Alberto ci racconta le caratteristiche dell'intonachino, ultimo strato dell'intonaco, ci spiega perchè è importante nel proteggere le pareti e come può conferire stile e colore alle abitazioni.
L'intonachino per la casa
L'intonachino è il prodotto che ci viene più richiesto, sia nella sede di Arzignano che in quella di Gambellara. E numerosissimi sono gli interventi di applicazione di intonachino che realizziamo in provincia di Vicenza e Verona utilizzando i prodotti di Kerakoll e di Oikos. Vediamo allora di capirne di più su questo prodotto così importante per la nostra casa.
Cos’è l’intonachino?
Viene chiamato intonachino una finitura con spessore e strato sottili, con un effetto opaco e con grana diversificata (diversi gradi di dimensione del granello e quindi di ruvidità) ma anche con tessitura liscia, semilucida o lucida brillante, secondo la composizione e il tipo di lavorazione a cui lo strato colorato viene sottoposto al termine della stesura.
Le finiture semilucide o lucide sono più adatte per l'interno mentre, per quanto riguarda l'esterno, più ci avviciniamo ai confini con l'Austria e più le dimensioni del granello crescono, mentre a Vicenza città e provincia, ci richiedono una grana fine, meno rustica e più elegante.
A cosa serve l'intonachino
Lo scopo dell'intonachino è quello di creare una superficie protettiva ad esempio (all'esterno) contro l’azione corrosiva degli agenti atmosferici, ma ha anche una funzione estetica.
Generalmente si tratta di una pasta pigmentata pronta all’uso che contiene, oltre alle terre coloranti e agli additivi specifici, inerti più o meno sottili e granulati fini di marmo destinati ad arricchire le tonalità del colore.
Talvolta parte degli inerti è sostituita con un cocciopesto che conferisce alla pasta un particolare colore rosato e partecipa alla reazione di indurimento della calce rendendo il composto più resistente al dilavamento e all’umidità.
Composizione
L’intonachino è per lo più preparato con pigmenti naturali e nella composizione non intervengono i granulati di marmo, caratteristica che consente di ottenere una gamma di colori molto tenui e pastellati.
Come anticipato la grana di questo rivestimento può essere fine o grossa; quest’ultima viene usata maggiormente in antichi edifici storici, dove si richiede un effetto "rustico" per riportarli allo splendore originario. Chiaramente la grana grossa evidenzia meno i difetti di planarità o imprecisione della superficie.
Applicazione
I prodotti sono generalmente pronti all’uso e vanno miscelati prima dell’applicazione, effettuabile mediante frattazzo di legno o di acciaio inox su fondi preparati con una rasatura e senza parti in fase di distacco.
L’applicazione viene eseguita in più passate, l’ultima delle quali richiede una lavorazione differente secondo la grana dell’impasto: su finiture rustiche si opera con il frattazzo fatto scorrere come su un normale intonaco civile, mentre sui marmorini oltre alla lisciatura viene effettuata una lamatura finale.
L’intonachino viene steso in due mani e tra una e l’altra occorre attendere almeno 24 ore, inoltre si consiglia di proteggere la facciata trattata, dalla pioggia battente per il periodo dell’essicazione (4-5 giorni).
Attenzioni particolari
Considerato che il degrado dell’intonachino avviene proprio a causa delle infiltrazioni d’acqua, è importante scegliere quelli in grado di assorbire l’acqua e di restituirla velocemente all’aria.
Un esempio sono le paste pigmentate realizzate con calce idraulica che presentano traspirabilità, permettono di catturare l’umidità dell’aria e che la ridistribuiscono in breve tempo.
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