La moderna posa a colla è lo standard per la posa di gres, specialmente all'esterno o in caso di grandi formati, ma sono ancora molti i casi in cui viene utilizzata la posa a sabbia e cemento, specie per motivi economici.
La posa: sabbia e cemento o colla?
In questo articolo spiegheremo la differenza tra questi due tipi di posa in opera per le piastrelle in ceramica. Esamineremo l'evoluzione tecnologica dei materiali e della posa degli stessi e ti spiegheremo vantaggi e svantaggi di uno e dell'altro sistema.
Se desideri, prima, approfondire la conoscenza delle piastrelle in ceramica puoi trovare tutte le informazioni in questo articolo:
Storia antica e recente della piastrella in ceramica: dalle origini alle ultime innovazioni
La posa a malta nella storia
La posa “tradizionale”, detta anche “a sabbia e cemento” oppure “a malta” o infine “fresco su fresco”, era il metodo utilizzato per posare i pavimenti in pietra e marmo nei tempi antichi.
L’allettamento, stando a quanto riporta Vitruvio, era un impasto di inerti e calce su cui veniva posato il lastricato di pietra. Questo metodo viene utilizzato fino ai tempi odierni per la posa di lastre di marmo, pietra o porfido. L’unica variante è l’utilizzo del moderno cemento al posto della calce.
Tale metodo, utilizzato dagli antichi per posare lastre in pietra di spessori rilevanti, è stato adottato fino a pochi anni fa anche per la posa di piastrelle in ceramica prodotte con il metodo della bicottura e della monocottura. Come vedremo questa tipologia di posa non è, invece, adatta ai moderni pavimenti in grès porcellanato.
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La posa della piastrella a sabbia e cemento: come avviene
Il posatore prepara l'impasto per l'allettamento di posa miscelando sabbia, cemento ed acqua fino ad ottenere una consistenza simile a quella della terra bagnata.
Il "letto" di malta cementizia viene steso sul fondo, reso planare e, quando ancora è umido (le tempistiche sono molto importanti) va eseguito lo “spolvero” e quindi la posa delle piastrelle.
► Lo spolvero si esegue cospargendo il letto di malta con polvere di cemento o con prodotti appositi - come il "Tack" di Kerakoll. Una volta "spolverato" omogeneamente lo strato di malta cementizia lo si bagna leggermente, innaffiandolo, e quindi si procede alla posa della piastrella.
► Immediatamente dopo la posa si deve “battere” il pavimento con le mani, oppure aiutandosi con un asse di legno o con gli appositi frettazzi. I cristalli del cemento che iniziano a formarsi penetreranno la parte inferiore della piastrella, il supporto, che viene così agganciata alla malta cementizia.
Attenzione: requisito essenziale perchè questo sistema funzioni è che il supporto della piastrella sia poroso!
Vai all'approfondimento: "La porosità del grès porcellanato"
Dopo la posa: la stuccatura delle fughe
Il giorno successivo alla posa delle piastrelle, si può procedere alla stuccatura, ovvero alla sigillatura delle fughe che può avvenire in due modi:
► Utilizzando i moderni stucchi: prodotti premiscelati con la granulometria già dosata e disponibili in diversi colori.
► L'alternativa è il metodo più antico, quello della stuccatura con la boiacca cementizia. Questo metodo si utilizzava qualche decina di anni fa per le piastrelle e si utilizza ancora quando si devono stuccare materiali come il porfido o qualche tipologia di pietra.
Consiste nel realizzare un impasto di acqua e cemento molto liquido, la cosiddetta “boiacca”, questo per far sì che l'impasto riesca a penetrare ed a sigillare i punti vuoti rimasti sotto alla piastrella ed in prossimità del bordo.
Stesura del sottofondo, posa della piastrella e stuccatura avvenivano, come in antichità, contemporaneamente, nello stesso momento.
La posa a colla delle piastrelle
Nei primi anni ’70 le modalità di posa vengono rivoluzionate dall’introduzione del metodo “a massetto e collante”. Questo nuovo metodo viene importato dagli stati uniti dove esiste fin dal dopoguerra, ma si afferma con lentezza nel nostro paese, proprio perché c’è una forte tradizione secolare sulla posa a malta.
Nelle provincie in cui operiamo, Vicenza e Verona, questo sistema inizia ad affermarsi con decisione a fine anni '80, inizio anni '90 per diventare assoluto protagonista alla fine del secolo scorso.
Come si incollano le piastrelle
In estrema sintesi questo nuova modalità prevede la posa in due tempi: dapprima si procede con l’esecuzione dello strato di sabbia e cemento (il massetto) che viene disteso e reso perfettamente planare e liscio. Dopo circa un mese di maturazione del massetto vengono incollate le piastrelle su questo strato di cemento mediante dei collanti in grado di garantire una maggiore elasticità.
Collanti e metodi di posa cambiano in base ai formati: ad esempio nel caso di posa delle grandi lastre occorre adoperare tecniche ed attrezzature differenti rispetto alla posa di gres in piccoli formati.
Scopri come si posano le grandi lastre
Questo metodo, inoltre, rivoluzione la posa sopra ai pavimenti esistenti in quanto permette di procedere con facilità alla sovrapposizione senza che sia necessario demolire il pavimento esistente. Per la sovrapposizione l'industria ceramica ha studiato e prodotto un grès a basso spessore: il cosiddetto grès laminato.
Scopri caratteristiche, vantaggi e svantaggi del grès laminato
Posa a colla e a malta: differenze tra i due sistemi
1. Posa in sovrapposizione
Il primo vantaggio della posa mediante collanti è proprio questo: consente facilità estrema ed economicità nel sovrapporre un nuovo pavimento ceramico su di un vecchio pavimento. La scelta tra la posa tradizionale o l’incollaggio qui è davvero facile: la posa a colla costa molto meno, l’intervento è meno invasivo e non ci sono gli oneri di smaltimento del pavimento demolito.
2. Prezzo e velocità
Ma se dobbiamo realizzare un nuovo pavimento? Quale sistema di posa presenta più vantaggi?
Questo caso merita una analisi più approfondita. La pura considerazione economica farebbe propendere per la posa a sabbia e cemento che costa di meno. Grazie alla possibilità di realizzare il pavimento in un unico momento si riducono i costi di manodopera. Inoltre non si devono acquistare i collanti. La differenza di prezzo si può quantificare in circa 15/20 euro al metro quadrato, a favore della posa a sabbia e cemento.
Anche la tempistica gioca a favore della posa fresco su fresco: l’intervento di posa è immediato e non occorre aspettare il tempo di asciugatura e maturazione del massetto, obbligatorio in caso di posa a colla. Questo significa circa 20 giorni in meno sui tempi del cantiere.
Ma se la posa a malta costa meno, come mai il mercato e le normative vanno nella direzione della posa a colla?
3. Caratteristiche delle piastrelle: il grès
Un motivo fondamentale sta nell'evoluzione del prodotto ceramico ed in particolare nella diffusione del gres porcellanato che, notoriamente, è molto meno assorbente rispetto a monocottura e bicottura. Minore assorbenza implica maggiore resistenza meccanica del gres rispetto alle generazioni di prodotti precedenti
Ma questa minore assorbenza comporta, come contropartita, una maggiore difficoltà nel far aderire la piastrella al fondo cementizio. La posa fresco su fresco combinata alla scarsa assorbenza del gres ha generato, nella fase iniziale di introduzione del nuovo prodotto, diverse contestazioni per pavimenti che “cantavano a vuoto” con una adesione non soddisfacente.
4. Posa di piastrelle di grandi dimensioni
Un altro nemico della posa fresco su fresco è l’utilizzo di piastrelle di grandi dimensioni. In questo caso l’incollaggio è reso ancor più difficoltoso per la concavità delle piastrelle nella parte centrale. In questi casi anche la posa a colla deve essere effettuata con la massima diligenza al fine di non creare punti vuoti sotto alla piastrella. La posa tradizionale a malta, in questi casi, è del tutto sconsigliata.
5. Posa di spessori sottili
Discorso molto simile vale anche per i grès laminati: lo spessore ridotto ed il grande formato necessitano di massetti assolutamente planari e di un collante, spalmato sia sulla piastrella che sul massetto, a schiacciamento totale. La posa a malta è da evitare nel modo più assoluto.
6. Posa di piastrelle su impianto radiante
Quindi la diffusione del gres e l’aumento delle dimensioni medie del formato delle piastrelle sono gli elementi principali che spingono verso l’applicazione a colla delle piastrelle. Ma ci sono altri fattori che hanno spinto in questa direzione, si pensi ad esempio alla diffusione degli impianti radianti a pavimento.
Il riscaldamento a pavimento richiede un pavimento in grado di assorbire dilatazioni e costringimenti del pavimento: un aggrappaggio rigido come quello della posa a fresco non può convivere con un sistema radiante, mentre la posa con massetto e colla si combina perfettamente con le esigenze di elasticità richieste.
Leggi la storia e scopri vantaggi e svantaggi dell'IMPIANTO A RISCALDAMENTO
Quale sistema per la posa di piastrelle all'esterno?
La posa di piastrelle in ceramica all’esterno è ancora più pericolosa della posa dello stesso materiale all'interno. Esposto agli agenti atmosferici il pavimento (quindi l'intero sistema composto da fondo+legante+piastrella) è messo a dura prova dai repentini cambi di temperatura, dal gelo, dalle infiltrazioni d'acqua che mettono sotto stress il manufatto.
La posa a colla garantisce una reazione più elastica a questi stimoli e allunga la vita al pavimento posato in esterno.
Inoltre la tecnica del massetto e dell’incollaggio permette di interporre una membrana elastica tra la piastrella e il massetto (molti la chiamano “guaina liquida”, alcuni - più precisamente - "membrana di protezione del calcestruzzo") che consente di proteggere il calcestruzzo dalle infiltrazioni di umidità, evitandone l’inevitabile degrado, disgregazione e carbonatazione. I prodotti più conosciuti sono il Mapelastic di Mapei ed il Nanoflex di Kerakoll.
Conclusioni
La posa tradizionale, che abbiamo ereditato dall’antichità è ancora un sistema valido quando si vanno a posare lastre di pietra o di marmo che per il loro spessore e peso potrebbero anche essere semplicemente appoggiate su uno strato di materiale inerte.
La piastrella in ceramica inizialmente ha ereditato lo stesso sistema di posa che è stato utilizzato per molti anni. Con l'aumentare della qualità delle piastrelle si è ridotta la porosità del supporto. Questa minore assorbenza unita ai formati sempre più grandi e agli spessori sottili sono fattori che sconsigliano la posa tradizionale.
Pertanto se si vuole ottenere una maggiore durata del pavimento in piastrelle - specie quando è stressato come in una posa all’esterno o su impianto radiante - è meglio utilizzare il sistema a colla.
Ti ringrazio per aver letto il mio articolo, spero ti sia stato utile, per quanto sia estremamente sintetico.
Se vuoi ulteriori informazioni puoi consultare la pagina "posa dei pavimenti in piastrelle" oppure puoi scrivermi all'indirizzo che trovi qui di seguito.
Se, invece, desideri un preventivo di posa in opera di un pavimento puoi fissare un appuntamento con me in una delle due sedi di Vicenza.
È gradito e consigliato l'appuntamento
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FRATELLI PELLIZZARI spa È gradito e consigliato l'appuntamento |
Buongiorno, ho trovato il vostro articolo molto interessante: purtroppo oggi analisi disinteressate se ne trovano poche.
Se doveste posare un pavimento in cotto su un impianto radiante per quale soluzione optereste: massetto autolivellante + colla o posa a fresco?
Cordialità