La posa: sabbia e cemento o colla?
In questo articolo spiegheremo la differenza tra questi due tipi di posa in opera per le piastrelle in ceramica. Esamineremo l'evoluzione tecnologica dei materiali e della posa degli stessi e ti spiegheremo vantaggi e svantaggi di uno e dell'altro sistema.
Se desideri, prima, approfondire la conoscenza delle piastrelle in ceramica puoi trovare tutte le informazioni in questo articolo:
Storia antica e recente della piastrella in ceramica: dalle origini alle ultime innovazioni
La posa a malta nella storia
La posa “tradizionale”, detta anche “a sabbia e cemento” oppure “a malta” o infine “fresco su fresco”, era il metodo utilizzato per posare i pavimenti in pietra e marmo nei tempi antichi.
L’allettamento, stando a quanto riporta Vitruvio, era un impasto di inerti e calce su cui veniva posato il lastricato di pietra. Questo metodo viene utilizzato fino ai tempi odierni per la posa di lastre di marmo, pietra o porfido. L’unica variante è l’utilizzo del moderno cemento al posto della calce.
Tale metodo, utilizzato dagli antichi per posare lastre in pietra di spessori rilevanti, è stato adottato fino a pochi anni fa anche per la posa di piastrelle in ceramica prodotte con il metodo della bicottura e della monocottura. Come vedremo questa tipologia di posa non è, invece, adatta ai moderni pavimenti in grès porcellanato.
Vuoi approfondire la conoscenza del grès porcellanato? Vai alla pagina dedicata
La posa della piastrella a sabbia e cemento: come avviene
Il posatore prepara l'impasto per l'allettamento di posa miscelando sabbia, cemento ed acqua fino ad ottenere una consistenza simile a quella della terra bagnata.
Il "letto" di malta cementizia viene steso sul fondo, reso planare e, quando ancora è umido (le tempistiche sono molto importanti) va eseguito lo “spolvero” e quindi la posa delle piastrelle.
► Lo spolvero si esegue cospargendo il letto di malta con polvere di cemento o con prodotti appositi - come il "Tack" di Kerakoll. Una volta "spolverato" omogeneamente lo strato di malta cementizia lo si bagna leggermente, innaffiandolo, e quindi si procede alla posa della piastrella.
► Immediatamente dopo la posa si deve “battere” il pavimento con le mani, oppure aiutandosi con un asse di legno o con gli appositi frettazzi. I cristalli del cemento che iniziano a formarsi penetreranno la parte inferiore della piastrella, il supporto, che viene così agganciata alla malta cementizia.
Attenzione: requisito essenziale perchè questo sistema funzioni è che il supporto della piastrella sia poroso!
Vai all'approfondimento: "La porosità del grès porcellanato"
Dopo la posa: la stuccatura delle fughe
Il giorno successivo alla posa delle piastrelle, si può procedere alla stuccatura, ovvero alla sigillatura delle fughe che può avvenire in due modi:
► Utilizzando i moderni stucchi: prodotti premiscelati con la granulometria già dosata e disponibili in diversi colori.
► L'alternativa è il metodo più antico, quello della stuccatura con la boiacca cementizia. Questo metodo si utilizzava qualche decina di anni fa per le piastrelle e si utilizza ancora quando si devono stuccare materiali come il porfido o qualche tipologia di pietra.
Consiste nel realizzare un impasto di acqua e cemento molto liquido, la cosiddetta “boiacca”, questo per far sì che l'impasto riesca a penetrare ed a sigillare i punti vuoti rimasti sotto alla piastrella ed in prossimità del bordo.
Stesura del sottofondo, posa della piastrella e stuccatura avvenivano, come in antichità, contemporaneamente, nello stesso momento.
La posa a colla delle piastrelle
Nei primi anni ’70 le modalità di posa vengono rivoluzionate dall’introduzione del metodo “a massetto e collante”. Questo nuovo metodo viene importato dagli stati uniti dove esiste fin dal dopoguerra, ma si afferma con lentezza nel nostro paese, proprio perché c’è una forte tradizione secolare sulla posa a malta.
Nelle provincie in cui operiamo, Vicenza e Verona, questo sistema inizia ad affermarsi con decisione a fine anni '80, inizio anni '90 per diventare assoluto protagonista alla fine del secolo scorso.
Come si incollano le piastrelle
In estrema sintesi questo nuova modalità prevede la posa in due tempi: dapprima si procede con l’esecuzione dello strato di sabbia e cemento (il massetto) che viene disteso e reso perfettamente planare e liscio. Dopo circa un mese di maturazione del massetto vengono incollate le piastrelle su questo strato di cemento mediante dei collanti in grado di garantire una maggiore elasticità.
Collanti e metodi di posa cambiano in base ai formati: ad esempio nel caso di posa delle grandi lastre occorre adoperare tecniche ed attrezzature differenti rispetto alla posa di gres in piccoli formati.
Scopri come si posano le grandi lastre
Questo metodo, inoltre, rivoluzione la posa sopra ai pavimenti esistenti in quanto permette di procedere con facilità alla sovrapposizione senza che sia necessario demolire il pavimento esistente. Per la sovrapposizione l'industria ceramica ha studiato e prodotto un grès a basso spessore: il cosiddetto grès laminato.
Scopri caratteristiche, vantaggi e svantaggi del grès laminato
Posa a colla e a malta: differenze tra i due sistemi
1. Posa in sovrapposizione
Il primo vantaggio della posa mediante collanti è proprio questo: consente facilità estrema ed economicità nel sovrapporre un nuovo pavimento ceramico su di un vecchio pavimento. La scelta tra la posa tradizionale o l’incollaggio qui è davvero facile: la posa a colla costa molto meno, l’intervento è meno invasivo e non ci sono gli oneri di smaltimento del pavimento demolito.
2. Prezzo e velocità
Ma se dobbiamo realizzare un nuovo pavimento? Quale sistema di posa presenta più vantaggi?
Questo caso merita una analisi più approfondita. La pura considerazione economica farebbe propendere per la posa a sabbia e cemento che costa di meno. Grazie alla possibilità di realizzare il pavimento in un unico momento si riducono i costi di manodopera. Inoltre non si devono acquistare i collanti. La differenza di prezzo si può quantificare in circa 15/20 euro al metro quadrato, a favore della posa a sabbia e cemento.
Anche la tempistica gioca a favore della posa fresco su fresco: l’intervento di posa è immediato e non occorre aspettare il tempo di asciugatura e maturazione del massetto, obbligatorio in caso di posa a colla. Questo significa circa 20 giorni in meno sui tempi del cantiere.
Ma se la posa a malta costa meno, come mai il mercato e le normative vanno nella direzione della posa a colla?
3. Caratteristiche delle piastrelle: il grès
Un motivo fondamentale sta nell'evoluzione del prodotto ceramico ed in particolare nella diffusione del gres porcellanato che, notoriamente, è molto meno assorbente rispetto a monocottura e bicottura. Minore assorbenza implica maggiore resistenza meccanica del gres rispetto alle generazioni di prodotti precedenti
Ma questa minore assorbenza comporta, come contropartita, una maggiore difficoltà nel far aderire la piastrella al fondo cementizio. La posa fresco su fresco combinata alla scarsa assorbenza del gres ha generato, nella fase iniziale di introduzione del nuovo prodotto, diverse contestazioni per pavimenti che “cantavano a vuoto” con una adesione non soddisfacente.
4. Posa di piastrelle di grandi dimensioni
Un altro nemico della posa fresco su fresco è l’utilizzo di piastrelle di grandi dimensioni. In questo caso l’incollaggio è reso ancor più difficoltoso per la concavità delle piastrelle nella parte centrale. In questi casi anche la posa a colla deve essere effettuata con la massima diligenza al fine di non creare punti vuoti sotto alla piastrella. La posa tradizionale a malta, in questi casi, è del tutto sconsigliata.
5. Posa di spessori sottili
Discorso molto simile vale anche per i grès laminati: lo spessore ridotto ed il grande formato necessitano di massetti assolutamente planari e di un collante, spalmato sia sulla piastrella che sul massetto, a schiacciamento totale. La posa a malta è da evitare nel modo più assoluto.
6. Posa di piastrelle su impianto radiante
Quindi la diffusione del gres e l’aumento delle dimensioni medie del formato delle piastrelle sono gli elementi principali che spingono verso l’applicazione a colla delle piastrelle. Ma ci sono altri fattori che hanno spinto in questa direzione, si pensi ad esempio alla diffusione degli impianti radianti a pavimento.
Il riscaldamento a pavimento richiede un pavimento in grado di assorbire dilatazioni e costringimenti del pavimento: un aggrappaggio rigido come quello della posa a fresco non può convivere con un sistema radiante, mentre la posa con massetto e colla si combina perfettamente con le esigenze di elasticità richieste.
Leggi la storia e scopri vantaggi e svantaggi dell'IMPIANTO A RISCALDAMENTO
Quale sistema per la posa di piastrelle all'esterno?
La posa di piastrelle in ceramica all’esterno è ancora più pericolosa della posa dello stesso materiale all'interno. Esposto agli agenti atmosferici il pavimento (quindi l'intero sistema composto da fondo+legante+piastrella) è messo a dura prova dai repentini cambi di temperatura, dal gelo, dalle infiltrazioni d'acqua che mettono sotto stress il manufatto.
La posa a colla garantisce una reazione più elastica a questi stimoli e allunga la vita al pavimento posato in esterno.
Inoltre la tecnica del massetto e dell’incollaggio permette di interporre una membrana elastica tra la piastrella e il massetto (molti la chiamano “guaina liquida”, alcuni - più precisamente - "membrana di protezione del calcestruzzo") che consente di proteggere il calcestruzzo dalle infiltrazioni di umidità, evitandone l’inevitabile degrado, disgregazione e carbonatazione. I prodotti più conosciuti sono il Mapelastic di Mapei ed il Nanoflex di Kerakoll.
Conclusioni
La posa tradizionale, che abbiamo ereditato dall’antichità è ancora un sistema valido quando si vanno a posare lastre di pietra o di marmo che per il loro spessore e peso potrebbero anche essere semplicemente appoggiate su uno strato di materiale inerte.
La piastrella in ceramica inizialmente ha ereditato lo stesso sistema di posa che è stato utilizzato per molti anni. Con l'aumentare della qualità delle piastrelle si è ridotta la porosità del supporto. Questa minore assorbenza unita ai formati sempre più grandi e agli spessori sottili sono fattori che sconsigliano la posa tradizionale.
Pertanto se si vuole ottenere una maggiore durata del pavimento in piastrelle - specie quando è stressato come in una posa all’esterno o su impianto radiante - è meglio utilizzare il sistema a colla.
Ti ringrazio per aver letto il mio articolo, spero ti sia stato utile, per quanto sia estremamente sintetico.
Se vuoi ulteriori informazioni puoi consultare la pagina "posa dei pavimenti in piastrelle" oppure puoi scrivermi all'indirizzo che trovi qui di seguito.
Se, invece, desideri un preventivo di posa in opera di un pavimento puoi fissare un appuntamento con me in una delle due sedi di Vicenza.
info@fratellipellizzari.com È gradito e consigliato l'appuntamento
| FRATELLI PELLIZZARI spa info@fratellipellizzari.com È gradito e consigliato l'appuntamento |
Commenti
Buongiorno, ho trovato il vostro articolo molto interessante: purtroppo oggi analisi disinteressate se ne trovano poche.
Se doveste posare un pavimento in cotto su un impianto radiante per quale soluzione optereste: massetto autolivellante + colla o posa a fresco?
Cordialità
Grazie Piergiorgio per aver letto il nostro articolo.
Su impianto radiante è assolutamente consigliata l’esecuzione di un massetto e la posa a colla.
Questo in special modo per il cotto.
L’interposizione di un collante tra il fondo di posa (il massetto) ed il cotto limita la risalita del carbonato di calcio, che qualcuno chiama “sale” perché si presenta sotto forma di puntini bianchi sul pavimento in cotto.
Scartata quindi la posa “fresco su fresco”, va poi scelto il giusto massetto. Io preferisco il massetto realizzato in sabbia e cemento rispetto all’autolivellante, ma la scelta va fatta tenendo conto di molti fattori.
Ne parliamo nella sezione “massetto” del nostro sito: https://www.fratellipellizzari.it/wiki/massetto-posa-pavimenti-ceramica-e-legno
Spero di esserle stato utile e rimango a disposizione,
buona lettura!
Sergio Girardi
vorrei sapere se con la temperatura sottozero si puo'piastrellare un camminamento esterno.
grazie
Buon giorno Marisa
Questa informazione va ricercata sulla scheda tecnica della colla che si è deciso di utilizzare.
Posso dirti che difficilmente si può posare a temperature così basse e che il minimo normalmente riportato è circa 5°
Chiedi sempre ai posatori che colla intendono usare e la sua scheda tecnica e troverai tutti i dati.
Grazie della domanda e buona giornata
Roberto
Quando si "legge" competenza, chiarezza e misura di esposizione, un commento è dovuto a prescindere; se poi i riferimenti soddisfano anche le esigenze personali, un ringraziamento è obbligato.
Grazie a te Andrea: sono le persone gentili come te che ci ripagano dei nostri sforzi.
Grazie anche per averci letto!
Buona giornata
E’ possibile incollare lastre di porfido o è indispensabile il sabbia e cemento.
Grazie in anticipo
Ciao Maura,
non è possibile utilizzare il collante per il porfido perché lo spessore è irregolare. Quindi è necessario utilizzare la posa a sabbia e cemento oppure si può utilizzare una malta pronta, come quella di MAPEI, la TFB 60. Quest'ultima, abbinata alla stuccatura MAPEI PFS 2 ti garantisce una migliore adesione.
grazie per la domanda,
Ciao, grazie per l'articolo.
Scrivo a seguito dei commenti di Piergiorgio e Maura.
Se il pavimento fosse invece di marmo di Carrara (all'interno di un'abitazione) su massetto con pannelli radianti? Meglio colla o sabbia e cemento?
grazie,
L
Ciao Laura,
per il marmo su impianto radiante va usata la posa a colla.
Prova a leggerti anche questo articolo:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/3-il-massetto-su-impianto-di-riscaldamento-pavimento
Grazie per la domanda
Ciao,
davvero tutto molto chiaro, grazie mille.
Ricollegandomi all’ultima di Laura, se non avessimo impianto radiante ma solo i normali tubi dell’impianto che passano sotto il pavimento (e non a parete), il marmo (sempre Carrara a palladiana) andrebbe posato a colla o a sabbia e cemento?
Grazie in anticipo,
Savino
Ciao Savino,
la risposta richiederebbe più spazio ma cerco di essere sintetico: per la posa di marmo Carrara ti suggerisco di utilizzare il metodo dell'incollaggio su massetto. In questo caso soprattutto per evitare il rischio di efflorescenze.
Sappiamo che il marmo assorbe ed alcuni marmi chiari e cristallini, come il Carrara, potrebbero reagire con le sostanze che risalgono e penetrano dal letto di sabbia, cemento ed acqua. (si pensi ad esempio alla presenza di minerali ferrosi).
Questa azione potrebbe portare alla formazione di macchie o efflorescenze nel pavimento. Nella posa su letto di sabbia e cemento il passaggio di queste sostanze al marmo è inevitabile. Con l'utilizzo di un collante (bianco e rapido) su massetto, invece, si evita il futuro deturpamento estetico del pavimento.
Ciao e grazie per la domanda,
Buongiorno, complimenti x l'articolo, é fatto molto bene.
Le chiedo un consiglio sul lavoro che dovrò far fare:
Tratta la zona esterna del giardino, una parte è utilizzata come posto auto e attualmente è presente una pavimentazione con massetto in cemento e gres porcellanato posato con colla.
X quest'area vorrei far staccare le piastrelle e cambiarle con delle altre, lo spessore utile e circa 3 cm.
Che tipo e misura di piastrelle mi consiglia, considerando che parcheggio con la macchina?
Di fiaco e in modo continuativo a questa area dovrò far realizzare il camminamento d'ingresso che attualmente è terra da giardino, e vorrei utilizzare delle piastrelle diverse x distinguere meglio le due aree.
Grazie
Gentile Antonio,
grazie per i complimenti: ce la mettiamo tutta. Ti consigliamo di utilizzare un grès ad alto spessore (2 cm.) posato a colla nella parte carraia, mentre potresti utilizzare un grès effetto legno (sempre spessore 2 cm.) posato a secco per realizzare il percorso nel giardino. Trovi tutte le indicazioni qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/pavimenti-esterni-gres-ad-alto-spessore
Grazie per la domanda, ciao!
Buongiorno, nella posa dei cosiddetti marmittoni, graniglie 20*20 è meglio la posa a sabbia e cemento o colla? Considerate che verranno restaurati e rimessi vecchi decori unite a graniglie di nuova produzione...( Quindi gli spessori saranno diversi ovviamente)
Ciao Dany,
per la posa delle "vecchie" piastrelle in cemento 20x20 con graniglie di marmo di vario spessore si usa la tecnica della sabbia/cemento.
Buona giornata!
Chiedo cortesemente e ringrazio anticipatament: Vorrei far posare piastrelle già comprate di cm 60x60 e spessore 4,8 mm in ceramica su vetuato (ma rammendabile) pavimento in cotto antico. L'ambiente da ristrutturare è un bagno di m 4 x 1,20 ca. I mattoni in cotto costituiscono il pavimento di un solaio sorretto da travi e traversi in legno..... sapete bene che tali solai, camminandoci sopra, oneggiano un pochino. E' necessario che sopra tale pavimento sia costruito un massetto con rete els, magari alleggerito con Leca e su questo posare quindi le piastrelle in ceramica che sono anche rettificate? O posso semplicemente incollare il nuovo pavimento sul vecchio ponendo una rete in fili di vetro ed incollare il tutto? Grazie
Ciao Maurizio,
grazie per la domanda.
Quando devo posare su solai "elastici" (cioè con possibili flessioni o cedimenti) come quello che descrivi, io utilizzo una membrana desolidarizzante. Ne trovi di diversi tipi: prodeso di Progress, ditra di Schluter ed altre. Se la utilizzi vedrai che non avrai problemi.
Ciao, buon lavoro!
Grazie della cortese celerità nel rispondermi. Sono contento e Vi seguirò nel Vs. Sito. Ma vorrei confermato, considerando la risposta, se tale membrana desolidarizzante mi eviterà di costruire un massetto (infatti, se lo costruisco, diminuirà l'altezza utile del vano rischiando di uscire fuori dalle norme comunali). In sostanza, posso posare la membrana sul vecchio pavimento dopo avere passato il collante sul cotto ed infine posare le nuove piastrelle a basso spessore già col collante nelle loro facce inferiori? Potete tuttavia indicarmi dove posso reperire il modus operandi per tale tipo di lavoro? Grazie. Con sinceri e affettuosi auguri, Maurizio
Ciao Maurizio,
certo, ti confermo che NON dovrai eseguire il massetto. Trovi tutte le indicazioni qui:
https://www.progressprofiles.com/it/membrana-impermeabilizzante-in
Non fare caso al fatto che la chiamano "impermeabilizzante", lo è, questo è vero, ma a noi (a te) interessa il fatto che sia "desolidarizzante".
ciao!
Buongiorno, l'articolo è stato esaustivo però la mia impossibilità di spendere troppo ci ha portati a considerare, su consiglio di chi ci effettuerà i lavori, di applicare il mapelastic e successivamente il pavimento a secco su sabbia. Si tratta di un terrazzo di 120 mq e pavimentare in modo tradizionale ci costerebbe troppo. Che ne pensa? Grazie
Buongiorno,
mi hanno posato un pavimento in gres per esterno (marciapiede a livello giardino) e mi hanno lasciato tutto il bordo a sbalzo di 1/2 cm sopra la terra (in un punto anche di 10 cm) senza sigillare il frontale. Ho dovuto chiamare in fretta e furia, e pagarlo, un muratore per chiudere con malta osmotica il frontale per evitare che acqua si infiltrasse sotto piastrelle appena posate. Ditta da cui ho acquistato si rifiutava di venire a fare lavoro perchè "non di loro competenza". Notare che prima di posare venditore e posatore erano venuti 3 volte a fare sopralluogo e nulla avevano accennato. Secondo voi è possibile che un posatore e soprattutto un venditore lascino un lavoro così incompleto con rischio di infiltrazioni e danni?
Vi ringrazio per la risposta che vorrete darmi.
Ciao Angela,
piuttosto della soluzione che ti hanno proposto, se vuoi realizzare una posa "galleggiante" io ti suggerisco di utilizzare, sopra al fondo impermeabilizzato, un pavimento galleggiante da 2 cm. e di posarlo non su sabbia ma su supporti in PVC o meglio ancora in gomma.
Puoi trovare pavimenti spessore 2 cm. a prezzi attorno ai 20 euro al metro quadrato e la posa non costa molto. Trovi tutto su:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/gres-spessore-2-cm-esterni
grazie per la domanda, ciao!
Ciao Ludovico,
Qui siamo vicini ad aspetti legali, per cui cercherò di essere chiaro seppure con le poche informazioni che mi hai dato. Per prima cosa bisogna capire se tu hai acquistato un pavimento - come consiglio sempre io - "chiavi in mano comprensivo di massetto" oppure no.
Perché se, invece, hai acquistato da diversi interlocutori, quindi se hai fatto fare il massetto da un massettista, hai comprato le piastrelle dal venditore e concordato la posa con un posatore terzo... (come fanno in moltissimi purtroppo) diventi tu il responsabile della sequenza dei lavori ma anche delle tecniche e tecnologie utilizzate e non puoi arrabbiarti con nessuno dei "diversi interlocutori"
Mi spiego meglio: se tu spezzetti il lavoro poi devi assumerti la responsabilità di coordinare e dirigere i vari operatori e (seppure involontariamente) diventi di fatto tu il direttore lavori. Devi coordinare i compiti, dare le mansioni ai vari operatori e decidere chi fa cosa.
Per assurdo i diversi interlocutori possono pensare che questo lavoro lo avrebbe fatto "qualcun altro" per esempio il posatore può pensare che l'abbia fatta il muratore che ha fatto il getto cementizio al di sotto del massetto, oppure chi ha realizzato il massetto.
Questo è quanto dicono le norme Uni che nell'attribuire le responsabilità ai vari operatori spiegano anche compiti e oneri del direttore lavori e del committente.
Se invece hai dato l'incarico ad un UNICO INTERLOCUTORE, affidandogli "l'esecuzione in appalto della pavimentazione esterna completa di massetto ed protezione con membrana" (cosa che suggerisco sempre perchè così hai anche 10 anni di garanzia sul manufatto!!) le cose cambiano.
In questo caso, pur rimanendo tu il "direttore lavori" hai ragione a pretendere che il tuo unico interlocutore si debba preoccupare anche della protezione sia mediante l'applicazione della malta osmotica sia di una membrana di protezione del massetto. Ma questa cosa deve essere stata prevista nel contratto di appalto o nell'offerta che ti hanno fatto e che hai firmato per approvazione.
Di protezione del massetto parliamo più a fondo qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/impermeabilizzare-marciapiede
Spero di essere stato chiaro, chiedi pure se hai precisazioni su quanto mi hai scritto.
ciao!
Buongiorno,
grazie per la risposta. Mi spiego meglio...ho acquistato una casa da ristrutturare e ho incaricato una ditta di rifarmi pavimentazione esterna (marciapiedi intorno alla casa).Su due lati della casa sul marciapiede era presente pavimentazione preesistente che è stata rimossa. In altri due lati il marciapiede esistente era in getto (non pavimentato). Ho concordato con ditta che vende pavimenti il rifacimento di tutta la pavimentazione esterna (marciapiedi). Per posare il pavimento questa ditta si è rivolta ad una ditta terza di posatori da loro incaricata. E' stato rimosso pavimento vecchio (ove presente) e levigata superficie sottostante; steso mapelastic, bandella perimetrale e poi posate piastrelle in gres. Sul terrazzo, invece, il pavimento nuovo è stato applicato sopra il vecchio pavimento, dopo la stesura del mapelastic. Il tutto realizzato dalla stessa ditta di posatori, con la quale ribadisco io non ho nessun rapporto, avendo acquistato il pacchetto piastrelle + posa dalla ditta che vende pavimenti. Il problema è che piastrelle sul bordo non sono state sigillate con malta osmotica, ma lasciate a sbalzo su terreno, in un punto addirittura di 10 cm. Della cosa è stata avvisato immediatamente il venditore, tramite il direttore dei lavori, il quale ha negato fosse di loro competenza e ci ha costretti in fretta e furia a trovare un muratore che concludesse il lavoro. Lo stesso muratore, che ha accettato malvolentieri il lavoro, ha affermato che quel tipo di lavoro solitamente è svolto da piastrellisti.
L'idea che mi sono fatto è che i piastrellisti sono stati contattati dalla ditta venditrice all'ultimo momento e che hanno incastrato il lavoro fra altri lavori urgenti (come loro stessi mi hanno confermato) e, terminato il tempo a loro disposizione, se ne sono andati senza concludere lavoro. Ribadisco che prima di fare il lavoro il venditore e i posatori erano venuti tre volte a fare sopralluogo e nulla era stato eccepito sul lavoro da fare, tanto che per noi e per il direttore dei lavori (che aveva anche già lavorato con quella ditta di pavimenti) era scontato che il lavoro fosse consegnato chiavi in mano.
Che ne pensa?
Grazie.
Buongiorno,
Con la ditta di pavimenti avevamo concordato un lavoro completo (piastrelle più posa) tanto è vero che titolare della ditta è venuto tre volte con posatori (ditta esterna da loro incaricata) per un sopralluogo e per definire lavori.
Il lavoro affidato consisteva nel rifacimento della pavimentazione dei marciapiedi intorno alla casa (casa singola) di cui erano precedentemente pavimentati solo due lati, mentre i restanti due presentavano marciapiede in getto di cemento. Su parte pavimentata sono stati rimossi pavimenti vecchi e superficie è stata sgrezzata e levigata, steso il mapelastic e la bandella perimetrale e posate piastrelle in gres. Su parti in getto è stato steso soltanto mapelastic e bandella perimetrale e posato direttamente pavimento. Su terrazzo è stato posato pavimento su quello preesistente stendendo prima il mapelastic e bandella perimetrale.
Non sono stati fatti perciò i massetti nuovi. A fine lavori però le piastrelle, come già detto risultavano sporgenti simu terreno di 1/2 cm e in alcuni punti anche di ben 10 cm e non è stato sigillato nulla. Posatori se ne sono andati. Tramite il direttore dei lavori è stata contattata immediatamente la ditta fornitrice che però si è rifiutata di venire a finire lavoro. Abbiamo dovuto trovare in fretta e furia data la stagione piovosa (in primavera) un muratore che finisse lavoro, il quale ha accettato il compito malvolentieri dato che per sua stessa ammissione il lavoro era una tipica lavorazione da piastrellisti.
Cosa ne pensa?
Grazie.
Buongiorno,
Articoli veramente interessanti. Quale tipologia di massetto sceglierebbe per la posa di parquet massello di tipo tradizionale spesso 10?
Ciao Luciana,
grazie per i complimenti. Secondo la mia esperienza il massetto migliore è quello tradizionale, a sabbia e cemento staggiato a mano.
Nel caso di posa di parquet massiccio ed in assenza di impianto radiante a pavimento, ti consiglio di utilizzare, però, un cemento a rapida asciugatura come il Topcem pronto di Mapei oppure il Keracem pronto di Kerakoll. Questo ti consente di portare i tempi di asciugatura dai circa 4/6 mesi di un sabbia/cemento normale a circa 40 giorni di un sabbia/cemento a rapida asciugatura.
grazie per aver letto i nostri articoli!
ciao
Buongiono chiedo se si può posare la luserna a palladiana in questo periodo la gettata è stata fatta 2 anni fa grazie
Ciao Albino,
i pavimenti esterni, se all'aperto, è bene non posarli quando la temperatura si avvicina allo zero (o addirittura va sotto) come in questo periodo.
ciao, grazie per la domanda.
Salve, complimenti per la vostra chiarezza nel rispondere a tutto.
Vorrei chiedere, ho una terrazza di 50 metri quadri, vorrei posare delle piastre rettangolari di porfido a correre formati di circa 30x60 sono di spessore uniforme da 2 cm retificate, faro una fuga di 2/3 mm, la posa corretta è posarle a sabbia e cemento o fare un massetto e posarle a colla?
Quale precauzioni devo prendere per fare un lavoro ottimale? GraZie mille
Ciao Devid,
Trattandosi di terrazza e dato che il porfido che hai acquistato è di spessore uniforme ti consiglio la posa a colla su massetto.
Ti consiglio di realizzare una impermeabilizzazione con guaina bituminosa sotto al massetto con opportune pendenze e di proteggere il massetto con la stesura di una membrana spatolabile tipo Mapelastic o similari. In alternativa, sempre sopra al massetto, una membrana desolidarizzante tipo Prodeso.
ciao!
Buongiorno,
il vostro articolo trasmette competenza, provo a chiedere un consiglio anch'io.
Ho un pavimento con cementine d'epoca (introvabili) in un edificio storico di Genova. La struttura, con travi in legno ed il soffitto fatto con il canniccio è più che "elastica": nei vicoli non c'è un pavimento che non sia "spanciato". . Qualcuna delle cementine si muove e sta cedendo. Vorrei metterlo a posto, sollevando quelle (poche) che si muovono e pulendo sotto prima di riattaccarle.
Fino a che spessore può bastare la colla da piastrelle? Dovrei preoccuparmi di dover ripristinare il massetto sotto una certa profondità?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
Ciao Umberto,
Bellissime le cementine d'epoca! Puoi ripristinare utilizzando un collante ad alto spessore: un prodotto che trovi facilmente è il Keraflex Maxi della Mapei con cui puoi realizzare uno strato adesivo dai 3 ai 15 millimetri. Se ci sono spessori superiori ci sono altre soluzioni... facci sapere!
grazie, anche dei complimenti, e buon lavoro!
Complimenti per la professionalita con cui risponde!
vengo anche io alla mia domanda
ho un marciapiede esistente che dovrei alzare di circa 15-20 centimetri finito e lo vorrei rivestire con pietra salentina posso effettuare tutto in una sola volta cioe posso gettare sabbia e cemento e nello stesso momento affogarci le pietre di marmo salentino da 2 cm ? poi le stuccherei, oppure devo creare un altro massetto e proseguire poi con la colla? Grazie per la risposta
Ciao Massimiliano,
se lo spessore della pietra è uniforme la soluzione più durevole è quella di incollarla su massetto protetto da una membrana. Questa soluzione, rispetto alla posa a sabbia e cemento, ti permette di ottenere una durata maggiore della pavimentazione perché gli strati inferiori si mantengono protetti e quindi rimangono sani.
Ne abbiamo parlato qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/impermeabilizzare-marciapiede
ciao!
perdonami, abbiamo un problema di non volere demolire il precedente vecchio massetto esterno. E problema spessori (max 3/4cm a pavimento gres finito), con un fondo cementizio molto vecchio e pure qualche punto di crepa/spolvero...possibile comunque utilizzare solo colla elastica (magari un prodotto utilizzabile a spessore?...con a spessore intendo qualche prodotto per poter correggere in certi punti di pochi cm il cattivo drenaggio delle acque piovane (vanno vie lente e/o ristagnano in pochi metri...) GRAZIE E BUON LAVORO!
Ciao Andrea,
mi scrivi che il massetto esterno spolvera, presenta crepe ed è pure realizzato con una pendenza sbagliata... direi che l'unica cosa da fare è demolirlo e rifarlo. Posare in queste condizioni è un suicidio.
ciao!
Buongiorno, grazie per l'articolo che ho trovato molto interessante. Ne approfitto per chiedere un consiglio. Devo rifare la pavimentazione esterna del giardino con piastrelle in gres porcellanato di circa 1 cm. Naturalmente verrà rifatto il massetto e le piastrelle verranno posate a colla. E' indispensabile l'impermeabilizzazione con prodotti tipo Mapelastic?
Grazie
Manuela
Ciao Manuela,
si, è indispensabile utilizzare una membrana liquida tipo Mapelastic o Nanoflex.
Ciao!
Buongiorno, l'articolo tecnico circostanziato è molto dettagliato ma desidero sapere se le piastrelle in facciata dopo il procedimento da Lei descritto possono essere applicate con una temperatura di -1° a +5°. La colla attacca le piastrelle con questa temperatura? Grazie.
Ciao Carlo,
occorre consultare la scheda tecnica dello specifico collante che utilizzerai per la facciata: la maggior parte dei collanti, comunque, richiede temperature superiori a quelle che scrivi.
Ciao!
Grazie per questi super articoli! Avrei bisogno di un consiglio…Mi trovo in questa situazione: sto facendo lavori di ristrutturazione su un’abitazione dei primi del ‘900 i cui pavimenti appoggiano su volte a padiglione. Ho fatto mettere il riscaldamento a pavimento. Adesso devono fare il sottofondo ed è previsto un autolivellante a base anidrite. La pavimentazione dovrebbe essere con dei “tappeti” in cementine storiche che ho tolto dal pavimento precedente e pulito. Come vanno posate? Con la colla? Può andare bene ugualmente? Attorno al “tappeto”di cementine volevo uno strato di cemento spatolato. È possibile realizzarlo sulle volte e su un massetto autolivellante?
Grazie!
Per risponderti avrei bisogno di capire come sono fatte queste "cementine storiche". In particolare - per poter essere posate a colla - dovrebbero avere uno spessore costante ed un fondo inferiore di aggrappo idoneo.
Ciao!
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