Piastrelle in ceramica e rischi nascosti
Le piastrelle in ceramica (pavimento e rivestimento) sono materiali largamente utilizzati grazie alla loro durabilità, estetica e igiene. Tuttavia, non tutte le piastrelle sono uguali: alcuni prodotti contengono additivi, smalti o impurità che possono risultare nocivi, oppure sono prodotti in modo non conforme, importati senza controlli adeguati, o fabbricati con materiali a basso costo che compromettono la sicurezza. In questo articolo ci focalizziamo proprio su questo aspetto: le piastrelle in ceramica non conformi o “tossiche”, esplorando casi reali e offrendo strumenti per prevenirli.
Rischi chimici e fisici delle piastrelle in ceramica
I principali rischi associati alle piastrelle in ceramica comprendono:
- Metalli pesanti: smalti o pigmenti che contengono piombo, cadmio, cromo, nichel, ecc., che possono fuoriuscire (migrazione) o restare nelle polveri da taglio/demolizione. rodell.design+3Healthy Materials Lab+3My Chemical-Free House+3
- Materiali radioattivi o agenti contaminanti utilizzati nella produzione (ad esempio zirconio, ossidi aggiuntivi) che possono aumentare la dose interna o causare problemi a lungo termine. Global Tuidang Center
- Polveri da taglio/demolizione: anche se la piastrella “in opera” risulta stabile, il processo di taglio o rimozione può generare polveri contenenti metalli o sostanze tossiche. My Chemical-Free House+1
- Emissioni o rilascio di sostanze pericolose se la piastrella è posata in ambienti particolari o se contiene additivi non dichiarati.
- Prestazioni fisiche compromesse che indirettamente aumentano i rischi (assorbimento d’acqua elevato → muffa, fessurazione → rilascio di microframmenti, ecc.).
Casi reali nel mondo — piastrelle in ceramica con problemi
Oltre al caso di Enna, visto nel paragrafo precedente, ecco alcuni esempi concreti di piastrelle in ceramica o materiali correlati che sono stati oggetto di allarme, studi o sequestri:
- Studio USA, 2021–2024: piastrelle con livelli elevati di piombo
Uno studio “home-made” (acquisto di 64 piastrelle in US) ha rilevato che nel 2021 circa il 12,5% delle piastrelle testate conteneva oltre 0,09 mg/cm² di piombo nello smalto. Nel 2024, 41% delle piastrelle testate aveva ≥200 ppm di piombo.
Anche se non si tratta di un “richiamo” ufficiale, dimostra che il problema esiste nel mercato comune.
- Avviso del New York City Department of Health and Hygiene (2021): ceramiche tradizionali cariche di piombo
L’ente ha segnalato 15 nuovi casi di avvelenamento da piombo associati all’uso di stoviglie ceramiche “artigianali/importate”. Anche se riguarda stoviglie e non piastrelle da pavimento, il principio è lo stesso: materiali ceramici con smalti non sicuri che rilasciano metallo pesante.
- Studio polacco (2010-2012): migrazione di piombo e cadmio da ceramiche importate
In un’indagine su oltre 1.200 campioni, sono state registrate migrazioni di piombo in alcuni articoli importati ben oltre i limiti imposti dalla normativa polacca.
Questo è importante perché evidenzia che anche in Europa si verificano superamenti di limiti se la produzione non è adeguata o la verifica carente.
- Allarme “piastrelle decorative/importate” con contaminanti in Cina
Un sito cinese riportava il caso di piastrelle importate che risultavano “radioattive” o contenenti zirconio/ossidi aggiuntivi che generavano problemi agli occupanti. Pur non essendo ufficiale come un richiamo, evidenzia i rischi nei mercati meno controllati.
- Generalizzazione del problema nei materiali ceramici importati
Un articolo di architettura statunitense segnala che molte piastrelle, soprattutto importate da Asia, contengono heavy-metals nei pigmenti/smalti e che non esistono adeguati sistemi di controllo per “material content” nei tile importati.
Anche se non cita un recall specifico, propone un allarme sull’intera filiera.
Perché questi materiali arrivano a rischio: cause e meccanismi
Le ragioni che portano a piastrelle in ceramica non conformi o “tossiche” possono essere diverse:
- Produzione a basso costo in paesi con normative meno stringenti o controlli carenti: utilizzo di smalti con piombo, cadmio o other heavy metals.
- Importazione di ceramica senza adeguata verifica della marcatura CE (in Europa) o dei limiti di migrazione/metalli.
- Smalti o pigmenti “speciali” (colorazioni vivaci, decorazioni) che richiedono ossidi metallici più costosi o additivi che aumentano il rischio.
- Errori nella cottura/vetrificazione dello smalto: se la cottura non sigilla correttamente i metalli, può aumentare la migrazione.
- Mancanza di tracciabilità della filiera: lotto, produttore, certificazione mancanti.
- Non considerare che anche la posa, il taglio o la rimozione possono generare polveri rischiose.
Come evitare il rischio quando si scelgono piastrelle in ceramica
Ecco una checklist pratica da applicare quando si acquista piastrelle in ceramica per uso pavimento o rivestimento:
- Accertati della marcatura CE e della normativa applicabile
In Europa le ceramiche da costruzione devono rispettare la norma EN 14411 (per le piastrelle ceramiche) e avere la Dichiarazione di Prestazione (DoP) valida. Verifica che siano specificate prestazioni rilevanti (assorbimento, resistenza, rilascio sostanze). - Chiedi la composizione del materiale e del rivestimento/smalto
Richiedi al fornitore la scheda tecnica o certificazione che attesti l’uso di smalti senza piombo/cadmio o in quantità controllata. - Verifica i risultati delle prove di migrazione (se disponibili)
Se possibile chiedi al produttore o distributore i risultati di prove ISO 10545-15 (determinazione piombo/cadmio nelle piastrelle). - Preferisci produttori con trasparenza e filiera nota
Scegli marchi che dichiarano “material content”, origine, sistemi di produzione certificati, magari con certificazioni extra (es. LEED, Living Building). - Evita prodotti dal prezzo troppo basso o importazioni poco tracciate
Un costo molto basso può nascondere compromessi di qualità o controllo. - Considera le condizioni d’uso e le finiture
Se la piastrella verrà tagliata, smaltita o demolita in futuro, valuta il rischio di polveri contenenti metalli pesanti. Preferisci materiali che riducono questo rischio. - Collanti, stucchi e posa
Anche se il focus è sulla piastrella, non dimenticare che gli accessori contano: collanti a basse emissioni, corretta posa riducono i rischi complessivi. - Conserva documentazione
Fattura, lotto, scheda tecnica, DoP: utili in caso di controlli o contestazioni.
Quali segnali d’allarme riconoscere
Quando stai valutando una piastrella, attenzione a questi segnali di rischio:
- Smalto con glossy e colori vivaci molto intensi o decorazioni “cheap” importate senza marca visibile.
- Mancanza di etichetta che indichi norme, produttore, origine, marcatura CE.
- Prezzo basso, “fuori mercato”, senza spiegazione (es. importazione massiva non qualificata).
- Assenza di scheda tecnica o dichiarazioni di performances.
- Provenienza da paesi con controlli meno rigidi, senza garanzia di conformità.
- Nota che anche articoli “imitazione” (marchio poco noto) potrebbero bypassare controlli.
Conclusione: scegliere bene, evitare rischi
Le piastrelle in ceramica rimangono un’ottima scelta per pavimenti e rivestimenti grazie alla loro durata, estetica e igiene. Tuttavia, come abbiamo visto, non sono prive di rischi: la presenza di metalli pesanti, smalti non conformi o polveri da taglio/demolizione rappresentano problemi reali.
La buona notizia è che con una selezione attenta, documentazione e filiera trasparente, questi rischi possono essere drasticamente ridotti.
Quando scegli una piastrella: punta su produttore affidabile, documentazione completa, composizione dichiarata e ottima posa. E in caso di dubbi, meglio esigere certificazioni o evitare materiali poco tracciati.
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