Abbiamo curato le finiture in molte case prefabbricate in legno, una tipologia costruttiva che si sta affermando anche nelle nostre zone. In questo articolo vediamo alcune delle nostre realizzazioni e impariamo assieme quali sono i vantaggi e le caratteristiche delle strutture in legno prefabbricate che stanno sorgendo anche a Vicenza e Verona.

Se fino a 10 anni fa era piuttosto raro veder costruire una casa in legno nelle zone di Vicenza e di Verona, oggigiorno ci stiamo abituando e ne stiamo scoprendo (o meglio ri-scoprendo) le potenzialità. 
Sono sempre di più i clienti che si affidano ad un produttore di case prefabbricate in legno per la costruzione della propria abitazione. 

Ma quali sono i vantaggi e quali i problemi di una struttura in legno? Conviene oppure no farsi la casa in legno? 

Benvenuto in questo angolo WIKI dedicato alle "case in legno" qui troverai tutto quello che cerchi sull'argomento, articoli e realizzazioni collegate al topic d'interesse!

La casa: un involucro che ci protegge

La definizione di casa

Tutti noi sappiamo cos’è una casa: è il luogo dove viviamo, ci sentiamo al sicuro e passiamo gran parte del nostro tempo. Ma ti sei mai chiesto cosa rende una casa davvero una “casa”? 
Alcuni architetti la chiamano la “terza pelle dell’uomo”, perché, dopo la nostra pelle e i vestiti, è l’ambiente che ci avvolge e ci protegge. Ed in effetti anche la parola "abitare" deriva da "abito". 
Se consultiamo il Vocabolario una casa è: "una costruzione fatta dall’uomo per abitarci, usando materiali come muratura, legno o pannelli prefabbricati, e progettata per rispondere alle esigenze di chi ci vive".
Ma questa definizione è sufficiente per definire una casa? 

 

L’involucro edilizio: la “scocca” della casa

In parole semplici, l’involucro edilizio è una sorta di guscio e comprende l’insieme delle sue parti esterne che la chiudono e la proteggono. È fatto di strutture opache - come pareti e tetto - e di parti trasparenti - come le finestre -  che lavorano insieme per svolgere alcuni compiti importanti. 
L'involucro deve resistere agli sbalzi climatici, alla pioggia, al freddo, al caldo, ai terremoti, al rumore, e persino agli sguardi indiscreti di chi passa fuori. 
L’involucro crea uno spazio interno, uno spazio climatizzato, che è l’ambito in cui viviamo e che deve essere comodo e accogliente, con la giusta temperatura e umidità.

 

Le parti principali dell’involucro edilizio

L’involucro edilizio si divide in due tipi di elementi:

  • Elementi opachi: sono le parti che non lasciano passare la luce, come le pareti, i solai (cioè i “pavimenti” tra un piano e l’altro), le coperture (il tetto) e i balconi.
  • Elementi trasparenti: sono le parti che lasciano passare la luce, come finestre, porte-finestre, vetrate e lucernari (finestre sul tetto).
    Questi elementi possono essere orizzontali (come i solai), verticali (come le pareti) o inclinati (come il tetto). Ognuno ha un ruolo nel far sì che la casa sia stabile e confortevole.

 

Perché l’involucro è importante per il comfort?

L’involucro edilizio è fondamentale per il nostro benessere dentro casa. Deve mantenere una temperatura piacevole (circa 20°C in inverno e 26°C in estate) e un’umidità relativa (la quantità di vapore nell’aria) tra il 50% e il 65%, per evitare che l’aria sia troppo secca o troppo umida. Se l’involucro non è ben fatto, la casa può diventare scomoda: troppo fredda in inverno, troppo calda in estate, o con problemi come muffa e condensa. Per questo, quando si costruisce o si ristruttura una casa, progettare un buon involucro è il primo passo per vivere bene.
 

 

Come l’involucro protegge dal freddo in inverno

In inverno, l’aria dentro casa dovrebbe essere a 20°C, mentre fuori fa freddo. L’involucro deve impedire al calore di scappare verso l’esterno o verso zone non riscaldate, come il garage o la soffitta. Il calore può “fuggire” in due modi:

  • Per trasmissione: il calore passa attraverso pareti, finestre o tetto, come se “attraversasse” l’involucro.
  • Per ventilazione: l’aria calda esce e quella fredda entra attraverso fessure, come gli spifferi che senti vicino a una finestra mal sigillata.
    Un buon involucro deve bloccare queste perdite di calore, tenendo l’aria calda dentro casa.

 

 

Migliorare l’involucro: l’importanza dell’isolamento termico invernale

Per rendere una casa più efficiente, bisogna progettare un involucro performante. Avere un involucro ben pensato ci consentirà di investire meno sugli impianti, di risparmiare sulla bolletta energetica, di avere un microclima più confortevole. 

Progettare l'involucro e renderlo performante in inverno significa: 

  • Aumentare la resistenza termica, cioè la capacità di pareti e finestre di bloccare il passaggio del calore verso l'esterno, diminuendo le dispersioni.
  • Eliminare i ponti termici, ovvero lavorare sui punti deboli (come angoli o giunti) dove il calore scappa più facilmente.
  • Eliminare fessure e spifferi, ad esempio intorno a finestre, cassonetti delle tapparelle o passaggi di tubi.
    Un involucro ben isolato riduce le perdite di calore e permette di sfruttare il sole in inverno: le finestre possono far entrare i raggi solari, che scaldano la casa in modo naturale, un fenomeno chiamato riscaldamento passivo.

 

L’involucro in estate: proteggere dal caldo grazie allo sfasamento termico

Abbiamo visto come avere un involucro performante in Inverno ma anche in estate, l’involucro deve consentirci di stare bene in casa. Durante queseto periodo l'involucro dovrà fare il contrario: impedire al calore del sole di entrare in casa. 
Le parti opache, pareti e tetto, dovranno essere pensate in modo da riuscire ad assorbire il calore durante il giorno e rilasciarlo durante la notte quando l’aria è più fresca. Questo fenomeno, chiamato sfasamento termico, è come una spugna che assorbe il calore e lo “scarica” lentamente, mantenendo la casa fresca. Ad esempio, una parete in pietra esposta al sole si scalda di giorno, ma la sera rilascia il calore verso l’esterno, non verso l’interno.

 

Schermare le parti finestrate per un’estate più fresca

Le finestre e le vetrate, invece, devono essere protette dal sole con le schermature solari, come tende, persiane o frangisole (lamelle regolabili). Queste possono essere fisse (utili per le finestre a sud) o mobili, per un controllo più preciso. 
Oggi esistono schermature “intelligenti” con sensori che regolano l’apertura in base alla posizione del sole, garantendo il giusto equilibrio tra luce naturale e ombra, per un comfort visivo ottimale.

 

Progettare un involucro efficiente: una sfida che vale la pena

Creare un involucro edilizio che funzioni bene sia in inverno che in estate non è semplice, ma è possibile. Un buon involucro deve:

  • Essere ben isolato per ridurre le perdite di calore
  • Lavorare insieme a un impianto di riscaldamento o raffrescamento su misura, non troppo potente, per risparmiare energia.
  • Sfruttare fonti di energia rinnovabili, come il sole, per essere più sostenibile.
     

Come vedremo le case prefabbricate in legno vengono progettate in modo da garantire il massimo comfort, sia in estate che in inverno. Ma prima facciamo un passo indietro per capire l'evoluzione tecnologica che ha portato alle moderne case in legno. 

Le Case in Legno: Evoluzione e Tradizione

 

Le prime case a telaio

Le prime costruzioni dell'uomo preistorico, quando già era abile nel fare il fuoco e cacciare, avevano la forma di tende o capanne. Queste strutture utilizzavano un'intelaiatura fatta di tronchi, rami, ossa e zanne di animali, coperta con frasche e pelli per offrire riparo dagli elementi naturali.
Già in quei primi tempi l'utilizzo del legno nelle costruzioni si è sempre basata sulla connessione di elementi naturali lineari, trasferendo la funzione portante degli alberi agli edifici. 
Questa tecnica conferiva a queste primitive costruzioni in legno una caratteristica distintiva: la smontabilità e la riutilizzabilità dei materiali.

 

Si usavano gli alberi del posto

Il legno, materiale biologico e naturale, varia molto in base alle specie arboree e alle condizioni climatiche. Gli antichi costruttori conoscevano bene queste variazioni e sapevano sfruttare le caratteristiche specifiche dei legni disponibili nel loro ambiente. Il contadino che costruiva la propria casa conosceva ogni singolo albero che utilizzava: dove era cresciuto, come si era piegato per il vento e la neve, la forma delle radici. Questa conoscenza approfondita consentiva di scegliere ed utilizzare legni diversi a seconda delle differenti finalità. 
Le tecniche costruttive in legno erano, insomma, influenzate dalle risorse disponibili localmente consolidandosi in tradizioni artigianali differenziate a seconda delle specie arboree specifiche di ogni regione.

 

Dalle navi alle case

La costruzione navale, dove i requisiti di resistenza, durabilità, tenuta sono più impegnativi ha consentito lo sviluppo ti competenze che poi sono state trasferite alle costruzioni. A Venezia, per esempio, i carpentieri dell'Arsenale sono state utilizzate le loro straordinarie abilità per la costruzione del tetto di Palazzo Ducale o per la realizzazione del primo ponte di Rialto, che in origine era, appunto, in legno.

 
Durabilità e Tradizione

Il legno erroneamente è associato all'idea di temporaneità. Eppure molte architetture storiche nel mondo sono qui a dimostrare la sua grande durabilità, ma anche la possibilità di intervenire per il rinnovamento degli edifici.
Un esempio emblematico è il complesso scintoista di Naiku e Geku a Ise, Giappone, ricostruito ogni vent'anni con nuovo legname. Questo processo ciclico riflette una tradizione che enfatizza la smontabilità, il riutilizzo e la programmabilità della vita utile del legno, temi rilevanti anche nel dibattito moderno sulle tecniche costruttive sostenibili.

 

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L’alba dell’abitazione industriale: nascita del concetto di prefabbricazione

All’inizio degli anni Venti del Novecento, un nuovo approccio rivoluzionario prende forma nel mondo dell’architettura: la casa prefabbricata. Visionari architetti, mossi dal fervore modernista, iniziano a concepire edifici residenziali da produrre in serie, come automobili su una catena di montaggio. Il concetto affascina per la promessa di efficienza e democratizzazione dell’abitare.

Definizioni e ambiguità: cos'è davvero una casa prefabbricata?

Non tutte le case che appaiono prefabbricate lo sono realmente. Una vera casa prefabbricata, in senso stretto, può essere completamente realizzata in fabbrica e poi trasportata in sito, oppure composta da moduli seriali assemblati direttamente in cantiere. Per garantire efficienza produttiva, è preferibile standardizzare le componenti. Tuttavia, i confini tra prefabbricazione totale e parziale rimangono spesso sfumati.

Modularità e velocità: le prime strutture in legno e acciaio

I sistemi modulari nascono con l’intento di produrre elementi edilizi economici, facili da trasportare e rapidi da assemblare. Lo scheletro, solitamente in legno o acciaio, viene rivestito con pannelli prefabbricati. Un esempio storico è il balloon frame, una struttura lignea giudicata inizialmente fragile ma rivelatasi solida, flessibile e facilmente personalizzabile. Questo metodo ha segnato profondamente lo sviluppo edilizio negli Stati Uniti occidentali del XIX secolo.

Dalla lamiera ondulata alla corsa all’oro: globalizzazione della prefabbricazione

Nel 1844, la Thomas Eddington & Sons brevettò la produzione di lamiera ondulata, dando avvio a una nuova fase della prefabbricazione. Imprenditori come Peter Naylor ne sfruttarono le potenzialità durante la corsa all’oro californiana, inviando migliaia di case prefabbricate in lamiera verso Stati Uniti, Australia e Sudafrica. Questo commercio fiorente subì una battuta d’arresto solo nel 1860, quando le colonie iniziarono a potenziare le proprie industrie edilizie.

Case per corrispondenza: l'esempio americano

All’inizio del Novecento, aziende come Sears, Roebuck and Co. e Aladdin introdussero un sistema innovativo: le case per corrispondenza. Basate sul balloon frame, venivano vendute complete di istruzioni e kit di montaggio, con elementi numerati e pronti per l’assemblaggio. La Readi-Cut House di Aladdin (1906) offriva ben 450 modelli, ma fu Sears a conquistare il pubblico, vendendo tra le 70.000 e le 100.000 case tra il 1908 e il 1940.

Le company town: prefabbricazione come strumento di welfare industriale

Molte aziende approfittarono della prefabbricazione per creare quartieri operai nei pressi delle fabbriche, aumentando così la fidelizzazione dei lavoratori. Emblematico è il caso della Standard Oil, che nel 1917 acquistò da Sears 156 case prefabbricate per un valore di un milione di dollari, il più grande ordine dell’epoca.

La catena di montaggio arriva in edilizia

La diffusione della produzione in serie, innescata dall’automobile modello T di Henry Ford, influenzò profondamente anche il settore edilizio. L’interesse si spostò dall’ottimizzazione del singolo componente alla razionalizzazione dell’intero processo industriale, stimolando architetti come Frank Lloyd Wright e Walter Gropius a esplorare nuove forme dell’abitare attraverso la prefabbricazione.

Il Bauhaus e le prime sperimentazioni europee

Walter Gropius, direttore del Bauhaus, sviluppò sistemi modulari come il Baukasten, basati su elementi standard in cemento. Altri progetti, come la Metalltypenhaus di Muche e Paulick o le case in acciaio di Tolziner, furono realizzati in esemplari unici, ma contribuirono alla fama del Bauhaus come incubatore dell’edilizia industrializzata.

Jean Prouvé e la lamiera come manifesto della modernità

Il francese Jean Prouvé realizzò già negli anni Trenta edifici prefabbricati in acciaio, tra cui la sede dell’aeroclub Roland Garros. I suoi progetti, pur rimanendo unici, anticiparono l’esigenza di un’edilizia adattabile e in continuo sviluppo, paragonabile all’industria automobilistica.

L’avanguardia europea sbarca in America

Architetti come Albert Frey portarono l’estetica e l’approccio industriale europei negli Stati Uniti. La sua Aluminaire House (1931), realizzata con materiali forniti da grandi aziende americane, è un esempio emblematico della fusione tra architettura sperimentale e promozione industriale.

Architettura e crisi: gli anni della Grande Depressione

Nel 1932 Howard T. Fisher fonda la General House Corporation, sperando di rilanciare l’economia con la produzione di case prefabbricate a basso costo. Collaborazioni con colossi come General Electric permisero la realizzazione di abitazioni innovative, anche se non sempre economicamente sostenibili.

Richard Buckminster Fuller: visioni per un nuovo abitare

L’architetto e futurologo Fuller presentò nel 1929 la Dymaxion House, casa esagonale sostenuta da un pilastro centrale. Il suo design radicale non trovò mercato, ma nel 1944 riuscì a vendere alla difesa americana alcune Dymaxion Deployment Unit.

La House of Tomorrow e i prototipi d’avanguardia

Alla fiera di Chicago del 1933, la House of Tomorrow dei fratelli Keck divenne un simbolo dell’innovazione: aria condizionata, elettrodomestici da incasso, acquari integrati. Tuttavia, la scarsa accettazione sociale delle forme industriali limitò la diffusione di questi prototipi.

La capanna Quonset: successo militare, insuccesso civile

Nel 1941, Peter Dejongh e Otto Brandenberger progettano per l’esercito americano la capanna Quonset, costruita in lamiera ondulata. Sebbene inadatta all’edilizia residenziale privata, fu ampiamente utilizzata in ambito militare e industriale.

L’era del dopoguerra: la sfida dell’emergenza abitativa

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il boom della prefabbricazione negli USA coinvolge decine di aziende. In Europa, invece, si guarda con diffidenza a soluzioni abitative associate alla miseria del conflitto, come le capanne Nissen. Le sperimentazioni di Prouvé in Francia, pur avallate dal governo, ebbero scarsa fortuna per motivi economici.

Utopie spaziali: prefabbricazione come linguaggio del futuro

Negli anni Sessanta, la prefabbricazione entra nell’immaginario popolare grazie all’estetica spaziale: case come la Bulle Six Coques o la Futuro House sembrano uscite da romanzi di fantascienza. La Nakagin Capsule Tower di Kisho Kurokawa (1972) incarna la visione modulare della città del futuro.

Architettura high-tech e prototipi non replicabili

Architetti come Richard Rogers e Norman Foster esplorano il linguaggio della prefabbricazione senza mai abbracciarne la produzione in serie. Progetti come la Zip-Up House (1968) sono icone visive, ma restano prototipi sperimentali.

Crisi della prefabbricazione: tra estetica e sostenibilità

Negli anni Settanta, il movimento ecologista ridimensiona l’entusiasmo per il futuro tecnologico. L’associazione tra prefabbricazione e degrado sociale nei grandi insediamenti urbani danneggia l’immagine del settore, che dovrà attendere gli anni Novanta per una vera rinascita.

Rilancio digitale: la prefabbricazione nell’era del CAD

Con l’avvento dell’informatica e della progettazione parametrica, la prefabbricazione si libera dei vincoli della standardizzazione. Case passive, sostenibili e su misura diventano realtà grazie alla precisione dei software CAD e alla flessibilità produttiva.

I nuovi protagonisti: tra minimalismo giapponese e sostenibilità nordica

Nel nuovo millennio, aziende come Muji (Giappone), BoKlok (Scandinavia) e F.O.B. Homes (Tokyo) ridefiniscono il concetto di casa prefabbricata, con progetti modulari eleganti e adattabili. Anche architetti affermati come Daniel Libeskind si cimentano in modelli prefabbricati ecocompatibili.

Sperimentazioni radicali: il caso dei container abitativi

L’architetto Adam Kalkin propone la Quik House, abitazione realizzata con container riciclati. Tuttavia, l’idea presenta complessità logistiche, costi ambientali e vincoli di isolamento, dimostrando che anche le soluzioni “green” non sono esenti da criticità.

Quale futuro per la casa prefabbricata?

Acciaio o legno? Pannelli o moduli? Il dibattito è aperto. Quel che è certo è che la prefabbricazione sta tornando in auge, con l’ambizione originaria di creare spazi abitativi accessibili, efficienti e ben progettati. Come affermava Fuller già nel 1929, la produzione in serie non elimina l’architetto, ma ne amplia il ruolo sociale e culturale.

Casa in legno a Vicenza: demolizione e ricostruzione

Le prime costruzioni in legno

 
Tronchi: verticali e orizzontali

Le prime costruzioni in legno utilizzavano tronchi infissi nel terreno per creare pareti, evolvendo verso strutture più complesse come case a pali e assi verticali. Una delle forme più antiche è la palizzata con tronchi verticali, semplice da realizzare rispetto alle pareti di tronchi sovrapposti orizzontalmente, che richiedono incastri complessi per stabilizzare la struttura. Entrambe le tecniche sono presenti in diverse culture, con esempi significativi nelle Stavkirke norvegesi medievali, che utilizzano pilastri centrali e pareti laterali ad assi verticali.

 
Diversità Geografiche e Tipologie Statiche

Le costruzioni con tronchi orizzontali, come le log construction inglesi e le blockbau tedesche, utilizzavano grandi quantità di legno per realizzare piccoli edifici o porzioni di edifici a causa delle dimensioni dei tronchi.
In altri paesi, come Russia e Siberia, queste tecniche vennero utilizzate non solo per piccole case ma permisero la costruzione di grandi edifici, come monasteri e chiese, spesso a pianta poligonale con coperture a piramide o cupola.

 

Coperture e Stabilità

Le coperture tradizionali delle blockbau erano a capanna con una trave di colmo sostenuta dalle pareti laterali. Le travi di copertura potevano essere orizzontali o inclinate, con le prime che contribuivano alla stabilità orizzontale incastrandosi con i tronchi del timpano.

 

Sistemi a Ossatura Portante

Nel Medioevo, le grandi costruzioni come chiese e granai adottarono telai portanti in legno indipendenti dalle pareti, con pilastri infissi nel terreno o su dadi di pietra. Queste tecniche permisero la costruzione di edifici su più piani nelle regioni ricche di legname dell'Europa, caratterizzati da tetti inclinati e telai in legno con tamponamenti in materiali diversi, spesso muratura.

 

Evoluzione delle case in Legno

In Europa, le costruzioni a ossatura in legno persero importanza con l'avvento del ferro e del cemento armato alla fine del XVIII secolo, ma rimasero comuni in Giappone e Nord America per l'edilizia residenziale.
In tempi recenti la costruzione in legno è tornata in auge ingrazie alla sua compatibilità ecologica e sostenibilità nel nord Europa e, più di recente, anche nel sud Europa ed in Italia.

Casa in legno: una nuova porzione di casa in tempi brevi

Comportamenti delle strutture abitative in legno

 

Natura del legno ed importanza dei collegamenti

Nella concezione strutturale dei sistemi costruttivi in legno tradizionali due sono gli aspetti specifici che connotano il progetto e la sua realizzazione: la natura del materiale con il suo comportamento legato all'orientamento della fibratura dell'albero ed estremamente variabile in funzione delle condizioni di crescita; la importanza dei nodi fra gli elementi, sia sotto il profilo strutturale che sotto il profilo costruttivo.

 

L'uso del massiccio per pilastri e travi

Per il suo modo di comportarsi il legno massiccio viene oggi prevalentemente utilizzato in elementi strutturali lineari (pilastri, travi, aste) la cui direzione principale è quella del tronco dell'albero. Tuttavia nelle connessioni fra gli elementi si presentano spesso condizioni geometriche e di collegamento che determinano sollecitazioni concentrate e in direzioni diverse da quella longitudinale di ciascun elemento.

 

L'arrivo del lamellare e dei pannelli

L'impiego del legno lamellare ha in parte modificato le condizioni di progetto riducendo la variabilità delle proprietà caratteristiche e permettendo il ricorso ad elementi costruttivi di forme ottimizzate; restano tuttavia valide molte delle problematiche connesse all'orientamento della fibratura e all'esecuzione dei nodi.
Ancora diversa è la concezione strutturale dei sistemi costruttivi a pannelli a base di legno, dove la natura del legno è completamente modificata dalla tecnologia produttiva e il funzionamento comporta tutt'altre problematiche nella valutazione della distribuzione delle sollecitazioni.

 

Massiccio o lamellare?

L'uso del legno massiccio è oggi ridotto, spesso sostituito dal legno lamellare incollato, che offre maggiore versatilità e prestazioni superiori grazie al processo produttivo che elimina difetti significativi. Il legno lamellare incollato presenta una minore variabilità dei livelli prestazionali rispetto al legno massiccio. I materiali a base di legno utilizzati in forma di pannelli possono avere proprietà ortotrope o isotrope, a differenza del legno massiccio.

 

Che tipo di casa scelse Einstein? Scoprilo cliccando su DETAILS qui sotto:

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Che tipo di casa sceglierebbe Einstein? 

Una scelta che anticipa i valori dell’abitare sostenibile

Albert Einstein, il padre della teoria della relatività, scelse il legno per costruire la sua casa. Non fu una decisione dettata dal caso, né semplicemente da un gusto personale: fu una scelta consapevole, dettata dal desiderio di una dimora sobria, accogliente e in armonia con la natura. Se persino una mente tanto brillante e razionale come quella di Einstein optò per il legno, è legittimo chiedersi: chi siamo noi per mettere in dubbio le strutture abitative in legno? 

 

Un terreno sul lago per i cinquant’anni di un genio

Nel 1929, in occasione del cinquantesimo compleanno di Einstein, la città di Berlino decise di omaggiarlo con un regalo speciale: un terreno sulle rive di un lago, dove potesse ritirarsi a meditare, leggere, scrivere… e soprattutto andare in barca a vela, una delle sue passioni. Il gesto era carico di significato: offrire a uno dei più grandi scienziati del secolo un luogo di pace, lontano dal caos della capitale. E, secondo i giornali dell’epoca, Einstein desiderava espressamente una casa in legno. Un materiale semplice, naturale, ben distante dalla monumentalità in muratura che dominava l’architettura ufficiale del tempo.

 

L'architetto Konrad Wachsmann e l’incontro con il destino

La notizia fece breccia anche nel cuore di un giovane architetto tedesco, Konrad Wachsmann, allora impiegato presso la Christoph & Unmack, azienda specializzata nella prefabbricazione in legno. Wachsmann colse al volo l’opportunità: contattò direttamente Einstein e riuscì a conquistare la sua fiducia. In poche settimane, divenne il suo referente per tutto ciò che riguardava la futura casa. Questo incontro segnò una svolta decisiva non solo per la carriera di Wachsmann, ma anche per la storia dell’architettura moderna in legno.

Dalla città al silenzio delle colline

Sebbene la donazione del terreno berlinese non si concretizzò per ragioni burocratiche, Einstein non rinunciò al sogno di una casa tutta sua. Acquistò un terreno sulle colline nei pressi di Caputh, a sud di Potsdam, in una zona suggestiva tra due laghi alimentati dal fiume Havel. Immerso nel verde, ma non troppo distante dalla città, Caputh offriva il contesto ideale per la residenza desiderata. E a quel punto l’architetto era già stato scelto: Wachsmann avrebbe realizzato la casa del Nobel.

La casa di Einstein: tecnologia e natura

Il progetto di Wachsmann rappresentava un connubio innovativo tra tradizione artigianale e visione industriale. La casa era costruita secondo un sistema ibrido: struttura portante a graticcio e pannelli intelaiati prefabbricati. Il legno scelto per il rivestimento esterno era abete della Galizia, un’essenza pregiata e resistente. Gli interni erano rivestiti con pannelli di compensato e fibrocemento, mentre lo strato isolante era costituito da lastre di torba—un materiale naturale con ottime proprietà termiche, allora molto apprezzato.

Un dettaglio tecnico rilevante? La prefabbricazione parziale: alcuni elementi vennero preassemblati nello stabilimento della Christoph & Unmack a Niesky, testati in officina, poi smontati e infine trasportati e riassemblati in loco. Un esempio di efficienza logistica che anticipa il concetto moderno di “edilizia off-site”.

Il design degli interni tra funzionalità e calore

La casa, pur semplice, presentava soluzioni architettoniche ricercate. Due lunghe travi di pino dell’Oregon, di ben nove metri, attraversavano il soggiorno, conferendo alla zona giorno un tratto distintivo. Le grandi finestre alla francese, bianche e slanciate fino al pavimento, inondavano gli ambienti di luce naturale e regalavano scorci sul giardino e sul lago. Il legno, visibile in molte finiture, comunicava un senso di accoglienza, stabilità e intimità—elementi fondamentali per uno spirito contemplativo come quello di Einstein.

 

La residenza preferita dello scienziato

Benché pensata come dimora estiva, la casa in legno divenne presto la residenza principale di Einstein. Il fisico, infatti, vi trascorse la maggior parte del tempo tra il 1929 e il 1932, anno in cui emigrò definitivamente negli Stati Uniti per sfuggire al nazismo. Lontano dall’eccessiva mondanità di Berlino, Einstein trovò a Caputh uno spazio in cui pensare, studiare, e vivere con semplicità. Un luogo in cui il legno, materiale vivo e sensibile, dialogava con la natura circostante.

 

Dalla residenza privata a luogo della scienza

La casa, miracolosamente scampata alle distruzioni del Novecento, è stata recentemente restaurata e oggi ospita convegni e incontri scientifici. Rappresenta un esempio virtuoso di architettura prefabbricata in legno che ha resistito al tempo, dimostrando che efficienza, qualità costruttiva e bellezza non sono affatto incompatibili.

 

Se Einstein scelse il legno, un motivo c’è

La storia della casa di Einstein ci insegna che costruire in legno non è una scelta di ripiego, ma può essere un’opzione d’eccellenza. È una scelta intelligente, razionale, sostenibile. Se Einstein—l’uomo che cercava coerenza e logica anche nell’Universo—scelse il legno, è perché riconobbe in questo materiale le stesse qualità che cercava nella scienza: equilibrio, efficienza, armonia.

Forse oggi, di fronte alla crisi climatica, all’instabilità del mercato edilizio e al bisogno di abitazioni sane, è tempo di ascoltare anche questa lezione. Il legno, come la teoria della relatività, può cambiare il nostro modo di vivere lo spazio.

Casa in legno a Vicenza, con moderne finiture

Conoscere il legno, per farlo diventare casa

 
La struttura del legno

Per capire come si comporta una casa in legno è importante conoscere il comportamento e la struttura di questo materiale, che dipende dalle funzioni vitali delle cellule dell'albero, specializzate per fornire sostegno, resistenza, far circolare la linfa e accumulare sostanze nutritive.
Le cellule del legno sono prevalentemente allungate e orientate secondo l'asse longitudinale del tronco e dei rami, conferendo al legno una forte anisotropia (cioè un comportamento non uniforme nelle diverse direzioni) che si riflette nelle proprietà di elasticità, resistenza, ritiri e rigonfiamenti, permeabilità, ecc.

 

Le super prestazioni del legno

Il legno è un materiale composito naturale con elevate prestazioni meccaniche grazie alla composizione e struttura della parete cellulare. La densità del legno varia notevolmente in base alla specie, alla posizione nel tronco e alle condizioni di crescita. In relazione al proprio peso, il legno può offrire resistenze superiori a molti materiali moderni, compreso l'acciaio. Gli alberi crescono formando nuovi strati di legno ogni anno, visibili come anelli annuali in sezione trasversale. I nodi, che sono porzioni iniziali dei rami inglobate nel fusto, possono ridurre la resistenza meccanica del legno provocando soluzioni di continuità e deviazioni della fibratura.

 

Il legno e l'umidità

Il legno è un materiale igroscopico e cioè tende sempre a equilibrare la propria umidità con le condizioni ambientali, provocando ritiri e rigonfiamenti in caso di essicazione o di assorbimento d'acqua.
Il fatto che il legno possa dare problemi con l'umidità è cosa abbastanza nota, al punto che costituisce uno dei motivi per cui le case in legno sono guardate con sospetto nelle nostre latitudini.
Effettivamente questo comportamento igroscopico causa variazioni dimensionali, deformazioni e fessurazioni, influenzando anche il comportamento meccanico del legno: all'aumentare dell'umidità, diminuiscono resistenza e rigidezza.

 
La deformabilità varia in base alle tipologie

La deformabilità degli elementi strutturali in legno è funzione della deformabilità del materiale, esprimibile tramite il modulo elastico che varia in base alla direzione rispetto alla fibratura: è massimo nella direzione parallela alla fibratura e minimo nella direzione perpendicolare.
Quando si costruisce una casa in legno occorre prestare attenzione alla deformabilità, alle sollecitazioni di compressione, trazione e flessione, alle sollecitazioni di torsione.
Questi valori variano notevolmente tra le specie legnose, con i legni più densi che risultano più rigidi e resistenti.

 

La resistenza dipende da difetti e fibre

La durata dell'applicazione del carico e le variazioni di umidità influenzano significativamente le deformazioni del legno. Le prove di laboratorio mostrano che la resistenza a trazione del legno in direzione longitudinale è circa il doppio di quella a compressione, ma tali resistenze sono influenzate dalla presenza di difetti e dall'inclinazione della fibratura rispetto alla direzione della sollecitazione. In direzione perpendicolare, la resistenza a compressione del legno si riduce a circa 1/15 di quella longitudinale, mentre la resistenza a trazione è quasi nulla.

Casa in legno prefabbricata, arredata su misura a Valdagno (Vicenza)

Case in legno e bioarchitettura

 
Bioarchitettura in Italia

Negli ultimi anni, l'interesse per l'architettura bioecologica ha registrato una significativa crescita anche nel nostro Paese, con particolare intensità in alcune regioni che hanno beneficiato dell'influenza positiva proveniente dall'area tedesca e dalla Francia. Attualmente, esistono corsi, seminari e convegni dedicati alla bioedilizia ed al costruire sostenibile, supportati da associazioni che promuovono la consapevolezza e la conoscenza riguardo all'utilizzo di materiali rispettosi per l'ambiente. Numerose esposizioni e fiere  - prima fra tutte Klimahouse a Bolzano - presentano i risultati di ricerche e proposte per rinnovare il nostro ambiente abitativo.

 

1989: manifesto per l'architettura bioecologica

Nel 1989 fu pubblicato un Manifesto per un'architettura bioecologica, ancora oggi attuale, che ha contribuito a portare la ricerca bioedilizia fuori dal contesto puramente tecnico, diventando un punto di riferimento per le successive evoluzioni in questo ambito. Il Manifesto fu elaborato da un gruppo di professionisti che, partendo dalle loro esperienze, criticarono radicalmente il modello di sviluppo contemporaneo, in particolare le tecniche e i materiali edilizi. Gli architetti Siegfried Camana, Gianfranco Carignano, Enrico Micelli ed Ermes Santi, affrontarono questioni che andavano oltre la semplice scelta dei materiali edilizi. Essi sottolinearono l'urgenza di una consapevolezza generale riguardo all'impatto distruttivo del modello di sviluppo attuale, che ha portato l'umanità verso un punto di rottura, invocando l'invenzione di un nuovo modello sostenibile di architettura.

 

Il modello tradizionale è insostenibile

Con la rivoluzione industriale, le concentrazioni operative e il capitalismo hanno spinto verso una tecnologia sempre più sofisticata e verso il consumismo, generando inquinamento diffuso e stress sociale. Anche nell'architettura e nelle abitazioni l'introduzione di nuovi prodotti chimici ha aggravato l'inquinamento ambientale e l'inquinamento indoor, minando la salute umana, mentre la pubblicità ha oscurato la consapevolezza di questi effetti. Nonostante gli avvertimenti di numerosi scienziati, gli impatti negativi sul pianeta e sull'uomo, di un modello di architettura non sostenibile, continuano a crescere.

 

Sick building sindrome

In questo contesto, alcuni architetti hanno osservato che l'aumento di certe malattie può essere collegato al modo di costruire e vivere. È nata così la consapevolezza della "sindrome da costruzione malsana" o sick building sindrome che dimostra come in alcuni edifici tradizionali l'inquinamento indoor supera quello riscontrato nell'aria esterna di metropoli inquinatissime.
Altri studi hanno fuso la geobiologia, una scienza che studia l'influenza dell'ambiente sulla salute umana con l'architettura per studiare come alcune "forze" influenzino negativamente il benessere dell'uomo che si trova ad abitare in case progettate e costruite male.

 

La risposta: architettura sostenibile

Una casa prefabbricata in legno rappresenta un esempio di architettura sostenibile ed è dunque una risposta a questi problemi. Rappresenta un modello che rispetta l'ambiente e migliora la qualità della vita.

In generale l'architettura sostenibile prevede:

  • Indagini preliminari per identificare elementi inquinanti nell'ambiente, nei materiali e negli impianti;
  • Analisi della potenzialità energetica del sito, utilizzando impianti tecnologici ecocompatibili per mantenere un microclima naturale;
  • Salvaguardia dell'ambiente anche in caso di nuovi inserimenti edilizi, assicurando la compatibilità ecologica;
  • Scelta di materiali locali, naturali, non nocivi e riciclabili, che mantengano la loro bioecologicità.

 

Massimo benessere per chi ci abita, minimo inquinamento per tutti gli altri

Questo approccio mira a fornire infrastrutture e costruzioni che massimizzino il benessere psicofisico degli utenti, rispettando l'ambiente, le tradizioni e le culture locali, utilizzando tecnologie e materiali non invasivi. L'obiettivo è lasciare alle future generazioni un mondo migliore, in armonia con la natura.

 

Un concetto nuovo, ma anche antico, di casa

Se, insomma, gli anni del boom economico hanno permesso una evoluzione negativa nel modo di costruire che ha generato abitazioni in grado di far ammalare gli abitanti, oggi si torna a pensare ad abitazioni costruite basandosi sulla salute umana e sull'armonia con l'ambiente circostante. La casa deve proteggere l'uomo dai fattori nocivi e compensare i disturbi causati dall'inquinamento e dal degrado ambientale.

 

Una casa che "sfrutta" il sole

Allo stesso modo se la presenza di energia a basso costo ha portato progettisti e costruttori ad ignorare le condizioni climatiche e l'esposizione solare degli edifici, oggi  chi progetta una abitazione cerca di sfruttare le condizioni climatiche locali, l'esposizione solare, le ombreggiature naturali o artificiali, integrando sistemi solari per rendere gli edifici autosufficienti dal punto di vista energetico .

 

Una casa che esalta l'uomo

Oggi, quando ragioniamo sulle case del futuro, ne enfatizziamo l'importanza come luogo che dovrà esaltare la vita della famiglia ospite, proteggendola e contribuendo al benessere in sintonia con l'ambiente. L'architettura che rispetta gli abitanti e l'ambiente non deve solo offrire comfort ed estetica ma deve avere un approccio olistico in grado di creare ambiente salubre e sostenibile.

 
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Il ritorno all'uso - consapevole - del legno

In molte parti del mondo, l’architettura contemporanea sta riscoprendo il legno come materiale primario per rispondere alle urgenze ambientali e sociali del nostro tempo. L’edificio viene sempre più concepito come un microcosmo, un gesto sul paesaggio che riflette un’etica globale. Il cantiere non è più il luogo del consumo, ma della restituzione: costruire significa oggi interagire in modo sostenibile con i cicli naturali, e il legno — se scelto, trattato e assemblato correttamente — offre una delle risposte più sofisticate a questa esigenza.

 

Materiali locali per un’architettura situata

Una delle tendenze più significative è l’uso di essenze lignee locali, selezionate per le loro proprietà meccaniche, estetiche e per la loro capacità di inserirsi armonicamente nel contesto. Abbandonata l’abitudine di importare materiali standardizzati da altri climi, si privilegia l’utilizzo di legni autoctoni, anche duri e difficili da lavorare, ma più adatti a resistere alle condizioni atmosferiche e più coerenti con la cultura costruttiva del luogo.

 

L’edificio come forma di continuità con l’habitat

Le architetture in legno non si impongono sul paesaggio, ma lo accolgono. In contesti forestali, costieri o rurali, le abitazioni possono sorgere in radure naturali, elevandosi dal suolo per proteggersi dall’umidità o dalla fauna selvatica, e per catturare meglio la luce solare. Le strutture si dispongono secondo logiche che riflettono l’orientamento del terreno, l’ombra degli alberi, la direzione dei venti. L’architettura diventa una forma raffinata di ascolto.

 

Costruire con rispetto: riuso, recupero, reversibilità

Una progettazione etica considera ogni albero abbattuto come una risorsa preziosa. Per questo si privilegia il recupero di legname proveniente da demolizioni, rimanenze di altri cantieri o alberi rimossi per esigenze ambientali. La reversibilità dell’edificio diventa un obiettivo: le giunzioni vengono progettate per permettere lo smontaggio e il riutilizzo dei componenti. Un edificio può così avere molte vite, in molte forme diverse.

 

Grammatica costruttiva leggera

La leggerezza è uno dei caratteri distintivi della buona architettura in legno. Invece di telai massicci e chiusure opache, si adottano sistemi reticolari, griglie modulari, partiture filiformi che permettono alla luce di entrare e allo spazio di respirare. Le proporzioni spesso si ispirano a sequenze numeriche naturali, come la serie di Fibonacci, per armonizzare la struttura con il ritmo della crescita biologica.

 

Architettura come parte del paesaggio

Nei siti più sensibili, l’architettura si adatta alla topografia, invece di forzarla. Le case si collocano lungo le curve naturali del suolo, senza alterarne il profilo. Gli elementi costruttivi si intrecciano con la vegetazione, diventano estensioni della foresta o del sottobosco, e la facciata non è più una barriera, ma un filtro che modula la vista, l’aria e la luce. Il giardino non viene disegnato, ma "scoperto" e valorizzato.

 

Colore, patina e percezione del tempo

Il trattamento delle superfici lignee può accentuare il carattere visivo dell’edificio. Verniciature pigmentate, oli naturali o semplici bruniture a fuoco sono strumenti per aumentare il peso ottico della struttura, proteggerla dagli agenti esterni o accompagnarne la patinatura nel tempo. Il colore non è decorazione, ma parte di una sintassi materiale che parla di durata, trasformazione, ciclicità.

 

Estetica dell’imperfezione

Le architetture in legno che meglio dialogano con la natura spesso non inseguono la simmetria o la precisione formale. Le irregolarità, le tavole non perfettamente allineate, i nodi lasciati visibili, diventano espressione di una bellezza organica e autentica. L’imprecisione ingegnerizzata — calibrata, mai casuale — conferisce all’edificio un senso di naturalezza che lo ancora al paesaggio in modo empatico.

 

L’architettura come gesto poetico

In questi progetti, lo spazio abitato è spesso un’interpretazione astratta del vivere nella natura. Gli ambienti si aprono in sequenze fluide, lasciano passare l’aria, accolgono la luce, incorniciano frammenti di paesaggio. I volumi si organizzano secondo logiche leggere: padiglioni separati, piattaforme sospese, collegamenti filiformi. Ogni elemento sembra temporaneo, ma in realtà è pensato per durare attraverso il rispetto delle forze che lo circondano.

 

Un’idea radicale di sostenibilità

La casa in legno del XXI secolo non è una semplificazione nostalgica, ma una sofisticata manifestazione di responsabilità. Essa si costruisce con ciò che il luogo offre, si smonta senza lasciare tracce, e restituisce alla natura ciò che le ha chiesto in prestito. È un’architettura che non vuole dominare il paesaggio, ma intensificarne la bellezza. Una casa che galleggia sul terreno, come una zattera silenziosa, pronta a farsi da parte quando la sua presenza non sarà più necessaria.

Casa in legno a Verona: demolizione e ricostruzione

Case in legno: vantaggi

I vantaggi di una casa in legno rispetto ad una casa costruita con il tradizionale abbinamento laterizio e cemento sono fondamentalmente: 

  • La velocità di costruzione; 
  • La possibilità di lavorare in spazi ristretti e con gru di portate limitate;
  • La leggerezza – e quindi la possibilità di non gravare sulle fondazioni;
  • La pulizia nel cantiere; 
  • La flessibilità progettuale;
  • Il prezzo predeterminato con certezza.

Case in legno: problemi

Gli svantaggi per chi decide di costruire una casa in legno sono 

  • Difficoltà futura di vendere la casa: l’acquirente potrebbe non apprezzare il fatto che sia stata costruita in legno;
  • Difficoltà di realizzare variazioni in corso d’opera.

 

Problema commerciale

Il primo non è considerabile tuttavia un vero “problema”: la resistenza alla costruzione o ad abitare una casa in legno si devono ai pregiudizi di una buona parte della popolazione verso questa tipologia di costruzione, che aumentano mano a mano che la latitudine scende. Qualcuno l’ha ribattezzata “la sindrome dei tre porcellini”. Per questo potresti trovarti in difficoltà nel momento in cui tu voglia vendere la casa se l’acquirente non è un conoscitore dei sistemi di costruzione in legno. 

Problema progettuale

Il secondo problema è irrilevante per un tedesco che decide ogni minimo particolare su progetto e poi non cambia idea, mentre è piuttosto angosciante per noi che siamo abituati a decidere fino all’ultimo minuto le posizioni delle pareti, delle prese elettriche, delle porte… La costruzione prefabbricata in legno non ammette queste “decisioni all’ultimo” perché lavora sulla base di concetti diversi: si pensa e si decide in fase di progetto e poi si rispettano le scelte fatte.
È importante quindi avere idee chiare e rifinire ogni particolare durante la fase di progettazione.

Casa in legno moderna ai confini di Padova

Quante case in legno vengono costruite in Italia? 

Stando al quinto "Rapporto Case in legno" del 2020 - realizzato da Assolegno - l’andamento del settore delle costruzioni in legno è cresciuto nel 2019 con un incremento del 2,3% della produzione. Il trend continua quindi ad essere positivo.
Il fatturato delle case in legno italiane ha superato nel 2019 i 1,35 miliardi di euro. Le abitazioni in legno realizzate in Italia sono state 3.300 nel 2020 e la quota di case in legno arriva oggi quasi al 10% del totale dei permessi di costruire che vengono rilasciati.

 

Dove vengono realizzate le case in legno?

Le regioni dove si realizzano più case in legno sono quelle del Nord Italia, in particolare Lombardia, Veneto, Friuli, Alto Adige ed Emilia Romagna (qui c'è stato un netto incremento dopo il terremoto).
Nelle regioni del centro-sud il mercato sta crescendo ma la quota di immobili in legno è ancora bassa rispetto al totale del costruito.

 

Casa in legno prefabbricata a Vicenza

Il vantaggio della leggerezza nelle case in legno

Uno dei vantaggi cui abbiamo accennato è la leggerezza. Effettivamente una casa in legno è molto più leggera di una casa in laterizio: il peso specifico del legno è di circa 500 kg/m3, circa un quinto del cemento armato, che pesa attorno ai 2.500 kg/m3. Questo rende l’idea di quanto minore sia il carico sulle fondazioni. Anche la gestione e la movimentazione dei materiali in cantiere risulta facilitata. Tutte le operazioni di montaggio e assemblaggio possono essere compiute con la gru montata sul camion che ha effettuato il trasporto oppure con una piccola gru di cantiere.

L'impatto ambientale delle case in legno

Che il legno abbia un impatto ambientale bassissimo, rispetto ad altre tecniche costruttive a cui siamo abituati è ormai noto. Costruire una casa in legno, infatti, significa “imprigionare” CO2 che gli alberi hanno catturato invece di riversarlo nell’ambiente. Significa anche incentivare i proprietari di terreni a piantare alberi, se aumenta la richiesta di legno. Certo: bisogna che il legno sia certificato FSC e cioè che sia da coltivazione e che sia garantito il fatto che verranno ripiantati più alberi di quelli che vengono abbattuti.
Ma noi, lavorando in cantieri di case in legno, ci siamo accorti di un altro vantaggio: la produzione di rifiuti in cantiere si riduce drasticamente. Se nel caso di costruzioni in edilizia tradizionale sono molti i rifiuti che vengono prodotti (alcuni, purtroppo, si concretizzano anche in infiltrazioni di cemento o prodotti chimici nel suolo) nel caso di costruzioni prefabbricate in legno i rifiuti prodotti in cantiere sono pochissimi! Questo significa minori costi di smaltimento per chi costruisce e un altro favore che facciamo a madre natura scegliendo la casa in legno.

La costruzione è più veloce grazie alle case prefabbricate case in legno

La velocità di cantiere è incredibile quando si costruisce in legno. Se ben programmata la costruzione avviene in tempi estremamente rapidi ed annulla la possibilità che solai e nei muri siano permeati dalla pioggia (tipico delle case in laterizio) che poi, sappiamo, ci mette mesi per asciugare.

Case in legno: il prezzo è fisso e certo

Il prezzo fisso è un altro buon motivo che fa preferire la casa in legno: il preventivo è completo e dettagliato e l’ultima riga contiene l’ammontare esatto che il cliente dovrà corrispondere. Niente sorprese, niente sforamenti, niente supplementi di mutuo. Tutte cose che ti sembreranno strane perché di solito, chi costruisce, sa bene che sforerà il preventivo di almeno un 30%.
Questo è legato allo svantaggio di non consentire decisioni “in corsa”: ogni spostamento di pareti, porte, posizioni degli impianti etc. genera dei costi extra che, nel caso della costruzione in legno, non ci saranno.

 

Casa in legno prefabbricata in provincia di Vicenza

Case Prefabbricate in Legno, comportamento sismico

I terremoti rappresentano uno degli eventi naturali più devastanti per le strutture abitative. La scelta del materiale e del metodo costruttivo può influenzare significativamente la resistenza di un edificio agli eventi sismici. Le case prefabbricate in legno, rispetto alle tradizionali abitazioni in cemento armato e laterizi, hanno caratteristiche costruttive che determinano un differente comportamento in caso di terremoto.

 
La flessibilità assorbe meglio l'energia sismica
  • Le strutture in legno sono intrinsecamente più leggere rispetto a quelle in cemento armato e laterizi. Questo si traduce in minori forze inerziali durante un terremoto, riducendo così il carico sismico che l'edificio deve sopportare.
  • La flessibilità del legno permette alla struttura di assorbire e dissipare meglio l'energia sismica, diminuendo il rischio di danni strutturali.

Le tradizionali abitazioni realizzate in cemento armato e laterizi sono generalmente più pesanti e rigide. Questo comporta che le forze sismiche generate da un terremoto sono maggiori, poiché sono direttamente proporzionali alla massa della struttura. Il problema è poi la rigidità di queste strutture che le rende più suscettibili a rotture e crepe.

 

 

Elasticità: deformazione senza rottura
  • Il legno ha una maggiore capacità di deformarsi elasticamente senza rompersi, consentendo alle case prefabbricate in legno di mantenere la loro integrità strutturale anche durante scosse significative.

Una casa realizzata con laterizi e il cemento è molto meno elastica. Questi materiali sono certamente molto resistenti alla compressione ma sono estramente fragili quando vengono stressati con sforzi come quelli provocati da un terremoto. Per questo motivo si possono determinare fratture e cedimenti strutturali.

Le strutture in legno tendono a subire deformazioni maggiori ma più controllate e meno dannose. Le case in cemento armato e laterizi, invece, possono subire danni locali più gravi, come crepe nelle pareti e cedimenti parziali.

 

Connessioni per dissipare le tensioni
  • Le case prefabbricate in legno utilizzano connessioni metalliche e giunzioni appositamente progettate per aumentare la resistenza e la capacità di dissipare energia sismica. Queste connessioni possono permettere un movimento controllato delle componenti della struttura, prevenendo rotture improvvise.

Le case tradizionali in laterizio hanno connessioni in cemento armato che sono generalmente più rigide di quelle delle abitazioni prefabbricate in legno. Questo limita la capacità dell'edificio di dissipare l'energia sismica. Le rotture nelle giunzioni possono portare a gravi danni strutturali e crolli.

 

Le case in legno hanno maggiore resistenza sismica

In termini di sicurezza abitativa, le case prefabbricate in legno offrono una maggiore resistenza sismica e un minor rischio di crollo. Non a caso sono utilizzate nelle zone sismiche grazie alla loro leggerezza, flessibilità ed elasticità. Le abitazioni tradizionali in cemento armato e laterizi, sebbene resistenti, possono essere più vulnerabili ai danni sismici a causa della loro rigidità e peso.

Casa in legno prefabbricata a Montecchio Precalcino (Vicenza)

Durabilità delle case prefabbricate in legno

Premessa: il legno è un materiale biologico ricavato dagli alberi, nei quali svolge la funzione di struttura portante e di collegamento tra la chioma e le radici, facilitando lo scambio di acqua e nutrienti. Per mantenere l'equilibrio ecologico, è importante che la materia vegetale rientri rapidamente nel ciclo naturale alla fine della sua vita.
La deperibilità del legno in un bosco è quindi un fenomeno naturale, che fa parte del ciclo della vita e che consente l'assorbimento degli elementi non più produttivi, lasciando spazio a quelli ancora vitali.

Ma questo vale anche per il legno di un mobile o di una abitazione?

 

Durabilità del Legno è diversa da durabilità delle costruzioni in Legno

La durabilità del legno non va confusa con quella delle costruzioni in legno. Esistono numerosi esempi di edifici in legno che hanno resistito per secoli senza danni significativi, grazie alle competenze tecniche adeguate degli artigiani che li hanno costruiti.
Tuttavia ci sono anche esempi di edifici moderni che mostrano problemi di deterioramento dovuti a una cattiva applicazione delle  tecniche di costruzione in legno.
Questo capita quando si adottano soluzioni pensate per il cemento armato, che non si adattano bene al legno. Le abitazioni prefabbricate in legno dovrebbero essere pensate in modo specifico, tenendo conto del fatto che si tratta di legno.

 
Progettazione e Durabilità

La durabilità di una costruzione in legno deve essere progettata con attenzione. È responsabilità di progettisti, strutturisti e direttori dei lavori assicurarsi che le scelte progettuali garantiscano il corretto funzionamento dell'edificio in legno. Qui trovi i migliori architetti di Vicenza ed i migliori Architetti di Verona a cui dovresti rivolgerti per avere un progetto che rispetti le caratteristiche del legno.
Rivolgersi ai giusti interlocutori ti permetterà di raggiungere l'obiettivo di assicurare una vita utile dell'edificio di almeno 50 anni ma molto più probabilmente di almeno 100 anni.

 

Il Legno e l'Acqua

L'acqua è il principale nemico della durabilità delle strutture in legno, poiché favorisce l'attacco di funghi, batteri e insetti. Tuttavia, non significa che il legno non possa essere utilizzato all'esterno. Gli elementi esterni, se progettati correttamente, possono drenare l'acqua e asciugarsi rapidamente.

Durante la vita dell'albero, l'acqua è fondamentale per la crescita. Dopo l'abbattimento, il contenuto di umidità del legno viene ridotto attraverso processi di lavorazione e stagionatura. Le classi di servizio definite dalla norma EN 1995-1-1 EUROCODE 5 variano in base all'ambiente:

  • Classe di servizio 1: Ambienti chiusi e riscaldati, umidità < 12%
  • Classe di servizio 2: Ambienti chiusi non riscaldati e ambienti all'aperto coperti, umidità tra 12% e 20%
  • Classe di servizio 3: All'aperto senza protezione, umidità > 20%
 
Cause di Degrado del Legno

Il degrado del legno può essere causato da microrganismi, funghi e insetti. Sebbene tarli e termiti siano spesso considerati i principali responsabili, i danni maggiori sono causati dai funghi della carie del legno. Questi funghi si attivano quando l'umidità supera il 20% per un periodo prolungato, degradando il legno in modo grave e irreversibile. L'elemento esterno ha la possibilità di asciugarsi periodicamente, mentre gli elementi interni (malamente progettati o posizionati) possono non essere in grado di asciugarsi e questo finisce, a lungo andare, per favorire la marcescenza.

 

Le tre condizioni da evitare

Il degrado del legno è un fenomeno naturale che richiede la presenza di tre fattori fondamentali: ossigeno, acqua e cibo. Eliminando uno di questi fattori, si impedisce lo sviluppo del degrado.

  1. Ossigeno: Essenziale per la vita dei microrganismi responsabili del degrado. Rimuovendo l'ossigeno, si previene la crescita di funghi e insetti. Questo principio spiega la durabilità delle fondazioni in legno dei palazzi veneziani, che, immerse in acqua e fango, rimangono prive di ossigeno. Tuttavia, i punti esposti alle maree possono subire marcescenza.

  2. Acqua: Il problema maggiore è l'acqua stagnante, che non può evaporare naturalmente. Gli elementi esterni ben progettati possono durare a lungo, mentre quelli protetti ma mal progettati possono deteriorarsi rapidamente. È fondamentale conoscere i percorsi preferenziali dell'acqua all'interno del legno.

  3. Cibo: Il legno è una fonte di nutrimento per funghi e insetti xilofagi. Le sostanze organiche come zuccheri e amidi sono presenti in diverse quantità a seconda della specie di legno. L'alburno contiene più sostanze nutrienti rispetto al durame. Alcuni legni, come quelli delle latifoglie, contengono tannini che risultano sgradevoli agli insetti, mentre nelle conifere il durame e l'alburno sono attaccati allo stesso modo.

 

Tecniche di protezione del legno nelle case prefabbricate

Le tecniche per migliorare la durabilità del legno mirano a eliminare uno dei tre fattori sopra citati. Tra queste tecniche troviamo:

  • Trattamenti chimici: L'uso di agenti impregnanti, come permetrina, sali di boro o creosoto, che rendono il legno inappetibile per i funghi e gli insetti. Tuttavia, l'uso di sostanze chimiche è in diminuzione a causa della crescente consapevolezza ambientale.

  • Trattamenti termici: Antichi sistemi, come il termotrattamento in autoclave, che cuoce il legno a determinate temperature e in ipossia per bruciare zuccheri e amidi, rendendolo non appetibile. Un altro metodo tradizionale è il giapponese Shou Sugi Ban, che prevede la bruciatura superficiale delle tavole seguita da un rapido raffreddamento con acqua, conferendo durevolezza al legno.

Casa in legno moderna a Vicenza

Tecnologie costruttive per le case in legno

Le principali tecnologie costruttive per edifici in legno sono il sistema CLT (Cross Laminated Timber o Xlam), il sistema a telaio (Platform Frame), e il sistema Blockbau.
Altre tecnologie come il post and beam, il balloon frame e le log house sono meno diffuse.

 

Edifici in CLT o XLAM

Il CLT è un pannello costituito da tavole di legno incrociate a 90° con spessori variabili da 8 cm a oltre 24 cm. Prodotto secondo standard precisi definiti dalla certificazione ETA, il CLT è sottoposto a rigidi test di qualità. Questo sistema è molto efficace contro le azioni sismiche grazie alla leggerezza ed elasticità del legno. Gli edifici in CLT possono anche essere assemblati completamente in cantiere (con un metodo costruttivo molto simile al tradizinale) o preassemblati in stabilimento ed in questo caso si parlerà di casa prefabbricata CLT o casa prefabbricata XLAM.

 
Edifici a Telaio

Gli edifici a telaio in legno utilizzano un’anima interna formata da pilastri in legno lamellare con riempimenti in materiale isolante, completata da pannellature di controvento in multistrato o OSB o betonyp (quest'ultimo è il materiale a migliore prestazione).
La gestione della migrazione del vapore interno è critica per evitare condensa e garantire la durabilità. All'esterno la struttura viene generalmente rivestita con un cappotto termico in lana di roccia o altri materiali.

 

Edifici Blockbau

La tecnologia Blockbau, una delle più antiche, si basa sulla sovrapposizione di tronchi di legno. Tradizionalmente soggetta a significative deformazioni stagionali, questa tecnologia ha visto recenti miglioramenti e rivisitazioni. Viene molto richiesta in alcune regioni alpine per l'estetica rustica. Ultimamente ci sono anche delle versioni che permettono un estetica più moderna.

 

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XLAM

L'Xlam costituisce un'evoluzione del legno lamellare e ha aperto gli orizzonti alla possibilità di realizzare edifici multipiano interamente di legno strutturale. Tale sistema ha trovato grande impiego nell'ambito della riqualificazione urbana, soprattutto per strutturale a pannelli portanti che risulta preferibile rispetto a uno schema a telaio, in quanto ha una struttura più rigida e garantisce negli anni una maggiore stabilità anche in condizioni di sollecitazioni esterne estreme
(es. terremoti). Non solo: xlam garantisce la perfetta tenuta all'aria dell'involucro edilizio riducendo il rischio della (temibile) condensa interstiziale all'interno dei muri perimetrali che possono danneggiare e far marcire le pareti.
Infine ha una massa complessiva delle pareti più elevata e, quindi, è caratterizzato da un comportamento termico migliore nelle stagioni estive.


II sistema costruttivo Xlam (dove la "X" indica la disposizione ortogonale degli elementi lignei che compongono il pannello) si basa sull'utilizzo di pannelli portanti in legno massiccio a strati incrociati (in modo che l'andamento delle fibre delle tavole di ognuno di essi sia ruotato di 90° rispetto allo strato sottostante) e incollati che assumono, in base alle condizioni di carico, la funzione di lastra (pareti interne ed esterne) o di piastra (solai e coperture).
Grazie alla disposizione incrociata degli strati di lamelle, il pannello Xlam può essere considerato stabile nelle due direzioni, mentre i sistemi di collegamento meccanici (chiodi, viti, staffe) conferiscono alla struttura assemblata un comportamento di tipo scatolare, resistente alle azioni verticali e orizzontali (come vento e sisma).


Attraverso l'incollaggio dei vari strati uno sopra l'altro ortogonalmente (che avviene generalmente con colle bianche poliuretantiche e prive di formaldeide) e una fase successiva di pressione meccanica, si ottiene un pannello monolitico che viene sottoposto a una serie di lavorazioni per la realizzazione delle aperture (porte, finestre, vani per il passaggio delle scale, lucernai). La presenza delle aperture comporta una deviazione del flusso delle forze verso il basso. Con questo sistema spesso non è necessario realizzare un architrave in quanto la sezione verticale della parete al di sopra dell'apertura è costituita da un numero di strati di tavole orizzontali che assolvono appunto alla
funzione di architrave.


I pannelli Xlam sono realizzati con un minimo di 3 strati (a seconda delle esigenze strutturali, differenti a seconda che se si tratti di un setto verticale o di un solaio), preformati e sagomati, pronti per essere velocemente assemblati in cantiere.
II risultato finale del processo industriale di composizione e assemblaggio è una superficie strutturale di grandi dimensioni assolutamente innovativa e performante.


I pannelli Xlam presentano una stabilità dimensionale con rigonfiamento e ritiro trascurabili. II loro utilizzo permette di mantenere a vista il lato interno del pannello delle pareti e consente di realizzare edifici caratterizzati da una grande rigidezza. Anche l'applicazione dell'eventuale isolamento esterno a cappotto può essere effettuata direttamente in stabilimento.

 

Dal punto di vista delle caratteristiche meccaniche, il pannello Xlam è un pannello massiccio, leggero, estremamente rigido e resistente che abbina la grande capacità portante del legno con la bidimensionalità e la stabilità del compensato. Inoltre, tali pannelli appartengono, secondo la norma europea Uni En 338, alla classe di resistenza C24 (riferita ad essenze quali la conifera e il pioppo). la medesima del legno lamellare. Tra le caratteristiche principali del sistema Xlam si possono citare: l'ottima resistenza sismica e al fuoco, l'ottimo isolamento acustico e termico (dato il basso peso specifico del materiale), la sostenibilità ambientale, la durabilità nel tempo e il buon rapporto costi/benefici.

Casa in legno prefabbricata a Vicenza

Finiture per le case in legno

Le finiture interne ed esterne degli edifici in legno prefabbricato richiamano spesso quelle degli edifici tradizionali, pur necessitando di adattamenti specifici. Dal punto di vista estetico in moltissimi casi le case prefabbricate in legno non si distinguono dalle abitazioni tradizionali, nè osservandole dall'esterno, nè se siamo all'interno.
 

Esterni: cappotto

La maggior parte degli edifici in legno viene completata esternamente con l'applicazione di un cappotto termico isolante e una rasatura a civile abitazione. La scelta del materiale isolante è cruciale per il funzionamento della parete. Sebbene materiali fibrosi e traspiranti siano ideali per le pareti in legno, si osservano applicazioni di cappotti in EPS e XPS, che costano meno ma che hanno prestazioni minori, specie in termini di traspirabilità.

 

Esterni: facciate ventilate

Le pareti ventilate, pur essendo ideali per edifici in legno grazie alla loro capacità di migliorare la traspirazione e la durabilità, sono ancora poco diffuse a causa dei costi elevati. Tuttavia queste rappresenterebbero la soluzione ideale per migliorare il comfort abitativo e per la protezione e durabilità delle strutture in legno.

Abbiamo già avuto esperienza nella realizzazione di abitazioni in legno con facciate in grès abbinate a materiali isolanti e ventilazione. Il risultato è fantastico dal punto di vista estetico ed anche dal punto di vista delle prestazioni tecniche. 

 

Esterni: marciapiedi e terrazzi

Nonostante l'uso di materiali e tecniche moderne, spesso si continuano a utilizzare dettagli costruttivi derivati dall'architettura del cemento, che non si adattano bene agli edifici in legno. Elementi come marciapiedi, terrazzini, tetti piani e terrazze a vasca, che tendono a trattenere l'acqua, possono causare problemi significativi in strutture in legno.

Noi studieremo, assieme a te, non solo le migliori soluzioni estetiche ma ti suggeriremo anche particolari tecnici e sistemi di impermeabilizzazione in grado di eliminare problematiche future sui pavimenti

 

Interni: cartongesso e controsoffitti 

All'interno di una abitazione prefabbricata in legno, è comune trovare delle contropareti in cartongesso o fibrogesso destinate ad  ospitare l'impiantistica. Per migliorare ulteriormente le prestazioni termiche e igrometriche, si stanno sperimentando materiali con maggiore inerzia termica e igroscopicità, come i pannelli a base di argilla, che offrono migliori capacità di regolazione dell'umidità interna.
L'alloggiamento dell'impiantistica in queste intercapedini in cartongesso (che vanno opportunamente dimensionate e progettate) è una soluzione estremamente comoda, più veloce e meno costosa rispetto al dover aprire delle tracce su pareti in laterizio, a farci passare i tubi e poi a chiudere il tutto.

 

Interni: i pavimenti per le case in legno 

In una casa in legno, la pavimentazione riveste un ruolo fondamentale. A seconda del progetto e del gusto personale si può optare per:

  • Parquet in legno naturale, ideale per valorizzare la matericità dell’edificio e ottenere un comfort termico e sensoriale elevato;

  • Gres porcellanato, perfetto per ambienti umidi come cucine e bagni, o per chi desidera una superficie più resistente e di facile manutenzione;

Presso i nostri punti vendita proponiamo collezioni di altissima qualità, selezionate per le abitazioni in bioedilizia, e consigliamo la posa più adatta in base alla stratigrafia della casa in legno.

 
Interni: i bagni delle case in legno 

Nei nostri negozi di Arzignano e di Gambellara ci prendiamo cura della tua casa in legno progettando bagni moderni, classici, in stile inglese, rustici o di design con:

  • Lastre in grès a grande formato, come quelle di Laminam

  • Sanitari sospesi o freestanding come quelli di Catalano

  • Mobili da bagno su misura come quelli di Gaia

  • Miscelatori di alta qualità, come Gessi

Affianchiamo il cliente finale o il progettista (lavoriamo con i migliori architetti di Verona e i migliori architetti di Vicenza) nella scelta dei materiali e possiamo realizzare render fotorealistici per farti vedere in anteprima l’effetto finale.

 

Illuminazione: naturale e artificiale in armonia

Una corretta progettazione della luce è essenziale per valorizzare gli interni in legno. Oltre alla luce naturale, che va esaltata utilizando grandi aperture, studieremo assieme soluzioni di illuminazione artificiale in grado di valorizzare i materiali e lo stile architettonico scelto. Possiamo ideare: 

  • Tagli di luce a LED integrati nei controsoffitti in cartongesso;

  • Faretti incassati e strip luminose per effetti più scenografici, magari integrati in elementi architettonici come nicchie o colonne;

  • Corpi illuminanti decorativi scelti in base allo stile della casa (minimal, rustico, nordico, industriale...).

La luce, se progettata in modo accurato, contribuisce al comfort abitativo e valorizza le superfici naturali della casa in legno.

 

Arredamento di una casa in legno

L’arredo giusto completa la casa in legno, mettendo in dialogo forma, funzione e materiali. Progettiamo ambienti arredati su misura con:

Collaboriamo con artigiani falegnami, posatori e decoratori da molti anni, in grado di realizzare su misura ogni progetto. Il nostro team può anche interfacciarsi direttamente con l’architetto incaricato dal cliente, oppure offrire un servizio completo chiavi in mano, dalla scelta dei materiali alla posa in opera.

 

La casa: la nostra terza pelle

 
Pelle, abbigliamento, casa

Nell'ambito della progettazione architettonica orientata ai principi bioecologici, emerge un concetto fondamentale: la necessità di considerare le abitazioni come "terza pelle" dell'uomo. La pelle umana, la nostra prima pelle, non solo protegge il corpo dagli agenti esterni, ma garantisce anche funzioni vitali quali la traspirabilità e la regolazione termica. Analogamente, l'abbigliamento, la nostra seconda pelle, deve permettere la traspirazione e proteggere senza ostacolare la funzione della pelle stessa.

 

Case che respirano

Traslando questa analogia alle abitazioni, la nostra "terza pelle", è imperativo che gli edifici progettati con criteri bioecologici - assicurino un ambiente salubre e confortevole, che rispetti il principio di traspirabilità, permetta uno scambio ottimale di aria ed umidità con l'ambiente esterno. Insomma le abitazioni devono avere dei "polmoni" che consentano di far entrare aria, meglio se filtrata. Ecco l'importanza della ventilazione meccanica nelle moderne case prefabbricate in legno che va assolutamente prevista in fase progettuale.

 

Materiali inquinanti dentro alla casa

Continuando con questa analogia, se oggi i vestiti sono spesso impregnati di chimica e poco salubri, anche l'architettura contemporanea è stata influenzata dall'industria petrolchimica ed ha spesso introdotto materiali sintetici e tecniche costruttive che compromettono il microclima interno degli edifici. Questi materiali possono emettere sostanze tossiche o impedire la corretta traspirazione degli ambienti, possono alterare l'umidità ambientale o caricarsi elettrostaticamente.

 

Connessione tra salute e materiali edili

La consapevolezza crescente dei legami tra la nostra "terza pelle" e la salute ha portato alla diffusione di prodotti ecologici per l'edilizia e all'adozione di pratiche costruttive più sane. Non è un caso che la sindrome dell'edificio malato (sick building syndrome) sia sempre più riconosciuta, indicando un nesso diretto tra materiali edilizi non bioecologici e problemi di salute quali cefalee, irritazioni oculari, e affaticamento.

 

Casa in legno e Sole

La scelta della collocazione della casa in legno richiede un'attenta valutazione della sua ubicazione per sfruttare al meglio la radiazione solare. È cruciale individuare l'area del sito che riceve la massima esposizione solare durante le ore di massima radiazione e posizionare la costruzione nella parte settentrionale di tale area.

 
Progettazione della casa per massimizzare l'ingresso solare

Nel definire la morfologia dell'edificio, si deve favorire la penetrazione adeguata della radiazione solare. Una struttura allungata lungo l'asse est-ovest permetterà di esporre una maggiore superficie esterna al sud, riducendo così i fabbisogni di riscaldamento invernale.

 
Sfruttare la Pendenza Naturale

Un terreno in leggera pendenza verso sud o l'accumulo di terra lungo il lato nord permettono di minimizzare l'esposizione muraria a nord. La riduzione dell'altezza della parete nord diminuisce l'ombra proiettata in inverno, migliorando la climatizzazione interna.

 
Disposizione degli Spazi Interni: Funzionalità e Comfort

Per ottimizzare l'orientamento dell'edificio, è essenziale valutare attentamente la disposizione interna. Gli ambienti più utilizzati dovrebbero essere orientati a sud-est, sud e sud-ovest, in base al loro fabbisogno di luce solare.
Spazi meno utilizzati come corridoi, lavanderie e garage, collocati lungo il lato nord, fungeranno da cuscinetto termico.
La zona giorno dovrebbe essere situata a sud-ovest e la cucina a sud-est.

 
Ingresso protetto

La nostra casa in legno dovrebbe essere dotata di un ingresso protetto, specie se la costruiamo a Nord ed in montagna, dove gli inverni possono essere molto rigidi.
Un vestibolo, agendo come camera di decompressione tra interno ed esterno, previene la dispersione di aria riscaldata e minimizza le infiltrazioni di aria fredda. L'ingresso dovrebbe essere orientato lontano dai venti invernali dominanti o protetto da barriere frangivento.

 
Finestre e Aperture

Le finestre svolgono un ruolo fondamentale nel clima interno e nel benessere sensoriale. Devono garantire illuminazione naturale e ventilazione, influenzando positivamente il metabolismo e il regime ormonale grazie all'ingresso di energia solare e raggi ultravioletti, che stimolano la produzione di cellule del sangue e distruggono i batteri.
Le finestre permettono anche una ventilazione naturale che dovrebbe garantire un ricambio d'aria efficace senza causare spifferi indesiderati. La corretta installazione degli infissi, l'uso di vetri performanti e l'impiego di persiane e avvolgibili riducono le perdite di calore.

Isolamento termico e acustico delle case in legno

 

Come abbiamo visto le case in legno sono caratterizzate da una serie di elementi tra cui la loro sostenibilità e la velocità di costruzione, ma un aspetto che le rende particolarmente apprezzabili è la loro capacità di offrire un eccellente isolamento termico e acustico, garantendo comfort abitativo in ogni stagione. 
Questi due elementi sono fondamentali per chi cerca un’abitazione che sia non solo ecologica, ma anche efficiente dal punto di vista energetico e silenziosa.

Isolamento termico: efficienza e risparmio energetico

Il legno, per sua natura, è un materiale con ottime proprietà isolanti: ha una conducibilità termica molto bassa rispetto a materiali come il cemento o l’acciaio, il che significa che trasferisce meno calore o freddo dall’esterno all’interno e viceversa. Tuttavia, nelle case in legno moderne, l’isolamento termico non si basa solo sulle proprietà intrinseche del legno, ma sull'intero sistema costruttivo che dovrà essere ben progettato. 
I pannelli a telaio o in CLT (Cross Laminated Timber) sono spesso abbinati a strati isolanti aggiuntivi, come lana di roccia, fibra di legno o sughero, inseriti all’interno delle pareti o utilizzati come isolamento del tetto. Questi materiali, naturali e traspiranti, migliorano la coibentazione, riducendo la dispersione di calore in inverno e mantenendo gli ambienti freschi in estate.

Il cappotto termico

Oltre all'inserimento all'interno della parete degli isolanti nelle case in legno quasi sempre, come abbiamo visto, si utilizza un cappotto termico che contribuisce ad aumentare le caratteristiche di isolamento termico ed acustico.
Oltre ai materiali va considerata, come già detto, l’orientamento della casa e la disposizione delle finestre che, come già accennato nel testo, giocano un ruolo cruciale: un’esposizione ottimale al sole può ridurre i fabbisogni di riscaldamento, mentre vetri a bassa emissività e infissi ben sigillati minimizzano le perdite di calore. 

 

Classe energetica

In Italia, le case in legno possono facilmente raggiungere classi energetiche elevate (A o superiori), con un risparmio significativo sulle bollette energetiche rispetto alle case tradizionali in laterizio, che per ottenere valori paragonabili richiedono muri di spessore importante. 
 

Isolamento acustico e tranquillità

Un altro vantaggio delle case in legno è la loro capacità di isolare dai rumori esterni, un aspetto sempre più importante in contesti urbani o vicino a strade trafficate. Il legno massiccio o lamellare, grazie alla sua densità, assorbe naturalmente parte delle onde sonore. A questo si aggiungono le capacità degli isolanti che vengono accoppiati al legno. Nelle pareti a telaio troviamo, ad esempio, lana di roccia che riduce la trasmissione del suono aereo sia tra ambienti interni sia quella proveniente dall’esterno. 
I solai in legno possono essere trattati con strati di materiali resilienti, come tappetini in gomma o feltro, per attenuare i rumori da calpestio, un problema comune nelle case su più piani.

Le connessioni 

Un aspetto da non sottovalutare è la progettazione delle connessioni tra gli elementi strutturali: giunti ben studiati evitano la propagazione delle vibrazioni, migliorando l’isolamento acustico. Rispetto alle case in cemento, le case in legno possono offrire prestazioni acustiche superiori, soprattutto se costruite con attenzione ai dettagli. Questo le rende ideali per chi cerca un ambiente domestico silenzioso, dove rilassarsi senza essere disturbati da rumori esterni o interni.

In conclusione, l’isolamento termico e acustico delle case in legno non è solo una questione di comfort, ma anche di sostenibilità e risparmio. Una casa ben isolata consuma meno energia, riduce l’impatto ambientale e offre un’oasi di pace, rendendo l’esperienza abitativa ancora più piacevole.

Normative e regolamenti per la costruzione di case in legno in Italia

Costruire una casa in legno in Italia è una scelta sempre più diffusa, ma richiede il rispetto di normative e regolamenti specifici per garantire sicurezza, sostenibilità e conformità urbanistica. Conoscere le leggi vigenti e i requisiti burocratici è fondamentale per evitare problemi durante la costruzione e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie.

Normative tecniche e strutturali

In Italia, le case in legno devono rispettare le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), che regolano la progettazione, l’esecuzione e il collaudo di qualsiasi edificio, indipendentemente dal materiale utilizzato. Le NTC dedicano un capitolo specifico alle costruzioni in legno, definendo i criteri per la resistenza strutturale, la sicurezza sismica e la durabilità. Ad esempio, il legno utilizzato deve essere certificato e classificato in base alla resistenza meccanica (secondo la norma UNI EN 338), e i calcoli strutturali devono tenere conto delle proprietà anisotrope del materiale, come la deformabilità e la risposta all’umidità.

Normative anti sismiche

Un altro riferimento importante è la norma UNI EN 1995 (Eurocodice 5), che fornisce linee guida per la progettazione delle strutture in legno, incluse le connessioni, la resistenza al fuoco e la protezione dagli agenti biologici. Per quanto riguarda la sicurezza sismica, le case in legno sono avvantaggiate dalla loro leggerezza e flessibilità, ma devono comunque essere progettate per rispettare i requisiti delle zone sismiche in cui si trovano, come previsto dalla classificazione sismica italiana.

Permessi e autorizzazioni comunali

Dal punto di vista burocratico, costruire una casa in legno richiede gli stessi permessi di una casa tradizionale. È necessario presentare un progetto redatto da un tecnico abilitato (architetto o ingegnere) al Comune di competenza, che valuterà la conformità al Piano Regolatore Generale (PRG) e al Regolamento Edilizio Comunale. 
In genere, serve un Permesso di Costruire, a meno che non si tratti di interventi minori (come ristrutturazioni o ampliamenti entro certi limiti), per i quali può essere sufficiente una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Certificazioni

Un aspetto da considerare è la certificazione del legno: per garantire la sostenibilità e la tracciabilità, il materiale deve provenire da foreste gestite in modo responsabile, come indicato dalla certificazione FSC o PEFC. Inoltre, se la casa è prefabbricata, il produttore deve fornire una dichiarazione di conformità che attesti che i pannelli o i moduli rispettano le normative europee e italiane.

Requisiti energetici e di sicurezza

Le case in legno devono anche rispettare i requisiti di efficienza energetica stabiliti dal Decreto Legislativo 192/2005 e successive modifiche, che impongono standard minimi per l’isolamento termico e l’uso di fonti rinnovabili. In molte regioni italiane, come il Veneto, sono in vigore regolamenti locali che incentivano la bioedilizia, offrendo sgravi fiscali o semplificazioni burocratiche per chi costruisce in legno.

Requisiti antincendio

Infine, la sicurezza antincendio è un aspetto regolato dalla normativa italiana: le case in legno devono essere progettate con materiali ignifughi o trattati per rallentare la propagazione delle fiamme, e i progetti devono includere vie di fuga e sistemi di rilevazione incendi conformi al D.M. 3 agosto 2015 (Codice di Prevenzione Incendi).
 

In conclusione, costruire una casa in legno in Italia richiede un’attenta pianificazione per rispettare le normative tecniche, urbanistiche ed energetiche. Per questo occorre a professionisti esperti (qui trovi i migliori architetti di Vicenza e qui i migliori architetti di Verona) e occorre rivolgersi a produttori certificati. Solo così avrai la garanzia di un progetto conforme e sicuro, che valorizzi i vantaggi di questa tipologia costruttiva.

Costi di costruzione e confronto economico con le case tradizionali

Uno degli aspetti più importanti nella scelta di costruire una casa in legno è l’analisi dei costi, sia iniziali che a lungo termine, e il confronto economico con le case tradizionali in cemento e laterizio. 
Abbiamo già chiarito come il prezzo fisso sia un grande vantaggio delle case prefabbricate in legno, come evidenziato nel testo, è utile approfondire i fattori che influenzano il budget e i benefici economici nel tempo.

Costi iniziali: costruzione e progettazione

Il costo di una casa in legno varia in base a diversi fattori: la tecnologia costruttiva (CLT, telaio o Blockbau), le dimensioni, le finiture e la complessità del progetto. 
In Italia, il prezzo medio nel 2025 per una casa prefabbricata in legno, secondo quanto si legge nella letteratura di settore,  si aggira tra i 1.700 e i 2.000 euro al metro quadrato. 
Chiaramente moltissimo dipendene dal livello di personalizzazione e dei materiali scelti. Questi prezzi escludono la progettazione ed il costo del terreno, delle fondazioni e dell'eventuale piano interrato e comprendono tutto il resto: la produzione dei moduli, il trasporto e l’assemblaggio e le finiture interne. 

Confronto tradizionale vs legno

Rispetto a una casa tradizionale in cemento e laterizio, i costi iniziali di una casa in legno possono essere simili o leggermente inferiori, soprattutto grazie alla velocità di costruzione, che riduce le spese di manodopera e i tempi di cantiere. Una casa tradizionale di pari dimensioni ha un prezzo che si aggira attorno ai 1800 euro al metro quadrato, ma i tempi di costruzione più lunghi (9-12 mesi contro i 3-6 mesi di una casa in legno) e la possibilità di imprevisti (come ritardi per maltempo) spesso fanno lievitare il budget finale.

Costi di gestione: efficienza e risparmio

Uno dei maggiori vantaggi economici delle case in legno è il risparmio sui successivi costi di gestione, grazie alla loro efficienza energetica. Come già accennato, il legno e i sistemi isolanti utilizzati (lana di roccia, fibra di legno) garantiscono un’ottima coibentazione, riducendo i fabbisogni di riscaldamento e raffrescamento. Una casa in legno ben progettata può consumare fino al 50% in meno di energia rispetto a una casa tradizionale, con bollette energetiche significativamente più basse. Inoltre, l’integrazione di sistemi come pannelli solari o pompe di calore, spesso prevista nelle case in legno, può rendere l’abitazione quasi autosufficiente dal punto di vista energetico. 
Le case in cemento e laterizio, invece, generalmente tendono a essere meno efficienti termicamente, anche se costruite con moderni standard di isolamento. Ottenere le stesse prestazioni delle case in legno è estremamente difficile. Questo si traduce in costi di riscaldamento e raffrescamento più alti, che possono pesare sul bilancio familiare nel lungo periodo.

Costi di manutenzione e durata

Per quanto riguarda la manutenzione, le case in legno richiedono interventi regolari per proteggere il materiale dagli agenti atmosferici, come verniciature o trattamenti protettivi degli elementi in legno che sporgono. Questo va fatto ogni 3-5 anni, con un costo che dipende dall'intervento. Tuttavia, se ben mantenute, possono durare per decenni senza problemi strutturali. Le case tradizionali in cemento, pur richiedendo meno manutenzione esterna, possono essere soggette a crepe, infiltrazioni o problemi di umidità. In ogni caso anche queste richiedono interventi di riparazione e sistemazione. 

 

In termini di durata, una casa in legno ben progettata può tranquillamente superare i 100 anni di vita, mentre una casa in cemento ha una durata media simile, ma con un impatto ambientale maggiore durante la costruzione e soprattutto al momento dello smaltimento. Dal punto di vista economico, quindi, le case in legno offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo, con costi iniziali competitivi e risparmi significativi nel tempo, soprattutto per chi punta sull’efficienza energetica e sulla sostenibilità.

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