Attenzione ai bassi prezzi e alle esecuzioni "artigianali" del cappotto: gli errori possono costare molto caro. In questo articolo affronteremo alcuni problemi che può avere il cappotto e ci chiederemo:
come evitare problemi ed errori quando si installa un cappotto termico alla propria abitazione?
Troverai suggerimenti e consigli per garantire la durabilità tecnica ed estetica del manufatto nel tempo.

Evitare gli errori sul cappotto: il progettista

 

Agire considerando l'intero edificio

Prima di parlare nello specifico del cappotto e degli errori da non compiere nella progettazione e realizzazione dello stesso, credo sia necessario fare alcune premesse.
In primo luogo, a prescindere da quanto prevedono i vari bonus, è importante che quando si fa un intervento di risanamento energetico di un edificio questo prenda in considerazione la globalità della struttura: l'involucro opaco, i serramenti, il tetto, l'impiantistica etc.

 

Interventi parziali possono essere controproducenti

L'errore più comune che puoi fare è quello di fare solamente gli interventi incentivati, senza considerare l'edificio nel suo complesso (cosa che è successa, per esempio, nell'epoca del bonus 110%). Se la casa soffre di umidità di risalita, per esempio, applicare un cappotto potrebbe peggiorare la situazione, anzichè migliorarla.
Non si può pensare di realizzare il solo cappotto senza che siano rifatti i davanzali, se rappresentano dei ponti termici. O senza intervenire sul problema dei termosifoni posti sotto alla finestra in un incavo nel muro.

 

Attenzione al ricambio d'aria

Ma anche se intervieni correttamente su cappotto, isolamento del tetto, sostituzione dei serramenti, senza poi considerare un sistema di ricambio dell'aria potresti finire per peggiorare il comfort interno o, addirittura, portare problemi di carattere igienico-sanitario (condense e muffe) che magari prima non c'erano.
Così come sono errori prevedere un cappotto senza sostituire i serramenti (o almeno i vetri!) oppure senza ridimensionare l'impianto di riscaldamento.

 

Scegli bene lo studio tecnico

Come spesso scriviamo in questo sito, avere un bravo progettista ed un direttore lavori presente e attivo, non sono dei costi da evitare (come purtroppo molti clienti pensano) ma rappresentano un elemento fondamentale per la buona riuscita del lavoro. Spesso facciamo l'esempio del direttore d'orchestra che è fondamentale per la buona riuscita di un concerto. 
Pertanto per evitare molti degli errori che di seguito andremo ad elencare la prima cosa che dovresti fare è affidarti ad uno studio di progettazione in grado di fare una analisi preventiva dell'edificio, magari con una termocamera, e poi seguirti nei lavori.

 

Progettisti e imprese edili: solo il meglio!

Noi abbiamo individuato in una lista i migliori progettisti di Vicenza ed i migliori progettisti di Verona che sicuramente ti aiuteranno ad evitare gli errori nei cappotti più comuni ed a fare le giuste scelte, anche in termini di valutazione costi-benefici. Qui, invece, trovi le migliori imprese edili di Vicenza e le migliori imprese edili di Verona che potranno aiutarti nella tua ristrutturazione. Ovviamente anche noi siamo a tua disposizione.

 

Ma torniamo a parlare di errori nella realizzazione dei cappotti. Ecco quali sono i più comuni:

 

Quali errori evitare nella posa in opera di un cappotto termico

Qui di seguito elenchiamo alcuni dei più gravi errori che si possono riscontrare nella posa di un cappotto termico di una casa. 
Leggili con attenzione e verifica che chi ti sta posando il cappotto non metta in pericolo la durata dell'opera trascurando qualcuna di queste fondamentali cautele.
 

evitare errori nella posa del cappotto termico

 

Realizzazione di cappotto termico tondo, Vicenza

1. Mancanza di rete di armatura

La mancanza della rete di armatura o una cattiva posa della stessa provoca fessurazioni dell'intonaco e pericolose infiltrazioni di acqua piovana. 

 

rete armatura cappotto

 

Cappotto termico in sughero

2. Assenza di rinforzi negli spigoli

L'assenza di rinforzi negli spigoli o la cattiva esecuzione degli stessi genera una ridotta capacità di resistere alle dilatazioni indotte dalle variazioni di temperatura durante l'anno ma anche alle variazioni giornaliere, magari per una pioggia durante una giornata calda di sole. La mancata capacità di resistere a queste dilatazioni provoca fessurazioni o rigonfiamento del cappotto. 

Un paraspigolo per cappotti
Un paraspigolo per cappotti

 

Il montaggio del cappotto termico

3. Insufficiente resistenza meccanica del cappotto

Una insufficiente resistenza meccanica del sistema può dare origine a bozzi e urti all'intonaco a vista, magari dove vengono appoggiate le biciclette o dove il muro è colpito da pallonate. 

Il cappotto termico può essere danneggiato, specie nella parte più bassa
Il cappotto termico deve essere resistente, specie nella parte più bassa in cui può essere danneggiato.

 

Realizzazione di un cappotto termico a Chiampo, Vicenza

4. Le temperature di applicazione

Le temperature di applicazione del cappotto devono essere comprese nell'intervallo +5°C // + 35°C. Nel caso in cui le temperature siano inferiori ai 5 gradi o superiori ai 35 si devono mettere in atto delle precauzioni per proteggere il manufatto. 

cappotto termico
Installare un cappotto termico con temperature troppo basse può comprometterne la durabilità

 

Installazione di un cappotto termico in una casa a Vicenza

5. Le lastre posate a file parallele anzichè sfalsate

Le lastre non vanno posate a file parallele ma sfalsate di circa 25 cm. In questo modo otteniamo una più equilibrata distribuzione delle tensioni ed evitiamo che si creino fessure tra una lastra e l'altra. 

La posa corretta del cappotto termico
La posa corretta del cappotto termico

 

Posa di un cappotto termico a Vicenza

6. Compensazione delle fessure tra un pannello e l'altro con il collante

L'utilizzo del collante per riempire le fessure tra un pannello e l'altro è un errore che spesso si commette per "faciloneria" e per affrettare la posa in opera, pensando che le piccole fessure possano essere riempite senza problemi con il materiale adesivo che si sta utilizzando per incollare i pannelli.
In questo modo si creano pericolosi ponti termici che vanno assolutamente evitati: utilizzare, invece, fettuccine ritagliate da pannelli oppure schiume isolanti apposite.

Cappotto termico per una casa a Verona

7. Compensazione delle fessure tra un pannello e l'altro con il rasante

Se le fessure tra un pannello e l'altro non vengono chiuse all'interno delle stesse si depositerà uno strato di rasante superiore rispetto al resto della parete. Questo è un altro grave errore perchè con il tempo diventeranno evidenti le righe verticali o orizzontali (in corrispondenza della fessura riempita di rasante) che assumeranno un colore diverso rispetto al resto della parete. Oltre ad essere assolutamente antiestetico questo effetto segnala la presenza di ponti termici. 

Cappotto termico per un hotel a Vicenza

8. Errata tassellatura

La tassellatura del cappotto termico va eseguita lasciando i tasselli allo stesso livello del pannello, senza spingerli troppo dentro al pannello. Se il tassello viene spinto all'interno nella concavità che rimane si andrà a depositare un maggiore strato di rasante ed il differente comportamento igrometrico del rasante renderà, con il tempo, evidenti delle macchie rotonde in corrispondenza dei tasselli.

Un ulteriore miglioria sono i tasselli a penetrazione dove il ponte termico viene completamente annullato da un dischetto isolante dello stesso materiale del sistema termoisolante scelto.

Cappotto termico come si eseguono i tasselli

 

9. Mancato utilizzo dei nastri di tenuta autoespandente

Il nastro di raccordo precompresso garantisce una perfetta sigillatura delle possibili fessurazioni tra gli elementi di raccordo (soglie/finestre/travi) e consente una corretta permeabilità al vapore e un’elevata tenuta alla pioggia battente.

Cos’è il nastro autoespandente?

Il nastro autoespandente è costituito da poliuretano espanso a celle aperte altamente elastico impregnato con resina sintetica ignifugante che viene fornito in condizioni fortemente precompresse (rotoli precompressi con autoadesivo su un lato).

A differenza dei sigillanti siliconici i nastri autoespandenti non hanno una grande resistenza alle sollecitazioni di trazione mentre esercitano una grande aderenza alle sollecitazione di pressione.
Tali guarnizioni aderiscono perfettamente a superfici dove altri materiali possono avere dei problemi, quali superfici intonacate, cartongesso e superfici ruvide in genere.
Il livello prestazionale della guarnizione (tenuta all’acqua, abbattimento acustico e termico) è influenzato dal suo grado di compressione, tanto maggiore è il grado di compressione e tanto maggiore è la larghezza della guarnizione tanto maggiore sarà la sua tenuta.

Nastri di tenuta

 

10. Posizionamento della rete di armatura all'interno o all'esterno dell'intonaco

La rete di armatura deve essere posizionata al centro e non all'interno, nè all'esterno. Quindi tra la prima e la seconda mano di rasatura. 

Cappotto termico, la rasatura
Il posizionamento della rete tra la prima e la seconda rasatura

 

11. Mancanza della seconda rasatura

Le rasature del pannello devono essere due: l'effettuazione di una sola rasatura con la rete interposta non è sufficiente per definire "rasatura armata" quanto si è messo in opera. Oltre alla definizione cambia anche la garanzia in termini di durata del sistema.

Errore nella posa di un cappotto: si vede la trama dei pannelli sottostanti
Errore nella posa di un cappotto: si vede la trama dei pannelli sottostanti

 

12. Esecuzione della seconda rasatura subito dopo la prima.

La seconda rasatura va eseguita dopo 24 ore dalla prima! 

14. Utilizzo di patchwork di differenti pannelli isolanti

Se il basamento/zoccolatura può essere realizzato con pannelli isolanti la parte superiore del cappotto non può prevedere l'applicazione di differenti tipologie di pannelli isolanti. Si deve procedere con un unico pannello omogeneo sia nello spessore che nel tipo di materiale.

 

Cappotti termici: errori e problemi di distacco

 

13. Rete non trattata

La rete che va inserita nella rasatura deve essere specifica per cappotti termici e alcalina e cioè deve aver un trattamento che la protegga dall'aggressione dei rasanti in modo che non si deteriori.  

Errore in un cappotto
Un cappotto malamente eseguito e già staccatosi dalla muratura.

 

15. Realizzare il cappotto su muri umidi o scrostati per efflorescenze

In edificio degli anni '50 (ma talvolta anche in edifici recenti) ci troviamo di fronte al problema dell'umidità di risalita. In questo caso, prima di occuparsi di efficientamento energetico, occorre pensare ad un risanamento igrometrico perchè tali infiltrazioni dal basso possono pregiudicare gravemente la durabilità dell'intervento di rivestimento isolante.
Il supporto su cui applicare il cappotto dovrà, infatti, essere esente da problemi di umidità da risalita e efflorescenze saline. 

cappotto termico muro con umidità
Il supporto su cui si va in aderenza con il cappotto termico non deve essere umido!

 

16. Realizzazione dello strato di finitura in una giornata di nebbia

Nelle zone di Vicenza e Verona, dove operiamo, siamo abituati a lavorare con la nebbia, ma non si può applicare uno strato di finitura (sensibile all'umidità ambientale) in giornate in cui l'umidità ambientale è vicina al 100%. Questo causa un eccesso di idratazione alla pittura che viene diluita e scivola verso il basso. 

 

Molti di questi errori possono essere commessi involontariamente ma alcuni possono essere errori voluti, da chi esegue il cappotto, per contenerne il costo. Come è intuibile il prezzo di un cappotto può variare anche di molto in funzione del fatto che si utilizzino rasanti di cattiva qualità, magari dati in una unica mano anzichè in due, oppure evitando di inserire profili di partenze o spigoli.

errori nell
La parte superiore di questo cappotto si è staccata ed è rimasta appesa "a testa in giù" in corrispondenza dell

Senza contare il risparmio di manodopera che si può ottenere evitando alcune noiose ma indispensabili precauzioni. Il risultato sarà un cappotto "artigianale", che non offrirà le stesse garanzie di un cappotto professionale e che, certamente, offrirà l'illusione di un risparmio economico ma che nel lungo termine presenterà problemi difficilmente risolvibili o comunque estremamente onerosi da affrontare. 

17. Utilizzo, come cappotto, di materiale combustibile

Sono molti i fatti di cronaca che evidenziano come l'utilizzo di un sistema di facciata combustibile possa costituire un rischio da evitare nel modo più assoluto. L'applicazione di un cappotto con utilizzo di materiali combustibili provoca la propagazione dell'eventuale incendio ai piani superiori. Si pensi ai danni che può provocare l'incendio di un veicolo o di un cassonetto di rifiuti posto in adiacenza all'edificio. 

Problemi nel tempo dei cappotti termici

Abbiamo tutti ben chiaro quanto i cappotti termici siamo soluzioni efficaci per migliorare l'isolamento termico degli edifici, ma, come abbiamo visto, occorre eseguirli con le giuste accortezze per evitare da problemi che possono comprometterne l'efficacia nel tempo.
Una cattiva esecuzione può portare ai seguenti difetti estetici e funzionali nel tempo:

 

Perdita del colore nel tempo

Questo problema, causato dall'esposizione alla luce del sole, riguarda il colore del rivestimento che si può presentare sbiadito o comunque diverso rispetto al colore iniziale. Questo problema di variazione cromatica può comparire anche in tempi brevi se si scelgono materiali di scarsa qualità o inappropriati. Il fenomeno è più evidente con colori molto scuri o brillanti, che sono sconsigliati. È meglio optare per tonalità più chiare, che riflettono meglio la luce solare (con un indice di riflessione alla luce solare, IR, superiore al 20%), per ridurre il riscaldamento delle facciate e migliorare l'efficienza del rivestimento termico.

 

Efflorescenze, chiazze biancastre

Si presentano come macchie bianche sulla superficie del rivestimento. Queste macchie possono essere causate da sali o carbonati che emergono dai materiali cementizi sottostanti, a causa di infiltrazioni d'acqua o dell'applicazione della finitura su uno strato di base non ancora asciutto.

 

Sfarinamento/Spolveramento

In questa categoria di problemi si evidenzia una superficie del rivestimento danneggiata, fragile, che si sbriciola facilmente e perde colore. Questo può essere causato da problemi con il legante, dovuti all'applicazione in condizioni ambientali sfavorevoli (troppo caldo, troppo freddo, pioggia) o a tecniche di applicazione inadeguate (troppo poco prodotto utilizzato, eccessiva quantità di acqua durante l'applicazione) o dall'uso di materiali di bassa qualità.

 

Lucamature o slumaccature

Con questo termine si intendono delle striature biancastre traslucide rese più evidenti da pioggia o umidità. Possono essere causati da una pioggia imprevista avvenuta finchè era in corso la stesura dei rivestimenti che non avevano ancora completato il processo di asciugatura. In questi casi, l'acqua piovana scioglie alcune sostanze presenti nel rivestimento e le porta in superficie. Questo problema è solo estetico e può essere risolto con piogge successive o lavando la superficie con acqua pulita, utilizzando eventualmente una spazzola con setole morbide. Durante il lavaggio, si formerà della schiuma che dovrà essere risciacquata accuratamente. È importante non dipingere sopra queste striature senza aver prima lavato bene la superficie, altrimenti il problema si ripresenterà.

 

Presenza di muffe e alghe

Il rischio di colonizzazione delle facciate da parte di muffe, alghe e funghi è dovuto a diversi fattori che spesso agiscono insieme, come caratteristiche costruttive, condizioni ambientali e climatiche, e materiali di bassa qualità. La crescita di questi organismi è principalmente causata dalla presenza costante di acqua o umidità sulla superficie e viene favorita da crepe e fessure che trattengono ulteriormente l'acqua. Qui parliamo di presenza di muffa all'esterno, mentre alla muffa in interno abbiamo dedicato un articolo specifico.

Un sistema di isolamento a cappotto, riducendo la fuoriuscita di calore dall'interno, provoca come effetto collaterale il mantenimento di temperature basse sulla superficie esterna del rivestimento, che resta quindi più soggetta all'umidità. In aree con poca esposizione al sole, come le facciate rivolte a nord, le spore presenti nell'aria attecchiscono più facilmente, causando annerimenti selettivi. Le zone con ponti termici, che si asciugano più rapidamente rispetto alle parti ben isolate, appaiono più chiare. Anche le superfici parzialmente protette dalla pioggia, come quelle sotto i davanzali, tendono a essere più chiare perché meno soggette alla formazione di muffa.

Per prevenire questi problemi, è essenziale che lo strato di finitura del cappotto sia altamente idrorepellente (Classe W3 secondo la norma EN 1062-3) e contenga additivi che contrastano efficacemente la proliferazione di muffe, alghe e funghi (efficacia testata secondo le norme europee EN 15457 e EN 15458).

 

 

Effetto Materasso:
  • Descrizione: Pannelli isolanti, non stabili dimensionalmente, si verificano delle deformazioni a causa delle variazioni termiche, creando un effetto materasso. Questo problema estetico iniziale può evolversi in danni strutturali più seri come fessure e infiltrazioni d'acqua.
  • Cause: Incollaggio insufficiente o scorretto, adesivi di bassa qualità, cedimenti dei supporti non preparati adeguatamente, rasature armate di spessori insufficienti, posizionamento delle reti troppo interne.
  • Soluzioni: Rimozione totale del cappotto e realizzazione di un nuovo sistema, con particolare attenzione alla qualità e corretta applicazione degli adesivi e dei supporti.

 

Cavillature e Microcavillature:
  • Descrizione: Fessure che seguono le linee di fuga tra i pannelli isolanti, rivelando lo schema di posa.
  • Cause: Insufficiente spessore della rasatura armata, rete mal posizionata, condizioni ambientali non idonee durante l’applicazione.
  • Soluzioni: Ripristino della rasatura armata e corretto posizionamento della rete, applicazione in condizioni ambientali adeguate.

 

Distacco del Rivestimento di Finitura:
  • Descrizione: Il sollevamento dello strato di finitura lungo le giunzioni dei pannelli isolanti.
  • Cause: Insufficiente adesione tra strati, applicazione in condizioni climatiche inappropriate, cicli gelo-disgelo, infiltrazioni d'acqua.
  • Soluzioni: Rimozione parziale o totale dello strato di finitura, ripristino della rasatura armata, applicazione di un nuovo rivestimento con idonee caratteristiche di adesione e resistenza agli agenti atmosferici.

 

 

Problemi di Rasatura Armata:
  • Descrizione: Spessore eccessivo o insufficiente della rasatura armata rivelato da fessure e perdita di adesione.
  • Cause: Errata applicazione del materiale, scarsa qualità dei prodotti utilizzati.
  • Soluzioni: Adeguamento dello spessore della rasatura armata, utilizzo di materiali di qualità e specifici per il tipo di intervento.

 

 

Problemi di Rete di Armatura:
  • Descrizione: Errato o mancato posizionamento della rete di armatura, rivelato da fessure e distacchi.
  • Cause: Mancato utilizzo dei "fazzoletti" di rete agli spigoli, sovrapposizione insufficiente della rete.
  • Soluzioni: Corretto posizionamento e sovrapposizione della rete di armatura, utilizzo dei fazzoletti di rete agli spigoli.

 

Quali sono le manutenzioni necessarie per un cappotto termico?

 

Verifica Periodica:

  • Ispezioni regolari per identificare tempestivamente eventuali segni di degrado come fessure, distacchi o scolorimenti.
  • Controllo delle giunzioni e degli angoli, dove più spesso si manifestano problemi.

 

Interventi Localizzati:
  • Riparazioni mirate delle aree danneggiate, utilizzando materiali compatibili con quelli esistenti.
  • Applicazione di strati di rasatura armata dove necessario per ripristinare l’adesione e la stabilità del sistema.

 

Protezione da acqua e agenti deterioranti
  • Applicazione di rivestimenti di finitura con elevate caratteristiche di idrorepellenza e resistenza agli agenti atmosferici.
  • Utilizzo di prodotti additivati per prevenire la formazione di muffe, alghe e funghi.

 

Protezione di spigoli e nodi vulnerabili
  • Utilizzo di nastri di guarnizione per migliorare la tenuta delle giunzioni.
  • Applicazione di trattamenti specifici per rinforzare le aree critiche come spigoli e giunzioni.

 

 
Conclusioni

Così come la accurata realizzazione, anche la manutenzione dei cappotti termici è essenziale per garantire la loro efficienza e durabilità nel tempo. Un’adeguata prevenzione, attraverso ispezioni periodiche e interventi mirati, permette di evitare costosi e complessi lavori di ripristino.

Grazie!

Grazie per aver letto il mio articolo. Spero ti sia stato utile.

 

Domande?

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Se vuoi fare un cappotto termico alla tua casa e abiti a Vicenza o a Verona, fissa un appuntamento e vieni a trovarmi: oltre a fornirti un preventivo ed una consulenza (in questo caso gratuita) ti garantisco la mia personale assistenza, durante i lavori ? qui sotto trovi l'indirizzo del nostro negozio a Vicenza. 

Buoni lavori!

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Commenti

Ciao Marcello,
si, il cambio di materiale è possibile e si fa spesso, ma va opportunamente progettato tenendo conto della la conducibilità dei differenti materiali.
ciao!

06/03/2024 - michele

Buongiorno, dovrei fare il cappotto su un'abitazione con problemi di umidità al piano terra per cui dopo una serie di trattamenti mi consigliano di utilizzare pannelli in lana di roccia o calcio silicato, mentre per il piano superiore si può utilizzare l'EPS o l'XPS.
Secondo voi è possibile fare questo cambiamento di materiale sulla stessa facciata o porta a dei problemi?

05/03/2024 - Marcello

Ciao Luca,
La grafite può presentare problemi in fase di lavorazione in quanto, come scrivi, è sensibile ai raggi solari e al calore. Una volta protetta dalla rasatura armata non dovrebbe presentare problemi di movimento. Buona norma, da parte degli applicatori, sarebbe coprire l’impalcatura con telo ombreggiante.
Oppure potresti scegliere dei pannelli in grafite con strato superficiale in polistirene bianco che ti consente di evitare il problema e nel contempo mantenere le caratteristiche isolanti della grafite. Noi lo consigliamo,
Ciao!

26/02/2024 - michele

Buongiorno,
nuova abitazione, da computo mi è stato previsto un cappotto con pannelli in grafite spessore 14 densità 150. L'addetto ai lavori mi dice che questo prodotto a densità 150 tenderà a muoversi e segnare con il tempo, meglio usare sempre un grafite da 14 ma con densità più bassa... a parte il lambda quasi trascurabile, è veramente preferibile usare un pannello con più bassa densità per evitare segni nel tempo?

25/02/2024 - LUCA

Buongiorno Karin, 
difficile darti una risposta senza avere informazioni più approfondite e senza sapere gli accordi tra committenza, progettista/direzione lavori ed imprese esecutrici.
buona giornata

11/01/2024 - manager

Buongiorno, sulla mia casa hanno installato il cappotto esterno (pannelli di polistirolo) e applicato intonachino (rivestimento acril-silossanico) colorato. Il risultato finale non corrisponde al RAL 7035 scelto ma esce un fondo azzurro. Mi hanno risposto che il colore dipende dal supporto, infatti il faldale pitturato con lo stesso RAL ha il colore corretto. Cosa ne pensate? È vera questa resa diversa del colore a seconda della base? Oppure il colore è stato fatto sbagliato?
Inoltre, per la posa del cappotto è stato staccato lo zoccolino in pietra preesistente , mi confermate che deve essere riposizionato a maggior ragione lungo i muri non coperti da faldale ma esposti alle intemperie?
Grazie, cordiali saluti

08/01/2024 - Karin

Ciao Paolo,
si, questo è un'altro dei tanti errori che accadono nei cantieri. Perchè questo non succeda occorre chiudere i fori con dei dischetti di materiale isolante e poi stendere l'intonachino mano a mano che si smonta l'impalcatura, in modo che il risultato finale sia, per quanto possibile, uniforme.
Va detto che in particolari condizioni di illuminazione (per esempio di luce naturale radente o luce artificiale che "lava" la parete) i fori si riusciranno comunque ad intravedere.
Buona giornata!

13/12/2023 - michele

Buongiorno,
nel mio condominio è appena stato fatto un cappotto termico su una sola facciata.
Il problema è che togliendo i ponteggi sono rimasti i fori di ancoraggio di questi ultimi che sono stati poi stuccati ma adesso la facciata sembra una groviera ed esteticamente è piuttosto brutta.
Esiste qualche accorgimento oppure qualcosa che si sarebbe dovuto fare in fase di montaggio ?
grazie
Cordiali saluti

13/12/2023 - Paolo

Buongiorno Stefano,
mi spiace ma è davvero difficile risponderle senza vedere fisicamente il cappotto realizzato e l'entità della fessurazione.
Grazie, buona giornata!

03/05/2023 - michele

Buongiorno, vedo che siete molto competenti e se posso vorrei porvi un quesito.
Ho fatto fare una cappotto termico alla mia casa di nuova costruzione ad una ditta specializzata.
Hanno usato la prima lastra da sopra il marciapiede in XPS. Successivamente da sopra questa sono partiti con le lastre di cappotto.
Ora sta succedendo una crepa in orizzontale su quasi tutto il contorno della casa tra la prima lastra in XPS e quella di cappotto. A circa mezzo metro da terra.
Voi sapete quale potrebbe essere il problema?
Grazie.

02/05/2023 - Stefano

Buongiorno Cristina,
difficile darle una consulenza qui sul caso che espone. In questi casi io mi rendo disponibile ad uscire e incontrare i diversi proprietari prospettando delle soluzioni che riescano a combinare le esigenze di tutti. Le soluzioni, anche per il suo caso, ci sono, anche per rivestire in sicurezza la canna fumaria.
Approfondisco solo il suo dubbio sulla canna fumaria esterna, che spesso mi capita di ricevere.  Le assicuro che una volta rivestita con il cappotto il funzionamento della canna fumaria migliorerà perchè tutte le pareti saranno calde mentre in questo momento la parete esterna è fredda e le interne sono calde con formazione di condensa ed un tiraggio poco performante.
Grazie per averci scritto,
cordialità

 

25/02/2022 - michele

Buongiorno Alberto, trovo le Sue risposte molto interessanti e, se posso, approfitto della Sua competenza. Abito in una bifamiliare verticale, al piano terra, con corte esclusiva su tre lati. Il proprietario del piano primo ha deciso di effettuare un cappotto esterno di 14 cm, usufruendo del bonus 110. Io non voglio farlo, per vari motivi. Oltre ai "gradini" (5 cm+14 cm del cappotto), antiestetici, che si vengono a creare sulle 4 facciate, come fa a scendere sotto la linea del solaio di 50 cm (come Lei suggeriva), quando tra questa e le mie finestre sottostanti ci sono appena 30-40 cm? Inoltre, nel mio appartamento è presente un caminetto con relativa canna fumaria esterna di mia proprietà. Deve/può coprire la canna fumaria che, tra l'altro necessita di manutenzione?
La ringrazio, fin d'ora, per la Sua risposta Alberto.

25/02/2022 - Cristina

Buongiorno Mario,
Devi segnalare quanto scrivi al direttore lavori che sicuramente è stato nominato nel suo caso. 
Buona giornata

21/02/2022 - michele

Buongiorno. Nel mio fabbricato, a Milano, dove è in corso l’allestimento del cappotto, ritengo siano stati commessi errori, quali l’uso del rinforzo angolare anche alla base invece del profilo di partenza, l’incollaggio dei pannelli per punti, la lavorazione alle temperature invernali, lo stoccaggio dei materiali esposti alle intemperie, l'assenza dei nastri autoespandenti. Cosa possono fare i condomini, esiste una autorità alla quale ci si può appellare per contestare o verificare gli errori? Grazie e cordiali saluti

20/02/2022 - Mario Gennari

Ciao Enzo,

Prima il cappotto, e poi tutto il pavimento esterno (composto da impermeabilizzazione, massetto, incollaggio di pavimento). 
ciao!

20/01/2022 - michele

Buonasera vorrei avere una delucidazione... Se voglio fare un cappotto esterno e contestualmente rifare il pavimento esterno quale deve essere posato prima tra i due?

03/11/2021 - Enzo

Ciao Romina,

sono d'accordo con l'azienda che ti installa il cappotto: nel caso di fibra di legno deve essere previsto un primo corso in materiale impermeabile e compatto come l'xps.

buon lavoro, ciao!

18/10/2021 - michele

Buonasera, sto valutando di realizzare un cappotto in fibra di legno sul paramento esterno della mia abitazione. Leggendo il manuale di posa in opera del coibente realizzato dall'azienda ho visto che consigliano di porre in opera per il primo corso in basso un isolante termico differente che sia impermeabile come l'xps, per evitare che quello in fibra di legno possa pescare acqua dal pavimento.Tuttavia leggendo il suo articolo ho visto (se non ho inteso male) che lei sconsiglia l'adozione di isolanti differenti; come consiglierebbe di procedere con un isolante in fibra di legno al fine di evitare danni al materiale e allo stesso tempo assicurare il risvestiemnto dell'intera parete con il capootto? Grazie

17/10/2021 - Romina

Ciao William,

la lana di roccia è perfetta,

ciao!

12/10/2021 - michele

Salve sono proprietario di una casa indipendente su due piani realizzata in blocchi di tufo, a breve devo ristrutturarla ed usufruirò del bonus energetico 110%, premesso che è un materiale poroso che ha bisogno di molta traspirazione, qual'è il materiale più indicato, il sughero si presta bene? Mi hanno parlato bene anche della lana di roccia.
Può darmi delle indicazioni a tal proposito per favore.
Grazie

10/10/2021 - William Mainiero

Ciao Elisa, grazie a te per la domanda.

ti consigliamo di proseguire con il ciclo Mapei fino alla conclusione.

ciao!

 

 

23/04/2021 - michele

Buongiorno e grazie per i vostri articoli. Puntuali ed utilissimi. Sulla mia abitazione hanno installato un sistema a cappotto in eps, fatto la prima mano di rasante e posato la rete. Dopodiché l'azienda ha abbandonato il cantiere che è stato fermo per mesi. A breve riprenderemo i lavori con una nuova ditta. Volevo chiedervi: quali accortezze usare per la seconda mano di rasatura? La prima è stata fatta con Mapetherm, ma l'attuale azienda mi ha proposto materiale diverso e cioè Finish Plus di Sika che però non mi pare adatta a cappotto. Cosa mi consigliate di fare? Inoltre il rivestimento a spessore sarà o Sikkens o Fassa. Mi conviene usare sempre Mapetherm per la rasatura e poi andare con fondo e rivestimento a spessore della marca prescelta, o posso far posare quello che suggerisce l'azienda? Grazie e vi prego di rispondermi.

17/04/2021 - Elisa Emme

Ciao Massimo,

sono d'accordo con te. E' sempre di gran lunga preferibile avere un unico cappotto esterno piuttosto che soluzioni miste. La gestione dei ponti termici, sia nel caso del sughero che dell'aerogel, è estremamente complessa.

ciao!

14/04/2021 - michele

abitazione su due livelli. Mi è stato proposto un cappotto esterno in eps sulla parete nord e cappotto interno in aerogel o in sughero sulla parete esposta ad ovest ( cucina e camera )dove per motivi architettonici non è possibile fare il cappotto all'esterno ). Io preferirei il sughero perchè più naturale. Ho dubbi sulla soluzione per ponti termici e quindi muffa. che ne pensa ?
Grazie

03/04/2021 - massimo fani

Ciao Claudio,

abbiamo già risposto positivamente ad Adriano che ci aveva posto la stessa domanda sulla fattibilità del cappotto direttamente su graffiato.

ciao!

23/03/2021 - michele

Salve , abito in una casa singola costruita negli anni 70 , avrei intenzione di far posare il cappotto esterno ma ho un dubbio, la casa è intonacata con il graffiato (che dovrebbe essere materiale sintetico in uso in quegli anni ) si può posare sopra o bisogna togliere tutto il graffiato ?
grazie

23/03/2021 - claudio

Ciao Carmine,

esistono delle ottime soluzioni per arrivare fino a terra con il cappotto e risolvere (o quantomeno attenuare) il problema dell'umidità di risalita, senza che ci siano conseguenze all'interno. Noi le abbiamo già provate con successo,

ciao!

19/03/2021 - michele

Salve, complimenti per l'articolo, molto esaustivo.
Abito in una casa di due piani, al piano terra abita mia sorella ed al primo piano ci sono io.
il piano terra è interessato al fenomeno dell'umidità di risalita, al momento, dopo circa 50 anni dalla costruzione arriva a circa 50/60 cm dal suolo, volendo fare il cappotto esterno, è opportuno cominciare anche ad un metro e mezzo dal suolo ed andare verso l'alto oppure questa soluzione creerebbe un gigantesco ponte termico su tutto il perimetro della casa ?
Volendo fare proteggere solo le pareti che riguardano il piano superiore è ovviamente conveniente inglobare anche il solaio e scendere per una quarantina di cm più giù ??
il risultato sarebbe un pò antiestetico ma preferisco il comfort interno.
Cosa ne pensa ?
grazie e buon lavoro

12/03/2021 - Carmine

Ciao Franca,

per ottenere il superbonus 110% occorre che tu riesca ad aumentare di due classi la performance energetica del tuo fabbricato, anche se l'involucro era già isolato. Per questa e per l'altra domanda che ci poni abbiamo scritto un articolo dedicato al superbonus che di chiedo di leggere, ma è fondamentale che tu incarichi un tecnico che (a pagamento) eseguirà le necessarie verifiche sulla possibilità o meno di accedere al bonus.
Questo l'approfondimento specifico:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/110-bonus-ristrutturazione

grazie, ciao!

01/02/2021 - michele

Buongiorno, costruzione del 1990 in cui nei muri portanti sono stati inseriti pannelli di polistirolo. Un ingegnere dice che non si può mettere cappotto, perchè visto che è gia isolato non lo passerebbero. Invece un geometra e un tecnico dicono di si, che si può fare rientrare nel superbonus. Chi ha ragione secondo lei? Poi visto che è una villetta a schiera il mio vicino non lo farà. È possibile eseguirlo ugualmente? Grazie

30/01/2021 - Franca

Ciao Gissela, 

difficile dirti le cause delle spaccature/crepe del cappotto di casa tua. Occorrerebbe un sopralluogo per verificare se sono stati utilizzati prodotti errati o se sono stati male applicati. 
ciao!

21/01/2021 - manager

Salve da poco abbiamo comprato casa rist. Con cappotto interno da 5cm dopo 3 mesi di avere traslocato abbiamo notato delle spacature un tante zone delle parete della casa sia agli angoli che anche a meta parete cosa puo essere stato e come risolvere? Grazie

15/01/2021 - Gissela

Ciao Stefano, 

le domande sono molte e meriterebbero un approfondimento maggiore rispetto a quanto posso fare qui. Ma, in estrema sintesi:

1) in genere è meglio usare materiali traspiranti. Meglio ancora se hanno un buon comportamento estivo oltre che invernale. E meglio ancora se assorbono i rumori. In genere consiglio LANA DI ROCCIA, anche in rapporto al prezzo.

2) la tua impressione e corretta. Aggiungo che se in un cappotto ci sono PONTI TERMICI la situazione non solo peggiora ma peggiora drasticamente, per cui bisogna evitarli accuratamente.
Ma in ogni caso hai ragione tu: se realizzi il cappotto e, magari, dei nuovi serramenti isolati DEVI prevedere un sistema di ricambio aria (VMC o similare). Ne abbiamo parlato qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/ventilazione-casa-forzata

3) il ciclo che hai descritto va bene. Ci sono altre soluzioni ma questo va benone, ti garantisce una durabilità con un giusto rapporto qualità prezzo. 

4) questa cosa non la capisco, dovrei avere più informazioni per capire come mai ti hanno consigliato utilizzare materiali diversi.

ciao! 

 

 

04/01/2021 - manager

Buongiorno, vorrei realizzare un cappotto esterno alla mia casa sfruttando eventualmente il superbonus al 110%, ma ho ancora alcuni dubbi e perplessità sulle scelte da prendere per avere un ottimo risultato finale:
1- innanzitutto il materiale con cui realizzare il cappotto: è meglio EPS con grafite o senza, stiferite, lana di roccia, fibra di legno oppure sughero?
2- con il cappotto esterno mi è stato detto che i problemi di muffa e condensa, che mi si presentano regolarmente nella stagione fredda negli angoli pareti/soffitti e nelle stanze esposte a nord, dovrebbero risolversi, ma il mio timore invece è di peggiorare la situazione, in quanto la presenza del cappotto (in aggiunta alla sostituzione dei serramenti a maggior tenuta) mi dà l’impressione che non lasci traspirare le pareti esterne. E’ corretta questa mia impressione?
3- umidità da risalita alla base dell’edificio: mi hanno consigliato di eliminare tutta la zoccolatura in pietra esistente, rimuovere tutta la fascia di vecchio intonaco sottostante fino alla muratura e poi rifare un nuovo intonaco deumidificante/traspirante (mi sembra si chiami ciclo risanante Rofix). E’ corretto ed è definitivo il procedimento suggerito oppure ci sono altri interventi più sicuri per non avere distacchi futuri del cappotto?
4- imbotti finestre: mi è stato detto di isolare i contorni delle aperture con pannelli di Rofix Aerogel da 1-2cm, ma è corretto utilizzare due diversi materiali per facciate e imbotti? L’isolante deve essere messo anche sotto alle soglie/davanzali in pietra oppure non è necessario?
Ringrazio in anticipo per i chiarimenti che mi darete. Saluti.

28/12/2020 - Stefano

Ciao Maurizia, 

da come descrivi il fenomeno sembra un ponte termico (prova a cercare "ponte termico" su google e guardati le immagini per capire se è simile a quanto accade a te). Potrebbe essere che chi ti ha realizzato il cappotto non abbia curato bene l'attacco dei davanzali trasformandoli in ponti termici. Per dirti se è risolvibile o meno occorre un sopralluogo in loco ma tieni conto che noi lavoriamo solo a Verona e Vicenza,
ciao!

25/11/2020 - manager

Buongiorno, la mia casa è stata rivestita con cappotto nel 2012, davanti e dietro, essendo inserita tra altre 2 case. Da almeno 2 anni sto notando, a livello della fine dei davanzali del piano superiore davanti, strisce verticali scure nero verdastre che vanno verso il basso e si rendono sempre più evidenti. Anche tutta la parete superiore mi sembra punteggiata di macchiette grigie ancora non molto evidenti guardando dal basso. Mentre la parete dietro è senza difetti che almeno io possa riconoscere. Potete dirmi se il problema sia grave e se sia possibile risolverlo? Ringrazio per la cortese risposta

24/11/2020 - Maurizia

Ciao Augusto, 

per rispondere correttamente alla prima domanda occorre una analisi della stratigrafia dei muri e del tetto. Dovresti avere comunque un beneficio dal rivestimento a cappotto, anche se il muro è di dimensioni così rilevanti, specialmente nel comportamento invernale dell'edificio. Mi sento di sconsigliarti le soluzioni nanotecnologiche (cosiddetti cappotti a spessore sottile) e di consigliarti la soluzione "bonus facciate", più semplice rispetto al superbonus 110%. 

Ciao!

 

23/11/2020 - manager

Ciao Elisa, 

visto quanto accaduto con la precedente impresa e visto che il lavoro è in parte eseguito ed in parte no, il consiglio è quello di nominare un direttore lavori in grado di testare quanto già fatto e riprendere con i giusti materiali, magari coinvolgendo un tecnico di una azienda primaria nel mondo dei cappotti quale Roefix o Kerakoll. Insieme si stabilirà un protocollo per risanare quanto in opera e completare i lavori. 

ciao!

23/11/2020 - manager

Buongiorno,
Una casa in stile liberty degli anni 20, muri di sasso da 60 cm e fregi alle finestre.
Ha senso un cappotto, è efficace?
Nel caso vorrei capire, purtroppo per ora internet mi ha solo confuso, i cappotti con piccoli spessori funzionano? Sono certificati?
Meglio bonus facciate o super eco?
Grazie
Cordiali saluti

20/11/2020 - Augusto

Buonasera,
L'azienda che stava eseguendo i lavori presso la mia abitazione ha improvvisamente abbandonato il cantiere. Dopo un lungo contenzioso sono riuscita a mandarli via. Nel frattempo il cappotto che stavano realizzando è rimasto incompiuto. Si tratta di un cappotto in Eps che è stato fissato e sopra il quale è stata data una prima mano di rasante mapetherm con la rete. Lo spessore di questa mano è molto sottile tant'è che si intravede la rete. Sono passati ormai molti mesi da quando è stato fatto e solo ora potrò riprendere i lavori. Ho letto che uno degli errori da non fare è proprio far passare molto tempo tra la prima e la seconda rasatura. Nel mio caso invece è successo, purtroppo, poiché è trascorso almeno un anno. Cosa mi consigliate di fare? Inoltre ho un dubbio che davvero non so sciogliere. Sul cappotto mi è stato detto di utilizzare il rivestimento a spessore tipo intonachino, ma non riesco a capire se vada bene quello al quarzo o è meglio utilizzare quello ai silossani. Una delle nuove aziende interpellate mi dice che quello al quarzo va benissimo, l'importante che sia antivegetativo, mentre quello ai silossani non serve perché la sua caratteristica che è la traspirabilità, essendo un rivestimento su cappotto non è necessaria e quindi si andrebbero a spendere solo dei soldi in più. Attendo vostro consiglio, dopo la brutta esperienza sono davvero scoraggiata. Grazie mille

19/11/2020 - Elisa Emme

Buonasera,
L'azienda che stava eseguendo i lavori presso la mia abitazione ha improvvisamente abbandonato il cantiere. Dopo un lungo contenzioso sono riuscita a mandarli via. Nel frattempo il cappotto che stavano realizzando è rimasto incompiuto. Si tratta di un cappotto in Eps che è stato fissato e sopra il quale è stata data una prima mano di rasante mapetherm con la rete. Lo spessore di questa mano è molto sottile tant'è che si intravede la rete. Sono passati ormai molti mesi da quando è stato fatto e solo ora potrò riprendere i lavori. Ho letto che uno degli errori da non fare è proprio far passare molto tempo tra la prima e la seconda rasatura. Nel mio caso invece è successo, purtroppo, poiché è trascorso almeno un anno. Cosa mi consigliate di fare? Inoltre ho un dubbio che davvero non so sciogliere. Sul cappotto mi è stato detto di utilizzare il rivestimento a spessore tipo intonachino, ma non riesco a capire se vada bene quello al quarzo o è meglio utilizzare quello ai silossani. Una delle nuove aziende interpellate mi dice che quello al quarzo va benissimo, l'importante che sia antivegetativo, mentre quello ai silossani non serve perché la sua caratteristica che è la traspirabilità, essendo un rivestimento su cappotto non è necessaria e quindi si andrebbero a spendere solo dei soldi in più. Attendo vostro consiglio, dopo la brutta esperienza sono davvero scoraggiata. Grazie mille

19/11/2020 - Elisa Emme

Buonasera,
L'azienda che stava eseguendo i lavori presso la mia abitazione ha improvvisamente abbandonato il cantiere. Dopo un lungo contenzioso sono riuscita a mandarli via. Nel frattempo il cappotto che stavano realizzando è rimasto incompiuto. Si tratta di un cappotto in Eps che è stato fissato e sopra il quale è stata data una prima mano di rasante mapetherm con la rete. Lo spessore di questa mano è molto sottile tant'è che si intravede la rete. Sono passati ormai molti mesi da quando è stato fatto e solo ora potrò riprendere i lavori. Ho letto che uno degli errori da non fare è proprio far passare molto tempo tra la prima e la seconda rasatura. Nel mio caso invece è successo, purtroppo, poiché è trascorso almeno un anno. Cosa mi consigliate di fare? Inoltre ho un dubbio che davvero non so sciogliere. Sul cappotto mi è stato detto di utilizzare il rivestimento a spessore tipo intonachino, ma non riesco a capire se vada bene quello al quarzo o è meglio utilizzare quello ai silossani. Una delle nuove aziende interpellate mi dice che quello al quarzo va benissimo, l'importante che sia antivegetativo, mentre quello ai silossani non serve perché la sua caratteristica che è la traspirabilità, essendo un rivestimento su cappotto non è necessaria e quindi si andrebbero a spendere solo dei soldi in più. Attendo vostro consiglio, dopo la brutta esperienza sono davvero scoraggiata. Grazie mille

19/11/2020 - Elisa Emme

Ciao Paolo, 

Non capisco se le macchie sono all'interno o all'esterno. Se sono all'interno leggiti queste considerazioni:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/condensa-e-muffa-come-si-originano

caio! 

03/11/2020 - manager

Buon giorno,
Ho fatto fare il cappotto termico lo scorso anno. Oggi ho notato delle macchie nere. Di grandi dimensioni. Muffa. Preciso che anche nella parete erano presenti queste macchie e dell umidita di risalita. Cosa posso fare? Posso pretendere che la ditta/ingegnere che ha seguito il lavoro provveda alla sistemazione della situazione?

01/11/2020 - Paolo Bordoni

Ciao Giuseppe, grazie per la domanda. 

Più che un quarzo meglio usare un Acril-silossanico se il cappotto è in EPS. Se, invece, è in fibra naturale meglio un silossanico puro.

ciao!

17/09/2020 - manager

Salve. Approfitto della vostra competenza per farvi una domanda. Ho il cappotto termico esterno da 10 anni e mi trovo benissimo, vorrei rifare il colore e ripitturare tutta la casa, esterna ovviamente. La mia domanda è questa: posso usare una pittura a quarzite oppure devo usare un prodotto specifico?
Grazie mille.
Saluti.

16/09/2020 - Giuseppe R.

Ciao Fabio, 

si, è possibile incollare sul cappotto un rivestimento in listelli in cotto.

ciao!

 

12/09/2020 - manager

Buongiorno,
mi complimento per i vostri consigli sul cappotto termico.
Vorrei installare un cappotto esterno in un villino all'interno di un residence.
Tutti i villini hanno le pareti rivestite in parte con mattoni in cotto, per ripristinare l'aspetto originale delle facciate, è possibile installare sopra al cappotto mattonelle in cotto?

20/08/2020 - Fabio Altavilla

Ciao Giuseppe, 

Ti consigliamo di leggere questo articolo in cui spieghiamo il bonus 110% che è il più vantaggioso per l'intervento che hai in mente. 

https://www.fratellipellizzari.it/blog/110-bonus-ristrutturazione

ciao!

 

15/07/2020 - manager

Buona sera,
Abito in provincia di Vicenza ed avrei intenzione di fare il cappotto alla mia abitazione singola che in parte appoggia ad un’altra abitazione. Visto l’incentivo del super bonus 110% o in alternativa il ripristino ( da ciò che ho inteso) dello sconto in fattura del bonus facciate al 90%, chiedo se la vostra ditta effettua questo tipo di intervento finanziario.
Grazie

14/07/2020 - Giuseppe

Ciao Nardino, grazie per la domanda a cui però non mi sento di darti una risposta perché rientriamo nelle questioni "legali". Potresti far presente al tuo vicino del piano di sotto godrebbe, indirettamente, di un miglioramento climatico invernale grazie al tuo intervento spiegando che, però dovrà sopportare le impalcature necessarie per la realizzazione. 
Grazie ciao!

17/06/2020 - manager

Abito in una villetta bifamiliare, non sottoposta a nessun vincolo, in periferia a Verona. Un proprietario abita tutta la parte sotto, io la parte sopra e ciascuno ha un suo ingresso indipendente. Sotto ci sono le due cantine. Il lato nord è senza finestre. Su questa parete avrei intenzione di far fare un cappotto esterno, anche perché in questo periodo ci sono degli incentivi interessanti. Può opporsi il proprietario che abita sotto, dato che no andiamo troppo d'accordo, anche se mi accollo tutte le spese del cappotto, chiaramente cercando di farlo a regola d'arte? Vi ringrazio per la cortese risposta, per poi fare un eventuale preventivo da parte vostra.
Nardino

10/06/2020 - nardino

Ciao Luciano, 

stiamo osservando con attenzione lo sviluppo della normativa sul bonus 110% a cui dedichiamo un approfondimento costantemente aggiornato qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/110-bonus-ristrutturazione

Per rispondere alla tua domanda dovresti contattare un termotecnico in grado di formularti un APE (attestato di prestazione energetica) sia al momento attuale sia nell'ipotesi di realizzazione di un cappotto termico. 

grazie, ciao

09/06/2020 - manager

abito in una villetta costruita fine anni 80 (post terremoto) interamente in cemento armato e mi farebbe piacere sapere se è possibile fare il cappotto esterno e se questo permetterà di abbassare di 2 classi il consumo energetico per rientrare nel bonus del 110%. Risiedo a Udine. Grazie e cordiali saluti. Trianni

09/06/2020 - LUCIANO TRIANNI

Ciao Corrado, 

se vuoi che i mattoni rimangano a vista devi fare un cappotto termico all'interno. Tieni presente che rispetto al cappotto esterno è una soluzione "di ripiego" che tendo a non consigliare per una serie di motivi.

ciao!

03/06/2020 - manager

Buon giorno
Avrei una domanda...abito in una palazzina con mattoni a vista di classe d vorrei sapere se è possibile fare un cappotto termico e se i mattoni rimarrebbero a vista
Grazie mille

28/05/2020 - Corrado

Buongiorno Antimo, grazie per i complimenti e per la domanda. 

Pur non avendo visto l'intervento sono quasi certo che la soluzione migliore sia quella di spostare l'infisso più fuori. Tieni conto che è stata pubblicata in gazzetta ufficiale oggi, quindi è ufficiale, che con il cappotto termico potrai godere del super bonus 110%. In 5 anni non solo recuperi l'intero costo speso per realizzare il cappotto termico ma ci guadagni il 10%. Se a questo aggiungi il risparmio su riscaldamento e condizionamento estivo direi che è davvero il migliore investimento che tu possa fare in assoluto.

grazie, ciao!

20/05/2020 - manager

Buongiorno, prima di tutto le faccio i complimenti per il sito, vorrei chiederle un consiglio, sto valutando di fare un cappotto termico alla mia casa costruita circa 15 anni fa ma ho un grosso dubbio, avendo serramenti blindati con persiane e consigliabile rimuovere l'intonaco per avere minor ingombro e permettere l'apertura regolare della persiana oppure lasciare l'intonaco (in buono stato) e "spostare" l'infisso più fuori?
Cordiali saluti.
Antimo

20/05/2020 - antimo

Ciao Franco, 

Per rimuovere lo sporco da cantiere del cappotto termico ti consiglio di provare con un detergente/disincrostante come Keranet di Mapei o il Deterdek di Fila, seguendo le indicazioni dei produttori in particolare sui tempi di azione del prodotto che non vanno superati. 

ciao!

 

19/05/2020 - manager

Buongiorno.
Chiedo scusa se la domanda è particolare, ma approfitto della vostra evidente gentilezza e professionalità.
Una ditta mi ha fatto un cappotto con spatolato e imbrattato con questo tutta la pavimentazione estera ch e pare irrecuperabile con semplici lavaggi. Esiste un modo per rimuoverlo dai mattoni. Grazie tante.

10/05/2020 - Franco

Buona sera
Abito in una casa in zona Nord-est di Verona, costruita nella prima metà dello scorso secolo, senza fondamenta e su terreno ricco di falde acquifere. Il risultato è una cospicua risalita di umidità, sia sui muri esterni che su quelli interni.
È possibile pensare ad un cappotto in queste condizioni? Penso sarà impossibile bloccare la risalita, si può pensare ad una soluzione che agevoli la traspirazione della stessa dal muro.
Che ne dice? Se è fattibile, alla prima occasione potrebbe fare un sopralluogo finalizzato ad un preventivo?
Grazie
Alessandro

08/05/2020 - Alessandro

Ciao Daniele, 

qui non possiamo dare consulenze così specifiche e senza aver visto sul posto il problema. Grazie per i complimenti.
Ciao! 

30/04/2020 - manager

Ciao seguo con molto interesse i suoi consigli e per questo voglio chiedere due cose , ho una mansarda. In cui il soffitto in cemento d’estate si scalda moltissimo ma non ho tantissimo spazio per fare una struuttura in cartongesso vorrei incollare pannelli preaccopiati in xps 2+1 secondo lei può risolvere ?
Secondo quesito ho una facciata con intonaco tradizionale finito con la sbruffatura in sabbia e cemento bianco come si usava molto tempo fa , ben aderente , secondo lei devo togliere tutto lontonaco e farne un altro per la posa del cappotto ,o posso posarlo su quello vecchio ?
Grazie

06/04/2020 - Daniele

Ciao Eugenio, 

il cappotto termico non deve stare a contatto con il terreno, va isolato con una apposita membrana bugnata. 

ciao!

04/03/2020 - manager

Ciao Paolo, 

bisognerebbe vedere dal vivo il cappotto termico di casa tua. Probabilmente c'è stato un movimento e si sono create delle fessurazioni che creano dei ponti termici. Questi hanno causato condensa e quindi il fenomeno di chiaro-scuro che descrivi. L'unica soluzione è rasare il cappotto e ridare la tinteggiatura.  Spero di esserti stato utile,

ciao

 

04/03/2020 - manager

Buongiorno,
Otto anni fa, durante la ristrutturazione, ho fatto ricoprire la casa con un cappotto da 12cm di spessore. Dall'anno scorso si nota chiaramente la posa sfalsata dei pannelli tramite la presenza di zone a colore più scuro. In alcune zone, inoltre, oltre al bordo, si notano (in grigio scuro) anche le striature verticali (ogni 12 cm) corrispondenti alle fessurazioni di dilatazione dei pannelli.
Secondo voi cosa può aver causato tale problema? E come si potrebbe risolverlo?
Per ora grazie mille per l'attenzione
Paolo

03/03/2020 - Paolo

Buongiorno, volevo un parere: sto realizzando un edificio di nuova costruzione su un terreno in pendenza, in cui quindi la parte a monte e le due parti laterali risultano parzialmente contro terra. Su tutto l'involucro, compresa la parte che verrà interrata, sarà montato un cappotto esterno: sotto al cappotto, contro la muratura è prevista la posa di una guaina bentonitica. Devo preoccuparmi di proteggere il cappotto anche dalla parte a diretto contatto col terreno? L'altezzza del terreno va da un massimo di m. 1,50 fino a 0. Grazie

21/02/2020 - Eugenio Boni

Ciao Stefano,

ti avrei detto di no fino allo scorso anno, perché il costo di un cappotto in Aeropan è davvero importante. Ma oggi, grazie al bonus facciate che ti permette di recuperare il 90% del costo (!!!) la situazione è cambiata. Si, ne vale la pena! Ciao!

https://www.fratellipellizzari.it/blog/bonus-facciate-90

 

 

16/02/2020 - manager

Ciao Alberto, ho comprato da poco una villa realizzata su due piani, un piano interrato per metà con pareti con intercapedine, ed un piano terra realizzato con pareti in Microton (simile al Poroton ma realizzato tramite fibra di legno al posto del polistirolo) da 38 cm + intonaco. Tutte le soglie che contornano le finestre sono a misura con 2,5/3 cm di sbalzo dalla parete. Vale la pena realizzare un cappotto da 1 cm in Aeropan? Entrambi i piani o solo piano terra? Grazie mille

12/02/2020 - Stefano

Ciao Antonio, grazie per la domanda. 
sarebbe meglio fare prima il massetto anche per evitare di sporcare il cappotto. Con qualche accorgimento e stando attenti a non danneggiare il cappotto  è possibile anche farlo successivamente.

ciao!

30/01/2020 - manager

Ciao sono Antonio e volevo chiederti alcune domande sulla argomento trattato, ho un abitazione da rivestire, mi chiedevo prima di procedere al posizionamento del cappotto bisogna per forza fare prima il massetto o si può anche fare dopo?

30/01/2020 - Antonio Ursino

Ciao Costantino e grazie per la domanda

La luce radente non va considerata al fine della valutazione della buona esecuzione del cappotto (lo dice sia la normale prassi che la norma Uni) perché mette in evidenza irregolarità talmente minime da essere difficilmente rimediabili. 

ciao!

26/01/2020 - manager

Ciao Daniele e grazie per la domanda, 

si, vanno evitate le rasature sul cappotto quando le temperature sono troppo basse. Ciao!

26/01/2020 - manager

Ciao Alberto ho un problema che mi tormenta.... Ho realizzato più di un cappotto termico nella stessa identica lavorazione da lei descritta.... Tutto sembra perfetto ma quando la parete prende il sole lateralmente vengono fuori delle irregolarità fastidiose che però non riesco più a vederle se mi avvicino... Allora la mia domanda ma se vedo tutto perfetto almomento della lavorazione come faccio a evitare questa cosa?

22/01/2020 - Costantino

ciao mi chiamo daniele e sono di Lecco
Volevo chiederti se con queste temperature era possibile dare L ultima rasatura ( cioè il colore ) al cappotto ? O è meglio aspettare che si alzano le temperature? Grazie

20/01/2020 - Daniele

Ciao Adriano, 

grazie per aver letto l'articolo e per i complimenti. Per risponderti dobbiamo fare un sopralluogo per capire tutte le eventuali criticità che potrebbe avere l'installazione del cappotto, ma in linea di massima ti rispondo di sì. Si tratta di utilizzare i tasselli da cappotto giusti. 
ciao!

 

16/01/2020 - manager

Salve e complimenti per l'articolo.
Volevo chiederle se fosse possibile realizzare un cappotto esterno su facciata intonacata in stile "graffiato".
Si tratta di una costruzione di circa 30 anni con muratura in blocchi di tufo.
Grazie.

14/01/2020 - Adriano Suella

Ciao Giovanni, 

In merito alla prima parte della domanda non sono in grado di risponderti: la costruzione del cappotto in confine o l'occupazione della proprietà del vicino con impalcature rientra nell'ambito delle questioni legali su cui non ho competenza. Occorre sentire un legale.

Per quanto concerne la seconda parte della domanda, e cioè la possibilità di realizzare un cappotto in parte esterno ed in parte interno: ritengo questa soluzione una extrema ratio che può essere percorsa solo se davvero necessaria. Questa soluzione, inoltre, deve essere messa in opera con un serie di accortezze e di cautele per evitare problemi di ponti termici nelle porzioni di muro in cui avviene la transizione tra cappotto interno ed esterno. 

Provi a cercare un accordo economico con il vicino. Grazie per avere letto il nostro sito, in bocca al lupo.

03/01/2020 - manager

Ciao Ornella, 

si, è sempre meglio rasare la parete in poroton per avere un fondo più livellato e planare.

grazie per la domanda e per aver letto il nostro sito, ciao!

02/01/2020 - manager

Salve, volevo chiederle la corretta e migliore modalità di posa del cappotto esterno (Kerakoll)
. Si posa direttamente sul poroton o bisogna prima dare una mano di cemento per livellare tutto ??

26/12/2019 - Ornella

Buongiorno, avrei una domanda per lei,
voglio eseguire lavori di ristrutturazione e rivestimento a cappotto su una casetta di mia proprietà con un lato edificato a confine , per l'esattezza il muro è a 15 cm di distanza dal confine. Il vicino si oppone a che io possa invadere il suo terreno (campo incolto) con impalcature necessarie.
la domanda é:
Puo' impedire i lavori di ristrutturazione sul muro confinante, premetto che ho dato disponibilità per risarcimento eventuali danni e spese per disturbo.
Se non riesco ad giungere ad un accordo col vicino, pensavo di realizzare cappotto interno sul lato confinante, esterno sugli altri 3 lati . lei che ne pensa? è una soluzione percorribile.
la ringrazio per l'attenzione.
Saluti.

20/12/2019 - Giovanni

Ciao Daniele, 

esiste una norma Uni che definisce delle tolleranze: si tratta della UNI/TR 11715:2018. 
I contenuti non possono essere pubblicati per cui dovresti scaricartela (costa 75€) per capire se rientri nella tolleranza oppure no. 
Ti anticipo, però, che la luce radente (solare o artificiale) non è ammessa nell'esame delle irregolarità delle rasature. Il motivo è che la luce radente esagera il difetto: un minimo dislivello sembra una montagna. Per cui la parete va esaminata NON IN PRESENZA DI LUCE RADENTE o come dici tu "di sbieco". 

ciao!

 

02/12/2019 - manager

Buona sera, le chiedo cortesemente una informazione: casa in costruzione da poco terminata la rasatura su cappotto in fibra di legno su parete in mhm. Rimosse le impalcature risulta evidente che con la luce solare di sbieco si evidenziano dei difetti grossolani nella rasatura risultante in bozze ed avvallamenti, inoltre spigoli non perfetti.
I'impresario ci dice che con il cappotto in fibra di legno questo è l'effetto normale e non si può far di meglio!!???.
Ciò che dice è vero? anche perché l'effetto è sinceramente sgradevole mai vista una casa con una rasatura cosi. sono sinceramente sconcertato. potrebbe dirmi se per la sua esperienza ciò che ci viene detto è vero?
grazie

21/11/2019 - DANIELE

Buongiorno Agostino, 

lieto che i lavori siano iniziati! Si, è consigliato risvoltare, come scrivi, di ulteriori 50 cm. 

grazie, ciao!

 

03/11/2019 - manager

Buongiorno, finalmente da qualche giorno presso il mio appartamento sono iniziati i lavori per la realizzazione del cappotto interno e come mi aveva suggerito già nel mese di Gennaio scorso, quando le chiesi quale potesse essere la soluzione migliore, sto facendo realizzare la classica struttura con cartongesso con intercapedine di circa 6 cm. da riempire poi con lana di roccia..
Ora,, gentilmente, le vorrei chiedere se sia opportuno fare una parte di cappotto anche facendo il “risvolto” anche sulle pareti che separano le stanze, per circa ulteriori 50 cm., come viene suggerito di solito per annullare completamente i ponti termici, oppure se possa evitare di farlo limitandomi ad isolare
solo le pareti che danno verso l’esterno..grazie
P.S. Sempre come da lei suggerito, si provvederà a fare un leggero ribassamento del soffitto nel cui contesto, anche in quel caso, verranno messi dei pannelli in lana di roccia per l’isolamento del solaio

23/10/2019 - Agostino

Ciao Giorgio, 

La soluzione migliore è la prima che hai detto, quindi eseguire prima il pavimento e successivamente il cappotto. In caso di necessità si può fare anche il contrario invertendo la sequenza. 

grazie ciao!

 

05/10/2019 - manager

Salve, vorrei sapere se il cappotto va poggiato sopra il pavimento del terrazzo oppure va posato sul massetto (impermeabilizzato) e successivamente si va a posare il pavimento che andrà a sbattere sul cappotto? Grazie mille

04/10/2019 - Giorgio

Ciao Alessandro, 

nel caso di colori scuri sono necessarie alcune accortezze durante la posa del cappotto che dovrà sopportare una maggiore dilatazione (le pareti esposte al sole, se colorate di scuro, si scaldano di più). 

grazie per la domanda, ciao!

 

30/09/2019 - manager

Buongiorno.
Stiamo terminando la posa del cappotto sulla nostra abitazione, ci accingiamo a dare la tinta. Il colore da noi scelto è abbastanza scuro.
Ci sono dei problemi a dare tinte scure alle abitazioni rivestite con cappotto?

21/09/2019 - Alessandro

Ciao Gino,

Ci chiedi se va isolato anche il sotto-portico ed il vano scale. La nostra risposta è che, si, vanno isolati. Probabilmente la risposta del tuo tecnico si basa sul fatto che, anche non isolandoli, il tuo intervento rientra nella normativa per chiedere le detrazioni. Quindi a livello di algoritmo certamente l'intervento è sufficiente per ottenere le detrazioni. 
Ma a livello tecnico tutte le pareti vanno rivestite per evitare i ponti termici. Chiaramente il porticato coinvolge maggiormente il diretto interessato (chi vi abita al di sopra) mentre il beneficio dei piani superiori è pressoché nullo avendo un piano riscaldato al di sotto.
L'intervento, secondo me, deve essere complessivo e riguardare tutte le pareti: solo così avremo la garanzia di un microclima interno confortevole e di un risparmio in termini di riscaldamento e di raffreddamento dell'edificio.
Grazie per aver letto il mio articolo, 
buon lavoro! 

 

 

19/08/2019 - manager

Dovendo realuzzare un cappotto termico su uns palazzina di tre piani, desideravo sapere se le lastre isolanti devono avvolgere tutto l'edificio anche le pareti a piano terra sotto portico coperto e le pareti interne delle scale collegate con la muratura esterna o fermarsi sopra il livello del portico esludendo le pareti laterali del portico? Il consulente tecnico sostiene che non è necessario rivestire le pareti del portico in quanto così facendo dai calcoli effettuati attraverso software si arriva ad abbassare lo stesso.la classe energetica dell'edificio con soddisfacenti risultati. Grazie per la risposta e buon lavoro.

02/08/2019 - gino

Ciao Giancarlo, 

non ci devono essere ponti termici per cui occorrerà studiare una soluzione ad hoc.

buona giornata! 

30/07/2019 - manager

Buongiorno, ho una villetta che ha un vespaio alto 60 cm; verso l'esterno questa parte è costruita con pietre a faccia vista. Dal solaio in su invece c'è un muro intonacata che però è a filo delle pietre sottostanti.
Se faccio il cappotto, debbo andare fino a terra ed inglobare le pietre oppure posso fermarmi alla parte intonacata? grazie

30/07/2019 - giancarlo buttari

Buongiorno Paolo, 

lo zoccolo va protetto con il cappotto fino a terra (la prima ipotesi) proprio per evitare i ponti termici come giustamente hai scritto. 

grazie, 

buona giornata

09/02/2019 - manager

Buongiorno, gentilmente avrei anch'io una domanda da porLe...
Sto procedendo alla ristrutturazione di una casa e devo realizzare a breve anche il cappotto esterno; preciso che il pavimento interno è posto a circa 50-60 cm più in alto rispetto all'esterno. Il dubbio riguarda la parte bassa del cappotto: deve coprire tutto il muro fino a terra, o è preferibile tenerlo sollevato dal pavimento esterno? in tal caso, lo zoccolo non protetto da cappotto può fare da ponte termico, cioè non è che il freddo esterno sale lungo la muratura alle spalle dell'isolamento del cappotto?
Grazie per la cortese risposta e cordiali saluti
Paolo

09/02/2019 - Paolo

Buongiorno Andrea, 

Una considerazione generale è quella che è sempre meglio mettere il cappotto all'esterno piuttosto che all'interno.
Questa però è una regola generale e va sempre considerato e studiato il caso specifico. Ma se ci pensi è meglio "lasciar fuori" l'umidità piuttosto che fermarla una volta che è già dentro all'abitazione. 

Un'altra regola generale è che spesso il cappotto è molto utile e risolve problemi come i suoi, ma anche qui, per darle una risposta precisa è necessario verificare i motivi che generano questo ponte termico che scatena il fenomeno della condensa nel perimetro dei pavimenti.

Infine dove il muro ha già un isolante nell'intercapedine, di solito, non è necessario realizzare un cappotto. 
Valuti anche l'opportunità di installare una ventilazione meccanica controllata (VMC). 
Ne parliamo qui: 

https://www.fratellipellizzari.it/blog/ventilazione-meccanica-nelle-case-iper-isolate-di-oggi

grazie per la domanda e per aver letto il nostro articolo!

michele

 

 

04/02/2019 - manager

Buongiorno, gentilmente avrei delle domande da porLe...
Vivo in una casa costruita circa 30 anni fa e sto procedendo alla ristrutturazione e sarei intenzionato anche alla realizzazione di un cappotto esterno; in una stanza esposta a nord (esternamente è presente un porticato) durante lunghi periodi di pioggia si forma una leggera condensa sul pavimento in corrispondenza del perimetro della stanza con un'umidità interna del 65% (senza però nessuna formazione di muffe), la realizzazione di un'isolazione a cappotto esterna potrebbe risolvere il problema oppure meglio isolare internamente? Eseguire tale isolazione nel periodo autunnale (settembre-ottobre) è ottimale? Su un' altra parete costruita nel 2108 è stato posizionato dell'isolante nell'intercapedine, consiglia di isolare con cappotto esterno anche quest'ultima oppure non è necessario?
La ringrazio

04/02/2019 - Andrea

Buongiorno Agostino, 

i ponti termici vanno sempre eliminati ma non riesco a risponderle sul COME senza sapere come è fatta la struttura. Posso immaginare che il solaio sia appoggiato sul muro e che quindi sia a contatto con l'esterno. In questo caso (se è così) certamente va realizzato anche un controsoffitto per evitare il ponte termico che si avrebbe nello spigolo di congiunzione tra il muro (isolato) ed il solaio (freddo).  
Dato che ha la fortuna di avere una altezza rilevante io, fossi in lei, farei un controsoffitto su tutta la superficie, non solo sui primi 50 centimetri, anche per motivi estetici. 

Buona giornata! 
 

30/01/2019 - manager

Buongiorno e grazie mille per la risposta celere e precisa che mi avete fornito..vorrei porle un’altra domanda se possibile: senza dubbio adotterò la soluzione che mi avete suggerito ma in corrispondenza dei nodi tra pareti e solai oppure tra pareti esterne e interne, mi suggerirebbe di “prolungare” il rivestimento?Solitamente ho letto che per eliminare con certezza i ponti termici, molti continuano con il rivestimento prolungandolo per circa 50 cm. sia sul solaio che sulle pareti interne ma non sono sicuro che tale soluzione sia la più indicata
P.S. se può essere utile, a titolo informativo i miei soffitti sono alti 3,40 metri..grazie ancora

30/01/2019 - Agostino

Buongiorno Agostino, 

la soluzione migliore è la realizzazione di una controparete interna in cartongesso ancorata alla muratura descritto con la classica struttura a telaio per cartongesso. Lo spessore totale (struttura+lastra cartongesso) sarà di circa 5 cm. Nell'intercapedine tra la lastra ed il muro, dove non ci sono i montanti della struttura, io metterei lana di roccia. 

Ci sono altre soluzioni, tipo i pannelli cartongesso accoppiati da incollare, ma la soluzione che le ho descritto è la migliore. 

Bene per la VMC: direi che è obbligatoria quando si fanno interventi di questo tipo. 

Se ha altre domande chieda pure, 

buon lavoro, 

29/01/2019 - manager

Buonasera..gentilmente avrei una domanda da porre e quindi avere un consiglio in merito: vivo in un appartamento ubicato in un palazzo antico, i cui muri perimetrali sono spessi circa 55 cm. , costituiti da pietre e mattoncini..vivo in una località a classe climatica “D”..poiché esternamente non è possibile realizzare un cappotto per via del vincolo a cui è sottoposto il palazzo in cui vivo, vorrei realizzare un isolamento nella parte interna..a tal proposito vorrei precisare che a breve installerò un impianto VMC e che, teoricamente, potrei scongiurare eventuali problemi di condensa che dovesse venire a formarsi dietro i pannelli isolanti..per concludere, quindi, vorrei chiedere gentilmente un parere sullo spessore e il tipo di materiale da usare per ottenere un buon risultato di isolamento tenendo soprattutto conto delle condizioni sopra descritte..grazie mille anticipatamente e buon lavoro

29/01/2019 - Agostino

Buongiorno Fabrizio, 

non posso dirle che avrà problemi con certezza, né escluderli. Occorre esaminare la rasatura e verificarne le condizioni. Verifica che va sicuramente fatta prima di procedere con l'ultimazione del cappotto perché - da quanto scrive - il rischio che si sia danneggiata è rilevante. 

buona giornata! 

26/01/2019 - manager

Ho una domanda.
Durante la rasatura della facciata a 6 gradi per precauzione la ditta ha acceso un ventilatore professionale per mantenere la temperatura sopra i 5gradi.durante la notte il ventilatore si è spento e la temperatura è scesa sotto lo zero. Alla mattina il ventilatore ha ripreso a funzionare. Domanda c è qualche rischio in merito alla durabilità della facciata o si può dire che ho la certezza che avrò dei problemi?
Grasie

25/01/2019 - Fabrizio Viganò

Buongiorno Domenico, 

lo spessore delle pareti conferisce MASSA all'edificio e quindi aiuta ad ottenere una buona performance durante il periodo estivo. D'estate si apprezza lo SFASAMENTO TERMICO e cioè la capacità dell'abitazione di "tenere fuori" il caldo per un certo numero di ore (un ottimo involucro ha uno sfasamento termico che supera le 10 ore).

Ma completamente diversi sono i ragionamenti da fare in inverno. Qui si deve parlare di DISPERSIONE TERMICA e cioè si deve ragionare su quanto freddo i nostri muri lasciano uscire. Lo spessore del muro e la massa dello stesso non mi aiutano in questo senso, occorre studiare la stratigrafia del muro e determinarne la dispersione, magari aiutandosi anche con una termocamera, che metterà in rilievo i punti critici.
Una analisi ben fatta le consentirà di stabilire se vale la pena rivestire l'abitazione con un cappotto termico. Tenga presente che se deve montare una impalcatura per sistemare le facciate (come mi par di capire) questo rappresenta già un 20% di costo risparmiato. Inoltre ci sono dei benefici fiscali da tener presente... 

Infine un ultimo suggerimento: prenda anche in considerazione l'isolamento del tetto. Il caldo, infatti, tende a fuoriuscire sempre dall'alto per cui sarebbe inutile avere delle pareti molto isolate ed un tetto che disperde. 

grazie,

buona ristrutturazione!

 

 

21/01/2019 - manager

Salve, abito in una casa in centro storico, le pareti esterne sono molto spesse, circa 50/60 cm, nel prevedere la ristrutturazione delle facciate, pensavo anche alla posa di un cappotto, ma qualcuno, anche la prima impresa da me contattata per un preventivo, mi ha posto dei dubbi sull'utilità dello stesso, visto appunto lo spessore delle pareti. Consiglio?

19/01/2019 - Domenico

Buongiorno Basilio, 

siamo spiacenti di non poterti aiutare: noi operiamo solo nelle province di Vicenza e Verona. Abbiamo provato a fare lavori più lontano ma abbiamo visto che per dare la giusta assistenza e attenzione ai clienti occorre che i cantieri siano vicini. 
Per rispondere alla prima domanda dovremmo fare un sopralluogo e capire se è possibile installare il cappotto direttamente sul tuo intonaco, in genere è possibile.

Grazie a te per le domande!

02/01/2019 - manager

Salve, sono proprietario di una villetta in cls armato, costruita 30 anni fa e che presenta l'intonaco esterno. Vorrei sapere:
1) il cappotto termico si installa direttamente sull'intonaco esterno?
2) lavorate direttamente o avete professionisti qualificati anche in Calabria?
Grazie

02/01/2019 - Basilio Costanzo

Gentile Manuel,
innanzitutto mi spiace per l'accaduto e spero non le dispiaccia se ho usato quella foto che ho trovato in un articolo di cronaca. Nel caso mi avvisi e provvederò immediatamente a rimuoverla.
Purtroppo le assicurazioni non tengono in considerazione dichiarazioni generiche di ditte come la nostra, nonostante siano redatte da persone esperte nell'installare cappotti termici. Ma noi non siamo dei periti. 
 
Dovrebbe farsi fare una perizia redatta da un tecnico iscritto all'albo dei consulenti o dei periti del tribunale: questo è un documento che avrebbe valore verso l'assicurazione. Ancora meglio se lei potesse richiedere un ATP (accertamento tecnico preventivo) al tribunale allo scopo di far accertare ad un giudice le cause del problema nel cappotto in oggetto e la necessità che ci sia un risarcimento.  
Ma va detto che entrambe queste opzioni hanno un costo piuttosto elevato: c'è la possibilità di ripartirlo tra i danneggiati? In un secondo tempo l'assicurazione ve lo risarcirebbe. 

Se non vuole percorrere questa via dovrebbe provare a contattare l'agente di zona di Kerakoll che si occupa di "cappotti e colori" nella sua zona. Loro sono molto bravi e solitamente conoscono anche periti che potrebbero certificare la cattiva esecuzione (magari conoscono anche quelli che applicano prezzi più ragionevoli).
Spero di essere stato utile
in bocca al lupo! 

 


 

17/10/2018 - manager

Salve, sono uno degli sfortunati proprietari di una delle auto colpite dalla caduta del cappotto termico che avete messo in foto in questa pagina. Siccome l'assicurazione della palazzina sta facendo storie per i rimborsi, mi chiedevo se era possibile avere una sia dichiarazione da esperto in cui si faccia notare la poca cura nella messa in posa di quel cappotto e quali errori sono stati commessi. Se può servire ho altre foto dell'evento in questione. In attesa di una sua risposta la ringrazio anticipatamente.

16/10/2018 - Manuel Bellinati

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