La luce naturale deve convivere con quella artificiale! In questo articolo affrontiamo alcuni aspetti, come la differenza tra la luce di una finestra e quella di un lucernario, i problemi e le soluzioni da adottare.
La luce naturale e l'architettura
Fino a qualche decennio fa si andava a letto quando il sole tramontava.
Certo, c'era la luce del fuoco o delle candele (e successivamente delle lampade ad olio) ma erano sorgenti luminose molto blande ed il costo elevato le rendeva beni di lusso, destinati solo ad una certa classe sociale.
Questo imponeva ai nostri progenitori di dedicare moltissima attenzione all'orientamento dell'edificio. Le aperture erano decise per assicurare sufficienti livelli di illuminazione naturale negli spazi interni.
Ma pensate anche alla struttura esterna degli edifici antichi: frontoni, cornicioni, nicchie e modanature venivano inserite per disegnare, grazie alla luce naturale, effetti nelle pareti, diversi mano a mano che il sole si spostava nel cielo.
I problemi della luce naturale
► Il sole illumina e rallegra le stanze ma, se non viene ben gestito, rischia di risultare accecante. Attività come la lettura o l'utilizzo di un computer o di un tablet possono risultare impossibili nel caso in cui ci sia un bagliore accecante della luce solare diretta. Un edificio con una grande vetrata rivolta a sud-ovest non può avere un pavimento troppo chiaro (assolutamente non bianco). E va evitato tassativamente un pavimento lucido.
(In merito a questi argomenti vedi anche l'articolo "Pavimenti chiari o pavimenti scuri?")
► D'estate la luce diretta del sole sugli edifici contribuisce ad accrescere la temperatura interna. Se la progettazione non tiene conto di questo occorrerà, successivamente, pensare a delle schermature solari.
► La luce solare ha un effetto sbiancante su mobili, tappeti, tessuti, pavimenti in legno.
Cosa fare quando c'è troppa luce solare diretta
Le soluzioni dei nostri nonni erano piantare latifoglie in modo da schermare l'eccesso di luce estiva ma lasciar passare la luce naturale d'inverno, quando le foglie cadono. Oppure dei rampicanti in grado di mantenere più freschi i muri.
Ma le possibilità sono molte: tende, sporgenze, schermi, cortine... sono dispositivi che aiutano ad evitare a luce solare diretta e che la convertono in luce soffusa, riflessa.
Finestre o lucernari? Qual è la luce migliore?
La quantità di luce naturale che entra in un vano da una finestra è completamente differente da quella che entra da un lucernario.
Il lucernario capta la luce dal cielo ed è una fonte di illuminazione naturale particolarmente efficace.
Mediamente la quantità di luce che penetra dalla finestra è di circa un terzo rispetto a quella che entrerebbe in presenza di una apertura nel tetto.
Ma oltre alla quantità di luce occorre pensare anche alla diffusione: nel caso di una stanza con una finestra ci sarà una concentrazione di luce nei pressi della finestra che via via diminuisce mano a mano che ci spostiamo verso le pareti chiuse. Nel caso di luce dall'alto, invece, la diffusione sarà uniforme.
Pensiamo alla stanza di un ragazzo che deve studiare: la luce dall'alto è certamente la migliore. In alternativa si dovrà posizionare la scrivania di fronte alla finestra (senza dare le spalle alla luce per non farsi ombra) con il rischio di avere troppa luce in certi momenti.
Problemi dei lucernari
Appurato che la luce che viene dall'alto è la migliore quali sono i problemi dei lucernari?
► Vanno evitate le infiltrazioni dal tetto curando l'installazione e prevedendo degli interventi di manutenzione;
► Va previsto un dispositivo di schermatura in modo da impedire alla luce del primo mattino di svegliarci anzitempo;
► Vanno scelti tra quelli in grado di garantire un ottimo isolamento acustico altrimenti la pioggia battente può risultare molto fastidiosa;
► In caso di tetto piano vanno scelti lucernari con la superficie bombata in modo che non si fermi la polvere al di sopra.
Perchè illuminare con la luce naturale?
È dimostrato che illuminare edifici commerciali o direzionali con la luce naturale consente un maggior benessere psicologico per chi ci lavora. La luce varia con il tempo, con il passare delle ore e delle stagioni.
Tutto questo senza considerare il costo dell'energia risparmiata.
Questo non significa che si possa fare a meno dell'illuminazione artificiale, che rimane indispensabile per poter garantire la costanza dell'illuminazione a prescindere dal tempo atmosferico.
Ma la luce naturale e quella artificiale devono essere associate e pensate (progettate) in modo da convivere nelle abitazioni e negli spazi di lavoro.
(Lo studio illuminotecnico è un servizio che diamo solo ai clienti che ci affidano le finiture di tutta l’abitazione o che si rivolgono a noi per ristrutturare con la formula chiavi in mano il loro bagno)