Ci sono persone che hanno avuto un impatto rivoluzionario in vari campi, come Shakespeare per l'inglese, Dante per l'italiano, Michelangelo per l'arte, Einstein per la fisica, Freud per la psicologia e Schönberg per la musica...
Frank Lloyd Wright ha avuto un impatto simile sull'architettura.
Il suo contributo all'architettura è stato così significativo al punto da portare ad nuovo linguaggio e approccio.
Frank LLoyd Wright, architetto
Ha cambiato, per sempre, il modo di fare architettura
Wright è stato un genio creativo il cui lavoro ha influenzato profondamente l'architettura, anche se il suo linguaggio architettonico non è stato completamente assimilato dalla professione e dal pubblico. L'unicità di questo contributo è certamente dovuta alla sua formazione culturale e alla scelta di staccarsi dai canoni accademici dell'epoca.
Un architettura centrata sulle persone
L'architettura era per Wright un'espressione organica e integrata con la vita quotidiana. Questo concetto si ritrova nei suoi scritti e nelle sue opere. Wright è un ribelle che si scontra con le tradizioni accademiche, preferendo un approccio più libero e dinamico all'architettura, centrato sulle esigenze umane e sulla creazione di spazi che favoriscano la vita.
Edifici da vivere felicemente
Scrive Wright: «La dichiarazione d'indipendenza ch'io vi porto non è solo negazione. E il positivo valore del rifiuto della servilità, l'asserzione del diritto che ha la vita ad essere vissuta... Io proclamo che è giunta l'ora per l'architettura di riconoscere la propria natura, di comprendere come derivi dalla vita e abbia per scopo la vita quale oggi la viviamo, di essere quindi intensamente umana. Se viviamo con individualità e bellezza, l'architettura diventa la necessaria interpretazione della nostra vita... Già, interpretare la vita: questo è il compito genuino dell'architettura, perché gli edifici sono fatti per essere vissuti felicemente, per incrementare questa gioia vivente»
Rifuggire dalla ricerca dell'estetica
Ma cosa intende Wright quando parla di indipendenza? Lo spiega lui stesso: «Dichiarazione d'indipendenza... da cosa? Ebbene, indipendenza da tutte le imposizioni, da qualsiasi fonte provengano. Indipendenza da ogni atteggiamento di devozione ai cosiddetti "classici"; indipendenza da ulteriori crocifissioni della vita da parte degli standards mercantili e scolastici;... indipendenza non solo nei confronti di una cultura inerte, ma anche di un sistema educativo eclettico, lo proclamo l'assoluta indipendenza da ogni estetismo accademico, dovunque e comunque consacrato».
Ricerca dell'originalità
L'architetto è molto critico rispetto alla cultura architettonica dell'epoca che ritiene del tutto priva di originalità: "Non abbiamo creato nulla di veramente originale per almeno cinquecento anni, ci siamo limitati a sfruttare quanto ammiravamo". Più volte Wright sostiene di amare lo stile gotico, più adatto a esprimere la vitalità e la varietà della vita umana, rispetto al rigido formalismo classico.
Curiosità su Wright
Sicuramente ebbe il coraggio di essere indipendente: non si iscrisse all'ordine degli architetti, non partecipò a pubblici concorsi, non accettò collaboratori. Invece di inseguire i lavori aspettò, ostinato, che i committenti venissero a lui. Lontano dalle città si contornò di giovani "devoti" che venivano da ogni regione del mondo. Pochi, però, rimanevano: il maestro non era facile. Il gruppo di lavoro non era una scuola, nè Wright svolgeva funzioni didattiche, anzi. Il maestro non sopportava marcate personalità intorno a sè, voleva un orchiestra in cui ogni musicante obbedisse senza discutere, sapendo che il suo contributo non era essenziale. A ogni collaboratore chiedeva una infrangibilità morale assoluta. Insomma mantenere questo livello di totale sudditanza non era facile.
Lo stile di Wright
Impossibile stabilire uno stile wrightiano. Lui stesso dice: "la gente prenderà le mie idee ed i miei principi, li sfrutterà o ne darà una formulazione accademica per creare uno "stile" là dove questo è richiesto..."
Insomma la definizione di stile wrightiano stava stretta allo stesso architetto.