Ristrutturare casa a Montegalda con Fratelli Pellizzari

Il primo appuntamento

Nel primo pomeriggio di un venerdì l'Architetto Gaspari Barbara, di Vicenza, ha accompagnato presso il nostro Showroom di Costo di Arzignano due fantastici clienti. Inizia così la storia di questo intervento che vedrà Edoardo e Silvia impegnati prima nella scelta e poi nella realizzazione delle finiture, dei pavimenti in grès, dei rivestimenti per i bagni e dell'arredobagno per la loro abitazione a Montegalda. 

 

Pavimenti e contesto storico

È stato un lavoro intenso, perché il palazzetto d'epoca in cui si doveva andare ad inserire il nuovo pavimento risale al 1800 ed è stato sapientemente e pazientemente ristrutturato rispettandone l'architettura, recuperando lo stile e la materia esistente. Per questo ci siamo soffermati a lungo nella valutazione del pavimento
La scelta è stata difficile e "dibattuta" anche perché il pavimento avrebbe abbracciato il soggiorno, la sala, la cucina ed il bagno della zona giorno. 

Dettagli

Montegalda, tra Vicenza e Padova: un affascinante borgo veneto

Montegalda è un piccolo comune della provincia di Vicenza, situato al confine con la provincia di Padova, in una posizione strategica tra i Colli Berici e i Colli Euganei. È un paese tranquillo e accogliente, immerso nella campagna veneta, che conserva ancora un’atmosfera autentica e rurale. Il centro abitato si sviluppa attorno al suo simbolo più noto, il Castello Grimani-Sorlini, un’elegante residenza storica che domina la valle del Bacchiglione e che ospita eventi culturali e manifestazioni locali.

Montegalda conta poco più di 3.000 abitanti. Nonostante le dimensioni contenute, è un punto di passaggio piacevole per chi ama la natura, le escursioni in bici e le visite ai borghi storici. Dal paese si raggiungono facilmente Vicenza, Padova e la Riviera Berica, rendendolo una meta interessante anche per un turismo lento, alla scoperta del Veneto autentico.

Piastrelle moderne in un contesto rustico

La ricerca dell'equilibrio 

Inserire un prodotto attuale in un contesto storico è sempre una scelta ardua, si rischia di rompere l'equilibrio con il passato. Nel caso del pavimento le alternative erano due: posare un pavimento originale, antico, oppure - nell'impossibilità di farlo -  cercare di rendere neutrale il moderno pavimento. 

 

Serve un architetto bravo!

Con l'architetto Gaspari abbiamo iniziato quindi l'analisi verificando tutte le texture e le superfici dei grès porcellanati concentrandoci, soprattutto, sui grès effetto pietra. Il pavimento doveva riuscire a valorizzare gli elementi salvati dall'architetto con un meraviglioso lavoro di recupero, in particolare le pietre originali del portale di ingresso e degli stipiti delle porte interne. In questi casi avere un bravo architetto (qui trovi i migliori architetti di Vicenza) è fondamentale. 

 

La scelta finale

La superficie doveva essere neutra ma non banale e dopo un attenta analisi ci siamo innamorate di una piastrella ad effetto intonaco invecchiato con lievi sfumature beige. La texture di questa piastrella è luminosa, elegante e nuova e, ne eravamo certe, sarebbe riuscita ad abbinarsi perfettamente ad un'architettura classica e alle travi in legno a soffitto.

I clienti hanno accolto la nostra proposta e hanno amato la superficie ed il tono di questa piastrella in grès fin dal primo momento. Oggi lo vivono, ci camminano sopra e ci hanno raccontato, con soddisfazione, che ne sono innamorati. 

Dettagli

Inserire un pavimento moderno in un immobile antico: equilibrio tra rispetto e contemporaneità

Intervenire su un’abitazione d’epoca è sempre una sfida affascinante. Le case antiche hanno un’anima precisa, fatta di stucchi, cornici in marmo, camini scolpiti e pareti in mattoni e pietra che raccontano la storia del luogo e di chi l’ha abitato. Proprio per questo, scegliere il nuovo pavimento è una decisione delicata: il rischio di rompere quell’equilibrio tra antico e contemporaneo è sempre dietro l’angolo.

 
Il rischio del “finto antico”

Quando si interviene in un immobile storico, la tentazione più comune è quella di replicare l’estetica del passato, scegliendo un “finto pavimento antico” che richiami legni vissuti, cotto o marmi invecchiati. Tuttavia, questa soluzione spesso risulta artificiosa: le superfici riprodotte non hanno la profondità materica né la patina del tempo dei materiali originali, e rischiano di creare un effetto forzato o posticcio.
Un pavimento nuovo che finge di essere vecchio raramente riesce a dialogare in modo autentico con gli elementi storici presenti; piuttosto, tende a confonderli e a indebolirne la forza espressiva.

 
Recuperare il pavimento originale: tra valore e complessità

L’altra possibilità è quella di recuperare il pavimento esistente, se ancora presente. Si tratta senza dubbio della scelta più filologica, ma anche della più complessa da gestire. Spesso i materiali originari risultano troppo danneggiati, irregolari o inadatti alle esigenze abitative contemporanee. Si pensi solo alla necessità di implementare un impianto radiante a pavimento, per fare un esempio. 
Il restauro può quindi diventare oneroso e delicato, e ci costringe a scendere a compromessi con le moderne necessità funzionali dell’abitare. 

 

La terza via: pavimenti moderni dal carattere neutro

In molti casi, la soluzione più elegante è quella di non competere con l’antico, ma di accompagnarlo con discrezione. Un esempio è la scelta di un pavimento moderno, neutro e materico — come un grès porcellanato dai toni caldi e desaturati, o un microcemento chiaro — può “sparire visivamente” e lasciare spazio ai protagonisti della casa: i camini d’epoca, le cornici in marmo, i soffitti con travi a vista, le pareti in pietra.

In questo modo, il pavimento diventa una base silenziosa ma raffinata, capace di valorizzare il contesto storico senza appesantirlo. È un approccio rispettoso, contemporaneo e reversibile: il nuovo dialoga con l’antico, senza imitarlo, ma esaltandone la bellezza attraverso il contrasto misurato.

 

Architettura d’interni come dialogo tra epoche

L’armonia tra elementi antichi e materiali contemporanei è una questione di equilibrio e sensibilità progettuale. In un immobile antico, la modernità non deve imporsi, ma entrare in punta di piedi, con scelte coerenti, colori morbidi e superfici che si integrano con la storia della casa.
Un pavimento neutro e contemporaneo, rispettoso verso l’architettura esistente è una scelta che ci consente di far emergere ciò che davvero conta, ossia il fascino autentico dell’antico.

Alcune viste della ristrutturazione con il nuovo pavimento

La posa del pavimento

L'ansia e aspettative

Il momento della posa del pavimento, specie se scelto con un po' di apprensione, è sempre ricco di ansia, sia per noi che per i clienti. Mano a mano che le piastrelle venivano posate, però, sia il cliente che l'architetto vedevano consolidare l'innamoramento iniziale. Le piastrelle posate valorizzavano tutti gli elementi recuperati nel palazzetto, senza essere una volgare imitazione di materiali del passato, ma, anzi, rendendo gli ambienti ancora più scenografici. 

 

Il grande formato

Anche la scelta del formato è stato frutto di un'attenta analisi: abbiamo realizzato un progetto tecnico esecutivo per studiare come cadevano le fughe in ogni singolo ambiente. E prima di posare abbiamo verificato le partenze per essere certi che il formato cadesse bene in ogni stanza, che fosse centrato e calibrato. Abbiamo scelto piastrelle di grande formato per valorizzare il volume delle stanze esistenti, perché nel grande formato le piastrelle diventano più importanti e, cosa non sa poco, perchè con questo formato si hanno pochissime fughe e di uno spessore minimo di 2 mm.

Dettagli

Le sfide della posa dei grandi formati: il caso del 120x120

Il grès porcellanato in formato 120×120 cm è oggi una delle scelte più apprezzate da architetti e interior designer per la sua estetica minimale e continua. Tuttavia, dietro l’apparente semplicità di un grande formato si nasconde un lavoro tecnico molto complesso: non tutti i posatori sono in grado di gestirlo, e la qualità del risultato finale dipende in larga parte dalla competenza e dalla precisione in cantiere.

 
I grandi formati non sono per tutti

Posare lastre 120×120 richiede esperienza, formazione specifica e attrezzatura adeguata. Queste piastrelle, estremamente rigide e pesanti, non perdonano errori: basta un piccolo dislivello o una posa non perfettamente allineata per compromettere l’effetto finale.
Molti posatori non dispongono ancora di ventose, binari di taglio professionali o sistemi di livellamento adatti a gestire formati così grandi. Inoltre, servono tecniche di incollaggio particolari (come la doppia spalmatura) e una conoscenza approfondita dei collanti ad alte prestazioni per garantire un’adesione uniforme e duratura.

 

Il progetto tecnico esecutivo: prevedere tutto prima di iniziare

Nel nostro caso, prima ancora di entrare in cantiere, abbiamo elaborato un progetto tecnico esecutivo dettagliato per studiare come sarebbero cadute le fughe in ogni singolo ambiente.
Questo passaggio è fondamentale quando si lavora con formati così importanti, perché consente di evitare tagli antiestetici, di allineare le fughe tra stanze contigue e di ottenere un effetto visivo coerente e continuo.
Ogni lastra è stata posizionata virtualmente su disegno prima di essere tagliata o incollata, così da prevedere con precisione le geometrie e le proporzioni finali.

 

L’importanza delle “partenze”: da dove comincia la perfezione

Il momento più delicato della posa è quello delle partenze.
Stabilire da dove iniziare a posare le lastre significa determinare l’equilibrio visivo di tutto l’ambiente: una partenza sbagliata si traduce in fughe irregolari, tagli forzati e disallineamenti difficili da correggere.
Nel nostro intervento abbiamo verificato attentamente le partenze di ogni stanza, tracciando linee di riferimento e centrando il formato rispetto agli elementi architettonici (porte, pareti, mobili fissi). Solo così il grande formato riesce a valorizzare gli spazi, mantenendo simmetria e continuità visiva.

 

Grandi formati: bellezza e tecnica in equilibrio

Il risultato finale di una pavimentazione in grès 120×120 è straordinario: poche fughe, grande continuità e una percezione di spazio amplificata. Ma per arrivarci serve metodo, progettazione e una posa eseguita da professionisti specializzati.
Affidarsi a chi possiede esperienza, strumenti e sensibilità estetica è l’unico modo per garantire un pavimento all’altezza delle aspettative, capace di durare nel tempo e valorizzare al meglio il design contemporaneo.

Il pavimento in piastrelle 120x120 posato nei diversi ambienti

Bagno della zona giorno

Il filo conduttore della zona giorno non poteva interrompersi nel bagno che è stato realizzato in continuità con gli ambienti circostanti. Anche qui il grès nel grande formato 120x120 entra come pavimento e sale in verticale, a rivestire sia le pareti che la vasca, utilizzando le grandi lastre 120x240.

Per la parete frontale, assieme all'architetto, abbiamo scelto una meravigliosa piastrella semi-artigianale dalla forma irregolare, originale e dal sapore del fatto a mano. Il piccolo formato e la superficie delle piastrelline contrastano con il rigore geometrico delle grandi lastre, ma da questo contrasto entrambi i prodotti escono rafforzati.

L'arredamento del bagno è semplice ma nello stesso tempo di carattere: dei sanitari in ceramica bianca sospesi, una minimale rubinetteria di Cea design abbinata alla placca dello sciacquone sempre in acciaio, un mensolone in legno con un catino da appoggio in ceramica bianca.

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Le piastrelle semiartigianali: l’imperfezione  voluta

Le piastrelle in ceramica semiartigianali sono un piccolo capolavoro di autenticità. Diversamente dai materiali industriali perfettamente calibrati, queste piastrelle vengono prodotte con tecniche tradizionali, spesso smaltate a liquido, con dispositivi semiartigianali, e poi messe a cuocere in forni non continui.  Questo processo è il motivo per cui presentano irregolarità nel bordo e nella superficie. Non sono perfettamente planari, le fughe non risultano tutte identiche, e la luce si riflette in modo sempre diverso su ogni singolo pezzo.

 

Piccoli difetti che le rendono uniche

Sono dettagli che — agli occhi di chi ama la precisione assoluta — potrebbero sembrare difetti, ma in realtà rappresentano il loro vero valore.
Occorre “saperle sopportare”, come direbbe un architetto esperto di materiali naturali, cioè accettare e apprezzare quelle piccole imprecisioni che rendono ogni rivestimento unico.

 

Attenzione alle luci

In un bagno, le piastrelle semiartigianali riescono a creare un’atmosfera calda, intima e autentica. Le superfici leggermente mosse, le variazioni di tono dello smalto e i riflessi irregolari della luce restituiscono un senso di artigianalità e delicatezza che nessun prodotto industriale può replicare. Vanno evitate le luci radenti che evidenzierebbero troppo le irregolarità del bordo e della superficie delle piastrelle.

Bagno zona giorno

Parquet in legno di larice di recupero in zona notte

Per la zona notte i proprietari sono riusciti a recuperare delle assi di larice che è stato ripulito e ri-trattato per diventare il nuovo pavimento delle camere. La lavorazione anticata ci restituisce la sensazione di un pavimento calpestato e vissuto, ci ricorda la storia e tiene memoria degli eventi susseguitesi nei secoli in questa abitazione.  

Il parquet in legno di larice nelle camere e nella zona notte

Il bagno zona notte: piastrelle effetto pietra e legno di larice

Anche nel bagno della zona notte è presente lo stesso materiale che ritroviamo in tutta la casa, ma in un formato differente. La scelta del formato di una piastrella deve infatti tenere conto delle dimensioni delle pareti e dei locali che andremo a rivestire. In questo caso abbiamo scelto un formato più piccolo, più adatto alle dimensioni del bagno ed al progetto che si è deciso di realizzare. La sensazione finale che si voleva ottenere, dato che il bagno è quello che sarà più utilizzato dai proprietari, era quello di un ambiente più intimo e avvolgente, rispetto al bagno della zona giorno. 

Sposando i vari materiali e gli elementi di arredo abbiamo cercato un effetto SPA, volevamo che si percepisse il benessere e l'intimità in questa "scatola" che abbiamo creato grazie all'utilizzo del grès anche nel piatto doccia. Ci ha aiutato senz'altro il pavimento in legno di larice che abbiamo fatto salire a rivestimento affiancandolo al grès. 

La stanza da bagno diventa parte della camera matrimoniale, dal momento che il pavimento è continuo, e risulta calda ed accogliente ma pratica e funzionale. Il desiderio è stato esaurito! 

Bagno in zona notte

Chiara ci racconta questa ristrutturazione..

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Pavimento moderno 120x120 in un rustico

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Ristrutturazione: cucina e zona living

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Un bagno rustico

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Grazie!

Grazie prima di tutto a te che hai dedicato il tuo tempo a leggere questo articolo e poi, permettimi, di ringraziare e di fare i complimenti all'architetto Gaspari per il meraviglioso restauro che ha curato e di cui mi ha fatto partecipe. Certamente ricorderò sempre Edoardo e Silvia e li invidierò tantissimo per la fortuna di vivere in un'abitazione nuova ma che conserva la storia e  l'identità del proprio passato.

Se anche tu vuoi ristrutturare casa e devi scegliere i pavimenti oppure i bagni, ti aspetto nel nostro piccolo negozio di Costo di Arzignano. Siamo piccoli rispetto alle grandi multinazionali francesi Bricoman e Leroy Merlin, ma lottiamo ogni giorno perché i nostri clienti scelgano prodotti belli, fatti con amore, prodotti in Italia e che valorizzino le loro case a lungo negli anni. 

Ti aspetto, buona giornata!  

 

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