Piastrelle e resistenza alla caduta di oggetti
Abbiamo visto come misurare la resistenza alla flessione delle piastrelle e come questo dato sia importante per comprendere il comportamento di una piastrella e le sue caratteristiche tecniche.
Se la resistenza alla flessione ci dice quanto una piastrella resiste ad un carico statico la resistenza agli impatti ci dice, invece, quanta energia serve per fratturare un campione di grès in un solo colpo, a seguito dell'urto di una massa in caduta. La resistenza all'impatto è chiamata RESILIENZA.
La prova di resilienza secondo normativa
I due metodi più utilizzati sono il metodo di Izod ed il metodo di Charpy. Entrambi prevedono un urto di una massa a caduta pendolare su di un provino con un intaglio superficiale. Il motivo dell'intaglio è quello di concentrare gli stress in una zona molto ristretta.
Generalmente questa prova si fa sui metalli e si addotta la norma europea EN 10045.
La prova va eseguita ad una certa temperatura perchè a bassa temperatura la capacità di resistere gli urti diminuisce sensibilmente.
Prova di resilienza per le piastrelle
Per le piastrelle in ceramica non viene utilizzato questo metodo ma si verifica la resilienza tramite dei test differenti. Per esempio si misura la resistenza che la lastra cermica oppone all'urto di una massa di forma sferica che cade in verticale (ad esempio all'interno di una tubazione) da differenti altezze. A differenza dei metalli, non si crea un intaglio, che indebolirebbe inutilmente la superficie della piastrella.