Da studio medico anni '70, inpersonale ed un po' dimesso, a dimora di una coppia che, a lavori finiti, si fa una promessa. La ristrutturazione ha dato alla casa una nuova, solare personalità ottenuta grazie al grande lavoro e alla dedizione dei committenti e all'amore che le hanno dedicato.
Ciao! Sono Yasmine Benetti e oggi ti porto con me, scopriremo questa ristrutturazione curata con Andrea Ferrari e Vanessa Zanetti e capiremo che cosa significa "avere a cuore una casa".
Da un luogo asettico ad... una casa!
Lo spazio che oggi è diventato la casa di L. e M. ha dovuto subire una profonda metamorfosi. Si trattava, infatti, di uno studio medico. Se c'è qualcosa di più lontano dal concetto di casa che ognuno di noi ha in mente, direi che un centro medico lo rappresenta bene.
Per definizione deve essere asettico ed impersonale, possibilmente bianco o al massimo tinteggiato con un colore verde molto chiaro. Colori, oggetti e fantasia non vi possono dimorare.
Prioritario, qui, era curare i pazienti e non l'abitazione che ha dovuto sopportare anni di indifferenza: pareti, tetto ed impianti erano funzionanti e tanto bastava.
Non è stato, quindi, per un colpo di fulmine che L. e G. acquistano l'immobile, ma per la loro capacità di vedere oltre, di visualizzare come la casa diventerà dopo le mille attenzioni che vi hanno dedicato.
Uno dei fattori per cui l'hanno considerata è perchè lo studio era stato costruito a fianco della casa dei genitori di lui, ma per iniziare a trasformare questo luogo in una "casa" sono servite idee, decisioni, e molto, molto lavoro, come vedremo.
L'edificio, ci racconta L. : "aveva due elementi che mi piacevano e che andavano valorizzati: un portale di accesso in legno (da sistemare) ed un balcone che affaccia sul cuore verde di Lonigo".
Una porta, un balcone ed un parco
Quando L. è venuta a trovarmi mi ha mostrato le foto della casa e mi ha detto che le piaceva abitare di fronte al parco e che si immaginava a guardare i colori della primavera e dell'autunno dalla loggia.
Aveva, per ogni stanza, un progetto: le fredde mura erano già diventate, nella sua mente, luoghi abitati da colori, quadri, specchi, rossetti, armadi, vestiti, divanetti, odori della cucina, tendaggi semitrasparenti e cantinette per il vino.
Ha dedicato tanto amore a questa casa, al punto che oggi le mura respirano questo amore e lo trasmettono a chi, come noi, la visita a lavori conclusi.
Ci ha detto che rifarebbe tutto e che le piace tutto, è felice anche se, dice, forse farei il pavimento di un colore più chiaro, perchè "non avete idea di quanta polvere ancora ci sia e di quanto mi dia fastidio vederla!".
La casa, in realtà, è impeccabile (non c'è un granello di polvere) e dimostra di aver dimenticato gli anni di trascuratezza e di indifferenza... anzi, sembra voglia ricambiare l'amore dei nuovi abitanti mostrandosi perfetta in ogni aspetto.
Sarà perchè è stata anche silenziosa testimone di una recente, importante, richiesta...