a vuoto" battendoci sopra non è un buon segnale. Tanto più trattandosi di una pavimentazione per esterno. Potrebbero essersi formati degli spazi, delle zone con presenza di aria sotto alle piastrelle (o sotto al tappetino). Se questi spazi vengono infiltrati dall'acqua, in inverno, a causa del gelo, il pavimento si solleverà.
Per risponderti correttamente dovresti dirmi di che "materassino verde" si tratta: è una membrana impermeabilizzante? Potrebbe essere la Ditra 25 di Schluter (che però è arancione) oppure la membrana Prodeso di Progress (che però è azzurra).
Inoltre dovrei capire che tipo di collante è stato utilizzato per il fissaggio della membrana e per la copertura delle membrana.
Una cosa che ti devo anticipare, mio malgrado, è che sarà difficile identificare il responsabile di un eventuale degrado del pavimento esterno.
Purtroppo hai commesso il tipico errore che riscontro parecchie volte nei cantieri e cioè quello di affidare ad interlocutori diversi lo stesso intervento. Molti, ad esempio, affidano il massetto ad un azienda e la posa delle piastrelle o del legno ad un altra. Ma nell'eventualità in cui si verifichino dei problemi, come dimostra il tuo caso, non si sa a chi dare la colpa.
Approfitto della tua domanda per dare questo consiglio ai lettori:
MAI, MAI, MAI, affidare a due interlocutori diversi lo stesso pavimento (pavimento=piastrella+posa+fondo di posa).
Il pavimento è composto anche dal fondo di posa. Pertanto l'azienda che posa le piastrelle deve occuparsi anche del fondo. L'azienda che posa il legno deve eseguirvi anche il massetto. Ed il tutto deve essere presente in un unica fattura preferibilmente con la dicitura "esecuzione in appalto di...".
Grazie per la domanda e per aver letto il nostro sito
vorrei posare delle piastrelle sulle pareti di un bagno senza togliere le vecchie piastrelle da sotto. quale collante mi consigli ? l'H 40 potrebbe andar bene? devo utilizzare un aggrappante? grazie
Ciao Giuseppe,
Per incollare un rivestimento sopra a delle piastrelle esistenti ti consiglio di utilizzare ECOPRIM GRIP sulle piastrelle esistenti e poi di utilizzare il collante NO LIMITS di Kerakoll.
Come dico sempre, però, il consiglio principale è quello di far fare il lavoro a chi ti ha venduto le piastrelle. La posa di pavimenti e di rivestimenti non è un lavoro in cui è consigliabile il fai-da-te. E nemmeno è consigliabile farlo fare "ammiocuggino" o ad un posatore terzo. Se vuoi un lavoro ben fatto devi avere un unico interlocutore e farti scrivere sulla fattura "esecuzione in appalto di rivestimento comprensivo di materiali e posa in opera". In questo modo se ci saranno problemi avrai una persona, fisica o giuridica, a cui rivolgerti e non ci potranno essere scaricabarile.
Buongiorno, volevo chiedere un parere per piastrellare una grande superficie di un giardino. Per effetto della dilatazione dovuta al caldo e al freddo ho sentito che bisogna mettere dei "rompi tratta" o non so quale sia il giusto termine. Ogni quanto sarebbe bene metterli?
Grazie buona giornata.
Ciao Valentina,
si tratta dei GIUNTI DI DILATAZIONE che vanno assolutamente eseguiti anche nelle pavimentazioni esterne. Ne parliamo qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/giunti-massetti-pavimenti
ciao!
Ciao devo fare il rivestimento del top della cucina e vorrei alternare delle piastrelle chiare neutre con delle mattonelle tunisine, Devono avere lo stesso spessore?
Ciao Victoria,
l'utilizzo di piastrelle dello stesso spessore facilita le operazioni di posa in opera. Posare piastrelle di spessore differente è fattibile ma certamente molto più complesso.
Una soluzione a questa situazione è quella di utilizzare delle piastrelle economiche (piastrelle difettose o vecchie, o delle fine partita) da posare sotto alle piastrelle più sottili in modo da compensare la differenza di spessore.
Grazie, ciao!
Buongiorno.
Ho bisogno di un consiglio: devo pavimentare una cucina di pianta irregolare (26,60mq) con piastrelle in gres quadrate 75x75. Non so se scegliere la posa in diagonale (consigliabile, mi pare) o quella dritta (che preferirei). Che ne dice? La casa è in fase di ristrutturazione, quindi vuota. Si parte sempre dal centro come mi è parso di capire oppure non è un must?
Molte grazie, saluti.
Ciao Elena,
sarebbe più facile rispondere se fossimo lì, in cantiere. Le principali cose di cui tenere conto sono per decidere le partenze di un pavimento in piastrelle sono:
Sono stato sintetico ma spero di averti aiutato comunque
ciao!
Salve, voglio cambiare per terra del mio soggiorno, adesso ho del cemento colorato pero adesso voglio mettere delle piastrelle. La colla per piastrelle e compatibile con il cemento ?oppure devo rompere tutto ?
Grazie per le risposte
Ciao Amina,
dovrei vedere dal vivo il fondo di posa per poterti dare una risposta, ma, molto probabilmente, sarà necessario fare una sgrezzatura del cemento con un macchinario apposito e poi stendere un promotore di adesione. A quel punto si potranno incollare le piastrelle sul vecchio pavimento in cemento.
grazie per la domanda, ciao!
Interessante vedere la vostra professionalita'.
Ho un problema per rivestire un piano cucina con mattonelle di marmo (10x10). Il piano e' a L ma ha un angolo di +/- 80 gradi. Io vorrei posare le mattonelle in modo perpendicolare ai bordi... ma cosi nasce un problema dove le due parti del piano si incontrano. Come fareste voi a posare le mattonelle in modo che l'angolo abbia un ottica accettabile?
Grazie per ogni suggerimento.
Ciao Alfio,
devi far fare un pezzo speciale in marmo da utilizzare nell'angolo di congiunzione tra i due piani. Per fortuna con il marmo è fattibile.
ciao!
Buongiorno nel montare il pavimento mi sono accorto che il posatore si è fatto ingannare dalla soglia di marmi storta e seguendola ma montato tutto il pavimento leggermente inclinato da una parte e si vedono le piastrelle in prossimità dei muri che iniziano con una misura e finiscono con un'altra. Avendo il riscaldamento a pavimento cosa mi consiglia di fare adesso? Rifarlo rischiando di avere danni al massetto o tenermelo storto?
Ciao Domenico,
se ho capito bene il posatore ha posato il pavimento utilizzando come "squadra" una soglia in marmo e non, invece, i muri perimetrali. Di questo argomento abbiamo parlato nell'articolo, nel paragrafo "decidere la partenza può fare la differenza".
Non è detto che la decisione del posatore sia sbagliata: se fosse avesse utilizzato un altro riferimento per la partenza (uno dei muri perimetrali) avresti visto il taglio inclinato in corrispondenza della soglia di marmo, magari proprio quella dell'ingresso.
Chiaramente non so dirti se questo sia meglio o peggio: occorrerebbe conoscere casa tua, sapere quali saranno gli arredi e dove saranno posizionati. Dovresti valutare questi aspetti assieme al progettista che ti sta seguendo. L'ipotesi estrema di distruggere e rifare il pavimento è difficile ma possibile (anche su impianto radiante) ma ha senso se, a casa arredata, i tagli irregolari saranno molto visibili e fastidiosi.
Agli altri lettori che devono ancora posare il pavimento faccio presente che queste considerazioni vanno fatte PRIMA della posa proprio per evitare la situazione che descrive Domenico. Si deve disporre a secco il pavimento e valutare diverse ipotesi alternative di partenza, fino a trovare quella che posiziona i tagli più regolari nelle parti a vista e quelli inclinati (meno belli) nei lati meno visibili.
Ciao!
Buongiorno devo far piastrellare il cortile, in questo periodo che il termometro segna quasi 40 gradi, e meglio aspettare che faccia meno caldo??per una questione di tenuta della colla nel tempo..grazie per la risposta.
in questo periodo si posa nelle ore più fresche del mattino, cioè dalle 5 alle 10/11.00 e possibilmente ombreggiando la zona appena posata. Ma se ti è possibile rimandare il lavoro ad un momento successivo è molto meglio. Con queste temperature i collanti agiscono molto rapidamente ed il rischio è quello che hai già ben identificato tu nella domanda.
Grazie per la domanda
Ciao!
Molto interessante e professionale l'articolo. Complimenti. Una domanda magari banale. E' più difficile posare piastrelle a pavimento oppure a parete, considerando una situazione standard ?
Cordiali saluti e buon lavoro.
grazie per la domanda. Ti rispondo subito: sono più difficili da posare le piastrelle a rivestimento, sia per la necessità di controllare lo scivolamento verticale, sia per la maggiore necessità di praticare fori e tagli per alloggiare prese, interruttori, tubi di scarico e di adduzione di acqua sanitaria. In caso di grandi formati (120x120, 120x280 e superiori) la difficoltà aumenta ulteriormente a causa del peso della piastrella - a cui si aggiunge il peso del collante in quanto è necessaria la doppia spalmatura - e della difficoltà a maneggiarla.
Ciao!
buongiorno trovo molto utili e professionali i vostri consigli. Ho un quesito in merito: devo rivestire il bagno, le piastrelle devono appoggiare sul piatto foccia oppure é meglio mettere un distanziatore tipo 1 o 2 mm? Grazie per l'attenzione
le piastrelle non vanno appoggiate direttamente sul piatto doccia in ceramica altrimenti corriamo il rischio che eventuali tensioni ne provochino la rottura. Come scrivi si utilizzano dei distanziatori.
Ciao!
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