Il pavimento sopraelevato

Consente grande flessibilità degli impianti,
facile manutenzione ed un'agevole sostituzione:
è il pavimento sopraelevato

In questo approfondimento scoprirai le caratteristiche, i vantaggi, le modalità di installazione ed i prezzi di questa tipologia di pavimenti che noi posiamo negli ambiente pubblici a Vicenza, Verona e Padova.

Il pavimento sopraelevato per gli uffici: vantaggi, tecniche, costi

Il pavimento sopraelevato è una soluzione tecnica, di recente invenzione, studiata per alloggiare gli impianti in una intercapedine che si crea tra il piano di calpestio ed il solaio.

All’interno di questa intercapedine vengono posti gli impianti elettrici, idraulici, telematici, telefonici e di distribuzione dell’aria rendendo estremamente semplice l’accesso, lo spostamento e la manutenzione degli stessi.

Per accederci sarà sufficiente, infatti, rimuovere uno dei pannelli modulari che poggiano sulla struttura di supporto in acciaio e, a lavori conclusi, semplicemente riposizionarlo.

Ecco gli argomenti che tratteremo:


La storia del pavimenti sopraelevati per interni

Il pavimento sopraelevato per interni ha origini recenti e nasce dall’esigenza all’interno dei moderni CED di poter modificare gli impianti telematici che necessitano di continua manutenzione e aggiornamento. Questo iniziale utilizzo come pavimento tecnico galleggiante si è poi esteso negli uffici delle aziende permettendo una maggiore flessibilità nell'organizzare le postazioni e nella disposizione degli apparecchi elettrici ed elettronici. 
Il pavimento flottante, negli uffici, consente infatti di spostare e di aggiornare, senza che siano necessarie opere murarie, gli impianti elettrici, telefonici, informatici ma anche idraulici e aeraulici o di ventilazione meccanica controllata.

Oggi il pavimento sopraelevato è ormai un elemento architettonico ben conosciuto e collaudato e fa mostra di sé non solo negli uffici ma anche in musei, spazi commerciali e ovunque serva flessibilità nella gestione degli spazi e degli impianti. Non solo: il pavimento sopraelevato ha dimostrato la sua utilità anche in presenza di pavimenti antichi dove consente di preservare il pavimento esistente e rappresenta un intervento non irreversibile.

Il pavimento sopraelevato "moderno" è nato negli Stati Uniti tra gli anni '50 e '60 per rispondere alle esigenze specifiche di spazi tecnologici come i centri di calcolo, le centrali telefoniche e le sale di controllo delle centrali elettriche. In quel periodo, ogni comando era collegato singolarmente tramite cavi e i computer erano enormi, pesando diverse tonnellate e occupando ampie superfici.

In Italia, questo tipo di pavimento è arrivato verso la metà degli anni '60, ispirato dalle necessità e dalle caratteristiche americane. Questi pavimenti erano apprezzati per la loro semplicità d'uso, facilità di manutenzione e capacità di sostenere carichi pesanti.

Col tempo, il pavimento sopraelevato ha trovato impiego anche nella moderna organizzazione degli spazi interni, portando nuovi concetti di flessibilità nelle aree tecniche e operative. Non solo uffici e spazi commerciali, ma anche qualsiasi ambiente arricchito con impianti elettrici, telefonici, informatici, idraulici e di condizionamento dell'aria ha beneficiato di questa innovazione.

Questi pavimenti non sono semplicemente superfici calpestabili, ma rappresentano una soluzione ingegnosa per l'installazione degli impianti e un chiaro esempio di espressione architettonica moderna.

Quando un progettista sceglie un pavimento sopraelevato, lo fa per permettere un facile accesso agli impianti presenti nella stanza e per garantire una grande flessibilità nell'uso dello spazio. Questo è il motivo principale per cui si preferisce un pavimento sopraelevato rispetto a un pavimento tradizionale incollato direttamente sul cemento. Con un pavimento incollato, gli impianti devono essere distribuiti attraverso delle tracce fatte nei muri, il che comporta costi e tempi elevati. In confronto, il pavimento sopraelevato non solo è tecnicamente più funzionale e flessibile, ma risulta anche più economico.

Oggi, il bisogno di creare nuovi spazi o di modificare quelli esistenti per soddisfare le esigenze moderne e i gusti personali, con l'obiettivo di rendere gli ambienti più efficienti per chi li utilizza, insieme alle continue innovazioni tecnologiche, ha portato allo sviluppo di soluzioni architettoniche come il pavimento sopraelevato. Questo tipo di pavimento è diventato indispensabile per la progettazione e costruzione di "edifici intelligenti" e per creare "ambienti di lavoro attivi" che possono adattarsi facilmente a futuri cambiamenti di utilizzo.

Gli edifici che beneficiano maggiormente di questa evoluzione sono:

  • Uffici
  • Musei
  • Locali tecnologici e laboratori
  • Negozi e Centri commerciali
  • Showroom
     

In generale, tutti gli spazi che devono essere "flessibili" possono trarre vantaggio da un pavimento sopraelevato. Questo significa che devono essere:

  • Facili e rapidi da realizzare
  • Economici e semplici da gestire
  • Capaci di interagire facilmente con altri spazi
  • Facili e veloci da modificare in qualsiasi momento, in base a esigenze che possono nascere

La tracciatura della posizione dei piedini

Che cos’è il pavimento sopraelevato

Dopo aver visto quali sono i motivi che hanno provocato la diffusione dei pavimenti sopraelevati per interni negli uffici di molte aziende italiane, vediamo da che cosa è composto questo particolare sistema flottante. 

Il pavimento sopraelevato si realizza costruendo dapprima un'intelaiatura, una struttura generalmente metallica, di sostegno utilizzando dei pilastrini e delle traverse. Su questa struttura appoggeranno i pannelli del pavimento. Tra il sottofondo su cui appoggiano i piedini della struttura ed il pannello si viene a creare uno spazio tecnico, la cui altezza può variare da pochi centimetri fino ad oltre un metro, che risulterà essere facilmente raggiungibile. All'interno di questa intercapedine, tra il solaio e la pavimentazione, saranno alloggiati (e facilmente manutenuti) gli impianti.

L’adozione di questa soluzione consente di evitare una progettazione specifica e definitiva degli spazi e rende più flessibile la gestione degli ambienti che possono adattarsi alle mutevoli esigenze aziendali.

Quanto non previsto in fase di progettazione si potrà facilmente aggiungere in un momento successivo: i pavimenti rialzati ci consentono, infatti, di ispezionare facilmente gli impianti in caso si renda necessario, ad esempio per la ricerca dei guasti e per effettuare riparazioni.

Pavimenti sopraelevati interni: posa struttura

I vantaggi dei pavimenti sopraelevati

Rispetto ad un pavimento tradizionale i vantaggi di un pavimento flottante sono considerevoli: si pensi alla facilità di implementare un nuovo impianto futuro o di mutare la configurazione degli impianti attuali senza dover demolire pavimenti o pareti.

Un altro vantaggio sono i tempi che si accorciano: non è necessario attendere il collaudo e certificare il buon funzionamento degli impianti per procedere con la pavimentazione sopraelevata, così come non è obbligatorio attendere la maturazione del massetto per poterci incollare il pavimento.

Il sistema si posa “a secco” e consente di proseguire con il cantiere lasciando comunque ampi margini di intervento sull’impiantistica in tempi successivi.

Posa di pavimenti sopraelevati per interni

Gli svantaggi dei pavimenti sopraelevati

Gli svantaggi sono rappresentati dal costo leggermente più elevato rispetto al pavimento tradizionale: il pavimento sopraelevato, a parità di superficie di calpestio, costa almeno un 50% in più ma, attenzione, si risparmiano il sottofondo ed il massetto

Va curata con particolare attenzione l’isolamento dell’intercapedine per la possibilità che vi entrino piccoli roditori o insetti: specie nel periodo invernale questo spazio riscaldato può diventare, se non adeguatamente protetto, un comodo rifugio per gli animaletti.

Quello che era un grandissimo vantaggio, e cioè la facilità di sostituire i cavi, oggi si è leggermente ridotto per il fatto che le reti telematiche, grazie ai collegamenti wi-fi, si possono strutturare senza necessità di intervenire sull’impiantistica. Nel decidere se adottare o meno la tecnica del pavimento sopraelevato va pertanto tenuto conto di questa ormai comune tecnologia. 

Tra gli svantaggi, o meglio tra i problemi del pavimento sopraelevato, va sottolineato come una errata scelta dei pannelli di supporto (ad esempio scarsamente resistenti all'umidità) potrebbe dar luogo a problemi come quelli riscontrati in questa palazzina uffici

L'importanza di scegliere bene: pavimento sopraelevato deformato

Struttura portante del sopraelevato

Gli elementi che compongono un pavimento sopraelevato sono sostanzialmente due:

  1. la struttura portante
  2. i pannelli

Sono possibili differenti combinazioni tra tipologie di strutture portanti e pannelli.

La struttura è composta da elementi generalmente in acciaio: le colonne, il piano d’appoggio sulla testa della colonna, il dispositivo di regolazione e la base di appoggio a terra. Per una maggiore stabilità della struttura e per rinforzarne la portata e meglio distribuire il carico è consigliata l’installazione del traverso, ultimo elemento metallico che compone la struttura e che collega le varie teste delle colonne creando una maglia che supporterà i pannelli.

La struttura va poi completata con le guarnizioni che vanno applicate nella testa e nei traversi ove appoggiano i pannelli, affinchè ci sia un giunto elastico che impedisca la trasmissione delle vibrazioni.

Struttura del pavimento sopraelevato

Pavimento sopraelevato: i pannelli 

I riquadri mobili, che rappresentano la componente strutturale orizzontale, sono dei pannelli realizzati in varie modalità che vengono poi rivestiti utilizzando ceramica, legno, linoleum, moquettes, laminati, PVC...

In questo contesto, alla fine dell’articolo, daremo solamente alcune indicazioni sui rivestimenti, senza approfondire le differenti caratteristiche, per le quali si consiglia di consultare, sempre su questo sito, la guida “vantaggi e svantaggi dei diversi pavimenti”.

Per quanto attiene, invece, ai pannelli su cui i rivestimenti verranno incollati, questi devono avere determinate caratteristiche:

  • sopportazione di carichi distribuiti e concentrati;
  • durabilità nel tempo;
  • resistenza all’umidità;
  • devono essere incombustibili;
  • devono essere antistatici;
  • devono essere fonoassorbenti;
  • avere tolleranze dimensionali minime;
  • essere protetti sul fondo e sui lati.

A questo punto è importante esaminare, quindi, il materiale con cui sono costruiti ma anche il rivestimento inferiore ed il bordo perimetrale, tutti elementi che contribuiscono a garantire le performance di cui sopra.

I materiali che vengono utilizzati per realizzare i pannelli sono sostanzialmente due, con differenti caratteristiche e prezzi:

  • Legno
  • Solfato di calcio

Per quanto venga isolato con un rivestimento inferiore e con i bordi laterali è evidente che il pannello di legno sia più sensibile all’umidità rispetto al pannello in solfato di calcio.

Quest’ultimo garantisce, quindi, una maggiore durabilità del pavimento ed una maggiore stabilità dimensionale. Si pensi anche alla possibilità che il pannello venga attaccato da muffe, batteri o funghi, inesistente per il solfato ma – nonostante le protezioni – elevata per il pannello ligneo.

Relativamente alla capacità di riduzione del rumore (fonoassorbenza) il pannello in legno fa registrare una maggiore performance, seppure di poco.

Il pannello in legno è più flessibile ed elastico, al calpestio, mentre il pannello in solfato di calcio è più rigido e offre la sensazione di un pavimento più solido.

Differenze tra le due tipologie di pannelli

 

Differenze tra le tre tipologie di pannelli

 

Assorbimento d’acqua e stabilità dimensionale
Questa caratteristica dipende dalla struttura delle particelle che compongono il materiale. I pannelli fatti di legno assorbono molta più umidità e acqua rispetto a quelli in solfato di calcio. La maggiore assorbenza implica la possibilità di leggere deformazioni nel tempo dei pannelli lignei.

 

Capacità di riduzione del rumore
La capacità di un materiale di bloccare il rumore dipende molto dal tipo di solaio su cui il pavimento è posato. I pannelli in solfato di calcio sono buoni nel ridurre il rumore grazie alla loro struttura compatta. I pannelli in legno hanno una densità minore ma sono leggermente migliori nel ridurre il rumore grazie alla loro composizione. È importante notare che la risonanza del pavimento sopraelevato dipende molto dalla struttura dell'edificio, come ampi spazi aperti, mancanza di divisori sotto il pavimento e presenza di griglie di aerazione, che possono amplificare i rumori.

 

Comfort al calpestio
I pannelli in solfato di calcio offrono un buon comfort al calpestio perché resistono bene alla flessione anche con carichi pesanti, dando la sensazione di camminare su una superficie solida. I pannelli in legno, invece, sono più flessibili ed elastici sotto lo stesso carico per cui l'impressione finale è di un pavimento meno compatto, questo anche per il rumore che i pannelli in legno fanno al calpestio.

 

Resistenza a muffe e batteri
Quando si adattano i pannelli alle dimensioni della stanza, i pannelli perimetrali tagliati possono essere esposti all'umidità, che favorisce la crescita di muffe e funghi, soprattutto nei pannelli in legno. Questi, anche se trattati con resine, possono ancora essere soggetti a problemi di muffe che possono causare allergie. Questo problema non si pone per i pannelli in solfato.

 

Reazione al fuoco, resistenza al fuoco, emissione di fumi
Il solfato di calcio è fatto di materiali inerti che non partecipano alla combustione. Questi pannelli offrono una buona protezione contro il fuoco. Al contrario, i pannelli in legno sono tenuti insieme da resine che, in caso di incendio, possono emettere fumi nocivi. È quindi importante assicurarsi che i materiali utilizzati siano conformi agli standard di sicurezza più elevati.

Oltre al pannello: altri componenti del sistema

 

Il rivestimento inferiore
Può essere di diversi tipi, i principali sono:

  • Un foglio di alluminio di 0,05 mm, rinforzato con un film in PVC resistente agli strappi e ai graffi;
  • Una vaschetta o un foglio di lamiera in acciaio galvanizzato di 0,5 mm di spessore.

Entrambi i tipi offrono una buona protezione contro l'umidità. La vaschetta in acciaio, inoltre, serve anche come rinforzo strutturale, aumentando la resistenza del pannello ai carichi pesanti.

 

Il rivestimento superiore
Questa è la parte del pannello che si vede e quindi ha un ruolo importante nell'aspetto estetico del pavimento. Il tipo di rivestimento più diffuso è il grès porcellanato, nelle varie tipologie oggi esistenti. Inoltre puoi scegliere di utilizzare laminato plastico, PVC, SPC, legno oppure moquette. La parte superiore può essere realizzata anche in pietra o in marmo, in acciaio inox o acciaio corten.

 

Il bordo perimetrale
Questo è la guarnizione perimetrale, il bordo protettivo che circonda il pannello ed il rivestimento superficiale lungo tutto il perimetro. Ha diverse funzioni:

  • Migliora l’aspetto estetico del pannello ed è disponibile in vari colori.
  • Protegge i lati del pannello da urti accidentali e piccole infiltrazioni di liquidi.
  • Protegge il rivestimento superiore da eventuali danni durante l'installazione e l'uso del pavimento.
  • Sigilla le fessure tra i pannelli, rendendo il pavimento quasi ermetico e riducendo i rumori fastidiosi dovuti al contatto tra i pannelli.

La struttura portante del sistema "pavimento sopraelevato"

La struttura metallica che sostiene i pannelli del nostro pavimento sopraelevato è formata da diversi componenti che procederemo ad assemblare in opera in cantiere.
Si tratta, fondamentalmente, di:
 

Colonna
Una struttura verticale regolabile in altezza, utilizzata per sostenere i pannelli e, se presenti, i traversi. Trasmette il peso al piano di appoggio.
 

Testa della Colonna
La parte superiore della colonna, sagomata in modo diverso per supportare i pannelli e i traversi, se presenti.
 

Guarnizione della Testa
Un elemento che crea un giunto tra il pannello e la colonna.
 

Stelo
La parte della colonna che può essere attaccata o meno alla testa o alla base di appoggio, regolabile in altezza per adattarsi alle differenze di livello del piano di appoggio.
 

Dispositivo di Regolazione
Un elemento o gruppo di elementi che permette di regolare l'altezza della colonna.
 

Base di Appoggio
La parte inferiore della colonna che poggia sul piano di appoggio.
 

Traverso
Un componente orizzontale che, se presente, collega le colonne per migliorare la stabilità e la rigidità della struttura, la capacità portante e la tenuta del sistema.
 

Guarnizione del Traverso
Un elemento che crea un giunto tra il pannello e la struttura orizzontale di supporto, e serve a fissare il traverso alla testa della colonna.

Caratteristiche tecniche di un pavimento sopraelevato

La resistenza meccanica

La prima caratteristica che viene esaminata è la resistenza meccanica. Due sono i parametri con i quali si esprimono le caratteristiche meccaniche di un pavimento sopraelevato:

  • resistenza al carico concentrato;
  • resistenza al carico uniformemente distribuito;

I valori vengono espressi in funzione dell’abbassamento del pannello in seguito all’applicazione di carichi concentrati in un punto o distribuiti sulla superficie. La resistenza dipende, come già visto, dal tipo di struttura e dai materiali scelti per rivestire superficialmente il pannello.
Se si prevedono carichi di esercizio pesanti non è sufficiente la sola struttura con colonnine e testa di sostegno, diventano obbligatorie le traversine di collegamento, solitamente in acciaio zincato, di sezioni crescenti al crescere della portata necessaria.

L’altro elemento importante per la resistenza meccanica è il tipo di pannello che, come abbiamo visto, è minore nel caso di conglomerato di legno mentre è maggiore in caso di utilizzo di solfato di calcio. La scelta del pannello dovrà essere fatta, quindi, tenendo in considerazione le esigenze dello specifico luogo di lavoro in cui verrà installato il pavimento.

 

Comportamento al fuoco

Una seconda importante caratteristica che deve avere un pavimento sopraelevato è il comportamento al fuoco, che andrà valutato secondo due punti di vista: in primo luogo la resistenza del pavimento al fuoco, la capacità, cioè, misurata in minuti, di impedire che un incendio che si sviluppi nello spazio sottostante il pavimento, dove sono alloggiati gli impianti, si diffonda anche nello spazio soprastante. La normativa europea EN 13501-2 prevede la classificazione ad un massimo di REI 30 per le vie di fuga, corridoi e pianerottoli mentre per gli uffici è ammesso anche il REI 15.

In commercio esistono anche pannelli che resistono al fuoco anche oltre i 45 minuti, quindi REI 45, e vanno consigliati in caso di particolari esigenze.

Oltre alla resistenza è il caso di valutare la reazione dei materiali costituenti il pavimento al fuoco, valutare cioè la velocità di diffusione delle fiamme all’interno del materiale. In base alla propagazione in un determinato tempo delle fiamme il materiale viene classificato secondo la normativa europea in Classi. Tanto minore è la classe, tanto migliore è il comportamento al fuoco del materiale.

 

Antistaticità

Tra le caratteristiche importanti di un pavimento sopraelevato c’è anche l’antistaticità, e cioè la capacità di evitare forti scariche elettriche sulle persone. Questa viene determinata in buona parte dalla finitura superiore e cioè dal rivestimento del pannello: alcuni materiali, come il legno presentano delle ottime caratteristiche antistatiche. In ambienti con apparecchiature elettroniche molto sofisticate è opportuno che il pavimento sia realizzato con elementi conduttivi e che il tutto scarichi a terra.

Posa di un pavimento sopraelevato (Uffici a Brendola, Vicenza)

Posa in opera del pavimento sopraelevato

Il pavimento dovrà essere installato in locali asciutti, con temperature comprese tra i 5 ed i 35 gradi centigradi ed umidità compresa tra il 40 ed il 75%. Nel caso in cui sotto il pavimento fosse prevista la presenza di tubazioni con fluidi a temperature tali da procurare condizioni termoigrometriche, locali e generalizzate, al di fuori di queste, è raccomandabile operare in modo da isolare le sorgenti di calore e di prevedere un'opportuna ventilazione al fine di rientrare nelle condizioni normali sopra indicate.

Sempre al fine di garantire queste condizioni igrometriche è consigliabile che le opere murarie siano terminate da almeno 60 giorni e che in genere le opere di finitura a umido siano concluse da almeno 30 giorni. Va controllato che i locali siano provvisti di serramenti. Infine, prima di procedere alla posa, si verificherà che la soletta di appoggio sia asciutta, liscia, pulita e che sia coerente e non friabi

La fase di posa dei pannelli

Il rivestimento di superficie

Per rivestimento si intende il materiale che viene incollato nella parte superiore del pannello e che conferisce caratteristiche tecniche ed aspetto estetico al pavimento finale.

Le soluzioni sono varie:

  1. La prima è il laminato, particolarmente indicato per tutti i locali che richiedono economicità, facilità di pulizia e resistenza all’usura. Attenzione però all'umidità. 
  2. In alternativa ai laminati si possono utilizzare rivestimenti realizzati in PVC, che garantiscono una buona resistenza all'umidità, agli acidi e sono facili da pulire.
  3. Per scuole o locali di lavoro è indicato anche il rivestimento in linoleum o in gomma.
  4. Se, invece, si vuole ottenere un pavimento con ottime caratteristiche di fonoassorbenza il materiale più indicato è la moquette.
  5. Per locali di particolare prestigio si possono utilizzare pannelli prefiniti composti da listelli in legno magari in formato quadrotta.
  6. Ma il prestigio lo possiamo ottenere anche utilizzando marmi e graniti.
  7. Infine, a completare l’ampia gamma di materiali utilizzabili come rivestimento, vi sono anche le piastrelle in ceramica.

La ceramica è di gran lunga il materiale più utilizzato per i sopraelevati, quantomeno in Italia. Le sue doti di elevata resistenza meccanica, resistenza all’usura, di facile pulibilità e di estetica, oltre al limitato costo del materiale, ne fanno un prodotto dall’ottimo rapporto costo-prestazioni.
Le tipologie ceramiche più utilizzate sono il gres porcellanato, che viene impiegato dove sono richieste doti di durezza e durata eccezionali.

In conclusione...

Il pavimento sopraelevato garantisce dunque una serie di evidenti vantaggi, che ne fanno una soluzione ideale negli uffici, nelle banche, e negli altri centri di servizio trasformati dall’informatica in centri nervosi di transito, di arrivo e partenza di una rete di informazioni o segnali.
Questo “sistema nervoso” deve poter essere allacciabile e connettibile in ogni punto, accessibile e modificabile rapidamente e con interventi “a secco” e quindi puliti, senza danneggiare o turbare l’attività lavorativa.

La normale collocazione dell’impiantistica - sotto traccia nelle pareti, nei soffitti o sottopavimento - rappresenta un sistema rigido, modificabile solo in termini di tempi e costi notevoli.

L’utilizzo del pavimento sopraelevato consente una maggiore libertà di intervento, permettendo di allestire gli impianti anche in tempi successivi a seconda delle possibilità o delle esigenze.

È del tutto evidente il vantaggio che deriva, per esempio, in un’immobile realizzato a fine di essere locato. In questo caso gli impianti possono essere predisposti solo a locazione avvenuta adattandoli alle esigenze del conduttore, evitando investimenti per impianti che rimarrebbero inutilizzati.

Inoltre il pavimento sopraelevato risolve anche esigenze di rapidità nella esecuzione dei lavori e non obbliga a chiudere il negozio o l’ufficio durante l’installazione. Rispetto alla pavimentazione tradizionale, esso infatti può essere installato a secco ed in tempi decisamente più brevi, può essere montato per porzioni ed il montaggio non è rumoroso nè dà luogo a polvere.

L’utilizzo del pavimento sopraelevato si sta diffondendo anche in edifici storici o monumentali con lo scopo di conservare i pavimenti originali, permettendo nel contempo la creazione di impianti elettrici ed idraulici.

Posa di un pavimento sopraelevato ad Altavilla Vicentina (Vicenza)

Pavimento sopraelevato all'esterno, Lonigo

La richiesta di un nostro lettore

Domanda di Giuseppe

Buon giorno, vorrei cambiare le piastrelle del pavimento galleggiante del mio ufficio, la struttura portante NON la cambio, vorrei cambiare solo i pannelli, è possibile?

Le piastrelle sono di dimensioni mm. 600 x 600 sp. 40 ed hanno una finitura Linoleum. L'ufficio è di circa di mq 100.
Vorrei capire i prezzi per sole piastrelle con finitura PVC o LINOLEUM o LEGNO o SIMILARE.

Giuseppe

Risposta del nostro tecnico

Gentile Giuseppe,
Ti ringrazio per la richiesta.

Certamente è possibile sostituire il pannello esistente con un altro.
Il pannello ti verrà fornito già con il rivestimento superiore incollato, rettificato con le giuste dimensioni e bordato in modo da sostituire i pannelli esistenti conservando la struttura.
Occorre decidere se utilizzare un pannello in solfato di calcio (più costoso e performante) oppure in conglomerato di legno (più economico ma teme l’umidità).
Una volta deciso il tipo di pannello ti faremo avere le quotazioni con i vari tipi di rivestimenti che ci chiede.  

Buona giornata e grazie per aver letto l’articolo!

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