L'intonaco a calce

Intonaco a calce o a cemento?

26/06/2024

La calce è stata abbandonata, negli ultimi 50 anni, a favore del cemento che garantisce una più facile lavorabilità. Ma ora sta ritornando protagonista degli intonaci, richiesta per una serie di caratteristiche, prima fra tutte il comportamento igroscopico. 

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Bioarchitettura

La calce come intonaco: salute e igiene

Beninteso noi vendiamo sia l'intonaco a base cemento che quello a base calce. Ma se possiamo darvi un consiglio, beh, non abbiamo alcun dubbio: va certamente preferita la calce. Se avete la pazienza di leggere questo articolo converrete con noi che il miglioramento in termini di comfort abitativo, grazie alla calce, è davvero importante! 

Ma facciamo un passo indietro: che cosa è l'intonaco? e perchè si chiama così? 

Intonaco: definizione e breve storia

L'origine del nome è bellissima: intonaco deriva infatti dal latino tunicare, "vestire" e da una supposta forma "intunicare", "coprire con la tonaca. Il termine si è affermato nel secolo XIV per indicare il rivestimento che si dà al muro a scopo protettivo. 

L'intonaco è il rivestimento di superfici più diffuso fin dall'antichità: alcune testimonianze raccontano di mattoni crudi ricoperti da intonaco nel palazzo Cosroe I Anushirvan, in Mesopotamia, risalente al V secolo avanti Cristo che viene descritto come realizzato con lo stesso impasto di cui erano prodotti i mattoni ma più fluido grazie all'aggiunta di acqua.

Vitruvio, nel periodo romano, definisce le modalità di realizzazione dell'intonaco a più strati, è lui a definire la composizione del primo strato, il "rinzaffo", del secondo strato di arenato e del terzo strato, detto marmorato che abbina alla funzione di protezione anche quella di finitura. 

Da allora, ed ancora oggi, l'intonaco è il rivestimento più diffuso grazie alla sua facile applicazione ed alla sua economicità che ne permettono il rinnovo frequente. 

 

Le funzioni dell'intonaco

L'operazione di intonacatura eseguita all'interno delle abitazioni permette di ottenere superfici murarie lisce e quindi adatte a ricevere tinte o carta da parati. La stesura dell'intonaco rende omogenee pareti sulle quali sono stati fatti passare impianti, dense di fori, tracce, tubazioni... l'intonaco corregge i (leggeri) fuori piombo ed i fuori squadra.
L'intonaco interno ha la funzione di assorbire l'umidità superficiale delle pareti che si forma perchè la temperatura scende sotto il punto di condensa. Un buon intonaco deve evitare i fenomeni di gocciolamento. Quello che dovremo pretendere da un intonaco è, quindi, un ottimo rado di igroscopicità, ossia una ottima capacità di assorbire e disperdere lentamente, sia verso l'esterno sia verso l'interno, l'eccesso di umidità relativa presente nell'ambiente. 

 

Intonaco: come si applica

Un intonaco fatto a regola d'arte consiste in almeno tre strati: lo strato inferiore (rinzaffo sottile) ha lo scopo di fornire l'indispensabile aderenza alla muratura degli strati successivi di intonaco; il secondo strato, l'intonaco vero e proprio, dello spessore di 15/ 18 mm (intonaco grezzo) svolge i compiti propri all'intonaco (potere traspirante, igroscopico, idrorepellente, resistenza etc) infine lo strato ultimo, dallo spessore di qualche millimetro (intonaco fine) viene lisciato con frattazzo o pennello e diventa la base per l'ultimo trattamento di pittura. 

Quello che cambia, nel caso di un intonaco tradizionale a calce, è la granulometria della sabbia utilizzata per intonacare che è sabbia grossa per lo strato di intonaco grezzo, mentre è sabbia fine nell'ultimo strato di intonaco fine.

 

Intonaco a Calce o a Cemento? 

L'intonaco a base calce assolve egregiamente a queste esigenze, a differenza dell'intonaco a base cemento la cui igroscopicità è drammaticamente più bassa.

Purtroppo la maggiore facilità nella stesura di un intonaco a base cemento e quindi il minor costo ha generato una enorme diffusione degli intonaci cementizi negli ultimi 50 anni a discapito della calce.
I problemi di formazione di condensa e muffa che si stanno verificando a seguito del maggiore isolamento nella costruzione degli edifici sta facendo riscoprire gli intonaci a base calce su cui molti produttori hanno iniziato ad investire, sebbene ancora vi sia, da parte degli applicatori, un notevole attrito a causa della maggiore difficoltà di applicazione e dei tempi più lunghi richiesti. 

 

Calce: un disinfettante naturale

L'intonaco a base di calce, applicato in parete, funziona come un disinfettante naturale: grazie alla sua capacità di assorbire l'acqua superficiale dalle pareti toglie nutrimento a spore, batteri e muffe evitandone la prolificazione. Inoltre è caratterizzato da altissima traspirabilità e porosità, altro elemento sfavorevole alla formazione di muffe. 

Leggi l'articolo: Condensa e muffa: come evitarle

 

Calce: storia, chimica e tecnica

La calce è il classico legante dei materiali da costruzione dell'antichità.

 

Chimica

Viene preparata mediante cottura di rocce calcaree (CaCO3). Queste, per decomposizione termica, si dissociano in ossido di calcio (Ca0) e anidride carbonica. Il processo avviene rapidamente verso i 1000°C. La massa porosa della calce formatasi, posta in contato con acqua, si trasforma in idrossido di calcio, Ca(OH), capace di indurire lentamente all'aria.

 
Calce viva e calce spenta

Poiché la trasformazione dell'ossido nell idrossido di calcio avviene con un forte sviluppo di calore, il primo veniva e viene ancora chiamato calce "viva" ed il  secondo calce "spenta". L'idrossido di calcio, mescolato con acqua e sabbia, è in grado di formare una malta capace di indurire lentamente all'aria.

 

Presa

Inizialmente la malta perde la sua plasticità originale (presa) a seguito dell'evaporazione di una parte dell'acqua di impasto. Successivamente si verifica un lento e progressivo indurimento per la precipitazione di cristalli di CacO, a causa della reazione dell'idrossido di calcio con l'anidride carbonica dell'aria.
Come per il gesso, anche per la calce, quindi, il prodotto finale dell'indurimento è identico alla materia prima di partenza.

 
Velocità di indurimento

La resistenza meccanica a compressione di una malta di calce raggiunge valori di una decina di Mpa molto lentamente. Aggiungendo pozzolana alla calce, la malta è in grado di indurire più rapidamente, soprattutto a contatto con l'acqua. Infatti, a seguito delle reazioni dell'idrossido di calcio con l'allumina e la silice della pozzolana  si possono formare prodotti insolubili in acqua (silicati e alluminati di calcio idrati) che contribuiscono considerevolmente all'indurimento della malta. In sostanza, in presenza di una pozzolana, la calce si trasforma da legante aereo in idraulico.

 
La pozzolana

L'impiego della pozzolana, per il miglioramento delle malte di calce nei confronti dell'azione dell'acqua, fu una delle scoperte più rivoluzionarie degli antichi
Romani nel settore delle costruzioni: soprattutto nelle opere idrauliche e marittime, ma anche in quelle semplicemente esposte all'azione della pioggia, l'impiego della pozzolana nelle malte a base di calce comportò un miglioramento in termini di prestazioni meccaniche e di durabilità come è testimoniato dallo stato di conservazione di molte opere costruite oltre 2000 anni fa.

 
Il primo calcestruzzo

Inoltre, una miscela di calce e pozzolana può indurire in presenza di acqua e in assenza di aria, Ciò consenti lo sviluppo del primordiale calcestruzzo (calcis structio) impiegato molto spesso dai Romani come riempimento all'interno di paramenti in mattoni delle cosiddette murature a sacco. In assenza di pozzolana, la sola calce, al di fuori del contatto con l'aria, non avrebbe potuto indurire in modo altrettanto efficace di una miscela calce-pozzolana.

 

La calce idraulica

Inserendo argilla nella miscela

Nel trattamento termico a circa 900-1000° di una marna calcarea, miscela naturale di calcare e argilla, si forma l'ossido di calcio che successivamente si combina con la silice e l'allumina dell'argilla formando prodotti (silicato biocalcico e alluminato monocalcico) capaci di indurire con l'acqua.
Nel prodotto cotto restano non combinate parti degli ossidi di calcio, di silicio e di alluminio. Con aggiunta di acqua in quantità stechiometricamente controllata si può convertire l'ossido di calcio non combinato in idrossido di calcio e pertanto, alla fine del processo, la calce idraulica contiene una miscela di Ca(OH), silicato bicalcico (CasSiO.), alluminato monocalcico (CaAlzO4), oltre a silice e allumina non combinati. Il prodotto così ottenuto si comporta da legante idraulico soprattutto per la presenza del silicato e dell'alluminato di calcio, ma anche per la presenza di silice e allumina non combinate (e amorfe) capaci di reagire con l'idrossido di calcio.

 

Sostituisce la pozzolana

In sostanza, la produzione di calce idraulica ha affrancato i costruttori dalla disponibilità di pozzolana, non sempre localmente reperibile, per la produzione di malte idrauliche meccanicamente più resistenti e capaci di indurire anche senza essere a contatto dell'aria.

 

Precursore del cemento

La calce idraulica, la cui produzione industriale è iniziata nel XVIII secolo, può essere considerata il precursore del moderno cemento portland. Attualmente la produzione di calce idraulica con il processo sopra descritto è stata abbandonata e quasi totalmente rimpiazzata da prodotti ottenuti miscelando il cemento portland con una notevole percentuale di un filler (materiale inerte macinato finemente), generalmente calcareo, e piccole quantità di additivo aerante.

 

Diffidare dalle imitazioni

La "diluizione" del cemento con il filler consente così di ottenere prestazioni fisico-meccaniche (porosità, resistenza, modulo elastico ecc.) molto simili a quelle della calce idraulica originale, mentre lo sviluppo di aria (in forma di microbolle) conferisce alla malta quelle caratteristiche di plasticità necessarie per l'applicazione su superfici verticali (intonaci). Il comportamento è simile, ma non si tratta di calce!

 


Vediamo ora i prodotti che puoi acquistare nei nostri magazzini per edilizia e che fanno parte della famiglia delle Calci:

 

Il grassello di Calce

 

Il "grassello", che trovi nel nostro reparto edilizia, si riferisce generalmente alla calce spenta (idratata), ottenuta dalla cottura di pietra calcarea con impurità inferiori al 10%. Tradizionalmente, la calce veniva spenta in cantiere nella "buca della calce" e utilizzata a mano a mano che necessaria. Oggi, il grassello viene commercializzato allo stato semiliquido, in sacchi di plastica.

 

Il latte di calce

La legislazione non richiede che sui sacchi sia indicato il periodo di invecchiamento del prodotto, lasciando al consumatore la scelta del grassello che meglio soddisfa le esigenze operative. Diluendo il grassello fino a ottenere uno sciroppo denso, si ricava il latte di calce, utilizzato per la tradizionale pittura a calce.

 

La calce idrata in polvere

Le fornaci che producono calce viva eseguono anche lo spegnimento con un trattamento speciale per ottenere calce idrata in polvere, anche questa la trovi, in sacchi, nei nostri magazzini edilizia.
La produzione della calce idrata è piuttosto semplice: dopo la cottura, la pietra calcarea viene frantumata, idratata con la quantità d'acqua necessaria e finemente macinata. Questo processo produce calce idrata in polvere, venduta in sacchi di carta che conserviamo in ambienti asciutti e ben ventilati.

 

La calce idraulica in polvere

La calce idraulica si ottiene dalla cottura di pietre calcaree contenenti argilla. Durante la cottura, la silice e l'allumina nell'argilla formano composti che induriscono con l'acqua.

L'indice di idraulicità, determinato dal rapporto argilla-calcare, classifica la calce in base alla sua capacità idraulica: debolmente idraulica, mediamente idraulica, propriamente idraulica, eminentemente idraulica. La calce idraulica può essere prodotta artificialmente in stabilimento, miscelando carbonato di calcio e argilla, calce aerea idrata e pozzolana, o calce aerea idrata e loppa basica d'altoforno.

Una calce idraulica artificiale, o cemento diluito, non può garantire la traspirabilità essenziale per edifici bioecologici. Pertanto, nella scelta della calce, è importante verificare le sue origini e il processo di produzione seguito.

La calce idraulica è venduta in sacchi che vengono stoccati nei nostri magazzini edili e che riportano il nome del produttore, dello stabilimento e del tipo di legante. È importante ricordare che la calce idraulica inizia la presa non prima di un'ora dall'inizio dell'impasto e la completa entro 48 ore mentre la presa è stabilizzata dopo sei mesi.

 

Kerakoll Biocalce

Tra gli intonaci a base calce oggi disponibili sul mercato, e tra i vari marchi che trattiamo, noi preferiamo e consigliamo BIOCALCE di KERAKOLL.  

È un intonaco certificato, eco-compatibile, di pura calce naturale NHL 3.5 a norma EN 459-1, per intonacature altamente traspiranti. La composizione naturale di questo intonaco lo rende un prodotto ideale nel GreenBuilding e permette di evitare l'inquinamento domestico. Contiene, infatti, solo materie prime di origine naturale e minerali riciclati. Grazie a questo, oltre a consentire ridotte emissioni di CO2 nella produzione dello stesso, garantisce bassissime emissioni di sostanze organiche volatili e la diminuizione degli inquinanti indoor. La calce, infine, lo rende un elemento naturalmente batteriostatico e fungistatico oltre che essere, come già detto, traspirante. 

 

 

 

Un intervento realizzato con Biocalce a Vicenza

Biocalce: come si posa

La parete su cui va applicata biocalce intonaco deve essere pulita e consistente, senza parti friabili o degradate ed esente da polvere e muffe. Nel caso in cui sia necessario va eseguita la pulizia delle superfici con idrosabbiatura o sabbiatura e successivo idrolavaggio a pressione per rimuovere completamente residui di precedenti lavorazioni (vecchie rasature, croste, concrezioni saline, ecc.) che possano pregiudicare l’adesione.
Va asportata l'eventuale malta d’allettamento inconsistente e in caso lo si ritenga necessario va utilizzata Biocalce Muratura con la tecnica del rincoccio e/o del cuci-scuci per ricostruire le parti mancanti della muratura in modo da renderla planare.
A questo punto la parete è pronta per l'applicazione di Biocalce che si prepara impastando 1 sacco da 25 kg con circa 5,1 litri d’acqua pulita in betoniera.

L’impasto si ottiene versando prima l’acqua nella betoniera pulita ed aggiungendo poi tutta la polvere in unica soluzione. Si dovrà poi attendere che il prodotto raggiunga la giusta consistenza in corso di miscelazione, senza aggiungere acqua!
ella fase iniziale potrebbe sembrare che la miscela sia troppo asciutta, non aggiungere acqua ma continuare a miscelare per altri 4 minuti finchè si otterrà una malta omogenea, soffice e senza grumi.
Il prodotto così ottenuto si utilizza tutto, non si può conservare per utilizzi futuri. È abbastanza scontato ma lo precisiamo: non va aggiunto cemento per nessuna ragione! 

A proposito di intonaci a base calce...

Uno degli effetti più interessanti che possiamo ottenere, utilizzando un intonaco a base calce, è questo decorativo in rilievo realizzato con degli stencil che vengono applicati e poi rimossi. L'abilità del posatore combinata con la plasticità del materiale consentono risultati sbalorditivi:

Calcecruda 

RUOLO: Responsabile ferramenta e magazzino edile
SEDE: Ferramenta Gambellara

Commenti

Grazie Bellissimo articolo! Sto ristrutturando una casa e tutti vorrebbero utilizzare cartongesso e polistirolo! Posso avere ulteriori informazioni?

03/05/2019 - Francesxa

Ciao Francesca, 

lieto che ti sia piaciuto l'articolo. Se stai ristrutturando casa in zona Vicenza o Verona, sarò lieto di incontrarti nel nostro negozio di Gambellara, a 400 metri dal casello di Montebello, lungo la A4. Qui potremo trovare le giuste soluzioni ed i consigli per la ristrutturazione di casa tua. Grazie per averci scritto!
Ciao

 

03/05/2019 - manager

Bell'articolo, ma avrei da fare un appunto. Anche l'intonaco Biocalce della Kerakoll, e tutti i suoi prodotti spacciati di pura calce idraulica naturale, contiene una certa percentuale di cemento che va dal 5 al 20%. Loro non lo dicono apertamente e lo si scopre solo leggendo la scheda di sicurezza del prodotto. Lo so per esperienza personale e purtroppo io l'ho scoperto troppo tardi dopo l'intonaco era stato ormai applicato.
Questo non è un intervento per screditare Kerakoll, anche perché diverse altre marche propongono intonaci a base di calce idraulica naturale, ma che poi anch'essi contengono una percentuale di cemento. Consiglio quindi di leggere sempre bene le schede del prodotto e soprattutto le schede di sicurezza per essere certi di quello che si sta utilizzando.

11/07/2019 - Chris

Grazie Chris della tua osservazione: si, hai ragione, gli intonaci contengono del cemento e tanto più questa percentuale di cemento è elevata, tanto più si perdono gli effetti benefici della calce. Hai perfettamente ragione a dire che occorre leggere attentamente le schede prodotto. 
Grazie per aver letto e commentato l'articolo, buona giornata! 

11/07/2019 - manager

Risponde al vero che la finitura a calce non è perfettamente liscia come una finitura gesso a base cemento?

11/09/2019 - Carlo

Ciao Carlo, 

per utilizzo in interno ci sono molti tipi di finitura a calce, sia con effetto finale liscio sia con grana. Possiamo utilizzare grassello di calce e realizzare spatolati o stucchi che sono perfettamente lisci. 

Se invece mi chiedi per l'esterno, allora no. Esistono intonachino a calce anche per esterno ma solo con grana, non lisci e comunque non sono molto utilizzati.

Grazie per la domanda, ciao!

11/09/2019 - manager

Salve a tutti volevo aggiungere che; l' idrossido di calcio , quello utilizzato in edilizia ha un PH 12/14 questo e quello che lo rende speciale, non esiste un virus o battere che possa sopravvivere ad un PH altamente alcalino. Ricordate quello che hanno fatto "Romani, Greci, Egiziani, Assiri, Babilonesi, Cinesi, Indù. Non esisteranno mai strutture di cemento antiche ma ad oggi ne abbiamo a migliaia fatte con CALCE SPENTA. Un medico Venezuelano consiglia di bere 10 grammi di idrossido in un litro d' acqua settimanalmente per evitare l osso porosi.L' UE obbliga l utilizzo di idrossido nel acqua potabile. Un saluto a Tutti !

15/01/2020 - Ciro Renghini

Grazie mille Ciro per il tuo contributo. 

16/01/2020 - manager

Vorrei sapere se un intonaco a base calce debba avere una percentuale di cemento o no...!!! Le aziende produttrici, ricordo la vecchia Tassullo ne mettevano, ma non lo dichiaravano credo?? La Soprintendenza cosa pensa di questo? Quindi l'intonaco base calce dovrebbe NON avere nessuna percentuale di cemento. Grazie e buona serata. Attendo una vs. in merito.

28/01/2020 - OSCAR OLIVA

Ciao Oscar, 

se i produttori aggiungono cemento nella miscela, per renderla più facile da lavorare, solitamente indicano nel sacco la dicitura "a base di calce". In ogni caso nella scheda tecnica (o nella scheda di sicurezza) sono riportati i materiali contenuti nel sacco. Generalmente la soprintendenza (ma dipende da provincia a provincia) scrive se si deve trattare di calce o di intonaco a base di calce. 

ciao!

28/01/2020 - manager

Forse è anche importante dire che la calce 'lavora' per coesione e non per adesione ( come colle, resine, ecc..) e che dopo il 28° giorno di posa inizia la fase di consolidamento, mentre il cemento tende inevitabilmente a degradarsi, destinato ad una vita molto breve. Lo sanno bene i ponti italiani.
Non trascurabile il fatto che la calce rientra perfettamente nel ciclo della vita senza disturbare l'ambiente. Se non si utilizza calce pura, tutti gli effetti positivi si riducono drasticamente.
Grazie, è importante diffondere.

16/03/2020 - Michela

Grazie mille Michela del tuo contributo! 

Ciao!

 

16/03/2020 - manager

Si può applicare su pareti in cartongesso?

13/01/2021 - Cinzia

Ciao Cinzia, 

si, l'intonaco decorativo calcecruda si può applicare anche su cartongesso

ciao!

13/01/2021 - manager

Ho letto con piacere il VS. articolo è soprattutto la chiarezza tra calce e cemento. Spero che qualche ing/arch. si aggiorni. Saluti. Mauro

15/04/2023 - Mauro

Grazie Mauro!

15/04/2023 - michele

E' risaputo che l'applicazione di pitture a base di calce su fondi a base cementizia non è auspicabile.
In questi casi come si può rimediare? Applicando, prima della pittura a calce, uno strato di intonaco a base calce?
Grazie

13/08/2023 - Fabrizio D IPPOLITO

Si Fabrizio,
intonaco e finitura devono essere compatibili, quindi se intendi utilizzare una pittura a base calce è fondamentale che l'intonaco sia, anch'esso, a base calce.
Ciao!

21/08/2023 - michele

Buongiorno, complimenti per l'articolo, molto interessnate. Sono della provincia di Brescia. Secondo lei applicando solo intonaco a calce + pittura a calce sarebbe possibile risolvere un problema di muffa da condensa? La muffa si è presentata dopo che ho cambiato i serramenti.

10/01/2024 - Davide

Buongiorno Davide, 
l'intonaco a calce, abbinato con relativa pittura, è un ottimo alleato contro l'umidità ma nel tuo caso va abbinato ad una ventilazione controllata. 
Prova a leggerti l'articolo: 
Condensa e Muffa: come si originano?
Ciao!

11/01/2024 - manager

Bel articolo, infatti anch'io sono per gli intonaci in calce, ho appena finito la mia casa di legno e balle di paglia, interamente rivestita con intonaci di calce, grazie.Fabio

08/09/2024 - Fabio

Grazie Fabio, ottimo lavoro!

09/09/2024 - michele

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