Piastrelle: statistiche di produzione
Aziende ceramiche in Italia e nel mondo
Ti stai chiedendo chi sono i principali paesi produttori di piastrelle nel mondo? Oppure chi sono i principali marchi di piastrelle in Italia? In questo articolo parleremo di piastrelle in ceramica, vedremo alcune statistiche di confronto tra le piastrelle e gli altri prodotti per pavimenti e rivestimenti.
Inoltre scopriremo chi sono i principali paesi produttori, quante piastrelle vengono prodotte in Italia e nel mondo, quante consumate e quante esportate.
Infine scopriremo quali sono le principali aziende ceramiche italiane, quali i marchi più famosi, le ceramiche italiane più antiche e quelle che fanno più innovazione.
Buona lettura!
Se, prima, vuoi farti una cultura sulla storia e sulle evoluzioni tecnologiche delle piastrelle e sulle tipologie vecchie e nuove clicca qui:
storia e sviluppo dell'industria delle piastrelle
I principali paesi produttori
La prima tabella che ti presento è quella dei principali paesi produttori di piastrelle nel mondo pubblicata a settembre ed aggiornata ai dati 2022.
Come vedi l'italia, che negli anni '80 del secolo scorso era il primo produttore mondiale, è oggi al settimo posto al mondo. Ruolo di tutto rispetto anche tenendo conto che vengono considerate le quantità prodotte e non la qualità dei prodotti.
Il nostro distretto di Sassuolo rappresenta tutt'ora un eccellenza mondiale in termini qualitativi e detta legge in termini di design e di tendenze.
La Cina è il primo produttore al mondo
Come si vede dalla tabella la Cina è da molti anni il maggior produttore mondiale con 8.863 milioni di metri quadrati prodotti nel 2021 e 7.312 nel 2022. Il dato risente della crisi immobiliare che in Cina ha fatto perdere posizioni anche alla produzione di piastrelle.
Questi dati sono delle stime in quanto i paesi dell'est non forniscono statistiche precise per cui vengono ricavati dalle potenzialità produttive degli stabilimenti in base agli impianti installati.
Quante piastrelle vengono prodotte in Italia?
I numeri del settore delle piastrelle nel 2024
I numeri del settore delle piastrelle nel 2023
Il fatturato Italia nel 2023 del settore delle ceramica tradizionale, che comprende piastrelle, sanitari, stoviglieria e laterizi ha superato i 7,5 miliardi di euro. Sui 7,5 milioni circa 6,17 sono relativi a piastrelle in ceramica. Insomma le piastrelle rappresentano più dell'80% del totale del fatturato della ceramica.
Il settore si è sviluppato soprattutto nel distretto di Sassuolo e lavoro a circa 26.000 persone.
Le aziende produttrici di piastrelle sono 125 ed in totale sono stati prodotti 373,7 milioni di metri quadrati. Le vendite si dividono tra Italia (84,4 milioni di metri) ed Estero (284,8 milioni di metri).
Un calo dopo il superbonus
Il calo rispetto al 2022 è del 13,1%, un calo importante dovuto alla contrazione che si è verificata sia in Italia ma soprattutto all'estero nel mondo dell'edilizia. Questo si è tradotto in un calo della produzione scesa da 431 a 373 milioni di metri.
Piastrelle prodotte nel mondo
Prima di parlare dei produttori italiani di piastrelle e del distretto di Sassuolo, proviamo a fotografare la situazione dell'industria mondiale delle piastrelle in ceramica, negli ultimi anni.
Prima del covid: il 2019
Nel 2019 si sono prodotte circa 12.670 milioni di metri quadrati di piastrelle in ceramica, sufficienti per pavimentare completamente tre regioni italiane: la Liguria, il Molise e la Valle D'Aosta. La produzione ha visto un calo, rispetto al 2018 proseguito nel 2020 a causa del blocco produttivo e dei cantieri per contenere la diffusione del Covid19.
Tra i principali paesi produttori troviamo la Cina che nel 2019 ha prodotto (dati stimati) circa 8 miliardi di metri quadrati, seguita dall'India che ne ha prodotti 1,3 miliardi e dal Brasile, poco meno di 1 miliardo.
Consumi interni ed esportazioni in Asia prima del Covid
Dei 5,2 miliardi prodotti dalla Cina, ben 4,4 sono destinati al mercato interno. L'India ne consuma 0,8 miliardi, così come il Brasile. Questi sono dunque anche i principali paesi esportatori a cui si affiancano Spagna ed Italia, i due principali produttori europei.
L'Italia prima del Covid
Se confrontiamo i volumi il nostro paese è, nel 2019, il 6° produttore mondiale di piastrelle con più di 0,4 miliardi (ovvero più di 400 milioni di metri quadrati) di piastrelle prodotte. La maggior parte della nostra produzione anche nel 2019 andava all'estero, come accade per molti altri prodotti Made in Italy: ben 323 milioni su un totale di 401 milioni prodotti nel 2019.
Qualità
Una cosa davvero interessante è che il nostro fatturato export è costituito da piastrelle di alta qualità. Il prezzo medio delle nostre piastrelle che è molto più alto dei competitors mondiali: le piastrelle italiane costano circa 14 € al metro quadrato, circa il doppio rispetto alla Spagna (7 € al metro quadrato).
La Spagna, quindi, ci supera in termini di quantità esportate ma non in termini di fatturato.
L'arrivo del Covid 19 e le piastrelle
Come è facile ricordare tutti i settori produttivi italiani, nel 2020, hanno fatto segnare un calo causato dal lockdown di Marzo ed Aprile, con strascichi nei mesi successivi. Oltre alla produzione, il lockdown imposto ha causato anche un violento calo dei consumi di tutti i beni, comprese le piastrelle in ceramica.
La ripresa dopo il Covid
Ma, complici anche gli incentivi fiscali (bonus 110%, bonus ristrutturazione 50% con sconto in fattura etc) abbiamo potuto assistere ad una netta ripresa nei mesi sucessivi che, a fine dell'anno, ha permesso di contenere la flessione in solo il 3% in termini di fatturato, anche se la perdita in termini di volumi ammonta al 14,1%.
La quantità totale prodotta nel 2020 è infatti di 344,3 milioni di metri quadrati di piastrelle.
Cresce il prezzo medio
Oltre alla crescita dei volumi si è assistito anche ad una crescita della marginalità media che è cresciuta, grazie all'aumento dei prezzi medi sia nel 2020 che nel 2021.
Il fatturato nel 2020 si attesta sui 5.132 milioni di euro, con un prezzo medio, quindi, di circa 15 euro al metro quadrato, come già abbiamo visto nel paragrafo precedente.
Ma sul prezzo medio ha influito, ovviamente, anche l'inflazione che proprio nel 2020 inizia a crescere in modo violento sia in Italia che nel resto del mondo e che vedrà bruschi aumenti nel mondo delle piastrelle anche a causa della guerra in Ucraina, che inizia nel 2022.
Ma torniamo al 2020.
Quali fattori hanno determinato la ripresa?
La ripresa del mercato del secondo semestre del 2020 la dobbiamo a molti fattori tra cui meritano di essere menzionati gli importanti incentivi fiscali alle ristrutturazioni decisi dal Governo Conte e la contemporanea possibilità di cedere questi incentivi, sotto forma di crediti di imposta (il cosiddetto sconto in fattura) monetizzando subito i bonus.
Questo fattore, unitamente ad una maggiore disponibilità finanziaria nelle tasche delle famiglie italiane (che hanno visto ridursi molte altre voci di spesa durante il periodo di "reclusione forzata") ha generato un aumento della domanda nazionale di materiali per l'edilizia e di oggetti di arredamento, tra cui le piastrelle.
Come sono andate le esportazioni?
Dal momento che oltre l'80% della produzione nazionale è destinata all'estero, come vanno le vendite italiane nei tradizionali mercati di esportazione? Bene! Sia nell'area EU che nel resto del mondo c'è fermento nel settore dell'edilizia e domanda in crescita per le piastrelle italiane.
Il 2021 ed il 2022, crescita e rallentamento
Il 2021 ed il 2022 hanno fatto segnare una crescita importante e record di vendite per tutto il settore anche se a fine 2022 è iniziato un brusco rallentamento che ha impattato sul consumo e sull'export di piastrelle.
In tutto il mondo, infatti, per porre un freno all'inflazione le banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse rendendo i mutui - anche quelli sulla casa - molto costosi.
In Italia, grazie ai bonus ed allo sconto in fattura, la domanda invece tiene.
Cina ed India in crisi
Gli exploit che hanno seguito alla pandemia si sono trasormati in una contrazione netta che ha impattato violentemente anche sulla Cina che ha visto la sua produzione diminuire di quasi 1,55 miliardi di metri quadrati prodotti. Un brusco calo si è verificato anche in India che ha perso 250 milioni di metri quadrati prodotti.
Il Settore delle piastrelle nel 2024 e nel 2025
L'Italia non mostra grandi cedimenti nel 2022 ma questo è semplicemente dovuto ad un "ritardo" nell'impatto. I problemi per il nostro paese arrivano nel 2023 quando viene sospesa la possibilità di fare lo sconto in fattura. Questo, unitamente agli aumenti delle materie prime, dei costi energetici e dei tassi dei mutui, ha rallentato l'edilizia e di conseguenza anche il settore delle piastrelle che vede un calo generalizzato vicino al 20% nella produzione di piastrelle.
Andamento nel 2024
Il mercato delle costruzioni e delle piastrelle nel 2024
Molte di queste questioni dipendono dalle decisioni che l’Unione Europea sta prendendo e prenderà. “Le nostre aziende – ha detto Ciarrocchi – operano in un contesto molto competitivo, e il loro futuro dipende da scelte importanti che l’Europa farà presto.”
Produttori di piastrelle e mercato negli anni prima e dopo il Covid
Come abbiamo visto dalle statistiche siamo passati, quindi, da anni in cui il distretto dei produttori di piastrelle di Sassuolo soffriva per un continuo calo della domanda di piastrelle, sia interno che internazionale ad anni, quelli post covid, in cui la domanda era maggiore dell'offerta. Ovvi la situazione si è di nuovo fatta preoccupante.
Gli anni prima del Covid
NeI 10 anni prima del Covid il mercato delle piastrelle in Italia tardava a ripartire e a ritrovare il vigore degli anni 2006/2007. La crisi dell'immobiliare, nata dagli Stati Uniti, si era diffusa, dal 2008, a tutto il mondo frenando gli investimenti nelle costruzioni anche in Italia. A questo si era aggiunta la guerra dei dazi - che ha creato tensioni in modo particolare nel mercato statunitense - e la guerra dei prezzi nei mercati asiatici e mediorentali con la Cina che ormai si era resa autosufficiente per la richiesta domestica diventando il primo produttore mondiale.
Gli anni dopo il Covid
Se il primo semestre del 2020 è stato, ovviamente, un anno critico per gli stop alla produzione ed alle vendite imposti dalla pandemia, già nel secondo semestre abbiamo assistito ad un boom di domanda.
I motivi:
- i consumatori sono rimasti "chiusi in casa" e si sono resi conto della necessità di ristrutturare bagni/pavimenti o comunque hanno deciso di investire to nella casa
- i consumatori si sono trovati con un piccolo tesoretto frutto della impossibilità di spendere durante la pandemia
- lo stato ha incentivato i consumatori con bonus fiscali e sconto in fattura
La crisi del gas russo
Al boom di domanda post pandemia ha fatto seguito un periodo di crisi conseguente all’invasione dell’Ucraina nel 2022 che ha colpito duramente il comparto ceramico. La crisi ha riguardato innanzitutto il gas (il settore ceramico è tra i più energivori d’Europa) e poi le materie prime, in particolare il caolino proveniente dall'Ucraina.
In Italia e Spagna le bollette sono più che triplicate dall’inizio dell’anno, rendendo insostenibile il costo di forni che necessitano di gas per cuocere le piastrelle oltre i 1.200 °C
Nel distretto di Sassuolo il gas è passato da 0,20 €/m³ a punte di 3–4 €/m³. Il gas necessario per cuocere le piastrelle è di circa 3 m³ per metro quadro prodotto, quindi non è difficile capire l'entità del rincaro che ha costretto i produttori ad addebitare "energy surcharge" anche molto rilevanti a rivenditori e clienti.
Inoltre, come abbiamo detto, la guerra ha interrotto l’import di argille pregiate dall’Ucraina (Donbass), costringendo i produttori a rivolgersi a Turchia e India a prezzi molto più alti, a rivedere le proprie "ricette" e ad organizzarsi logisticamente per l'arrivo delle nuove forniture, cosa che ha fatto perdere tempo prezioso in un momento di boom di domanda.
Alcuni produttori sono stati costretti a spegnere i forni o a diminuire fortemente i quantitativi prodotti nonostante la domanda vivace.
Il futuro
Se la combinazione tra bonus, forte domanda, crisi del gas e crisi delle materie prime ha dato origine ad anni a dir poco complessi, a seguito dell'abolizione dello sconto in fattura e della riduzione dei bonus, stiamo assistendo dal 2024 ad un calo importante della domanda.
Si aggiunga un fenomeno che ha avuto origine almeno una decina di anni fa (lo vedremo meglio nel prossimo paragrafo). Mi riferisco alla nascita di di prodotti sintetici alternativi alla ceramica (vinilici, laminati, spc...) che hanno costi inferiori e che sono più facili da posare e sostituire. Questi prodotti "da brico" stanno rubando quote di mercato alle piastrelle nonostante la minore durabilità e caratteristiche tecniche meno prestanti.
Facciamo quindi un passo indietro e vediamo quali sono le diverse tipologie di pavimenti e rivestimenti e che percentuale di mercato occupano.
Quali sono i pavimenti più venduti?
Nelle tabelle che seguono mettiamo a confronto le varie tipologie di pavimenti e rivestimenti e la loro diffusione in Italia.
Come si evince dalla prima tabella la piastrella in ceramica è ancora il materiale più utilizzato per la pavimentazione in Italia, con una percentuale che supera, nel 2017 il 62% ed un valore assoluto di 86,6 milioni di metri quadrati venduti.
Seguono i materiali lapidei con il 18,3%, quindi i Laminati con il 6,7%, i materiali resilienti con il 6,4%, il parquet in legno con il 4,5% ed ultimi i tessili con poco meno del 2%.
Non molto è cambiato dal 2013 quando le piastrelle in ceramica rappresentavano il 60% dei pavimenti venduti. In quell'anno, però, iniziava il calo del parquet che dal 5,6% di allora si è assestato sul 4,5% nel 2017.
In questo ha contribuito sicuramente il grès effetto legno che ha rubato quote di mercato all'originale ma anche i laminati ed i resilienti. Tra questi ultimi in particolare è l' LVT che sta crescendo e si sta affermando.
Quali sono i rivestimenti più venduti?
A questi bisogna aggiungere i rivestimenti, altri 34 milioni di metri quadrati in totale. Anche i rivestimenti vedono la piastrella in ceramica al primo posto con più del 50% del mercato seppure incalzati, più da vicino, da altri prodotti come le carte da parati (30,4%) ed i materiali lapidei (13,4%).
Le piastrelle per rivestimento di bagni sono da sempre protagoniste di questo ambiente, anche se l'introduzione dei grandi formati (grandi lastre) vede le piastrelle iniziare ad affermarsi come rivestimenti delle pareti del soggiorno, come alternativa ai rivestimenti in pietra o in carta da parati, oppure dietro alla camera da letto.
Rispetto ai dati del 2013 la ceramica è cresciuta sia in valore assoluto che in percentuale. La carta da parati è sostanzialmente stabile mentre sono calati i materiali lapidei. In questo caso credo che siano soprattutto le grandi lastre di grès effetto marmo ad avere rubato quote di mercato ai marmi.
Quante piastrelle vengono prodotte nel mondo?
Se vuoi sapere come vengono prodotte le piastrelle troverai di seguito un link ad un articolo che spiega nel dettaglio il ciclo produttivo.
come vengono prodotte le piastrelle?
Ma se invece vuoi sapere quante piastrelle vengono prodotte nel mondo, allora continua a leggere perchè potresti rimanere sorpreso!
Le statistiche mondiali
Rispondere a questa domanda non è semplice: le statistiche, anche quelle ufficiali, non sono sempre attendibili, alcuni paesi non rivelano volentieri questi dati oppure sono disponibili i dati in fatturato ma non in "metri quadrati prodotti".
In ogni caso quando andiamo a considerare la produzione di piastrelle dell'intero pianeta si raggiungono cifre difficili anche solo da immaginare.
Vediamo la statistica più recente, rilevata a settembre del 2022 e riferita all'anno 2021:
Rispetto alla precedente rilevazione, nel 2021, vediamo come ci sia stata una crescita generalizzata, in tutte le aree del pianeta.
Evidente un balzo della produzione in Asia che in parte è, però, dovuta alla correzione del dato statistico dell'India, aggiornato dopo una recente ricerca che ha evidenziato una netta differenza tra i dati ufficiali precedenti e quelli riscontrati in realtà.
La comunità europea con i suoi 1.218 milioni di metri quadrati nel 2020 ed i 1.393 del 2021 vede i due rivali storici, Italia e Spagna, contendersi il primato quantitativo.
Quante piastrelle vengono prodotte in Cina?
Ma, come dicevamo, dove la produzione ha raggiunto numeri impressionanti è in Asia con gli oltre 11.000 milioni di metri quadrati nel 2020 ed i 13.500 del 2021.
Qui domina la Cina con i suoi mega impianti produttivi, molti dei quali progettati e realizzati da tecnici italiani che lavorano per il settore meccano-ceramico del quale essere orgogliosi, dato che è in assoluto il primo al mondo.
Le statistiche sono elaborate dall'associazione di produttori di macchinari per il meccano-ceramico ACIMAC e si basano in parte su dati reali, rilevati, ed in parte su stime in base alla potenzialità installata.
Riportiamo anche una tabella che si riferisce alla produzione mondiale di due anni fa (pre-Covid). Questa evidenzia come l'Europa sia calata dal 10,4% al 7,6% della produzione mondiale. A crescere in modo importante è l'Asia che passa dal 68,6% al 74,1%.
Per rendersi conto dell'evoluzione delle cifre pubblico andiamo ancora a ritroso e diamo un'occhiata ai dati del 2015 dove si vede che la produzione europea era di circa 1200 milioni di metri quadrati e quella asiatica di circa 8.600 (inferiore al 70% sul totale).
Rispetto al 2015 la produzione totale nel 2020 è cresciuta da 12.355 a 16.093 milioni di metri quadrati.
Piastrelle di ceramica: statistiche Italia
Numero di dipendenti del settore ceramico nel 2017 e nel 2018
Nel 2017 il settore Italiano delle piastrelle di ceramica, secondo le statistiche fornite da parte di Confindustria Ceramica, era formato da 145 aziende produttrici che occupano 19.515 addetti.
Nel 2018 Il numero di aziende ceramiche è sceso a 137 mentre gli addetti sono saliti, seppur di poco, e sono risultati essere 19.692.
Fatturato del settore ceramico nel 2017
La produzione totale, che nel corso del 2016 aveva raggiunto i 416 milioni di metri quadrati di piastrelle, nel 2017 ha superato i 422 milioni per un fatturato complessivo di 5,5 miliardi di euro.
Metri quadrati e dipendneti nel 2020
Nel 2018 e nel 2019 c'è stato un calo delle quantità prodotte, proseguito anche nel 2020 (anche a causa del lockdown) arrivando ad una produzione di poco più di 340 milioni di metri quadrati.
Le aziende sono, nel 2020, 133 ed occupano 18.747 addetti.
Ma se la quantità è tendenzialmente in calo, sta aumentando il prezzo medio, grazie al fatto che il settore spinge sempre di più sui formati grandi e di spessore sottile (le cosiddette grandi lastre) dallo straordinario impatto estetico grazie anche alle nuove stampanti digitali.
Se la produzione risulta in calo, il fatturato, invece, tiene grazie alla crescita del prezzo medio.
Negli anni successivi al 2017 si assiste ad un calo sia della produzione, che passa da 423 milioni ai circa 330 del 2020 ed anche ad un calo del fatturato, seppure più contenuto.
Il calo è notevole nel 2020 a causa dello stop produttivo di oltre un mese imposto per impedire la diffusione del Covid.
Dato interessante, nel 2017 il settore ha uguagliato il fatturato del 2008, ultimo anno positivo prima della lunga crisi dell'edilizia, ormai superata.
Nella statistica che segue il numero di produttori di piastrelle italiani, gli addetti e la produzione negli anni 2015/2017:
Gli stessi dati, numero di aziende ceramiche, addetti e produzione in metri e fatturato, riferiti agli anni 2016/2019.
Infine la statistica aggiornata al 2020 dell'andamento della produzione e delle vendite dell'industria italiana delle piastrelle in ceramica:
Commenti
Buongiorno Marino,
grazie per la richiesta.
Le consiglio di recarsi a visitare la biblioteca di Confindustria Ceramica, presso la sede di Sassuolo. Per accedervi occorre fissare un appuntamento. La biblioteca raccoglie moltissimi testi ed anche tesi di laurea sull’argomento, per cui è la prima tappa obbligata per il suo lavoro.
Non sono mai stato alla sede di ACIMAC (costruttori di macchinari) che mi dicono avere altrettanto materiale interessante.
Buon lavoro!
Michele Pellizzari
Buon giorno. Ho letto la srtoria della piastrelle italiane nel suo Sito. Sto scrivendo una monofrafia della "evoluzione della ceramica ( piastrelle ) dal 1950 al 2024, rigurdanti sia le tecnologie, impianti , costi di fabbricazione per le diverse tecnologie ( bicottura tradiz. - bicottura rapida- monocottura rossa e bianca - Non riesco a trovare dati per la produzione anni 67-70 per la macinazione a secco. Prima di addentrarmi cei meandri dei Musei delle grosse Aziende , tipo Marazzi e altre, volevo chiedere se lei a qualcosa, documento, articolo che rigurdi questo argomento. Dardi Marino [email protected]- Grazie
Complimenti per articolo, davvero ben strutturato ed alquanto interessante!!!
Ciao Giancarlo, grazie per la domanda.
Direi che l'ideale, per i tuoi lavori, è chiedere ad aziende come:
https://www.giovannidemaio.com/
http://www.ceramicacevi.it/
Ci sono anche altre aziende del distretto ceramico di Vietri producono dei bellissimi 20x20 maiolicati sia artigianali che semi artigianali.
Spero di esserti stato utile,
ciao!
Buongiorno sig. Pellizzari,
ricerca molto interessante;
Approfitto della sua competenza per chiederle se conosce delle fabbriche di piastrelle anche di dimensioni più ridotte per acquistare piastrelle 20×20 maiolicate bianco per poterle decorare, essendo io un pittore di ceramica artistica in pensione.
grazie.
Buongiorno Giovanni,
le piastrelle di Ceramica Euro sono prodotte in Italia, in uno stabilimento inaugurato lo scorso anno. Conosco l'azienda e so che hanno piastrelle con un buon rapporto qualità/prezzo.
Ceramica Capri, invece, non le saprei dire in quanto non ho mai avuto occasione di visitarli né di analizzare le piastrelle che propongono.
grazie per la domanda, buona giornata,
Gentile sig. Pellizzari, approfitto della sua competenza per chiederle alcune considerazioni in merito ai marchi Ceramica Euro o Capri, due aziende delle quali mi è stato proposto una piastrella in gres porcellanato effetto legno della misura 20 x 120. Dalle mie ricerche non sono riuscito a capire se le due aziende producono in Italia o all' estero e se, nel caso di produzione estera ( Cina ? ), la qualità del prodotto anche in considerazione dell' ottimo prezzo (17 - 20 euro/mq ) possa considerarsi comunque buona.
La ringrazio anticipatamente per l' aiuto che potrà fornirmi.
Cordiali saluti, Giovanni.
Grazie a te, Olha, per aver letto il mio articolo.
Credo tu possa trovare altre indicazioni utili nel nostro sito, come vedrai cerchiamo di condividere quante più informazioni possibili. Prova a sfogliare la pagina WIKI nelle sezioni "PIASTRELLE" ed anche "PAVIMENTI".
Poi ti consiglio di venire a Milano durante il Salone del Mobile per prendere contatto con i vari fornitori: è l'occasione migliore in questo periodo (anche se l'ideale sarebbe a Settembre durante il Cersaie).
In bocca al lupo per il tuo nuovo negozio di piastrelle, ciao!
Ciao Michele. Molto interessante. Ho avuto un idea, che nn mi fa dormire. Aprire un showroom di ceramica. Il articolo è molto in aiuto. Hai fatto una grande ricerca e condiviso coi tutti interessati. Grazie mille. Se puoi dare il consiglio per andare avanti. Da dove iniziare? Il negozio vorrei aprire in Francia.
Ciao Giovanni,
Dipende molto dal tipo di piastrella che ti serve: i produttori, in genere, hanno delle specializzazioni per cui sono più bravi a fare alcuni prodotti e magari fanno meno bene degli altri. Se mi aiuti dandomi alcune indicazioni ti posso aiutare.
grazie per aver letto il mio articolo
Salve devo acquistare circa 700 mq. di piastrelle saprebbe indicarmi un produttore di piastrelle di qualità con prezzi concorrenziali...
Cordialità.
Giovanni.
Ciao Walter,
mi fa piacere leggerti qui e grazie dei complimenti. Ma da un esperto come te mi aspetto anche qualche critica (non troppe eh?).
Le critiche servono per migliorare, per cui non farti problemi a dirmi o scrivermi suggerimenti o osservazioni. Ne farò tesoro.
grazie ancora,
ciao!
Ciao Michele, breve ricerca per curiosità' personale e mi imbatto subito sul vostro sito...
impressiona vedere il tuo articolo tra i primi risultati di google sullo studio delle tipologie di pavimenti venduti. Questo conferma la stima che ho nei tuoi confronti e l'efficacia della vostra comunicazione. GRANDI!
Molto interessante . . . complimenti per la ricerca fatta :-)
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