I bagni in mansarda: luce, spazi e soluzioni progettuali
Complessi ma preziosi
Realizzare un bagno in mansarda è una sfida affascinante per architetti e progettisti: un esercizio di equilibrio tra vincoli strutturali e libertà creativa.
Si tratta infatti di ambienti spesso caratterizzati da soffitti spioventi, altezze ridotte e illuminazione naturale proveniente da lucernari o finestre zenitali, elementi che rendono questi spazi suggestivi ma al tempo stesso complessi da gestire.
Diverse altezze, diverse soluzioni
La difficoltà principale sta nel riconfigurare uno spazio irregolare e trasformarlo in un ambiente funzionale e accogliente.
Ogni centimetro diventa prezioso: occorre sfruttare le altezze più basse con elementi contenitivi o vasche integrate, riservando la parte più alta ai sanitari o al lavabo.
La luce naturale, spesso proveniente solo dall’alto, diventa una risorsa da valorizzare attraverso superfici chiare, riflettenti e materiali che amplificano la luminosità, come il vetro o il grès satinato.
Il più intimo dei bagni
Un altro aspetto chiave è la sensazione di comfort: il bagno in mansarda, se ben progettato, può diventare un rifugio intimo e rilassante, in cui il tetto inclinato protegge e abbraccia.
Le scelte dei materiali, dei colori e delle geometrie devono contribuire a questo equilibrio, mantenendo leggerezza visiva e coerenza architettonica con il resto della casa.
Ma serve esperienza
È proprio in contesti come questi che l’esperienza nella posa dei materiali fa la differenza: il lavoro di adattamento di superfici, tagli e rivestimenti deve essere estremamente preciso per seguire le inclinazioni e le irregolarità tipiche dei sottotetti. In questo articolo raccontiamo uno di questi interventi: un bagno mansardato a Vicenza, in cui l’architetto e i nostri posatori hanno saputo risolvere con creatività e tecnica le sfide del cantiere, trasformando un ambiente difficile in uno spazio funzionale e poetico, dove luce, materiali e comfort si fondono in armonia.
Il bagno mansarda realizzato a Vicenza
Insomma abbiamo capito che il tema del bagno mansarda è un classico dell'architettura. Un tema che offre spunti interessanti sia dal punto di vista del progetto sia da quello più emozionale dell'atmosfera. Spazi spesso meno regolari, è vero, ma in grado di offrire quel "qualcosa in più".
Come vedremo in questo bagno realizzato a Vicenza abbiamo giocato anche sulla terza dimensione - il tetto spiovernte - che grazie alla sua altezza variabile ci ha permesso di creare effetti diversi. La luce diffusa dal soffitto, come nel caso in esame, ci aiuta a creare ancor più atmosfera.
Dettagli
La luce nei bagni mansardati: il lucernario
La magia del lucernario
Uno degli elementi più affascinanti di un bagno in mansarda è la luce naturale che entra dal lucernario.
A differenza della luce che proviene da una finestra verticale, quella del lucernario scende dall’alto, in modo diretto e verticale, e modifica completamente la percezione dello spazio.
La luce zenitale, infatti, non illumina lateralmente, ma cade sulle superfici in maniera più netta, creando ombre morbide ma profonde, che evidenziano texture, volumi e variazioni materiche del rivestimento.
Attenzione al sole estivo
Nei mesi estivi, quando il sole è più alto, questa luce può risultare molto intensa, quasi abbagliante nelle ore centrali del giorno.
Per questo motivo, è importante prevedere sistemi di schermatura regolabile, come tende plissettate, veneziane integrate o vetri con filtro solare: soluzioni che permettono di modulare la luminosità senza rinunciare al fascino della luce naturale.
Luce verticale e materia
La luce che scende da un lucernario non proietta ombre laterali come una finestra, ma crea un effetto più teatrale e concentrato, valorizzando alcuni dettagli e lasciandone altri in penombra.
È una luce che dà profondità e dinamismo, ideale per materiali come il grès satinato, il mosaico di vetro o le superfici in resina, che reagiscono diversamente a seconda dell’intensità e dell’angolo di incidenza.
In un bagno mansardato, saper gestire la luce zenitale significa trasformare una necessità architettonica in un elemento di atmosfera e benessere, capace di far vibrare i materiali e di cambiare il carattere dello spazio durante il giorno.
Bagno nel sottotetto
In questo caso l’abitazione aveva due bagni e Gianni voleva ricavarne un terzo nel sottotetto:
"Un bagno semplice, un lavandino con un mobile, dei sanitari standard ed una vasca da bagno"
In realtà i primi due bagni, al piano terra e primo, sono stati facili da pensare ed ideare, mentre questo bagno non si può dire sia stato "semplice". La tipologia del bagno in mansarda si presenta, infatti, come tanto affascinante quanto complessa da progettare.
Mansardato ma con tutti i comfort
Il bagno in mansarda sarà utilizzato dalla giovane figlia di questa coppia, che ha partecipato attivamente alla scelta dei materiali e alla disposizione degli elementi con un gusto prettamente moderno.
Protagonisti del bagno saranno una grande vasca, un grande pannello in vetro che separa il bagno dalla camera e la grande mensola che attraverserà nella lunghezza lo spazio per sostenere un catino in ceramica e fungere da piano d'appoggio per prodotti e oggetti per la cura della persona.
Dettagli
La vasca in EPS rivestita in grès: estetica, comfort e precisione tecnica
Le vasche in muratura realizzate in EPS (polistirene espanso ad alta densità) rappresentano oggi una delle soluzioni più intelligenti e versatili per chi desidera una vasca su misura, perfettamente integrata nell’architettura del bagno.
L’EPS, materiale leggero ma resistente, funge da struttura portante e isolante: viene modellato secondo le dimensioni desiderate e poi rivestito in grès porcellanato, mosaico o pietra naturale, permettendo infinite possibilità di personalizzazione estetica.
I vantaggi tecnici
Il principale punto di forza delle vasche in EPS è la grande libertà progettuale.
Essendo facilmente sagomabile, consente di realizzare forme irregolari, vasche ad angolo, freestanding o incassate, perfette anche in spazi difficili come mansarde o bagni con altezze ridotte.
L’EPS è inoltre totalmente impermeabile e termicamente isolante, quindi mantiene a lungo la temperatura dell’acqua e garantisce un ottimo comfort termico durante l’uso.
Il rivestimento in grès porcellanato conferisce al contempo resistenza, facilità di pulizia e continuità estetica con il resto del bagno, soprattutto se vengono utilizzate le stesse lastre dei rivestimenti.
Gli svantaggi e le attenzioni necessarie
Rispetto a una vasca prefabbricata in acrilico o acciaio, quella in muratura richiede un lavoro più complesso e artigianale.
Ogni fase — dalla modellazione dell’EPS, alla stesura dell’impermeabilizzante, fino alla posa del grès con colla e stucco idonei — deve essere eseguita da posatori esperti, perché eventuali errori potrebbero compromettere l’impermeabilità o la linearità delle superfici.
Inoltre, una volta completata, la vasca in muratura non è facilmente modificabile: è una soluzione definitiva, pensata per durare nel tempo.
Bagno in mansarda: difficoltà nel progetto
La difficoltà, in questo caso, stava nella lunghezza della stanza che nella parte terminale era davvero molto bassa, senza finestre ma con un grande e suggestivo lucernario.
La seconda difficoltà riguardava il budget del cliente: non voleva spendere troppo per questo bagno.
Non volevo nemmeno farlo
..ripete il cliente.
Ultima difficoltà sta nel dover far passare tutto il materiale attraverso il foro di una stretta scala a chiocciola, smontata per l'occasione.
Per fortuna il cliente ha scelto un bravo architetto, che si sta occupando anche del resto della ristrutturazione di questo appartamento (arch. Passera Ilario di Vicenza). L'architetto è riuscito a combinare le scelte con il budget del cliente, e ad aiutarci con le difficoltà operative di dover portare i materiali al piano.
Progetto del bagno mansardato
La moderna vasca andava obbligatoriamente posizionata nella parete di fondo realizzando grande un piano di appoggio che ha consentito di chiudere la parte bassa del bagno (troppo bassa per essere utilizzata).
La magia del soffitto spiovente che si adagia sul ripiano a fianco della vasca, rassicura e protegge chi ci si immerge per un bagno rilassante.
Il piano di appoggio, a fianco della vasca, diventerà una piccola libreria e un posto dove appoggiare candele profumate e piccole piantine.
Tutto questo blocco vasca, compreso il frontale e l’appoggio, andrà rivestito in modo da creare un monolite unico che grazie all'involucro in EPS (polistirolo ad altissima densità) permetterà di far rilassare dopo una giornata di lavoro, sentendosi avvolti dal lungo e caldo abbraccio dell'acqua.
Una mensola attraverserà tutta la parte destra del bagno fungendo da enorme piano di appoggio e che andrà a sfiorare il blocco vasca, sovrapponendosi ad esso. Questo piano dove si appoggia il lavabo è uno spazio insperato, perfetto per una giovane ragazza
Bagno in mansarda - i materiali
Vasca e mensola saranno rivestite utilizzando del grès porcellanato di grandi dimensioni (cosiddette grandi lastre in grès) così come la parte bassa del rivestimento nella zona sanitari, pensata alla stessa altezza della vasca.
Sopra alla mensola un enorme lastra di vetro satinato fungerà da muro di separazione con la camera permettendo così alla luce di filtrare tra gli ambienti. All’interno del vetro opaco l'architetto ha previsto l'inserimento di uno specchio rotondo.
Il pavimento scelto è una piastrella di gres effetto legno che con il suo colore scuro creerà un bel contrasto con le lastre di grès chiaro. Infine si è deciso di creare una fascia di mosaico dal tono ramato che, come una cornice, vada ad avvolgere la stanza.
Dettagli
Le grandi lastre in grès: belle ma difficili
Le grandi lastre in grès porcellanato — spesso utilizzate nel formato 120x280 cm — rappresentano oggi una delle soluzioni più raffinate per rivestire bagni e superfici continue.
La loro ampiezza visiva, l’assenza quasi totale di fughe e la resa estetica impeccabile le rendono protagoniste dei progetti contemporanei più eleganti. Tuttavia, dietro la loro bellezza si nasconde un aspetto spesso sottovalutato: la complessità di movimentazione, lavorazione e posa.
Vanno maneggiate con attenzione
Questi materiali, pur essendo tecnicamente resistentissimi una volta posati, sono fragili durante la manipolazione: il loro spessore ridotto (generalmente 6/7 mm ma anche meno) e le dimensioni imponenti le rendono suscettibili a rotture se non gestite con attrezzature professionali e da personale altamente qualificato.
Servono spazi di manovra
Il problema si accentua quando il cantiere è difficilmente accessibile, come nel caso di bagni in mansarda o piani superiori raggiungibili solo da scale strette.
In questi contesti, portare all’interno grandi lastre da 120x280 cm può risultare materialmente impossibile: gli spazi di manovra non consentono il passaggio o la rotazione del formato, e il rischio di danneggiamento durante il trasporto è elevatissimo.
Occorre poterle lavorare
Anche una volta in cantiere, le lastre richiedono tagli, forature e lavorazioni di precisione per accogliere rubinetterie, prese o scarichi. Ogni intervento deve essere eseguito con strumenti specifici — banchi da taglio professionali, ventose, cavalletti e sistemi di movimentazione a ventosa sottovuoto — per evitare microfratture o scheggiature invisibili che potrebbero compromettere il risultato finale.
In alcuni casi non si possono usare
Per questi motivi, la scelta di utilizzare grandi lastre deve essere valutata attentamente in fase di progetto, considerando dimensioni, accessibilità e logistica del cantiere.
In alcuni casi è più prudente optare per formati intermedi (60x120 cm) che garantiscono comunque un effetto visivo elegante, riducendo però i rischi e i costi di movimentazione.
Ma prima di dichiararlo impossibile, chiamaci!
Le grandi lastre restano una scelta di straordinario impatto estetico, ma la loro posa richiede esperienza, attrezzature adeguate e una pianificazione accurata — tre elementi che da sempre fanno parte del metodo di lavoro Fratelli Pellizzari, dove ogni progetto nasce da un equilibrio tra bellezza e fattibilità tecnica.
Team di lavoro, credits
► Progetto esecutivo impiantistica, materiali e arredobagno a cura di Greta Rigolon
► Idee su layout, impostazione, scelta materiali a cura dell'Architetto Ilario Passera di Vicenza.
► Esecuzione dei lavori coordinata da Sergio Girardi
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