Membrana cementizia o bituminosa o entrambe? Come si costruisce un pavimento esterno per farlo durare a lungo?
Quali sono le tecniche ed i prodotti più adatti e quali i costi?
Sistemi di protezione del massetto: membrane cementizie
"Nulla è costruito sulla pietra;
tutto è costruito sulla sabbia,
ma dobbiamo costruire come se la sabbia fosse pietra."
- Jorge Luis Borge -
Kerakoll nanoflex, guaine e membrane di protezione del massetto
In questo articolo ti parlerò di uno dei principali problemi che riscontro nelle pavimentazioni esterne in piastrelle di spessore normale e cioè delle infiltrazioni di acqua piovana nei pavimenti e di come evitarle utilizzando una corretta tecnica e dei prodotti adeguati. Arriveremo a definire un "modello standard" - il più utilizzato - di corretta esecuzione del sistema "pavimento esterno in piastrelle di grès al di sopra di locali abitati".
IL SISTEMA PAVIMENTO ESTERNO IN PIASTRELLE STANDARD
Un pavimento è un insieme di strati con diverse funzioni. Anche un pavimento esterno in piastrelle è formato da diversi strati e questi sono quelli del modello che dettaglieremo nei prossimi paragrafi e che suggeriamo come modello standard per una pavimentazione esterna compatta:
- 1) il sottofondo
- 2) la guaina impermeabilizzante
- 3) il massetto
- 4) la membrana di protezione del massetto
- 5) eventuali protezioni osmotiche
- 6) il collante
- 7) posa la superficie piastrellata
- 8) lo stuccante
LE COMPONENTI FONDAMENTALI: GUAINE E MEMBRANE
Iniziamo ad evidenziare come tra gli strati del "modello standard di pavimento esterno impermeabile" vi siano due componenti fondamentali che abbiamo evidenziato in giallo e cioè le "guaine impermeabilizzanti" e le "membrane di protezione del massetto".
⚠️ Attenzione: spesso queste ultime vengono improriamente definite "guaine liquide", ma il termine è fuorviante!
Le membrane di protezione del massetto sono pensate per proteggere il calcestruzzo del massetto e farlo durare più a lungo, non per garantire - da sole - l'impermeabilizzazione di un pavimento.
L'impermeabilizzazione ottimale si ottiene abbinando i due sistemi: la guaina in rotoli di materiale bituminoso e la membrana di protezione del massetto. In qualche caso vengono anche chiamate "impermeabilizzazione primaria" (la guaina bituminosa) e "secondaria" (la membrana).
Domande e risposte
D: "Un pavimento è impermeabile se stendo solo la membrana di protezione del massetto senza prevedere la guaina bituminosa al di sotto del massetto?"
R: "No! La membrana di protezione del massetto (detta anche impermeabilizzazione secondaria) è una condizione necessaria ma non sufficiente. La tenuta impermeabile richede anche la stesura della membrana in rotolo bituminosa o plastica (impermeabilizzazione primaria). Non prevedere l'impermeabilizzazione primaria è un grave errore progettuale.
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D: "Un pavimento è impermeabile se viene prevista la sola la guaina bituminosa e non viene realizzata la membrana di protezione del massetto?"
R: "Si! Il sistema è impermeabile ma la pavimentazione è a rischio di durata! La membrana bituminosa è sufficiente a garantire l'impermeabilità del sistema e la protezione da infiltrazioni negli eventuali locali sottostanti. Ma la mancanza della impermeabilizzazione secondaria, cioè della membrana di protezione del massetto, può compromettere la durabilità del pavimento nel lungo termine.
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D: "Voi realizzate anche la guaina bituminosa impermeabilizzante?"
R: "No! Noi realizziamo il sistema pavimento, costituito da massetto, membrana di protezione del massetto, collanti e piastrella. Per la stesura della guaina impermeabilizzante servono attrezzature e competenze differenti. Possiamo, però, suggerirti operatori edili della zona in grado di eseguirle.
Altri sistemi oltre al sistema standard
Il modello ad 8 strati per un pavimento in piastrelle esterno che abbiamo definito "standard" non è l'unico attuabile.
Esistono varianti che dipendono sia dalla destinazione degli ambienti che possono prevedere tipologie e spessore dei materiali differenti combinati a tecniche di posa alternative rispetto a quelle viste.
Accenniamo solamente ad un paio di questi sistemi, che verranno approfonditi con un articolo specifico.
- a) GALLEGGIANTE
Il primo è quello che prevede l'utilizzo di piastrelle ad alto spessore (generalmente 2 centimetri) che possono essere installate "a secco" su piedini o supporti. Questo sistema si può adottare se il pavimento ha una frequentazione solo pedonale e se non si devono sovrapporre pesi elevati (bancali di legna da ardere, panchine in pietra) nè fissare su di esso strutture ombreggianti. In questo caso si realizza, infatti, un vero e proprio pavimento sopraelevato per cui gli strati sono:- sottofondo
- guaina impermeabilizzante in rotolo bituminosa o plastica
- piedini, supporti e struttura di sostegno (vedi l'articolo: supporti per pavimenti galleggianti)
- piastrelle ad alto spessore in grès, senza colla nè stucco (vedi l'articolo: piastrelle ad alto spessore per posa galleggiante)
Questo sistema, raffrontato al modello standard, è più economico in quanto evita il costo del massetto (3) e della membrana di protezione dello stesso (4) , generalmente riduce i costi di posa della piastrella, non necessita di collante (punto 6 del modello standard) nè di stuccante (punto 8 del modello standard).
- b) A SECCO SU SABBIA
Questo secondo metodo alternativo al sistema standard prevede la posa su terra o meglio su sabbia o, meglio ancora, su ghiaia/risetta di piastrelle ad alto spessore. Anche in questo caso si dovrà trattare di pavimenti destinati ad un traffico esclusivamente pedonale. Si utilizza principalmente per vialetti che attraversano il giardino o anche per marciapiedi attorno alla casa (ma con alcune cautele). Il pavimento, in questo caso, si dirà "drenante", l'acqua vi passerà attraverso e andranno, quindi, pensati dei sistemi per lo smaltimento mediante trincee drenanti o tubi di drenaggio posti al di sotto del pavimento.
Se vuoi approfondire ti consiglio di partire dall'articolo: grès ad alto spessore e sistemi di posa.
TECNICHE DI CUI NON PARLEREMO IN QUESTO ARTICOLO
In questo articolo non affronteremo il problema di "risalita di acqua per capillarità", detta anche "umidità di risalita", nè le modalità di risoluzione.
La risalita di umidità dal basso è un fenomeno completamente differente dalle infiltrazioni di umidità dall'alto e vanno applicati metodi e sistemi differenti. L'umidità di risalita capillare è frequente negli edifici di non recente costruzione ma si verifica anche in strutture moderne quando non siano state opportunamente progettate le fondazioni.
TIPI DI PAVIMENTI DI CUI NON PARLEREMO IN QUESTO ARTICOLO
Ci dedicheremo solamente alle tecniche relative a pavimenti esterni in piastrelle, mentre non parleremo di altri, diversi, pavimenti per esterni: come la pietra di prun, gli autobloccanti, i marmi o il porfido che hanno sistemi di posa (e di impermeabilizzazione) differenti.
Alcuni di questi prodotti presentano differenze radicali rispetto alla posa delle piastrelle. Basti pensare al fatto che per autobloccanti e porfidi esistono tecniche di posa che consentono di realizzare superfici "drenanti" dove, cioè, l'acqua deve infiltrarsi e attraversare il pavimento.
Spero tu riesca a dedicare i circa 7 minuti necessari per la lettura dell'articolo, ma se vai di fretta e vuoi vedere subito come si combinano queste due guaine puoi anche saltare direttamente alle gallery in fondo all'articolo cliccando qui: sequenza fotografica di una corretta impermeabilizzazione di un terrazzo.
I costi del sistema standard
Abbiamo visto come la progettazione a norma di un pavimento che si vuole sia impermeabile richiede due elementi di tenuta all'acqua: l'impermeabilizzazione primaria - solitamente una membrana in rotolo a base bituminosa o plastica - ed una impermeabilizzazione secondaria, che va a proteggere il massetto e sulla quale si andrà ad incollare la piastrella.
Ma quanto costa questo sistema - che abbiamo definito "standard" - di pavimentazione esterna?
I COSTI DEL SISTEMA STANDARD
- 1) il sottofondo: spesso si tratta di un getto di calcestruzzo staggiato grezzo (magrone) posto in opera ~ 20,00 €/mq.
- 2) la guaina impermeabilizzante: generalmente un doppio strato di guaina bituminosa per un costo di ~ 18,00 €/mq.
- 3) il massetto: un impasto di sabbia e cemento staggiato a mano per uno spessore di 5 cm. al costo di ~ 18,00 / 22,00 €/mq.
- 4) la membrana di protezione del massetto: doppio strato che ingloba una rete, stesa a spatola costa ~ 20,00 / 24,00 €/mq.
- 5) protezioni osmotiche e bandelle: sono interventi che si calcolano a metro lineare, ma incidono circa ~ 14,00 €/mL
- 6) il collante: si utilizza un opportuno collante per esterno applicato in doppia spalmatura incide circa ~ 5,00 €/mq.
- 7) posa della superficie piastrellata:
- piastrella per esterno in grès di ottima qualità, in formato "normale" e antiscivolo si acquista a circa ~ 25,00 / 28,00 €/mq.
- costo del posatore che incolla su massetto una piastrella in grès - con posa "standard" - incide circa ~ 22,00 /25,00 €/mq.
- 8) lo stuccante: il costo dello stucco cementizio additivato con lattice per stuccare le fughe costa circa ~ 2,00 €/mq.
- 9) i giunti di dilatazione: vanno opportunamente dimensionati e calcolati a metro lineare per un costo di ~ 13,00 €/mL
- 10) sigilli in acciaio: vaschette che si pavimentano per nascondere pozzetti di ispezione, costano circa ~ 150,00 €/PZ
? Ovviamente questi costi possono variare in base all'intervento, alla conformazione del pavimento da realizzare, alla quantità di metri quadrati da fare... ma volevo darti una idea del costo totale del pacchetto che è di circa 130/150 €/mq.
Perché proteggere il massetto? È necessario?
Quando si parla di pavimentazioni esterne in piastrelle abbiamo due situazioni ben diverse:
- Posa di un pavimento al di sotto del quale ci sono dei locali (ex: terrazzo piano o marciapiede con al di sotto una taverna).
- Posa di pavimento su "nuda terra": al di sotto non ci sono locali abitati (ex. viale carraio o pedonale di accesso all'abitazione).
PRESENZA DI LOCALI SOTTO AL PAVIMENTO
Quasi sempre, nel primo caso, non è difficile convincere il cliente ad accettare i costi per mettere in atto le accortezze che servono per evitare ad ogni costo infiltrazioni. La presenza di acqua negli strati inferiori finirebbe per compromettere i locali sottostanti. Questo vale anche per terrazzini o terrazzi. Anche in questo caso non è difficile convincere della assoluta necessità di proteggere il manufatto cementizio evitando in tutti i modi le infiltrazioni.
POSA SU NUDA TERRA
Ma nel secondo caso, quando si posa su nuda terra, l'obiezione che ci viene fatta, da quasi tutti i clienti è: "perchè dovrei spendere così tanto per evitare le infiltrazioni? sotto al pavimento non c'è nulla". Noi, in fase di vendita, possiamo fare ben poco per convincere il cliente il quale ci vede, appunto, come dei "venditori". I nostri consigli sembrano finalizzati solamente a massimizzare il fatturato (e quindi la spesa per il cliente). Fondamentale in tal senso è il ruolo del progettista del cliente, il cui parere è ritenuto obiettivo ed imparziale, oppure che il cliente si sia documentato.
"POSSO DARTI UN CONSIGLIO?"
Da parte nostra cerchiamo di spiegare che quando veniamo chiamati a vedere pavimenti esterni danneggiati, in cui sembra ci siano delle infiltrazioni, e ci viene chiesto un sopralluogo per capire "cosa fare", beh, lo ammetto, mi metto le mani nei capelli. Questo perché le cause di queste problematiche sono di difficile rilevazione e spesso il cliente ipotizza ripristini minimi, mentre le situazioni richiedono interventi più radicali. Occorre ogni volta fare una analisi estremamente dettagliata e rigorosa per riuscire a capire l'origine del problema, se il danno è destinato a progredire e quali azioni mettere in atto per evitare gli esiti che nel lungo termine possono essere disastrosi. Se in un terrazzo o in un marciapiede l'acqua è riuscita ad infilarsi al di sotto della pavimentazione (quindi nel massetto) il danno che vediamo potrebbe essere la punta dell'iceberg di un degrado in atto. Ma i nostri argomenti, come detto, difficilmente convincono un cliente "sospettoso" e poco documentato.
Evitare le infiltrazioni? Si può! ma costa caro...
Vediamo allora cosa succede nella realtà, quando ci si trova nel secondo dei casi visti nel paragrafo precedente, cioè nella situazione di "posa di pavimenti su nuda terra".
"COSTA TROPPO, PREFERISCO FARNE A MENO!"
Prevenire è meglio che curare? Non sempre i clienti la pensano così, specie quando vedono il preventivo.
Se la sola piastrella costa 25/30€ al metro quadrato, il costo totale del pavimento secondo il modello standard a 8 strati, ha un costo che si aggira tra i 110 ed i 125 euro al metro quadrato.
Questo costo totale - identificato nel primo paragrafo - è tale da provocare reazioni, del tipo:
- "ma tra quanti anni potrei avere il problema?"
- "ma se anche si infiltrasse dell'acqua nel marciapiede esterno, sotto non ho locali ma solo terreno, vale proprio la pena farlo?".
- Fino al drammatico "chi abiterà la casa al posto mio tra n anni se ne occuperà, io non vivrò così a lungo".
Tali reazioni sono comprensibili: la sola membrana di protezione del massetto può costare almeno come la piastrella e spesso anche di più.
LE TECNICHE ESISTONO MA "NON ME LE POSSO PERMETTERE"
Insomma nonostante il rischio di dover sostenere, in futuro, la spesa per interventi di sistemazione del pavimento, sono molti i clienti che evitano di mettere in atto delle protezioni e salvaguardare il pavimento da questi pericoli. Spesso ci capita di dover faticare tantissimo a convincerli oppure, semplicemente, di perderli a favore di un concorrente se insistiamo troppo sulla necessità di attuare il procedimento corretto.
Questo comporta, come risultato, che nonostante esistano da decenni tecniche e prodotti collaudati, che ci hanno permesso di formalizzare un modello standard di procedere, ancora oggi in molte case non vengono adeguatamente messi in atto tutti i criteri per evitare le infiltrazioni e ci si trova, dopo 5/10 anni, a dover intervenire per cambiare qualche piastrella o a ristuccare porzioni di pavimento in cui le stuccature sono saltate.
Posti di fronte all'argomento "economico" molti committenti (spero non tu) decidano di dare poca importanza ai sistemi di protezione dall’acqua dei massetti che sono sottovalutate, specie quando si tratta di pavimenti che vengono posti su nuda terra, dove l'onere di evitare le infiltrazioni sembra un lusso di cui si può fare a meno.
Purtroppo però gli anni passano in fretta e mettere mani ad un pavimento ha un costo importante. Per questo mi sento di consigliarti di investire, certo anche economicamente, su questi prodotti di cui andrò a parlarti. Se lo farai ti garantirai una stabilità ed una maggior durata del tuo pavimento esterno.
Membrane cementizie e bituminose
Abbiamo già accennato, nel primo paragrafo, come nel mondo delle pavimentazioni per esterno, ci siano due grandi famiglie:
- 1) i pavimenti che vengono incollati su di un massetto -> [l'acqua scorre al di sopra]
- 2) quelli che vengono appoggiati su supporti o su stratti di sabbia o ghiaia. Questi sono detti galleggianti. -> [l'acqua scorre al di sotto]
Abbiamo già detto che escluderemo da questo articolo il secondo tipo, i pavimenti sopraelevati, galleggianti o posati a secco. Qui ci concentriamo sui pavimenti in piastrelle di ceramica da posare all'esterno per cui è prevista la realizzazione di una serie di strati di calcestruzzo e della posa a colla delle piastrelle.
I PAVIMENTI CON L'ACQUA CHE SCORRE AL DI SOPRA
Quando posiamo un pavimento e l'acqua vi scorre al di sopra occorre progettare il deflusso dell'acqua ed essere certi che non vi siano infiltrazioni. Perchè questi pavimenti siano efficienti occorrono quindi tre fattori fondamentali:
- una pendenza adeguata
- sistemi di raccolta e scarico dell'acqua
- tecniche di impermeabilizzazione
PENDENZA
Sulla pendenza non c'è molto da dire: occorre che sia prevista in fase progettuale determinando le diverse "quote" della pavimentazione, quote che dovranno essere coerenti con le altezze dei pavimenti interni e delle soglie di ingresso dell'abitazione. Prima di eseguire la pavimentazione si "battono le quote", cioè quando si vanno a rilevare i livelli dei punti vincolanti a monte e a valle. E non è infrequente trovare errori nella progettazione delle pendenze. Il caso più frequente è trovare, come diciamo in gergo, "poco spazio sotto alla soglia", frase con la quale intendiamo che il livello dei pavimenti interni (e quindi della soglia) è stato posto ad un livello di poco superiore a quello dello scarico e questo impedisce di avere una "bella pendenza", cioè una pendenza superiore al 1%. Pendenze inferiori a questa percentuale impediscono il corretto deflusso e vanno a stressare la pavimentazione.
IL MASSETTO PER LA PENDENZA
Introduciamo un altro elemento nel modello standard: il massetto per le pendenze che, come da norma Uni 8178-2 va inserito tra il solaio piano e la impermeabilizzazione primaria in modo che quest'ultima garantisca il giusto deflusso dell'acqua. Come si vede con l'inserimento del massetto per la pendenza si inclina tutto il sistema e l'acqua defluisce correttamente:
Prima di stendere la guaina bituminosa il guainista dovrà controllare che il massetto per la pendenza:
- sia sufficientemente compatto e coeso per garantire un corretto aggrappo della membrana bituminosa
- garantisca la pendenza minima necessaria a far defluire l'acqua
- sia planare, cioè che non presenti concavità o convessità
- non essere fessurato
- sia maturo, cioè che siano passati almeno 21 giorni, ed asciutto (per non imprigionare umidità all'interno)
SISTEMI DI RACCOLTA E DI SCARICO
Questo è un argomento che compete all'impresa edile ed al lattoniere se si tratta di un terrazzo e si devono realizzare gli scarichi e le grondaie. Sempre competenza dell'impresa edile è definire il deflusso delle acque bianche al livello del terreno con le caditoie, i tubi interrati, i pozzetti di ispezione e gli allacci alla fognatura. Non facciamo questi lavori e lasciamo a chi ha competenza l'onere di trattare l'argomento.
TECNICHE DI IMPERMEABILIZZAZIONE
Le tecniche oggi disponibili sono molte ma come abbiamo visto l'importante, per il nostro modello, è la combinazione di due tecniche, cioè l'utilizzo in abbinata delle membrane bituminose, da sempre utilizzate per la loro efficacia come impermeabilizzante, con delle membrane di protezione del calcestruzzo.
Qualcuno paragona l'abbinata dei due sistemi al paracadista che, per non rischiare, ha nello zaino anche un paracadute di emergenza. In realtà la metafora dei due paracadute non è corretta perché i due strati svolgono compiti differenti: la bituminosa realizza una totale impermeabilità mentre la membrana liquida assicura che il massetto rimanga compatto e resistente per molti anni.
Vediamo allora in dettaglio come funziona questa seconda membrana.
CHE COSA SONO LE MEMBRANE A PROTEZIONE DEL MASSETTO?
Queste ultime rappresentano un prodotto di più recente introduzione nel mercato ma di fondamentale importanza da applicare non in alternativa, ma in aggiunta alla tradizionale membrana bituminosa in rotolo.
Si tratta di membrane che vengono incollate al di sopra del massetto, mentre le membrane bituminose vengono collocate al di sotto.
Iniziamo con il dire che ne esistono di due tipi:
- membrane in rotolo, solitamente si tratta di geotessuti o di materiali plastici
- membrane cementizie da spatolare in opera.
In questo articolo non ci occuperemo del primo tipo di membrane (in rotolo) di cui abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo:
membrana impermeabilizzante e desolidarizzante
In questo, invece, parleremo delle membrane cementizie liquide, che si stendono a spatola.
Come si stende una membrana cementizia su di un massetto esterno
Scopo della membrana è proteggere il massetto, non garantire l'impermeabilità
Nella sequenza di foto si vede:
(foto1) la stesura della prima mano di mapelastic (notare che è già stata fissata la bandella nello spigolo tra il marciapiede ed il muro);
(foto2) la stesura della rete blu in fibra di vetro sopra alla prima mano
(foto3) la stesura della seconda mano di mapelastic sopra alla rete i fibra
(foto 4) il lavoro ultimato
Membrane cementizie: composizione
Le membrane cementizie di protezione del calcestruzzo sono prodotti a base di cemento, additivati con aggregati di piccole dimensioni, a cui vengono aggiunti polimeri e componenti chimici che rendono impermeabili all’acqua lo strato su cui vengono posati.
Anche qui ci sono due grandi famiglie:
- quella degli impermeabilizzanti rigidi e
- quella degli impermeabilizzanti flessibili,
La sostanziale differenza tra i due sta nella capacità di assorbire i movimenti del supporto.
Al primo gruppo appartengono i prodotti con minori allungamenti a rottura e una maggiore impermeabilità all’acqua sotto carico (in genere si tratta di prodotti monocomponenti e utilizzati in particolare in strutture protette).
Nel secondo caso, invece, si annoverano prodotti con maggiori allungamenti a rottura e impiegati nel risanamento di strutture esposte all’irraggiamento solare o soggetti a movimenti. Questi sono quelli che ti consiglio di utilizzare!
Caratteristiche delle membrane cementizie
Le principali caratteristiche tecniche che devono avere questo tipo di prodotti sono:
- una quasi nulla permeabilità all’acqua,
- la resistenza alla trazione e
- l’allungamento a rottura.
- la resistenza a cicli di gelo e disgelo
Se devi scegliere tra membrane di protezione del massetto di differenti aziende dovrai confrontare le caratteristiche tecniche dei diversi produttori.
Queste caratteristiche tecniche consentono alla membrana di resistere all’irraggiamento solare - che può generare sforzi di trazione sia sul supporto che sullo strato di tenuta - ma anche agli sbalzi di temperatura, per questo vengono sottoposte a cicli di gelo e disgelo. Infine alcune offrono anche una protezione del massetto da agenti chimici.
Membrane cementizie: tipologie e campi di applicazione
Questo genere di prodotti viene utilizzato non solo per le nuove costruzioni ma anche nel ripristino di sub-sistemi che hanno perso o comunque ridotto la loro capacità di tenuta all’acqua. Come già detto parliamo di tenuta all'acqua che proviene dall'alto o dal fianco, non dell'acqua che risale per capillarità dalle fondazioni o che permea, da sotto, il getto cementizio.
RIPRISTINO DI PAVIMENTI ESTERNI IN CERAMICA: MODALITA'
Tornando al ripristino: se devi intervenire su un pavimento esterno esistente che ha (minime) infiltrazioni d'acqua e che nel tempo si è lesionato, con sollevamenti di piastrelle, distacchi, rotture... puoi spalmare una doppia membrana cementizia liquida a spatola nella zona in cui hai levato le piastrelle e poi, una volta asciutta, andare a reincollarci le piastrelle staccate, spessori permettendo.
SOVRAPPOSIZIONE DI PIASTRELLE SU UN PAVIMENTO LESIONATO
Se, invece, vuoi risolvere i problemi di un pavimento lesionato (presenza di qualche distacco e qualche rottura) andando a sovrapporre un nuovo strato di piastrelle in ceramica il consiglio è quello di togliere prima le piastrelle e rasare le zone senza piastrelle, quindi spalmare una doppia membrana liquida di protezione e, una volta asciutta, andare ad incollarci al di sopra le nuove piastrelle.
Ma tornando alle nuove costruzioni: compito delle membrane è quello di prevenire o contenere i danni derivanti da un contatto ripetuto o costante del massetto, al di sotto delle piastrelle, con l’acqua.
Le membrane liquida vanno pertanto stese sul massetto prima della posa in opera di piastrelle in ceramica, di marmo, granito o altri rivestimenti.
⚠️ LE MEMBRANE NON FUNZIONANO IN PRESSIONE NEGATIVA!
Generalmente queste malte cementizie sono indicate per impermeabilizzare strutture a contatto con l’acqua e caratterizzate da pressione idraulica positiva.
Attenzione: le membrane non vanno utilizzate in caso di pressione idraulica negativa.
Per capire la differenza tra le due ti metto qui di seguito queste immagini:
FACILITÀ NELL'USO DI UNA MEMBRANA
Per un posatore le caratteristiche che questo tipo di membrane devono garantire sono:
- 1) la forte adesività al supporto,
- 2) protezione del calcestruzzo anche in punti con strato sottile
- 3) flessibilità che permetta di poter seguire le piccole deformazioni della struttura su cui viene stesa
Membrane cementizie e cementi osmotici
Un prodotto che va utilizzato in abbinamento con le membrane e che è di grande efficacia è l’impermeabilizzante cementizio a penetrazione osmotica. La conoscenza di questo prodotto ti sarà utile perché è un componente fondamentale del modello standard per impermeabilizzare correttamente uno dei punti più vulnerabili del tuo pavimento esterno.
COME SI APPLICA IL CEMENTO OSMOTICO E A COSA SERVE?
Questo prodotto è perfetto per poter essere applicato, a pennello, nel bordo a vista del massetto, per evitare le infiltrazioni dal fianco. Una volta applicato si realizza una cristallizzazione insolubile all’interno dei capillari della struttura cementizia su cui viene applicato, grazie al meccanismo dell’osmosi che determina una migrazione di sali verso l’interno della struttura, forma una barriera in grado di contrastare le spinte negative dell’acqua.
Idoneo alle applicazioni su dighe, condotte forzate, interrati e superfici in cui sia necessaria, oltre all’impermeabilizzazione, anche una stabilizzazione dei componenti solubili del cemento.
NON SOLO MASSETTI ESTERNI, ANCHE IN DOCCIA!
Per ambienti caratterizzati da importanti umidità, come bagni, docce, terrazze, vasche in piscina, può essere utilizzato un rasante cementizio osmotico anti carbonatazione.
Esso infatti permette di creare una barriera contro le infiltrazioni di acqua in spessori ridotti (3 mm), ed è caratterizzato da elevata resistenza alle alte temperature e all’invecchiamento.
Generalmente bi-componente, questo materiale è costituito da cementi ad alta resistenza, cariche minerali silicio quarzose selezionate, fibre sintetiche e additivi specifici per quanto riguarda il primo componente, e da copolimeri di natura organica in dispersione acquosa e additivi specifici per il secondo componente.
Massetto protetto = pavimento che dura a lungo
I FENOMENI CHE PORTANO AL DEGRADO DEL MASSETTO
Nelle strutture realizzate in calcestruzzo possono insorgere fenomeni degenerativi, micro e macro lesioni dovuti a
- movimenti dell’edificio conseguenti ad assestamenti del terreno, ma anche a
- dilatazioni termiche e vibrazioni.
Tali microlesioni possono condurre al deterioramento delle strutture provocando infiltrazioni d’acqua. Queste, nel tempo, comportano l'ossidazione delle armature e lo sfaldamento del calcestruzzo.
UN'ALTRO VANTAGGIO: LA PROTEZIONE... ELASTICA
Le pavimentazioni in ceramica presenti su queste strutture (tipico è il caso delle terrazze, ma vale anche per marciapiedi, vialetti e cortili) sono spesso soggette a lesioni ed a infiltrazioni d’acqua che, nel tempo, possono portare il degrado del massetto sottostante e a distacchi localizzati della pavimentazione.
Per evitarli la sola guaina bituminosa non basta e per questo, fin dall'inizio dell'articolo abbiamo spiegato quanto sia necessario abbinare alla guaina bituminosa questa membrana che generalmente consiste in un film elasto-plastico steso impastando con acqua un premiscelato in polvere a base di leganti idraulici, inerti selezionati e additivi per migliorare lavorabilità e impermeabilità, e da un lattice a base di speciali polimeri sintetici.
Questo prodotto ha anche il vantaggio di realizzare uno strato elastico, una membrana con discreta flessibilità capace di assecondare e assorbire i (minimi) movimenti del calcestruzzo (al di sotto) e delle piastrelle (al di sopra) senza lesionarsi.
COME SI APPLICA
Il prodotto si applica con una spatola rasando uniformemente il sottofondo in una o due mani.
La scheda tecnica di questi prodotti consiglia, in zone particolarmente sollecitate, di armare il rivestimento con un apposita rete in fibra alcali-resistente. Io ti consiglio di metterla sempre.
Il consumo di questo tipo di prodotti si aggira intorno a 1,5 kg per metro quadrato per millimetro.
Modalità di applicazione delle membrane cementizie
Le membrane cementizie richiedono sempre un’adeguata preparazione del supporto (massetto in caso di nuovo pavimento o vecchie piastrelle in caso di sovrapposizione) su cui vanno applicate. Vediamo la procedura di applicazione:
- PULIZIA: Innanzitutto è necessario pulire accuratamente il supporto da parti friabili, polvere, incrostazioni, grassi ed oli.
- CONSOLIDAMENTO: Il massetto o il fondo di posa non deve presentare parti incoerenti e danneggiate o che si staccano facilmente. Queste devono essere rimosse o sistemate prima della posa della membrana
- IMPASTO: Particolare attenzione deve essere posta nella preparazione dell’impasto nel caso di prodotti bicomponenti, composti da una parte in polvere e una parte liquida. A seconda delle caratteristiche del materiale, esistono infatti differenti modalità di preparazione e tempi da rispettare, sia per l’utilizzo dell’impasto stesso una volta pronto, sia per quanto riguarda i tempi di asciugatura degli strati e la finitura della struttura.
- RETE: Al fine di migliorare la performance del prodotto, come ti accennavo, io ti consiglio sempre di interporre tra il primo e il secondo strato una rete in fibra di vetro da posizionare quando la prima mano è ancora fresca, avendo cura di far rifluire parte dell’impermeabilizzazione nelle maglie stesse per una migliore aderenza.
La membrana Nanoflex di Kerakoll
Un esempio di membrana di protezione del massetto è la "famosa" nanoflex di Kerakoll.
Si tratta di un prodotto che garantisce la protezione del massetto grazie al suo essere:
- impermeabilizzante
- traspirante,
- alcalino e
- cloro-resistente.
Facile da utilizzare, in quanto è un monocomponente, si deve miscelare fino ad ottenere una consistenza omogenea e fluida.
Variando la quantità d’acqua si può ottenere una migliore lavorabilità, a seconda delle condizioni e delle temperature presente in cantiere.
Per quanto riguarda l'impermeabilizzazione perimetrale e dei giunti di dilatazione a pavimento, va previsto l'utilizzo dell'apposito nastro elastico in polietilene (noi le chiamiamo "bandelle") da applicare con adesivo tipo H40 avendo cura di risvoltarlo negli spigoli e negli angoli interni ed esterni.
Attenzione: questa membrana non può essere utilizzare su sottofondi a base di anidrite e gesso, se non previa stesura di un primer compatibile.
Vediamo ora una sintesi fotografica del modello standard per la posa di piastrelle in ceramica in esterno.
Nel primo gruppo di foto vediamo l'applicazione della guaina bituminosa risvoltata sui fianchi e sulle pareti.
Quindi la realizzazione del massetto che viene successivamente protetto con la stesura delle bandelle e della membrana liquida. Infine la posa finale delle piastrelle.
Una corretta impermeabilizzazione: 1° la guaina bituminosa
Una corretta impermeabilizzazione: 2° le bandelle
Una volta realizzato il massetto si applicano le bandelle nei punti critici. Il primo tra questi è lo spigolo tra il nuovo massetto ed il muro: qui sono molto probabili lesioni per i naturali fenomeni di cedimento differenziato tra la casa e la piattaforma esterna in calcestruzzo. Oltre a questi vanno congiunte con la bandella anche le riprese di getto come quelle tra marciapiede e bocche di lupo.
Grazie!
Grazie per aver letto il mio articolo. Spero tu abbia trovato foto e contenuti interessanti. Se ti servono ulteriori informazioni oppure se hai osservazioni o critiche puoi commentare in fondo alla pagina nel box commenti.
Se invece ti serve un preventivo per una pavimentazione esterna puoi chiedere un appuntamento con me o con i miei colleghi compilando la richiesta qui sotto.
Tieni conto che noi siamo una piccola azienda, composta da arredatori e da tecnici (come me) che realizzano i progetti e non siamo dei colossi come Iperceramica o Bricoman o Leroy Merlin per cui abbiamo dei "difetti":
- DIFETTO (1): ci piace fare le cose per bene e scegliamo solo prodotti top. Il nostro obiettivo non è darti il prodotto che costa di meno nel mercato, quindi costiamo di più di Leroy Merlin & C.
- DIFETTO (2): riusciamo ad operare solamente in provincia di Vicenza e di Verona. Non possiamo prenderci lavori in giro per l'Italia che siano troppo lontani per seguirli con la dovuta attenzione.
- DIFETTO (3): non riusciamo ad operare su cantieri enormi (ospedali, cantieri pubblici, palazzi o condomini enormi). Siamo specializzati su lavori "normali" (case, negozi ed uffici) e abbiamo scelto di dedicarci a questo. I pavimenti da migliaia e migliaia di metri quadrati non siamo bravi a farli.
Ma abbiamo anche dei pregi :)
Se vuoi scoprirli dovresti leggerti: perchè scegliere Pellizzari?
Grazie e buoni lavori!
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Salve, sono un libero professionista, e mi interesso della posa di rivestimenti in resina direttamente su diverse tipologie di supporto tra questi i massetti tradizionali. Come si sa (almeno io in modo generale), i massetti tradizionali in fase di asciugatura hanno un ph 13-14 dettato dai vari processi chimici, per poi ad asciugatura avvenuta, rientrare e attestarsi a ph 8 circa. Da qualche tempo però, noto che il grado di alcalinità in presenza di acqua di infiltrazione, ritorna al ph iniziale, e sa benissimo che qualsiasi tipo di prodotto impermeabilizzante si distruggerebbe (guaine bituminose comprese). Potrebbe cortesemente indicarmi eventuali cause che provocano tale problema?
la ringrazio anticipatamente .
cordiali saluiti