Un pavimento che ha superato i secoli per arrivare fino a noi, testimone silenzioso della storia dei pavimenti alla veneziana.
Il pavimento alla veneziana di Villa "La Rotonda" a Vicenza
Villa Almerico Capra detta La Rotonda, ora di proprietà dei Conti Valmarana, è una villa veneta a pianta pianta centrale tonda. A caratterizzare questa meravigliosa villa è proprio il fatto che la forma del salone centrale sia un cerchio e che questo sia inscritto in un quadrato.
Cerchio e quadrato, forme perfette che finalmente il Palladio, dopo molti progetti mai realizzati, riuscì a far convivere in una abitazione.
La villa di città - non di campagna come la maggior parte delle ville venete - venne commissionata all'architetto vicentino da colto un uomo di chiesa, Paolo Almerico, che al ritorno da Roma la fece costruire su una "amenissima collina".
L'edificazione ebbe inizio dal 1566 e fu successivamente completata dai due fratelli Capra che acquisirono l'edificio nel 1591.
È certamente l'edificio più celebre del Palladio, la sua icona ed uno dei più imitati della storia dell'architettura. Dal 1994 è patrimonio dell'Unesco, è una tappa immancabile per gli architetti di tutto il mondo ma anche di decine di migliaia di turisti che vengono a visitarla ogni anno.
La pavimentazione in pastellone veneziano del piano nobile
Fatta eccezione per due salette pavimentate con delle mattonelle esagonali (il cui esame risulta impossibile in quanto le stanze non sono sono visitabili) tutto il piano nobile della villa è stato realizzato in pastellone veneziano ("pastelon") e cioè un impasto di calce, cocciopesto e frammenti di marmo ed altri inerti, steso, battuto e lucidato.
Sono evidenti le tracce di quelli che un tempo erano i decori, bindelli, fascioni che contornavano le stanze. Sinuosi agli angoli si presentano con interessanti contrasti di colore.
L'arancione del fondo è separato da un bindello di colore verde ed il tutto è contornato da un rosso cardinale. Purtroppo la decorazione è ormai quasi invisibile, consumata dal calpestio di centinaia di anni.
Quello che è rimasto e che è visibile, sotto alla decorazione superficiale consumata, è il "corpo" del pastellone veneziano. Che si presenta, dopo 5 secoli, ancora molto compatto, con qualche crepa nei punti più critici ma - notare - senza nemmeno un giunto (potere della calce!).
Come sa chi ha letto il nostro articolo sulla storia del pavimento alla veneziana , è dalla fine del XV secolo e poi nel XVI secolo - quando è stata realizzata la Rotonda - che si inizia a decorare il pastelon con dei frammenti, delle scaglie di marmi.
Ed infatti nel corpo del pastelon si vedono, sparsi nella superficie dal fondo rosaceo. Qualche decennio dopo la tecnica si sarà affinata e nasceranno le prime Veneziane.
Ma questa è un'altra storia.
Egregio Michele Pellizzari, ho letto con piacere quanto da Lei descritto sopra, ma vi sarebbe da precisare un suo passo in considerazione del fatto che la villa è stata costruita tra il 1550 ed il 1551, e così risale al XVI secolo. Per questo andrebbe modificato nel suo testo dove si legge: "...è alla fine del XV secolo - esattamente quando è stata realizzata la Rotonda - che si inizia a decorare il pastelon...". Cordiali saluti.