Ricerca di tarli e infestazioni biologiche
I parquet storici (soprattutto rovere, castagno, larice e abete) possono aver subito attacchi xilofagi.
Prima di procedere, si controllano:
- fori di sfarfallamento,
- segatura fine (rosume),
- rumori notturni o microframmentazioni.
In caso di sospetti:
- trattamento antitarlo professionale a iniezione o impregnazione;
- eventuale consolidamento delle parti degradate.
Solo dopo il trattamento e la completa stabilizzazione si può incollare un nuovo parquet sopra quello esistente.
Verifica della stabilità e dell’adesione del vecchio parquet
Il parquet esistente deve essere solidale con il sottofondo.
Si esegue il test “del suono” con un mazzuolo in gomma: eventuali zone vuote o distaccate devono essere:
- fissate,
- rimosse e ricostruite,
- oppure riempite con resine consolidate.
Un parquet che si muove, vibra o suona “vuoto” non è idoneo alla sovrapposizione perchè l'incollaggio del nuovo parquet avviene su una assicella che non aderisce bene al fondo.
Controllo della planarità
I parquet posati 40–80 anni fa possono presentare pendenze e avvallamenti significativi.
La norma UNI 11368 raccomanda che la superficie rientri in tolleranze precise:
- scostamento max 3 mm su 2 metri (in genere accettato come riferimento professionale).
Quando il vecchio parquet presenta avvallamenti irregolari, si può intervenire con:
- carteggiatura professionale,
- microlevigature,
- oppure rasature autolivellanti specifiche per legno.
Scelta tra posa flottante e posa incollata
Posa flottante
È la soluzione più semplice:
- si posa un materassino (meglio se acustico e idoneo per legno),
- si installa il nuovo parquet con incollaggio solo degli incastri maschio-femmina.
Vantaggi:
- rapidità,
- non si intacca il vecchio pavimento,
- reversibilità.
Svantaggi:
- leggero “suono” di cassa,
- minore stabilità su grandi superfici,
- non consigliato con listoni molto larghi o in presenza di radiante.
Posa incollata (la più consigliata)
Garantisce stabilità superiore e migliore resa estetica.
L’orientamento consigliato è:
- a 90° rispetto al vecchio parquet,
- oppure a 45° per una migliore indipendenza meccanica e visiva.
Preparazione del parquet esistente per la posa incollata
Prima dell’incollaggio serve una preparazione accurata, essenziale per garantire adesione:
- Carteggiatura superficiale
Serve per togliere:- cere,
- oli vecchi,
- vernici ossidate,
- sporco grasso.
L’obiettivo è riportare il supporto a una superficie “attiva” e assorbente.
- Pulizia profonda
Aspirazione + detergenti neutri per eliminare polveri fini. - Applicazione di un primer
Si usano primer poliuretanici o epossidici, in base al collante scelto, per:- bloccare polveri sottili,
- migliorare l’adesione,
- consolidare il vecchio legno.
Collanti idonei per posa su parquet esistente
I collanti consigliati sono:
- Adesivi poliuretanici bicomponenti
(massima adesione, elasticità, compatibilità con superfici difficili) - Adesivi silanici/MS polymer
(elastici, privi di solventi, ottima compatibilità con supporti legnosi, meno odore)
Collanti sconsigliati:
- vinilici (PVA) → contengono acqua, rischiano rigonfiamenti, non idonei su legno preesistente.
L’adesivo va steso con spatola dentata, seguendo lo schema di posa previsto.
Vantaggi della posa su parquet esistente
- Nessuna demolizione → meno polvere, meno costi.
- Miglior comfort acustico (il vecchio parquet funge da materassino).
- Risparmio di peso e spessore.
- Tempi di cantiere più rapidi.
- Possibilità di riallineare estetica e formato con un parquet moderno.
Criticità da considerare
- Il livello del pavimento si alza di 10–15 mm → verificare porte, porte-finestre, zoccolini.
- Necessità di un parquet esistente stabile.
- Non ideale sopra parquet flottanti vecchi (troppo mobili).
- Non adatto a parquet umidi, tarlati o instabili.
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