Responsabilità, verifiche e buone pratiche per evitare contestazioni
Nel settore dei pavimenti in ceramica, la fase più delicata non è la posa, ma ciò che avviene prima di iniziarla. Quando le piastrelle vengono consegnate in cantiere, è fondamentale controllare immediatamente che siano conformi all’ordine, che appartengano alla giusta scelta di qualità, che siano del formato, colore, superficie e tono previsti. Dopo la posa, infatti, le possibilità di contestare eventuali difformità si riducono drasticamente. Una volta incollate e stuccate, le piastrelle diventano parte integrante dell’opera, e qualsiasi difetto o errore non più visibile o riconoscibile diventa difficilmente dimostrabile. È per questo che le contestazioni dopo la posa sono quasi sempre respinte, salvo casi di vizi occulti o difetti strutturali del materiale.
Il ruolo chiave del Direttore dei Lavori (DL)
Il Direttore dei Lavori (DL) è la figura tecnica incaricata di vigilare sulla corretta esecuzione delle opere e sulla conformità dei materiali impiegati. È il garante della qualità e della rispondenza del cantiere alle norme tecniche, alle prescrizioni di progetto e al contratto d’appalto. Nel caso di una fornitura di pavimenti in ceramica, il DL deve:
- verificare la conformità del materiale consegnato rispetto all’ordine, controllando le etichette, i codici di tono, la scelta e la destinazione d’uso (interno o esterno, antiscivolo, ecc.);
- accertarsi che il materiale sia di prima scelta, controllando sulla scatola la presenza della lettera “I” accanto alla dicitura “SCELTA”;
- bloccare la posa qualora emergano difformità o sospetti di errore, informando immediatamente il committente e il fornitore.
In assenza di un direttore dei lavori, queste verifiche ricadono sul committente, ma per evitarti incombenze su cui non sei esperto ti raccomandiamo sempre di nominare un tecnico competente — geometra, architetto o ingegnere — capace di interpretare correttamente la documentazione e di riconoscere eventuali non conformità prima che diventino un problema.
Perché il controllo preventivo è obbligatorio di fatto (e di buon senso)
La verifica preventiva delle piastrelle serve a tutelare tutte le parti:
- il committente, che riceve esattamente ciò che ha ordinato;
- il posatore, che evita di installare un materiale non conforme;
- il rivenditore o produttore, che può intervenire tempestivamente in caso di errore senza dover demolire pavimenti già incollati.
Una volta posato il pavimento, le differenze di colore, tono o superficie non possono più essere valutate con certezza, e qualsiasi pretesa di sostituzione si scontra con l’impossibilità di verificare se il materiale installato fosse effettivamente quello consegnato. Per questo motivo il controllo deve avvenire prima di iniziare a stendere il collante.
Le scelte di qualità: cosa significano “I scelta”, “S”, “SE”, “II”
La scelta di una piastrella (prima scelta, seconda scelta, ecc.) è un’informazione fondamentale che indica la qualità estetica del prodotto, non quella meccanica.
- La prima scelta (indicata con “I” o “1”) corrisponde al livello più alto di selezione: piastrelle prive di difetti visibili a una certa distanza di osservazione, uniformi per tono e superficie.
- Le sottoscelte (indicate con “S”, “SE”, “II” o “2”) sono piastrelle che presentano piccoli difetti estetici, scarti di tono o irregolarità superficiali non accettabili per la prima scelta, ma comunque idonee all’uso.
Controllare che sulla scatola sia stampata la corretta dicitura è il primo passo per evitare incomprensioni: se l’etichetta non corrisponde all’ordine, non si deve procedere alla posa e si deve richiedere immediatamente la sostituzione al fornitore.
Cosa succede se si posa materiale errato o non conforme
Una volta completata la posa, il pavimento si considera accettato.
Il Codice Civile (art. 1667 e segg.) e la giurisprudenza in materia di appalti stabiliscono che l’accettazione dell’opera, anche tacita, libera l’appaltatore da responsabilità per vizi riconoscibili al momento della consegna. In altre parole, se il materiale presentava caratteristiche diverse (tono, colore, scelta, formato) e il committente o il DL non hanno sollevato eccezioni prima della posa, il diritto di contestazione decade.
Ingiusto vantaggio economico
Questo principio è tanto tecnico quanto legale: serve a impedire che un committente possa trarre vantaggio economico dall’errore di altri (“non pago niente perché il colore è diverso”) dopo che l’opera è stata completata e goduta. È considerato un comportamento scorretto, poiché il controllo preliminare è proprio ciò che permette di evitare errori e di salvaguardare il diritto del cliente.
Responsabilità condivise in cantiere
Il fornitore ha l’obbligo di consegnare materiale conforme all’ordine e di fornire le informazioni necessarie per identificarlo (codici di tono, scelte, lotti produttivi).
Il posatore deve verificare che il materiale ricevuto corrisponda a quanto indicato nei documenti di cantiere, e sospendere i lavori in caso sia accertata la non conformità.
Il direttore dei lavori o, in mancanza, il committente sono tenuti a effettuare un controllo visivo e documentale prima della posa, accettando formalmente il materiale (e dando l'ok all'inizio della posa) o richiedendo la sostituzione.
Solo se tutti rispettano questi passaggi si può parlare di corretta filiera di controllo.
Come eseguire correttamente le verifiche prima della posa
Ecco le operazioni da effettuare prima di iniziare i lavori:
- Aprire alcuni pacchi in presenza del DL o del committente per verificare il tono e la superficie.
- Controllare le etichette: scelta (“I”), lotto, tono, calibro, destinazione d’uso.
- Verificare la quantità e l’integrità dei colli.
- Confrontare le piastrelle con il campione approvato in showroom.
- Redigere un verbale di controllo (anche sintetico) firmato dal DL o dal committente.
Queste semplici operazioni costituiscono la miglior garanzia in caso di contestazioni future: tutelano entrambe le parti e rappresentano una prassi ormai riconosciuta anche nei capitolati pubblici e privati.
In conclusione
Il controllo preventivo delle piastrelle non è una formalità burocratica, ma un passaggio tecnico e legale essenziale per garantire la qualità del lavoro e la serenità di tutte le parti coinvolte.
Nominare un direttore dei lavori esperto e verificare scrupolosamente ogni lotto prima della posa significa prevenire contenziosi, evitare sprechi e costruire rapporti di fiducia tra cliente, fornitore e impresa.
Aspettare di vedere l’ultima piastrella incollata per dire “non è il colore che volevo” significa, nella maggior parte dei casi, avere torto e non poter pretendere rimborsi o rifacimenti.
Il cantiere ben gestito è quello in cui si controlla prima, non quello in cui si discute dopo.
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