In questo articolo affronteremo il tema del Catino da bagno, o lavabo da appoggio. Ne esamineremo le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi rispetto ad altri tipi di lavabi, le tipologie, le forme, i colori ed i materiali oggi disponibili.

Stai cercando un lavandino da appoggio per il bagno? Devi decidere quale lavabo da appoggio acquistare? In questo articolo ti aiuterò a scegliere tra le varie opzioni di lavabi da appoggio per bagno oggi disponibili. 

Il lavabo da appoggio in bagno

Abbinato ad una brocca di acqua tiepida

Fino a non molti anni fa quando si parlava di catino si pensava a quegli attrezzi da toeletta formati da una struttura in metallo a tre ripiani: in basso una brocca d’acqua, al centro un piattino per il sapone e, nella parte superiore, una bacinella in ceramica o smalto—il vero e proprio antenato del nostro moderno lavabo da appoggio. Questo oggetto, semplice e funzionale, ha accompagnato per secoli l’igiene quotidiana delle persone, in un’epoca in cui il bagno era ancora un concetto lontano dalle case comuni.

 
Dapprima semplice ed in camera da letto

Il catino ha origini antiche: lo ritroviamo già nel Medioevo, non all’interno di stanze da bagno (che ancora non esistevano nelle abitazioni), ma nelle camere da letto dei nobili e dei religiosi. Era lì che, al mattino, si svolgeva una prima forma di igiene personale, con acqua versata manualmente dalla brocca nel catino. Non era ancora un oggetto d’arredo, ma piuttosto uno strumento funzionale legato a gesti ripetuti ogni giorno.

 

Poi su mobiletti, con specchi e decori 

Nel corso del tempo, e in particolare nel XVIII secolo, il catino da toeletta iniziò a trasformarsi. Divenne simbolo di comfort domestico e di gusto estetico: iniziarono ad apparire versioni più curate, decorate a mano, con forme eleganti e colori raffinati. Nelle dimore aristocratiche divenne elemento di rappresentanza, spesso abbinato a specchi, mobiletti intarsiati o strutture in ferro battuto. L’evoluzione stilistica andava di pari passo con l’attenzione crescente per l’igiene e la cura del corpo, che cominciava a diffondersi anche tra le classi borghesi.

 

Finalmente in bagno

Nel XIX secolo, con l’introduzione delle prime tubature e dei servizi igienici moderni, il catino iniziò lentamente a perdere la sua funzione originaria, ma non scomparve del tutto: venne rielaborato, reinterpretato e infine reintrodotto—questa volta non come necessità, ma come scelta estetica. È proprio da qui che nasce il concetto contemporaneo di lavabo da appoggio: una vasca di ceramica, vetro, pietra o materiali innovativi, posizionata sopra un piano, che richiama volutamente la forma e l’impostazione del vecchio catino, trasformandolo però in oggetto di design.

 

Il lavabo da appoggio oggi

Oggi i lavabi da appoggio sono protagonisti nelle stanze da bagno di stile: reinterpretano il passato con linee essenziali, materiali pregiati e colori sofisticati. Si adattano a mobili su misura, top in grès o in legno, e permettono una grande libertà compositiva. Il catino non è più un accessorio funzionale, ma un gesto progettuale, un riferimento storico che dà carattere e personalità al bagno moderno. In un certo senso, il ciclo si è chiuso: ciò che era nato per esigenza è diventato oggi una dichiarazione di stile, capace di coniugare tradizione e innovazione in un’unica, affascinante forma.

 

Bagno effetto materico con lavandino d'appoggio a Verona

Lavabo da appoggio: quali forme?

Il catino, o lavabo da appoggio, ha una funzione che nel tempo è rimasta invariata: contenere l’acqua. E continua a svolgere questa funzione in mille modi diversi. Questo suo aspetto funzionale è, oggi, decisamente secondario rispetto all'aspetto estetico. Il lavandino da appoggio si è evoluto fino a diventare un vero e proprio  accessorio decorativo per il bagno, e quindi le dimensioni, le forme, gli spessori, i colori e i materiali variano adattandosi alle mode. Il lavabo da appoggio contribuisce con la sua forma a dare importanza ad una grande mensola, come ad esempio questa: 

Verona: lavabo in appoggio su mobile specchiato

Le forme dei lavabi in appoggio sono oggi le più varie, pensate per rispondere alle diverse esigenze di spazio, stile e proporzione. Due delle geometrie più comuni sono:

 

Il lavabo a base larga e appoggio completo

Questa tipologia, spesso a forma di cilindro schiacciato, appoggia completamente sul piano. Ha una presenza importante, stabile, ed è perfetto per valorizzare mensole ampie o top in materiali nobili come legno massello, marmo o grès. La base larga garantisce stabilità visiva e funzionale, e consente anche dimensioni generose senza risultare troppo imponente. È ideale in ambienti moderni, essenziali o in bagni padronali dove il lavabo diventa il centro dell’attenzione.

 

Il lavabo a base ridotta, tipo scodella

Questa forma, più leggera e aggraziata, si distingue per la base più stretta e un’espansione verso l’alto, come una scodella o una coppa. Appoggia soltanto nella parte centrale del fondo, lasciando libero lo spazio attorno e creando un effetto di sospensione e leggerezza. È spesso utilizzato in ambienti minimalisti, raffinati o in bagni di piccole dimensioni, dove si desidera una forma elegante ma non ingombrante. Questa tipologia valorizza i top sottili e si presta a materiali come il vetro, la ceramica smaltata o la resina colorata.

Lavabi da appoggio in vari bagni di una casa ristrutturata a Vicenza

Le forme del lavabo da appoggio

La tradizione ha sempre visto il catino perfettamente circolare, ma oggi la scelta si fa molto più ampia con forme accattivanti e moderne. Dal tondo allo squadrato, passando dalla delicata forma ellittica a quella ovale e alla classica forma rettangolare; ormai non ci sono più regole per questi lavabi così alla moda.

 

Forme organiche, ovali, quadrate, scultoree…

Accanto alle forme più classiche (tonde, ovali, rettangolari), troviamo oggi lavabi da appoggio con forme scultoree, asimmetriche o organiche, ispirate alla natura o all’arte contemporanea. Alcuni modelli sono veri e propri pezzi unici, realizzati a mano in materiali naturali come la pietra o la terracotta, oppure stampati in resina con finiture materiche. Questi lavabi giocano con contrasti tra spessori e superfici, oppure con linee dolci e irregolari che rompono la geometria tradizionale e introducono un tocco artistico nel bagno.

 

Quando la forma segue il contesto

Scegliere la forma del lavabo da appoggio significa anche pensare al contesto in cui verrà inserito ovvero allo stile scelto per il tuo bagno: un lavabo cilindrico può dare solidità e simmetria su una mensola sospesa, mentre uno più leggero, a scodella, può completare armoniosamente una composizione in stile nordico o japandi. La forma influisce anche sulla scelta del miscelatore: per lavabi molto alti o profondi sarà necessario un rubinetto a parete o con canna alta, mentre per quelli bassi può bastare un miscelatore da piano con leva laterale.

Lavabi d'appoggio di ogni forma per il tuo bagno

Lavabo da appoggio dimensioni e spessori

Ultrafino, sottile o spesso? Le dimensioni dei lavabi da appoggio

Quando si parla di lavabi da appoggio, la prima cosa che salta all’occhio è la forma, ma ciò che ne determina davvero l’equilibrio estetico e funzionale sono le dimensioni: larghezza, profondità ed anche lo spessore del bordo. Questi elementi influenzano sia l’aspetto visivo che l’esperienza d’uso quotidiana.

 
Le dimensioni standard per il bagno principale

I modelli più diffusi per il bagno principale si attestano attorno ai 60 cm di lunghezza per 30–40 cm di larghezza, con un’altezza che varia generalmente tra i 12 e i 16 cm. In queste misure, il lavabo riesce a coniugare comodità d’uso e proporzione rispetto ai mobili bagno sottostanti  garantendo uno spazio sufficiente per lavarsi senza schizzi, e al tempo stesso lasciando margine sul top per appoggiare saponi e accessori.

 

Lo spessore del bordo

Lo spessore del bordo in questi casi è solitamente compreso tra 1 e 2 cm: abbastanza sottile da trasmettere leggerezza ed eleganza, ma abbastanza spesso da conferire robustezza visiva e reale solidità. Sono misure studiate per un uso frequente e quotidiano, ideali nelle case dove il bagno da appoggio è il principale punto d’acqua.

 
Mini lavabi da appoggio (lavamani) per bagni di servizio

Nei bagni secondari o di servizio, invece, le priorità cambiano. Qui la praticità può lasciare spazio al design puro, all’effetto “wow” o all’inserimento in ambienti di piccole dimensioni come i bagni ospiti. Ecco allora che entrano in scena i lavabi compatti, anche da 40x40 cm, oppure rettangolari allungati da 45x25 cm, capaci di inserirsi in nicchie o mensole molto strette. 
In questi contesti possiamo anche ridurre lo spessore del lavabo da appoggio. Questi prodotti sono ideali quando si desidera un lavabo che completi l’arredo senza appesantirlo visivamente.

 

Grandi dimensioni per lavabi da appoggio scenografici

All’estremo opposto si collocano i lavabi oversize, spesso impiegati nei bagni padronali più ampi o in progetti di fascia alta. Si tratta di lavabi da 70–80 cm di lunghezza, talvolta a forma ovale o organica, con bordi spessi, linee morbide e una presenza importante. Questi modelli sono pensati per essere protagonisti assoluti del bagno, appoggiati su mensole in legno massiccio, marmi scuri o piani in grès effetto pietra. L'altezza in questi casi può salire fino a 20 cm, regalando una sensazione di robustezza e artigianalità.

Lavabi da appoggio colorati

Dalla bianca ceramica ad una gamma di colori infinita: colori caldi o colori freddi, semplice o con molti decori, con svariate sfumature o lineare, con o senza finiture, lucido od opaco. Se con dei rivestimenti in grandi lastre effetto marmo è meglio che tu scelga un catino bianco oppure nero, quando si utilizzano delle grandi lastre colorate potresti abbinare il colore delle lastre a quello del lavandino da appoggio. Molto dipende anche dalla mensola che decidi di realizzare. Insomma avrai l’imbarazzo della scelta ma avrai anche la sicurezza che il tuo nuovo catino da appoggio ti aiuterà a trasformare il tuo bagno in una meraviglia, qualsiasi sia la tua idea di stile per la stanza da bagno

Vediamo allora quali sono le possibilità:

 

Bianco lucido: il classico che non stanca mai

Il bianco lucido rimane la scelta più diffusa e versatile. È perfetto per ambienti luminosi, minimalisti o per chi cerca un bagno pulito, elegante e senza tempo. Si abbina con mensole in legno chiaro, mobili laccati, piani in grès effetto marmo o grès effetto cemento, e funziona bene sia con rubinetteria cromata che nera. È la scelta ideale anche per bagni piccoli, perché aiuta a dilatare visivamente lo spazio e riflette bene la luce.

 

Bianco opaco: eleganza contemporanea

Il bianco opaco è una versione più sofisticata e materica del classico smaltato bianco lucido. Dona una sensazione di morbidezza visiva e si presta molto bene ad ambienti dal gusto nordico, japandi o soft industrial
Sta benissimo su piani in legno naturale, in grès effetto pietra o cemento, e con rubinetteria in finitura nera, bronzo o acciaio satinato. È scelto spesso da chi vuole uno stile contemporaneo ma non freddo, e desidera distaccarsi dai sanitari tradizionali senza rinunciare alla neutralità.

 

Lavabi neri: carattere e personalità

Il lavabo da appoggio nero, sia lucido che opaco, è un elemento di grande impatto estetico. Conferisce carattere e rigore al bagno e trova perfetta collocazione in bagni dallo stile minimal, industrial, bagni moderni o luxury. Possiamo utilizzarlo anche per realizzare degli intriganti bagni glamour. 
Si abbina con piani in marmo nero, grès effetto ardesia, legni scuri o metalli bruniti. Il nero opaco in particolare, oggi molto di tendenza, viene spesso scelto in combinazione con rubinetti in finitura nera o bronzo, creando un effetto tono su tono ricercato ed elegante.

 

Colori di tendenza: verdi, beige, grigi, terra e sabbia

Le finiture colorate sono la vera novità nel mondo del bagno. I principali produttori stanno puntando su tonalità naturali e soft, capaci di creare ambienti accoglienti e personalizzati. Ecco alcune delle proposte più interessanti:

  • NIC Design propone la sua collezione Color Elements, con lavabi in finiture opache come verde salvia, beige cipria, tortora, grigio fumo e blu petrolio. Perfetti per ambienti rilassanti, abbinati a piani in legno naturale o top in resina opaca.

  • Catalano offre la linea Sfera e Zero, disponibile in finiture colorate satinate come bianco matt, antracite, sabbia, e rosa cipria, molto amate negli interni raffinati e minimalisti.

  • Geberit, nella sua gamma VariForm, propone lavabi in ceramica smaltata in versione bianca opaca e lucida, ma anche in finiture scure e moderne, ideali per progetti architettonici dal taglio deciso.

Queste colorazioni si combinano benissimo con mensole in legno, top in grès, mobili laccati opachi o persino con superfici in microcemento per creare continuità cromatica.

Anche per i lavandini d'appoggio è arrivato il colore!!

L’importanza del colore nel lavabo da appoggio

Scegliere il colore giusto per un lavabo da appoggio significa trovare un equilibrio tra estetica, funzionalità e coerenza progettuale. Il lavabo, soprattutto se da appoggio, non è più solo un elemento funzionale: oggi è una vera e propria presenza scenica nel bagno, e la sua tonalità può contribuire a definire lo stile dell’ambiente o, al contrario, creare contrasti raffinati e interessanti.

 

Il colore in relazione al mobile o alla mensola

Il primo elemento da considerare è il colore del mobile o della mensola su cui il lavabo poggia. Se il top è in legno naturale, toni caldi come il sabbia, il bianco opaco o il tortora si fondono con eleganza, creando un bagno accogliente e materico. Se invece la mensola è in grès effetto pietra, cemento o marmo, si può optare per contrasti più decisi: un lavabo bianco su top scuro è un grande classico, ma anche l’opzione opposta — lavabo nero o verde profondo su piano chiaro — può dare risultati sorprendenti.

 

Coordinare lavabo e rubinetteria

Anche la rubinetteria bagno gioca un ruolo fondamentale nella scelta del colore del lavabo. Una rubinetteria nera, oppure i rubinetti in finitura (ad esempio bronzo o oro) si sposano perfettamente con lavabi opachi, specialmente in finiture contemporanee come il bianco matt, il nero grafite o i toni naturali. Al contrario, se si opta per una rubinetteria cromata o in acciaio lucido, è più indicato scegliere un lavabo in ceramica lucida o satinata, per creare un dialogo coerente tra le superfici.

 

Il colore in base allo stile del bagno

Lo stile scelto per il  bagno è forse la cosa più importante nella scelta del colore dei catini in appoggio. Se vuoi ottenere un ambiente rustico dovresti considerare le tonalità della terra — terracotta, sabbia, beige. Se hai in mente un bagno moderno o minimal, dovresti scegliere contrasti e superfici opache: nero, bianco puro, grigio scuro. Ma per dei bagni moderni vanno bene anche tonalità polverose come il verde salvia o il blu fumo. Gli stili japandi e nordico prediligono colori chiari e neutri, mentre se hai in mente ambienti più scenografici oppure luxury bisogna osare con tinte forti e profonde.

 

Coordinamento con piastrelle, pareti e accessori

La scelta del colore del lavabo deve tenere conto anche della presenza di altri elementi colorati nel bagno, che potrebbero fare "confusione". 
Tra questi, ad esempio, piastrelle, pareti, specchi o accessori. 
Insomma è sempre importante mantenere l’equilibrio: se l’ambiente è già ricco di texture e colori, è meglio optare per un lavabo neutro; se invece l’ambiente è semplice e uniforme, il lavabo può diventare l’elemento d’accento cromatico.

 

Colori neutri: sicurezza e versatilità

I colori neutri — come il bianco opaco, il tortora, il sabbia, il grigio chiaro — sono facili da abbinare e assicurano grande versatilità. Sono ideali anche in fase di ristrutturazione, quando lo stile definitivo non è ancora deciso. Offrono sobrietà, eleganza e si adattano con facilità a mobili e rubinetterie di qualsiasi finitura.

 

Colori intensi: carattere e personalità

I colori intensi — nero, antracite, blu notte, verde bosco — richiedono più attenzione nel progetto, ma donano una forte personalità all’ambiente. Sono perfetti se si vuole rendere il lavabo il punto focale del bagno, magari abbinandolo a una rubinetteria coordinata e a finiture di arredo sobrie e raffinate.

Catino da appoggio: quali materiali usare?

I materiali utilizzati per i lavabi da appoggio sono davvero tantissimi, alcuni addirittura impensati. La tradizionale ceramica è ancora oggi la più conosciuta ed usata ma l’hanno affiancata il vetro, la pietra, il marmo, l’acrilico, la porcellana, le resine tra cui il corian, il laminam, l’acciaio inox e addirittura il legno, il cristallo e l'oro.

 

 

Ceramica: il materiale intramontabile

La ceramica smaltata è il materiale più utilizzato per i lavabi da appoggio, e non a caso. Offre un equilibrio perfetto tra prezzo, estetica, resistenza e facilità di pulizia. La sua superficie è liscia, igienica, facile da mantenere brillante nel tempo, e si adatta perfettamente sia a forme classiche che moderne. Inoltre, è disponibile in una gamma sempre più ampia di finiture opache, lucide e colorate, grazie alle evoluzioni recenti dei produttori come Nic e Catalano. Il principale limite della ceramica è la sua fragilità agli urti violenti: un colpo secco può causare crepe o scheggiature difficili da riparare. Tuttavia, per chi cerca un buon rapporto qualità/prezzo, un materiale duraturo e versatile, la ceramica resta una scelta sicura e senza tempo.

 

Vetro: leggerezza e trasparenza

I lavabi da appoggio in vetro temperato hanno un fascino contemporaneo e raffinato. La trasparenza o la finitura satinata permette di creare giochi di luce suggestivi, perfetti per bagni minimalisti o scenografici. Il vetro, soprattutto in versione colorata o fumé, si abbina bene a rubinetterie moderne e a top materici, dando vita a composizioni molto eleganti. Per esempio potresti scegliere lo stesso vetro fumè per il box doccia e per il catino.  
Dal punto di vista pratico, però, il vetro richiede più attenzione nella pulizia quotidiana, poiché tende a evidenziare facilmente impronte, gocce d’acqua e calcare. Anche se è resistente agli shock termici e agli agenti chimici, può risultare meno adatto in ambienti molto frequentati o dove si cerca il massimo della praticità. Ideale per chi vuole un effetto “scultura”, magari nel bagno della zona giorno. 

 

Corian e resine tecniche: continuità e libertà di forma

I lavabi in Corian, Solid Surface o altre resine composite rappresentano la scelta più moderna in termini di uniformità estetica e libertà progettuale. Questi materiali permettono infatti la realizzazione di lavabi completamente integrati nel top, senza stacchi visivi, per un risultato ultra minimalista. La superficie è morbida al tatto, opaca e calda, e può essere rigenerata in caso di piccoli graffi o segni. Inoltre, è disponibile in moltissime colorazioni, anche personalizzabili. Lo svantaggio principale è che, rispetto alla ceramica, può graffiarsi o macchiarsi più facilmente se non trattato con la dovuta attenzione. (I micrograffi sono facilmente riparabili con crema cif e spugnetta abrasiva.)
È il materiale perfetto per chi desidera un bagno di design, essenziale e su misura, con finiture perfettamente coordinate tra lavabo, top e rivestimenti.

 

Pietra naturale e marmo: fascino materico e prestigio

Un lavabo in pietra naturale o marmo rappresenta, come il vetro, una piccola scultura, oltre che una dichiarazione di stile. Quando si parla di materiali naturali è inutile aggiungere che ogni pezzo è unico per venature, sfumature e texture. Inoltre il marmo o la pietra portano con sè il fascino dei materiali antichi, anche se possono essere reinterpretati con forme moderne, per adattarli ai bagni contemporanei.
Ideali per bagni raffinati, rustici o dall’impronta artigianale, questi lavabi hanno un impatto visivo importante e si abbinano bene a top in legno massello, resine neutre o microcementi. Ovviamente possiamo abbinarli a rivestimenti realizzati con lastre dello stesso marmo. 
Attenzione: il marmo e la pietra sono materiali porosi e delicati: tendono ad assorbire macchie (temono gli acide e le sostanze macchianti) e per questo richiedono trattamenti protettivi periodici. Si tratta dunque di una scelta più impegnativa, indicata per chi cerca un oggetto prezioso e non teme qualche imperfezione legata al tempo.

 

Se stai progettando o rinnovando il tuo bagno, vieni a vedere dal vivo le collezioni dei principali brand italiani come NIC Design, Catalano, Arkitea e Geberit: potrai toccare con mano le finiture, confrontare i colori sotto luce naturale e ricevere consigli dai nostri arredatori per scegliere il lavabo da appoggio perfetto per il tuo stile.

📍 Ti aspettiamo nei negozi Fratelli Pellizzari di Gambellara, Arzignano e Sommacampagna. 

Lavandino da appoggio in ceramica

Lavandino da appoggio in corian

Lavabi da appoggio: ergonomia d’uso e altezza ideale

Nel progetto di un bagno, la scelta del lavabo da appoggio non si esaurisce con l’estetica, il materiale o il colore: anche l’altezza da terra del piano su cui poggia il lavabo è un elemento cruciale, spesso trascurato. Un lavabo troppo alto o troppo basso può compromettere la comodità d’uso quotidiana, specie per bambini, anziani o persone con disabilità. Approfondiamo dunque quali sono i riferimenti ergonomici e le buone pratiche progettuali per garantire comfort e accessibilità.

 

A che altezza va installato un lavabo da appoggio?

A differenza dei lavabi tradizionali (che vengono installati ad altezza standard attorno ai 85 cm da terra), i lavabi da appoggio richiedono un ragionamento differente, poiché la vasca non è incassata ma siede sul piano. Questo significa che l’altezza del mobile o della mensola deve essere adeguata al tipo di lavabo scelto.

In linea generale, per garantire un uso comodo da parte di un adulto di statura media (tra 165 e 180 cm), l’altezza complessiva dal pavimento alla parte superiore del bordo del lavabo dovrebbe restare tra i 85 e i 90 cm. Questo significa che, nel caso di lavabi alti 12-15 cm, la mensola dovrà collocarsi a circa 70–75 cm da terra. Questo significa che avrai un piano più basso rispetto ai mobili bagno tradizionali.

 

Altezze consigliate per bambini, anziani e persone con disabilità

Quando si progetta un bagno accessibile o inclusivo, l’ergonomia diventa ancora più importante:

  • Per i bambini, specialmente nei bagni scolastici o in case con figli piccoli, si può prevedere un lavabo a un’altezza tra i 55 e i 65 cm, oppure installare un piccolo lavamani d’appoggio su piano ribassato, facilitando l’uso in autonomia.

  • Per gli anziani, è utile prevedere un’altezza leggermente più bassa rispetto allo standard (80–83 cm complessivi) per evitare l’affaticamento di braccia e schiena. Inoltre, può essere utile integrare supporti laterali o utilizzare lavabi meno profondi, facili da raggiungere anche da posizione seduta.

  • Per le persone con disabilità motorie o in sedia a rotelle, le normative tecniche italiane fanno riferimento al D.M. 236/1989 e alla norma UNI 11064, che indicano un’altezza ottimale del bordo del lavabo tra 80 e 85 cm, con spazio libero sottostante (almeno 70 cm in altezza e 65 cm in profondità) per consentire l’avvicinamento con la carrozzina. In questo caso è importante anche evitare mobili con basi chiuse o lavabi molto profondi.

 

Forma e profondità: l’ergonomia non è solo una questione di altezza

Oltre all’altezza da terra, altri aspetti ergonomici da considerare sono:

  • La profondità del lavabo, che dovrebbe restare tra i 40 e i 50 cm per evitare schizzi e garantire un’adeguata distanza dal muro.

  • La posizione del rubinetto, da valutare in base alla forma del lavabo: nei lavabi larghi o con bordo alto, la rubinetteria può essere installata a parete oppure in posizione decentrata per facilitare l’uso.

  • La forma del lavabo stesso, che incide sull’accessibilità: catini molto alti o a imbuto possono risultare scomodi per alcune fasce di utenti, mentre lavabi bassi e ampi sono più pratici e inclusivi.

 

Un consiglio pratico per progettisti e clienti

Quando si sceglie un lavabo da appoggio, non bisogna pensare solo alla vasca ma anche al piano che lo ospiterà. L’altezza ideale è il risultato di una combinazione: misura del lavabo + spessore del top + struttura del mobile. Nei nostri showroom di Vicenza e di Verona, ti consiglieremo di provare fisicamente diverse altezze, simulando il gesto quotidiano di lavarsi le mani, per valutare comfort e postura. Un semplice test può evitare errori progettuali e garantire benessere a lungo termine.

Grande lavandino da appoggio

Lavandini da appoggio in vetro

Lavandini da appoggio in marmo

Lavabo da appoggio in ceramica

Lavandini da appoggio e mensole

A questo punto non resta che decidere come realizzare la mensola ove appoggiare il nostro catino... 

Ti consigliamo due articoli: il primo parla delle mensole rivestite in grès porcellanato. Realizzare una mensola in grès ti permette di avere una continuità di colori e materiali con i rivestimenti delle pareti del bagno. Ne parliamo qui:

Le mensole in grès porcellanato

Nel secondo articolo affrontiamo, invece, la principale alternativa rispetto alla mensola in grès e cioè il mobile. Sospeso o a pavimento, moderno o classico, in legno o in altri materiali... il mobile da bagno offre, rispetto alla normale mensola, anche degli spazi-contenitori. La cosa più importante è individuare il giusto piano, il cosiddetto "top bagno". Ti accompagniamo nella scelta qui:

Il mobile bagno

Lavabo da appoggio, bagno realizzato a Verona

A proposito di lavabo in appoggio: realizzazione a Vicenza

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