Regole per l'acqua in bagno
In Italia, apposite leggi stabiliscono i requisiti delle acque destinate al consumo umano, intendendosi per tali tutte le acque, qualunque ne sia l'origine che, dopo eventuali trattamenti, sono fornite per tale scopo o utilizzate mediante incorporazione o contatto nella manipolazione di prodotti o sostanze destinate al consumo dell'uomo.
Di contro le stesse, una volta usate, devono essere allontanate rapidamente in quanto, modificatasi la loro natura, per effetto della utilizzazione, le stesse potrebbero essere fonte di inquinamento.
Ma se nel settore civile le acque, siano esse del tipo fecali nere, saponose bianche o grasse, ormai vengono allontanate e razionalmente convogliate, altrettanto non si può dire della reimmissione nel ciclo di scorrimento. E tantomeno di quelle utilizzate nei sistemi relativi a processi di lavorazione e trasformazione di prodotti e nei quali la stessa acqua di risulta può dar luogo a fenomeni ancor più gravi di inquinamento dal punto ai vista fisico, chimico, batteriologico, trasportando fino al mare tutti i depositi che incamera nel suo passaggio lungo le campagne, gli insediamenti industriali e gli agglomerati urbani
Purtroppo, se si confrontano i requisiti che debbono avere le acque potabili, secondo i dettami di Legge, con una serie di dati forniti da appositi monitoraggi la situazione non è certo delle più confortanti. Molte città italiane superano i livelli di sicurezza dei parametri fissati per legge delle acque destinate al consumo umano
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