Piastrelle contenenti sostanze tossiche o nocive

Sono diversi i casi di cronaca negli ultimi anni in cui si sono scoperte piastrelle in ceramica che contengono sostanze nocive, quasi sempre residui di inceneritori o rifiuti speciali e, sempre, non di produzione Italiana.
In un caso, nel Febbraio 2017, questo evento ha avuto rilevanza nazionale anche per la gravità delle tossine riscontrate. 
 

Piastrelle nocive tossiche Cina

 

Dato che le piastrelle vengono prodotte miscelando e pressando argille e minerali che poi vengono cotti ad alta temperatura, alcuni produttori senza scrupoli si fanno pagare per infilare nell'impasto piccole quantità di sostanze tossiche o rifiuti speciali. 

Per questo occorre scegliere con attenzione l'interlocutore da cui si acquistano i materiali per la casa, preferendo marchi importanti e conosciuti. 


Piastrelle radioattive

In altri casi, addirittura, si sono scoperte piastrelle che contenevano una carica di radioattività molto superiore alla norma. Interi container sono stati sequestrati e rispediti in estremo oriente. 
La causa di questa elevata radioattività è l'introduzione nell'impasto di piccole quantità di rifiuti radioattivi che vengono così "riciclati" e rispediti in Europa. 
 

Piastrelle radioattive

 

Piastrelle in ceramica e rischi nascosti

Le piastrelle in ceramica (pavimento e rivestimento) sono materiali largamente utilizzati grazie alla loro durabilità, estetica e igiene. Tuttavia, non tutte le piastrelle sono uguali: alcuni prodotti contengono additivi, smalti o impurità che possono risultare nocivi, oppure sono prodotti in modo non conforme, importati senza controlli adeguati, o fabbricati con materiali a basso costo che compromettono la sicurezza. In questo articolo ci focalizziamo proprio su questo aspetto: le piastrelle in ceramica non conformi o “tossiche”, esplorando casi reali e offrendo strumenti per prevenirli.

 
Rischi chimici e fisici delle piastrelle in ceramica

I principali rischi associati alle piastrelle in ceramica comprendono:

  • Metalli pesanti: smalti o pigmenti che contengono piombo, cadmio, cromo, nichel, ecc., che possono fuoriuscire (migrazione) o restare nelle polveri da taglio/demolizione. rodell.design+3Healthy Materials Lab+3My Chemical-Free House+3
  • Materiali radioattivi o agenti contaminanti utilizzati nella produzione (ad esempio zirconio, ossidi aggiuntivi) che possono aumentare la dose interna o causare problemi a lungo termine. Global Tuidang Center
  • Polveri da taglio/demolizione: anche se la piastrella “in opera” risulta stabile, il processo di taglio o rimozione può generare polveri contenenti metalli o sostanze tossiche. My Chemical-Free House+1
  • Emissioni o rilascio di sostanze pericolose se la piastrella è posata in ambienti particolari o se contiene additivi non dichiarati.
  • Prestazioni fisiche compromesse che indirettamente aumentano i rischi (assorbimento d’acqua elevato → muffa, fessurazione → rilascio di microframmenti, ecc.).
 
Casi reali nel mondo — piastrelle in ceramica con problemi

Oltre al caso di Enna, visto nel paragrafo precedente, ecco alcuni esempi concreti di piastrelle in ceramica o materiali correlati che sono stati oggetto di allarme, studi o sequestri:

  1. Studio USA, 2021–2024: piastrelle con livelli elevati di piombo
    Uno studio “home-made” (acquisto di 64 piastrelle in US) ha rilevato che nel 2021 circa il 12,5% delle piastrelle testate conteneva oltre 0,09 mg/cm² di piombo nello smalto. Nel 2024, 41% delle piastrelle testate aveva ≥200 ppm di piombo. 
    Anche se non si tratta di un “richiamo” ufficiale, dimostra che il problema esiste nel mercato comune.
     
  2. Avviso del New York City Department of Health and Hygiene (2021): ceramiche tradizionali cariche di piombo
    L’ente ha segnalato 15 nuovi casi di avvelenamento da piombo associati all’uso di stoviglie ceramiche “artigianali/importate”. Anche se riguarda stoviglie e non piastrelle da pavimento, il principio è lo stesso: materiali ceramici con smalti non sicuri che rilasciano metallo pesante.
     
  3. Studio polacco (2010-2012): migrazione di piombo e cadmio da ceramiche importate
    In un’indagine su oltre 1.200 campioni, sono state registrate migrazioni di piombo in alcuni articoli importati ben oltre i limiti imposti dalla normativa polacca. 
    Questo è importante perché evidenzia che anche in Europa si verificano superamenti di limiti se la produzione non è adeguata o la verifica carente.
     
  4. Allarme “piastrelle decorative/importate” con contaminanti in Cina
    Un sito cinese riportava il caso di piastrelle importate che risultavano “radioattive” o contenenti zirconio/ossidi aggiuntivi che generavano problemi agli occupanti. Pur non essendo ufficiale come un richiamo, evidenzia i rischi nei mercati meno controllati.
     
  5. Generalizzazione del problema nei materiali ceramici importati
    Un articolo di architettura statunitense segnala che molte piastrelle, soprattutto importate da Asia, contengono heavy-metals nei pigmenti/smalti e che non esistono adeguati sistemi di controllo per “material content” nei tile importati.
    Anche se non cita un recall specifico, propone un allarme sull’intera filiera.
     
Perché questi materiali arrivano a rischio: cause e meccanismi

Le ragioni che portano a piastrelle in ceramica non conformi o “tossiche” possono essere diverse:

  • Produzione a basso costo in paesi con normative meno stringenti o controlli carenti: utilizzo di smalti con piombo, cadmio o other heavy metals.
  • Importazione di ceramica senza adeguata verifica della marcatura CE (in Europa) o dei limiti di migrazione/metalli.
  • Smalti o pigmenti “speciali” (colorazioni vivaci, decorazioni) che richiedono ossidi metallici più costosi o additivi che aumentano il rischio.
  • Errori nella cottura/vetrificazione dello smalto: se la cottura non sigilla correttamente i metalli, può aumentare la migrazione.
  • Mancanza di tracciabilità della filiera: lotto, produttore, certificazione mancanti.
  • Non considerare che anche la posa, il taglio o la rimozione possono generare polveri rischiose.
 
Come evitare il rischio quando si scelgono piastrelle in ceramica

Ecco una checklist pratica da applicare quando si acquista piastrelle in ceramica per uso pavimento o rivestimento:

  1. Accertati della marcatura CE e della normativa applicabile
    In Europa le ceramiche da costruzione devono rispettare la norma EN 14411 (per le piastrelle ceramiche) e avere la Dichiarazione di Prestazione (DoP) valida. Verifica che siano specificate prestazioni rilevanti (assorbimento, resistenza, rilascio sostanze).
  2. Chiedi la composizione del materiale e del rivestimento/smalto
    Richiedi al fornitore la scheda tecnica o certificazione che attesti l’uso di smalti senza piombo/cadmio o in quantità controllata.
  3. Verifica i risultati delle prove di migrazione (se disponibili)
    Se possibile chiedi al produttore o distributore i risultati di prove ISO 10545-15 (determinazione piombo/cadmio nelle piastrelle).
  4. Preferisci produttori con trasparenza e filiera nota
    Scegli marchi che dichiarano “material content”, origine, sistemi di produzione certificati, magari con certificazioni extra (es. LEED, Living Building).
  5. Evita prodotti dal prezzo troppo basso o importazioni poco tracciate
    Un costo molto basso può nascondere compromessi di qualità o controllo.
  6. Considera le condizioni d’uso e le finiture
    Se la piastrella verrà tagliata, smaltita o demolita in futuro, valuta il rischio di polveri contenenti metalli pesanti. Preferisci materiali che riducono questo rischio.
  7. Collanti, stucchi e posa
    Anche se il focus è sulla piastrella, non dimenticare che gli accessori contano: collanti a basse emissioni, corretta posa riducono i rischi complessivi.
  8. Conserva documentazione
    Fattura, lotto, scheda tecnica, DoP: utili in caso di controlli o contestazioni.
 
Quali segnali d’allarme riconoscere

Quando stai valutando una piastrella, attenzione a questi segnali di rischio:

  • Smalto con glossy e colori vivaci molto intensi o decorazioni “cheap” importate senza marca visibile.
  • Mancanza di etichetta che indichi norme, produttore, origine, marcatura CE.
  • Prezzo basso, “fuori mercato”, senza spiegazione (es. importazione massiva non qualificata).
  • Assenza di scheda tecnica o dichiarazioni di performances.
  • Provenienza da paesi con controlli meno rigidi, senza garanzia di conformità.
  • Nota che anche articoli “imitazione” (marchio poco noto) potrebbero bypassare controlli.
 
Conclusione: scegliere bene, evitare rischi

Le piastrelle in ceramica rimangono un’ottima scelta per pavimenti e rivestimenti grazie alla loro durata, estetica e igiene. Tuttavia, come abbiamo visto, non sono prive di rischi: la presenza di metalli pesanti, smalti non conformi o polveri da taglio/demolizione rappresentano problemi reali.
La buona notizia è che con una selezione attenta, documentazione e filiera trasparente, questi rischi possono essere drasticamente ridotti.
Quando scegli una piastrella: punta su produttore affidabile, documentazione completa, composizione dichiarata e ottima posa. E in caso di dubbi, meglio esigere certificazioni o evitare materiali poco tracciati.

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