Quali pavimenti in legno per un impianto a pavimento?
Quali sono le condizioni e le accortezze
per poter posare il parquet su
un impianto di riscaldamento a pavimento?
18/04/2023
L'avvento del parquet prefinito o multistrato ha reso più stabili (meno soggetti a movimenti e fessurazioni) il legno rispetto al passato, ma lo stress generato dall'impianto di riscaldamento a pavimento mette a dura prova il nostro pavimento. Specie se non abbiamo posto la dovuta attenzione alla scelta dell'essenza corretta da utilizzare.
Stai pensando di posare un parquet sopra ad un impianto di riscaldamento a pavimento? Hai dubbi sul funzionamento dell'impianto radiante nel caso in cui venga associato al pavimento in legno? Vuoi sapere se è meglio mettere un grès oppure un parquet su un impianto a pavimento? In questo articolo affronteremo queste problematiche parlando di:
Mi chiamo Roberto Marin, da oltre 10 anni lavoro alla Fratelli Pellizzari dove mi occupo, specificamente, di pavimenti in legno che vendo e faccio posare nelle case delle provincie di Vicenza e Verona. Ho accumulato una esperienza sia nella valutazione dei fornitori che nella consulenza al momento della vendita ma anche nel seguire la posa di pavimenti in legno, anche su impianti radianti.
Se hai bisogno di una consulenza o di un preventivo per il tuo pavimento in legno, sono ovviamente a tua disposizione. Se invece vuoi, intanto, informarti ed hai dei dubbi sulla fattibilità o meno di sovrapporre il parquet su impianto radiante, ti consiglio di dedicare 10 minuti per leggere questo articolo.
Ti accompagnerò alla scoperta di come funziona l'abbinamento impianto radiante - parquet, ti spiegherò quali accortezze occorre utilizzare e metterò al confronto il pavimento in legno con altri tipi di pavimenti, sempre abbinati all'impianto di riscaldamento a pavimento.
Al termine dell'articolo avrai tutte le indicazioni per decidere se utilizzare il parquet sull'impianto a pavimento e, nel caso tu decida di utilizzarlo, saprai anche come realizzare un "parquet radiante".
Pavimento in legno e impianto radiante vanno d'accordo?
L'accoppiata "impianto a pavimento" e "pavimento in legno" è fantastica per chi ci abita! Regala un pavimento naturale e, grazie all'impianto radiante, piacevolmente tiepido su cui è gradevole camminare a piedi scalzi d'inverno.
Ma è intuibile come parquet ed impianto radiante fatichino ad andare d'accordo tra di loro per una serie di motivi, due in particolare:
Il legno, come si dice, è un materiale "vivo", soggetto amovimenti che sono amplificati dallo stress che subisce dal riscaldamento a pavimento
È anche un materiale isolante, per cui ostacola la risalita del calore
Questo significa, quindi, che il parquet è inadatto all'impianto di riscaldamento a pavimento? Aspetta... non saltiamo subito alle conclusioni.
Quali pavimenti sono più adatti per il riscaldamento a pavimento?
Per affrontare questo tema occorre fare una premessa tecnica: va spiegato, cioè, il concetto di conducibilità termica.
Con questo termine intendiamo la capacità di un materiale di condurre, di trasmettere, energia termica. In genere la conducibilità termica viene indicata con la lettera k. L'esatto contrario della conducibilità termica è la resistenza termica che viene indicata con la lettera R.
Nella tabella che segue ho indicato diversi materiali in ordine decrescente di conducibilità termica: quelli più in alto conducono molto, mano a mano che si scende la capacità dei materiali di condurre il calore diminuisce. Questa tabella ci può già dare delle indicazioni su quali materiali sposare con un impianto radiante a pavimento (o a parete).
Conducibilità termica K di materiali in ordine decrescente
Diamante
Rame
Alluminio
Metalli e leghe
Grafite e carboni
Refrattari
Ceramici densi
Minerali
Ceramici porosi
Vetro
Calcestruzzo
Materie plastiche
Elastomeri
Polimeri
Legno
Calcestruzzi isolanti
Fibre ceramiche
Fibre cellulosiche
Fibre vetrose
Plastiche cellulari
Questa tabella ci permette di fare alcune, prime, considerazioni. Per esempio le piastrelle in ceramica vengono distinte tra porose e dense. Le piastrelle porose - le piastrelle in cotto, ad esempio - hanno una conducibilità minore rispetto a quelle dense, come quelle in grès porcellanato.
Altra osservazione: alcune lastre di grès di basso spessore vengono rinforzate applicando delle fibre di vetro al di sotto. Queste fibre di vetro hanno una conducibilità talmente bassa che vanno a penalizzare la conducibilità delle piastrelle. Talvolta sento tecnici suggerire queste lastre a basso spessore fibro-rinforzate proprio perchè grazie al loro minore spessore trasmetterebbero più calore rispetto alle normali piastrelle ma questo è chiaramente un errore.
Ma scopo di questo articolo è analizzare il comportamento del pavimento in legno su impianti radianti per cui ci limitiamo ad osservare che il legno ha una conducibilità termica peggiore rispetto alle piastrelle in ceramica e ad altri materiali (pvc, resine...).
La conducibilità termica, approfondimento
La trasmissione del calore avviene può avvenire in tre modi: conduzione, convezione ed irraggiamento.
La conduzione è la trasmissione del calore tra corpi solidi o liquidi (ed è quella che ci interessa quando parliamo di riscaldamento a pavimento). La convezione è la diffusione del calore grazie al movimento dell'aria (per esempio con termosifone che genera correnti d'aria) mentre l'irraggiamento (succede con il sole) il calore si propaga grazie a radiazioni elettromagnetiche. Come abbiamo detto a noi interessa il primo metodo, quello della conduzione.
La propagazione del calore mediante conduzione che avviene fra due solidi dipende dalle loro proprietà a livello microscopico; vi sono, infatti, buoni conduttori o cattivi conduttori di calore. Alla prima categoria appartengono sicuramente i metalli, mentre alla seconda, per esempio, appartiene il legno.
La diversa conduzione dei corpi si può facilmente sperimentare immergendo in un contenitore con acqua calda due cucchiai, uno di legno ed uno di metallo. Dopo un certo intervallo di tempo si potrà osservare che il cucchiaio di metallo scotta mentre quello di legno no. Questo esempio ci chiarisce già come il legno non sia un ottimo conduttore di calore.
Che cosa succede a livello microscopico? Il calore fornito la aumentare l'energia cinetica delle molecole del materiale che è immediatamente a contatto con la sorgente di calore. L'aumentare dell'energia cinetica di queste molecole comporta un aumento della vibrazione degli atomi rispetto alla posizione di equílibrio. A causa della struttura microscopica di un metallo, questa vibrazione si propaga velocemente nelle molecole, vicine consentendo così la propagazione del calore per conduzione. In un cattivo conduttore questa propagazione, dovuta alla vibrazione molecolare, avviene più lentamente a causa di una struttura molecolare che rende più lento questo passaggio.
Facciamo un altro esempio. Se teniamo in mano un oggetto metallico, come un cucchiaio di metallo, e all'altra estremità lo scaldiamo con una fiamma dopo un po' ci si scotta le dita, A parita d'altre condizioni, l'effetto e più rapido e più intenso se si usa un oggetto di Rame piuttosto che un oggetto di Ferro. Se, invece, si utilizza una bacchetta di vetro il calore si sentirà soltanto molto vicino alla fiamma. Questo conferma come materiali differenti "conducano" il calore in modo diverso.
Altro esempio: l'acqua di una pentola si scalda quando è posta sopra una fiamma, grazie al calore che passa attraverso il fondo e le pareti del recipiente. Anche in questo caso recipienti diversi implicano tempi di riscaldamento dell'acqua diversi. Questo esempio ci è utile per introdurre un altro concetto: la conduzione del calore dipende, oltre al tipo di materiale, anche dalla DISTANZA della sorgente di calore rispetto al volume che va riscaldato. Cioè se il fuoco sotto alla pentola è più lontano, il tempo necessario per portare ad ebollizione l'acqua sarà maggiore. Nel caso del riscaldamento a pavimento, quindi, anche la distanza tra la sorgente di calore (i tubi con il fluido riscaldato) ed il livello del pavimento finito comportano un aumento del tempo necessario per il passaggio del calore.
Parquet e impianto a pavimento: un matrimonio forzato
Nonostante sia evidente come vi siano materiali migliori dal punto di vista della conducibilità termica sono migliaia ogni giorno i metri quadrati di pavimenti in legno che vengono posati su impianti radianti. Insomma non è in discussione il fatto che sia o meno possibile posare il legno su un impianto radiante, dal momento che noi stessi lo posiamo quotidianamente, piuttosto è importante capire COME sia possibile far convivere questi due elementi nella tua casa.
Vanno, ad esempio, utilizzati adesivi molto più prestanti (colle bicomponenti di fascia alta), va fatta molta attenzione al tipo di massetto che si realizza sopra all'impianto a pavimento, alla percentuale di umidità residua del legno e del massetto, va assolutamente eseguito lo shock termico... insomma vanno adotta una serie di cautele, di precauzioni perché questo "matrimonio forzato" funzioni.
Prima di parlare nello specifico di quali siano le cautele per posare il parquet su impianto radiante, ti consiglio di leggerti le accortezze da adottare IN GENERALE per la posa del legno, che troverai cliccando il pulsante qui di seguito. Alcune di queste le darò per scontate nell'articolo, ma valgono anche per posa su impianto radiante:
Nell'affrontare le precauzioni capiremo meglio anche quali sono i pericoli corriamo "forzando" la convivenza tra questi due elementi e quali parquet sono più adatti a sopportare lo stress di questo matrimonio forzato.
Un pavimento in legno su impianto di riscaldamento a pavimento in un ufficio ad Arzignano (Vicenza). Per vedere altri dettagli clicca sulla foto.
Impianto di riscaldamento a pavimento e parquet a Vicenza
La coppia che abita questa casa ha deciso di voler una pavimentazione in legno di rovere con un impianto di riscaldamento a pavimento: le venature del legno e il calore dato dall'impianto saranno una coccola per i loro piedi.
Pavimenti in legno, sistemi radianti ed umidità di equilibrio
Devo farti una premessa, fondamentale, che riguarda il legno e la sua umidità.
Infatti è l'umidità a creare problemi, o meglio è la variazione della percentuale di umidità contenuta nelle singole assi del parquet che può generare dei fastidi a casa tua. Ma allora che cosa c'entra la temperatura del pavimento? Perchè devo preoccuparmi della temperatura dell'impianto radiante se il problema è l'umidità?
Quando, un po' più sopra, ti parlavo dello "stress" che subisce il pavimento in legno nella convivenza con l'impianto radiante, mi riferivo al fatto che l'impianto a pavimento scalda il massetto e di conseguenza il parquet incollato su di esso. Questa operazione provoca una (ulteriore)essiccazione del parquetcon il risultato di diminuireil contenuto di umidità ottimale all'interno della tavola.
Tutto ciò quando il pavimento in legno dovrebbe, invece, mantenere la sua condizione di umidità ottimale.
Al variare della umidità ottimale si possono verificare ritiri o rigonfiamenti nel pavimento. L'entità di questi fenomeni dipende molto dal tipo di legno e dalla sua maggiore o minore nervosità ed anche dalle caratteristiche anatomiche del legno scelto. Delle tipologie di legno, più o meno nervoso, parleremo più avanti in un paragrafo dedicato. Per quanto riguarda l'anatomia del parquet ti basti sapere che ad un disegno delle venature fiammato e notato corrisponderanno movimenti più importanti rispetto ad una tavola che presenta tutte le venature lineari (rigatino).
Temperatura, umidità e ritiri nel parquet
Questi ritiri dimensionali causano delle (sicure) fessurazioni durante il periodo invernale a fronte delle quali, generalmente, l'utente più attento pensa immediatamente ad una cattiva qualità del parquet o della messa in opera. Cosa che può portare anche a contestazioni legali del tutto ingiustificate dal punto di vista tecnico. Infatti l'adsorbimento o il desorbimento di umidità del parquet è assolutamente normale e, come detto, seppure la temperatura non ha nessuna incidenza diretta sulla deformazione del materiale, essa provoca una variazione sull'umidità relativa dell'aria: a maggiori temperature corrisponde minore umidità relativa.
Per questo un parquet su impianto radiante acceso con temperatura di esercizio attorno ai 20°C produce una riduzione di umidità relativa e, di conseguenza, delle contrazioni/riduzioni delle dimensioni originarie del parquet.
Questo fenomeno si manifesta, generalmente, nei mesi di gennaio e febbraio, circa 60 giorni dopo l'avvio del riscaldamento a pavimento che generalmente avviene nel mese di novembre.
Dimensioni della tavola e proporzionalità del ritiro
Il fenomeno assume maggiore entità se il formato di parquet scelto è maggiore: un pavimento in legno in formato plancia genererà delle fessure più rilevanti di un parquet di piccolo formato. La cosa è facilmente intuibile: il minore numero di fughe in un parquet di grandi dimensioni significa che quelle fessure diventeranno più grandi a parità di variazione di umidità (e a parità di essenza di legno).
Parquet e massetto radiante: che temperature e umidità?
La condizione di umidità ottimale è stabilita da una norma: la Uni En 13226.
Questa norma prevede che il contenuto di umidità standard nel parquet massiccio, al momento della consegna, sia attorno al 10% (dal 7 al 11%). Mentre la norma Uni En 13489 prevede che il contenuto di umidità nel prefinito (la norma lo definisce multistrato) debba essere compresa tra il 5% ed il 9%.
Insomma, devi essere conscio che quando accenderai per la prima volta l'impianto a pavimento a casa tua, provocherai una perdita di umidità al tuo "povero" pavimento in legno.
Un modernissimo prefinito in legno multicolor posato su impianto di riscaldamento a pavimento a Montebello Vicentino (Vicenza). Clicca sulla foto per altri dettagli.
Generalmente le schede prodotto dei vari tipi di parquet prevedono una umidità relativa dell'aria del 50% e temperature ambiente di 18°C. Queste condizioni vanno a tutto vantaggio non solo del parquet ma anche degli abitanti della casa, in quanto queste sono condizioni climatiche "moderate" sono considerate più sane anche per chi ci abita.
Non va considerata solamente la temperatura dell'impianto radiante a pavimento ma anche altri fattori che vanno ad influenzare l'umidità:
numero degli abitanti dell'unità residenziale: una giovane coppia o una famiglia numerosa? riposano solamente oppure fanno attività fisica? Una persona a riposo emette 50 g/h di umidità, una persona che fa una attività fisica leggera ne emette 200 g/h
lo stile di vita: un uso ridotto oppure intensivo della zona cottura dei cibi e del lavaggio dei panni incide pesantemente sul tenore di umidità dell'aria. Una doccia produce circa 2000 g/h (quante docce vengono fatte in un giorno?)
carattestiche dell'involucro edilizio: traspirabilità delle pareti, presenza o meno di cappotti, di superfici interne in cartongesso etc.
ventilazione: la presenza di ventilazione meccanica controllata o di abitudini a ventilare spesso gli ambienti aprendo le finestre incide sulla presenza di umidità in ambiente
Tutti questi motivi sono tra di loro interconnessi e sovrapponibili nei loro effetti sull'equilibrio idroscopico del legno.
Un ambiente è da ritenersi "molto secco" se l'umidità relativa è inferiore al 30%, mentre è da ritenersi "molto umido" se l'umidità è superiore al 70%. "Molto" si traduce in "troppo" se il pavimento in questi ambienti è in legno.
Parquet e riscaldamento a pavimento in un attico di Vicenza
In questo attico a Vicenza abbiamo installato un impianto di riscaldamento a pavimento sotto la pavimentazione in legno di rovere scuro: un plus a cui i proprietari non potevano rinunciare.
Tu potresti rispondermi: "ok, ho capito, con il riscaldamento a pavimento vado a stressare di più il parquet, ma ci sono un sacco di pavimenti in legno posati su impianti a pavimento e non mi sembra che abbiano tutti questi problemi".
Certo, hai ragione, moltissimi pavimenti non hanno problemi gravi. Ma se guardi con attenzione ti accorgerai di un fenomeno che vado a spiegare.
Come abbiamo detto dopo qualche giorno dall'accensione dell'impianto di riscaldamento a pavimento il legno inizierà a perdere umidità. La conseguenza più significativa, e facilmente immaginabile, riguarda la riduzione della massadell'assicella di legno a causa di questa "ulteriore essiccazione" della tavoletta di parquet.
La riduzione delle dimensioni della tavola significa che inizieranno a comparirefessure tra una tavola e l'altra. Generalmente la cosa non è grave, al punto che un osservatore estraneo difficilmente si accorge del fenomeno. Ma quando succederà a casa tua, te ne accorgerai ed esteticamente questa cosa potrebbe risultare fastidiosa.
Non c'è modo di eliminare completamente il fenomeno che va, quindi, tollerato dall'acquirente finale. Tra l'altro è una situazione transitoria: le fessure si richiuderanno, a tarda primavera, con lo spegnimento del riscaldamento a pavimento.
La comparsa di fessure nelle teste e nei bordi di questo prefinito doussiè posato a spina pesce dopo l'accensione dell'impianto di riscaldamento a pavimento.
Riscaldamento a pavimento e parquet di una casa a Sarego, Vicenza
In questo appartamento abbiamo sostituito i vecchi termosifoni con un impianto di riscaldamento a pavimento a basso consumo energetico in tutta l'abitazione.
Fattori di stress per il pavimento in legno su impianto radiante
In casi gravi la riduzione della massa del legno può anche determinare torsioni o deformazioni fino a distacchi del parquet. Questo può accadere quando alla perdita di umidità per l'accensione dell'impianto si aggiungono altre variabili:
Una cattiva esecuzione del massetto;
Mancato rispetto dei giunti di dilatazione;
Una essenza di parquet molto nervosa, non adatta al riscaldamento a pavimento;
Una scelta del legno particolarmente ricca di fiammature e nodi;
Un lavaggio eccessivo del pavimento.
Vediamo nel dettaglio questi aspetti.
1. Curare bene il massetto radiante
Il massetto radiante, cioè che incorpora il sistema di riscaldamento a pavimento, è il piano di posa del parquet e rappresenta un elemento importantissimo del pavimento (motivo per cui andrebbe sempre affidato allo stesso interlocutore che ti posa il legno e non affidato a terzi!!)
Questo va eseguito in modo da ottenere le migliori caratteristiche di compattezza e di conduttività termica. Dato che dovrà dilatarsi, assieme all'impianto, è necessario che sia compatto in tutto il suo spessore e privo di rasature o livelline superficiali che, con il tempo, potrebbero sfaldarsi.
Dovrà anche avere uno spessore sufficiente a permettere un'uniforme e non concentrata diffusione del calore: uno spessore insufficiente (tubi troppo vicini al parquet) trasmetterebbero un calore troppo concentrato che accentuerebbe le fessurazioni.
Infine dovrà essere ben asciutto per non combinare due fattori di stress per il legno: l'effetto del calore e la presenza di umidità residua.
2. Corretta esecuzione della barriera al vapore, dello shock termico e dei giunti
Affinchè il massetto radiante lavori bene occorrerà rispettare tre condizioni fondamentali:
il sistema riscaldamento a pavimento e massetto deve tassativamente essere separato dal sottofondo con una barriera al vapore per impedire risalite di umidità dagli strati inferiori;
il massetto deve subire, prima della posa del legno, uno shock termico per consentire la completa fuoriuscita dell'umidità residua che andrebbe ad accentuare lo stress.
il massetto dovrà essere opportunamente tagliato con dei giunti di dilatazione abbinati ai giunti perimetrali (che finiranno sotto ai battiscopa). I giunti intermedi di dilatazione devono essere realizzati in corrispondenza di soglie di stanze diverse o per separare grandi superfici o in corrispondenza di specifici elementi strutturali.
3. Pulizia ordinaria
A pavimento posato - e con il riscaldamento acceso - dovrai comunque fare attenzione alla presenza di umidità ambientale, in particolare modo dovrai prestare attenzione al modo in cui fai la pulizia ordinaria.
Questa deve prevedere dei lavaggi poco frequenti e con poca acqua (straccio ben strizzato).
Posa e collanti per il parquet su impianto radiante
Noi preferiamo, su impianto di riscaldamento a pavimento, utilizzare il metodo di posa a colla. Esiste anche la possibilità di posare il parquet con la "posa flottante". In quel caso si appoggia un materassino sul massetto radiante e si appoggia il parquet, senza incollarlo, sul materassino. Preferiamo, per dare una migliore sensazione di pienezza al calpestio, la posa incollata.
Innanzitutto gli adesivi da utilizzare devono essere compatibili con il tipo di massetto realizzato e, nel contempo, devono mantenere una sufficiente plasticità in modo da permettere i naturali movimenti del legno e dell'intero parquet. Questi movimenti saranno, infatti, molto accentuati rispetto ad una posa su di un massetto non radiante.
Nel caso il riscaldamento a pavimento sia in funzione occorre spegnerlo 48 ore prima di iniziare l'incollaggio del parquet perché indurrebbe ad un indurimento troppo rapido del collante che comprometterebbe la corretta adesione.
Come si posa il parquet sull'impianto a pavimento?
1. Evitare rasature
Correggere un massetto mediante rasature o consolidamenti è una pratica da evitare, per quanto possibile, sia per un problema di costi che di future prestazioni del fondo di posa. Se questo è vero per un massetto normale lo è a maggior ragione per un massetto riscaldante. Pertanto va curata con estrema attenzione la preparazione del massetto radiante, stando attenti ai livelli del pavimento finito e controllando con il laser, mentre lo si esegue, la planarità. Solo nel caso di limitate irregolarità, previa accurata verifica delle situazioni, è ammesso l'intervento per le sistemazioni del caso, utilizzando prodotti idonei alle condizioni di esercizio previste.
2. Usare il primer
Se il massetto riscaldante che hai scelto di posare per il tuo parquet è un autolivellante è sempre consigliabile una carteggiatura del fondo e la successiva applicazione di un idoneo appretto (primer) per migliorare l'aderenza degli adesivi usati. In qualche caso questa prassi non è consigliata ma obbligatoria (consulta la scheda tecnica dell'autolivellante!).
3. Incollaggio a campo pieno
L'incollaggio andrà eseguito a campo pieno, evitando superfici vuote o parquet parzialmente incollati e prestando particolare attenzione a non incollare tra di loro i fianchi degli elementi del parquet.
4. Attenzione alle condizioni post-posa
Dopo la posa del parquet, specie se la casa si trova ancora in "fase di cantiere" è necessario prestare particolare attenzione alle condizioni di temperatura che dovrà essere compresa tra i 15-22 °C e di umidità che dovrà essere compresa tra il 45 ed il 60%.
Quanto costerà la posa del pavimento in legno su impianto di riscaldamento? Lo scopri in questo articolo: Costo posa pavimenti in legno
Prima accensione del massetto radiante a parquet incollato
La prima accensione dell'impianto a pavimento deve avvenire ad almeno due settimane dalla posa e va eseguita con cautela, alzando la temperatura di 5 gradi al giorno, partendo da 5°C. Questo per non provocare repentini sbalzi nel sistema bassetto-parquet che sarebbero dannosi.
La temperatura della superficie del massetto (non dell'acqua nei tubi) non dovrà mai superare i 26/27°C, questo sia per ragione di stabilità del parquet, ma anche per il tuo benessere di abitante della casa.
Va evitato di coprire il pavimento con tappeti o altri materiali isolanti termici che limiterebbero le capacità di riscaldamento dell'impianto.
Ricordarsi di contenere un umidità dell'aria attorno al 45/60%. L'ideale sarebbe predisporre sempre la ventilazione meccanica controllata.
Il pavimento in legno lascia passare il calore?
Una volta che sono stati ben eseguiti il massetto e l'incollaggio del legno, rimane comunque un ulteriore dubbio, di cui parlavamo all'inizio dell'articolo, e riguarda il fatto che il legno è un cattivo conduttore di calore.
Il parquet nonconduce energia statica (e questo è positivo) ma è anche un cattivo conduttoredel calore. Il pavimento in parquet, insomma, sembra rappresentare un ostacolo alla diffusione del calore nell'ambiente dal massetto radiante a pavimento.
Anche questo, se ci pensi, è piuttosto intuitivo: le maniglie delle pentole della nonna erano dilegno, proprio per non scottarsi. Ma non erano fredde: quindi un po' di calore passava. Quanto calore? Ora lo scopriremo...ma intanto ti anticipo che il calore, pur mettendoci di più, comunque passa.
La differenza, rispetto ad altri materiali per pavimenti, sta, quindi, sopratutto nella differente velocità con cui si scaldano.
La resistività termica del parquet e degli altri pavimenti
Nella tabella seguente vediamo il confronto tra legno e altri pavimenti, quali piastrelle in ceramica, moquette o linoleum. Il confronto è in termini di capacità di condurre il calore o, meglio, in termini di "resistenza al passaggio del calore": più il valore è alto, meno il prodotto conduce calore.
Un parquet di legno di spessore 10 mm. ha una resistenza al passaggio del calore (resistività termica) di 0,050 contro gli 0,015 di una piastrella in ceramica.
Insomma una piastrella conduce meglio il calore rispetto al legno in modo più efficace e più rapido.
Impianto a pavimento: il parquet va bene?
Queste due prime considerazioni potrebbero portarci a pensare che tutti i legni sono inadatti all'impianto a pavimento. È davvero così? Il pavimento in legno è sconsigliato in caso di impianto a pavimento?
No, non necessariamente!
Certamente, come abbiamo visto, ci sono dei materiali, quali ad esempio le piastrelle in grès porcellanato, che hanno una migliore conducibilità termica e migliori performance. Ma, seppure più lentamente, anche il legno lascia passare il calore. Se il pannello inferiore su cui appoggiano i tubi è correttamente dimensionato "vincerà" la resistenza isolante del legno ed il calore riuscirà a fuoriuscire dal massetto verso l'alto.
Certo, servirà un periodo di tempo più lungo e magari uno o due gradi in più di temperatura dell'acqua. Poca cosa rispetto alla bellezza di camminare su un pavimento in legno che emana calore.
Un altro aspetto da valutare è la differenza tra materiali che sono assolutamente insensibili a variazioni di temperature come quelle determinate dall'impianto a pavimento (ad esempio la piastrella) ed altri che invece soffrono di perdita di umidità e di massa. Il legno è un materiale "umido", contiene circa un 10% di acqua al momento della posa, per cui qualche criticità in più da gestire.
Se una quindicina di anni fa, con i primi impianti di riscaldamento a pavimento, queste criticità potevano determinare dubbi o problemi oggi abbiamo superato entrambe queste remore.
Le problematiche che in passato erano dovute alla scarsa conoscenza dell'abbinamento riscaldamento a pavimento/pavimento in legno oggi sono risolte.
Abbiamo metodi, tecniche e tecnologie che consentono di gestire bene questo "difficile matrimonio" che ormai conosciamo bene ed applichiamo con successo.
Pavimento in rovere piallato a mano in una casa a Vicenza. Per altri dettagli clicca sulla foto.
Quale parquet sul radiante? Massello o prefinito?
Il pavimento in legno massello o massiccio presentava, certamente, molte più problematiche sull'impianto a pavimento rispetto al prefinito a due o a tre strati.
L'avvento del prefinito multistrato - che è più stabile e sopporta meglio lo stress causato dal riscaldamento e dalla perdita di umidità - ha consentito un utilizzo più sicuro sugli impianti radianti a pavimento.
Beninteso: ci è capitato, soprattutto in passato, di dover posare parquet in legno massiccio sopra ad impianti a pavimento. In questo caso occorre essere molto attenti: scegliere produttori di qualità, essenze giuste, essiccati in modo corretto, con spessore e strato di finitura opportunamente calibrati. Tutto deve essere molto accurato per riuscire a garantire un buon comportamento del parquet massiccio sull'impianto radiante.
Certamente, il prefinito "perdona" di più: è in grado di gestire meglio lo stress provocato dall'impianto a pavimento.
Resistenza termica limite per parquet su impianto radiante
La resistenza termica della pavimentazione in legno, incluso l'eventuale materassino se si decide di posare il legno flottante, non dovrà superare il valore di 0,15 mqK.
Per ulteriori informazioni su questo valore, clicca qui.
Maggiore è la resistenza termica della pavimentazione e più alta dovrà essere la temperatura di mandata dell'acqua in riscaldamento.
Solo prefiniti di qualità su impianti radianti
Come sempre accade non si può generalizzare: un prefinito di cattiva qualità (e magari di provenienza "esotica") può comportarsi peggio di un massiccio prodotto con la massima cura.
Una cattiva qualità di un prefinito a due strati, sollecitata dall'impianto radiante, può dare luogo a fenomeni di delaminazione del nobile che compromettono gravemente la funzionalità del pavimento e richiedono interventi invasivi.
La delimitazione è il distacco dello strato di legno nobile dal supporto in un parquet prefinito
E' molto importante accertarsi di una serie di caratteristiche del prefinito: tipo di collanti utilizzati per incollare nobile e supporto, tipo di supporto, modalità e tempi di essiccazione del nobile. Noi controlliamo, con visite nello stabilimento, i nostri fornitori. Ma non è ancora sufficiente.
Vanno eseguiti a regola d'arte anche i lavori di posa del prefinito, controllando il massetto, rispettando i tempi di maturazione del massetto ed eseguendo lo shock termico. Infine è necessario scegliere la giusta tipologia di legno.
Quali essenze di parquet non sono adatte su impianto radiante?
Quali sono, infine, le essenze di pavimenti in legno più adatte e quali quelle più nervose e quindi NON adatte ad essere posate su un impianto a pavimento? Iniziamo da queste ultime.
ACERO
L'acero, che nel mondo dei pavimenti è apprezzato per il suo colore chiaro tendente all'avorio con riflessi molto eleganti: purtroppo non è adatto all'impianto a pavimento perché perde molta massa a seguito dell'accensione dell'impianto. Le fessure che si creano sono particolarmente evidenti, vista la colorazione chiara, cosa che ne sconsiglia l'utilizzo.
Il ciliegio è un legno poco consigliato su impianto di riscaldamento a pavimento in versione massiccia, mentre nella versione multistrato è possibile utilizzarlo. Il suo ritiro dimensionale è leggermente inferiore (0,23 rispetto a 0,25) a quello dell'acero. Per questo non è propriamente un legno consigliato su impianto a pavimento.
Il faggio ha un ritiro dimensionale superiore ad entrambi i precedenti legni, raggiunge 0,31. Questo unitamente alla colorazione chiara ne sconsiglia l'utilizzo in sovrapposizione su impianto radiante.
Il frassino ha un ritiro simile a quello del faggio. Anche questo sconsigliato, tra l'altro anche il frassino ha una colorazione molto chiara. Se sottoposto a termotrattamento il frassino diventa, invece, assolutamente consigliato. In quel caso la colorazione diventa scura.
I legni resinosi, come Abete e Larice hanno ritiri importanti e non sono considerati legni stabili per cui sono sconsigliati su impianti radianti. Questi legni solitamente vengono proposti in versione a tre strati: in questa versione - e magari scegliendo una posa flottante - il legno acquisisce maggiore stabilità e può essere comunque posato.
WENGE
Tra i legni esotici il wengé è caratterizzato da un ritiro elevato e presenta, quindi, problematiche simili ai legni appena visti: va assolutamente evitata, come per gli altri che lo precedono, la posa in versione massiccia mentre per la posa in versione prefinito è necessario verificare con attenzione il tipo di supporto e la costruzione per evitare cattive sorprese.
Quali essenze di parquet sono perfette per l'impianto a pavimento?
ROVERE
Il più diffuso ed utilizzato tra i parquet è certamente il Rovere che troviamo in moltissime finiture. Il prefinito di rovere si adatta bene all'impianto radiante e non presenta particolari problematiche.
Tra i legni esotici le essenze consigliate su impianti di riscaldamento a pavimento sono Afrormosia, Iroko, Paduk, Teak e Doussiè.
Pavimento in rovere prefinito su impianto radiante a pavimento realizzato a Verona. Per vedere altri dettagli del lavoro clicca sulla foto.
Riscaldamento a pavimento e parquet nel bagno
In bagno la presenza del parquet a pavimento, combinata con l'impianto radiante, potrebbe dare ancora più preoccupazioni. Certamente, anche in questo caso, vanno prese delle contromisure per evitare le problematiche di cui abbiamo già parlato.
In particolare va posta attenzione sul nodo pavimento-rivestimento.
Il rivestimento del bagno, che normalmente si fa in ceramica, va tenuto leggermente sollevato rispetto al pavimento in modo che il legno non sia "oppresso", e che sia libero di dilatarsi.
Per evitare, però, che lo stacco sia visivamente fastidioso (come nelle foto che seguono) lo spazio va compensato con un profilo di finitura che può essere, ad esempio, un piccolo battiscopa dello spessore di una matita.
Va lasciato uno spazio tra pavimento e rivestimento
Quando in bagno si sceglie una pavimentazione in legno, spesso si esegue prima la posa del rivestimento e successivamente quella del parquet. Si dovrà, in questo caso, avere cura di calcolare accuratamente lo spazio da lasciare per il legno, affinché non sia eccessivo. Nel caso di impianto radiante è sufficiente un distacco di max 2 millimetri che poi vengono mascherati con un "vasolino", un piccolo battiscopa dello spessore di una matita.
Progetto di un bagno con parquet
Il pavimento in legno può essere utilizzato - con le dovute accortezze - anche nella stanza da bagno. Qui abbiamo pensato a una posa a spina di pesce.
Dall'impianto radiante al pavimento in legno ultimato
Quali pavimenti in legno hanno il migliore rendimento su impianti a pavimento
Resistenza termica dei vari tipi di parquet
I PARQUET
SPESSORE
RESISTENZA TERMICA
acero
10
0,062
acero
15
0,093
rovere
10
0,055
rovere
15
0,083
noce
10
0,058
noce
15
0,088
Come vediamo da questa tabella tra un essenza ed un'altra ci sono delle differenze, non molto marcate che passano dallo 0,55 del rovere allo 0,62 dell'acero. Molto più importante è lo spessore che fa aumentare la resistenza termica notevolmente.
Attenzione: i test sono stati fatti su dei pavimenti in legno massiccio!
Nel caso di pavimenti prefiniti occorrerà sommare la resistenza termica dello strato di legno nobile con il valore del supporto che dipenderà dal tipo di prefinito scelto.
Casa a Vicenza: posa di parquet su impianto a pavimento
Parquet e massetto radiante: considerazioni finali
Abbiamo compreso come la posa di un pavimento ligneo su un massetto radiante abbia alcuni limiti che devono essere ben conosciuti ed affrontati con le giuste accortezze sia nella realizzazione dei massetti che nella posa.
Abbiamo anche capito l'importanza di alcuni comportamenti:
non esagerare con le temperature dell'impianto radiante
mantenere il giusto livello di umidità ambientale arieggiando i locali o installando una VMC
accendere l'impianto con gradualità
In ogni caso non si può pretendere che durante i passaggi da caldo a freddo e viceversa il parquet rimanga inalterato. Il verificarsi di piccole fessurazioni, di cavilli, cretti o sganciamenti è possibile anche se il parquet viene posato con tutte le accortezze.
Se, poi, non si sono adeguatamente rispettate tutte le regole per la preparazione dell'impianto, eseguito l'acclimatatasi degli ambienti, le verifiche sul massetto, se non si è scelto con attenzione il tipo di legno... beh, è normale che questi fenomeni si presenteranno in forma più grave con distacchi dello strato nobile, sollevamenti, dislivelli, dentellature e perdita della planarità.
Piccole disomogeneità ed alterazioni del parquet possono sempre succedere ed il legno sarà comunque bello, caldo e naturale. Anzi, sta proprio nella sua naturalezza avere dei limiti fisiologici che, però, lo rendono unico.
Le principali normative che coinvolgono i parquet abbinati agli impianti radianti sono:
Uni En Iso 11855:2012
Progettazione dell'ambiente costruito. Progettazione, dimensionamento, installazione e controllo dei sistemi di riscaldamento a pavimento e dei sistemi di raffreddamento radianti integrati. La norma è in fase di revisione.
Uni En Iso 1264:2009
Questa norma si concentra sui sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento ed il raffreddamento integrati nelle strutture. Anche questa norma è in fase di revisione. I contenuti di questa norma e della precedente sono piuttosto simili.
Uni 11371:2017
Massetti per parquet e pavimentazioni in legno: proprietà e caratteristiche prestazionali
Uni En Iso 7730:2006
Ergonomia degli ambienti termici. Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale
Uni En 16798-1:2019
Prestazione energetiche degli edifici, ventilazione per gli edifici.
Parametri, termini e significati utilizzati nell'articolo:
La conducibilità termica (o conduttività termica) il cui simbolo è λ (lambda) e l'unità di misura è W/mK esprime la capacità di un determinato materiale di condurre il calore. Il valore viene determinato in laboratorio.
Lo spessore di un materiale viene generalmente espresso in centimetri o in millimetri (cm. o mm.)
La resistenza termica, il cui simbolo è R e l'unità di misura è mqK/W è data dal rapporto tra spessore e conducibilità termica.
La temperatura superficiale del pavimento: Le norme Uni En Iso riportano i limiti di temperatura superficiale che non può eccedere i 29 °C per le zone "abitate", i 35°C per le zone perimetrali ed i 33°C per i bagni. Nel caso di pavimenti in legno ti consiglio di non superare mai i 29°C su tutta la pavimentazione. Per quanto riguarda il raffrescamento, i pavimenti in legno dovranno avere una temperatura minima di 19°C
Umidità relativa dell'aria: l'umidità dell'aria in ambiente influisce nella sensazione di comfort degli occupanti. L'umidità dovrebbe essere compresa tra il 25 ed il 60%. Nel caso in cui si scelga di posare un pavimento in legno l'umidità dovrebbe essere compresa tra il 40% ed il 60%.
Grazie!
Grazie per aver letto il mio articolo, spero tu abbia le idee un pochino più chiare su questa fantastica coppia: riscaldamento a pavimento + parquet in legno.
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Se, invece, abiti in provincia di Vicenza o di Verona puoi venirmi a trovare in negozio: sarò felice di spiegarti tutto di persona. Puoi fissare un appuntamento con me compilando la scheda in fondo a questa pagina.
Qui di seguito ti metto un percorso di lettura se vuoi continuare ad approfondire suggerimenti e consigli per la scelta del pavimento in legno di casa tua.
P.S. Bravo! Più conosci e più ti potrai godere il tuo futuro pavimento!
Stai pensando di rifare il bagno in resina? Vuoi ristrutturare e rendere più moderno il tuo bagno? Allora questo è l’articolo perfetto: ti racconteremo la storia dei signori M. e del loro architetto, Alberto Saltini, e di come hanno ristrutturato un bagno classico trasformandolo in un moderno bagno in resina. Un bagno “da rivista”.
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Una giornata all'insegna della progettazione e decorazione, in cui si andranno ad analizzare tutti gli aspetti tecnici che permettono di realizzare lavori a regola d'arte!
Buongiorno, grazie mille innanzitutto per i vostri interessanti e ben documentati articoli!
Rispetto ad un riscaldamento a pavimento, come si comporta il legno di castagno? Se è vero che è poco sensibile alle variazioni di umidità e di temperatura, potrebbe forse essere adatto? Mi piacerebbe l'idea di un pavimento in castagno piallato a mano per una ristrutturazione in cui ho intenzione di utilizzare la tecnologia di riscaldamento a pavimento elettrico tramite pellicola a infrarossi lontani (che verrebbe posta a diretto contatto con il legno, riscaldandosi a circa 40 gradi).
Grazie mille per una vostra risposta, un saluto cordiale.