Alla Fratelli Pellizzari siamo dotati di macchina termografica, dispositivo che ci consentirà di offrire una veloce risposta sullo stato di salute dei vostri edifici e sulle problematiche su cui agire.
Termografia edilizia: valutazione dei ponti termici
Edifici nuovi o vecchi
La termografia si colloca all’interno dell’efficientamento energetico, diventato oggi un requisito necessario sia per un edificio nuovo che per risanare un edificio esistente.
Nel primo caso c’è la possibilità di partire da zero scegliendo struttura, materiali ed altri accorgimenti, mentre nel caso dell’esistente si deve intervenire in modo consono rispettando vincoli e limitazioni.
Individua le cause dei problemi
La termografia è una utilissima tecnologia che permette di analizzare l’involucro ed offre risultati attendibili, infatti in base alla temperatura superficiale rilevata è possibile spiegare le dispersioni energetiche di un edificio ed in questo modo risalire alle cause delle perdite energetiche, individuando ad esempio i ponti termici.
Grazie a questo processo di analisi veloce e non invasivo si possono avere subito le idee chiare rispetto alla coibentazione dell’edificio e delle sue prestazioni. Si pensi all'importanza che può avere, ad esempio, per valutare la corretta esecuzione di un rivestimento a cappotto termico.
Che cos'è una termocamera?
Nasce nel 1965
La prima termocamera venne messa in commercio nel 1965 per l’ispezioni di impianti elettrici ad elevato voltaggio; dal quel momento è migliorata molto la qualità delle immagini, la versatilità delle macchine ed è cambiata la loro dimensione.
Quando si scalda l'esterno...
Le termocamere sono, oggi, in grado di rendere immagini ad alta risoluzione e sono usate da addetti in diversi settori. Tra questi vi è l’edilizia in cui il dispositivo consente di realizzare immagini che mostrano la distribuzione della temperatura superficiale di un edificio. Le immagini che otteniamo ci vanno vedere come l'edificio sia una sorta di "enorme termosifone" che scalda - inutilmente - l'aria esterna.
I ponti termici
Le porzioni di colore giallo ci mostrano i ponti termici e cioè i punti in cui importanti quantità di calore escono dall'edificio. Questi oltre a rappresentare un evidente spreco, comportano anche delle problematiche importanti. Infatti nei ponti termici si creerà quasi certamente umidità di condensa superficiale e conseguente muffa.
I punti evidenziati in giallo dalla termocamera sono anche quelli in cui c'è una carente tenuta all'aria: spifferi, guarnizioni mancanti, cassonetti etc.
Come funziona una termocamera?
Grazie all'infrarosso
La termocamera è in grado di registrare l’intensità di radiazione nel campo dell’infrarosso dello spettro elettromagnetico, per poi restituirla in forma di immagine in cui i diversi colori indicano diverse temperature.
Ogni oggetto emette radiazioni infrarosse e più è caldo, maggiori saranno le radiazioni emesse. Con la termografia siamo in grado di visualizzare valori assoluti e variazioni di temperatura degli oggetti e la correlazione tra irraggiamento e temperatura delle superfici.
L'analisi termografica, a cosa serve?
In edilizia la termografia permette utili diagnosi senza essere un metodo invasivo, proprio questa qualità permette di effettuare i lavori senza fermare o compromettere le normali attività e di non creare alcun disagio alle persone nel luogo oggetto di studio.
Questo tipo di studio permette di riscontrare i problemi in modo veloce così da poter intervenire prima che ne sopraggiungano di più gravi, inoltre permette di avere delle immagini molto accurate che danno indicazioni precise sui punti in cui esiste il problema, in modo da intervenire con precisione.
Questi strumenti comunque trovano impiego in altri settori come in quello industriale dove queste macchine permettono di conoscere eventuali surriscaldamenti potendo poi porvi rimedio prima che vi sia danni.
Termografia edilizia
Fondamentalmente la termografia in edilizia permette di evidenziare le perdite energetiche individuando la differenza di temperatura tra zone superficiali adiacenti.
Gli obiettivi principali che può avere un’indagine termografica in questo ambito sono: la ricerca di ponti termici, la verifica dello stato delle impermeabilizzazioni, degli impianti in funzione e la ricerca di umidità nelle murature.
I ponti termici coincidono in punti in cui si ha una “perdita” energetica e quindi una differente temperatura superficiale rispetto al contesto; nelle immagini li vedremo come punti tendenti al blu, quindi più freddi.
Le immagini termografiche sono utili anche per cercare difetti nell’isolamento come nei sotto-finestra, per individuare le infiltrazioni d’acqua in coperture, per scoprire se vi sono “perdite d’aria” in un edificio e per individuare le zone umide che avranno diversa temperatura (di solito più bassa) rispetto al contesto.
Gli usi sono davvero molti, si pensi, ad esempio, alla capacità di trovare le perdite nell’impianto di riscaldamento a pavimento.
Termografia, accortezze
È giusto sapere che questa tecnica è influenzabile da fattori ambientabili e climatici che possono alterare le condizioni di temperatura dei materiali e dei manufatti che si stanno studiando.
Sarà quindi importante effettuare le valutazioni nelle corrette condizioni ambientali per avere risultati più veritieri.
Va effettuata, quindi, nei momenti in cui non sia presente un irraggiamento solare diretto, quando sono assenti le precipitazioni, non ci siano interferenze sul percorso di trasmissione e quando non c’è vento.
Un ulteriore fattore da considerare è che eventuali fonti di calore, come tubazioni non coibentate, possono provocare variazioni di temperatura sui componenti dell’involucro, ma basta essere consapevoli delle condizioni in cui si sta effettuando l’analisi.
Inoltre è importante sapere che per misurare con gli infrarossi nel settore edile, il momento ideale sarebbe dopo il tramonto, quando l’edificio si sta raffreddando.
Ideale se tra l’interno e l’esterno c'è uno sbalzo termico di circa 15 gradi, che gli elementi dell’involucro non siano fortemente influenzati dall’irraggiamento solare e le condizioni ambientali devo essere stabili.
Ovviamente tutte queste accortezze sono valide quando l'analisi termografica viene svolta dall'esterno.
Se riguarda ambienti interni bisognerà comunque prestare attenzione alla presenza di impianti o di fonti di calore.
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Buongiorno,
ho una divergenza di opinione con il mio termotecnico riguardo alla trasmittanza di una stratigrafia. In pratica la situazione è questa:
- Resistenza superf. interna
- Intonaco interno ca 1 cm
- Muratura in blocchi forati da 30 cm
- Intonaco esterno ca. 1 cm
- Stifterite da 80 mm (oppure da 100 mm)
- Intonaco per cappotto (dovrebbe essere sui 0,5 cm)
- Resistenza superf. esterna.
Secondo i miei calcoli dovremmo essere sotto i 0,23 m2°K/W con entrambi gli spessori di stifterite, mentre il termotecnico dice di no. Il motivo sarebbe che il lambda della stifterite dichiarata 0,026 W/m°K va aumentata del 25% per le normative di posa.
Cosa ne pensate? di che norma si tratta? a voi quanto viene la trasmittanza totale?
Grazie per un vostro consiglio.
Un cordiale saluto.
Alessandro.