L'impianto a pavimento ed il massetto
Elementi che vanno considerati
Quasi tutti sappiamo che gli impianti radianti si basano sul principio della circolazione di acqua a bassa temperatura in un circuito che copre una superficie radiante molto estesa. Rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, quello a pavimento ha un vantaggio fondamentale e cioè quello di utilizzare un fluido riscaldante a bassa temperatura ( 35 - 40 °C) con una temperatura alla superficie di posa solitamente inferiore ai 27°C.
Risparmio energetico consentito
Questo consente una buona economia di esercizio assieme ad una ottima uniformità di calore e quindi un migliore comfort abitativo. Il risparmio energetico in una abitazione, rispetto ai sistemi tradizionali, può superare il 15%.
Il costo di realizzazione, che un tempo era decisamente superiore al tradizionale sistema a termosifoni, si è oggi sostanzialmente allineato, anche se molto dipende dalle caratteristiche dei materiali scelti e dalle modalità di realizzazione.
Non c'è un unico modo di fare un impianto a pavimento
Esistono differenti tipologie di tubazioni dell'impianto a pavimento così come esistono differente tipologie di pannelli isolanti, sui quali le tubazioni vengono alloggiate. Esistono pannelli isolanti molto più performanti, anche se con spessori minori. Così come esistono tubazioni più costose, collettori e testine più performanti. Insomma essendo diverse le componenti del sistema radiante occorre considerare l'incidenza dei costi di tutti gli elementi. Va detto, però, che gli stessi possono influire in modo importante sul risparmio energetico futuro.
Esempio: il pannello isolante
C'è, insomma, la possibilità di costruire un sistema radiante a pavimento in tantissimi modi diversi, utilizzando componenti differenti e con costi molto diversi.
Ad esempio: i pannelli isolanti possono essere.
Pannelli isolanti in polistirene espanso (EPS): leggeri e con buone proprietà isolanti. Sono facili da installare e possono essere tagliati su misura per adattarsi alla superficie.
Pannelli isolanti in polistirene estruso (XPS): simili agli EPS, ma con una maggiore resistenza e durabilità. Sono spesso preferiti in aree con rischio di esposizione all'umidità, poiché il polistirene estruso è meno permeabile all'acqua.
Pannelli isolanti in poliuretano (PUR): elevata capacità isolante e sottili, perfetti per spessori limitati. Tuttavia, sono generalmente più costosi rispetto agli EPS o XPS.
Pannelli isolanti in fibra di vetro: La fibra di vetro è un materiale isolante tradizionale. I pannelli in fibra di vetro sono leggeri, resistenti al fuoco e chimicamente inerti. Tuttavia, possono essere più complessi da installare rispetto ai pannelli rigidi.
Pannelli isolanti in lana di roccia: Realizzati da basalto fuso, i pannelli in lana di roccia offrono buone proprietà isolanti e sono resistenti al fuoco e all'umidità. Possono essere più pesanti rispetto ad altri tipi di pannelli.
Pannelli isolanti in polipropilene espanso (EPP): Questi pannelli sono leggeri, durevoli e offrono buone prestazioni isolanti. Sono facili da lavorare e adatti a diverse applicazioni.
Importanza del sottofondo
Nel caso di impianto radiante occorre fare attenzione anche allo strato che troviamo al di sotto dei pannelli dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Come abbiamo già detto noi preferiamo la denominazione "sottofondo" o "strato di compensazione" per questo strato che ha la funzione di ospitare, al suo interno, l'impianto per l'acqua sanitaria, gli impianti elettrici, i tubi dell'aspirazione centralizzata...
Questa "intercapedine" che contiene diversi impianti viene riempita utilizzando generalmente uno strato di materiale leggero (argilla o cemento cellulare o foamcem) per evitare inutili aggravi di peso sul solaio. Per questo il sottofondo viene spesso chiamato anche "alleggerito". Il sottofondo è la base su cui verranno appoggiati i pannelli dell'impianto radiante e dovrà essere planare e calpestabile.
Le altre caratteristiche, le tecniche di esecuzione ed i costi del sottofondo li abbiamo trattati in uno specifico articolo.
Il sottofondo
Esempio di tubazioni che vanno coperte con sottofondo
Nell'articolo troverai molte informazioni ma, in estrema sintesi, il sottofondo dovrà:
► coprire i tubi degli impianti elettrici e dell'acqua sanitaria e
► dovrà fungere da base di appoggio per i pannelli dell'impianto a pavimento.
Pertanto andrà eseguito non appena gli impiantisti hanno terminato di stendere le tubazioni. Prima di stendere il sottofondo la tua casa si presenterà più o meno come la foto qui sotto:
A sottofondo eseguito
Ed ecco, nella foto seguente, come si presenterà casa tua non appena sarà stato steso lo strato di sottofondo (che deve ancora asciugare). L'alleggerito ha inglobato le tubazioni di impianto elettrico e di adduzione dell'acqua ed è pronto perchè vi si possano adagiare i pannelli dell'impianto radiante.
Modalità di esecuzione del massetto: dipende dall'impianto!
Le istruzioni del produttore
Una volta eseguito il sottofondo, posati i pannelli e stese le serpentine dei tubi siamo pronti per eseguire a casa tua il massetto. Ma prima dovresti procurarti (e seguire pedissequamente) le istruzioni del produttore del sistema riscaldante allo scopo di ottenere un manufatto che rispetti le prestazioni attese e testate su quello specifica tipologia di impianto radiante. La scheda tecnica del sistema "impianto a pavimento" deve essere consegnata al direttore lavori che deve controllare il rispetto dei requisiti richiesti dal produttore.
L'additivo
In secondo luogo occorre procurare l'additivo consigliato dal produttore (spesso viene fornito assieme ai pannelli e alle tubazioni) che ha la funzione di aumentare le capacità conduttive del massetto, di aumentarne il peso specifico e di ridurne ritiri e imbarcamenti. Esistono anche additivi generici, che in molti casi svolgono egregiamente la funzione richiesta, ma è buona norma utilizzare l'additivo consigliato dal produttore.
La conducibilità termica
È importante che il massetto conservi le proprie caratteristiche tecniche, di resistenza meccanica e capacità di aggrappaggio dei materiali di finitura (se vengono posati a colla), ma che, nello stesso tempo, sia caratterizzato da ottimi valori di conducibilità termica.
Commenti
Complimenti per la chiarezza espositiva. Sto realizzando un pavimento radiante e mi chiedevo se è sufficiente per la prova dell'impianto portare la pressione a 2,5 bar (come da acquedotto)., oooure devo portarlo necessariamente a pressione superiore?
Grazie
Grazie Andrea,
si sono più che sufficienti i 2,5 bar.
buona giornata,
SERGIO GIRARDI
Responsabile tecnico settore pavimenti
Salve Sergio, mi chiamo Laura e volevo ringraziarla per il suo articolo, l'ho trovato molto istruttivo. Avrei una domanda in merito alla Messa in pressione dell'impianto di riscaldamento: l'idraulico che mi sta facendo l'impianto lo ha messo in pressione a 2,5 bar, la mia domanda è se questa pressione sia sufficiente anche a "provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto" o se per raggiungere questo scopo si debba esercitare una pressione maggiore (e se sì, quale)?
Dato che domani verranno a fare il massetto (massetto ad alta conducibilità =2.0W/mk ed iperfibrato), avrei bisogno che mi facesse il suuuper favore di RISPONDERMI SUBITO (forse chiedo troppo)... Grazie per l'attenzione e collaborazione.
Le auguro una felice giornata
Grazie Laura,
Le confermo che la pressione di 2,5 bar è più che sufficiente. Ottima scelta il massetto fibrato ad alta densità.
buon lavoro!
Sergio Girardi
positivo
Salve,
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la condivisione delle informazioni, veramente molto esaustivo!
Che posa del parquet suggerite sopra un pavimento radiante? Colla o flottante?
Non sono un esperto e sono un po’ preoccupato che il parquet con posa flottante “scricchioli” un po’, avete suggerimenti a riguardo?
Grazie
Gabriele
Gentile Gabriele,
Grazie a Lei per aver letto il nostro articolo.
In base alla nostra esperienza abbiamo maturato una netta preferenza per la posa a colla del parquet.
Per cui - salvo casi particolari in cui sia necessario posare flottante - tendiamo a consigliare l'incollaggio.
Se vuole approfondire ne abbiamo parlato qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato
grazie,
buona giornata
Sergio
Buonasera, complimenti per la chiarezza, né approfitto per fare una richiesta; sto effettuando una ristrutturazione di una casa su due piani fuori terra e ho optato per il riscaldamento a pavimento:avendo poco spazio ho seguito il consiglio dell’idraulico per un impianto ribassato , ora il geometra contesta il fatto che sotto non venga posto almeno due cm di isolante ed il tappetino acustico e dice che non potrà rilasciare l’abitabilita’.
Lei cosa ne pensa.
La ringrazio
Marzio
Buongiorno Marzio,
grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.
Per rispondere adeguatamente avrei bisogno di ulteriori informazioni, ad esempio il tipo di pavimento che verrà posato sull'impianto radiante, il tipo di pannello, la stratigrafia del solaio sottostante.
L'isolamento acustico non è dato SOLO dal pannello ma è il risultato di una combinazione di fattori.
Per capirne di più:
1) Puoi leggere questo articolo che spiega problemi e normative: https://www.fratellipellizzari.it/blog/pavimentazione-e-acustica
2) Poi questo che spiega la barriera al vapore (anche questa può avere capacità di isolamento acustico):
https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-barriera-al-vapore
3) In caso di posa di pavimento in legno, di considerare il tipo di posa, quindi l'opportunità di posarlo flottante. La posa galleggiante di un pavimento in legno aiuta a migliorare l'isolamento acustico, specie se realizzata con un apposito materassino:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato
4) Dopodiché prova a parlare con il termotecnico che ha progettato l'impianto a pavimento oppure, in assenza, con la ditta che te lo fornisce per conoscere la capacità isolante del pannello ed eventualmente valutare, in alternativa, un tipo di pannello che a parità di spessore abbia prestazioni maggiori (ne esistono molti).
5) Per ultimo devi valutare la capacità isolante acustica del tipo di pavimento scelto, se ad esempio scegli un parquet prefinito questo contribuirà al risultato finale.
A questo punto puoi scegliere una soluzione che tenga conto della somma di questi fattori, privilegiandone uno o l'altro.
Spero di esserti stato d'aiuto,
buoni lavori!
Salve,
Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Vorrei solo un consiglio, sto realizzando un impianto radiante a pavimento nel mio appartamento all'interno di un condominio in un piano intermedio. Ho posato un freno vapore, i pannelli isolanti con le bugne e le tubazioni all'interno di quest'ultime. Adesso dovrò fare il massetto e tra uno tradizionale con additivo ed uno già pronto in sacchi, ho scelto quello della leca paris 2.0 ma il dubbio è lo spessore perché a causa dei livelli dovrà essere di 5cm sopra bugna e tubi. Ho paura che il massetto di 5cm (misura presa sopra le bugne dei pannelli) risulti troppo alto e quindi poco performante. Cosa mi consigliate? Grazie
Ciao Stefano, bene per la barriera a vapore e ottima la scelta del massetto pronto Leca. Con queste premesse lo spessore di 5 cm. va benissimo.
buoni lavori,
Buongiorno, le scrivo per sottoporle la seguente situazione e chiederle chiarimento.
Sto ristrutturando un appartamento in provincia, sito a piano terra, è oggetto di ristrutturazione, con formazione di vespaio aerato, posa impianto a pannelli radianti e quindi posa del parquet.
Premetto che l'appartamento prima presentava evidenti segni di umidità di risalita sulle murature (mattoni pieni su terreno), queste sistemate con sostituzione dell'intonaco (e creazione del vespaio).
Sul piano del vespaio è stato gettato un massetto per gli impianti, non alleggerito. Quindi a seguire sono stati posati i pannelli dell'impianto radiante (isolante eps 1cm + bugne 2cm) questi sono in EPS, con rivestimento superiore plastico. Seguirà poi getto della caldana in cm 6.
Ora, immagino che questo rivestimento plastico, oltre a proteggere il polistirolo, funga da barriera al vapore, posta sul lato caldo della stratigrafia.
Ma, sia dal vostro sito, che dal fornitore del parquet scelto dalla committenza, si pone attenzione alla presenza di una barriera al vapore al di sotto dei pannelli radianti, a scongiurare risalita di umidità del massetto impiantistico.
Il mio dubbio è se ho ben inteso la questione e se è secondo lei auspicabile e e fortemente consigliata la posa di questa barriera sotto i pannelli radianti. Nella regola tecnica UNI EN 1264 non trovo riferimento, mi rivolgo pertanto alla vostra esperienza.
Grazie per la richiesta,
la norma Uni En 1264-4 considera non sufficiente a svolgere il ruolo di barriera al vapore lo “strato di protezione” in polietilene dei pannelli che compongono un impianto a pavimento.
Quindi il rivestimento plastico del pannello NON si può considerare una barriera contro l’umidità di risalita SALVO esplicita dichiarazione del produttore dell’impianto.
In mancanza di questa esplicita dichiarazione lo schermo/barriera al vapore va posto al di sotto dei pannelli.
Spero di essere stato utile,
buon lavoro.
Buonasera,
Dopo mesi passati a documentarmi e chiedere pareri su come realizzare il nuovo impianto di riscaldamento privo di metano per la mia nuova casa, una bifamiliare in provincia di Bologna, sono arrivata alla decisione di far realizzare un impianto a pavimento con massetto in pompa di calore. Premetto che l'intero appartamento sarà oggetto di ristrutturazione con cappotto interno, l'attuale altezza è di 3.35 mt.e una superficie di circa 115 mt.
Questa sera mi sono imbattuta in una serie di video che mettevano a confronto un impianto a secco con uno a massetto, questo per capire la scelta fatta dall'altro proprietario del mio stesso stabile...è possibile che i tempi di riscaldamento e modifica di temperatura sono molto lunghi? Addirittura fino a 6/8 ore per portare ad una certa temperatura la casa ed altrettante per abbassarla di soli 2 gradi? Questo a causa della presenza del massetto e quindi dell inierza termica, che invece, da quanto ho visto, in un impianto a secco si riesce a gestire più rapidamente? Lei quali dei due impianti consiglierebbe in assenza di problemi di altezze e tempi di realizzazione?
L'impianto in preventivo per la mia casa è Giacomini, costituito da pannelli isolanti preformati in eps con strato di protezione in polistirene termoformato, nell'elenco dei componenti non vedo però lo strato di protezione al vapore acqueo (presente nel catalogo generale fornitomi dal rivenditore), e un additivo fluidificante per cementi di getti per sottofondi (k386). Il massetto che verrà realizzato secondo lei permetterà una buona gestione della temperatura? Vorrei fare la giusta scelta sulla base di quello che oggi il mercato offre in questo campo.
La ringrazio anticipatamente
Gentile Alessandra,
servono molte altre informazioni per dare una consulenza adeguata. Non si può analizzare solo l'impianto senza conoscere bene la casa che quell'impianto andrà a riscaldare.
Ad esempio: gli spazi sotto all'impianto radiante sono freddi? (ad esempio c'è un portico o un garage non riscaldato?). In quel caso occorre un pannello in grado di isolare termicamente costituito da materiali adeguati e con spessore adeguato.
E poi: che stratigrafia ha previsto per i muri perimetrali della casa? e per il tetto?
L'impianto a pavimento è l'unica forma di riscaldamento oppure ha previsto anche un condizionatore in pompa di calore con cui gestire "le mezze stagioni"? O magari una ventilazione meccanica controllata?
Insomma serve una analisi, che solitamente un bravo termotecnico è in grado di fare, al fine di darle un consiglio che abbia un senso.
Se la casa è molto isolata un bravo termotecnico le consiglierà di abbinare all'impianto a pavimento un sistema ad inverter o - molto meglio - una ventilazione meccanica che ci facilitano molto la gestione del clima nei periodi in cui si alternano giornate fredde a calde.
https://www.fratellipellizzari.it/blog/ventilazione-meccanica-nelle-case-iper-isolate-di-oggi
Proverò comunque a risponderLe. Non vedo problematica l'attesa di 6/7 ore per portare in temperatura l'abitazione. Se ci pensa bene 6/7 ore per raggiungere la temperatura sono "sopportabili". Certo, è più fastidioso è, invece, avere una temperatura alta in casa per una improvvisa giornata di caldo. Ma non ritengo siano condizioni talmente fastidiose da giustificare il passaggio ad un sistema a secco. Noi installiamo entrambe le tecnologie, ed ultimamente anche una terza soluzione che è una via di mezzo.
Ma, al momento, preferisco il "tradizionale" massetto cementizio su un pannello isolante. La maggiore inerzia significa anche meno stress sull'impianto e sui pavimenti (specie se decide di installare un parquet in legno).
In ogni caso le suggerisco di contattare il suo termotecnico e fare una valutazione più accurata.
P.S. La barriera al vapore DEVE essere installata! Se non la vede nel capitolato del suo fornitore la richieda, mi raccomando.
Buona sera
Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Avrei solo una domanda da porvi: a breve cominceranno con l installazione del riscaldamento a pavimento e ho deciso di usare il leca paris 2.0 come massetto premiscelato. La mia domanda è : si può mettere qualcosa sopra i tubi per evitare di fare un massetto da 5 cm? Grazie per l'attenzione
Buona sera Rudi,
assolutamente no!
Il massetto deve essere uno strato unico.
Se vuole ridurre lo spessore del massetto deve aumentare lo spessore del sottofondo, cioè dello strato su cui appoggerà i pannelli dell'impianto radiante. Quindi lo faccia ora, prima che inizino la posa dell'impianto.
Mi raccomando!!
buona sera e grazie per aver letto il mio articolo e grazie per i complimenti.
Buongiorno, sto per installare a casa un impianto a radiante da 4.2cm . Sono un po' titubante sul massetto da fare , perché avendo un sottofondo che ha dislivelli, la zona più bassa arriva a 8.5 cm e la zona più alta a 11.5cm , quindi significa che appoggiando direttamente a terra il radiante senza un sottofondo livellato ad hoc nella zona più bassa avrei circa 2.8/3cm di massetto(calcolando mattonella e colla) e nella zona più alta quasi 6cm , potrebbe andare comunque bene o non funzionerebbe bene? Grazie
Buonasera Antonio,
non va bene. Il massetto deve essere uniforme nello spessore e comunque uno spessore di 2,8 centimetri è troppo poco.
Dovresti livellare prima il sottofondo in modo da avere uno spessore uniforme.
In secondo luogo (ma è difficile dare consigli senza aver ben presente il cantiere) dovresti considerare, vista l'esiguità dello spessore, di utilizzare un massetto autolivellante.
Se leggi l'articolo sul massetto autolivellante che ho scritto vedrai che non mi piace tanto come soluzione, ma nel tuo caso (e con le poche informazioni che ho) te lo consiglio.
Grazie per aver letto l'articolo e per la domanda,
buona serata
Buongiorno ho acquistato un appartamento con riscaldamento a pavimento realizzato negli anni ‘60. Adesso vorrei ristrutturare la dimensione delle stanze costruendo anche nuovo muri divisori. Alcuni mi dicono che e’ possibile farli in cartongesso incollando la base al pavimento esistente. Altri mi dicono che devo togliere quello esistente e rifare l’impianto secondo la nuova collocazione delle stanze.soluzione che ovviamente e’ molto più costosa e che scarterei. Voi che ne pensate?
Buonasera e complimenti per l'articolo esaustivo! Io dovrei rifare il pavimento in una casa con il riscaldamento a pavimento... È possibile rimuovere il pavimento esistente? Quali sono le precauzioni da prendere e le informazioni costruttive da chiedere prima di procedere alla demolizione?
Gentile Pierluigi,
le conviene decisamente rifare tutto, come le hanno consigliato.
Conservare un impianto di questa età è rischioso, inoltre i nuovi impianti sono più efficienti e le permetteranno di recuperare la spesa in pochi anni.
Grazie per aver letto il mio articolo,
buona giornata!
Gentile Christian,
Non sappiamo che tipo di pavimento lei debba rimuovere, se parquet o piastrelle in ceramica o altro. Solitamente con un attrezzo apposito (serve un demolitore con lama larga) inclinato a 45 gradi si riesce a rimuovere sia la piastrella che il parquet. Io di solito faccio una prova in un ripostiglio per capire la difficoltà dell'operazione. Generalmente è una operazione difficile ma non impossibile.
grazie anche per i complimenti,
buon lavoro !
Buongiorno, la ringrazio per l'articolo, è ben strutturato e finalmente una cosa chiara (per tutti! esperti e non) ma sono a chiederle delucidazioni in merito al mio caso specifico.
sono in fase di costruzione, ho optato per il radiante a pavimento. L'idraulico una volta posato l'impianto a terra, mi ha chiesto di far montare le finestre (prima della posa del massetto) in quanto senza le stesse, dice, non può andare avanti. Così ho chiesto all'azienda dove ho acquistato gli infissi di venire a montarli; una volta giunti sul posto gli stessi si sono rifiutati di montarli chiedendo che venga fatto prima il massetto. Ora...chi ha ragione? purtroppo in questa situazione non so cosa fare...o meglio non so quale sia la giusta procedura, onde evitare di avere problemi poi.
Nel ringraziarla per l'attenzione, resto in attesa di un Suo cortese riscontro e porgo cordiali saluti.
Maria Cristina
Buongiorno Mariacristina,
ne parlo qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-sequenza-corretta-la-posa-dei-pavimenti-cantiere
In ogni caso le anticipo le conclusioni:
Il massetto generalmente si fa prima dei serramenti, a patto che siano state posate le soglie in marmo per avere le giuste quote.
In questo periodo, però, va fatta attenzione alla temperatura: occorre schermare gli ambienti con delle chiusure provvisorie (intelaiatura in legno e nylon) alle finestre altrimenti è troppo freddo.
Forse è per questo che chi fa i massetti vorrebbe fossero posati i serramenti: per avere una temperatura più gradevole.
Mi permetto di aggiungere che le decisioni sulla sequenza dei lavori non spettano a lei, né agli artigiani, ma alla direzione dei lavori.
Grazie per aver letto l'articolo e per il commento sull'articolo: ho cercato di scriverlo per i non esperti ed in base alla mia esperienza.
In bocca al lupo!
Buongiorno, devo realizzare un massetto su impianto a pavimento vi sarei grato se mi chiariste ho trovato informazioni sul web che dicono diversamente da voi ovvero che il giunto che voi descrivete nell'articolo con l'immagine allegata (e presumo che realizzate in cantiere) non è un giunto di dilatazione ma di frazionamento.
su impianti a pavimenti, la dilatazione deve essere totale per tutta lo spessore del massetto, cosa mi dite?
il sito è: https://www.toplevel-massetti.info/massetti-autolivellanti-fassa-e-grig…
Buongiorno Franco,
abbiamo dedicato ai giunti uno specifico articolo che trova qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/i-giunti-nei-massetti
Inoltre le consiglio di leggere anche l'articolo sui massetti autolivellanti che trova qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/5-il-massetto-autolivellante-base-di-anidrite
Grazie per la domanda,
buon lavoro!
Buongiorno e grazie per condividere con tutti la Vostra indubbia esperienza
mi piacerebbe conoscere se tra la posa dell'impianto radiante a pavimento e del massetto ci siano dei tempi da dover rispettare.
Altra curiosità, avendo letto il vostro articolo, è quella che il mio idraulico non ha messo in pressione l'impianto prima della posa del massetto, asserendo che va messo in pressione dopo (credo abbia fatto solo la prova per vedere se ci fossero delle perdite per poi depressurizzare nuovamente l'impianto).
Grazie, Maurizio
Buongiorno Maurizio,
Per quanto concerne i tempi di attesa tra l’ultimazione della posa dell’impianto radiante e la posa del massetto: la regola è quella di posare il massetto quanto prima per evitare inconvenienti alle tubazioni. Se lasciate esposte le tubazioni dell’impianto a pavimento possono subire danni da operazioni incaute di addetti in cantiere.
La seconda domanda: generalmente l’impianto a pavimento va tenuto in pressione durante la posa del massetto, ma ce ne sono di molti tipi e non conosco il tipo di impianto che lei ha realizzato. Bisognerebbe controllare sulle schede tecniche del produttore dell’impianto per capire se ci sono disposizioni in tal senso.
Grazie per aver letto il mio articolo e per le sue osservazioni!
buona giornata
buona sera,
è stato istallato l'impianto a pavimento , dovendo introdurre una canalina sul massetto ho notato che è stato graffiato parte tubo dell'impianto ci possono essere problemi in fututo? grazie
Buongiorno Angela,
chieda all'idraulico di far mettere in pressione l'impianto a pavimento per verificare subito eventuali danni alle tubazioni.
In bocca al lupo e grazie per la domanda,
ho letto il vostro articolo e vi ringrazio per le preziose indicazioni tecniche. vi chiedo se ci sono norme Uni che regolano i cedimenti consentiti in caso di pavimentazione radiante. qualche mm ritengo possa essere tollerato considerando tutti i fattori che concorrono alla compressione degli strati al di sopra dell'impianto. nel mio caso i cedimenti hanno raggiunto anche 7mm e non credo possano essere tollerati. Ritengo ad esempio che chi realizzato il sottofondo lo abbia eseguito prima della messa in funzione dell'impianto. Quando mi hanno consegnato l'appartamento era estate e hanno messo in funzione l'impianto ma mai prima di allora. Il fenomeno è avvenuto dopo circa 2 anni . dopo aver letto il vostro articolo ho capito per quale motivo. vi ringrazio.
Buongiorno Andrea,
La norma Uni En 13813 detta le regole sui massetti e stabilisce, rispetto al problema che ci esponi che ci sia una tolleranza rispetto alla quota stabilita da progetto (quello che viene chiamato "il livello del pavimento finito").
La tolleranza ammessa è di 2 millimetri per ogni metro lineare di distanza rispetto al riferimento stabilito in fase progettuale.
Ma stiamo parlando di massetti ancora senza la pavimentazione.
Chiaramente occorrerebbe venire a casa tua ed esaminare il problema dal vivo per poterti dare una consulenza appropriata e bisognerebbe esaminare le schede prodotto di tutti i componenti del "sistema pavimento".
Il fatto che ci scrivi che il cedimento lo hai visto accadere dopo due anni mi fa pensare che sia responsabile lo strato di sottofondo, cioè lo strato che contiene gli impianti e sul quale si appoggia il massetto.
(attenzione: sottofondo e massetto sono due cose differenti, vedo che invece tu le usi come sinonimi: guardati il disegno con cui si apre questo articolo).
Ci capita di trovare, spesso, sottofondi "comprimibili" che non sopportano il peso degli strati soprastanti e, anche a causa del passaggio di tubazioni di acqua calda non ben isolate, generano fenomeni come quello che descrivi.
Un secondo "probabile colpevole" potrebbe essere il pannello usato per il sistema radiante, anche questo potrebbe essere "compribile" (quindi a bassa densità) ed essere concausa nel cedimento.
Purtroppo l'unico modo per determinare con certezza che cosa è successo è la distruzione di una porzione di pavimento. In ogni caso hai ragione a definire non accettabile un cedimento di 7 millimetri.
Spero, per quanto possibile, di averti aiutato anche se in casi come i tuoi è importante affidarsi ad un perito esperto in grado di supportarti nella ricerca delle cause e nella risoluzione del problema.
Grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.
buona giornata!
vi ringrazio molto, sul come proseguire consulterò anche il mio legale. Nel frattempo leggerò la norma e se l'impresa esecutrice non darà cenni di disponibilità per risolvere il problema non mancherò di consultarmi nuovamente con voi.
Salve,
anch'io mi complimento per la chiara esposizione e la completezza delle informazioni. Mi hanno appena finito di gettare un massetto radiante, nello specifico il paris 2.0. Avendo uno spessore tra 2,2 e 2,5 cm sopra l'impianto il produttore mi ha fatto mettere un additivo di lattice mescolato all'acqua secondo le prescrizioni della scheda tecnica. Pensa che potrò avere problemi? Inoltre non mi è stata messa la barriera vapore sotto i pannelli. L'ho fatto notare all'installatore il quale mi ha riferito che non era previsto dal progetto del fornitore dei pannelli perché trattasi di due solai intermedi (p. Terra rialzato sopra tavernetta riscaldata con radiatori e primo piano sopra zona giorno). Desidererei sapere se la convince questa soluzione? Grazie
Buongiorno Leonardo,
conosco il Paris 2.0 di Leca.
Sono perplesso su quanto mi scrivi perchè da scheda tecnica del produttore il massetto deve essere di 3 cm. sopra ai tubi (tra l'altro 3 cm. è anche l'altezza minima da tenere sopra a i tubi secondo la norma Uni).
Uno spessore di 2,2 non sembra quindi corretto.
Il consiglio che mi permetto di darti è quello di farti scrivere che il massetto realizzato secondo le (loro) indicazioni va bene anche se in difformità dalla prescrizione di scheda tecnica.
Questo ti dovrebbe tutelare da eventuali futuri problemi che spero tu non abbia mai.
Se vuoi dimmi anche che tipo di pavimento metterai su questo massetto.
La barriera a vapore (la denominazione corretta è schermo a vapore nei solai intermedi) è anch'essa prevista dalla norma e quindi va messa. Non è gravissimo il fatto che non ci sia, ma dovrebbe esserci.
Spero di esserti stato utile
buona giornata
Buongiorno,
Complimenti per l'articolo veramente chiaro ed esaustivo.
Vorrei porvi una domanda sullo shock termico. Sto costruendo una casa e l' impresa alla mia domanda se eseguiranno lo shock termico mi hanno risposto che con le colle attuali non serve. La pavimentazione scelta sarà tutta in gres porcellanato.
Cosa ne pensate?
Grazie e complimenti ancora
Buongiorno Simone,
abbiamo dedicato un articolo allo shock termico, lo trova qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/impianto-pavimento-il-ciclo-di-preriscaldamento
In ogni caso le anticipo che lo shock termico è obbligatorio secondo la norma Uni 1264 sugli impianti a pavimento radianti.
grazie per i complimenti,
buona giornata
Ciao,
Sono in procinto di ristrutturare un appartamento e prevedo di rimuovere tutto fino a solaio strutturale, guadagnando 10-11 cm. L'idea sarebbe quella di utilizzare tutta l'altezza per l'impianto di riscaldamento a pavimento (intendo compreso di isolante inferiormente, massetto radiante sopra il circuito e pavimentazione in legno di 15mm) e posare gli altri impianti (elettrico, idrico e adduzione riscaldamento) sfruttando canali laterali, ovviamente studiandone la fattibilità in termini di ingombri.
Mi chiedo, in un caso del genere posso fare senza sottofondo? Cioè con isolante che appoggia direttamente sul solaio strutturale. E' fattibile o sto sbagliando qualcosa?
La stratigrafia pensata sarebbe poi questa:
- Barriera al vapore (se necessaria, sono al secondo piano!!)
- Pannelli isolanti termici/acustici 20 mm
- Struttura impianto riscaldamento 25 mm
- Massetto pronto autolivellante sopra tubazioni 40 mm
- Pavimentazioni in legno 15 mm
Il tutto con le tolleranze e correzioni del caso (l'autolivellante mi porterà tutto in bolla).
Lo ritenete corretto?
Il massetto andrà a coprire ovviamente anche le fasce laterlai per annegare elettrico e idraulico.
Ultime due domande:
C'è un massetto migliore rispetto a un altro?? Ho letto di Mapei, Kerakoll, Leca, anidrite, ...
Rete elettrosaldata necessaria anche con prodotti pronti autolivellanti?
Ritenete migliori gli impianti con pannelli in plastica (guide per circuiti come nelle foto) o quelli in cui fissano i tubi direttamente alla superficie sottostante (dicono ci sia maggiore contatto con massetto quindi maggiore resa)??
Grazie e complimenti per l'articolo e la generosa divulgazione di informazioni!!
Ciao Davide,
la stratigrafia va bene, la barriera/schermo al vapore ci vuole.
Sul massetto io ti consiglierei il massetto tradizionale sabbia e cemento.
Sui pannelli: il tubo graffato su pannello piatto è la soluzione più performante.
grazie per i complimenti,
buoni lavori !
Sono Cesare mi hanno fatto il riscaldamento a pavimento il massetto è fatto in regola con l'adittivo apposta per la conduzione del calore però è venuto circa sui 12 cm. di altezza dal livello dei tubi, che scompensi può portare essendo un pò troppo alto. Ringrazio cortesemente.
Buonasera Cesare,
premetto che la normativa stabilisce che la decisione dello spessore del massetto da rispettare spetta al progettista che deve determinarne lo spessore in base a considerazioni anche sugli altri strati che costituiscono la pavimentazione.
Il direttore lavori deve sovrintendere all'esecuzione dei lavori e accertarsi che la decisione del progettista venga rispettata.
Mi sembra di capire che la decisione non è stata presa dal progettista ma probabilmente da te su indicazioni degli operatori.
Come scrivo nell'articolo lo spessore standard per un massetto è di 5 centimetri.
Due centimetri in più non costituiscono un problema.
Ma uno spessore di addirittura 12 centimetri può diventare un problema.
La normativa specifica gli spessori minimi (3 cm sopra al tubo) ma non quelli massimi. Ma se lo spessore è quello che mi dici occorre sicuramente interpellare il produttore dell'impianto a pavimento ed anche il suo progettista termoidraulico unitamente al progettista/direttore dei lavori.
Alcuni problemi li trovi descritti nell'articolo, mentre altri - più gravi - non li ho scritti anche perchè sono rari.
Non voglio spaventarti anche perché non conosco la stratigrafia del pavimento e non ho assistito all'evoluzione dei lavori.
Uno dei problemi più gravi che possono accadere è che il massetto troppo pesante possa far cedere l'intero pavimento, determinando un abbassamento di qualche millimetro.
Perché questo accada è però necessario che il sottofondo (sotto ai pannelli dell'impianto radiante) sia comprimibile e che ci siano zone in cui il sottofondo sia assente, ad esempio punti con presenza di accavallamento di tubazioni oppure presenza di tubi per impianto di aspirazione.
Scusami se ti metto questa preoccupazione ma proprio questa settimana mi è capitato di dover fare un sopralluogo per preventivare un rifacimento dei pavimenti nei bagni in una abitazione con una situazione di massetto a spessore elevato (10 centimetri) in cui alcune zone del pavimento - specie nei bagni - denunciavano cedimenti dai 5 ai 10 millimetri.
Spero non succederà nel tuo caso
ciao
Buongiorno,
ho uno spazio totale di 11 cm, che dovrei così ripartire:
4 cm di pannello isolamento liscio
1,8 cm tubo
2,5/3 cm massetto tradizionale (sabbia e cemento) sopra tubo
2,5 cm pianella in cotto fatto a mano e cotto a forno, posato con sistema tradizionale a calce.
quanto sopra può andar bene?.
grazie
sono molto soddisfatto di aver trovato questo sito e sopratutto per la Vostra chiarezza e disponibilità,mi rimprovero di non aver cercato abbastanza. Distinti Saluti
Guerrera
Buonasera, complimenti per l'articolo davvero interessante.
Sono in procinto di scegliere il pavimento e mi preoccupa il fatto che il parquet sia chiaramente meno "performante" del gres nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo. Nel mio caso si tratta di una zona giorno open space di circa 60mq con vetrate molto ampie. La stratigrafia perimetrale è composta da muro in c.a. da 20cm + cappotto esterno da 16; sotto la zona gg c'è il garage non riscaldato e la stratigrafia di divisione è: solaio strutturale + 8cm foacem + barriera vapore + pannello isolante 6cm + massetto 6cm + pavimento 1,5cm; sopra la zona gg la stratigrafia è solaio + barriera vapore + 10cm stiferite. Con queste premesse le chiedo se per riuscire ad avere una T di 22° pur scegliendo di posare un parquet e senza dover alzare troppo la T dell'acqua sia preferibile optare per un impianto passo 5 al posto del 10 o ,se considerati i costi, ritenga sia uno scrupolo eccessivo (di solito si usa nei bagni); in caso ritenga più importante scegliere correttamente il tipo di massetto, le chiedo per quale tipo propende la sua scelta. La ringrazio in anticipo per i suoi graditi consigli. Michele
Buongiorno Raffaele,
ci sono due problemi su quanto mi scrive: il massetto deve essere almeno di 3 centimetri sopra ai tubi. Quindi 2,5 non va bene.
Subito dopo mi scrive che vuole posare su questo massetto una pianella in cotto spessa 2,5 cm. con posa tradizionale a calce, anche questo non si può fare.
Le consiglio, visto lo spessore disponibile di non utilizzare una pianella in cotto ad alto spessore, ma di scegliere una pianella in cotto fatta a mano di spessore normale (1 cm) da posare a colla.
In questo modo potrà aumentare lo spessore del massetto ed ottenere lo stesso risultato estetico.
Grazie per la domanda.
Grazie Giuseppe,
ci impegniamo molto affinché i nostri clienti siano correttamente informati. Siamo felici che il nostro sito le sia stato utile.
buona giornata
Gentile Michele,
si, valutando la stratigrafia delle pareti ritengo che ridurre il passo a 5 sia uno scrupolo eccessivo. La casa sarà bene isolata per cui non avrai problemi.
Piuttosto, vista la stratigrafia del pavimento, valuta l'ipotesi di applicare un piccolo cappotto termico a soffitto del garage.
grazie per aver letto il mio articolo,
buon lavoro
Buonasera, complimenti per l’articolo e le vostre risposte precise e utilissime. Ho acquistato una abitazione singola del 2004 con riscaldamento a pavimento. Vorrei demolire la pavimentazione in piastrelle di marmo per posare parquet senza rifare il massetto e l’impianto radiante. Quali accorgimenti dovrei prendere? Tolte le piastrelle, basta una rasatura per poi posare a colla il legno? Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli.
Davide
Ciao Davide,
grazie a te per la domanda e per i complimenti. Si, ti confermo che è possibile demolire il pavimento in marmo, poi effettuare una rasatura ed infine posare il pavimento in legno.
In questi casi è molto importante che la demolizione venga fatta con la massima accortezza: meglio se manualmente o con un martello pneumatico con punta a spatola. La colla va rimossa dal massetto per quanto possibile. Successivamente si procede con rasatura e successiva posa del pavimento in legno.
Buoni lavori, ciao!
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