I cavilli sono delle sottili lesioni superficiali sulla piastrella. Sono fessure delle dimensioni di un capello che si possono riscontrare sia al momento della consegna, sia dopo qualche tempo dalla posa.
Il cavillo nella piastrella
Questa lesione superficiale è più frequente nelle piastrelle smaltate rispetto a quelle non smaltate perché la causa, solitamente, è un differente coefficiente dilatometro tra lo smalto ed il supporto.
Questo significa che all'aumentare o al diminuire della massa della piastrella (per cause che vedremo) lo smalto ed il supporto aumentano o diminuiscono in modo diverso tra loro. Questa differenza crea una tensione che può generare un cavillo.
Il cavillo talvolta è poco evidente per cui non ce ne si accorge, a meno che non si presenti su piastrelle molto chiare ed in tinta unita (bianche, panna, gialle etc.). In quel caso è molto più evidente.
Il cavillo e le piastrelle monoporose
La monoporosa è un tipo di piastrella che si ottiene grazie alla cottura rapida di una monocottura smaltata. Generalmente utilizzata come rivestimento viene prodotta soprattutto in Spagna e consente di ottenere piastrelle molto lucide, facili da tagliare, diritte anche su grandi dimensioni. A fronte di questi vantaggi c'è una minore resistenza meccanica ed una minore compenetrazione dello smalto, rispetto a monocottura e a grès porcellanato.
La monoporosa è una delle tipologie di piastrelle che maggiormente può presentare il difetto del cavillo e tale difetto può sorgere anche a distanza di mesi o anni dalla posa.
Il cavillo è sempre un difetto?
Talvolta non lo è. Il cavillo può infatti essere ricercato ed ottenuto forzando lo smalto a crepare. Anche noi abbiamo nel nostro negozio delle piastrelle cavillate, ad esempio quelle bellissime di Cerasarda, che hanno la superficie tutta crepecchiata, ma anche alcune serie classiche di Ceramiche Grazia.
In questo caso, però, viene avvisato il cliente della presenza di cavilli. Anche i campioni presenti in show room sono cavillati e le foto nel catalogo mettono in evidenza questa caratteristica.
Il cliente viene messo al corrente del fatto che già al momento della consegna vi sarà una piccola presenza di cavilli che poi aumenteranno dopo la posa del prodotto, sia nella fase di cantiere che nei mesi successivi.
Il cavillo e la norma Uni
Tranne i casi di cui al paragrafo precedente, il cavillo è considerato un difetto secondo la norma Uni En 11411. Infatti tra le prove obbligatorie a cui deve essere sottoposta una piastrella smaltata, in Italia, c'è anche la prova di resistenza al cavillo. Il metodo che stabilisce la modalità della prova (di laboratorio) è quello riportato in Uni En Iso 10545.11.
Va detto che nel settore ceramico è noto che una piastrella può cavillare anche se ha superato la prova Uni suddetta. La prova di laboratorio, infatti, non riesce a simulare tutte le variabili che si incontrano nella realtà. Per cui se una piastrelle NON supera la prova, non va commercializzata. Ma se una piastrella supera la prova potrebbe comunque soffrire di questo difetto.
Cause del cavillo sulla piastrella
È stato riscontrato che i cavilli si generano in presenza di temperatura ed umidità molto elevate, cosa che accade spesso negli ambienti destinati ad essere rivestiti in piastrelle, come il rivestimento della doccia in bagno oppure il rivestimento della cucina nella zona della cottura.
Anche in casi come questi le piastrelle, comunque, non dovrebbero cavillare, per cui se succede (a prescindere dalla temperatura e dall'umidità esistente) si deve considerare un difetto.
Quando il cavillo non è un problema della piastrella
Alcuni errori in fase di posa o di progettazione possono generare cavilli che, in questo caso, non possono essere attribuiti a difetto di produzione. Ad esempio:
► viene deciso di posare delle piastrelle su di un supporto instabile, flessibile o deformabile che, a seguito delle sollecitazioni esercitate dal collante, genera flessioni nel rivestimento;
► il posatore trova un supporto (classicamente un muro) non uniforme ed anziché provvedere a rasare e livellare, posa utilizzando in alcune zone un minimo spessore di collante ed in altre uno spessore troppo abbondante. Anche in questo caso (specie con grandi formati e piccoli spessori) si possono ingenerare problematiche non attribuibili al produttore.
L’influenza dell’ambiente: temperatura e umidità
Le piastrelle smaltate, come tutti i materiali ceramici, sono sensibili alle variazioni termiche e all’umidità. Durante la posa e le settimane successive, questi due fattori possono determinare differenze di dilatazione tra il corpo della piastrella (biscotto) e lo smalto in superficie.
Se, ad esempio, il locale non è stabilizzato (cioè subisce forti sbalzi di temperatura tra giorno e notte) o se l’umidità residua del massetto è ancora elevata, il materiale non lavora in equilibrio.
L’effetto è che il biscotto tende a dilatarsi o contrarsi diversamente dallo smalto, e questo stress meccanico interno provoca la formazione di micro-cavilli.
Condizioni tipiche di rischio ambientale:
Posa in ambienti freddi (temperatura sotto i 5 °C) o caldi (oltre 35 °C).
Umidità relativa > 75% nel locale durante la posa.
Massetto non stagionato o con umidità residua > 2%.
Locale non riscaldato o non aerato, soprattutto nel periodo invernale.
Accensione anticipata del riscaldamento a pavimento dopo la posa, senza il corretto ciclo di avviamento.
Impianti radianti e cavilli: un’accoppiata delicata
L’impianto di riscaldamento a pavimento è una delle principali fonti di stress termico per le piastrelle smaltate. Le variazioni cicliche di temperatura fanno dilatare e contrarre più volte la lastra. Se la posa non è perfettamente aderente, o se lo smalto ha un coefficiente di dilatazione diverso dal supporto, col tempo possono comparire cavilli.
I sottofondi non adeguati e il ruolo del collante
Un sottofondo instabile, troppo giovane o privo di barriera vapore può compromettere l’intera pavimentazione. Il massetto deve essere stagionato, asciutto e privo di ritiri in corso: in caso contrario, il movimento del supporto si trasferisce alla piastrella e allo smalto, creando tensioni localizzate.
Anche il collante è determinante: se non è elastico, o se lo spessore è eccessivo, può generare tensioni disomogenee e “tirare” la piastrella durante l’asciugatura.
Un collante troppo rigido (ad esempio un C1 o un C2 standard) in un ambiente soggetto a sbalzi termici agisce come un vincolo, impedendo alla piastrella di muoversi.
Errori frequenti nei sottofondi e collanti:
Massetto troppo giovane (meno di 28 giorni).
Umidità residua non verificata prima della posa.
Collante non adatto al formato o al tipo di piastrella.
Spessore del letto di colla superiore ai 10 mm.
Mancanza di doppia spalmatura in formati grandi.
Giunti di dilatazione assenti o troppo distanziati.
Linee guida di posa per evitare cavilli
Una posa corretta è la miglior garanzia contro la comparsa di cavilli.
Ecco alcune linee guida tecniche che ogni posatore e progettista dovrebbe rispettare:
1. Condizioni ambientali di posa
Temperatura ambiente tra +5 °C e +30 °C.
Umidità relativa < 75%.
Niente correnti d’aria o irraggiamento solare diretto.
2. Sottofondo
Massetto asciutto (≤ 2% umidità con igrometro a carburo).
Pulito, compatto, privo di polveri o residui di gesso.
Con giunti di frazionamento e dilatazione già predisposti.
3. Collante
Classe C2TES1 o superiore per formati grandi o impianti radianti.
Doppia spalmatura (back-buttering) su piastrelle > 60×60 cm.
Spessore massimo del letto: 5–10 mm.
Evitare eccessi di colla che creano vuoti d’aria (punti caldi).
4. Giunti
Giunto perimetrale ≥ 5 mm vicino a muri o colonne.
Giunti di dilatazione ogni 25 m² circa in ambienti interni.
Fughe minime 2–3 mm per formati rettificati.
5. Impianti radianti
Eseguire sempre il ciclo di preriscaldamento del massetto prima della posa.
Riavviare l’impianto gradualmente dopo almeno 7 giorni dalla posa.
Evitare shock termici (> 10 °C in 24 h).
Cavilli e contestazioni legali
Si può presentare come "vizio occulto"
Abbiamo visto come il cavillo (o craquelure) sia tra i difetti più insidiosi delle piastrelle in ceramica e come e abbiamo appurato come si possa manifestare anche a distanza di tempo dalla posa.
Questa micro-fessurazione dello smalto superficiale, non sempre visibile a occhio nudo, con il passare dei mesi può diventare più evidente o addirittura diffondersi su ampie aree.
Talvolta ci sono diverse cause
Molti pensano che sia un difetto di produzione, ma nella maggior parte dei casi la comparsa del cavillo è dovuta alle condizioni di posa o all’ambiente in cui la piastrella viene installata.
Occorre un esame tecnico
In caso di contestazione occorre indagare, mediante distruzione del manufatto ed analisi degli strati sottostanti se le cause sono attribuibili al supporto, alla stesura del collante o alla piastrella.
La piastrella va fatta esaminare da un organismo autonomo, quale il centro ceramico di Bologna, che farà una verifica di laboratorio sulla resistenza al cavillo.
In caso di piccole quantità è piuttosto frequente che non si arrivi ad una contestazione ed alla necessità di perizie perché il negozio presso il quale si sono acquistate le piastrelle sarà disponibile a fornire nuovamente la quantità di piastrelle rovinate.
Per evitare il processo
Spesso il difetto è così poco visibile che ci si accorda per mantenere il rivestimento difettoso in cambio di un declassamento economico (ad esempio viene applicato il prezzo della seconda scelta anziché della prima) del materiale fornito. Ma questo dipende da caso a caso.
Commenti
Ciao Davide,
si, è così. La lastra va prima forata con delle frese a tazza di diametro opportuno e poi va fatto il taglio con il flessibile in modo che l'angolo sia arrotondato. Se, invece, viene tagliata utilizzando solamente il flessibile è normale che alla prima sollecitazione si crei una frattura che parte dall'angolo a spigolo vivo.
grazie per avere scritto, ciao!
Buonasera. Dopo 2 mesi dalla posa delle piastrelle in Gress porcellanato 120x120, sono comparse nelle mattonelle in corrispondenza dei tagli dei cavilli superficiali. Il negoziante mi ha suggerito di fare dei fori con la tazza prima di tagliare la piastrella con il flex. Potrebbe essere dovuto ad un taglio errato questo problema di cavillatura ?
buon giorno ho fatto ristrutturare una parte dell appartamento anno pavimentato tutta la parte ristrutturata con piastrelle 60x60 tutte dello stesso colore .a distanza di un anno sono comparse delle righe come fossero dei graffi in tantissime piastrelle e intervenuto il rappresentante della ditta ma penso che mi abbia preso x i fondelli dicendomi che quelle righe siano state prodotte da qualche sassolino portato in casa dalle scarpe leggendo la sua descrizione penso che che si tratti del cavillo come posso accertarmi che si possa trattare del cavillo grazie mille Giovanni
Buongiorno....sono disperata...mi hanno posato un pavimento porcellanato effetto legno...le fughe che dovevano essere impercettibili sono invece tutte diverse...da 0.3 mm a 1 cm... si sfaldano negli angoli che restano vivi e addirittura si formano dei crateri superficiali ...sotto ci sono i tubi del riscaldamento a pavimento.Il costruttore se ne è lavato le mani nonostante raccomandate...la ditta che le ha vendute pure perché a posare per risparmiare il costruttore ha chiamato un artigiano......Cosa posso fare ,a chi posso rivolgermi per capire cosa stia succedendo ?oltre a mettermi in causa per 10 anni ??
Ciao Maurizio,
quindi, se ho capito bene, le piastrelle di casa tua sono crepate a causa dei tubi troppo vicini alla piastrella? Se non vuoi distruggere il pavimento (e patto che sia ben connesso e planare) potresti rimediare sovrapponendo un pavimento in PVC o in laminato o anche in legno, sempre, però, con la posa flottante (galleggiante).
La posa flottante consente ai materiali di dilatarsi e di adattarsi meglio a situazioni di stress come quella che ci descrivi.
Ciao!
Ho questo problema perché hanno fatto la ristrutturazione male. Ossia tenendo i tubi degli impianti troppo superficiali. Come potrei rimediare non distruggendo tutto??
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