Sistemi di protezione del massetto: membrane cementizie

"Nulla è costruito sulla pietra;
tutto è costruito sulla sabbia,
ma dobbiamo costruire come se la sabbia fosse pietra."
- Jorge Luis Borge -

24/05/2022


Membrana cementizia o bituminosa o entrambe? Come si costruisce un pavimento esterno per farlo durare a lungo?
Quali sono le tecniche ed i prodotti più adatti e quali i costi?

Argomento Wiki
Massetto

Kerakoll nanoflex, guaine e membrane di protezione del massetto

In questo articolo ti parlerò di uno dei principali problemi che riscontro nelle pavimentazioni esterne in piastrelle di spessore normale e cioè delle infiltrazioni di acqua piovana nei pavimenti e di come evitarle utilizzando una corretta tecnica e dei prodotti adeguati. Arriveremo a definire un "modello standard" - il più utilizzato - di corretta esecuzione del sistema "pavimento esterno in piastrelle di grès al di sopra di locali abitati". 


IL SISTEMA PAVIMENTO ESTERNO IN PIASTRELLE STANDARD

Un pavimento è un insieme di strati con diverse funzioni. Anche un pavimento esterno in piastrelle è formato da diversi strati e questi sono quelli del modello che dettaglieremo nei prossimi paragrafi e che suggeriamo come modello standard per una pavimentazione esterna compatta:

  • 1) il sottofondo
  • 2) la guaina impermeabilizzante
  • 3) il massetto
  • 4) la membrana di protezione del massetto
  • 5) eventuali protezioni osmotiche
  • 6) il collante
  • 7) posa la superficie piastrellata
  • 8) lo stuccante


LE COMPONENTI FONDAMENTALI: GUAINE E MEMBRANE

Iniziamo ad evidenziare come tra gli strati del "modello standard di pavimento esterno impermeabile" vi siano due componenti fondamentali che abbiamo evidenziato in giallo e cioè le "guaine impermeabilizzanti" e le "membrane di protezione del massetto".

⚠️ Attenzione: spesso queste ultime vengono improriamente definite "guaine liquide", ma il termine è fuorviante!
Le membrane di protezione del massetto sono pensate per proteggere il calcestruzzo del massetto e farlo durare più a lungo, non per garantire - da sole - l'impermeabilizzazione di un pavimento.
L'impermeabilizzazione ottimale si ottiene abbinando i due sistemi: la guaina in rotoli di materiale bituminoso e la membrana di protezione del massetto. In qualche caso vengono anche chiamate "impermeabilizzazione primaria" (la guaina bituminosa) e "secondaria" (la membrana).
 

 

Il modello standard di protezione nei massetti esterni


 

Domande  e  risposte

D: "Un pavimento è impermeabile se stendo solo la membrana di protezione del massetto senza prevedere la guaina bituminosa al di sotto del massetto?"

R: "No! La membrana di protezione del massetto (detta anche impermeabilizzazione secondaria) è una condizione necessaria ma non sufficiente. La tenuta impermeabile richede anche la stesura della membrana in rotolo bituminosa o plastica (impermeabilizzazione primaria). Non prevedere l'impermeabilizzazione primaria è un grave errore progettuale.

 

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D: "Un pavimento è impermeabile se viene prevista la sola la guaina bituminosa e non viene realizzata la membrana di protezione del massetto?"

R: "Si! Il sistema è impermeabile ma la pavimentazione è a rischio di durata! La membrana bituminosa è sufficiente a garantire l'impermeabilità del sistema e la protezione da infiltrazioni negli eventuali locali sottostanti. Ma la mancanza della impermeabilizzazione secondaria, cioè della membrana di protezione del massetto, può compromettere la durabilità del pavimento nel lungo termine.

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D: "Voi realizzate anche la guaina bituminosa impermeabilizzante?"

R: "No! Noi realizziamo il sistema pavimento, costituito da massetto, membrana di protezione del massetto, collanti e piastrella. Per la stesura della guaina impermeabilizzante servono attrezzature e competenze differenti. Possiamo, però, suggerirti operatori edili della zona in grado di eseguirle. 

Altri sistemi oltre al sistema standard

Il modello ad 8 strati per un pavimento in piastrelle esterno che abbiamo definito "standard" non è l'unico attuabile.
Esistono varianti che dipendono sia dalla destinazione degli ambienti che possono prevedere tipologie e spessore dei materiali differenti combinati a tecniche di posa alternative rispetto a quelle viste.
Accenniamo solamente ad un paio di questi sistemi, che verranno approfonditi con un articolo specifico.

  • a) GALLEGGIANTE
    Il primo è quello che prevede l'utilizzo di piastrelle ad alto spessore (generalmente 2 centimetri) che possono essere installate "a secco" su piedini o supporti. Questo sistema si può adottare se il pavimento ha una frequentazione solo pedonale e se non si devono sovrapporre pesi elevati (bancali di legna da ardere, panchine in pietra) nè fissare su di esso strutture ombreggianti. In questo caso si realizza, infatti, un vero e proprio pavimento sopraelevato per cui gli strati sono:
Pavimenti esterni: metodo di posa galleggiante

Questo sistema, raffrontato al modello standard, è più economico in quanto evita il costo del massetto (3) e della membrana di protezione dello stesso (4) , generalmente riduce i costi di posa della piastrella, non necessita di collante (punto 6 del modello standard) nè di stuccante (punto 8 del modello standard).

 

  • b) A SECCO SU SABBIA
    Questo secondo metodo alternativo al sistema standard prevede la posa su terra o meglio su sabbia o, meglio ancora, su ghiaia/risetta di piastrelle ad alto spessore. Anche in questo caso si dovrà trattare di pavimenti destinati ad un traffico esclusivamente pedonale. Si utilizza principalmente per vialetti che attraversano il giardino o anche per marciapiedi attorno alla casa (ma con alcune cautele). Il pavimento, in questo caso, si dirà "drenante", l'acqua vi passerà attraverso e andranno, quindi, pensati dei sistemi per lo smaltimento mediante trincee drenanti o tubi di drenaggio posti al di sotto del pavimento.
Pavimento con posa a secco

 

Se vuoi approfondire ti consiglio di partire dall'articolo: grès ad alto spessore e sistemi di posa.

 


TECNICHE DI CUI NON PARLEREMO IN QUESTO ARTICOLO

In questo articolo non affronteremo il problema di "risalita di acqua per capillarità", detta anche "umidità di risalita", nè le modalità di risoluzione.
La risalita di umidità dal basso è un fenomeno completamente differente dalle infiltrazioni di umidità dall'alto e vanno applicati metodi e sistemi differenti. L'umidità di risalita capillare è frequente negli edifici di non recente costruzione ma si verifica anche in strutture moderne quando non siano state opportunamente progettate le fondazioni.

 

TIPI DI PAVIMENTI DI CUI NON PARLEREMO IN QUESTO ARTICOLO

Ci dedicheremo solamente alle tecniche relative a pavimenti esterni in piastrelle, mentre non parleremo  di altri, diversi, pavimenti per esterni: come la pietra di prun, gli autobloccanti, i marmi o il porfido che hanno sistemi di posa (e di impermeabilizzazione) differenti.
Alcuni di questi prodotti presentano differenze radicali rispetto alla posa delle piastrelle. Basti pensare al fatto che per autobloccanti e porfidi esistono tecniche di posa che consentono di realizzare superfici "drenanti" dove, cioè, l'acqua deve infiltrarsi e attraversare il pavimento.

 


Spero tu riesca a dedicare i circa 7 minuti necessari per la lettura dell'articolo, ma se vai di fretta e vuoi vedere subito come si combinano queste due guaine puoi anche saltare direttamente alle gallery in fondo all'articolo cliccando qui: sequenza fotografica di una corretta impermeabilizzazione di un terrazzo.

Cattiva progettazione -> Patologie e danni su pavimenti esterni

I costi del sistema standard

Abbiamo visto come la progettazione a norma di un pavimento che si vuole sia impermeabile richiede due elementi di tenuta all'acqua: l'impermeabilizzazione primaria - solitamente una membrana in rotolo a base bituminosa o plastica - ed una impermeabilizzazione secondaria, che va a proteggere il massetto e sulla quale si andrà ad incollare la piastrella.
Ma quanto costa questo sistema - che abbiamo definito "standard" - di pavimentazione esterna?

I COSTI DEL SISTEMA STANDARD

  • 1) il sottofondo: spesso si tratta di un getto di calcestruzzo staggiato grezzo (magrone) posto in opera  ~ 20,00 €/mq.
  • 2) la guaina impermeabilizzante: generalmente un doppio strato di guaina bituminosa per un costo di  ~ 18,00 €/mq.
  • 3) il massetto: un impasto di sabbia e cemento staggiato a mano per uno spessore di 5 cm. al costo di ~ 18,00 / 22,00 €/mq.
  • 4) la membrana di protezione del massetto: doppio strato che ingloba una rete, stesa a spatola costa  ~ 20,00 / 24,00 €/mq.
  • 5) protezioni osmotiche e bandelle: sono interventi che si calcolano a metro lineare, ma incidono circa  ~ 14,00 €/mL
  • 6) il collante: si utilizza un opportuno collante per esterno applicato in doppia spalmatura incide circa   ~ 5,00 €/mq.
  • 7) posa della superficie piastrellata:
    • piastrella per esterno in grès di ottima qualità, in formato "normale" e antiscivolo si acquista a circa    ~ 25,00 / 28,00 €/mq.
    • costo del posatore che incolla su massetto una piastrella in grès - con posa "standard" - incide circa   ~ 22,00 /25,00 €/mq.
  • 8) lo stuccante: il costo dello stucco cementizio additivato con lattice per stuccare le fughe costa circa  ~ 2,00 €/mq.
  • 9) i giunti di dilatazione: vanno opportunamente dimensionati e calcolati a metro lineare per un costo di ~ 13,00 €/mL
  • 10) sigilli in acciaio: vaschette che si pavimentano per nascondere pozzetti di ispezione, costano circa ~ 150,00 €/PZ

? Ovviamente questi costi possono variare in base all'intervento, alla conformazione del pavimento da realizzare, alla quantità di metri quadrati da fare...  ma volevo darti una idea del costo totale del pacchetto che è di circa 130/150 €/mq.

 

Membrana liquida in esterno

 

Perché proteggere il massetto? È necessario?

Quando si parla di pavimentazioni esterne in piastrelle abbiamo due situazioni ben diverse:

  • Posa di un pavimento al di sotto del quale ci sono dei locali (ex: terrazzo piano o marciapiede con al di sotto una taverna).
  • Posa di pavimento su "nuda terra": al di sotto non ci sono locali abitati (ex. viale carraio o pedonale di accesso all'abitazione).

 

PRESENZA DI LOCALI SOTTO AL PAVIMENTO

Quasi sempre, nel primo caso, non è difficile convincere il cliente ad accettare i costi per mettere in atto le accortezze che servono per evitare ad ogni costo infiltrazioni. La presenza di acqua negli strati inferiori finirebbe per compromettere  i locali sottostanti. Questo vale anche per terrazzini o terrazzi. Anche in questo caso non è difficile convincere della assoluta necessità di proteggere il manufatto cementizio evitando in tutti i modi le infiltrazioni.

 

POSA SU NUDA TERRA

Ma nel secondo caso, quando si posa su nuda terra, l'obiezione che ci viene fatta, da quasi tutti i clienti è: "perchè dovrei spendere così tanto per evitare le infiltrazioni? sotto al pavimento non c'è nulla". Noi, in fase di vendita, possiamo fare ben poco per convincere il cliente il quale ci vede, appunto, come dei "venditori".  I nostri consigli sembrano finalizzati solamente a massimizzare il fatturato (e quindi la spesa per il cliente). Fondamentale in tal senso è il ruolo del progettista del cliente, il cui parere è ritenuto obiettivo ed imparziale, oppure che il cliente si sia documentato.

 

"POSSO DARTI UN CONSIGLIO?"

Da parte nostra cerchiamo di spiegare che quando veniamo chiamati a vedere pavimenti esterni danneggiati, in cui sembra ci siano delle infiltrazioni, e ci viene chiesto un sopralluogo per capire "cosa fare", beh, lo ammetto, mi metto le mani nei capelli. Questo perché le cause di queste problematiche sono di difficile rilevazione e spesso il cliente ipotizza ripristini minimi, mentre le situazioni richiedono interventi più radicali. Occorre ogni volta fare una analisi estremamente dettagliata e rigorosa per riuscire a capire l'origine del problema, se il danno è destinato a progredire e quali azioni mettere in atto per evitare gli esiti che nel lungo termine possono essere disastrosi. Se in un terrazzo o in un marciapiede l'acqua è riuscita ad infilarsi al di sotto della pavimentazione (quindi nel massetto) il danno che vediamo potrebbe essere la punta dell'iceberg di un degrado in atto. Ma i nostri argomenti, come detto, difficilmente convincono un cliente "sospettoso" e poco documentato.

 

Danni da mancata protezione del massetto

Evitare le infiltrazioni? Si può! ma costa caro...

 

Vediamo allora cosa succede nella realtà, quando ci si trova nel secondo dei casi visti nel paragrafo precedente, cioè nella situazione di "posa di pavimenti su nuda terra".

 

"COSTA TROPPO, PREFERISCO FARNE A MENO!" 

Prevenire è meglio che curare? Non sempre i clienti la pensano così, specie quando vedono il preventivo.
Se la sola piastrella costa 25/30€ al metro quadrato, il costo totale del pavimento secondo il modello standard a 8 strati, ha un costo che si aggira tra i 110 ed i 125 euro al metro quadrato.

Questo costo totale  - identificato nel primo paragrafo - è tale da provocare reazioni, del tipo:

  • "ma tra quanti anni potrei avere il problema?"
  • "ma se anche si infiltrasse dell'acqua nel marciapiede esterno, sotto non ho locali ma solo terreno, vale proprio la pena farlo?".
  • Fino al drammatico "chi abiterà la casa al posto mio tra n anni se ne occuperà, io non vivrò così a lungo".

Tali reazioni sono comprensibili: la sola membrana di protezione del massetto può costare almeno come la piastrella e spesso anche di più.

 

LE TECNICHE ESISTONO MA "NON ME LE POSSO PERMETTERE"

Insomma nonostante il rischio di dover sostenere, in futuro, la spesa per interventi di sistemazione del pavimento, sono molti i clienti che evitano di mettere in atto delle protezioni e salvaguardare il pavimento da questi pericoli. Spesso ci capita di dover faticare tantissimo a convincerli oppure, semplicemente, di perderli a favore di un concorrente se insistiamo troppo sulla necessità di attuare il procedimento corretto.

Questo comporta, come risultato, che nonostante esistano da decenni tecniche e prodotti collaudati, che ci hanno permesso di formalizzare un modello standard di procedere, ancora oggi in molte case non vengono adeguatamente messi in atto tutti i criteri per evitare le infiltrazioni e ci si trova, dopo 5/10 anni, a dover intervenire per cambiare qualche piastrella o a ristuccare porzioni di pavimento in cui le stuccature sono saltate.

Posti di fronte all'argomento "economico" molti committenti (spero non tu) decidano di dare poca importanza ai sistemi di protezione dall’acqua dei massetti che sono sottovalutate, specie quando si tratta di pavimenti che vengono posti su nuda terra, dove l'onere di evitare le infiltrazioni sembra un lusso di cui si può fare a meno.

Purtroppo però gli anni passano in fretta e mettere mani ad un pavimento ha un costo importante. Per questo mi sento di consigliarti di investire, certo anche economicamente, su questi prodotti di cui andrò a parlarti. Se lo farai ti garantirai una stabilità ed una maggior durata del tuo pavimento esterno. 

Membrane cementizie e bituminose

Abbiamo già accennato, nel primo paragrafo, come nel mondo delle pavimentazioni per esterno, ci siano due grandi famiglie:

  • 1) i pavimenti che vengono incollati su di un massetto -> [l'acqua scorre al di sopra]
  • 2) quelli che vengono appoggiati su supporti o su stratti di sabbia o ghiaia.  Questi sono detti galleggianti. -> [l'acqua scorre al di sotto]

Abbiamo già detto che escluderemo da questo articolo il secondo tipo, i pavimenti sopraelevati, galleggianti o posati a secco. Qui ci concentriamo sui pavimenti in piastrelle di ceramica da posare all'esterno per cui è prevista la realizzazione di una serie di strati di calcestruzzo e della posa a colla delle piastrelle.

I PAVIMENTI CON L'ACQUA CHE SCORRE AL DI SOPRA

Quando posiamo un pavimento e l'acqua vi scorre al di sopra occorre progettare il deflusso dell'acqua ed essere certi che non vi siano infiltrazioni. Perchè questi pavimenti siano efficienti occorrono quindi tre fattori fondamentali:

  • una pendenza adeguata
  • sistemi di raccolta e scarico dell'acqua
  • tecniche di impermeabilizzazione

 

PENDENZA

Sulla pendenza non c'è molto da dire: occorre che sia prevista in fase progettuale determinando le diverse "quote" della pavimentazione, quote che dovranno essere coerenti con le altezze dei pavimenti interni e delle soglie di ingresso dell'abitazione. Prima di eseguire la pavimentazione si "battono le quote", cioè quando si vanno a rilevare i livelli dei punti vincolanti a monte e a valle. E non è infrequente trovare errori nella progettazione delle pendenze. Il caso più frequente è trovare, come diciamo in gergo, "poco spazio sotto alla soglia", frase con la quale intendiamo che il livello dei pavimenti interni (e quindi della soglia) è stato posto ad un livello di poco superiore a quello dello scarico e questo impedisce di avere una "bella pendenza", cioè una pendenza superiore al 1%. Pendenze inferiori a questa percentuale impediscono il corretto deflusso e vanno a stressare la pavimentazione.

IL MASSETTO PER LA PENDENZA

Introduciamo un altro elemento nel modello standard: il massetto per le pendenze che, come da norma Uni 8178-2 va inserito tra il solaio piano e la impermeabilizzazione primaria in modo che quest'ultima garantisca il giusto deflusso dell'acqua. Come si vede con l'inserimento del massetto per la pendenza si inclina tutto il sistema e l'acqua defluisce correttamente:

 

modello standard dei pavimenti esterni
Modello standard con il massetto per la pendenza

 

Prima di stendere la guaina bituminosa il guainista dovrà controllare che il massetto per la pendenza:

  • sia sufficientemente compatto e coeso per garantire un corretto aggrappo della membrana bituminosa
  • garantisca la pendenza minima necessaria a far defluire l'acqua
  • sia planare, cioè che non presenti concavità o convessità
  • non essere fessurato
  • sia maturo, cioè che siano passati almeno 21 giorni, ed asciutto (per non imprigionare umidità all'interno)

 

SISTEMI DI RACCOLTA E DI SCARICO

Questo è un argomento che compete all'impresa edile ed al lattoniere se si tratta di un terrazzo e si devono realizzare gli scarichi e le grondaie. Sempre competenza dell'impresa edile è definire il deflusso delle acque bianche al livello del terreno con le caditoie, i tubi interrati, i pozzetti di ispezione e gli allacci alla fognatura. Non facciamo questi lavori e lasciamo a chi ha competenza l'onere di trattare l'argomento.

 

TECNICHE DI IMPERMEABILIZZAZIONE

Le tecniche oggi disponibili sono molte ma come abbiamo visto l'importante, per il nostro modello, è la combinazione di due tecniche, cioè l'utilizzo in abbinata delle membrane bituminose, da sempre utilizzate per la loro efficacia come impermeabilizzante, con delle membrane di protezione del calcestruzzo.
Qualcuno paragona l'abbinata dei due sistemi al paracadista che, per non rischiare, ha nello zaino anche un paracadute di emergenza. In realtà la metafora dei due paracadute non è corretta perché i due strati svolgono compiti differenti: la bituminosa realizza una totale impermeabilità mentre la membrana liquida assicura che il massetto rimanga compatto e resistente per molti anni.
Vediamo allora in dettaglio come funziona questa seconda membrana.

corretta impermeabilizzazione del marciapiedi
Una corretta impermeabilizzazione vede la presenza sia della guaina bituminosa (quella nera) che la membrana di protezione del massetto che copre il massetto e viene risvoltata sopra alla guaina nera. 


CHE COSA SONO LE MEMBRANE A PROTEZIONE DEL MASSETTO?

Queste ultime rappresentano un prodotto di più recente introduzione nel mercato ma di fondamentale importanza da applicare non in alternativa, ma in aggiunta alla tradizionale  membrana bituminosa in rotolo.
Si tratta di membrane che vengono incollate al di sopra del massetto, mentre le membrane bituminose vengono collocate al di sotto. 

Iniziamo con il dire che ne esistono di due tipi:

  • membrane in rotolo, solitamente si tratta di geotessuti o di materiali plastici
  • membrane cementizie da spatolare in opera.

In questo articolo non ci occuperemo del primo tipo di membrane (in rotolo) di cui abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo:

membrana impermeabilizzante e desolidarizzante

In questo, invece, parleremo delle membrane cementizie liquide, che si stendono a spatola.

Come si stende una membrana cementizia su di un massetto esterno

Scopo della membrana è proteggere il massetto, non garantire l'impermeabilità

Membrane cementizie: composizione

Le membrane cementizie di protezione del calcestruzzo sono prodotti a base di cemento, additivati con aggregati di piccole dimensioni, a cui vengono aggiunti polimeri e componenti chimici che rendono impermeabili all’acqua lo strato su cui vengono posati.

Anche qui ci sono due grandi famiglie:

  • quella degli impermeabilizzanti rigidi e
  • quella degli impermeabilizzanti flessibili,

La sostanziale differenza tra i due sta nella capacità di assorbire i movimenti del supporto.

Un marciapiede correttamente impermeabilizzato
Un marciapiede correttamente impermeabilizzato mediante spatolatura di membrana cementizia a protezione del massetto e sottostante guaina bituminosa impermeabilizzante.

Al primo gruppo appartengono i prodotti con minori allungamenti a rottura e una maggiore impermeabilità all’acqua sotto carico (in genere si tratta di prodotti monocomponenti e utilizzati in particolare in strutture protette).

Nel secondo caso, invece, si annoverano prodotti con maggiori allungamenti a rottura e impiegati nel risanamento di strutture esposte all’irraggiamento solare o soggetti a movimenti. Questi sono quelli che ti consiglio di utilizzare!

   

Effetti della mancanza di una membrana di protezione

Caratteristiche delle membrane cementizie

Le principali caratteristiche tecniche che devono avere questo tipo di prodotti sono:

  • una quasi nulla permeabilità all’acqua,
  • la resistenza alla trazione e
  • l’allungamento a rottura. 
  • la resistenza a cicli di gelo e disgelo 

Se devi scegliere tra membrane di protezione del massetto di differenti aziende dovrai confrontare le caratteristiche tecniche dei diversi produttori.

Queste caratteristiche tecniche consentono alla membrana di resistere all’irraggiamento solare - che può generare sforzi di trazione sia sul supporto che sullo strato di tenuta - ma anche agli sbalzi di temperatura, per questo vengono sottoposte a cicli di gelo e disgelo. Infine alcune offrono anche una protezione del massetto da agenti chimici.

Massetto con membrana protettiva

Una stesura corretta della membrana che proteggerà il massetto dal degrado

Membrane cementizie: tipologie e campi di applicazione

Questo genere di prodotti viene utilizzato non solo per le nuove costruzioni ma anche nel ripristino di sub-sistemi che hanno perso o comunque ridotto la loro capacità di tenuta all’acqua. Come già detto parliamo di tenuta all'acqua che proviene dall'alto o dal fianco, non dell'acqua che risale per capillarità dalle fondazioni o che permea, da sotto, il getto cementizio.
 

pavimenti esterni e umidità capillare
La risalità di umidità capillare non può essere bloccata dalla membrana sotto alle piastrelle
RIPRISTINO DI PAVIMENTI ESTERNI IN CERAMICA: MODALITA'

Tornando al ripristino: se devi intervenire su un pavimento esterno esistente che ha (minime) infiltrazioni d'acqua e che nel tempo si è lesionato, con sollevamenti di piastrelle, distacchi, rotture... puoi spalmare una doppia membrana cementizia liquida a spatola nella zona in cui hai levato le piastrelle e poi, una volta asciutta, andare a reincollarci le piastrelle staccate, spessori permettendo.

SOVRAPPOSIZIONE DI PIASTRELLE SU UN PAVIMENTO LESIONATO

Se, invece, vuoi risolvere i problemi di un pavimento lesionato (presenza di qualche distacco e qualche rottura) andando a sovrapporre un nuovo strato di piastrelle in ceramica il consiglio è quello di togliere prima le piastrelle e rasare le zone senza piastrelle, quindi spalmare una doppia membrana liquida di protezione e, una volta asciutta, andare ad incollarci al di sopra le nuove piastrelle.

 

 

 

Ma tornando alle nuove costruzioni: compito delle membrane è quello di prevenire o contenere i danni derivanti da un contatto ripetuto o costante del massetto, al di sotto delle piastrelle, con l’acqua.

 

Membrana mapelastic per impermeabilizzare massetti esterni
Gli strati sopra al massetto, dal basso all'alto: il masetto cementizio, la membrana con la rete blu, il collante steso con la spatola rigata ed, infine, l'ultimo strato di piastrelle.

 

Le membrane liquida vanno pertanto stese sul massetto prima della posa in opera di piastrelle in ceramica, di marmo, granito o altri rivestimenti.

⚠️ LE MEMBRANE NON FUNZIONANO IN PRESSIONE NEGATIVA!

Generalmente queste malte cementizie sono indicate per impermeabilizzare strutture a contatto con l’acqua e caratterizzate da pressione idraulica positiva.
Attenzione: le membrane non vanno utilizzate in caso di pressione idraulica negativa.

Per capire la differenza tra le due ti metto qui di seguito queste immagini:

 

Pressione idraulica positiva o negativa
Differenza tra pressione positiva e pressione negativa

 

FACILITÀ NELL'USO DI UNA MEMBRANA 

Per un posatore le caratteristiche che questo tipo di membrane devono garantire sono:

  • 1) la forte adesività al supporto,
  • 2) protezione del calcestruzzo anche in punti con strato sottile
  • 3) flessibilità che permetta di poter seguire le piccole deformazioni della struttura su cui viene stesa

Anche il calcestruzzo dei gradini va protetto

Membrane cementizie e cementi osmotici

Un prodotto che va utilizzato in abbinamento con le membrane e che è di grande efficacia è l’impermeabilizzante cementizio a penetrazione osmotica. La conoscenza di questo prodotto ti sarà utile perché è un componente fondamentale del modello standard per impermeabilizzare correttamente uno dei punti più vulnerabili del tuo pavimento esterno. 

COME SI APPLICA IL CEMENTO OSMOTICO E A COSA SERVE?

Questo prodotto è perfetto per poter essere applicato, a pennello, nel bordo a vista del massetto, per evitare le infiltrazioni dal fianco.  Una volta applicato si realizza una cristallizzazione insolubile all’interno dei capillari della struttura cementizia su cui viene applicato, grazie al meccanismo dell’osmosi che determina una migrazione di sali verso l’interno della struttura, forma una barriera in grado di contrastare le spinte negative dell’acqua.
Idoneo alle applicazioni su dighe, condotte forzate, interrati e superfici in cui sia necessaria, oltre all’impermeabilizzazione, anche una stabilizzazione dei componenti solubili del cemento.

 

NON SOLO MASSETTI ESTERNI, ANCHE IN DOCCIA!

Per ambienti caratterizzati da importanti umidità, come bagni, docce, terrazze, vasche in piscina, può essere utilizzato un rasante cementizio osmotico anti carbonatazione.
Esso infatti permette di creare una barriera contro le infiltrazioni di acqua in spessori ridotti (3 mm), ed è caratterizzato da elevata resistenza alle alte temperature e all’invecchiamento.

Generalmente bi-componente, questo materiale è costituito da cementi ad alta resistenza, cariche minerali silicio quarzose selezionate, fibre sintetiche e additivi specifici per quanto riguarda il primo componente, e da copolimeri di natura organica in dispersione acquosa e additivi specifici per il secondo componente.
 

massetto impermeabilizzazione piatto doccia vicenza

 

Massetto protetto = pavimento che dura a lungo


I FENOMENI CHE PORTANO AL DEGRADO DEL MASSETTO

Nelle strutture realizzate in calcestruzzo possono insorgere fenomeni degenerativi, micro e macro lesioni dovuti a

  • movimenti dell’edificio conseguenti ad assestamenti del terreno, ma anche a
  • dilatazioni termiche e vibrazioni.

Tali microlesioni possono condurre al deterioramento delle strutture provocando infiltrazioni d’acqua. Queste,  nel tempo, comportano l'ossidazione delle armature e lo sfaldamento del calcestruzzo.

 

UN'ALTRO VANTAGGIO: LA PROTEZIONE... ELASTICA

Le pavimentazioni in ceramica presenti su queste strutture (tipico è il caso delle terrazze, ma vale anche per marciapiedi, vialetti e cortili) sono spesso soggette a lesioni ed a infiltrazioni d’acqua che, nel tempo, possono portare il degrado del massetto sottostante e a distacchi localizzati della pavimentazione.

Per evitarli la sola guaina bituminosa non basta e per questo, fin dall'inizio dell'articolo abbiamo spiegato quanto sia necessario abbinare alla guaina bituminosa questa membrana che generalmente consiste in un film  elasto-plastico steso impastando con acqua un premiscelato in polvere a base di leganti idraulici, inerti selezionati e additivi per migliorare lavorabilità e impermeabilità, e da un lattice a base di speciali polimeri sintetici.

Questo prodotto ha anche il vantaggio di realizzare uno strato elastico, una membrana con discreta flessibilità capace di assecondare e assorbire i (minimi) movimenti del calcestruzzo (al di sotto) e delle piastrelle (al di sopra)  senza lesionarsi.

 

COME SI APPLICA

Il prodotto si applica con una spatola rasando uniformemente il sottofondo in una o due mani.
La scheda tecnica di questi prodotti consiglia, in zone particolarmente sollecitate, di armare il rivestimento con un apposita rete in fibra alcali-resistente. Io ti consiglio di metterla sempre. 

Il consumo di questo tipo di prodotti si aggira intorno a 1,5 kg per metro quadrato per millimetro.

Modalità di applicazione delle membrane cementizie

Le membrane cementizie richiedono sempre un’adeguata preparazione del supporto (massetto in caso di nuovo pavimento o vecchie piastrelle in caso di sovrapposizione) su cui vanno applicate. Vediamo la procedura di applicazione:

  • PULIZIA: Innanzitutto è necessario pulire accuratamente il supporto da parti friabili, polvere, incrostazioni, grassi ed oli.
  • CONSOLIDAMENTO: Il massetto o il fondo di posa non deve presentare parti incoerenti e danneggiate o che si staccano facilmente. Queste devono essere rimosse o sistemate prima della posa della membrana
  • IMPASTO: Particolare attenzione deve essere posta nella preparazione dell’impasto nel caso di prodotti bicomponenti, composti da una parte in polvere e una parte liquida. A seconda delle caratteristiche del materiale, esistono infatti differenti modalità di preparazione e tempi da rispettare, sia per l’utilizzo dell’impasto stesso una volta pronto, sia per quanto riguarda i tempi di asciugatura degli strati e la finitura della struttura.
  • RETE: Al fine  di migliorare la performance del prodotto, come ti accennavo, io ti consiglio sempre di interporre tra il primo e il secondo strato una rete in fibra di vetro da posizionare quando la prima mano è ancora fresca, avendo cura di far rifluire parte dell’impermeabilizzazione nelle maglie stesse per una migliore aderenza.

   

La membrana Nanoflex di Kerakoll

Un esempio di membrana di protezione del massetto è la "famosa" nanoflex di Kerakoll.

Si tratta di un prodotto che garantisce la protezione del massetto grazie al suo essere:

  • impermeabilizzante
  • traspirante,
  • alcalino e
  • cloro-resistente. 

Facile da utilizzare, in quanto è un monocomponente, si deve miscelare fino ad ottenere una consistenza omogenea e fluida. 

Variando la quantità d’acqua si può ottenere una migliore lavorabilità, a seconda delle condizioni e delle temperature presente in cantiere.

Per quanto riguarda l'impermeabilizzazione perimetrale e dei giunti di dilatazione a pavimento, va previsto l'utilizzo dell'apposito nastro elastico in polietilene (noi le chiamiamo "bandelle") da applicare con adesivo tipo H40 avendo cura di risvoltarlo negli spigoli e negli angoli interni ed esterni.

bandella nanoflex
Applicazione della bandella prima della stesura della membrana di protezione del massetto

Attenzione: questa membrana non può essere utilizzare su sottofondi a base di anidrite e gesso, se non previa stesura di un primer compatibile.

Vediamo ora una sintesi fotografica del modello standard per la posa di piastrelle in ceramica in esterno.
Nel primo gruppo di foto vediamo l'applicazione della guaina bituminosa risvoltata sui fianchi e sulle pareti.
Quindi la realizzazione del massetto che viene successivamente protetto con la stesura delle bandelle e della membrana liquida. Infine la posa finale delle piastrelle.

Una corretta impermeabilizzazione: 1° la guaina bituminosa

Una corretta impermeabilizzazione: 2° le bandelle

Una corretta impermeabilizzazione: 3° la membrana

Corretta impermeabilizzazione: 4° la posa delle piastrelle

Grazie! 

Grazie per aver letto il mio articolo. Spero tu abbia trovato foto e contenuti interessanti. Se ti servono ulteriori informazioni oppure se hai osservazioni o critiche puoi commentare in fondo alla pagina nel box commenti.
Se invece ti serve un preventivo per una pavimentazione esterna puoi chiedere un appuntamento con me o con i miei colleghi compilando la richiesta qui sotto. 

Tieni conto che noi siamo una piccola azienda, composta da arredatori e da tecnici (come me) che realizzano i progetti e non siamo dei colossi come Iperceramica o Bricoman o Leroy Merlin per cui abbiamo dei "difetti":

  • DIFETTO (1): ci piace fare le cose per bene e scegliamo solo prodotti top. Il nostro obiettivo non è darti il prodotto che costa di meno nel mercato, quindi costiamo di più di Leroy Merlin & C.
  • DIFETTO (2): riusciamo ad operare solamente in provincia di Vicenza e di Verona. Non possiamo prenderci lavori in giro per l'Italia che siano troppo lontani per seguirli con la dovuta attenzione.
  • DIFETTO (3): non riusciamo ad operare su cantieri enormi (ospedali, cantieri pubblici, palazzi o condomini enormi). Siamo specializzati su lavori "normali" (case, negozi ed uffici) e abbiamo scelto di dedicarci a questo. I pavimenti da migliaia e migliaia di metri quadrati non siamo bravi a farli.

Ma abbiamo anche dei pregi :) 
Se vuoi scoprirli dovresti leggerti: perchè scegliere Pellizzari?

Grazie e buoni lavori! 

Scrivici qui per ulteriori info!

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RUOLO: Responsabile tecnico di cantiere
SEDE: Gambellara

Commenti

Salve, sono un libero professionista, e mi interesso della posa di rivestimenti in resina direttamente su diverse tipologie di supporto tra questi i massetti tradizionali. Come si sa (almeno io in modo generale), i massetti tradizionali in fase di asciugatura hanno un ph 13-14 dettato dai vari processi chimici, per poi ad asciugatura avvenuta, rientrare e attestarsi a ph 8 circa. Da qualche tempo però, noto che il grado di alcalinità in presenza di acqua di infiltrazione, ritorna al ph iniziale, e sa benissimo che qualsiasi tipo di prodotto impermeabilizzante si distruggerebbe (guaine bituminose comprese). Potrebbe cortesemente indicarmi eventuali cause che provocano tale problema?
la ringrazio anticipatamente .
cordiali saluiti

14/11/2018 - Angelo Agnoni

Gentile Angelo, 
Grazie per aver letto il mio articolo. 
Condivido ma non so quali possano essere le cause.
Cercherò di documentarmi a riguardo e se trovo qualcosa volentieri gliela faccio avere.

buona sera

22/11/2018 - manager

Buongiorno,
quali potrebbero essere le cause del completo degrado di una guaina cementizia doppio strato con rete dopo soli 5 anni dalla posa?
Sopra la guaina ci sono dei mattoni 20X20 di granito
La guaina tolto il pavimento, si presenta completamente staccata dal massetto e dal collante ed in alcune parti si sgretola diventando polvere, inoltre è rigida.
L'impresa che ha fatto i lavori dice di non sapere che prodotto ha utilizzato ed ovviamente non si può far intervenire il produttore.
E' possibile che il degrado sia stato causato da una incompatibilità con il collante o altro componente oppure la causa è da ricercare nell'errata posa?
Grazie in anticipo per le possibili risposte.

26/07/2019 - Vincenzo Parrino

buongiorno Vincenzo, 

impossibile risponderle senza sapere il prodotto usato e la stratigrafia del pavimento. 
Grazie, buona giornata, 

31/07/2019 - manager

Buongiorno,

grazie in anticipo per la risposta.
Ho acquistato una casa da ristrutturare e ho incaricato una ditta di rifarmi pavimentazione esterna (marciapiedi intorno alla casa).Su due lati della casa sul marciapiede era presente pavimentazione preesistente che è stata rimossa. In altri due lati il marciapiede esistente era in getto (non pavimentato). Ho concordato con ditta che vende pavimenti il rifacimento di tutta la pavimentazione esterna (marciapiedi). Per posare il pavimento questa ditta si è rivolta ad una ditta terza di posatori da loro incaricata.
E' stato rimosso pavimento vecchio (ove presente) e levigata superficie sottostante; steso mapelastic, bandella perimetrale e poi posate piastrelle in gres. Sul terrazzo, invece, il pavimento nuovo è stato applicato sopra il vecchio pavimento, dopo la stesura del mapelastic. Il tutto realizzato dalla stessa ditta di posatori, con la quale ribadisco io non ho nessun rapporto, avendo acquistato il pacchetto piastrelle + posa dalla ditta che vende pavimenti. Il problema è che piastrelle sul bordo non sono state sigillate con malta osmotica, ma lasciate a sbalzo su terreno, in un punto addirittura di 10 cm. Della cosa è stata avvisato immediatamente il venditore, tramite il direttore dei lavori, il quale ha negato fosse di loro competenza e ci ha costretti in fretta e furia a trovare un muratore che concludesse il lavoro. Lo stesso muratore, che ha accettato malvolentieri il lavoro, ha affermato che quel tipo di lavoro solitamente è svolto da piastrellisti.
L'idea che mi sono fatto è che i piastrellisti sono stati contattati dalla ditta venditrice all'ultimo momento e che hanno incastrato il lavoro fra altri lavori urgenti (come loro stessi mi hanno confermato) e, terminato il tempo a loro disposizione, se ne sono andati senza concludere lavoro. Ribadisco che prima di fare il lavoro il venditore e i posatori erano venuti tre volte a fare sopralluogo e nulla era stato eccepito sul lavoro da fare, tanto che per noi e per il direttore dei lavori (che aveva anche già lavorato con quella ditta di pavimenti) era scontato che il lavoro fosse consegnato chiavi in mano.
Con la ditta di pavimenti avevamo concordato un lavoro completo (piastrelle più posa) tanto è vero che titolare della ditta è venuto tre volte con posatori (ditta esterna da loro incaricata) per un sopralluogo e per definire lavori.
Il lavoro affidato consisteva nel rifacimento della pavimentazione dei marciapiedi intorno alla casa (casa singola) di cui erano precedentemente pavimentati solo due lati, mentre i restanti due presentavano marciapiede in getto di cemento. Su parte pavimentata sono stati rimossi pavimenti vecchi e superficie è stata sgrezzata e levigata, steso il mapelastic e la bandella perimetrale e posate piastrelle in gres. Su parti in getto è stato steso soltanto mapelastic e bandella perimetrale e posato direttamente pavimento. Su terrazzo è stato posato pavimento su quello preesistente stendendo prima il mapelastic e bandella perimetrale.
Non sono stati fatti perciò i massetti nuovi. A fine lavori però le piastrelle risultavano sporgenti sul terreno di 1/2 cm e in alcuni punti anche di ben 10 cm e non è stato sigillato nulla.
I Posatori se ne sono andati.
Tramite il direttore dei lavori è stata contattata immediatamente la ditta fornitrice che però si è rifiutata di venire a finire lavoro. Abbiamo dovuto trovare in fretta e furia data la stagione piovosa (in primavera) un muratore che finisse lavoro, il quale ha accettato il compito malvolentieri dato che per sua stessa ammissione il lavoro era una tipica lavorazione da piastrellisti.
Cosa ne dice?

08/11/2019 - Ludovico

Ciao Ludovico, 

l'applicazione della malta osmotica, come scrivo nell'articolo, fa parte della sequenza di interventi per poter dare il lavoro finito e protetto a regola d'arte. Bisogna però capire se avevate discusso questo intervento e se era stato ricompreso tra i lavori da compiere a casa tua.
Mi sento di dirti che non puoi dare per scontato che un lavoro debba essere fatto se non viene commissionato/ preventivato. 
Ma qui entriamo in campo legale e serve un avvocato... 

grazie per la domanda, 

 

08/11/2019 - manager

Buongiorno, dovendo rifare i marciapeidi nuovi in C.A. intorno alla casa, non riesco a capire se sopra il getto consigliate metere prima la membrana bitumosa e poi sopra quella cementizia e infine le piastrelle?
Grazie infinite , siete uan fonte di sapienza per i privaticome me.
Grazie

18/05/2020 - Maki

Ciao e grazie per la domanda (fonte di sapienza direi che è decisamente troppo ?? ma grazie della stima!!)

Rispondo alla tua domanda: sopra al getto va messa la membrana bituminosa, quindi va realizzato il massetto (5 cm. di sabbia e cemento), e sopra al massetto va fatta la membrana cementizia. Sopra alla membrana, infine, vanno incollate le piastrelle.  

Ciao!

19/05/2020 - manager

Buon giorno volevo sapere secondo voi , sopra un marciapiede in calcestruzzo che devo mettere la caldana sabbia cemento., basta la bandella angolare mapeband tra pav. orizzontale e intonaco verticale ? grazie

14/11/2020 - Mauro

Ciao Mauro, 

abbiamo già spiegato nell'articolo come si procede: si stende la guaina bituminosa sopra al calcestruzzo, poi realizzazione del massetto (o caldana, come la chiami tu) che deve essere protetto applicando prima le bandelle e, successivamente (al di sopra delle bandelle) una membrana di protezione come ad esempio il Mapelastic di Mapei o il Nanoflex di Kerakoll o similari. Quindi le sole bandelle non sono sufficienti. 

ciao!

16/11/2020 - manager

Buongiorno a tutti,
sto facendo realizzare una gettata in cemento per creare 3 gradoni esterni (di circa 2x3m cad) per creare un accesso all'abitazione che è sopraelevata di 40cm rispetto al piano giardino.
Il tutto verrà rifinito con la posa di piastrelle in Gres per esterni.
L'impresa mi propone una impermeabilizzazione del massetto con una doppia mano di impermeabilizzante Nanoflex + rete, prima della posa piastrella.
DOMANDA: ritenete che l'impermeabilizzazione sia una lavorazione necessaria o si può anche evitare? Nello specifico al di sotto dei gradoni c'è terreno, non ci sono quindi locali o vani da proteggere da infiltrazioni o simili.

Grazie!

26/01/2021 - Matteo

Ciao Matteo,

come scriviamo anche noi in questo ed in altri articoli nel sito, la membrana di protezione (nel tuo caso le due mani di nanoflex) hanno la funzione di PROTEGGERE IL MASSETTO, quindi assolutamente si, va fatta!
Se decidi di non farla il massetto, privo di protezione, subirà un degrado. Questo degrado porterà al distacco delle piastrelle in grès ed alla necessità di rifare l'intero lavoro. Quindi ha ragione l'impresa edile che ti ha ben consigliato: la membrana di protezione va eseguita.

ciao!

 

26/01/2021 - michele

Salve, devo impermealizzare un marciapiede con un portico. Un muratore asserisce che la tecnica della guaina bituminosa sotto il massetto sia ormai superata e che possa creare problemi con il tempo sgretolandosi e rompendo il massetto con cui non legherebbe. Un altro muratore mi consiglia di farla facendo poi il massetto e successiva altra impermealizzazione con guaine liquide sopra. Quale c'è da prendere in considerazione?

12/05/2021 - Fabio

Ciao Fabio,

ne abbiamo parlato nell'articolo ma te lo ripeto qui. La soluzione migliore è la seconda che ti hanno proposto. Partendo dal basso: guaina bituminosa, barriera al vapore, massetto, membrana liquida, pavimento.

ciao!

13/05/2021 - michele

Buongiorno, casa appena edificata. Piscina interrata nel terreno fronte-casa con pavimentazione esterna alla piscina che si continua con quella del marciapiede della casa (villino monofamiliare). Poco dopo la posa delle piastrelle si è verificata umidità nelle fughe non notata o alla quale non è stato dato peso. Con il passare delle settimane l’umidità non si è risolta. È stato contattato il costruttore che sta tentando di capire da dove viene il problema. Mi domando se sia possibile che il problema risieda nel fatto che la pavimentazione esterna alla piscina incide su terrapieno (preparato con gettata cementizia e massetto) e non su strutture forate a igloo come invece la casa. Da notare che la pavimentazione delle restanti facciate del villino sono esenti da umidità. Avete idee? Grazie mille

09/08/2021 - Alessio

Ciao Alessio,

l'umidità di risalita dalle fughe è generalizzata in tutto il pavimento del contorno della piscina? è uniforme o a chiazze? avete misurato l'umidità della fuga con un igrometro confrontandola con l'umidità delle fughe "asciutte" dei marciapiedi? Qual è la stratigrafia sotto al pavimento che da problemi?

ciao!

11/08/2021 - michele

Salve. Devo impermeabilizzare un marciapiede in cls, dove c’erano posati in parte autobloccanti ed in parte un portico con piastrelle, in entrambi i posti l’umidità è arrivata in casa… ho tolto tutto arrivando a cls pulito, ho trovato che da una parte la sabbia degli autobloccanti aveva portato contro il muro un sacco d’umidità, mentre nella parte con piastrelle il massetto si era disgregato portando anche lui umidità nel muro.
Ora, essendo a cls pulito volevo agire in questo modo:
Levigare un po’ il cls con fresa
Mettere guaina bituminosa a caldo
Fare massetto
Protettivo massetto
Piastrelle.
Domande:
La guaina bituminosa se prendo quella ruvida è poi intonacabile le senza problemi?
Il massetto deve per forza essere sabbia e cemento o posso farlo in cls? ( mi verrebbe comodo per svariate ragioni, sarebbe comunque di pochi cm…)
Ho letto che dopo guaina servirebbe protezione vapore, non la fa già la guaina? Serve altro? Se si, ho in casa un rotolo di Geo tessuto leggero. Va bene?
Sopra massetto metterei protettivo tipo mapelastic, devo mettere bordini giunzione nello zoccolo? Mapelastic deve essere ultima cosa o posso intonacarci sopra?
Grazie, saluti

11/05/2023 - Claudio

Ciao Claudio,
spesso incontriamo problemi come quello che ci segnali frutto della combinazione di autobloccanti e sabbia che provocano fenomeni di umidità se a contatto con le pareti di una abitazione.
Rispondo alle tue domande: (1) devi acquistare una guaina bituminosa intonacabile in modo da poterla risvoltare in parete e poi intonacarla. (2) Il massetto deve avere le caratteristiche di un massetto, ne abbiamo parlato qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/massetti

(3)La barriera al vapore serve anche se hai predisposto la guaina bituminosa e deve avere le caratteristiche di cui parliamo qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/barriera-vapore-pavimenti

Corretto prevedere al di sopra del massetto una membrana di protezione. Il mapelastic di Mapei è una di quelle che consigliamo anche noi. (4) La posa della membrana va assolutamente fatta prevedendo anche l'apposizione di bandelle lungo lo spigolo tra il pavimento e le pareti esterne. (5) Al di sopra della membrana puoi incollare il pavimento (in orizzontale) oppure prevedere il battiscopa (in verticale) o, infine, intonacare.

Non dimenticare una protezione osmotica lungo il bordo del massetto, verso il giardino, in modo che non si vengano a creare infiltrazioni laterali dal terreno che, a distanza di anni, potrebbero compromettere il sistema.

Ciao !

13/05/2023 - michele

Ciao complimenti per l'articolo chiarissimo! L'unica cosa che non capisco è la sovrapposizione perimetrale tra la guaina bituminosa e la guaina cementizia che sapevo non andassero d'accordo. C'è per caso un prodotto (un aggrappante o simili) da dare prima di mettere la bandella?

Grazie

Saluti

11/10/2023 - Daniele

Ciao Daniele,
si utilizza una bandella apposita, già predisposta con un adesivo speciale sul retro, come, per esempio Aquastop BT di Kerakoll:

Aquastop BT

Si tratta di un nastro adesivo in butile rivestito di polipropilene non tessuto alcali‑resistente a elevata adesione provvisto posteriormente di pellicola siliconata pretagliata a metà altezza, perfetto per giunti perimetrali in presenza di guaina bituminosa, PVC, legno, policarbonato, vetro, materiale plastico o metallo nei sistemi Laminati Kerakoll. Questo prodotto è perfettamente compatibile con guaine bituminose.

12/10/2023 - michele

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