Parquet di Iroko

01/03/2022

Pianta arborea tropicale africana spontanea con un areale di crescita molto ampio, può superare i 40 metri di altezza e raggiungere diametri di 160/180 centimetri. Il legno ha una durezza "discreta" ma una nervosità medio-bassa. Il colore è bruno con striature bionde appena posato, si ossida e diventa scuro nel giro di qualche mese.

L'albero di Iroko

Tra le specie legnose africane maggiormente utilizzate al mondo c'è l'Iroko, un albero imponente diffuso in tutta l'Africa equatoriale definito dalle molte etnie del continente "l'albero della gente".
La sacralità e la reverenza che gli africani hanno da sempre nei confronti di questa specie legnosa può essere ricondotta al fatto che essa forniva importanti risorse alle popolazioni ed il suo abbattimento sconsiderato fosse fonte di sfortune familiari (secondo alcuni chi vede l'uomo-iroko diventa pazzo e muore). Infatti da tempi remoti i tronchi, opportunamente disalburnati e scavati, servivano per fare le lunghe canoe che consentivano, nonostante le onde oceaniche, di avventurarsi nel mare per attuare l'attività di pesca.
Il legno, resistente alla putrefazione, serviva per la costruzione di case, palafitte, baracche e pontili ma veniva intagliato, scolpito e tinto per fare maschere e statue rituali.

Utilizzo delle parti dell'albero di Iroko

Le cortecce pestate usate per produrre tinture, sminuzzate per preparare infusi per la tosse e/o decotti
contro la dissenteria.

Il lattice, che siricava incidendo la corteccia, usato per i mal di gola, mal di stomaco secondo la medicina locale contro i tumori.

Le radici e le foglie consentivano di preparare pozioni e/o infusi curativi e/o rilassanti. I ramoscelli città e vill
venivano comunemente usati come spazzolini perché sbiancavano i denti e prevenivano gli attacchi di carie
dentaria. I frutti, carnosi e succulenti, placcavano la fame. Le foglie vengono usate negli orti come pacciamatura.

L'Iroko nella cultura africana

Molto curiosi sono i modi di dire ed i proverbi riferiti all'albero di Iroko. Tra i più noti quello che recita "viviamo di speranza, ma una canna non si trasforma mai in un albero di Iroko".
Un altro recita "proviene da un piccolo seme anche l'albero di Iroko" riferito al fatto, sorprendente, che un albero così imponente nasca comunque da semi molto piccoli.

Oggi in molte città e villaggi africani l'albero dell'Iroko è protetto ed è impiantato anche a scopo ornamentale.

Areale di diffusione dell'Iroko

Questa piant arborea tropicale africana ha un areale di crescita molto ampio. La si trova spontanea nelle foreste equatoriali e semi-decidue dei paesi che circondano il Golfo di Guinea. In particolare è presente in Angola, nel Benin, nel Burundi, ne Burkina Faso, in Cameroun, Costa d'Avorio, Gabon, Ghana, Sudan, Tanzania, Togo, Uganda.

È una specie che cresce sia nelle zone marginali (albero secondario della savana umida) laddove le foreste incontrano la savana, sia nelle foreste galleria tipiche della zona occidentale africana. Si sviluppa dal piano basale fino a circa 1200 metri sul livello del mare.
Preferisce terreni relativamente fertili laddove le precipitazioni annuali di pioggia sono medio-basse (circa 700 mm) ed in alcuni casi è considerata una pianta pioneristica. Cresce bene anche lungo le aree litorali montane dei laghi Malawi e Vittoria anche se non sopporta invasioni d'acqua.

Il legno di Iroko ha avuto una notevole richiesta negli anni '80 e '90 cosa che ha creato problematiche di reperimento della materia prima a cui si è fatto fronte tentando di coltivare la specie in altri paesi ma senza successo.

Caratteristiche della pianta di Iroko

L'Iroko è una pianta a rapida crescita, alcune piante possono superare i 40 metri di altezza e raggiungere diametri di oltre 180 cm. nel tronco. Generalmente la chioma è espansa, l'albero è diritto, poco rastremato e tende a svasare sul piede, senza presentare ali ma cordonature. Sono alti, diritti e cilindrici fino a 20 metri di altezza. La corteccia è solcata e bruna e se taagliata secerne un lattice biancastro. I rami degli alberi femminili sono pendenti mentre quelli maschili hanno rami diritti. Le foglie sono verdi con lamine di differente tonalità che invecchiando assumono colorazione giallastra luminosa.

Sono di forma ovato oblunga, sono acuminate e presentano nervature evidenti. I fiori maschili e femminili sono in alberi distinti ed i tempi di fioritura possono essere differenti a seconda della zona  e dell'annata. I frutti sono more verdastre e carnose lunghi circa 5 centimetri con semi duri e piccoli.

Il legno di Iroko è caldo e resistente e viene usato per molti tipi di manufatti e lo sfruttamento eccessivo e non controllato degli anni passati hanno causato in alcuni paesi dell'africa centro occidentale seri problemi di approvigionamento. I grossi tronchi cha arrivavano negli anni '80 e che potevano misurare anche 130/ 150 centimetri di diametro sono un ricordo. Quelli che oggi sono disponibili hanno diametri da 60-80 cm.

Il legno di Iroko, per alcuni prodotti è selezionato anche in relazione alle tonalità di colore (dipende molto dalla stazione di provenienza) e talvolta viene venduto con nomi commerciali del tutto impropri come Quercia Africana, Teak africano o olmo roccia o altri.

Utilizzo del legno di Iroko

In Africa il legno è utilizzato nel settore della carpenteria stradale e viene impiegato anche per realizzare pavimentazioni esterne, ponti, passerelle e recinzioni.

Nella carpenteria navale si usa per fare imbarcazioni, pontili e costruzioni. Per le sue caratteristiche fisiche e meccaniche e per il rapporto qualità prezzo che lo contraddistingue l'Iroko viene utilizzato per fare scale in legno interne ed anche dell'ottimo prefinito a due strati per pavimenti. Negli anni passati, ma ancora oggi, si trova in commercio il legno di iroko nella tipologia parquet massiccio o massello, cioè con solo legno nobile che si posa e poi si leviga e vernicia in opera.

Parquet di Iroko, scelte e caratteristiche

Nel settore dei pavimenti in legno da interno le scelte qualitative delle liste commercializate sono diverse e seppure vincolate ai contenuti dell enorme Uni En alcuni assortimento vengono prposti in classe "libera" in relazione alle particolarità istologiche delle sezioni anatomiche di questo legno.

Il legno di Iroko è considerato particolarmente stabile e quindi adatto ad essere utilizzato anche su impianti di riscaldamento a pavimento. Nel caso di utilizzo del prefinito servono le normali accortezze di posa del parquet che abbiamo già trattato, mentre nel caso di legno massello il consiglio è quello di utilizzare formati non troppo grandi, quindi il lamparquet (~ 50x250x10), il formato industriale in basso spessore (liste ~ 20x250x10) o il formato listone sempre a basso spessore (~ 80x500x10/14). 

Iroko nell'arredamento

Trova anche impiego nel settore del mobile ed arredamento di interni. Il legno di Iroko viene anche utilizzato per fare Gaxebo, tavoli, sedie, fioriere etc. Viene anche utilizzato per realizzare pavimenti per esterno in legno.

Inoltre con il legno di Iroko si realizzano anche finestre e portefinestre di ottima qualità.

Caratteristiche istologiche dell'Iroko

L'Iroko presenta anelli di accrescimento non distinguibili facilmente ad occhio nudo e vasi medio grandi, spesso occlusi, distribuiti uniformemente senza però una particolare specifica disposizione. Queste sue caratteristiche si palesano poi anche nel pavimento posato: le venature non si vedono o si leggono con difficoltà. Niente a vedere con le venature decise di Rovere o Olmo o, peggio, dei resinosi come il Larice. Le venature sono più che altro delle "striature" sfumate che attraversano la tavola con tonalità che dal bruno scuro variano verso il biondo.

I raggi parenchimatici non sono visibili ad occhio nudo ed hanno generalmente un andamento serpeggiante. Nel legno di questa moracea tropicale spesso sono presenti congregazioni calcaree biancastre anche di una certa grandezza. Il legno risente molto della zona di provenienza e assume tonalità di colore più o meno chiare e leggermente sericee. Come ben sanno i posatori di esperienza, che posavano e verniciavano il legno in opera, il legno di Iroko contiene cloroforina, un composto fenolico antiossidante che rende difficile la verniciatura.

In breve il legno presenta caratteristiche di durezza "discreta" (non molto duro quindi) ma di ritiro dimensionale "basso" (quindi non risente molto degli sbalzi di umidità e temperatura).  Il durame è durevole mentre l'alburno è attaccabile da insetti xilofagi.

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