Piastrelle in ceramica: gradini e dislivelli dopo la posa

Quando un gradino tra piastrelle è considerato difetto? Come evitare i dislivelli tra piastrelle? 

29/12/2023

Nuovi sistemi di posa ci consentono di livellare le piastrelle ed evitare fastidiosi "dentini" tra le stesse. Questi gradini, infatti, oltre ad essere antiestetici possono compromettere la funzionalità di un pavimento o essere addirittura considerati difetti secondo le norme Uni En che stabiliscono la conformità di un pavimento in piastrelle. 

 

 

Gradini e dislivelli tra piastrelle in ceramica

 
Dislivelli normali o difetti?

Se stai leggendo questo articolo probabilmente hai posato un pavimento in piastrelle e noti dei dentini, dei piccoli dislivelli o gradini tra una piastrella e l'altra, giusto? Questi piccoli, fastidiosi dislivelli tra le piastrelle si percepiscono sia al calpestio che alla vista e ti stai chiedendo se sono normali oppure se sono un difetto?
Ma potremmo anche essere fortunati, e magari tu devi ancora posare il pavimento e ti stai informando perchè vorresti essere sicuro del risultato finale, cioè vuoi essere sicuro che le piastrelle vengano posate con tutte le accortezze necessarie affinchè siano siano perfettamente planari alla fine dei lavori di posa. 

 
Il nostro obiettivo: piastrelle "livellate"

Da oltre 50 anni posiamo piastrelle nelle provincie di Verona, Vicenza e Padova e la planarità della posa, è, da sempre, una delle più grandi preoccupazioni, nostre e dei nostri clienti.
Mi chiamo Sergio, lavoro alla Fratelli Pellizzari da 25 anni e mi è stata data la responsabilità di coordinare e vigilare sulla posa dei pavimenti in ceramica nei nostri cantieri. Come puoi immaginare cui ho accumulato una certa esperienza a riguardo, ho visto commettere errori sia dai nostri posatori, sia da posatori dei clienti ed è sbagliando che si impara.

 

Piastrelle posate male
Un grès effetto legno posato in modo imbarazzante: oltre a denti e dislivelli evidenti anche dalla foto, ci sono anche problemi di allineamento sulle fughe.

 

 
Planarità e grandi formati

Devo dirti che di recente sono ancora più preoccupato ed attento alla planarità tra piastrelle, da quando sono arrivate sul mercato piastrelle di dimensioni sempre più grandi: le cosiddette grandi lastre ma anche dalle piastrelle in grès effetto legno che raggiungono lunghezze importanti.
Le piastrelle di queste dimensioni non perdonano: il minimo errore di posa è subito evidente.
 

Tolleranze ed intolleranti

Ma come si capisce quando il pavimento in piastrelle posato ha una planarità insufficiente? Bisogna prima introdurre il concetto di "tolleranza": con questo termine si intende il limite o i limiti accettabili anche in presenza di imperfezioni. La posa di un pavimento viene eseguita a mano per cui è del tutto normale che ci siano delle imprecisioni nel montaggio. A queste imprecisioni si somma la (molto probabile) non-planarità della piastrella che, essendo cotta in forno, può avere delle displanarità. Si tratta di capire quale è il livello al di sopra del quale queste imprecisioni non sono più tollerabili e diventano difetti.
L'obiettivo di questo articolo è quello di darti delle risposte anche in questo senso, di capire, cioè, quando sei in presenza di un vero e proprio difetto e quando invece la posa è non bellissima ma... "tollerabile".

Sei pronto? Partiamo! 

Problemi di posa: gradini tra piastrelle

Una piccola galleria degli orrori

Un dislivello tra piastrelle è considerato difetto?

 
Dislivelli e problemi correlati

Se al termine della posa si riscontra una superficie non regolare, con la presenza di piccoli dislivelli tra le piastrelle o di veri e propri gradini tra le stesse, avremo una alterazione del risultato funzionale ed estetico del pavimento.
Queste sporgenze, questi dislivelli di quota che si formano tra le piastrelle facilitano l'esposizione dei bordi più esterni, più evidenti se le piastrelle sono rettificate e quindi a spigolo vivo. L'effetto negativo di queste irregolarità è destinato ad accentuarsi con l'uso sia per l'accumulo di sporcizia che inevitabilmente vi si verificherà in conseguenza delle maggiori difficoltà di pulizia, sia per l'abrasione preferenziale prevedibile sui bordi e sulle parti sopraelevate.


La norma Uni 11493

Ma la presenza di questi dislivelli, di questi "gradini" è da considerarsi un difetto?
Una norma Uni, la 11493, definisce fino a che entità queste irregolarità sono da considerarsi normali e tollerabili e la soglia oltre la quale sono, invece, da considerarsi difetti.
Va premesso che la posa di una pavimentazione viene realizzata a mano e non si può pretendere la precisione di un macchinario a controllo numerico. Insomma la precisione estrema, che spesso un cliente da per scontato, è di fatto impossibile.

 

 

Esempi di dislivelli tra piastrelle in un vecchio pavimento

Difetti e tolleranze sulle piastrelle in ceramica

 

Bisogna essere tolleranti...

Prima di parlarti dei valori che la norma stabilisce come "anomali" devo farti una premessa e cioè che una certa tolleranza è indispensabile da parte del cliente finale, quindi anche da parte tua. È opinione generale che oggi i committenti siano diventati estremamente più esigenti rispetto al passato, cioè che si stia riscontrando un oggettivo aumento dell'intolleranza e della litigiosità.
Per questo va ribadito che la precisione assoluta in un lavoro manuale non è possibile, in nessun caso. Non esiste una pavimentazione posata in modo assolutamente perfetto, così come non esistono piastrelle perfettamente planari. Per questo esistono le norme Uni (e le Norme Iso) che stabiliscono quali sono le entità dei difetti che li fanno diventare tali.

 

Non c'è solo la planarità

In questo articolo ci concetriamo sulla planarità ma le tolleranze sulla posa riguardano anche altri aspetti e spesso i problemi tra cliente e posatore nascono per "false attese". Se vuoi approfondire anche le altre problematiche che si possono verificare in fase di posa delle piastrelle abbiamo dedicato un articolo alle diverse patologie che puoi trovare in questo link:

PROBLEMI DI PIASTRELLE E DI POSA


Insomma quando acquisti e fai posare un pavimento in piastrelle devi prepararti ad avere un po' di tolleranza perché:
► (1) la posa delle piastrelle è una operazione manuale, artigianale
► (2) perché le piastrelle stesse non possono essere perfettamente planari, a causa del modo in cui vengono prodotte.

Non accontentarti di piastrelle economiche anche se di prima scelta

Perché le piastrelle non sono mai perfettamente diritte? 

 
Planarità impossibile per come vengono prodotte

Nel paragrafo precedente abbiamo accennato al fatto che "non esistono piastrelle perfettamente planari". Per comprenderne i motivi bisognerebbe che tu conoscessi le fasi del processo produttivo delle piastrelle. Se vuoi approfondire questo aspetto ti consiglio di cliccare questo articolo che parla della produzione delle piastrelle e potrai vedere quante sono le variabili che condizionano la "perfezione" di una piastrella: 

IL PROCESSO PRODUTTIVO DI UNA PIASTRELLA
 

 

Motivi della non planarità

Possiamo tentare di semplificare la descrizione del processo produttivo scrivendo che le piastrelle in ceramica sono dei sottili manufatti ottenuti plasmando della terra umida (argilla, sabbia e altri minerali) che viene pressata e poi cotta in forno.
La cottura è la fase che ha la maggiore responsabilità nelle deformazioni della piastrella. Ma anche una fase di pressatura male eseguita ha la sua importanza: una piastrella poco pressata si deforma di più in cottura. Insomma se lo strato di argilla è poco pressato e se la cottura è poco curata (troppo veloce, non graduale) sarà molto più facile avere delle piastrelle non planari. Se queste fasi sono ottimamente eseguite il problema diminuisce, ma non scompare.

 

Posa piastrelle e difetti

 

Basso prezzo = cattiva planarità!

L'equazione non sempre è rispettata ma generalmente un basso prezzo della piastrella corrisponde anche a difetti di planarità più evidenti. Questo perchè i produttori che offrono prodotti a basso prezzo sono costretti a risparmiare su alcune fasi del processo produttivo che sono fondamentali per la planarità.
Ma per quanto possa essere costata la tua piastrella, per quanto il produttore si sia impegnato a fondo, la fase di cottura in forno della piastrella cruda (argilla pressata) ribadisco che è del tutto impossibile ottenere superfici perfettamente planari. La fase di cottura non può dare come esito un manufatto assolutamente planare. Insomma non siamo nella meccanica e non possiamo pretendere precisione micrometrica


Arriviamo quindi alle tolleranze: qual è l'entità dei gradini tra una piastrella e l'altra di cui dobbiamo "sopportare" l'esistenza?
Come dicevo lo stabilisce una norma.

La posa è una attività manuale, occorre tolleranza.. ma quanta?

Tolleranze su dislivelli tra piastrelle: la Uni 11493

La norma ci da precise indicazioni su come si esamina una pavimentazione per determinarne la eventuale difettosità

 
Distanza minima dell'osservatore

Innanzitutto la norma stabilisce al paragrafo 5.2.2 che l'esame visivo si effettua ad una distanza minima di 1,5 metri (quindi osservando il pavimento stando in piedi o il rivestimento stando a distanza: non ci si sdraia a terra, né si esamina il rivestimento standoci attaccati).

 

Non ammesso esame con luce radente

In secondo luogo, sempre allo stesso paragrafo la norma stabilisce che non si può illuminare il pavimento o il rivestimento oggetto di analisi con luce radente. La luce radente, infatti, evidenzia anche minime irregolarità della piastrella o della posa. 
 

Gradini piastrelle rivestimento
Nella valutazione visiva di un pavimento o di un rivestimento (come questo rivestimento cucina)  non è consentita l'illuminazione con luce radente. La luce a led sopra a questo rivestimento cucina va quindi spenta per procedere con l'esame

 

 
Almeno un millimetro su fughe piccole

Per quanto riguarda la verifica del dislivello le tolleranze di legge definite dalla stessa norma, sia a pavimento che a parete, stabiliscono che per una fuga di dimensioni da 2 a 6 mm il dislivello deve superare il millimetro per essere considerato difetto. La misurazione avviene con un cuneo graduato che si deve infilare, sotto ad un regolo posizionato sulla piastrella più alta. Una volta infilato il cuneo graduato si rileva la misura che, appunto, deve superare 1 millimetro.

 

Due millimetri per fughe maggiori

In caso di fughe di dimensioni uguali o superiori ai 6 millimetri, il cuneo si deve infilare invece per più di 2 millimetri prima che si possa dichiarare difettosa la posa. La tolleranza, quindi, raddoppia. 

Perché non è ammesso l'esame con luce radente?

Le ombre che la luce radente provoca sul pavimento ingannano: non è sufficiente l'esame visivo ma occorre misurare il dislivello con gli strumenti previsti dalla Uni En: cuneo graduato e regolo

Pavimento posato con livellatori, Vicenza

Metodo di rilevazione del difetto (gradino tra piastrelle)

La norma prevede anche le modalità di verifica: la prova si può effettua con un cuneo graduato che si infila sotto ad un regolo posto in bolla sulla piastrella più alta.

Se il cuneo si infila per più di un millimetro sotto allo spazio che si è creato, in corrispondenza di una fuga delle dimensioni sopra indicate,  allora siamo in presenza di un difetto. 


 

Norma dislivello dente tra piastrelle

Posa pavimento con livellatori, Vicenza

Dislivelli tra piastrelle: tecniche ed attrezzature per evitarli

 
Anche le mode influiscono

Non bastassero le sempre maggiori attese da parte dei clienti ed un costante incremento della litigiosità, si aggiunga che la tendenza del momento è quella di avere formati delle piastrelle sempre più enormi abbinati a bordi rettificati. Il formato ed il tipo di bordo influiscono nel determinare dislivelli o nel farli percepire più nettamente. 
I grandi formati sono più difficili da regolare, rispetto ad una piastrella di piccole dimensioni: basta una piccola pressione in un angolo per alzare di molto la piastrella nell'angolo opposto. Ma è soprattutto la proposta commerciale del bordo rettificato a generare problemi al "povero" posatore.

 

bordo rettificato e bordo arrotondato influiscono su denti e dislivelli
Differenza tra bordo rettificato e bisellato e bordo naturale in una piastrella

 

Il bordo rettificato aumenta la percezione

Le piastrelle escono dal forno con il bordo arrotondato: durante la cottura, infatti, lo spigolo della piastrella si "arrotonda". Recentemente i produttori hanno proposto una innovativa lavorazione del bordo che consiste nel "ritagliare" la piastrella in modo che il bordo si presenti "a spigolo vivo". Affinchè non sia tagliente lo spigolo viene poi leggermente rettificato (bisellato) in modo da non essere tagliente. Questo tipo di bordo rende più netta la percezione del dislivello, aggravando la sensazione rispetto al reale gradino. Ad aumentare, ulteriormente, la difficoltà vi può essere una ulteriore lavorazione superficiale, la "lappatura", cioè l'operazione che rende più liscia la superficie. La combinazione di queste due lavorazioni consente di produrre il grès porcellanato lappato.

 

Tecniche per evitare dislivelli e dentini

Insomma il mercato propone prodotti sempre più complessi da posare, i clienti sono più esigenti e, per quanto bravi siano i posatori di Verona e di Vicenza, incappare in contestazioni è piuttosto facile. Per fortuna, di recente, sono stati introdotti strumenti e tecniche per ridurre le displanarità tra piastrelle. Si tratta di attrezzature e tecniche di posa che, combinate, consentono di livellare le piastrelle durante la posa ed aumentare, quindi, la qualità del risultato finale della pavimentazione. Questo ci consente di arrivare a difettosità minime e di molto inferiori ai valori di tolleranza previsti dalle Norme Uni.

 

Svantaggi di queste tecniche

Gli svantaggi sono il maggior costo che occorre sostenere per acquistare questi "livellatori" ed il maggior tempo che il posatore impiega per posare utilizzando questa tecnica e poi per rimuovere i livellatori a colla indurita. Insomma va accettato il fatto che il costo della posa aumenta ma il risultato, poi, rimane per tutta la vita! 

 

 

Cunei di livellamento
Cunei di livellamento per la posa di un 60x60 a Vicenza 

 

 

Pavimento posato con livellatori, Verona

Dislivelli tra piastrelle: elementi che li favoriscono

Cause della non planarità

Ricapitolando: è necessario utilizzare tecniche ed attrezzature in grado di prevenire le contestazioni relative alla mancanza di planarità del pavimento ultimato che sono in netto incremento, sia per l'aumento della qualità attesa da parte dei clienti, sia per le proposte di grès di formato maggiore e con bordi a spigolo vivo, che oggi vanno per la maggiore.
A queste principali cause si aggiungono altri fattori che possono aggravare la situazione (o la percezione) e che andiamo ad elencare. 

 

Dove poso le piastrelle?

Molto dipende dal fondo di posa: 

► una cattiva realizzazione del massetto, se non è planare condizionerà la riuscita finale
► la posa in sovrapposizione su un pavimento piastrelle vecchie esistenti non planare, storto o pieno di ondulature rende impossibile ottenere un pavimento planare

 

Chi posa le piastrelle?

Ma anche dal posatore che:
► non si cura di posare a "letto pieno": la posa va realizzata curando che non ci siano bolle d'aria sotto alla piastrella, vibrando o battendo bene la piastrella ed utilizzando un collante appropriato.
► non utilizza livellatori 

 

Quale tipo di piastrelle si posano?

Poi dal tipo di piastrella
► piastrelle economiche, a basso prezzo, magari di origini "esotiche", che arrivano a costare meno della posa (!) possono presentare problemi di planarità. 
► l'utilizzo di formati di piastrelle in grès di formato molto grande. Più grande è la piastrella e più è difficile, per il posatore, evitare piccoli dislivelli. Specie se non ha le attrezzature corrette e se non usa le corrette tecniche di posa per le lastre.
► le piastrelle con il bordo rettificato (a spigolo vivo) rendono molto più evidente e soprattutto rendono molto percepibile anche un piccolo dislivello tra di loro

 

Come si posano?

Ma anche dal progetto:
► alcune disposizioni progettuali, come l'esigenza di avere fughe molto sottili oppure quella di sfalsare di metà la posa di piastrelle rettangolari (il classico grès effetto legno posato a tolda di nave) possono peggiorare la situazione. 

 

Come guardo il pavimento?

Infine può esserci una percezione aggravata da fattori esterni come, ad esempio: 
► l'inserimento di barre di luci a Led che gettano una luce radente sul rivestimento o sul pavimento (anche i fari radenti della macchina che entrano in garage evidenziano i difetti che sembrano enormi). Ma anche la luce naturale in una vetrata esposta a sud può far sembrare enormi gradini che magari sono ampiamente all'interno delle tolleranze

 
Cosa mi aspetto?

Per ultimo vanno considerate le false attese e cioè: 
►  aspettative generate o indotte nei clienti di totale planarità o di precisione micrometrica nella posa che non sono realistiche né realizzabili. Il mondo dell'edilizia, l'abbiamo già detto, non è quello della meccanica.

 

 

Per migliorare il risultato finale, come dicevamo, ci sono delle tecniche e degli strumenti tra cui identifichiamo due principali famiglie:

  • i cunei livellatori
  • i livellatori ad avvitamento

Iniziamo dalla prima tecnica: i cunei.

Posa di piastrelle all'esterno con cunei livellatori

1. Il sistema a cuneo per la posa delle piastrelle

 
Le componenti del sistema di posa

I sistemi a cuneo prevedono l'utilizzo di 3 elementi:
► la base,
► il cuneo,
► la pinza.
 

La tecnica di posa

Le basi vanno disposte tra una piastrella e l'altra ed hanno anche la funzione di distanziatore e ce ne sono di varie dimensioni e forme. Il cuneo è unico per tutte le basi ed é riutilizzabile all'infinito. Questo sistema prevede il posizionamento delle basi durante l'incollaggio della piastrella, quindi l'inserimento del cuneo, poi la rimozione del cuneo - una volta che il collante si è indurito - ed infine la stuccatura del pavimento.

 

dislivelli tra piastrelle evitabili con cunei

 

 
Strumenti

Generalmente oltre ai cunei ed ai distanziatori a ponte, si acquista anche la pinza che facilita l'inserimento del cuneo al di sotto del distanziatore a ponte. La pinza, comunque, non è obbligatoria - in quanto il cuneo può essere infilato nella base anche con le mani. Alcuni posatori esperti sono in grado di eseguire l'operazione con le mani esattamente con lo stesso risultato che avrebbero ottenuto usando la pinza. Generalmente noi consigliamo l'uso della pinza perché, grazie al fine corsa, avremo la garanzia di una uniformità di inserimento in tutta la pavimentazione.


 

Sovrapposizione di lastre sottili su pavimento in piastrelle, Vicenza

Sovrapposizione di lastre in gres sottile da 120x120 su pavimento esistente in ceramica. Abbiamo rinnovato questa stanza della casa senza demolire!

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Quando è meglio non usare i cunei livellatori

 
Non tutti ne sono capaci

I cunei livellatori, a prima vista, sembrano rendere molto più semplice il lavoro del posatore. Ma questo non significa che chiunque può ottenere un pavimento perfetto semplicemente utilizzando i cunei. Questa apparente semplicità nasconde infatti l'esigenza che il posatore sappia dosare perfettamente il collante, sia sul retro della piastrella che sul fondo (la cosiddetta "doppia spalmatura").
Un cattivo dosaggio del collante, infatti, può creare eccessi o "vuoti" sotto alle piastrelle che l'applicazione dei cunei non evidenzia. Le piastrelle, così malamente posate, finiranno per cantare a vuoto e staccarsi.

In sintesi: è necessario sia che l'operatore abbia una ottima manualità nel distendere il collante, sia utilizzare i cunei, per avere un pavimento perfetto. Ma se un posatore non sa stendere bene la colla è meglio che stia lontano dai cunei. Questo. vale anche per il secondo sistema: quello dei livellatori da avvitare.

In questo video vediamo come si posano le piastrelle utilizzando il sistema di livellamento a cuneo di Raimondi

2. Il sistema ad avvitamento per le piastrelle

 
Gli elementi del sistema

Il sistema ad avvitamento prevede anch'esso, l'utilizzo di 3 elementi:

►  la base,
►  la rondella,
►  la manopola.
 

La tecnica di messa in opera

Anche in questo caso la base va inserita al di sotto della piastrella. Quindi si procede ad inserire la rondella e ad avvitare la manopola sul perno esistente nella base, stringendolo a fondo.
Una volta che il collante si è indurito si procede a togliere manopola e rondella e a stuccare il pavimento. 

Proleveling System: veloce, semplice, trasparente!

Uno delle molte tipologie di livellatori avvitabili presenti sul mercato

In questo modo si otterrà una migliore planarità tra le varie piastrelle "messe in morsa" dai tiranti. Un ulteriore vantaggio sta anche nel fatto che il pavimento è calpestabile immediatamente dopo la posa, senza rischi di fare danni.

La base ed il supporto in plastica bianca sono a perdere. La base rimarrà intrappolata al di sotto della piastrella, nel collante.

Il sistema funziona anche con i grandi formati di piastrelle oggi disponibili sia a pavimento che a rivestimento ed anche con bassi spessori. 

Raimondi R.L.S. SOS - Per intervenire in caso di rottura delle basi

Un altro sistema per livellare le piastrelle

I vantaggi di RLS "sos" sono: semplice da utilizzare, rapido, si può rimuovere senza sbeccare le piastrelle, garantisce che non danneggia le piastrelle grazie alla rondella antigraffio raimondi brevettata. La rondella annulla ogni sfregamento sulla piastrela.

Impertek, sistema livellatore "Levelout"

A posa ultimata, la rimozione del sistema livellante è facile e veloce: è sufficiente un colpo di martello o semplicemente un calcio nella direzione di fuga. Il sistema LeveOut è dotato anche di un disco antigraffio, opzionale, che svolge la funzione di proteggere la superficie dai possibili segni derivanti dalle operazioni di posa. LevelOut ha un design intuitivo che consente di posizionare facilmente ogni elemento secondo la corretta disposizione.  Questo assicura un allineamento delle piastrelle perfetto sia in orizzontale sia in verticale, garantendo un risultato finale uniforme.

Esempio di posa pavimento con cunei livellatori, Vicenza

Cunei livellatori e dimensioni delle fughe

Esistono differenti misure del distanziatore su cui va poi inserito il cuneo di livellamento, in base alla dimensione desiderata delle fughe. Come si vede nella foto qui sotto si parte da un millimetro e si arriva a 4 millimetri.

Tieni presente che un distanziatore da 4 millimetri genera una fuga di circa 5 millimetri.

 

cunei livellatori e dimensioni delle fughe

 

Una buona piastrella e l'utilizzo dei cunei livellatori ti garantiranno un ottimo risultato

Grazie!

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Cerchiamo di lavorare al meglio ma anche noi abbiamo i nostri difetti: se vuoi leggi quello che scrivono di noi i nostri clienti nella pagina "complimenti e critiche dai clienti".  Una delle critiche, per esempio, è che non siamo in grado di seguire i lavori al di fuori del Veneto: abbiamo scelto di lavorare solo in zone vicine per riuscire a dare la giusta assistenza al cantiere in fase di lavori. 

Eccoti gli indirizzi dei nostri due negozi specializzati in pavimenti, rivestimenti, bagni e cucine:

FRATELLI PELLIZZARI spa
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36071 COSTO DI ARZIGNANO (Vicenza) 

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Commenti

Buongiorno, mi hanno appena finito di posare il pavimento 22x80 effetto legno.
Questa sera ho controllato la posa delle piastrelle e molte hanno parecchi mm di differenza, da un lato il bordo è schiacciato, dall’altro è alto.
Mi sono affidato ad un appaltatore, che si è occupato dei lavori, ma ho scoperto che tutta la posa è stata effettuata dai muratori che c’erano lì. Per contestare il pavimento, la posa ecc.. a chi mi devo rivolgere? Chi controlla questi vizi ? La ringrazio per il servizio che fornite , ho letto molti commenti utili .
Saluti
Cristian

17/06/2024 - Cristian

Buongiorno Cristian,
occorre verificare il pavimento per capire se questi dislivelli siano o meno entro le tolleranze definite dalla 11493. Questo controllo lo può fare il direttore lavori oppure un perito esperto di pavimenti.
Grazie, in bocca al lupo!

18/06/2024 - michele

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