Legno ed umidità nel massetto

La posa di un pavimento in legno va fatta dopo che il massetto si è asciugato, per evitare problematiche gravi

24/08/2023

Legno ed umidità non vanno d'accordo: per questo occorre essere certi che al momento di iniziare la posa del parquet non vi sia umidità contenuta nel massetto. E bisogna essere certi che non vi possano essere, in futuro, infiltrazioni di umidità nello stesso. In caso contrario si corrono dei rischi importanti che potrebbero compromettere irrimediabilmente il nuovo pavimento. 

Argomento Wiki
Pavimenti in legno

Parquet ed umidità del massetto

Come sappiamo dagli articoli del nostro Blog i massetti necessitano di un periodo di tempo per la maturazione e di un periodo di tempo per l'espulsione dell'umidità, prima di essere adatti alla posa di un pavimento in legno. Quasi tutti i massetti, insomma, nascono umidi. 

In questo articolo spiegheremo come far andare d'accordo lo strato di supporto (massetto) con il pavimento in legno, evitando le problematiche già descritte in un altro articolo:  legno + umidità = problemi. 

Per la posa del legno il cassetto non deve essere umido
Prima di posare il pavimento in legno è necessario controllare che il massetto non sia umido

 

Argomenti:

Perchè il massetto è umido?

 

Che cos'è un massetto?

Il massetto è tradizionalmente costituito da un conglomerato di sabbia, cemento, leganti ed inerti vari miscelati con acqua. Si presenta come un materiale bi-fase ovvero fluido e lavorabile in un primo tempo e massivo in un secondo. Con le necessarie differenze riscontrabili a seconda della formulazione delle miscele, la malta di sottofondo contiene sempre notevoli quantitativi d'acqua indispensabili ad innescare le reazioni di presa ed indurimento della pasta ma anche a consentire l'agevole svolgimento delle operazioni di posa. 

 
Perchè il massetto necessita di acqua?

Ovviamente le caratteristiche di lavorabilità dell'impasto del massetto richiedono una presenza di acqua in eccesso rispetto a quella necessaria al puro svolgimento delle reazioni di idratazione: è questo surplus che mantiene il massetto umido a lungo nel tempo poiché il contenuto d'acqua evapora con lentezza ed in condizioni estremamente variabili a seconda delle stagioni. 

Umidità del massetto e differenti pavimenti

Tempi di asciugatura

Se per la maturazione del calcestruzzo sono sufficienti 29 giorni, un massetto tradizionale può impiegare molto più tempo per "asciugarsi" e diventare atto alla posa di pavimenti. È risaputo che pavimentazioni in piastrelle di ceramica risentono poco del problema, tanto da venire solitamente posate anche dopo soli 20 giorni dall'esecuzione del massetto. In questo caso, infatti, si può posare su massetto umido ed i 20 giorni garantiscono che la maturazione del calcestruzzo (che funziona con scala logaritmica) sia superiore al 90%. 

Verifica umidità massetto Vicenza
 
Pavimenti "sensibili"

Ma altrettanto non si può fare per pavimenti in laminato, vinilico,  moquette e naturalmente anche per il pavimento in legno. Vanno in questo caso considerate sia le caratteristiche dei materiali, sensibili all'umidità, sia dei collanti a base non cementizia che possono risentire della presenza di umidità. Per quanto riguarda il legno esistono precise indicazioni sull'umidità massima che il massetto può contenere. 
 

La percentuale minima di acqua per posare il legno

La percentuale secondo le norme Uni En

Per poter posare il legno è necessario che l'umidità presente in un massetto tradizionale  scenda al di sotto del 2%. L'ideale è che sia inferiore o uguale a 1,7%.
[Attenzione: per i massetti in anidrite l'umidità deve essere inferiore allo 0,2%.]

 

prova umidità igrometro al carburo     
     Se la percentuale è "vicina"?

     Nel caso in cui l'umidità sia vicina al 2%, ed i tempi siano stretti,
     esistono dei primer che si possono stendere sul massetto
     per consentire la posa del legno, di cui parleremo in uno specifico articolo.

     Nella foto qui a fianco, una prova eseguita con igrometro al carburo,
     dopo aver prelevato ed esaminato 20 grammi di massetto (scala verde)
     si rileva una presenza di umidità superiore al 2%. 
    
    Il legno NON si può posare.

Pavimento in legno di rovere sbiancato a Verona

Pavimento in legno di rovere sbiancato posato a regola d'arte in un'abitazione moderna a Verona.

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Attenzione all'umidità di risalita: la barriera al vapore

Necessario separare il massetto dagli strati profondi

Come sappiamo il massetto DEVE essere realizzato inserendo, al di sotto, la barriera al vapore. Questo strato di separazione, che può essere realizzato con delle membrane in PVC o in fogli di polietilene. 
La barriera al vapore è un elemento fondamentale per evitare che, una volta raggiunto l'equilibrio igroscopico e l'umidità corretta per la posa del legno, vi siano delle risalite di umidità dagli strati sottostanti al massetto che minaccerebbero il pavimento.
La barriera al vapore ha proprio questa funzione: evitare, una volta raggiunta la condizione di equilibrio, che si verifichino perturbazioni della stessa. 

 

umidità di risalita in un pavimento
Pavimento in ceramica in una abitazione che presenta fenomeni di umidità di risalita: in queste condizioni non si può posare un pavimento in parquet al di sopra delle piastrelle
 

 

Attenzione agli eventi accidentali

Ovviamente è necessario, specie in fase di cantiere, fare molta attenzione anche ad altri fenomeni che potrebbero variare il contenuto di umidità nel massetto, quali infiltrazioni di acqua dal tetto, da lucernari (rimasti aperti), da finestre o portefinestre, da incidenti di cantiere o disattenzioni. Ci è capitato di veder rovesciare secchi di pittura, ad esempio, oppure, durante una pausa pranzo vedere degli addetti far cadere accidentalmente una bottiglietta d'acqua al di sopra del massetto. Questi incidenti vanno segnalati al direttore lavori altrimenti c'è il rischio di non accorgersene e di posare sulla porzione di massetto bagnato.

Vai all'articolo: "LA BARRIERA AL VAPORE" >>

Quali danni al parquet dall'umidità? 

Gravità del danno

I danni che la presenza di un eccesso di umidità può provocare al parquet possono variare da lievi ondulazioni, appena visibili in controluce, fino a gravi fenomeni di distacco e sollevamento del pavimento in legno con torsione e danneggiamento delle tavole.
Generalmente se il danno è lieve può essere reversibile, ma se la deformazione della tavola in legno è evidente il danno è irreversibile e occorre sostituire la porzione di pavimento danneggiata.

 

Legno sollevato
Affidare la posa del parquet a posatori improvvisati, oppure "ammiocuggino-tuttofare" può portare a danni notevoli. Scegliete un interlocutore unico e affidabile.
 


 

Danni più gravi

In casi molto gravi (e con determinate tipologie ed essenze di parquet) si può arrivare a fenomeni di rottura del massetto, danneggiamento del sottostante impianto a pavimento, lesione dei divisori dell'abitazione che vengono letteralmente "spostati" dal pavimento che si dilata.
Insomma... danni notevoli. 

 

Garanzia

Per questo motivo ti consiglio di affidare la posa del massetto, la fornitura e la posa del parquet ad uno stesso operatore o quantomeno alla stessa azienda, in modo che tu sia tutelato grazie al fatto di avere un unico interlocutore. In caso di problemi eviterai scaricabarili e legalmente sarai molto più garantito, magari investendo uno o due euro in più, rispetto al dividere i lavori tra i vari operatori. 

Pavimento in legno di rovere scuro dalle sfumature cioccolato nel formato listone che pavimento l'intera zona notte scendendo e costituendo la scala.

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Perché il legno si deforma?

Il legno, così si dice, è un materiale "vivo" che "si muove" e che "soffre" l'umidità.
Ma cosa si intende con queste frasi?

 

Assorbe l'umidità ambientale

Serve una premessa: dopo che il parquet è stato posato le tavolette - che vengono vendute con una percentuale di circa il 10% di acqua all'interno - si adattano all'umidità ambientale ed a quella presente nel massetto, assorbendola ed assestandosi. Ma nel caso in cui l'umidità sia eccessiva (anche quella ambientale) il parquet inizia ad aumentare di dimensione, specie nel senso della larghezza.

 

Infiltrazioni e deformazione del legno
L'umidità fa aumentare le dimensioni della tavola fino a farle "scoppiare"
 

 

Deformazioni irregolari

L'aumento delle dimensioni non avviene in modo omogeneo: dipende dal taglio della tavoletta e dalla disposizione delle venature. Tantopiù il parquet si presenta irregolare (nodato o fiammato) tantopiù i movimenti saranno irregolari.
Le tavolette, dopo essersi deformate, iniziano a spingere l'una contro l'altra dando luogo inizialmente al fenomeno di ondulazione di cui parlavamo prima e successivamente ad eventuale distacco o "scoppio" del pavimento

Parquet ed umidità su impianto a pavimento: un attico a Vicenza

Scopri i vari passaggi realizzati in questo meraviglioso attico a Vicenza dove abbiamo demolito il pavimento esistente, abbiamo realizzato l'impianto a pavimento e poi il massetto ed infine abbiamo posato un parquet a spina. 

Attico a Vicenza

Come evitare i danni da umidità? 

 
Misurazione dell'umidità secondo la Uni 10329

Questi fenomeni si evitano mettendo in atto quanto prescrive la norma Uni 10329 che indica quali metodi deve adottare il posatore di parquet  per la determinazione del contenuto di acqua all'interno di un massetto
In sostanza - prima di posare -  si procede con il prelievo di una piccola porzione di massetto che viene distrutto ed utilizzato per essere inserito in un igrometro al carburo. La norma precisa che il prelievo non deve avvenire in superficie per cui deve essere distrutta una piccola porzione di massetto scavando in profondità. Questa operazione va eseguita obbligatoriamente a mano (con martello e scalpello) e non utilizzando elettroutensili che scalderebbero il massetto facendo perdere umidità. Inoltre l'operazione va eseguita tassativamente con i guanti per evitare di "contagiare" con l'umidità corporea la porzione di massetto prelevata.

 

Igrometro a carburo

Una volta compiuto il prelievo nelle quantità stabilite dalla norma questo va depositato in un contenitore di acciaio all'interno del quale andranno messe delle fialette in carburo. Il contenitore va chiuso ermeticamente e scosso per provocare la rottura della fialetta. Questo genera una reazione chimica con la produzione di acetilene che genera una pressione all'interno del contenitore. La pressione generata corrisponde alla quantità di acqua presente nel massetto.

Misurazione umidità con igrometro elettrico

 

         
         Dato che si tratta di un metodo piuttosto invasivo
         qualcuno effettua la prova con l'igrometro elettrico
         che è più veloce ma non altrettanto affidabile,
         tanto da non essere considerato valido al fine della normativa.

 

 

 
 
 
La prassi

Vero che la norma Uni 10329 stabilisce come l'unico controllo valido sia quello fatto con l'igrometro a carburo con la reazione chimica sopra descritta, ma tale metodo è lungo da eseguire e distruttivo. Pertanto nella prassi quotidiana il test con l'igrometro a carburo viene utilizzato solamente dopo aver, prima, testato più volte l'umidità con l'igrometro elettrico.

 

misurazione umidità con igrometro al carburo

 

     

          Se i test con l'elettrico sono positivi si passa all'igrometro a carburo che, quindi,
          confermerà "ufficialmente" quanto già stabilito dall'igrometro elettrico.
     
          Per avere un ulteriore conferma si andrà a "tarare" l'igrometro elettrico
          sulla zona già testata positivamente con il carburo
          e si faranno più controlli nella stanza:
          se ci sono dei punti dove l'igrometro elettrico segnala umidità maggiore
          rispetto a quella del punto testato con il carburo, si andrà a rimestare nel punto critico.  

 

 


 


Quanti test di umidità vanno eseguiti?

La norma Uni 10329 stabilisce anche il numero di test che vanno eseguiti. 

  • fino a 50 mq. -> 1 test
  • da 51 a 100 mq. -> 2 test
  • da 101 a 200 mq.  -> 3 test 
  • da 201 a 500 mq. -> 5 test 
  • più di 500 mq. -> 1 test ogni 100 mq.

 

Pavimento in legno di rovere posato a spina

Pavimento in legno di rovere scuro posato a spina in un attico a Vicenza con tutte le accortezze per evitare l'umidità di risalita.

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Con quali valori si può posare il legno?

Con quali valori si può posare il legno?

I valori di umidità residua minima sono diversi a seconda che si tratti di un massetto cementizio tradizionale oppure di un massetto in anidride autolivellante. 

 
Valori di umidità per massetto cementizio

Nel caso di assetto cementizio l'umidità minima al di sotto della quale si può posare il legno è il 2%. Se, però, il massetto incorpora le serpentine dell'impianto a pavimento l'umidità deve scendere all 1,7%.
 

Valori di umidità per massetto in anidrite (c.d. "autolivellante")

Nel caso di massetto autolivellante a base di solfato di calcio - detto anche massetto in anidrite - la percentuale di umidità minima al di sopra della quale NON si può posare il legno è lo 0,5%. Nel caso in cui il massetto sia radiante, cioè incorpori un impianto di riscaldamento, tale percentuale minima scende al 0,2%.

 

Chi deve fare il test dell'umidità?

La verifica dell'umidità presente nel massetto deve essere eseguita dal posatore di parquet assieme al direttore dei lavori: entrambi devono verificare la corretta esecuzione del massetto.
I controlli che DDLL e palchettista devono porre in atto sono:

  • presenza di fessurazioni nel massetto
  • percentuale di umidità nel massetto
  • rispetto delle quote del pavimento finito
  • planarità o presenza di concavità o convessità
  • compattezza
  • resistenza alle scalfitture superficiali
  • pulizia

Queste verifiche devono essere eseguite e documentate, cioè messe per iscritto, e vanno firmate sia dal palchettista che dalla direzione lavori (in assenza di nomina della DDLL, secondo la norma Uni, tale ruolo spetta al committente). 

LE VERIFICHE SUL MASSETTO

Come si preleva il campione di massetto per la successiva misurazione dell'umidità contenuta. 

Come si misura con l'igrometro al carburo l'umidità del campione prelevato

Ed in caso di impianto a pavimento? 

 
Innanzitutto serve lo shock termico!

La presenza dell'impianto a pavimento "annegato" nel massetto cambia completamente le logiche. Una volta che il calcestruzzo è maturo, quindi trascorsi i 29 giorni canonici, si deve procedere ad eseguire lo  shock termico.
L'esecuzione dello shock, o ciclo di pre-accensione dell'impianto è obbligatorio.

Si tratta semplicemente di accendere l'impianto con le tempistiche già spiegate nell'articolo specifico per far fuoriuscire l'umidità presente al di sotto dei tubi. Questa umidità residuale, infatti, esiste e non può essere rilevata dalla prova con l'igrometro a carburo che si potrà effettuare su una porzione prestabilita di massetto in cui non ci siano tubazioni. 

 

Stesse percentuali di umidità già viste

Come abbiamo già scritto i valori di umidità minima, in caso di impianto radiante a pavimento, passano da 2% a 1,7% per il massetto cementizio, mentre passano da 0,5% a 0,2% nel caso del massetto in anidrite.  Se dopo lo shock termico il massetto è ancora umido, si dovrà scaldare ancora il massetto. 
I lunghi tempi di attesa necessari per l'asciugatura di un massetto tradizionale diventano, per il massetto radiante, circa 45 giorni in totale, grazie al ciclo di pre-accensione che consente una più rapida asciugatura del massetto.
In un altro articolo abbiamo dedicato un approfondimento allo shock termico, lo trovi qui:

Lo shock termico e altre accortezze per la posa del legno su massetto radiante

 

Misuratore umidità del massetto: igrometro al carburo

Sequenza fotografica della misurazione dell'umidità

In questa sequenza fotografica sto controllando l'umidità in un massetto prima della posa del parquet. Dapprima prelevando una porzione di massetto, quindi facendo il test con l'igrometro al carburo.

Grazie!

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Commenti

Buongiorno signor Sergio,
avrei bisogno di un consiglio visto che sono abbastanza confuso , devo posare un parquet prefinito in rovere della baltic wood su impianto di riscaldamento radiante a pavimento non incollato ma bensì con materassino .
In fase di ristrutturazione il mio tecnico ha previsto al piano terra la posa di un vespaio areato da 10 cm di altezza con uno getto in calcestruzzo di 3 cm circa ,mentre per la zona notte situata al primo piano solo il sotto massetto per permettere la posa dei pannelli bugnati . Il massetto finale dove verrà posato il parquet è stato fatto lo scorso aprile , e dopo 40 giorni ho acceso l’impianto. A questo punto volevo capire se è opportuno mettere un materassino con barriera al vapore oppure posso optare anche con qualche altra tipologia? Quale materassino potrei valutare?
Grazie mille anticipatamente .

14/12/2020 - Fortunato

Ciao Fortunato, 

premesso che queste indicazioni te le dovrebbe dare il progettista o il direttore lavori, ma la barriera al vapore avrebbe dovuto essere inserita sotto al massetto, NON SOPRA. 
Abbiamo parlato di barriera al vapore qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/barriera-vapore-pavimenti

Per la posa flottante va bene un materassino che consenta il passaggio del calore, ce ne sono di molti tipi in commercio, ne abbiamo parlato qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato

Ciao! 

04/01/2021 - manager

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