Vantaggi, svantaggi e problemi dei piani cucina: dopo aver letto questo approfondimento saprai tutto sui top cucina. Buona scelta!
Il migliore piano cucina!
"Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare!"
- dal film Ratatouille -
Il migliore piano cucina
Se sei indeciso su quale piano utilizzare per la tua nuova cucina, qual è il migliore materiale da utilizzare per il top, allora stai leggendo l'articolo giusto.
In questo articolo, che ho scritto in base alla mia esperienza, cerco di rispondere ad alcune domande che ricevo dai clienti, tra le quali: quale piano cucina è più resistente? Quali vantaggi e svantaggi offrono le varie tipologie di piano? E quindi: quale piano cucina è più consigliato?
I materiali che esamineremo sono i più utilizzati per questo ambito applicativo e sono:
- Piani cucina in Grès porcellanato
- Piani cucina in Silestone
- Piani cucina in Dekton
- Piani cucina in Acciaio
- Piani cucina in Corian
- Piani cucina in Fenix
- Piani cucine in vetro
Spero che ti possa essere utile per scegliere il piano della tua cucina.
Buona lettura!
Piano cucina in grès Valdagno, Vicenza
In questa casa a Novale di Valdagno è stato installato un piano in grès effetto marmo. Clicca qui per vedere la realizzazione completa della casa:
Quali piani di lavoro per la cucina?
Oggi il mercato offre una vasta gamma di materiali per il piano di lavoro. Alcune tipologie di materiali, poi, si definiscono differenti in base al nome commerciale attribuito dalla ditta che li produce (o che li distribuisce) generando confusione.
In realtà i materiali che vengono utilizzati per i piani cucina sono poco meno di una decina che andiamo ad elencare nella tabella che segue:
Acciaio | Acciaio 18/8 Aisi 304 |
Resina acrilica | Corian, Krion, Nikron, Policor, etc. |
Conglomerati | Stone, Okite, Technistone, Silestone, Santa Margherita, Quarella, Eco By Cosentino, etc. |
Laminato | Abet Laminati, Formica, Lamicolor, Arpa industriale, Duropal |
Fenix | Arpa Fenix |
Vetro
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Marmo naturale | |
Granito |
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Grès | Kerlite, Laminam, Ariostea, Florim, Dekton, Fondovalle |
Legno |
Piano cucina in gres effetto calce, Vicenza
Per la loro cucina i clienti hanno optato per un piano grès nero effetto calce. Per la ristrutturazione di tutta la casa, clicca qui:
Requisiti dei piani cucina
Vediamo ora quali sono i requisiti che deve avere un buon piano cucina per resistere allo "stress" dell'utilizzo quotidiano.
Innanzitutto deve resistere al graffio: sul piano vengono trascinate pentole anche pesanti, viene utilizzato il coltello per tagliare il cibo, si appoggiano piatti.
Poi deve resistere alle macchie: pensiamo al vino rosso, alle barbabietole, ai mirtilli, al limone... che i cibi contengano coloranti o sostanze acide non devono macchiare i materiali dei top cucine.
Inoltre non deve rovinarsi con il calore, devo poter appoggiare sul mio top per cucina una pentola bollente senza dovermi preoccupare che il materiale soffra il calore.
Infine deve essere un materiale igienico: se il piano top cucina è poroso finirà per trattenere i batteri e per compromettere il cibo che sto preparando.
Piano per la cucina in grès dall'effetto marmo, Vicenza
Nella cucina di questo attico a Vicenza il piano cucina è in grès effetto marmo. Per vedere la ristrutturazione completa dell'attico, clicca qui:
Top cucina e resistenza al graffio
Il materiale che sceglieremo per il tuo piano cucina dovrà essere resistente al graffio. Non puoi pretendere che sia assolutamente antigraffio: tutti i materiali si graffiano, anche se in modo diverso, in base alla durezza del materiale.
Per valutare la resistenza al graffio di un materiale solitamente si utilizza la scala MOHS che classifica i materiali dai più teneri, come il gesso, ai mediamente duri, come il quarzo, ai molto duri, come il corindone ed il diamante.
Se dovessimo classificare i piani per cucine in base alla resistenza al graffio avremmo tra i materiali meno resistenti l'acciaio e le resine acriliche come il Corian, entrambi si graffiano con estrema facilità.
Il laminato, seppure più resistente dei primi due, è comunque facile da graffiare.
Salendo troviamo il vetro ed il marmo, entrambi con una resistenza al graffio discreta.
Al secondo posto per resistenza troviamo il granito, che è molto difficile da graffiare e, primo assoluto, il grès nella versione opaca che si graffia solo con il diamante.
Piano in gres nero effetto marmo, Vicenza
Il piano lavoro di questa cucina, così come l'intero balcone, è rivestito in grès color nero effetto marmo. Per vedere la ristrutturazione di questo attico a Vicenza, clicca qui:
Piani da cucina e resistenza alle macchie
La normale attività che si svolge per preparare il cibo mette a dura prova alcuni dei materiali utilizzati come top cucine. Quando si pensa alla macchiabilità dei piani, si pensa soprattutto al marmo che, in effetti, è il materiale che più soffre questa situazione. Certamente possono essere fatti dei trattamenti antimacchia, anche con i nuovi impregnanti nanotecnologici, ma questo non significa rendere il materiale immune alle macchie.
I trattamenti, infatti, temono detergenti aggressivi o elementi acidi, che a lungo andare vanno a togliere il film protettivo rendendo nuovamente vulnerabile il materiale.
È la porosità dei materiali il motivo per cui gli agenti macchianti riescono a penetrare all'interno della massa, e questa porosità varia in base ai materiali: è molto elevata nel marmo e nei graniti ma anche nei conglomerati, per cui questi tre prodotti devono sempre essere trattati.
La macchiabilità è sostanzialmente nulla nell'acciaio, nel laminato e nel grès.
Top di una cucina in grès bianco, Vicenza
Per la sua cucina moderna, insieme al cliente abbiamo optato per un piano in gres color bianco, materiale molto resistente. Per la realizzazione di tutta la cucina, clicca qui:
Top cucina e resistenza agli acidi
La resistenza alla corrosione da acidi deboli (limone, vino) o forti (Viakal) vede alcuni prodotti assolutamente indifferenti, è il caso del grès che non subisce alcuna mutazione seppure trattato con acidi violenti, così come il vetro.
Anche alcuni tipi di graniti sono resistenti agli acidi, mentre il materiale che più soffre gli acidi è il marmo.
Va detto che gli acidi più forti - l'esempio tipico è il Viakal - sciolgono il calcare, ed il marmo è proprio formato da calcare. Anche alcuni graniti hanno intrusioni calcaree, così come i conglomerati. Per questo motivo i materiali lapidei si rovinano se, ad esempio, utilizziamo l'aceto oppure un anticalcare forte per disgorgare il lavandino della cucina e lo stesso è in marmo. Ma se anche il lavandino è in acciaio non appoggiare mai la bottiglia di anticalcare, che stai utilizzando, sul piano in marmo.
Piano cucina in grès porcellanato per una cucina moderna a Vicenza
Il piano di lavoro di questa cucina moderna è in grès porcellanato, che non riveste solo il top, ma anche i fianconi dell'isola. Il grès viene accompagnato sul tavolo snack e il vano zona giorno dallo stesso legno della pavimentazione.
Scopri la realizzazione:
Piani per cucina e resistenza al calore
Un'altra caratteristica da considerare con attenzione è la resistenza al calore del piano di lavoro. Appoggiare distrattamente la pentola dopo aver scolato la pasta o la caffettiera bollente potrebbe compromettere per sempre il pianale della tua cucina.
Da questo punto di vista il piano in acciaio, in vetro, in marmo, granito e ceramica, non hanno problemi. Mentre occorre fare molta attenzione se il piano è in laminato, Fenix, in conglomerato di quarzo (contiene resine) o in resina.
La resina ed i materiali che contengono resine rammolliscono ad alte temperature per cui se decidi di realizzare un piano con questi materiali è necessario che tu abbia dei sottopentole e che li utilizzi sempre per appoggiare oggetti caldi sul piano.
Il piano di lavoro e la resistenza alle ammaccature
Una accidentale caduta di oggetti dai pensili della cucina potrebbe provocare una contusione del piano, specie se gli oggetti sono pesanti e spigolosi. Una pentola con il fondo pesante che cade di spigolo su un piano può ammaccare o scheggiare il piano? Dipende dai materiali con cui è stato costruito il top cucina.
Nel caso di un top in acciaio anche la caduta di un coltello, di punta, a 30 centimetri di distanza può rovinare gravemente il piano. Così come la caduta di una pentola o di un vasetto di marmellata pieno da un pensile in alto.
I danni da caduta di pentola o barattolo sono minori nel caso di una resina (corian e similari) o di un conglomerato di quarzo o di un piano in laminato. Ma tutti questi materiali sono sensibili alla caduta di punta di un coltello che scheggia la superficie.
Nel caso di piano in marmo è difficile dare una valutazione perchè esistono molti tipi di marmi con resistenze all'ammaccatura molto differenti. Certamente nel caso del granito sia la caduta della pentola che del coltello non daranno luogo a problemi di alcun tipo.
Nel caso di piano in grès i danni dipendono dallo spessore della lastra che si va ad utilizzare. Se si utilizza una lastra da 6 millimetri la caduta dall'alto di una pentola pesante potrebbe incrinare il grès. Più difficile provocare la rottura se la lastra è supportata da una seconda lastra di pari spessore, oppure se si sceglie una lastra da 12 mm. di spessore. Meglio ancora se si sceglie un grès da 2 cm. di spessore: in questo caso la resistenza alla caduta di oggetti è identica ad un granito di pari spessore.
Igienicità dei materiali per piani cucina
Per capire quanto igienico sia un materiale rispetto ad un altro occorrerebbe valutare la carica batterica residua dopo aver pulito il piano con spugna e detergente.
Chiaramente un piano più poroso potrà "ospitare" e proteggere meglio batteri e microorganismi, rispetto ad un piano con la superficie perfettamente "vetrificata".
Tra i piani che offrono la maggior igiene troviamo sicuramente l'acciaio, ma anche la resina acrilica (con cui si fanno, non a caso, anche degli ottimi taglieri). Anche il laminato, protetto da uno strato superficiale in PVC, ha un ottimo comportamento dal punto di vista dell'igiene. Così come il vetro ed il grès porcellanato, materiali piuttosto simili sia per materie prime che per metodi produttivi. Nel caso del marmo e del granito, invece, l'igiene è leggermente inferiore in quanto la superficie è naturalmente microporosa.
PIANO IN GRES
1. Piano cucina in grandi lastre di grès porcellanato
Il primo tipo di piano che affrontiamo è anche la novità più recente. Si tratta del grès porcellanato, un prodotto ottenuto cuocendo ad altissime temperature una miscela di argille, polvere di marmi e feldspati. Il processo è lo stesso che ci permette di produrre resistentissime piastrelle per pavimenti e rivestimenti. Se vuoi conoscerlo meglio clicca qui:
che cos'è il gres porcellanato?
L'associazione "piastrelle in grès" e "piano cucina" fa pensare a dei formati piuttosto piccoli con i quali, fino a qualche anno fa, si rivestivano i piani della cucina. L'effetto era piuttosto rustico o, quantomeno "classico" e chi sceglieva questo rivestimento doveva accettare le fughe che interrompevano la continuità della superficie. Per quanto fossero ben fatte le fughe, magari stuccate in epossidico, questo piano non piaceva.
Tutto questo è passato remoto. Dimenticalo. Ora ci sono le grandi lastre!
Grazie alle grandi lastre in grès porcellanato che raggiungono lunghezze anche oltre i tre metri e larghezze fino ad un metro e sessanta centimetri possiamo realizzare piani cucina in grès senza fughe (o quasi).
Se ti interessa approfondire le modalità produttive o i vari utilizzi delle grandi lastre in grès abbiamo dedicato una pagina (ti metto il link di seguito) a questo.
Mentre qui ci concentreremo sul loro utilizzo come top per cucine:
pagina dedicata alle grandi lastre in grès
Il miglioramento dell'estetica - grazie a stampanti digitali e ad immagini ad alta risoluzione - consentono di ottenere finiture che replicano marmi, graniti, pietre o resine. Nelle foto che seguono, ad esempio, si vede un piano cucina realizzato in grès effetto marmo di Carrara bianco opaco, abbinato con un grès scuro effetto granito:
Le dimensioni del grès per i piani cucina
La diffusione delle grandi lastre in grès nel mondo dell'arredamento ed il loro utilizzo come piani cucina è, come dicevamo, molto recente. Noi abbiamo realizzato non solo cucine ma anche tavoli, banconi bar, reception di uffici. Le abbiamo utilizzate per rivestire pareti della zona giorno oppure rivestimenti per camini o infine per creare delle magnifiche librerie.
Insomma se eravamo abituati ad usarle solamente per pavimenti e rivestimenti (cosa che facciamo da circa 50 anni) oggi le piastrelle sono diventate qualcosa di diverso. Infatti non le chiamiamo nemmeno più piastrelle... ma grandi lastre. Anche per le loro incredibili dimensioni: superano i tre metri di lunghezza e superano il metro e mezzo di larghezza.
Queste incredibili dimensioni sono state rese possibili dalle continue innovazioni avvenute nel distretto ceramico di Sassuolo.
L'innovazione più importante, tra le diverse avvenute, è la modalità di compressione dell'argilla che tradizionalmente avveniva mediante un potente colpo di pressa su un vassoio che conteneva l'argilla macinata. Per la produzione delle grandi lastre si utilizza un metodo completamente diverso: dei cilindri meccanici pressano un nastro continuo di argilla che vi scorre attraverso.
In questo modo si genera una "lunghissima" piastrella cruda, un nastro di argilla pressato, che viene poi tagliato a misura (appunto in lastre) e quindi cotta nei forni a oltre 1200 gradi.
In questo modo si possono ottenere dei piani come quelli della cucina che vedi nelle foto qui di seguito che abbiamo realizzato ad Arzignano (Vicenza):
Quale spessore per un piano cucina in grès?
Lo spessore che si utilizza normalmente per un piano cucina in gres è di 12 mm, stuoiato, e cioè rinforzato, con una rete in fibra di vetro incollata e resinata al di sotto della piastrella. Questo è lo spessore sufficiente perchè la lastra sia autoportante, per cui si riesce ad avere un top molto esile e minimale, ma nel contempo che offra una grande resistenza meccanica.
I produttori stanno immettendo nel mercato anche lastre in grès di spessore 20 mm ma sono poco richieste al momento proprio perché il 12 mm è più minimal, più di design.
In passato venivano utilizzati anche grandi lastre di ceramica (Kerlite, Laminam o similari) di spessore 3,5 mm. Noi non li abbiamo mai utilizzati come piani perché questo spessore è troppo fragile e per quanto possa essere attento l'utilizzo del cliente finale, il rischio che si rompa è troppo elevato. Questo spessore sottile va bene solo come rivestimento cucina oppure per rivestire le ante del mobile.
Infine c'è anche la possibilità di utilizzare il 6 mm di spessore (in qualche caso sono 5,5 o 6,5 a seconda del produttore).
Anche la lastra da 6 mm è piuttosto fragile e pertanto va obbligatoriamente accoppiata ad altri materiali, ad esempio incollandola ad un marmo o ad un ricomposto, in quanto le lastre in grès di questo spessore non sono autoportanti.
Perché allora utilizzare per il piano cucina lo spessore 6 mm?
Perché le lastre da 6 millimetri sono quelle che vengono utilizzate per posare i pavimenti e solo se utilizziamo questo spessore per il piano avremo la garanzia che pavimenti e piano siano dello stesso identico colore e tono, cioè che siano della stessa partita. Quindi se voglio che il pavimento "salga" in verticale e avvolga il piano ho bisogno di utilizzare lo stesso tono e materiale.
Questo è quanto si vede nel caso delle foto che seguono in cui un bancone rivestito in grès doveva essere identico al pavimento.
Come si realizza un piano cucina in grès e problemi relativi
Il principale problema del piano cucina in grès è rappresentata dalla estrema difficoltà di lavorazione.
Si tratta, infatti, di lastre molto resistenti ma, proprio per questo, estremamente dure e che accettano solo minime flessioni.
Un secondo problema, che riguarda lastre prodotte da aziende più "economiche" soffrono la presenza di forti tensioni all'interno della piastrella. Queste tensioni interne si sviluppano per due ragioni, la principale è una cottura troppo rapida, soprattutto nella fase finale della cottura, dove la piastrelle si raffredda. Ma anche la pressatura (forza e durata) ha una responsabilità nel formarsi di tensioni interne.
Chiaramente tra un'azienda e l'altra ci sono differenze di qualità (e di prezzo) tra i prodotti, anche se apparentemente possa sembrare che le piastrelle siano tutte uguali. In realtà le differenze ci sono, eccome!
Se vuoi approfondire trovi tutto qui:
Insomma se la lastra ti è costata troppo poco potrebbe essere che il produttore abbia risparmiato sulla cottura, sulla qualità delle argille e sulla pressatura. Questo risparmio si traduce (oltre che in differenze estetiche e di resistenza meccanica e resistenza al graffio) in tensioni interne che si accumulano e poi si scatenano al momento del taglio o della realizzazione di fori, generando fratture.
Che cosa succede, in pratica? Che appena si affonda il flessibile per tagliare la grande lastra parte il crepo e la lastra si rompe.
Ripetiamo che questo problema non si pone se acquisti, per il tuo piano cucina, delle lastre di maggiore qualità che ovviamente sono quelle che costano un po' di più. In quel caso le lastre sono state lavorate con più cura ed in modo da "detensionarle" cioè da togliere queste tensioni.
Un altro passaggio complesso, nel lavorare le lastre per realizzare il piano cucina, è la foratura: anche in questo caso ci vuole molta attenzione, pazienza e la giusta attrezzatura.
Infine è molto, molto difficile lavorare lo spigolo: ottenere una congiunzione perfetta delle lastre nello spigolo è una operazione pressoché impossibile per cui dovrai accettare delle lievi imperfezioni e non si potrà pretendere uno spigolo vivo perfetto.
Insomma: realizzare un top cucina utilizzando il grès è molto più difficile che in qualsiasi altro materiale e per questo molti ti propongono materiali più "facili", anche se decisamente meno prestanti.
Nel nostro laboratorio: le fasi di assemblaggio, finitura ed incoraggio di un lavello realizzato in grès su di un piano cucina. Nella terza foto si vede il retro del piano che viene rinforzato con una rete in fibra. Se vuoi vedere questo piano cucina installato clicca qui: la casa di maria
Piano cucina in grès: quali vantaggi?
Noi consigliamo vivamente i piani cucina in grès. Nonostante la difficile lavorabilità essi consentono, infatti, dei significativi vantaggi rispetto ad altri piani cucina, i principali sono:
► Il primo, fondamentale, vantaggio è l'altissima resistenza al calore: su un piano in grès si possono appoggiare pentole bollenti sul piano senza alcun timore di shock termici;
►Un altro importantissimo vantaggio è la bassa porosità pari appena allo 0,1%. Una bassa porosità significa assorbenza pressoché nulla;
► Inoltre, come già detto, un piano cucina in grès può sfruttare il grande formato delle lastre che arrivano a lunghezze fino ai 320 centimetri che, combinato con la disponibilità di vari spessori, permette di ottenere piani di formato pari a quelli in vero marmo o granito, ma molto meno pesanti;
►Il grès è poi resistente ai graffi: si può lavorare direttamente sul piano con coltelli senza timore di rovinarlo
► Le lastre resistono anche ad acidi e a sostanze chimiche aggressive (attenzione: la resistenza ai graffi ed alle macchie è minore nelle superfici lucide/levigate);
► Un piano cucina in grès consente massima igiene: la ceramica è nota per essere uno dei prodotti più igienici in assoluto;
In conseguenza di quanto sopra un piano cucina realizzato in questo modo può essere utilizzato come piano di lavoro senza alcun timore: permette di tagliare frutta, verdura, carne e pesce direttamente sul piano.
Ma anche la manutenzione è semplice ed è un ulteriore vantaggio, infatti:
► Puoi pulire il tuo piano cucina in grès con qualsiasi detergente senza aver timore di rovinarlo
► Le garanzie sui piani cucina in grès sono notevoli! Ad esempio Laminam garantisce 25 anni i piani cucina in spessore 12 e 20 mm.
Puoi divertirti a vedere con i tuoi occhi queste caratteristiche guardandoti questi video in cui tentiamo (invano) di distruggere un piano cucina realizzato in grès:
video: abbiamo tentato di distruggere un piano cucina in grès
Altri problemi del piano cucina in grès
Come ti ho detto, secondo me, è di gran lunga il miglior piano che tu possa realizzare per la cucina, ma ci sono altri problemi che potrebbe avere e di cui devi essere al corrente?
Come ti ho già detto:
►È difficile, molto difficile da lavorare, specialmente nei bordi;
Ma ha anche altri due problemi:
► Può rompersi in fase di trasporto/movimentazione/installazione. Per questo bisogna utilizzare le attrezzature adatte per la movimentazione e l'installazione.
► Non è semplice "adattarlo in opera", tagliarlo o modificarlo, in caso di misure sbagliate. Per cui vanno fatte con estrema attenzione le misure e vanno rispettate.
►Si può realizzare anche il lavello cucina integrato con il piano, ma occorre tagliare e saldare i vari pezzi di lastre tra di loro. Non è un pezzo che si ottiene per fusione o in fabbrica: va composto manualmente.
Questo significa due cose:
- gli angoli interni non si possono arrotondare, e saranno quindi a spigolo "vivo" e più difficili da pulire rispetto ad un angolo a sguscia;
- il lavello non potrà avere la precisione di un lavello industriale stampato (in acciaio o in resina)
In questi due video ti mostro il momento - delicato - dell'installazione di un piano in ceramica su di una cucina.
PIANO IN VETRO
Il piano in vetro
Il vetro è una sostanza prodotta per fusione di sostanza naturali (fra i quali silice, alluminia, carbonato di calcio).
Il vetro utilizzato per i piano è temprato, questo significa che è stato sottoposto ad ulteriore procedimento di riscaldamento fino al punto di rammollimento e successivo brusco raffreddamento: questo processo aumenta la resistenza meccanica fino a 5 volte rispetto al vetro comune e fa sì che, in caso di rottura, si rompa in minuscoli pezzi NON TAGLIENTI. Il vetro inoltre ha il pregio di essere un materiale al 100% riciclabile, all'infinito.
Il piano in vetro può avere diverse finiture: acidato ( finitura opaca anti impronta), lucido e alcune finiture opache disponibili con trattamento nanotecnlogico che aumenta la resistenza al graffio.
Come si comporta il vetro temprato nell'uso in cucina? Il vetro temprato non subisce rotture in caso di appoggio pentole calde, appena tolte dal fuoco, ed ha una resistenza eccezionale alla rottura per contusione: una sfera da 0,5 kg rilasciata al centro del piano da una altezza di 2 m non determina alcuna rottura.
Comunque oggetti appuntiti o contenitori che possono cadere dal pensile sul piano possono determinare delle scheggiature sulla superficie sulla superficie che non comportano sostituzioni in garanzia. Il bordo frontale risulta più delicato e richiede un minimo di attenzione.
Per la pulizia occorre distinguere il vetro liscio da quello acidato: il vetro liscio è uno dei materiali pulibili con la maggior facilità e quindi estremamente funzionale, il vetro acidato può avere qualche problematica con il calcare.
Il calcare cristallizza tra le asperità della superficie pertanto è necessario asciugarlo per impedirne il deposito. Le prove di resistenza alla macchia hanno messo in risalto la grande affidabilità del vetro agli acidi, tanto che ha dimostrato di resistere all'attacco di macchie di limone o aceto. Per quanto riguarda il graffio, il vetro è un materiale estremamente duro, ma materiali più duri come la ceramica possono graffiarlo. Si noti che il graffio è un segno bianco, tanto più evidente quanto più scuro sarà il colore del vetro.
SILESTONE
2. Piano cucina in Silestone
Il piano cucina in Silestone (molti lo chiamano "quarzo" a causa della polvere di quarzo contenuta nell'impasto) è prodotto dalla multinazionale spagnola Cosentino e viene utilizzato da molti anni per la produzione di piani cucina.
Cosentino è un'azienda enorme con più di 2.000 dipendenti che produce internamente queste lastre e poi le spedisce in tutto il mondo.
Il prodotto che li identifica principalmente è appunto il SILESTONE, il prodotto più conosciuto nel settore ed ormai un brand che identifica i piani cucina in quarzo da oltre trent’anni.
Questo prodotto - come tutti i prodotti similari a base quarzo - ha una percentuale di quarzi ed una percentuale di resina. In particolare SILESTONE ha il 90% di quarzo ed una piccola quantità di resina, che funge da legante.
Di seguito alcune foto di esempi di piani in Silestone:
I colori dei piani cucina Silestone
Ci sono ben sei gruppi di appartenenza con un totale di circa 50 colori. Le prime linee più economiche presentano un quarzo dalla grana grossa che diventa sempre più fino salendo di qualità.
Salendo di fascia si arriva al Silestone realizzato con vena passante con nanotecnologia ed effetto idrorepellente. Questo è il top di gamma.
Quali spessori per i piani in Silestone?
Lo spessore di una lastra Silestone può essere di: 12 mm, 20 mm e 30 mm
La lastra da 12 mm necessita di essere supportata perché, a differenza del grès, non è autoportante.
Quali misure per i piani in quarzo?
Due formati: Formato jumbo 325x158 e formato normale 303x138.
Quali finiture per i piani in quarzo Silestone?
Le finiture disponibili sono tre:
► Lucido
► Suede che significa opaco
► Volcano che significa leggermente bocciardato.
Si può realizzare un lavabo integrato con il quarzo?
Certamente si può realizzare il lavabo integrato senza giunzioni (non avrà, però le performance del lavabo in acciaio).
È molto bello a livello estetico ma bisogna fare attenzione con i detergenti.
Ti consiglio di richiedere sempre l'inserimento del nastro termoisolante intorno ai fori dove verranno inseriti i fornelli, perché aiuta a trattenere gli shock termici.
Quali sono i punti deboli del Silestone?
- Il punto debole principale è dovuto alla presenza di resina. Quest'ultima reagisce negativamente agli shock termici e tende ad ingiallire sui colori chiari.
- La sensibilità alle alte temperatura significa che non dovrai mai mettere una pentola bollente sul piano. Può non succedere nulla, se la cosa è veloce, ma anche pochi secondi possono arrecare un danno. Può succedere che rimanga un alone oppure che il piano perda lucentezza. Nei casi più gravi, può essere che lo shock termico generi una tensione che si trasforma in crepa nei punti più deboli (per esempio in corrispondenza degli angoli dei fori del piano cottura).
Attenzione: la garanzia Silestone (garanzia notevole perchè arriva a 25 anni di copertura) non risponde nel caso di danni da shock termici.
- Inoltre non devi tagliare direttamente sul piano: frutta, verdura, pesce e carne vanno lavorate su taglieri in appoggio.
- Ultimo consiglio: finora abbiamo parlato di Silestone su piano cucina, ma, attenzione, non pensare di utilizzare il Silestone come rivestimento cucina! A ridosso del piano cottura la fiamma raggiunge i 7-800 gradi e surriscalda la lastra che potrebbe rompersi
- infine l'estetica: la grafica, i disegni nel Silestone non sono così dettagliati e vivi come nelle grandi lastre in grès.
DEKTON
3. Piano cucina in Dekton
Accenniamo ad un altro prodotto, sempre realizzato dalla spagnola Cosentino. Si tratta del Dekton, un materiale composto da vetro, quarzo e ceramica, che non ha resine all'interno. Anche questo utilizzato da molti anni nel mondo dell'arredamento ed anche come piano cucina.
Dekton ha una composizione più vetrosa, è più tensionato, in quanto pressato all’interno di stampi (simile quindi alle piastrelle in grès porcellanato anche se la grafica è meno precisa) risulta più difficile da lavorare e da movimentare.
La porosità è bassa, pari allo 0,3%, ma superiore al grès, per cui il Dekton è più assorbente di un grès. Qui di seguito alcune foto di piani in Dekton:
Quali spessori per i piani in Dekton?
Lo spessore in cui vengono realizzate le lastre di Dekton per essere utilizzate nell'arredamento sono:
- 8 mm per essere utilizzate a parete come rivestimenti;
- 12 mm per realizzare piani cucina (che devono però essere supportati, come per il Silestone);
- 20 mm, sempre per piani cucina, stavolta autoportanti.
Il formato del piano cucina in Dekton
Il formato di una lastra di Dekton è unico: 320x144 mm
Caratteristiche principali del Dekton
Devi sapere che il Dekton non cambia colore in caso di calore o sole diretto, non si graffia e resiste alle macchie.
Il comportamento al fuoco e al calore è quasi identico a quello delle grandi lastre in grès, quindi resiste. Inoltre ha un'ottima resistenza all’abrasione, resiste a congelamento e scongelamento ed è un materiale completamente ingnifugo ed idrorepellente.
Gli svantaggi del Dekton sono relativi più all'estetica che, come abbiamo accennato, non raggiunge i livelli di verosimiglianza delle grandi lastre in grès, specie sugli effetti marmo. Qui i produttori italiani hanno una marcia in più rispetto agli spagnoli. Mentre l'estetica è buona sulle tinte unite o sugli effetti granito.
La pulizia del Dekton
Puoi pulire il tuo piano cucina in Dekton con qualsiasi detergente!
Attenzione però, se hai deciso di realizzare il lavabo integrato senza giunzioni, performante come il lavabo in acciaio, la pulizia degli angoli è più complicata perchè - come per il grès - viene realizzato tagliando e congiungendo delle lastre.
ACCIAIO INOX
4. Piani cucina in acciaio
Il piano in acciaio è la tipologia più utilizzata in ambito ristorazione. Ma anche per te, se vuoi dare alla tua cucina un aspetto professionale e moderno.
Se hai intenzione di valutarlo per la cucina di casa tua non devi pretendere che rimanga sempre come appena installato.
La lucentezza e la perfezione iniziale lasceranno il posto a piccoli graffi ed aloni. Questo non è un difetto del materiale, ma una sua caratteristica.
Tra l'altro dopo qualche tempo il piano sarà graffiato in modo abbastanza omogeneo e darà una piacevole sensazione di "vissuto", non disturbante.
Se riesci ad accettare questa caratteristica in cambio avrai un piano igienico, resistente alle macchie ed indistruttibile.
L'acciaio in cucina e il calcare
Il calcare contenuto nell'acqua, lascerà delle tracce nell'acciaio al momento in cui l'acqua evapora. Ma oggi ci sono detergenti che ne facilitano la rimozione senza minimamente rovinare il piano. Io ti consiglio di utilizzare, ad esempio, un prodotto che trovi anche al supermercato: STAHLFIX crema acciaio o pulitore acciaio.
In ogni caso basta tenere a portata uno straccio di cotone per evitare il problema all'origine asciugando le gocce d'acqua prima che evaporino.
I piani in acciaio e lo spessore
La qualità ed il costo dell'acciaio dipendono dallo spessore: quanto più lo spessore è importante, tanto più il materiale resisterà ad ammaccature senza evidenziare spiacevoli bozze.
Per valutare la qualità di un acciaio, oltre allo spessore, si può usare una calamita. Se il piano attira la calamita significa che è ricco di ferro, e quindi di bassa qualità. La prova va fatta su una parte piana, non sulle pieghe del piano.
L'acciaio, i lavelli ed il piano cottura
L'acciaio offre la possibilità di saldare le vasche del lavello della cucina direttamente al piano. In questo modo non vi sono giunti o tagli che trattengono lo sporco. Esistono produttori specializzati in piani d'acciaio che forniscono un piano unico, un monoblocco che conterrà sia lavelli che fuochi.
Il vantaggio è quello di non avere giunzioni, lo svantaggio è quello che se vorrai sostituire il piano cottura con uno nuovo, di ultima generazione, sarai costretto a sostituire tutto il piano.
CORIAN
5. Il piano in Corian
Il Corian® non è una novità: noi lo utilizziamo ormai da più di dieci anni anche nel mondo delle cucine, oltre che nei bagni.
Se vuoi approfondirne l'utilizzo in bagno trovi moltissime informazioni in questo articolo, mentre qui tratteremo solamente dell'utilizzo di questo materiale come piano per la cucina, esaminandone i principali vantaggi e svantaggi.
Ecco una cucina in cui piano e rivestimento sono stati realizzati in Corian:
Piani cucina in Corian: i vantaggi
Il Corian, utilizzato come piano di lavoro per la cucina, ha diversi vantaggi:
- è resistente alla luce diretta del sole
- il suo colore si mantiene immutato nel tempo
- è un materiale che non si scheggia, in caso di urti violenti, a differenza della ceramica o del marmo. Il Corian è più morbido e nei casi peggiori si crea una bozza ma il materiale non si rompe
- eventuali lievi graffi o lesioni sul piano della cucina in Corian si possono risolvere con un intervento diretto sulla superficie danneggiata. Si tratta di utilizzare il kit di riparazione composto da una spugna leggermente abrasiva e da una pasta abrasiva, grazie alle quali si può eliminare il sottile strato graffiato o irreparabilmente sporco
- si possono riparare anche graffi molto profondi ma in questo caso serve uno specialista che verrà a casa tua e farà colare all'interno della lesione del Corian liquido che, indurendo, cancellerà fori o fratture
- la possibilità di "saldare" le lastre del piano (grazie al Corian liquido) e, volendo, di saldare le lastre del piano con l'eventuale rivestimento, sempre in Corian, consente di eliminare completamente le fughe. Nel caso di piani cucina di grandi o grandissime dimensioni questo è un vantaggio importante
- il Corian consente di ottenere mediante colaggio in uno stampo di lavelli da cucina che poi possono essere saldati al piano. Il risultato è un monolite, facile da pulire, senza fessure o giunzioni, e con i bordi interni arrotondati.
Pulizia del piano cucina in Corian
Un top cucina realizzato in Corian è igienico ed atossico.
Le lastre, infatti, sono non porose (non assorbono) ed igieniche e cioè in grado di evitare il proliferare di batteri e muffe.
La pulizia di un piano in Corian è davvero semplice: è sufficiente un panno con acqua saponata o con un comune detergente neutro, mentre sono sconsigliati quelli aggressivi perché tendono ad opacizzare questo tipo di "solid surfaces".
Grazie a questi semplici prodotti di pulizia e a un movimento circolare il risultato è assicurato.
Se le macchie sono resistenti si può utilizzare una spugnetta - non abrasiva - con una soluzione per la pulizia delle superfici a base di ammoniaca che sarà da sciacquare con acqua calda e asciugare con un panno morbido.
I problemi del piano cucina in Corian
Visti vantaggi e caratteristiche, affrontiamo ora assieme anche i problemi del Corian. Questi sono i principali:
- il materiale, esteticamente, si presenta come una tinta unita, senza venature, chiazze o disegni. Generalmente bianco, ma disponibile anche in molti altri colori, ti offre la possibilità di un minimalismo assoluto. Ma questo diventa anche un difetto perché indubbiamente queste caratteristiche tendono a dare un "effetto plastica". Qualcuno lo adora ma altri lo trovano troppo innaturale
- il materiale teme le alte temperature: non puoi appoggiarci una pentola bollente al di sopra (servono le sottopentole). Questo vale anche per il lavello: quando scoli la pasta devi sempre aprire l'acqua fredda altrimenti, se rovesci acqua bollente sul lavello, rischi di generare uno shock termico che a lungo andare compromette il materiale
- con il Corian se vuoi un piano cottura filotop devi utilizzare per forza l'induzione. Il materiale è termosensibile, lo abbiamo già detto, per cui non puoi accostarlo direttamente ai fuochi.
Ma che tipo di danni può provocare il calore? Il primo è l'ingiallimento, poi la formazione di bolle, la formazione di avvallamenti nella superficie o di bombature.
Il fatto che tema il calore, a nostro avviso, lo rende un prodotto più adatto ad essere utilizzato in bagno piuttosto che in cucina. Se ami il bianco puro e la superficie "soft" del corian, sappi che esistono anche dei piani cucina in grès porcellanato effetto Corian. Questi possono abbinare all'estetica del Corian, la resistenza al calore del grès.
FENIX
Piano cucina in Fenix
Il Fenix è una particolare lamina di spessore di circa 1 mm che ha caratteristiche tecniche innovative ed un trattamento a base di nanotecnologie. La lamina viene prodotta da Arpa industriale e venduta a diversi trasformisti in tutto il mondo che la accoppiano, la incollano, su dei pannelli (generalmente di truciolare) e poi la bordano di solito con abs o prodotti similari.
Esiste anche una versione di Fenix stratificato di 10 mm di spessore "pieno", che non necessita di essere quindi incollato su pannelli di truciolare ma che ha un costo completamente differente per cui viene proposto rarissimamente (ad esempio va utilizzato nel caso in cui si voglia un lavello in Fenix incorporato sul piano cucina).
Abbiamo presentato Fenix in questo articolo che, con dei video, dimostra le caratteristiche del prodotto:
Pulizia del piano cucina in Fenix
Il Fenix ha una superficie opaca e, come tutte le superfici opache, si vedranno molto le untuosità. Rispetto ad una superficie lucida (acciaio o gres lucido) gli aloni di unto si vedono molto di più - specie sui colori scuri - e necessitano di essere puliti in modo più puntuale. Nel lavello, soprattutto, quando si depositano le stoviglie sporche e normale che vi sia dell'unto. Se il lavello è in acciaio c'è ma è meno visibile, se è in Fenix si vedrà molto di più.
La pulizia è comunque piuttosto semplice: è sufficiente un panno inumidito con acqua calda e un prodotto neutro per la pulizia delle superfici.
Alcune clienti ci dicono che si trovano bene con la spugna magica che si trova in commercio (sono quelle di colore bianco, molto morbide, le commercializza anche la Mastrolindo).
Attenzione: non devi utilizzare prodotti abrasivi (ad esempio Cif Crema) magari abbinati alla classica spugna abrasiva verde o peggio ancora alle spugne in acciaio o carta vetrata. Questo rovinerebbe la superficie ed in qualche caso i graffi sono ripristinabili, in altri potrebbero non essere più riparabili.
Se vedi che gli aloni non vanno via non pensare di utilizzare nemmeno prodotti acidi oppure molto alcalini. Potrebbero macchiare il piano in Fenix. Evitare anche lucidanti per i mobili a base cera o detergenti che contengono cere liquide autolucidanti perché tendono a formare uno strato appicicoso a cui aderisce ancora di più lo sporco. Semplicemente insisti con il detergente neutro, magari abbinato con un panno-carta, fino a rimuovere l'untuosità. Nel caso non si riesca prova ad utilizzare Chantecler, è uno sgrassatore leggero che trovi al supermercato.
Piano cucina in Fenix: i problemi
Il problema principale di un piano cucina in Fenix si può generare a causa di un cattivo lavoro di assemblaggio della lamina di Fenix che viene incollata sul truciolare. Il piano cucina deve, infatti, poter resistere all'umidità. Se l'assemblaggio non viene eseguito correttamente (specie la bordatura del fianco) ci possono essere infiltrazioni di umidità nel truciolare che lo fanno rigonfiare.
Chiaramente la colpa non è del Fenix (che non soffre l'umidità) ma del trasformatore che ha assemblato il pannello.
La cosa è evidente nella foto qui sotto.
Un pannello rivestito con il Fenix danneggiato nella parte a contatto con il lavello a causa di un'infiltrazione d'acqua.
Se il pannello non viene accuratamente realizzato e bordato con attenzione possono sorgere questi problemi anche se la colpa, chiaramente, non è della lamina di Fenix ma di chi ha realizzato malamente questo piano cucina.
Grazie per aver letto il mio articolo, spero ti sia stato utile questo confronto tra i vari tipi di piani cucina. Se vuoi approfondire l'argomento, ed abiti nelle provincie di Vicenza o di Verona, puoi venirci a trovare nella sede di Arzignano (Vicenza) della Fratelli Pellizzari, fissando un appuntamento usando il modulo qui di seguito.
Se, invece, vuoi continuare ad informarti sulla tua futura cucina, ti consiglio di leggere questo articolo:
10 errori da non fare quanto si acquista una cucina
Buona cucina!
Progetta con noi la tua cucina, sceglieremo il piano cucina più adatto!
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Ora non voglio commettere lo stesso errore. Il mio mobiliere mi ha proposto il dekton finitura marmo calacatta. Poi ho letto del gres e sarei quasi propensa a questo.
Ma ho un dubbio: è più delicato alle botte? Se mi cade qualche cosa di pesante su un angolo si può scheggiare? Il mio vecchio quarzo non si è mai scheggiato.
Nel caso fossi interessata voi fareste il preventivo e la posa del solo top cucina? (con lavabo incorporato)