3. Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento

Quali caratteristiche e precauzioni
occorrono per realizzare un massetto radiante

18/04/2023

Caratteristiche di un massetto su impianto radiante a pavimento: accortezze, consigli, normative.
Come si controlla l'umidità residua? Come si esegue lo shock termico prima della posa di un pavimento in legno?

Il massetto di supporto alla pavimentazione

Il massetto è lo strato che supporta la pavimentazione e può essere realizzato secondo varie modalità, utilizzando vari materiali, in diversi spessori. Inoltre differisce a seconda che lo si debba realizzare all'interno o all'esterno.
In questo articolo mi concentrerò su un particolare tipo di Massetto, quello che incorpora una serpentina di tubazioni grazie ai quali il massetto diventa un sistema radiante.

massetto impianto radiante pavimento


È il massetto che mi capita di realizzare più di frequente ed è anche quello che può presentare più problematiche o, quantomeno, che richiede più cautele.
Per questo se hai deciso di usare un impianto di riscaldamento a casa tua ti consiglio di leggerlo con attenzione. Questi sono gli argomenti che tratteremo:


Se invece stai cercando informazioni su altri tipi di massetto che NON incorporano l'impianto radiante, allora non è questo l'articolo per te.
Ti consiglio di passare a leggere uno degli articoli elencati qui di seguito: 


 Il massetto: caratteristiche generali
 

 Massetto tradizionale per pavimento in piastrelle 
 

 Massetto tradizionale per parquet (legno)
 


 MASSETTO AUTOLIVELLANTE


 

Esempio di realizzazione di massetto su impianto a pavimento

Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento

 
Un massetto pensato per il riscaldamento a pavimento.

Come ti dicevo la tipologia di massetto che si è maggiormente diffusa nel corso degli ultimi anni è quella del massetto radiante ovvero del massetto che ricopre le tubazioni dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Questa tipologia di impianto di riscaldamento è, infatti, la più utilizzata nelle nuove costruzioni e richiede una corretta esecuzione degli strati della pavimentazione oltre che degli spessori (ed una stratigrafia) ben determinati.

 

Le funzioni del massetto radiante

In questo caso il massetto, che viene eseguito al di sopra del sistema "riscaldamento a pavimento", svolge due funzioni:

  • supportare la futura pavimentazione, che verrà incollata o appoggiata su di esso;
  • svolgere la funzione di "piastra riscaldante".  

 

Attenzione alla confusione

Lo strato che si trova al di sotto del sistema "riscaldamento a pavimento" si chiama sottofondo ed ha generalmente la funzione di coprire le tubature elettriche ed idrauliche. Nel caso di impianto radiante a pavimento il sottofondo funge anche da appoggio per i pannelli isolanti su cui vengono poi appoggiate le tubazioni radianti. Non va confuso questo strato con il massetto che, invece, ricopre le tubazioni.

 

In queste due foto vediamo le serpentine dell'impianto di riscaldamento a pavimento posate sui pannelli e la successiva stesura del massetto che ingloba il sistema radiante.

Un nuovo compito per il massetto

A differenza della versione tradizionale in questo caso al massetto spettano dunque diversi compiti. Se il principale rimane quello di fornire un supporto idoneo per la pavimentazione che successivamente si andrà ad installarvi e di ripartire i carichi futuri che si appoggeranno sulla pavimentazione, ora si aggiunge anche la funzione di riscaldare gli ambienti. Ciò avviene mediante la massa stessa del manufatto che ingloba all'interno delle tubazioni all'interno delle quali circola un fluido con opportuna temperatura. 

 

Il sistema "impianto di riscaldamento a pavimento"

In estrema sintesi possiamo definire un sistema radiante a pavimento come un sistema di riscaldamento e raffrescamento che utilizza l'acqua calda o fredda per riscaldare o raffreddare l'ambiente attraverso un sistema di tubazioni posate sotto il pavimento. Sempre in estrema sintesi diremo che un sistema radiante a pavimento è composto da:

  • Generatore di calore. Il generatore di calore è l'elemento che riscalda o raffredda l'acqua: una caldaia, una pompa di calore o un sistema ibrido (ex: caldaia+solare termico)
  • Tubazioni. I tubi sono gli elementi che trasportano l'acqua calda o fredda dal generatore al pavimento.
  • Collettori. I collettori sono elementi che distribuiscono nelle varie serpentine l'acqua calda o fredda e la riportano al generatore di calore al termine del circuito.
  • Valvole termostatiche. Le valvole termostatiche sono gli elementi che permettono di regolare la temperatura dell'acqua nei tubi del pavimento.

In questa sede non approfondiamo oltre la tematica del sistema "impianto di riscaldamento a pavimento", dal momento che abbiamo trattato questo argomento nell'articolo:  

 


 

Considerazioni preliminari

Prima di parlare di quali sono i requisiti per ottenere un massetto a perfetta regola d'arte per un impianto radiante, vediamo in estrema sintesi alcune considerazioni sull'impianto a pavimento, considerazioni necessarie per poi tornare ad approfondire il tema di come si deve realizzare il massetto.

massetto impianto riscaldamento pavimento

 

L'impianto a pavimento ed il massetto

 

Elementi che vanno considerati

Quasi tutti sappiamo che gli impianti radianti si basano sul principio della circolazione di acqua a bassa temperatura in un circuito che copre una superficie radiante molto estesa. Rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, quello a pavimento ha un vantaggio fondamentale e cioè quello di utilizzare un fluido riscaldante a bassa temperatura ( 35 - 40 °C) con una temperatura alla superficie di posa solitamente inferiore ai 27°C.

 

Risparmio energetico consentito

Questo consente una buona economia di esercizio assieme ad una ottima uniformità di calore e quindi un migliore comfort abitativo. Il risparmio energetico in una abitazione, rispetto ai sistemi tradizionali, può superare il 15%.
Il costo di realizzazione, che un tempo era decisamente superiore al tradizionale sistema a termosifoni, si è oggi sostanzialmente allineato, anche se molto dipende dalle caratteristiche dei materiali scelti e dalle modalità di realizzazione.
 

vantaggi impianto pavimento riscaldamento

 

 
Non c'è un unico modo di fare un impianto a pavimento

Esistono differenti tipologie di tubazioni dell'impianto a pavimento così come esistono differente tipologie di pannelli isolanti, sui quali le tubazioni vengono alloggiate. Esistono pannelli isolanti molto più performanti, anche se con spessori minori. Così come esistono tubazioni più costose, collettori e testine più performanti. Insomma essendo diverse le componenti del sistema radiante occorre considerare l'incidenza dei costi di tutti gli elementi. Va detto, però, che gli stessi possono influire in modo importante sul risparmio energetico futuro.

 

Esempio: il pannello isolante

C'è, insomma, la possibilità di costruire un sistema radiante a pavimento in tantissimi modi diversi, utilizzando componenti differenti e con costi molto diversi.
Ad esempio: i pannelli isolanti possono essere.

  • Pannelli isolanti in polistirene espanso (EPS): leggeri e con buone proprietà isolanti. Sono facili da installare e possono essere tagliati su misura per adattarsi alla superficie.

  • Pannelli isolanti in polistirene estruso (XPS): simili agli EPS, ma con una maggiore resistenza e durabilità. Sono spesso preferiti in aree con rischio di esposizione all'umidità, poiché il polistirene estruso è meno permeabile all'acqua.

  • Pannelli isolanti in poliuretano (PUR): elevata capacità isolante e sottili, perfetti per spessori limitati. Tuttavia, sono generalmente più costosi rispetto agli EPS o XPS.

  • Pannelli isolanti in fibra di vetro: La fibra di vetro è un materiale isolante tradizionale. I pannelli in fibra di vetro sono leggeri, resistenti al fuoco e chimicamente inerti. Tuttavia, possono essere più complessi da installare rispetto ai pannelli rigidi.

  • Pannelli isolanti in lana di roccia: Realizzati da basalto fuso, i pannelli in lana di roccia offrono buone proprietà isolanti e sono resistenti al fuoco e all'umidità. Possono essere più pesanti rispetto ad altri tipi di pannelli.

  • Pannelli isolanti in polipropilene espanso (EPP): Questi pannelli sono leggeri, durevoli e offrono buone prestazioni isolanti. Sono facili da lavorare e adatti a diverse applicazioni.

 

Importanza del sottofondo

Nel caso di impianto radiante occorre fare attenzione anche allo strato che troviamo al di sotto dei pannelli dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Come abbiamo già detto noi preferiamo la denominazione "sottofondo" o "strato di compensazione" per questo strato che ha la funzione di ospitare, al suo interno, l'impianto per l'acqua sanitaria, gli impianti elettrici, i tubi dell'aspirazione centralizzata...
Questa "intercapedine" che contiene diversi impianti viene riempita utilizzando generalmente uno strato di materiale leggero (argilla o cemento cellulare o foamcem) per evitare inutili aggravi di peso sul solaio. Per questo il sottofondo viene spesso chiamato anche "alleggerito". Il sottofondo è la base su cui verranno appoggiati i pannelli dell'impianto radiante e dovrà essere planare e calpestabile.
Le altre caratteristiche, le tecniche di esecuzione ed i costi del sottofondo li abbiamo trattati in uno specifico articolo.

Il sottofondo

 

Esempio di tubazioni che vanno coperte con sottofondo

Nell'articolo troverai molte informazioni ma, in estrema sintesi, il sottofondo dovrà:
► coprire i tubi degli impianti elettrici e dell'acqua sanitaria e
► dovrà fungere da base di appoggio per i pannelli dell'impianto a pavimento.
Pertanto andrà eseguito non appena gli impiantisti hanno terminato di stendere le tubazioni. Prima di stendere il sottofondo la tua casa si presenterà più o meno come la foto qui sotto: 

 

sottofondo massetto Vicenza

 

A sottofondo eseguito

Ed ecco, nella foto seguente, come si presenterà casa tua non appena sarà stato steso lo strato di sottofondo (che deve ancora asciugare). L'alleggerito ha inglobato le tubazioni di impianto elettrico e di adduzione dell'acqua ed è pronto perchè vi si possano adagiare i pannelli dell'impianto radiante. 

 

sottofondo massetto posa Vicenza


Modalità di esecuzione del massetto: dipende dall'impianto!

 
Le istruzioni del produttore

Una volta eseguito il sottofondo, posati i pannelli e stese le serpentine dei tubi siamo pronti per eseguire a casa tua il massetto. Ma prima dovresti procurarti (e seguire pedissequamente) le istruzioni del produttore del sistema riscaldante allo scopo di ottenere un manufatto che rispetti le prestazioni attese e testate su quello specifica tipologia di impianto radiante. La scheda tecnica del sistema "impianto a pavimento" deve essere consegnata al direttore lavori che deve controllare il rispetto dei requisiti richiesti dal produttore.

 

L'additivo

In secondo luogo occorre procurare l'additivo consigliato dal produttore (spesso viene fornito assieme ai pannelli e alle tubazioni) che ha la funzione di aumentare le capacità conduttive del massetto, di aumentarne il peso specifico e di ridurne ritiri e imbarcamenti. Esistono anche additivi generici, che in molti casi svolgono egregiamente la funzione richiesta, ma è buona norma utilizzare l'additivo consigliato dal produttore.

 

La conducibilità termica

È importante che il massetto conservi le proprie caratteristiche tecniche, di resistenza meccanica e capacità di aggrappaggio dei materiali di finitura (se vengono posati a colla), ma che, nello stesso tempo, sia caratterizzato da ottimi valori di conducibilità termica. 

massetto riscaldamento pavimento

 

Spessore normale: la stratigrafia

I massetti possono essere di spessore "normale" o "standard" (circa 5 centimetri) oppure a basso spessore. I massetti a basso spessore hanno una bassa inerzia, cioè si riscaldano e si raffreddano più velocemente, mentre quelli ad alto spessore hanno una maggiore inerzia. 

 

Massetto di spessore normale

 

I massetti a basso spessore

Al momento in cui scriviamo (2021) la normativa ancora non ha recepito la presenza sul mercato di massetti a basso spessore, cioè inferiore ai 3 cm. che la normativa stabilisce essere l'altezza minima per un massetto.

massetto su impianto radiante a bassa inerzia
Rischi del massetto a basso spessore

Anche noi preferiamo di gran lunga consigliare un massetto di spessore normale per una serie di motivi, soprattutto per il fatto che la pavimentazione, con un massetto sottile, è più soggetta a stress, proprio perché il pavimento è più vicino alle tubazioni. Lo spessore minore corrisponde anche ad una minore ripartizione dei carichi e quindi ad un maggior rischio di fratture.

 

Vantaggi del massetto a basso spessore

Va detto, però, che ci sono anche dei vantaggi: gli ambienti si riscaldano più velocemente e lo spessore totale richiesto per realizzare il riscaldamento a pavimento è minore, motivo per cui questi massetti di spessore ridotto sono preferiti nelle ristrutturazioni, quando l'altezza dei locali è già al limite. 

Per realizzare i massetti a spessore ridotto si possono utilizzare, oltre ai rasanti a base cementizia additivati, anche lastre in acciaio o lastre a base di gesso. 

Massetto realizzato con cementi speciali

 
I massetti premiscelati

Oltre al tradizionale massetto realizzato semplicemente miscelando sabbia, cemento ed acqua alcune aziende propongono dei prodotti già pronti (premiscelati) per la realizzazione di massetti.
Tra queste, ad esempio, Mapei e Kerakoll propongono delle miscele già pronte all'uso pensate appositamente per la realizzazione di massetti radianti. Mapei propone il Topcem pronto mentre Kerakoll propone il Keracem eco pronto. 

 

Vantaggi dei massetti premiscelati

Si tratta di malte cementizie premiscelate e pronte all'uso, solitamente a più rapido asciugamento, caratterizzate da una elevata conducibilità termica.
Solitamente in caso di utilizzo di questi cementi non serve inserire l'additivo

 

massetto impianto radiante pavimento Vicenza

 

Problemi risolti con i premiscelati

Nel caso di premiscelati abbiamo maggiore certezza sulla conducibilità termica. Come abbiamo visto la conducibilità termica si misura con l'indice LAMBDA e si può dire eccellente quando lo stesso indice è superiore a 2. Nel caso dei premiscelati abbiamo un dato certo e misurato in laboratorio.
Inoltre l'utilizzo di malte cementizie premiscelate impedisce il verificarsi di alcuni errori quali, ad esempio:
► l'errata scelta della granulometria degli inerti inseriti nei massetti, oppure
► l'errato o mancato inserimento dell'additivo per la conduzione del calore.

Essendo prodotti pronti all'uso non serve preoccuparsi di questi due fattori.

 

massetto pronto keracem Vicenza Verona

 

 

Massetti a base anidrite

Ma oltre al massetto tradizionale (sabbia, cemento e acqua) a questi massetti "pronti", esistono anche i massetti a base anidrite (noi non li consigliamo) o altri tipi di massetti autolivellanti che contengono additivi fluidificanti. Questi massetti sono estremamente liquidi ed è sufficiente pomparli al piano e lasciarli colare, non serve tirarli a mano con la staggia.
Noi consigliamo il massetto realizzato con sabbia, cemento che si stende con la staggia, più faticoso ma con un risultato e caratteristiche ben testate.

 

Come si sceglie il massetto radiante

La scelta del massetto deve essere fatta tenendo conto:
► della destinazione del locale (un laboratorio ha esigenze diverse rispetto ad una stanza da bagno)
► del tipo di materiale che andremo ad incollare o a posare galleggiante
► i tempi di attesa che ci sono concessi dal cronoprogramma dei lavori
► lo spessore disponibile per il massetto

Le casistiche sono troppe per elencarle qui: ma se hai delle domande scrivi pure nei commenti alla fine dell'articolo e saremo felici di aiutarti. 

Pavimentazione in gres incollata su massetto

Durante la ristrutturazione di questa abitazione abbiamo realizzato in tutti gli ambienti un massetto di base su cui poi abbiamo posato delle grandi lastre in gres porcellanato che puoi trovare nelle foto qui a fianco.

Per scoprire le nostre scelte progettuali e stilistiche, leggi: Ristrutturazione a Montecchio Maggiore

La rete elettrosaldata nel massetto

 

Le funzioni della rete nel massetto

L'utilizzo della rete elettrosaldata all'interno del massetto radiante ha la funzione di:
► conferire rigidità al massetto,
► evitare la fessurazione, 
► aumentare la capacità di ripartire i carichi 

 

Quando è sconsigliata la rete

Non sempre è consigliato l'utilizzo della rete: in qualche caso (direi nella maggioranza dei casi) mi trovo a consigliare l'inserimento di fibre all'interno dell'impasto 
In ogni caso la posa della rete elettrosaldata sui tubi dell'impianto a pavimento va eseguita con la massima cautela per non provocare danni. 
Qui vediamo Moreno, uno dei nostri posatori, mentre fissa la rete elettrosaldata su un impianto radiante prima della stesura del massetto. 

massetto radiante impianto pavimento Vicenza Verona

 

La rete con i massetti ad alto spessore: ok

Ad oggi la rete elettrosaldata si usa davvero in casi molto limitati. Infatti prediligendo un massetto a basso spessore, qualche anno fa si facevano massetti sopra l'impianto radiante anche di 7-8 cm, utilizzando la massa come volano termico. Logicamente il caldo impiegava maggior tempo a propagarsi nell'ambiente. 

 

La rete con i massetti a basso spessore: ko

Oggi invece si preferiscono i sottofondi con spessori ridotti, 3-4 cm, per velocizzare il tempo di riscaldamento nell'ambiente. Con spessori ridotti del massetto, e il minor peso dello stesso, la rete elettrosaldata tende a tirare, a deformare la planarità del massetto alzandoosi e creando una sorta di vuoto specialmente in prossimità degli angoli e delle soglie. Per questo motivo con sottofondi a spessore ridotto si usano le fibre anti fessure in polipropilene, resistenti in ambiente alcalini.
 

fibra massetto

 

Se vuoi approfondire l'argomento "fibre" clicca qui sotto su dettagli.

Tra i vari elementi che concorrono alla formulazione di un calcestruzzo sostenibile, un contributo non indifferente è attribuibile all'utilizzo delle fibre sintetiche che sostituiscono la tradizionale rete metallica in acciaio. Il calcestruzzo così ottenuto viene denominato "fibro-rinforzato".

Il calcestruzzo fibrorinforzato è un materiale composito, nel quale, oltre agli ingredienti presenti nel calcestruzzo ordinario, vengono introdotte delle fibre di vetro o di materie plastiche. Queste ultime hanno lo scopo principale di impedire le fessurazioni da ritiro plastico, che si verifica nelle prime ore dopo l'indurimento, nei massetti per pavimentazioni.

L'introduzione delle fibre avviene durante la miscelazione del calcestruzzo e, come abbiamo detto, lo trasforma in un materiale composito in cui la matrice è il calcestruzzo stesso mentre le fibre costituiscono il rinforzo.

massetto riscaldamento con fibre
Schematizzazione di un materiale composito come il massetto fibrato

Le fibre sintetiche - oltre a migliorare le proprietà meccaniche del calcestruzzo, aumentandone la durabilità, la duttilità e il comportamento a fatica -  garantiscono una riduzione delle emissioni di CO2 in diverse applicazioni.

Sono molteplici i motivi che rendono le fibre sintetiche una tecnologia sostenibile e sono facilmente riscontrabili sia in fase di produzione che in fase di applicazione.

La produzione di fibre sintetiche è caratterizzata dalla fusione di granuli di diversi polimeri e la conseguente estrusione di filamenti di diverse forme e caratteristiche meccaniche, durante la quale vengono raccolti e riutilizzati tutti gli scarti. La produzione di fibre è dunque un processo a "scarto zero".

Un altro aspetto che rende le fibre sintetiche una produzione sostenibile è legato alla modalità di applicazione che risulta essere molto meno dispendiosa rispetto ai tradizionali rinforzi metallici.

Gres posato su massetto

Quando ci siamo occupati della realizzazione della pavimentazione in questa casa nuova a Vicenza, siamo partiti dal massetto su cui poi abbiamo incollato delle lastre 120x120 di gres effetto corten.

Cliccando di seguito potrai leggere tutti i dettagli delle nostre scelte: Finiture e arredi in una casa nuova a Vicenza

Spessore normale e spessore sottile

 
Meglio normale o sottile?

Abbiamo già accennato al fatto che c'è una discussione in corso e che, al momento in cui scriviamo, non esiste una normativa che abbia regolamentato i massetti a spessore sottile sopra all'impianto radiante. Abbiamo anche visto come gli impianti tradizionalmente più diffusi nelle nuove abitazioni prevedono un massetto di circa 5-6 centimetri. Ma di fatto esistono quelli che vengono definiti i nuovi "sistemi a basso spessore" che consentono l'utilizzo di un massetto anche inferiore ai 3 cm.
[Attenzione: ripetiamo che 3 cm. è anche lo spessore minimo attualmente ammesso sopra ai tubi secondo la norma UNI 1264-4. ]
 

massetto impianto radiante pavimento Vicenza Verona

 

 

Lo spessore del massetto secondo il produttore

 
Rispettare la scheda tecnica del produttore

Per determinare lo spessore del massetto radiante è fondamentale consultare la scheda tecnica del produttore dell'impianto a pavimento che, generalmente, prevede uno spessore specifico in base al quale è stato collaudato il buon funzionamento del sistema.
Uno spessore inferiore a quello previsto dal produttore potrebbe compromettere il funzionamento del sistema e portare a fessurazioni eccessive. Così come uno spessore troppo elevato, oltre a generare un aggravio di costi, potrebbe rallentare i tempi di riscaldamento dei locali.

massetto su impianto pavimento Vicenza Verona

 

Lastre in gres posate su massetto

In questa nuova casa, le grandi lastre in gres che pavimentano le varie stanza sono state posate dopo aver realizzato il massetto di base.

Se sei interessato ai dettagli del progetto, clicca: Casa nuova a Brendola

Rasature ed altri interventi correttivi sul massetto

 
No ai rappezzi

Come per un massetto tradizionale (ma a maggior ragione trattandosi di massetto riscaldante) sono da evitare interventi estesi di consolidamento e rasature o livellature successive.
Molto meglio se il massetto viene eseguito perfettamente nel giusto spessore e con la dovuta planarità sin dall'inizio, senza correzioni successive. Il massetto è un elemento molto importante e delicato nel "sistema pavimento" e deve essere eseguito con la dovuta attenzione.

 

massetto su impianto a riscaldamento posa Vicenza Verona


 

Controllo durante la stesura

Il DDLL dovrà verificare la planarità del massetto utilizzando una pertica lunga due metri appoggiandoci sopra una livella e verificando che non ci siano avvallamenti superiori ai 3 millimetri. Questa è la tolleranza ammessa dalla norma. Nessuno può pretendere, in cantiere, una superficie perfettamente geometrica, è impossibile per un manufatto di questo genere. Pensa solo ai ritiri che un massetto inevitabilmente deve subire. Ma se avvallamenti e gobbe superano i 3 millimetri il lavoro non è fatto a norma e sarà impossibile pretendere un pavimento planare dal povero posatore che si troverà a lavorarci sopra.

 

Massettista contro Posatore

Probabilmente chi ha eseguito il massetto fuori tolleranza ti potrebbe dire "basta mettere un pochina più di colla sotto alla piastrella (o sotto al legno) e tutto si sistema".
Non è così.
Un massetto bene eseguito è fondamentale per la buona riuscita della pavimentazione soprastante ed è illusorio sperare di rimediare con il collante ad una mancanza di precisione che deve essere perseguita dal massettista.

Il massetto ultimato si dovrà presentare così: 

massetto impianto pavimento posa Vicenza Verona

 

Lastre quadrate in gres posate sul massetto

Nel ristrutturare questa casa i siamo occupati, oltre che dell'arredamento, anche della pavimentazione. Per rendere gli ampi spazi uniformi e coerenti abbiamo posato, su un massetto, delle lastre di gres 80x80 dal particolare effetto resina.

Se vuoi conoscere i dettagli del progetto, clicca: Pavimenti e bagni a Chiampo

La barriera al vapore nel massetto

 
Cos'è la barriera?

È sempre indispensabile il posizionamento di una barriera o schermo al vapore tra lo strato di sottofondo -  che contiene gli impianti idrici, aspirazione centralizzata,ventilazione ed impianti elettrici - ed i pannelli isolanti su cui verranno fissati i tubi dell'impianto radiante. La barriera al vapore è, semplificando, un foglio di nylon di adeguato spessore o un materassino a celle chiuse. Talvolta la barriera è già "a bordo" dei pannelli isolanti per cui non serve.

 
Perchè la barriera?

Come anzidetto va posta al di sotto dei pannelli dell'impianto a pavimento e la sua funzione principale è quella di evitare, in futuro, infiltrazioni di umidità di risalita che dal basso penetrino nel massetto. Alcuni pavimenti, come il legno e la resina, soffrono la risalita dell'umidità e

 
Come si posa la barriera?

La barriera va posta in opera in maniera tale da evitare che sia danneggiata successivamente (noi suggeriamo di metterne due proprio per questo motivo) e senza interruzioni. Essa va rivoltata sulle pareti e l'eccedenza va tagliata solamente una volta ultimata la posa dei pavimenti. 

 

Approfondisci l'argomento: "La Barriera al vapore"

 

massetto pavimento Vicenza Verona

 

Il massetto come base per il gres

Prima di posare in questa casa le grandi lastre di gres effetto marmo, molto eleganti e raffinate, il nostro team ha realizzato l'apposito massetto di supporto.

Per conoscere la spiegazione dl proggeto, leggi: Casa in stile classico

Inserimento di materassini con funzione di isolamento termico ed acustico

Solitamente nel caso di impianto di riscaldamento a pavimento non è necessario inserire un isolamento termico sotto pavimento, perchè - ovviamente - il pannello dell'impianto svolge già questo compito.

Per quanto riguarda la funzione di isolamento acustico è necessaria, invece, una valutazione delle prestazioni del pannello sommato alla barriera al vapore che si decide di installare. Se l'abbattimento sonoro previsto non è soddisfacente si possono utilizzare delle barriere al vapore accoppiate con materassini antirumore.

Approfondisci: "L'isolamento acustico nei pavimenti"

Per quanto riguarda invece le partizioni verticali è necessario inserire un materassino tra il sistema pavimento e le murature dell'edificio. Il materassino va posizionato lungo tutti i contorni, in continuo, senza interruzioni. La funzione del materassino è quella di desolidarizzare pannelli, massetto e pavimento dalle murature perimetrali, di ammortizzare movimenti e variazioni dimensionali del pavimento, di evitare ponti acustici. 

Il materassino dovrà essere inserito anche in corrispondenza dei giunti di frazionamento nel caso di stanze con dimensioni tali da richiedere più serpentine radianti. In questo caso il progettista deciderà in quante zone suddividere la stanza e l'idraulico dividerà le singole zone fissando un materassino sul pannello. Il massettista dovrà realizzare massetti separati, rispettando la posizione del materassino che non va assolutamente tolto. 

Il materassino andrà tagliato solo a posa del pavimento completata.

massetto impianto radiante materassino perimetrale

 

Gres dai toni neutri incollato sul massetto

Quando abbiamo ristrutturato questa casa in provincia di Verona, abbiamo realizzato un massetto a sostegno del pavimento costituito da lastre in gres dai toni chiari e neutri.

Per scoprire scelte che abbiamo effettuato durante il progetto, clicca: Pavimenti e arredi per una casa a San Giovanni Ilarione

La messa in pressione dell'impianto

Prima della messa in opera del massetto sarà necessario "mettere in pressione" l'impianto a pavimento, portare cioè la pressione all'interno dell'impianto ad un livello superiore a quello della normale pressione d'esercizio.

La norma Uni 1264 stabilisce che la pressione usata nella prova deve essere due volte la pressione di esercizio, con un minimo di 6 bar. Questo viene fatto per un duplice scopo. Il primo è intuibile: testare l'impianto e scoprire eventuali perdite dovute a danneggiamento dei tubi. La perdita immediata di pressione evidenzierà questo tipo di anomalie. 

impianto radiante pavimento massetto


Sempre la norma Uni 1264 (Riscaldamento a pavimento) stabilisce che la pressione va mantenuta anche durante la posa del massetto.

Lo scopo è anche quello di provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto. 

È buona norma comprovare l'avvenuta messa in pressione mediante il collegamento di un manometro all'impianto che verrà fotografato prima ed al termine dell'esecuzione del massetto. Questo a testimonianza che l'esecuzione del massetto non ha generato danni all'impianto. 
 

impianto riscaldamento pavimento Vicenza Verona

 

Leggi anche: "Quali TUBAZIONI per l'impianto radiante a pavimento?"

Gres incollato su massetto a Lonigo

La ristrutturazione di questa casa ha comportato, anche, la realizzazione di un massetto su cui abbiamo posato delle lastre in gres dal particolare effetto resina.

Puoi trovare i dettagli del progetto, cliccando qui: Lonigo, da studio a casa

I giunti nel massetto e nei pavimenti

In caso di impianto a pavimento i giunti sono molto importanti in quanto le serpentine riscaldano delle specifiche zone dell'abitazione, zone che avranno un comportamento termico differente e tra le quali si potrebbero ingenerare fessure o addirittura fratture.

Per questo le singole stanza vanno separate ponendo - oltre al consueto giunto perimetrale - dei materassini per realizzare dei giunti anche in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali.
Questo consentirà ai massetti - delle singole zone - di dilatarsi senza andare a generare tensioni tra di loro, grazie all'azione di ammortizzatore del materassino posto nel giunto perimetrale.
 

massetto su impianto a pavimento

La posizione dei giunti sarà determinata dal termotecnico che ha progettato l'impianto radiante e non può essere decisa dal posatore del massetto.

L'idraulico posizionerà un materassino, identico a quello utilizzato per il giunto perimetrale, in corrispondenza della posizione prevista per il giunto di frazionamento ed il posatore realizzerà il massetto rispettando la separazione tra le zone definita dai materassini. 

I giunti realizzati sul massetto andranno riportati in superficie in caso di pavimenti non elastici (marmo, ceramica, veneziana). In caso di pavimenti elastici, come il legno, potrebbe non essere obbligatorio riportarli in superficie: l'ufficio tecnico della Pellizzari valuterà l'opportunità o meno di farlo. 

Approfondimento: I GIUNTI nel massetto e nel pavimento

Gres effetto marmo posato su massetto

In questa ristrutturazione le lastre di gres effetto marmo sono state incollate su un massetto da noi realizzato in tutte le stanze.

Per conoscere i dettagli di questo progetto leggi la spiegazione della realizzazione che trovi qui: Ristrutturazione completa a Noventa Vicentina

Misurazione dell'umidità del massetto per posa parquet

Nel caso di posa di un pavimento in legno, oltre alle prove che solitamente effettuiamo prima di posare un pavimento in ceramica, va effettuata anche la misurazione dell'umidità. Durante la stesura del massetto vanno segnate o fotografate due o tre zone in cui sia possibile effettuare misurazioni di controllo del contenuto dell'umidità senza incorrere nel rischio di danneggiare l'impianto a pavimento.


Approfondimento: "Legno ed umidità nel massetto"

massetto riscaldamento pavimento Vicenza

 

Pavimento in legno posato su massetto

Durante la ristrutturazione completa di questa casa, ci siamo anche occupati della realizzazione del massetto su cui successivamente abbiamo posato il parquet che vedi nelle foto qui accanto.

Se vuoi scoprire cos'altro abbiamo progettato, leggi: Casa nuova a Cerea, Verona

Shock termico su massetto per posa del parquet

La norma Uni 1264 stabilisce che l'avviamento iniziale del riscaldamento deve avvenire 21 giorni dopo la posa del massetto, se tradizionale, e comunque 7 giorni dopo in caso di massetto in anidride. 

La mancata esecuzione dello shock termico solitamente non provoca problemi sulle piastrellare in ceramica mentre può provocare gravi danni ai pavimenti in legno o ai pavimenti in marmo. 

In ogni caso dato che la norma ne stabilisce l'obbligo gli operatori sono tenuti ad ottemperare e documentare tale prova. 

Le tubazioni dell'impianto di riscaldamento avvolte dal massetto

 

Come si effettua il ciclo di preriscaldamento del massetto?

Si tratta di provvedere al riscaldamento del massetto secondo un ciclo che prevede un graduale aumento della temperatura, in 3/5 giorni, del fluido nei tubi fino ad arrivare alla massima temperatura di esercizio (solitamente si arriva ad una temperatura di almeno 10 °C superiore alla temperatura che verrà utilizzata normalmente).
Quindi si mantiene questa temperatura massima per almeno 4 giorni, dopodiché si andrà a raffreddare il liquido fino allo spegnimento dell'impianto. 

preriscaldamento massetto pavimento

Dopo 3 giorni dallo spegnimento dell'impianto radiante si andrà a rilevare la temperatura del massetto che dovrà essere di circa 20 °C, a quel punto sarà possibile posare il legno o il marmo. 

La norma precisa che lo shock termico deve essere documentato.
Se ti servono indicazioni più precise sul ciclo di avviamento dell'impianto le puoi trovare qui di seguito:


Leggi anche: Il ciclo di preriscaldamento del massetto


 

Pavimento in legno incollato su massetto

Nel rifacimento completo di questo appartamento ad Arzignano, abbiamo realizzato un massetto su cui successivamente abbiamo incollato un parquet in rovere scuro.

Curioso? Scopri il progetto, leggendo: Appartamento moderno ad Arzignano

Perchè è necessario fare l'avviamento iniziale del riscaldamento?

Questa messa in funzione graduale dell'impianto a pavimento, detta anche shock termico oppure ciclo di preriscaldamento del massetto, svolge la funzione di stabilizzare il massetto, scaricando lentamente eventuali tensioni e di portarlo ad un grado di umidità corrispondente a quello di equilibrio. 

Questo shock termico è molto importante nel caso in cui si sia scelto di pavimentare con il legno, per evitare che ci sia una cessione di umidità al parquet una volta messo in esercizio il pavimento. Il processo è altrettanto importante  anche per marmi e graniti per evitare che l'umidità veicoli in superficie i fluidi chimici dei collanti finendo per provocare macchie sul marmo. 

Ma questo ciclo è obbligatorio a prescindere dal tipo di rivestimento superficiale scelto.

Infatti il preriscaldamento iniziale, detto anche "shock termico", è previsto dalla norma Uni 1264 che lo chiama "riscaldamento iniziale del sistema" e tale norma Uni ha valore di cogenza (cioè di obbligo) in quanto è richiamata nel documento ufficiale di certificazione di conformità dell'impianto termico.

Lo shock termico va, quindi,  sempre eseguito, anche se in periodi molto caldi ed anche se sono trascorsi diversi mesi (o anni) dalla esecuzione del massetto. 

FAQ: è possibile non fare lo shock termico?
 

massetto posa piastrelle Vicenza Verona

 

Parquet in rovere europeo posato sul massetto

Nella posa della pavimentazione in legno per questa nuova casa a Camisano Vicentino, abbiamo iniziato dalla creazione del massetto controllando attentamente l'umidità ed eseguendo il consueto shock termico.

Per saperne di più sul progetto, clicca: Pavimento in legno a Camisano 

Condizioni per la posa del legno su massetto radiante

Nella tabella che segue sintetizziamo le informazioni che è necessario conoscere per mettere in opera un massetto radiante e successivamente il pavimento in legno. 

 
Barriera o schermo al vapore tra strato di sottofondo e massetto:  Deve essere presente
Spessore del massetto:  Minimo 3 cm. sopra ai tubi, mediamente 6 cm in totale
Tempo minimo  di stagionatura prima della messa in funzione dell'impianto a pavimento: 21 giorni
Esecuzione del ciclo di riscaldamento (shock termico) in caso di posa di un pavimento in legno: Deve essere eseguito! 
Giorni di spegnimento dell'impianto prima della posa di qualsiasi pavimento sul massetto:  Almeno 3 giorni

Presenza dei serramenti prima dello shock
termico:

I serramenti devono essere presenti
Altri lavori necessari prima della posa del parquet:

Devono essere ultimati i lavori in muratura (ad esempio la posa delle scale in marmo),  devono essere montate le porte interne, i locali devono essere tinteggiati, i sanitari devono essere stati montati e gli impianti elettrici devono essere ultimati. 

Temperatura del massetto durante la posa: Tra i 15 ed i 20 °C
Umidità ambientale: Circa 60 %

Massetto come base per il legno

Nella ristrutturazione di questo attico a Vicenza, prima di incollare il bellissimo parquet in legno di noce abbiamo realizzato, come base in ogni ambien/node/2782te, un massetto di sostegno.

Se sei interessato al progetto, ti consiglio di dare un'occhiata a: Ristrutturazione attico a Vicenza

Cedimento del pavimento e del massetto

Il problema più grave che può capitare in un sistema radiante a pavimento è il cedimento del pavimento ultimato, magari dopo qualche mese dalla messa in esercizio. È un caso piuttosto raro ma ci è capitato per due volte di doverlo affrontare su abitazioni eseguite non molti anni fa.

I casi più gravi sono dovuti al combinato disposto di due errori, che, purtroppo, vengono commessi molto spesso:

  • il primo è affidare la gestione di sottofondi, impianto di riscaldamento a pavimento, massetto e pavimenti finali a diversi operatori;
  • quando si suddivide un compito su più persone nasce la necessità di coordinare. E qui avviene il secondo errore: gli operatori non vengono coordinati da un direttore lavori, ma dal cliente stesso, solitamente per risparmiare.

Il risultato è che gli strati vengono sovrapposti senza un criterio progettuale con rischi molto alti di problematiche. 
In questi casi si assiste poi ad uno scaricabarile sia degli operatori a cui sono mancate indicazioni o istruzioni sia del committente che, solo a problema emerso, dichiara la propria incompetenza a fungere da direttore lavori.
Queste situazioni generano problemi gravi, nei peggiori anche cause legali, da cui è difficilissimo uscire indenni.

A questo si aggiunga che, recentemente, massetti e sottofondi sono spesso "autolivellanti". Questo significa che sono miscele contenenti additivi fluidificanti di cui non conosciamo il comportamento nel lungo termine. Infine c'è un ruolo non secondario degli strati di isolante, sia quello acustico (tappetino antirumore) sia dei pannelli isolanti dell'impianto che vengono posizionati direttamente sopra al tappetino. Se non sono sufficientemente densi, e cioè se non sopportano la compressione, anche questi possono contribuire al cedimento dei pavimenti.

Ovviamente anche lo strato di massetto e la pavimentazione finale hanno il loro ruolo: ci sono pavimenti più pesanti ed altri più leggeri, così come ci sono massetti di spessore troppo elevato che gravano sui pannelli isolanti e sul sottofondo. 

Non ci stancheremo mai di dirlo: serve un direttore lavori che vigili, dall'inizio alla fine, sui vari passaggi. Che controlli i livelli dei singoli strati, evitando errori e compensazioni. Niente soluzioni del tipo "il sottofondo l'hanno fatto troppo basso, alziamo lo spessore del massetto!". 

E si deve preferire un interlocutore unico piuttosto che diversi. Se ti capita un caso come quello delle foto qui sopra ringrazierai il cielo di aver scelto un unico interlocutore che si dovrà, con le buone o con le cattive, assumere l'onere di risolverti il problema!

Grazie! 

Ti ringrazio per aver letto il mio articolo. Se hai domande che ritieni possano essere di interesse generale per favore commenta qui sotto. Se, invece, ti serve una consulenza specifica su un tema particolare posso offrirti una mia consulenza a pagamento.

Se, invece, abiti a Vicenza o a Verona puoi venirci a trovare agli indirizzi che trovi qui di seguito e sarò lieto di incontrarti di persona e di organizzare assieme l'esecuzione dei massetti e dei pavimenti per la tua abitazione. Nel caso in cui tu decida di diventare nostro cliente la mia consulenza è, ovviamente, gratuita. 
Grazie! 
 



PELLIZZARI FRATELLI SPA
VIA VIGNAGA, 31
36071 ARZIGNANO (VI)
[email protected] 

 

PELLIZZARI FRATELLI SPA
VIALE EUROPA, 2
36053 GAMBELLARA (VI)
[email protected]

Chiedi un preventivo per un pavimento:

Dichiaro di aver letto l’informativa ex art. 13 dlg 196/03 e di accettare i termini in essa esposti (dettagli). I dati raccolti a seguito della compilazione del presente modulo possono essere utilizzati per il successivo invio di comunicazioni commerciali e di marketing selezionando l’apposita voce. La compilazione del modulo è facoltativa. I dati indicati con un * sono obbligatori per poter effettuare la richiesta e sono necessari per stabilire il contatto richiesto.

RUOLO: Responsabile tecnico di cantiere
SEDE: Gambellara

Commenti

Salve,Sergio! Complimenti per l’articolo! Ho una domanda.Anch°io ho fatto l°impianto riscaldamento a pavimento, massetto tradizionale (sabbia e cemento) 12 anni fa. L°impianto elettrico ho fatto in mezzo pannelli isolamento liscio da 3cm (tagliando il panello dove passava il tubo corrugato).Puo creare problemi per i cavi elettrici? Ancora non ho messo in funzione l°impianto riscaldamento.Ringrazio cortesemente!

11/04/2019 - Michele T.

Ciao Michele, 

i pannelli isolanti su cui sono fissati i tubi per l'impianto di riscaldamento a pavimento non possono essere tagliati. In questo modo si possono creare una serie di problemi: mancato isolamento termico in alcuni punti, mancata uniformità del massetto in presenza dei tagli, mancanza di barriera al passaggio dell'umidità... La conseguenza più grave (solo in caso di utilizzo dell'impianto a pavimento) potrebbe essere la formazione di crepe sul pavimento in prossimità dei tagli realizzati sui pannelli per far passare i cavi. 

Grazie per la domanda

13/04/2019 - manager

Vorrei sapere la durata dello shock termico. Ad oggi sono trascorsi 16 giorni dall'accensione. Tenga presente che il massetto autolivellante è quello cementizio della Fassa Bortolo. Inoltre il pavimento sarà parte in ceramica e parte parquet. Grazie mille

05/05/2019 - Mario

Buongiorno,

complimenti per il blog utilissimo per chi è inesperto e alle prese con una ristrutturazione!
Ho un problema, o meglio ve ne descrivo uno dei tanti :-). Gettato il massetto tradizionale (circa 3/4 cm) scopro che hanno confuso gli spessori dei pavimenti e mi mancherebbero 5 mm al fine di avere il pavimento in gres finito a filo con il binario dell'alzante scorrevole?
Si riesce ad aggiungere 5 mm in qualche maniera (colla speciale, autolivellante, o altro...)? O dovrò tenermi la mia soglia con un gradino di 5 mm?

Grazie per il vostro lavoro!

06/05/2019 - maurizio

Buongiorno Mario, 

relativamente alla DURATA DELLO SHOCK TERMICO: ti premetto che abbiamo approfondito il tema del ciclo di pre-accensione dell'impianto a pavimento in uno specifico articolo, qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/impianto-pavimento-il-ciclo-di-preriscaldamento

La norma Uni En 1264 stabilisce che l'avviamento debba avvenire almeno 7 giorni dopo il getto del massetto in anidrite e che si inizi con una temperatura di alimentazione (temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia) tra i 20 ed i 25 gradi per 3 giorni. Dopodiché, la stessa norma, suggerisce di portare gradualmente alla temperatura massima di progetto che dovrà essere mantenuta per ALMENO altri 4 giorni, e quindi si andrà gradualmente a scendere fino allo spegnimento. 

Queste tempistiche sono indicative: non esiste una durata prestabilita e valida per tutti i tipi di impianti perché sono molti i fattori e le variabili da considerare. Occorre pertanto riferirsi anche alla scheda tecnica del produttore dell'impianto a pavimento.

Grazie per averci scritto, ciao!

 

06/05/2019 - manager

Ciao Maurizio, 

Allora, se abbiamo capito bene hai fatto un massetto sopra ad un impianto radiante a pavimento ma c'è un dislivello di 5 millimetri rispetto ad una porta scorrevole. Ci chiedi come alzare il massetto, giusto?  Le possibilità che hai sono due:

1) utilizzare una livellina su tutta la superficie, come il KERALEVEL di Kerakoll (prova a cercarlo su google) in modo da alzarsi di 5 millimetri e poi incollarci il grès 

2) se il problema è SOLO IN UN PUNTO si può anche considerare la possibilità di rasare per circa 2 metri in prossimità della porta scorrevole in modo da "accompagnare" con una (minima) pendenza il massetto e raccordarlo senza dover livellare l'intera superficie. 

grazie per la domanda, ciao!

06/05/2019 - manager

Ho praticamente letto tutto il forum e moltissimi articoli, la precisione e la chiarezza con cui spiegate è spettacolare.
Anche a me hanno sbagliato la posa del massetto...di tutto il piano... creando pure uno scalino di circa 5 mm nel bagno e sfalsandomi le altezze con la portafinestra. Io desideravo tutto piastrella di grande formato e loro hanno inteso legno ovunque e piastrella in bagno. Cosa posso fare? Aggiungere una livellina? Io ho però il riscaldamento a pavimento, secondo voi l'efficacia dell'impianto sarà compromessa? O potranno esserci dei problemi futuri con le piastrelle? Posso togliere quei 5 mm di spessore nel bagno?
Non essendo un'esperta del settore non so più di chi fidarmi, ma voi mi sembrate davvero competenti, sono proprio demoralizzata...
Grazie!!!

07/05/2019 - Federica

Ciao Federica, 

Il massetto si può abbassare andandolo a "scarificare", cioè a grattare, con appositi macchinari. Poi occorrerà livellarlo (ti consiglio di usare keralevel di Kerakoll) perchè risulterà irregolare.
Il costo di questa operazione è abbastanza significativo: spero che tu abbia affidato i massetti alla stessa azienda che ti farà i pavimenti perché in questo caso la responsabilità dell'errore ed i costi ricadranno ovviamente su questo unico interlocutore.
Questo è uno dei motivi per cui io consiglio sempre di far fare il massetto alla ditta che poi poserà anche i pavimenti.

In caso contrario è necessario coinvolgere il direttore dei lavori perché spetta a lui coordinare i diversi operatori e fornire a tutti le giuste informazioni.
Mi spiace per quanto ti è accaduto ma è risolvibile, quindi non demoralizzarti. 
Ultima cosa: tieni presente che si potrebbe anche cambiare piastrella utilizzando piastrelle di spessore più sottile per la zona del bagno. Prova a considerare anche questa ulteriore ipotesi.

Grazie per la domanda e per i complimenti: in realtà sappiamo che c'è ancora moltissimo da fare e da sistemare nel nostro sito, ma sono le persone come te che ci danno gli stimoli per andare avanti!! grazie mille quindi.  
Ciao!

08/05/2019 - manager

Dovendo scegliere tra queste due opzioni:
- massetto per riscaldamento a pavimento realizzato con autolivellante sa 500
- massetto per riscaldamento a pavimento realizzato con Paris 2.0
entrambi nello spessore di 3 cm voi cosa consigliereste?
Mi è stato detto che SA 500, in caso di perdite, da meno problemi rispetto al Paris nel quale è presente Gesso.
Grazie per la cortese attenzione.
Roberto

22/05/2019 - Roberto

Buongiorno Roberto,
partendo dal presupposto che non ci dovrebbero essere perdite nell'impianto radiante, per un basso spessore io le consiglierei l'autolivellante sa 500. Questo massetto risulta essere molto più compatto e questa peculiarità facilita l'emissione del calore nell'ambiente.

Grazie
Sergio Girardi

25/05/2019 - manager

Buonasera, quali sono i motivi per cui voi non consigliate i Massetti all anidride?
Grazie
Roberto

08/06/2019 - Ranzato Roberto

buonasera,
è stato eseguito massetto autolivellante su impianto riscaldamento a pavimento. prevista posa pavimento in gres porcellanato sp 1 cm. è necessario shock termico con queste temperature elevate e se no dopo quanto tempo è possibile fare posa?
grazie di gentile riscontro

03/07/2019 - paolo incerti

Ciao Paolo, 

ne ho parlato qui:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/shock-termico

ciao!

03/07/2019 - manager

Salve. Complimenti per la pagina e per la chiarezza espositiva. Chiedo...5 cm di massetto autolivellante su riscaldamento a pavimento è uno spessore accettabile? Grazie

19/07/2019 - Giuseppe Cariello

Ciao Giuseppe,

si, lo spessore del massetto va bene.
Grazie per i complimenti,

ciao!

 

31/07/2019 - manager

Buongiorno complimenti per l'articolo volevo chiedere
siccome sto completando i lavori di casa
Si può posare l'impianto radiante rispettando 10cm inclusi impianti elettrici e idraulici e piastrelle?
Grazie mille saluti

23/08/2019 - Paolo

Ciao Paolo, 

10 centimetri sono pochi per una soluzione standard, ma ci sono delle soluzioni che ti consentono di far stare l'impianto a pavimento su spessori minimi, ad esempio questo:

http://www.ktechsrl.com/flat_ristrutturazioni.html

grazie, ciao! 

 

29/08/2019 - manager

Salve, articolo molto interessante e utile nel mio caso, l'impresa esecutrice dei lavori ha eseguito un massetto per riscaldamento a pavimento eseguito a mano per casa mia che presenta svariati problemi, problema 1 dopo qualche settimana il pavimento appariva sgranato come sabbia e l'mpresario ha applicato della livellina ma sotto il pavimento è rimasto sgranato. problema 2 sono presenti molte gobbe e dislivelli anche superiori al centimetro. Cosiglia di far rifare il tutto? e se si come posso rimuovere lo strato già eseguito senza rovinare l'impianto a pavimento?
grazie

02/09/2019 - Daniele Mondiali

Ciao Daniele, 

da quanto mi scrivi, ma senza aver visto il lavoro, temo che tu abbia ragione a dire che il massetto vada rimosso e rifatto. I dislivelli superiori al centimetro non sono ammessi, così come la presenza di uno strato superficiale indurito (in gergo "crosta") su di un massetto degradato. Occorrerà rifare anche l'impianto a pavimento: è impossibile rimuovere il massetto senza danneggiarlo. Mi spiace per la cattiva notizia. In bocca al lupo!! 

 

 

02/09/2019 - manager

Complimenti per quanto prodotto. Sulla base della sua competenza vorrei chiederle : nel mioo locale commerciale è stata eseguita una riparazione del pavimento radiante risalente agli anni 60 (tubazione in ferro annegata nel massetto). Dopo i lavori di ripristino mi sono accorto che la temperatura non è quella di prima. Sarà dovuto ad una pavimentazione diversa di quella esistente? Grazie.

15/09/2019 - GIANFRANCO LIPAROTI

Ciao Gianfranco e grazie, 

certamente: cambiare pavimentazione significa modificare la trasmittanza termica del sistema radiante a pavimento. 

buona giornata!

20/09/2019 - manager

Buonasera e complimenti per l'ottimo supporto che fornite. Vi sottopongo questo problema. A casa mia, costruzione 2010 ho il riscaldamento a pavimento. Si è verificato tuttavia un abbassamento del pavimento in tutta la casa credo di 5 millimetri ma in alcuni punti in corrispondenza degli angoli anche di 1,2 cm. Questo significa che tutto deve essere rifatto? Nel lungo periodo può comportare danni al riscaldamento e tubazioni? Dopo 10 anni si può considerare assestato il problema o può continuare?

11/10/2019 - Francesco

Ciao Francesco, 

grazie e mi spiace per quanto ti è accaduto. Ti ho mandato una mail all'indirizzo che hai lasciato per poter avere ulteriori informazioni ed anche foto in modo da riuscire a darti una risposta. Grazie

 

12/10/2019 - manager

Ciao Sergio,
una risorsa di informazioni preziosissima il vostro sito. Davvero complimenti.
Vorrei condividere il mio dilemma:
non avendo abbastanza quota nel mio appartamento al quarto piano, stiamo realizzando un impianto di riscaldamento a pavimento con corrugati perimetrali, lasciando scoperti 30 cm dai muri; quindi niente sottofondo, ma barriera, pannello Rehau Varionova 40, massetto, parquet, cosi' da restare nei 9/10 cm. Per il massetto una ditta locale propone SA 500 Fassabartolo. Cosa ne pensate?

Siccome vorremmo realizzare un battiscopa filomuro, dove i profili dovranno essere montati prima dell'intonaco, il dubbio e':
- dove andremo ad appoggiare l'isolante perimetrale? dietro il profilo del battiscopa, quindi direttamente sui mattoni forati?
- l'impianto a pavimento va realizzato prima del cappotto interno (che dovrebbe essere in polistirolo) oppure alla fine, dopo gli intonaci? Per noi va fatto subito dopo gli impianti idrico/elettrico cosi' da passare al massetto ed evitare che altri operai mettano i piedi tra i corrugati. Secondo un amico termotecnico, l'impianto a pavimento andra' realizzato dopo aver terminato isolamento e intonaco, quindi in una fase finale.
Mi piacerebbe avere una vostra opinione.
Spero tanto in una risposta delucidante.
Grazie ancora.

25/11/2019 - Gian

Ciao Gian, 

Grazie per i complimenti e per aver letto il nostro sito, ti rispondo per punti:

  • Il massetto dalla Fassa Bortolo SA 500 è un massetto autolivellante molto performante per impianti sia riscaldanti che per raffrescamento. I fluidificanti all’interno dell’impasto lo rendono a ritiro compensato. La raccomandazione, avendo poco spessore, è che i pannelli devono essere ben aderenti al sottofondo esistenti.
  • L’isolante perimetrale del pacchetto impianto radiante va appoggiato al profilo del battiscopa, quindi non direttamente sul blocco forato. La bandella andrà tagliata dal posatore del legno prima della posa del battiscopa.
  • Consiglio di posare l’impianto a pavimento dopo aver eseguito più lavori possibili all’interno dell’abitazione in modo da poter realizzare subito dopo il massetto. Quest’ultimo, una volta steso, va preservato trattandosi del piano di posa. Per la protezione dei tubi corrugati posati perimetralmente all’abitazione, consiglio una copertura con una caldana di sabbia cemento.

ciao!

 

04/12/2019 - manager

Ciao e grazie per la risposta,
una sola domanda:
- posare gia' da subito dopo i corrugati l'impianto a pavimento e quindi anche il massetto, lasciando quindi l'intonaco ad una fase successiva, anche se non e' la sequenza ideale, e' comunque una soluzione fattibile? Oppure e' una sequenza da evitare a tutti i costi?

Il motivo per il quale insistiamo su questa sequenza e' il seguente:
nell'appartamento, oltre ai battiscopa filomuro, sono state previste le porte filomuro a tutt'altezza (240 cm) e l'altezza delle porte andra' a filo con il cartongesso del corridoio (anch'esso altezza 240 cm) che a sua volta coprira' dei ripostigli a soffitto di circa 50 cm di altezza che percorreranno tutta la lunghezza del corridoio e saranno sostenuti da barre d'acciaio e perlina, cosi' da utilizzare tutti gli spazi in altezza.

Pertanto, se si vuole raggiungere un buon risultato, tutto dovra' essere calcolato al millimetro e la mia paura e' che questo non accada perche' l'errore in cantiere e' sempre dietro l'angolo. Anticipare il massetto in questa fase invece, creerebbe una quota reale piu' precisa che diminuira' il margine di errore degli operai che si occuperanno di tutto il resto. I muratori/intonacisti mi hanno assicurato che il massetto autolivellante diventa duro come un cemento (quindi non verrebbe danneggiato) e comunque utilizzerebbero dei teli per coprirlo.

Grazie ancora per la vostra disponibilita' e scusate se mi sono dilungato, ma si tratta dell'appartamento della vita e vorrei fare meno errori possibile.

04/12/2019 - Gian

Ciao Gian, 

con le giuste cautele (quindi proteggendo il massetto con un telo e ponendo delle tavole sotto alle impalcature che useranno per non danneggiarlo) si può invertire la sequenza. Se, nonostante i teli, dovesse formarsi uno strato - anche minimo - di polvere di intonaci sul massetto ti consiglio di utilizzare un promotore di adesione prima della posa. 
Grazie, ciao!

 

06/12/2019 - manager

Buongiorno e complimenti per il sito.
Mi sto apprestando ad eseguire un massetto radiante e mi permangono ancora i due seguenti interrogativi:
1- utilizzerò il massetto della fassa bortolo Fassafloor therm gettando sopra tubo uno spessore di circa 4,2cm; la rete elettrosaldata zincata è consigliabile metterla oppure no? nell'articolo in cui ne parlate mi è parso di capire che non ne siete entusiasti, potrei sapere i motivi che vi portano a tale valutazione?
2- in corrispondenza del perimetro poserò contro l'intonaco l'opportuna banda perimetrale e il giunto in corrispondenza delle porte; con le piastrelle invece intenderei non lasciare giunti a vista in corrispondenza delle porte, ma bensì sormontare con la piastrella di gres porcellanato il sottostante giunto del massetto. può essere una soluzione valida?
grazie e complimenti per il sito molto chiaro e professionale

06/12/2019 - Mattia

Grazie Mattia per i complimenti e grazie per la domanda, rispondo anche io per punti:

1. Noi preferiamo inserire le fibre nel massetto, rispetto alla classica rete, quando il massetto ha uno spessore sottile. Nel tuo caso va bene anche la rete. 

2. No, il giunto NON si può saltare. Se non desideri tagliare la piastrella in corrispondenza del giunto puoi "traslare" il giunto sulla fuga utilizzando una membrana antifrattura. La membrana ti permette di SPOSTARE il giunto ma NON DI EVITARLO. Mi raccomando. Se "sormonti con la piastrella il sottostante giunto" avrai quasi certamente la formazione di fratture in corrispondenza del giunto per i movimenti importanti del massetto radiante.

grazie, ciao!

 

 

06/12/2019 - manager

grazie per la risposta, ancora una precisazione: sopra la membrana antifrattura posso quindi fare la tradizionale fuga o devo lasciare a vista un diverso profilo "gommoso"?

06/12/2019 - Mattia

Ciao Mattia, 

no, i profili non si usano più, per fortuna! 
Oggi i giunti sono praticamente invisibili, le fughe vengono sigillate utilizzando dei sigillanti appositi che sono dello stesso colore dello stucco. Li trovi sia se usi stucchi Mapei che Kerakoll che altri nomi noti.
Il posatore li realizza a mano, stando attento a non sporcare il pavimento (il silicone è fastidiosissimo da togliere) e a lisciare bene una volta applicato. 
L'unica cosa che noterai è che il giunto è leggermente più "plastico" come aspetto rispetto alla fuga che è cementizia. 

grazie per le domande, ciao! 

06/12/2019 - manager

grazie, un ultimo quesito sulla rete zincata: è corretto fissarla ai funghi del pannello posto sotto ai tubi radianti?

06/12/2019 - Mattia

Ciao Mattia, non ti preoccupare rispondiamo volentieri ?

Allora: no, meglio che la rete metallica del massetto non sia fissata sui pannelli dell'impianto.
I fogli di rete devono essere sovrapposti (sormontati) di almeno 10 cm e legati tra di loro, in modo che facendo il massetto non si muovano e non si apra un varco tra i singoli fogli.

Ciao! 

07/12/2019 - manager

Buongiorno Sergio, vista la tua preparazione vorrei porti un ulteriore quesito: in cantiere mi sono pervenuti i pannelli dell'impianto radiante, ditta rehau modello varionova 30-2. Al tatto il pannello mi è risultato poco compatto, e difatti il tecnico della rehau mi ha spiegato che tale pannello avendo tra le proprie caratteristiche l'isolamento acustico, ha dei piccoli vuoti d'aria al suo interno. Ora il dubbio che mi è sorto è se ciò non possa comportare tra qualche mese un cedimento con abbassamento della pavimentazione, come in qualche caso ho sentito succede. Conosci tale pannello e sai se ha mai dato simili problematiche? ciao, grazie tante

13/12/2019 - Mattia

Ciao Mattia, 

la tua preoccupazione è legittima. Mi è capitato di vedere pavimenti cedere (ad esempio un terrazzo alla Veneziana qui a Vicenza si è abbassato di quasi un centimetro in una abitazione) proprio a causa dei pannelli dell'impianto a pavimento. Va valutata con attenzione la scheda tecnica e quindi la densità e la comprimibilità del prodotto. 
Spero tu capisca che non posso darti una risposta positiva o negativa in questa sede su un prodotto e produttore specifico. 

grazie ciao!

 

13/12/2019 - manager

Ciao, complimenti per la chiarezza di esposizione, sempre sintomo di competenze e padronanza dei problemi. Complimenti anche per i toni gentili che si evincono dalle risposte. Ti scrivo perchè dovrei ristrutturare un appartamento in un palazzo abbastanza datato (credo anni 70) se non prima, e trasformarlo in un B&B. Vorrei effettuare un impianto radiante a pavimento ma mi sono posta delle domande:

1) Essendo un palazzo datato e soprattuto non conoscendo la tipoogia di solaio e le caratteristiche meccaniche , può essere un rischio realizzare una soluzione radiante a pavimento, visto che ci comporterà un incremento di spessore e peso??? Può essere, da questo punto di vista una soluzione migliore il pavimento flottante??

2) dal momento che ogni stanza dovrà essere autonoma dal punto di vista del riscaldamento, . può essere conveniente usare questa soluzione dato che le superfici radianti sono piccole(relative ad ogni stanza)???ma soprattuto è possibile realizzare degli impianti autonomi per ogni stanza??? Grazie mille e buon lavoro

22/01/2020 - ANTONELLA

Ciao Antonella, grazie per complimenti e per le domande, 

allora, relativamente al primo punto occorre valutare la portata del solaio (serve un ingegnere). La posa flottante o incollata non cambia molto in termini di peso, piuttosto dovresti valutare di fare un riscaldamento a pavimento a spessore sottile. Ne esistono di differenti tipologie sul mercato proprio per casi come il tuo. 

Relativamente al secondo quesito, si, esiste la possibilità di regolare il riscaldamento in ogni singola stanza grazie a delle valvole termostatiche da sistemare sul collettore dell'impianto di riscaldamento. Parlane con il tuo idraulico o con un bravo termotecnico

grazie, ciao!

 

26/01/2020 - manager

Buongiorno,
il sottofondo a copertura degli impianti su cui poi posare i pannelli bugnati per il riscaldamento a pavimento che tolleranze di esecuzione può avere? Può essere leggermente ondulato o con qualche avvallamento? Se si in quale misura? I pannelli (19 mm di pannello +26 mm bugne densità 35/38 kgm3), con il peso del massetto circa (100 kg m2) hanno margini di assestamento? Se no come far fronte alla problematica? Meglio livellina o asportazione con scarificatrice?
Grazie e complimenti per il sito

30/01/2020 - Marco

Buongiorno, leggevo il suo articolo e volevo chiedere informazioni sulla situazione che si e verificata nella mia abitazione.
Nel 2017 abbiamo deciso di ristrutturare e abbiamo optato per un pavimento riscaldato con serpentina.
Ad oggi sul perimetro di tutto l'appartamento verifico abbassamento di mezzo cm di tutto il pavimento e rottura della stuccatura con il battiscopa.
Consideri che il pavimento ha sotto dei granchi per isolare ulteriormente dal terreno.
Per ora verifico tutto ciò solo con le pareti esterne ma cmq risulta coinvolto tutto il perimetro.
Cosa devo dare!?
Non ho ancora effettuato la chiusura dei lavori.

31/01/2020 - Donatella Rossi

Salve Sergio girardi, come posso contattarla per esporre la mia situazione di pavimento radianti in nuova costruzione. Grazie per la disponibilità

03/02/2020 - Francesca Caputo

Buongiorno Francesca,

per i nostri clienti la mia consulenza è gratuita, così come cerco di rispondere, qui, a richieste che possano essere di interesse generale. Se, invece, ritieni che la problematica necessiti di una perizia o consulenza specifica o se ci sono aspetti legali, ti posso indicare dei nominativi di periti specializzati sull’argomento.

grazie e buona giornata! 

03/02/2020 - manager

Buongiorno, volevo un consiglio da lei in quando , sono in fase di ristrutturazione del mio appartamento posto al piano rialzato, dove sottostante ci sono i box. Nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo, e premesso che in fase di rimozione sottofondo e massetto ci siano le altezze giuste, il sottofondo dovrebbe essere realizzato di che tipo e con quali materiali? .Le chiedo un parere in quando ho chiesto vari preventivi e mi hanno sconsigliato di realizzare l'impianto a riscaldamento a pavimento perché essendoci i box il calore si disperderebbe verso il basso e poco in alto. Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli.
Giuseppe

13/02/2020 - Giuseppe

Ciao Giuseppe,

nel nostro sito trovi anche una pagina dedicata ai sottofondi:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/sottofondo-pavimenti

nel tuo caso puoi utilizzare un sottofondo additivato con il polistirolo oppure utilizzare dei pannelli rigidi di styrodur sopra ai quali, poi, realizzare il massetto.

ciao!

16/02/2020 - manager

Buongiorno,
sto ristrutturando il mio appartamento da zero e ho deciso di installare un riscaldamento / raffrescamento a pavimento.
Il pannello (Eurotherm) lo poserà un idraulico specializzato, il massetto lo farà un'azienda edile separata.
Ho intuito che ci sono alcuni punti di attenzione dato che ho solo circa 4cm di massetto disponibile. Potrei forse alzarlo a 5cm con qualche accorgimento su porte e finestre, ma se voglio stare al piano originale ho solo 4cm.
Vi volevo chiedere cosa consigliate come materiale per la sua posa e se 4cm sono troppo pochi. Inoltre, ho vari pareri sullo shock termico. Alcuni mi dicono che va fatto altri che si può evitare usando prodotti appositi (Mapei / Kerakol) che permettono di avere il pavimento pronto per la posa in 1 settimana.
Nessuno si prende la responsabilità e io ho qualche problema a procedere.
Ultima cosa, la messa in pressione dell'impianto va fatto con la pompa di calore che poi verrà effettivamente usata o (come mi hanno proposto) con una caldaia da noleggiare per l'occasione (prima quindi della posa della pompa di calore)?
Che consigli mi potete dare?
Vi ringrazio anticipatamente e complimenti per l'articolo!

18/02/2020 - Davide

Ciao Davide, grazie per la domanda. 

Va bene anche un massetto da 4 cm. (si intende 4 sopra ai tubi) meglio se lo fai fare fibrato. Lo shock termico va fatto sempre e comunque, a prescindere dal legante o dal premiscelato che utilizzi. Puoi realizzare lo shock sia con una caldaia a noleggio che con la pompa di calore definitiva, è lo stesso. 

ciao!

18/02/2020 - manager

Buongiorno,
grazie per l'ottimo articolo. Abbiamo trovato in stock delle vecchie marmette (piastrelle in granulato di marmo) di formato 30x30 e altezza 2,5cm. Il rivenditore dice che non ci sono problemi con il riscaldamento a pavimento e che anzi, si possono montare anche senza fughe. Si tratta di una superficie di 55mq rivista in tre stanze. Il massetto attualmente è previsto da 5,5 per posa piastrelle da 1,5. Con le marmette bisognerebbe abbassarlo a 4. Lei cosa ne pensa?
Grazie mille per la disponibilità

24/02/2020 - Andrea Sellaroli

Ciao Andrea, grazie per la domanda, 

premesso che dovrei capire meglio di che prodotto si tratta ma direi che in linea di massima le informazioni che ti hanno dato sono corrette: le marmette si possono posare su impianto di riscaldamento a pavimento e non ci sono problemi particolari a ridurre lo spessore del futuro massetto da 5,5 a 4 cm. L'unica perplessità è la posa "senza fughe" che non è prevista dalla normativa: la fuga minima su impianto radiante è di 2 mm. 

ciao!

 

26/02/2020 - manager

Buongiorno Sergio, ho provveduto a gettare il mio massetto sopra l'impianto radiante (spessore 4cm - 4,2cm sopra tubo, con opportuna banda perimetrale girata su tutte le murature e in corrispondenza delle porte), ho lasciato riposare il massetto 5 giorni come indicato nella scheda tecnica dello stesso, e poi ho iniziato gradualmente a scaldarlo. sono ora arrivato alla temperatura massima prevista (che terrò costante per 5 giorni), ed ho notato che ai bordi il massetto tende ad innarcarsi verso l'alto. In corrispondenza infatti delle soglie nelle quali c'é un massetto tradizionale e non radiante, ho notato che il massetto radiante si è alzato di circa 1cm. Inoltre se busso in corrispondenza degli angoli delle stanze, sento suonare a vuoto. E' normale e fa parte dell'asciugatura del massetto, il quale si risistemerà a shock termico finito oppure devo preoccuparmi?
ciao, grazie

06/03/2020 - Mattia

Ciao Mattia, grazie per la domanda. 

Secondo la mia esperienza il sollevamento dei bordi succede perché è stata messa la rete elettrosaldata nel massetto e perché il massetto ha un basso spessore. Sempre secondo la mia esperienza il problema non si risolverà da solo: occorre demolire le parti che si sono rialzate (di solito il bordo) e rifare il massetto saldandolo all'esistente con Mapei Eporip. 

ciao!

 

06/03/2020 - manager

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