Decking
Con questo termine si intende la pavimentazione in legno che consente di arredare il tuo terrazzo o il tuo giardino.
In questa pagina racconteremo le nostre esperienze con questo materiale, parleremo delle problematiche, dei costi e di quali essenze sono più adatte di altre.
Il termine oggi identifica anche le pavimentazioni realizzate con il "finto legno", imitazione ottenuta con materiali tecnici o miscele di resina e polvere di legno.
Perchè il decking?
Progettisti e clienti, probabilmente anche tu che stai leggendo questa pagina, sono sempre più orientati verso la cura degli spazi aperti circostanti la casa, l'ingresso pedonale e carrabile, il giardino, le aiuole e, immancabilmente, il deck ovvero il più esclusivo dei pavimenti per esterni che porta anche all'esterno la bellezza dei pavimenti in legno.
La diffusione in plen air del legno sembra essere una richiesta crescente anche per la consapevolezza dei consumatori che "vivere bene" richiede la disponibilità di un ambiente adeguato allo sviluppo del sano stile di vita, da riconoscersi principalmente nello spazio verde.
La cultura del decking
Questo dato è confermato dalla domanda registrata dai produttori di semilavorati anche se non sembra accompagnato da una cultura e consapevolezza dei requisiti estetici e prestazionali del decking.
Difficile trovare informazioni puntuali e difficile anche ragionare su tecniche e tecnologie dal momento che non esiste una regolamentazione al momento in cui scriviamo.
Va tenuto presente che i prodotti che utilizziamo dovranno subire l'azione degradante degli agenti metereologici che avranno maggior o minore impatto in base al prodotto ed alla tecnica di posa utilizzata. Probabilmente saprai che il Teak (o Teck) è il più conosciuto ed apprezzato legno per esterno, grazie alla sua stabilità dimensionale che gli permette di sopportare bene gli agenti atmosferici e gli sbalzi di temperatura ed umidità.
Forse saprai anche che qualsiasi sia il tipo di legno scelto per il tuo decking dovrai accettare che, esposto all'azione degli agenti climatici, subirà un rapido scolorimento tendendo verso il grigio cenere e che potrà variare non solo nell'estetica ma anche nella funzionalità, come vedremo nel prossimo paragrafo.
Cose da sapere prima di innamorarsi del decking
Quello che forse non ti aspetti, ma che va precisato, è che oltre al cambiamento di colore dovrai aspettarti anche delle variazioni dimensionali (dovute alle continue variazioni dell'umidità relativa del legno) e l'aumento della ruvidità superficiale, causata dal ciclico desorbimento/assorbimento di umidità. E' soprattutto il desorbimento a causare, durante il periodo estivo, fessurazioni diffuse nelle tavole.
Infine dovrai anche tenere conto che il tuo pavimento potrà avere delle deformazioni longitudinali e potranno sconnettersi alcuni elementi proprio in conseguenza di queste deformazioni.
La necessità di dover sostituire qualche elemento fa parte delle caratteristiche del decking e non costituisce un evento anomalo o da imputare a cattiva qualità del fornitore o del posatore.
Esiste una protezione che renda il decking "eterno"?
Spoiler: no, non esiste.
Qualsiasi impregnante o vernice o trattamento di protezione è di fatto inutile in esterno. Ogni trattamento ad oggi conosciuto è infatti soggetto a dilavamento o distacco con successiva degradazione fisica e perdita della capacità di proteggere il decking.
Ma le navi da crociera? i ponti sono rivestiti in legno e sono perfetti!
Certo, i ponti delle navi sono oggetto di accurata e quotidiana manutenzione, vengono ripetutamente puliti, carteggiati, protetti con vernici filmanti che proteggono da UV e che impediscono l'ingrigimento della superficie. Difficile pensare di poter adottare questa manutenzione continua anche a casa tua.
Perchè negli show room vedo sempre decking belli?
La corretta presentazione di un materiale dovrebbe consistere nel far vedere al cliente anche il decking esposto per un paio di anni alle intemperie, ingrigito e invecchiato. L'onesto posatore o venditore dovrebbe spiegare e far visionare un deck che abbia sofferto le condizioni atmosferiche.
Ovviamente, però, un campione soggetto ad ingrigimento è molto meno "emozionale" di un campione perfetto in cui il legno sia perfetto, caldo e affascinante, per questo raramente troverai un campione "vissuto".
Ribadisco che questo non significa dire che il legno all'esterno non vada bene o che sia esteticamente brutto, ma semplicemente che va considerata naturale la sua ossidazione, il cambio di colore.
Il problema, semmai, è quello di generare delle false aspettative, per cui il cliente finale si aspetta che il legno rimanga dello stesso colore del campione visto in show room per sempre.
Il decking e le tecniche di fissaggio
In relazione alle tecniche di fissaggio non esiste una regola "ideale" per costituire una piattaforma di ancoraggio degli elementi, i quali presenteranno continue modificazioni delle loro dimensioni trasversali, opponendosi a sistemi di fissaggi rigidi. Per questo motivo le regole da rispettarsi durante la progettazione sono:
- interposizione di una adeguata fuga (fessura) di almeno 5/8 mm. nel perimetro del pavimento
- le testate delle doghe non devono essere poste a contatto ma distanziate di almeno 376 mm.
- va ricercata l'aerazione dell'intercapedine sotto al pavimento che favorisca la rapida asciugatura del legno dopo la pioggia
- l'intercapedine sotto alle doghe va progettata in modo che non vi sia ristagno d'acqua o ostacoli al suo rapido deflusso
- la sottostruttura dovrà essere realizzata in materiali più durevole (e non certo più scarsi) rispetto a quelli utilizzati per il pavimento. Perchè la sottostruttura è sottoposta a maggiore stress rispetto al pavimento.
- i fissaggi vanno applicati ad almeno 45 mm. dalla testa delle doghe per evitare di provocare la spaccatura della doga
- i fissaggi a vite devono essere anticipati da una svasatura del foro per evitare microcrepe che possono nel tempo ingenerare fessurazioni o spaccature
- la ferramenta dovrà essere in accciaio inox e non in ferro per evitare macchiature da ruggine sul legno
- le doghe vanno attentamente esaminate e vanno scartate quelle non perfette o svergolate. Solitamente una percentuale di circa il 5% delle doghe presenta delle alterazioni tali da sconsigliarne la posa.
Quali sono le norme sul Decking?
Sono due le norme di riferimento per il settore del parquet da esterno:
La UNI 11538-1 del 2014: “Pavimentazioni di legno per esterni - Parte 1: Elementi di legno - Requisiti”. Questa norma definisce le caratteristiche pertinenti e i metodi di valutazione per determinare le caratteristiche degli elementi di rivestimento di legno massiccio e/o giuntati di testa e/o multistrato utilizzati in pavimentazione esterne, per impiego mediante fissaggio meccanico al piano di posa.
La UNI 11538-2 del 2018: “Pavimentazioni di legno per esterni - Parte 2: Requisiti degli elementi di appoggio e di fissaggio e modalità di posa in opera delle pavimentazioni”. La norma definisce le tipologie e le caratteristiche pertinenti degli elementi di appoggio delle pavimentazioni di legno per esterni, posate mediante fissaggio meccanico o a incastro e degli elementi di fissaggio stesso.
Ancora sul decking in legno
Del decking in legno parliamo in un articolo molto dettagliato: ti raccontiamo quali essenze utilizzare, quali modalità di posa, quali trattamenti. Parliamo di costi e di manutenzione... insomma è una guida completa che ti consigliamo di leggere se, anche dopo aver letto i paragrafi precedenti, hai comunque il desiderio di pavimentare l'esterno di casa tua con il legno:
► Il pavimento esterno in legno guida completa
Esistono dei decking alternativi? Il WPC
Un materiale che sta velocemente crescendo nelle richieste dei clienti è il WPC, un composito di legno e plastica, da cui il nome: wood plastic composite.
Abbiamo dedicato un articolo a questa tipologia di pavimento che trovi qui di seguito: